Nei primi anni ’70 l’Unione Sovietica decise di sviluppare un caccia che fosse capace di contrastare l’americano F-15 Eagle, selezionato dall’USAF nel 1969.
La specifica per il nuovo caccia fu denominata TPFI e prevedeva un caccia pesante, di elevate prestazioni, in grado di operare da piste relativamente corte (1.200 metri).
La Sukhoi fu incaricata della progettazione, e il 10 maggio del 1977 il prototipo, con sigla di progetto T-10-1, staccava le ruote dalla pista dell’aeroporto di Zhukovsky, all’epoca conosciuto dalla NATO come aeroporto di Ramenskoye.
Gli analisti americani, osservando le foto del prototipo riprese dai satelliti spia, lo denominarono provvisoriamente Ram-K.
Le prove in volo dei prototipi non diedero i risultati previsti, tanto che il progetto dovette essere sottoposto a varie modifiche, e il prototipo definitivo, denominato T-10S-1, volò soltanto il 20 aprile del 1981.
La NATO denominò ufficialmente il nuovo caccia sovietico con la sigla SU-27 Flanker.
Il Flanker è un caccia pesante da superiorità aerea, e si confronta con pochissimi altri modelli contemporanei: in pratica soltanto con l’F-15 Eagle e con l’F-14 Tomcat.
Il velivolo è un bimotore, monoposto, con ala media e superfici Lerx, doppia deriva verticale e timoni orizzontali.
L’aereo è instabile e pertanto è controllato attraverso un sistema FBW.
Il Flanker è entrato in servizio a partire dal 1986, ed ha subito impressionato per la sua potenza e le sue qualità di volo.
Uno dei prototipi, appositamente modificato, stabilì il record mondiale di arrampicata a 15.000 metri, ottenendo il tempo di 70 secondi e 33 centesimi: 7 secondi in meno rispetto allo Streak Eagle, la versione da record dell’ F-15 americano.
Durante le esibizioni negli Air Show, il SU-27 stupì tutti gli osservatori per la sua maneggevolezza, e in particolare per la manovra denominata “Cobra di Pugachev” dal nome del pilota collaudatore che l’ha messa in pratica. In questa manovra il caccia solleva repentinamente il muso fino ad arrivare a un angolo d’attacco di 90 gradi e più, fermandosi nell’aria, poi il muso si riabbassa e il velivolo riprende la sua rotta originaria senza perdita di quota.
I motivi reali, però, per i quali il SU-27 Flanker è ritenuto un caccia estremamente potente (per molti analisti è il più potente oggi sul mercato, escludendo solo l’F-22), sono questi:
In effetti, è proprio la combinazione avionica/armamento a preoccupare maggiormente gli americani. I missili R-27 possono arrivare a gittate nell’ordine dei 130 km, ben superiori a quella degli Sparrow (circa 80 km) e degli AMRAAM (circa 50 km) americani. I missili R-73, accoppiati al sensore HMS montato sul casco del pilota, offrono una micidiale capacità di ingaggio nel combattimento a corto raggio.
Ciò significa che l’F-15 Eagle è complessivamente in svantaggio rispetto al SU-27: per ottenere buone probabilità di successo, gli Eagle devono poter contare sull’assistenza di aerei AWACS (per intraprendere il combattimento da una posizione vantaggiosa), su un superiore addestramento dei propri piloti e su contromisure elettroniche efficaci. Tre fattori che non sempre sono scontati.
E difatti in alcune recenti esercitazioni con le forze aeree indiane (equipaggiate di Flanker) gli F-15 dell’USAF, che nell’occasione non potevano contare su velivoli AWACS né su sistemi ECM, hanno perso il 90 % dei combattimenti aerei simulati oltre il raggio visivo (BVR).
Fino ad oggi sono stati prodotti un migliaio di SU-27 Flanker in svariate versioni monoposto e biposto.
La versione base SU-27 Flanker B e quella biposto da conversione operativa SU-27UB Flanker C sono in servizio con le forze aeree di Russia, Angola, Bielorussia, Cina (con produzione su licenza), Eritrea, Etiopia, Indonesia, Kazakistan, Ucraina, Uzbekistan e Vietnam.
Questa è la prima generazione dei Flanker.
La versione navale SU-33 Flanker D è in servizio con la Marina Russa, presenta diverse caratteristiche della seconda generazione dei Flanker.
Le versioni biposto da intercettazione e multiruolo SU-30 Flanker C sono in servizio con le forze aeree di Cina (con produzione su licenza), India (con produzione su licenza) e Vietnam, ed è stata ordinata anche dalla Malesia. Le ultime varianti del SU-30 rappresentano la seconda generazione dei Flanker.
La Russia ha anche effettuato una scelta tecnica per il SU-30 in versione da difesa aerea, per il SU-32/SU-34 da attacco (che appartiene alla seconda generazione dei Flanker), e per il modello SU-35/SU-37 Super Flanker che rappresenta la terza generazione, con caratteristiche molto avanzate. Per mancanza di fondi, solo il programma SU-32 si è concretizzato nell’effettivo avvio della produzione di serie, a ritmo molto basso.
La Russia spera almeno di poter aggiornare una parte dei suoi 400 Su-27 monoposto e biposto in servizio, con le tecnologie sviluppate per i SU-30 ed i SU-35.
L’unico impiego bellico del Flanker ha riguardato gli esemplari venduti all’Etiopia. Nel conflitto contro l’Eritrea (1998-2000) il destino ha voluto che i Flanker si scontrassero contro i MiG-29 Fulcrum eritrei.
I caccia etiopici hanno abbattuto 5 Fulcrum in combattimenti aerei, mentre un sesto Fulcrum, danneggiato, si è schiantato in atterraggio. I Flanker etiopici hanno anche abbattuto un Learjet eritreo.
Non risulta che l’Etiopia abbia perso alcun Flanker in combattimento.
Invece, un SU-27 dell’Angola è andato perso nel 2000 a causa di un missile antiaereo portatile SA-14 di progettazione sovietica, sparato dai ribelli dell’UNITA.
In conclusione, il SU-27 Flanker rappresenta un sistema d’arma potente e sofisticato.
Con gli F-14 Tomcat ormai in fase di ritiro, e l’F-22 non ancora operativo, il suo avversario di riferimento resta l’F-15 Eagle.
Il potente sistema di tiro del Flanker consente di ingaggiare i bersagli aria-aria da grandissime distanze, e la sua maneggevolezza gli consente di affrontare senza problemi qualunque tipo di dogfight ravvicinato.
La famiglia dei biposto SU-30, le cui ultime versioni hanno piene capacità multiruolo (aria-aria e aria-terra) si confronta direttamente con il solo F-15E Strike Eagle.
I combattimenti simulati e le esercitazioni hanno dimostrato che il Flanker è superiore all’Eagle, se non intervengono fattori esterni a influenzare il combattimento (addestramento, velivoli AEW, sistemi ECM).
L’ultima evoluzione, rappresentata dal SU-35/SU-37 Super Flanker, avrebbe dovuto costituire la risposta al nuovo F/A-22 americano, ma quest’ultimo si avvale di una tecnologia, quella Stealth, che l’industria russa non riesce ancora a imitare.
Pur tuttavia, il SU-27 Flanker, sfruttando le capacità del suo potente sistema IRST abbinato ai missili a guida IR R-27T e R-73 ed al casco HMTS, rappresenta un avversario che nemmeno il Raptor può permettersi di sottovalutare.
Aggiornato al Giugno 2005