gianpaolo Inviato 13 Febbraio 2009 Segnala Condividi Inviato 13 Febbraio 2009 certo la vel di salita dello zero era di 16 metri al secondo e la sua velocita di ben oltre i 560 km /h Una debolezza delle prime versioni era anche la bassa velocita' in picchiata , parzialmente risolta in seguito , anche se non era consigliabile affrontare i caccia nemici su questo terreno gianpaolo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Antonello Inviato 3 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 3 Marzo 2010 (modificato) In mani esperte lo Zero era un Signor Aereo, altroché....... “Allowed back in the air on January 7, 1945, McGuire was out for blood. Leading a flight of 4, he spotted a lone "Zero" low over the jungle of Negros Island. He had always preached never to get low, slow and heavy with the P-38, but this time he didn't let go his drop tanks. He saw the "Zero" as an easy kill, and with it and one more he would tie Bong. He made the fatal decision to keep his tanks, make the bounce, and continue the hunt. Unfortunately for McGuire, the pilot he attacked was NAP 1/c Soichi Sugita, at that time the top-scoring surviving IJN ace with 80-odd kills scored over Rabaul, a master at the controls of a "Zero". In the ensuing fight, Sugita managed to shoot down one of McGuire's wingmen, and severely damage the other two. He then went after McGuire. Low over the jungle, heavy with fuel, McGuire stalled out trying to get away from Sugita and crashed to his death, a pointed example of the dark side of the lust for fame and glory. The USAAF couldn't admit the truth about the real nature of their Number Two ace. The official account of McGuire's demise has his flight attacked by a lone Zero, which shot down his junior wingman and damaged the other two, who only escaped with their lives when McGuire came to their rescue and tangled with the "Zero", only to stall over the jungle and crash. For this selfless act, "above and beyond the call of duty," McGuire was awarded a posthumous Medal of Honor. McGuire Air Force Base in New Jersey is named in his honor.” http://www.elknet.pl/acestory/mcguire/mcguire.htm A scappare come un tacchino ( e a lasciarci le penne......) in un combattimento 4 contro 1 era il 2° Asso Americano della 2a G.M, il 7 gennaio 1945..... Modificato 3 Marzo 2010 da Antonello Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Antonello Inviato 4 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 4 Marzo 2010 Anche se, secondo alcune altre ricerche, ad abbattere McGuire fu un Ki-84A pilotato dal M.llo Mizunori Fukuda. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
-{-Legolas-}- Inviato 4 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 4 Marzo 2010 L'errore umano è sempre stato il killer n°1 sull'aereomobile. Non sganciare quelle taniche ha segnato il destino di McGuire ancora prima che cominciasse il doghfight. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Me262-77 Inviato 4 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 4 Marzo 2010 Secondo me anche se avesse sganciato le taniche. Contro uno zero la manovra corretta era boom & zoom e se lo si mancava, riprendere quota quanto prima sfruttando la maggiore velocità del proprio aereo. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
-{-Legolas-}- Inviato 4 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 4 Marzo 2010 McGuire è stato abbattuto dallo stallo, da quanto leggo nel testo che hai citato. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Me262-77 Inviato 4 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 4 Marzo 2010 Vero, stallo provocato però dal volere andare di dogfight contro lo zero. Cosa certa è che le taniche avrebbero dovuto essere sganciate(si vede persino nell'ottimo anime The cockpit di Matsumoto) prima di lanciarsi in combattimento. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
gianpaolo Inviato 4 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 4 Marzo 2010 Vero, stallo provocato però dal volere andare di dogfight contro lo zero. Cosa certa è che le taniche avrebbero dovuto essere sganciate(si vede persino nell'ottimo anime The cockpit di Matsumoto) prima di lanciarsi in combattimento. Ho trovato una buona descrizione del combattimento in POSSUM, CLOVER & HADES di J. Stanaway 4 P-38 del 431FS/475 FG sopra l'isola di Negros nelle Filippine avvistano uno "zeke 52" - in realta' un KI-43 pilotato dal W.O. Sugimoto che si dimostra abile ed aggressivo al punto da causare confusione nella formazione avversaria . . Secondo la testimonianza del Cap Weaver , Mc GUIRE vira sempre piu' stretto nel tentativo di seguire l'Hayabusa , poi si schianta a terra. A questo punto il ki-84 di Fukuda arriva in aiuto di Sugimoto abbattendo il MAJOR Rittmeyer e danneggiando un altro p-38 L'esatta causa della morte di Mc GUIRE in realta' non si conosce Sembra comunque che nessun Zero sia stato presente gianpaolo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Antonello Inviato 4 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 4 Marzo 2010 (modificato) McGuire è stato abbattuto dallo stallo, da quanto leggo nel testo che hai citato. Quando hai due 20 mm e due 7,7 dietro la nuca, sai di essere nel collimatore di un pilota di cui hai avuto la dimostrazione che non spreca i colpi e che ha un aereo che ha una maggiore accelerazione e che starà all'interno della tua virata, sei a livello delle palme e hai un aereo pesante behhh...... lo stallo è inevitabile....... Le circostanze della morte di McGuire vennero tenute addirittura top-secret dalle autorità militari, che avevano paura che la notizia deprimesse gli animi dei piloti americani. Modificato 4 Marzo 2010 da Antonello Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Antonello Inviato 4 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 4 Marzo 2010 qui altre interessanti notizie: http://www.pacificwrecks.com/aircraft/p-38/44-24845/ Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
gianpaolo Inviato 4 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 4 Marzo 2010 qui altre interessanti notizie: http://www.pacificwrecks.com/aircraft/p-38/44-24845/ Una cosa sorprendente e' che in nessun resoconto i piloti Usa rivendicano claims quando in realta' tutti e due i caccia giapponesi furono danneggiati e costretti all'atterraggio forzato , sarebbe un rarissimo caso nella storia del combattimento aereo Anche la tesi del "fenomenale" pilota nemico mi lascia perplesso : Sugimoto era esperto ma non un asso Fukuda era giovanissimo classe 1924 poco piu' di un ragazzo eppure...... gianpaolo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
-{-Legolas-}- Inviato 4 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 4 Marzo 2010 Quando hai due 20 mm e due 7,7 dietro la nuca... Dalla descrizione contenuta nel messaggio di gianpaolo, le posizioni erano esattamente opposte: . Secondo la testimonianza del Cap Weaver , Mc GUIRE vira sempre piu' stretto nel tentativo di seguire l'Hayabusa , poi si schianta a terra. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Antonello Inviato 4 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 4 Marzo 2010 (modificato) Dalla descrizione contenuta nel messaggio di gianpaolo, le posizioni erano esattamente opposte: Voler seguire un monomotore giapponese in una virata a bassa quota con un P-38 con i drop tanks ancora attaccati sotto le ali? Allora significa proprio cercarsela....... nel lessico tradizionale milanese esiste una particolare parola per definire chi fa queste cose........... e soprattutto la "Storia" viene sempre fatta dai vincitori...... Modificato 4 Marzo 2010 da Antonello Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Antonello Inviato 4 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 4 Marzo 2010 (modificato) mi scuso per il doppio ma ho avuto un piccolo problema.... On Sunday January 7, 1945 at approximately 0710 local time a flight of four U.S. Army Air Corps P-38 aircraft were conducting a fighter sweep of the northern part of Negros Island in the central Philippines. Their mission was to search for and engage any airborne Japanese aircraft they might encounter. After circling one Japanese airfield at Fabrica they headed for a second airfield at Carolina. Approximately three miles from the Carolina Airfield they suddenly observed a lone Japanese single engine fighter aircraft flying below them and heading directly towards them. As the Japanese aircraft passed directly underneath the flight leader an intense aerial engagement broke out. In less than two minutes two of the P-38 fighters lay burning on the ground, their pilots killed. The two remaining P-38’s continued to fight the lone enemy fighter but eventually sought the safety of the overcast clouds and headed back to their base on Leyte. The lone Japanese fighter apparently got away undamaged. The news of this dogfight devastated the morale of the American fighter pilots prosecuting the war against the Japanese. The top Army brass immediately slapped a “Top Secret” classification on any talk of this incident. For two decades after the war any details of this incident was kept from the public. Finally in the late 1960’s the Freedom of Information Act finally opened up the military’s records on this incident and allowed military historians to finally learn the truth about what happened that day over Negros Island. omissis link citato http://www.pacificwrecks.com/aircraft/p-38/44-24845/ Modificato 4 Marzo 2010 da Antonello Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
-{-Legolas-}- Inviato 4 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 4 Marzo 2010 (modificato) Voler seguire un monomotore giapponese in una virata a bassa quota con un P-38 con i drop tanks ancora attaccati sotto le ali?Allora significa proprio cercarsela....... nel lessico tradizionale milanese esiste una particolare parola per definire chi fa queste cose........... McGuire era pilota durante la WWII, ed è morto combattendo, non penso proprio fosse quel genere di persona che intendi tu. Comunque è più di un secolo che lo stallo miete vittime, e ne farà finchè si volerà, non penso ci sia niente di strano nel rendersi conto che un'errata valutazione, un errato processo decisionale, abbia portato McGuire alla morte. Io e te sappiamo che prima di un combattimento i serbatoi vanno sganciati, probabilmente lo sappiamo perchè l'abbiamo sempre saputo leggendo le riviste specializzate, o guardando i film, perchè era una cosa così evidente da non passare inosservata, una procedura scritta sui manuali di tutti i piloti di tutte le aviazioni, così nota da diventare banale. Così banale che McGuire, con la sua esperienza di guerra, ha deciso di non sganciarli; ed è proprio l'eccesso di sicurezza una delle cause che portano i piloti di tutto, di qualsiasi aeromobile, civile o militare, a sottostimare le situazioni pericolose che poi portano alla morte, anche comandanti con migliaia di ore di volo sulla stessa classe di aerei, magari dopo una catena di eventi difficilmente prevedibile. Leggo solo adesso, se volevi arrivare qui: e soprattutto la "Storia" viene sempre fatta dai vincitori...... alzo le mani, mi arrendo, pensavo parlassimo di errori di pilotaggio in una battaglia aerea, non di filosofie sulla guerra scritta dai vincitori. Vai avanti tu. Modificato 4 Marzo 2010 da -{-Legolas-}- Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Antonello Inviato 5 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 5 Marzo 2010 (modificato) Per carità. Tutto il mio rispetto per chi è morto combattendo, di qualsiasi Patria. Ma è l'errore maggiore non è stato quello di non sganciare i serbatoi (errore tecnico) quanto la sottovalutazione dell'avversario che hai di fronte (errore di presunzione) ed è questo che non è scusabile. Che poi il rapporto ufficiale dei superstiti, tenuto nascosto sotto il segreto militare per anni, dicesse determinate cose, anche questo è comprensibile, per svariate ragioni. Per quanto riguarda la storia fatta dai vincitori, faccio un esempio: chi guarda il film U-571 ( a parte la grossolana manipolazione per il fatto che a mettere le mani sopra la macchina Enigma furono gli Inglesi, e non gli Americani, per cui Tony Blayr si infuriò quando vide il film...) il regista del film "dimentica" che nei sommergibili della 2a G.M., tranne i più grandi, si usava la "cuccetta calda" vale a dire che chi smontava dalla guardia andava a dormire nella branda ( e nel tanfo....) di chi montava: ma negli Stati Uniti, in quegli anni, vigeva una rigida apartheid, che venne abolita solamente nei primi anni '60, per cui, a bordo dei sommergibili americani, nella 2a G.M. di neri non se ne trovavano..... Mi scuso per l'O.T. Saluti Modificato 5 Marzo 2010 da Antonello Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
vorthex Inviato 5 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 5 Marzo 2010 Per quanto riguarda la storia fatta dai vincitori, faccio un esempio: chi guarda il film U-571 ( a parte la grossolana manipolazione per il fatto che a mettere le mani sopra la macchina Enigma furono gli Inglesi, e non gli Americani, per cui Tony Blayr si infuriò quando vide il film...) il regista del film "dimentica" che nei sommergibili della 2a G.M., tranne i più grandi, si usava la "cuccetta calda" vale a dire che chi smontava dalla guardia andava a dormire nella branda ( e nel tanfo....) di chi montava: ma negli Stati Uniti, in quegli anni, vigeva una rigida apartheid, che venne abolita solamente nei primi anni '60, per cui, a bordo dei sommergibili americani, nella 2a G.M. di neri non se ne trovavano..... e questo sarebbe un esempio di storia scritta dai vincitori???? hai le idee un pò confuse su questo aspetto della storia. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Antonello Inviato 5 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 5 Marzo 2010 Il Comandante dell’ U-852, Heinz-Wilhelm Eck e due dei suoi ufficiali vennero fucilati a Norimberga per aver mitragliato i naufraghi della Nave Peleus. http://www.executedtoday.com/2009/11/30/19...boat-commander/ Al Comandante del Wahoo, Dudley W. Morton, che fece la stessa cosa anche se, bisogna dirlo, nei confronti di militari e non di civili e non per questo episodio, venne data la Medaglia d’onore del Congresso. http://en.wikipedia.org/wiki/Dudley_W._Morton Episodi poco commendevoli entrambi, ma esempio di Storia scritta dai vincitori. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
-{-Legolas-}- Inviato 5 Marzo 2010 Segnala Condividi Inviato 5 Marzo 2010 Episodi poco commendevoli entrambi, ma esempio di Storia scritta dai vincitori. Antonello, della storia scritta dai vincitori si è gia parlato sul forum, dovresti fare una ricerca e parlarne nel topic in cui se ne fa più riferimento, dove potrai commentare tutti gli episodi che vuoi, incluso il fatto che ti dia fastidio che gli Alleati abbiano vinto la WWII, in questa discussione invece non sono più tollerabili altri OT, sebbene sia apprezzabile che ti sia scusato. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
bingo Inviato 12 Ottobre 2011 Segnala Condividi Inviato 12 Ottobre 2011 intanto un saluto a tutti, sto montando un modello 1:16 dell'A6M2 edito De Agostini. Ci sono varie opinioni su come fosse verniciato il motore "sakae" qualcuno può fornirmi indicazioni in merito? grazie. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
eugy78 Fishbed Inviato 13 Ottobre 2011 Segnala Condividi Inviato 13 Ottobre 2011 (modificato) vieni nella sezione modellistica; che.....se guardi ce ne già uno sulla scala 1:48 ....potresti prenderne spunto..... oppure "apri una nuova discussione" dedicata alla meraviglia che stai montando..... in 1:16 !!!!! che così lo montiamo virtualmente tutti in sieme Modificato 13 Ottobre 2011 da eugy78 Fishbed Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
bingo Inviato 13 Ottobre 2011 Segnala Condividi Inviato 13 Ottobre 2011 sono già nella sezione modellistica, qui ho postato per scrupolo. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
papo90 Inviato 28 Agosto 2012 Segnala Condividi Inviato 28 Agosto 2012 Siamo daccapo. Lo Zero fu grande contro il nulla, in realtà anche cotro i modesti Wildcats ebbe problemi, se condotto da piloti che sapevano il loro mestiere. Dunque? perchè il Wildcat era un modesto aereo? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Vultur Inviato 28 Agosto 2012 Segnala Condividi Inviato 28 Agosto 2012 (modificato) Il Wildcat era un modesto aereo se paragonato allo Zero, ma quasi tutti gli aerei del mondo fino al 1942 rischiavano di finire a fare una magra figura se paragonati allo Zero. Il Wildcat mi pare fu il primo caccia monoplano dell'US Navy, ma le sue prestazioni non erano all'altezza della potenza esuberante dello Zero. Lo Zero fu una vera intuizione. Come i tedeschi, anche i giapponesi (tutti in malafede, perchè pianificavano da un pezzo la conquista del mondo) crearono un aereo piccolo, potente, estremamente manovrabile e dotato di un armamento che non aveva eguali al mondo, perchè i cannoni da 20 mm a bordo di un caccia, specie se navale erano un'assoluta novità che mettevano lo Zero e il Bf-109 al di sopra di tutti. Chi cavolo costruisce un monoplano imbarcato a lunga autonomia, potente e con cannoni da 20 mm se non sta pianificando una guerra mondiale? Lo Zero saliva come nessun altro, manovrava come nessun altro, sparava come nessun altro aereo del tempo. Inoltre era un caccia imbarcabile su portaerei. Le sue dimensioni (piccole) e il suo carrello principale largo ne facevano un caccia ottimo per muoversi sul ponte di volo. Il tettuccio dello Zero (forse il primo in assoluto su larga scala) era a bolla con visuale su 360°. A tutto questo si aggiunga l'eccezionale preparazione dei piloti imperiali giapponesi, che non solo avevano ricevuto un addestramento perfetto, ma nel dicembre 1941 avevano già quasi tutti quattro anni di esperienza di guerra in Manciuria (come i tedeschi in Spagna)... Chi ha letto "Caccia Zero" di Saburo Sakay forse ricorda sia l'addestramento quasi maniacale che i piloti ricevevano sia le stragi di aerei americani gli i giapponesi facevano nel primo anno di guerra, mi pare che Sakay tirò giù in una sola giornata qualcosa come 15 Wildcat. I piloti imperiali per esempio passavano ore solo ad addestrare la vista, mettendo a fuoco un oggetto vicino come un libro e poi uno lontano, come una stella, o un aereo, o una nave. Questo per tenere in esercizio i muscoli della messa a fuoco dell'occhio e per abituarsi a rintracciare in mezzo al cielo e al mare piccoli oggetti in movimento. Perchè non solo bisogna vedere per primi, ma nel breve lasso di tempo che si impiega a sbattere le ciglia o a girare il collo, un bersaglio può essersi spostato di centinaia se non migliaia di metri e bisogna saperlo ritrovare nel minor tempo possibile. Questa miscela di aereo eccezionale più addestramento perfetto contribuì a creare la leggenda dello Zero, che effettivamente nel primo anno di guerra si dimostrò imbattibile su tutti i fronti. Il Wildcat preso da solo non reggeva il confronto con lo Zero. I piloti americani però impararono tattiche di gruppo per coprirsi a vicenda e spesso anche per passare all'offensiva, ma finchè non arrivarono i Corsair e gli Hellcat furono guai. Lo Zero aveva il difetto di non avere serbatoi autostagnanti e di non avere protezioni per il pilota (cosa che si rivelò fatale davanti ai nuovi caccia imbarcati americani come il Corsair), inoltre il motore dello Zero non venne sostituito con motori più potenti. Dettaglio non trascurabile è che lo Zero fu amato per la sua manovrabilità e per la sua visuale a 360° da tutti i piloti che lo portarono in volo, anche dagli americani e dagli inglesi che poterono metterci le mani sopra alla fine della guerra. Modificato 28 Agosto 2012 da Vultur Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 28 Agosto 2012 Segnala Condividi Inviato 28 Agosto 2012 Lo Zero ha dovuto confrontarsi, all’inizio della guerra nel Pacifico, con molti caccia differenti. Alcuni erano senz’altro scadenti (Buffalo), altri erano paragonabili (Hurricane, Wildcat), altri ancora gli erano per molti versi superiori (P-40, Spitfire). E la lista è lunga. Lo Zero, se ben pilotato, non ha mai sfigurato. La frase di Intruder era quantomeno poco ponderata. Lo Zero, alla sua apparizione, era un caccia buono, in grado di affrontare la migliore produzione estera. Non era velocissimo ma saliva molto bene, le capacità di virata a bassa velocità erano insuperabili, l’armamento era paragonabile a quello del Me-109E, non possedeva corazzature ma era in buona compagnia...I difetti ? Scarsa velocità in picchiata, pessima velocità di rollio alle alte velocità, ecc. Ma il vero problema era che la struttura dell’A6M era già stata spinta al limite: la leggerezza consente ottime prestazioni ma si paga. Quando l’arrivo di caccia americani più avanzati ha spostato l’accento sulle prestazioni velocistiche, con attacchi sul piano verticale e repentini cambiamenti di direzione, lo Zero si è ritrovato surclassato. E le varianti successive hanno cambiato di poco la situazione. Se l’aviazione dell’esercito è passata attraverso i vari Hayabusa, Hien, Raiden, Shoki, Shiden, Hayate, la marina giapponese ha avuto sempre a disposizione solo lo Zero. Il Me-109 e lo Spitfire sono passati in pochi anni da 570 a oltre 720 km/h. Lo Zero, invece, dagli iniziali 535 (A6M2) è arrivato a soli 565 km/h (A6M5). Ed è solo un esempio tra i tanti. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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