Negli anni ’60 molte forze aeree ritenevano che addestratori supersonici fossero necessari per preparare i propri piloti al volo sui nuovi velivoli da combattimento bisonici, secondo da soluzione adottata dall’USAF con il programma T-38 Talon.
Seguendo questa linea di pensiero, il Giappone avviò il programma T-X per un addestratore supersonico per i piloti destinati agli F-104 Starfighter e agli F-4 Phantom II, e tra i vari progetti presentati fu scelto quello della Mitsubishi, nel 1967.
L’XT-2, così fu designato il nuovo velivolo, era chiaramente ispirato al SEPECAT Jaguar anglo-francese - stessa configurazione, stessi motori, simili prestazioni – al punto che molti osservatori lo considerarono una vera e propria copia di quel modello.
In realtà l’XT-2 era un progetto autonomo, e il velivolo era più lungo e stretto rispetto al cugino europeo.
Il nuovo velivolo era il primo aereo da combattimento a reazione costruito in Giappone dopo la fine della II Guerra Mondiale.
Ne vennero previste sin dall’inizio due varianti: una armata di cannone Vulcan da 20 mm e dotata di radar (T-2K) e una priva di cannone e radar (T-2Z). Entrambe le varianti erano dotate di slitte alle estremità alari (per missili classe Sidewinder) e quattro punti di attacco subalari.
In tutto furono prodotti una novantina di T-2, due terzi dei quali nella variante T-2K spesso indicata come T-2B.
Fu proprio la variante T-2K a servire come base per il programma SF-X, relativo a un cacciabombardiere monoposto.
Il contratto per questa nuova versione, designata F-1, fu firmato nel 1973 e il prototipo, ottenuto per conversione di un T-2, volò il 3 giugno del 1975.
L’F-1 è un bimotore da attacco monoposto, con ala alta e corta, singola deriva verticale e prese d’aria laterali.
La sua dotazione avionica era molto sofisticata per l’epoca e comprendeva un radar J/AWG-12, variante giapponese dell’AWG-12 montato sui Phantom II della RAF.
I motori erano due turbofan con postbruciatore TF40, copia degli Adour che spingevano il Jaguar.
Il velivolo era destinato prevalentemente all’impiego anti-nave e come il T-2K disponeva di cannone Vulcan interno, due slitte per missili Sidewinder alle estremità alari, quattro piloni subalari. In aggiunta, sull’F-1 era presente anche un punto di aggancio centrale in fusoliera. L’arma principale nel ruolo antinave era il missile Type-80 ASM-1, un ordigno a guida radar attiva con gittata di oltre 50 km e testata penetrante da 150 kg di alto esplosivo.
I primi F-1 entrarono in servizio nel 1978 e la produzione totalizzò 77 esemplari, l’ultimo dei quali consegnato nel 1987, molto meno dei 160 inizialmente previsti.
L’F-1 non fu un velivolo particolarmente entusiasmante quanto a prestazioni, con un raggio d’azione che superava di poco i 500 km e un carico bellico massimo di circa 2700 kg, tuttavia svolse con efficienza la propria missione nel particolare contesto operativo per cui era stato progettato, ossia la protezione delle coste giapponesi rispetto a minacce navali.
Sotto questo aspetto, l’avionica particolarmente avanzata e i due missili Type 80 che costituivano la configurazione di armamento standard lo rendevano molto efficace nel compito assegnato.
Gli F-1 hanno servito le forze aeree giapponesi sino al 2006, quando gli ultimi esemplari furono definitivamente radiati lasciando il posto al nuovo F-2, derivato dal caccia americano F-16 Falcon.
Aggiornato al Marzo 2010