Fokker Dr.1

L'impiego operativo.

Fokker Dr.1 08



I primi due Dr.1 vennero consegnati il 21 agosto 1917 allo Jagdgeschwader I, di base a Courtrai, e comandato dal famoso asso Manfred von Richthofen. Nel giro di pochissimi giorni, dopo i primi voli di familiarizzazione, sia il « Barone Rosso » sia il giovanissimo asso Werner Voss colsero subito numerose vittorie pilotando il nuovo velivolo.

L’arrivo, a lungo atteso, dei primi due triplani Fokker rese Richtofen impaziente di salire sull' aereo. Durante una pausa del cattivo tempo quella sera, il sottotenente Werner Voss volò in uno dei nuovi apparecchi nelle vicinanze di Marcke in modo che i camerati delle altre squadriglie potessero osservare il triplano alla prova. I piloti della Jasta 11 si stavano già abituando alla transizione dagli Albatros con il motore fisso ai triplani a motore rotativo che presentavano nuove caratteristiche di volo e di comando, esercitandosi con i biplani Fokker D.V, forniti di un motore simile. A quanto si dice, i Fokker D.V erano agevoli da guidare e adatti per questo tipo di addestramento.

Nonostante il brutto tempo, i bombardieri britannici attaccarono i campi d’aviazione tedeschi a ovest di Courtrai la notte tra il 31 agosto e il 1° settembre. Ancora una volta Manfred von Richthofen approfittò di un’incursione notturna per guidare i suoi piloti in battaglia, questa volta ai comandi del Fokker F.I 102/17, uno dei due prototipi dei triplani V 4 assegnati alla JG1. Il sottotenente Werner Voss invece volò sull’altro apparecchio, l’F.I 103/17. Richthofen conseguì la prima vittoria del Fokker Dr.1 quel giorno e, come lui stesso osservò, forse il suo avversario lo scambiò per un pilota dell’RNAS: "Pilotavo per la prima volta (in battaglia) il triplano e insieme a quattro uomini della Staffel 11 attaccammo un aeroplano in ricognizione dell’artiglieria che molto coraggiosamente volava a bassa quota. Mi avvicinai finché non fu a 50 metri sotto di me e sparai venti colpi, il nemico perse il controllo e si schiantò da questo lato delle linee nei pressi di Zonnebeke. Sembra che mi abbia scambiato per un triplano britannico, perché l’osservatore rimase in piedi senza accennare ad attaccarmi con la mitragliatrice". Il biposto venne registrato come la 60° vittoria di Richthofen.

Il Dr.1 venne impiegato da numerose Jagdstaffeln (o « Jasta ») germaniche, tra cui la N° 2, meglio nota come « Jasta Boelcke » dal nome del suo leggendario primo comandante, caduto il 28 ottobre 1916 per una collisione con un gregario, e le Jasta 4,5,6, 10, 11, 12, 15, 17, 26, 27, 32 e 36. Anche alcune unità per la difesa del territorio metropolitano tedesco ebbero, come già si è detto, in dotazione il triplano Fokker, quando questo venne ritirato dai reparti operanti sul fronte occidentale, per essere sostituito con aerei più moderni. Nella medesima epoca, alcuni esemplari del Dr.1 vennero assegnati alle scuole di volo, in molti casi dopo la rimozione dell’armamento e la sostituzione del motore Thulin con il Goebel Goe II, a 7 cilindri, da 110 cavalli. L’unico impiego bellico del Dr.1 fu sul fronte occidentale, dove il velivolo fu notevolmente apprezzato dai piloti, nonostante alcune sue pesanti limitazioni. È significativo ricordare come, durante il periodo in cui l’attività di volo dell’aereo venne sospesa per i gravi incidenti dell’ottobre 1917, diversi piloti insistessero per poterlo impiegare ugualmente, pur essendo loro evidente che il velivolo era tutt’altro che sicuro.

Anche se Manfred von Richthofen fu indubbiamente il più famoso fra tutti gli assi che impiegarono il Dr.1, giungendo ad avere fino a tre aerei di riserva per poterne sempre avere uno in ordine di volo, il più eccezionale pilota del triplano Fokker fu probabilmente Werner Voss gentile e cavalleresco: la sua stragrande superiorità gli permetteva spesso di colpire soltanto il motore degli avversari, costringendoli ad atterrare ma senza ucciderli, colse le sue ultime vittorie (su un totale di 48) con il Dr.1 F.I 103/17. Voss vedeva il combattimento aereo come un grande gioco cavalleresco, rispettava gli avversari, ed era cordiale e allegro con i compagni. Mentre vestiva abbastanza "trasandato" quando era a terra, ci teneva a volare sempre in perfetta uniforme, sostenendo che "avrebbe potuto dover atterrare fuori campo e non voleva apparire in disordine se avesse incontrato una dama". Werner decorò il suo Dr.1 dipingendo sul muso una irriverente caricatura del Kaiser, con grosse sopracciglia, occhi e baffi. Venne abbattuto in un epico scontro, infatti, da solo col suo Fokker Dr.1 contrastò ben sette SE 5a del gruppo comandato da James Mc Cudden. Voss riuscì a costringere a terra due dei sette avversari (senza ucciderli) e a colpire tutti gli altri. Solo le sue eccezionali doti di pilota e le superbe caratteristiche di manovrabilità del triplano Fokker gli consentirono di giostrare per 10 minuti contro i sette avversari, riuscendo a colpirli tutti. Colpito più volte, probabilmente col motore in panne, fu abbattuto definitivamente da Arthur Percival Foley Rhys Davids, un giovanissimo pilota che in seguito si dichiarò addolorato di non essere riuscito a fermarlo senza doverlo uccidere.

Anche il fratello di Manfred von Richthofen, Lothar, vittorioso in 40 duelli aerei, conseguì numerose vittorie con il Dr.1; pure il tenente Ernst Udet, che con 62 vittorie fu il secondo nella graduatoria degli assi tedeschi della prima guerra mondiale, considerò il Dr.1 come il velivolo da caccia ideale, per la sua manovrabilità e per la capacità di arrampicarsi in ripide salite (caratteritiche che Manfred von Richthofen ironizzava raccontando che il Dr.1 si arrampicava veloce come una scimmia e manovrava come un demone impazzito). Da ricordare che anche l'imbattibile Barone rosso andò incontro alla morte pilotando il suo leggendario Triplano Rosso in circostanze che ancora oggi tramandano dubbi ed incertezze, come a sottolineare la difficoltà di accettare la morte di una persona che aveva cambiato il modo di combattere i duelli aerei per sempre. (Info tratte da La storia Dell'Aviazione - Il Barone Rosso di Peter Kilduff - www.aspeterpan.com)

 

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