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SIRIA - Topic Ufficiale


Ospite intruder

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Condivido qualche riflessione un po' più a freddo che ho fatto su Al Jolani

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La figura di Al Jolani, nuovo leader siriano, emerge come un enigma che l'Occidente non può permettersi di ignorare. La sua ascesa non è solo un fatto politico, ma un invito a riflettere su come si intrecciano ideologia, fede e potere in una regione costantemente attraversata da tensioni. Eppure, è proprio qui che commettiamo spesso il nostro errore più grave: sottovalutare la diversità profonda di visioni del mondo. Nel 1995 il politologo USA Benjamin Barber scrisse un libro dal titolo "Guerra Santa contro MacMondo" in cui esprimeva la sua frustrazione sulla ostinazione di noi occidentali nel rifiutarci di guardare attraverso gli ochi di coloro che sbrigativemente etichettavamo come  Jihadisti, e in cui non volevamo vedere una visione del mondo irriducibile alla nostra.

Al Jolani non è un leader come quelli a cui siamo abituati. La sua visione del mondo è profondamente radicata nella tradizione coranica e in un'interpretazione fondamentalista della fede islamica. Questo non significa che sia un uomo necessariamente violento o crudele — la sua strategia e le sue azioni politiche recenti lo dimostrano — ma è essenziale riconoscere che il suo pensiero segue logiche lontane da quelle occidentali.

Per noi occidentali, abituati a pensare in termini di razionalismo secolare e democrazia liberale, il quadro mentale di un leader come Al Jolani può apparire imperscrutabile. La sua visione del mondo non contempla la separazione tra sfera religiosa e politica (tema su cui insisteva l'esperto di medio Oriente Bernard Lewis nel suo libro "Il linguaggio politico dell'Islam") , che è invece uno dei pilastri della modernità occidentale. Al Jolani vede la società attraverso il prisma di un ordine divino, dove la legge islamica è non solo norma giuridica, ma anche fondamento etico e sociale. Ignorare questa differenza significa cadere nella trappola di un provincialismo intellettuale che non possiamo più permetterci.

Ma cosa significa tutto questo in termini pratici? Significa che la prudenza deve guidare ogni nostro passo. Non è sufficiente etichettare Al Jolani come un jihadista, un termine spesso svuotato di significato e usato come una comoda scorciatoia per demonizzare. Bisogna invece comprendere che la sua agenda, pur essendo modellata da un'ideologia religiosa, non è necessariamente sinonimo di terrorismo o fanatismo indiscriminato. Tuttavia, questa agenda è per noi imprevedibile proprio perché sfugge alle categorie con cui siamo abituati a interpretare il mondo. E naturalmente c'è il tema del legame con la Turchia, e il neo-ottomanesimo di Erdogan, che è un'agenda apertamente espansionista e tutt'altro che coincidente (pur sotto la patina della comune appartenenza alla NATO) con la nostra visione di un Medio Oriente ideale.

Il rischio più grande, comunque, non è Al Jolani in sé, ma la nostra incapacità di affrontare la complessità che rappresenta. La prudenza non deve tradursi in immobilismo o paranoia, ma in uno sforzo sincero di comprendere e anticipare le mosse di un leader il cui orizzonte valoriale non è il nostro. Al Jolani non pensa come noi, e questo semplice fatto è già una sfida strategica.

L'Occidente, se vuole evitare nuovi errori in Medio Oriente, deve accettare che non tutto il mondo ragiona secondo i suoi parametri. Solo così potremo evitare di sottovalutare — o peggio, fraintendere — un leader che, nel bene o nel male, sarà una delle figure chiave del futuro della Siria.

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Come prevedibile cominciano a venire alla luce le schifezze di regime...

Mentre gli USA come visto martellano quel che resta dell'ISIS per evitare che rialzi la testa, Israele intanto fa piazza pulita di quanto lasciato indietro da Assad...

Troppo presto per capire come andranno le cose, perchè l'universo dei "ribelli" è molto complesso e le ingerenze esterne sono parecchie. La Siria non è la Libia, ma non è che questo spinga verso l'ottimismo...

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Non sono riuscito a entrare nella pagina di FlightRadar24 dedicata all'argomento dove c'era anche il radar plotting, credo che sia a pagamento.

Cito dalla BBC la ricostruzione fatta da FlighRadar24 e Reuters.

Cita

 

Reuters news agency cited two unnamed senior Syrian army officers as saying that Assad had boarded a Syrian Air plane at Damascus airport early on Sunday.

It noted that a Syrian Air Ilyushin Il-76T cargo plane took off from the airport at 03:59 local time (01:59 GMT) with an undisclosed destination.

According to data from Flightradar24, the plane initially flew towards the Mediterranean coast, which is a stronghold of Assad's Alawite sect and is also home to two key Russian military bases - Hmeimim airbase and the naval base in Tartous.

But after flying over Homs, the plane made a U-turn and started flying eastwards again while also losing altitude. The plane's signal was lost at around 04:39 (02:39 GMT), when it was about 13km (8 miles) west of Homs and flying at an altitude of only 1,625ft (495m).

 

 

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@maxiss

non canterei vittoria. ancora non sappiamo se la Russia, effettivamente, dovrà abbandonare le sue basi in Siria o meno.
già mi è puzzato parecchio l'accordo che hanno siglato ribelli e russi, in merito alla sicurezza "temporanea" delle strutture in esame.

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Forse Russi e Iraniani non sono troppo dispiaciuti di tutta quella distruzione di materiale bellico che Israele sta compiendo... Sperano che nessuno andrà a chiedergli di togliere gentilmente il disturbo, mancando di validi mezzi di persuasione.

Nel caso che Russi e Iraniani decidano di restare, naturalmente... Per ora stanno ancora lì.

 

 

Esecuzioni sommarie di lealisti di Assad.

Non me la sento di biasimare, soprattutto dopo le immagini raccapriccianti di Sednaya.

Però c'è poco da stare tranquilli.

 

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2024/12/10/siria-esecuzioni-sommarie-dei-fedeli-di-assad.-jolani-il-mondo-non-deve_2a2c3c38-1555-475e-b02a-7de485b910f0.html

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1 ora fa, Runaway ha scritto:

Sperano che nessuno andrà a chiedergli di togliere gentilmente il disturbo, mancando di validi mezzi di persuasione.

non stanno distruggendo materiale loro con cui, ipoteticamente, "fare persuasione". al più, distruggono roba assadita e/o di Hezboallah che non possono in alcun modo sostituire. quindi, non direi affatto che siano contenti.

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Più che con il ginepraio libico, in cui gli aristocratici gentiluomini che si contendono il potere non sono nient'altro che avventurieri da strada che per qualche dollaro venderebbero volentieri la loro nonna, la transizione politica siriana vede elementi di somiglianza con il crollo del regime iracheno di Saddam, poiché stano emergendo personaggi dotati di una precisa identità religiosa: prendiamo atto che Mohammad al-Bashir, incaricato di formare il governo di transizione, è un laureato in ingegneria, giurisprudenza e sharia, già capo del governo-ombra di Idlib che finora era la roccaforte dei ribelli facenti capo alla milizia Tahrir al-Sham (HTS).
Questo sembra confermare che al momento HTS ha a tutti gli effetti la leadership della galassia dei rivoltosi siriani: non sappiamo però se l'ha ottenuta in base ad accordi già stabiliti in precedenza con le altre fazioni oppure se se l'è semplicemente presa in conseguenza degli eventi sul campo. Lo capiremo meglio in seguito quando si conoscerà la composizione del governo provvisorio, così come sarà interessante vedere se tale governo sarà riconosciuto e supportato solo dal Qatar o anche dalla Turchia (che ha già cominciato a esprimere i primi mal di pancia per le recenti azioni di Tsahal sul terreno siriano), dagli USA, da Israele e dagli Emirati Arabi Uniti.

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è decisamente triste vedere USNI darsi ai titoli click-bait...

le foto, come anche scritto nell'articolo, ritraggono la situazione in atto da qualche giorno: sono ancorate in rada, anzicchè in banchina. non è in atto alcun esodo, per adesso.

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La situazione dei russi non è chiara. Magari sperano di tenere Tartus (le navi sono sempre al largo) e Khmeimin (dove però c'è un certo movimento...per andarsene), ma la giravolta diplomatica è abbastanza ridicola. Prima bombardano dei "terroristi", poi si ritirano di fronte a dei "combattenti", proseguono trattando con l'"opposizione" e infine la buttano là col governo provvisorio: noi ce l'abbiamo solo con l'ISIS...

https://www.twz.com/air/russian-forces-appear-to-be-pulling-out-of-prized-syrian-air-base

Comunque discreta esibizione di facce di bronzo in Siria, a cominciare da quelle del governo provvisorio, che manda messaggi "rassicuranti" a destra e a manca, anche a occidentali e israeliani.

 

16 ore fa, Flaggy ha scritto:

Comunque discreta esibizione di facce di bronzo in Siria, a cominciare da quelle del governo provvisorio, che manda messaggi "rassicuranti" a destra e a manca, anche a occidentali e israeliani.

Ecco, appunto...

Cita

Kallas: oggi una delegazione della Ue a Damasco per parlare con la nuova leadership

L'alta rappresentante per la politica estera della Ue, Kaja Kallas, ha annunciato che un inviato dell'Unione sarà oggi a Damasco per parlare con la nuova leadership della Siria. "Un nostro alto diplomatico in Siria oggi sarà a Damasco, avremo di contatti lì", ha detto parlando ai giornalisti prima di una riunione con i ministri degli Esteri dell'Unione.

https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/16/diretta/medio_oriente_le_notizie_di_oggi-423888943/

 

E poi...

Cita

Il ministro dell’informazione siriano: “Avremo una stampa plurale e ci sarà posto per le donne”

https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/16/news/ministro_al_omar_siria_governo_liberta_donne-423888861/?ref=RHLF-BG-P3-S1-T1

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