condor_55 Inviato 28 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 28 Agosto 2008 ciao a tutti; nessuno sa rispondere a questa mia curiosità? la questione non è di poco conto, non trovate? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cama81 Inviato 28 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 28 Agosto 2008 è presto detto quando Airbus fu fondata negli anni '70 il nostro peso specifico nella politica internazionale era ai minimi storici ; questo sia a causa della crisi petrolifera a cui eravano ( e siamo ) più vulnerabili di altri sia a causa della nostra instabilità politica . I franco-tedeschi quindi ci offrirono una partecipazione di bassissimo profilo che ci avrebbe impedito di crescere viceversa un' alleanza con Boeing ci fornì l' occasione di acquisire know how e commesse importanti ; in parole povere per non fare la fine di edas-casa (la partecipazione spagnola al 2/3% ) abbiamo scelto di starcene fuori aspettando di crescere . ps alcuni male interpretano l' europeismo e ritengono che vi avremmo dovuto partecipare lo stesso ; io questo favore ai francesi sono contento di non averlo fatto . Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Tuccio14 Inviato 29 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 29 Agosto 2008 E' andata bene così, ora Alenia ha capitali da investire quando e quanto vuole in AirBus, e di questi tempi gli investitori nel colosso europeo sono ben visti. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
condor_55 Inviato 29 Agosto 2008 Autore Segnala Condividi Inviato 29 Agosto 2008 Mah, avrei qualche dubbio, invece. E non per europeismo ad oltranza, quanto piuttosto per una ragione di convenienza industriale e di aggancio alla ricerca. Stiamo parlando del maggior costruttore di aerei civili del mondo. E non mi pare che la situazione di esclusi ci stia poi così bene. Ho letto infatti su Volare di qualche mese fa che ci siamo riproposti al consorzio, ma siamo stati rifiutati. E' vero che Boeing ci dà commesse importanti, ma sedere al tavolo del CdA e partecipare alla progettazione ed avere (magari nei tempi di vacche grasse) anche una fabbrica di Airbus in Italia, non sono cose da poco. Credo sia stato un greande errore strategico e se qualcuno si ricorda la data mi piacerebbe sapere chi era al governo, all'epoca. Condivido l'impostazione del discorso "ci davano le briciole", come ora capita agli spagnoli in Eads. Ma, a questo proposito, il fatto è che la percezione delle nostra capacità aeronautiche è molto diversa fuori dei confini rispetto a quella che abbiamo noi. Noi siamo convinti di poter fare cose egregie, nel settore (recentemente Spartan, EH-101, ma tutta Agusta in generale, M346, Piaggio, gli ULM, ecc.), loro pensano di no. E loro sono inglesi, francesi e tedeschi. Il guaio del nostro Paese è di essere circondato da questi giganti (chi conosce la storia dell'aviazione sa di che cosa parlo) e di pensare che esserci vicini basti ad essere assimilabile a quelli. Togliamocelo dalla testa, una volta per tutte e vivremo meglio (vedasi il seggio nel CdS dell'ONU). Il nostro vero terreno è di cercarsi nicchie: guardate cosa ha fatto il Brasile con Embraer, lavorando sull'aviazione civile regionale. Guardate cosa fa da sempre la Svezia, che si fa i suoi eccellenti Saab da sola. Non è difficile pronosticare che Giappone e Corea fra qualche anno stupiranno a loro volta, con chissà che cosa. E, un po' più in là con gli anni, anche India e Cina. In un contesto di tali giganti (tutti i citati, esclusa la Svezia, ma guardate il suo PIL pro capite), noi ci mettiamo a sofisticare su cosa ci dà e cosa non ci dava Airbus? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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