Ospite intruder Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 (ANSA) - MOSCA, 15 AGO - La fretta nel concludere ieri l'accordo tra Usa e Polonia sullo scudo spaziale Usa dimostra che e' indirizzato contro la Russia.Lo ha detto una fonte di alto livello del ministero degli esteri russo all'Interfax. 'Di fatto, il progetto -precisa la fonte -non ha nulla a che vedere con la minaccia missilistica iraniana ma e' indirizzato contro la Russia'. Ieri sera,dopo anni di discussioni, Usa e Polonia si erano accordati per il dispiegamento di numerosi missili Usa sul suolo polacco. Questi fenomeni non hanno capito che quello che hanno combinato in Georgia ha spaventato le loro ex colonie dell'Europa Orientale. Varsavia, ultimamente, era incerta sulla firma dell'accordo, le cose sono precipitate dopo la folle impresa militare in Georgia. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite Peppe Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 Sembra una sorta di ennesima intimidazione...ma c'era da aspettarselo. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Thunderalex Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 Sembra una sorta di ennesima intimidazione...ma c'era da aspettarselo. Tra l'altro, almeno formalmente uno scudo è per definizione una difesa. Perchè sarebbe "contro" di loro. Al limite è per difendersi da loro...? O sono troppo ingenuo e il problema è che lo scudo, annullando il deterente nucleare Russo, di fatto diventa una minaccia? Bisogna comunque avere la coda di paglia per sentirsi minacciati da uno scudo. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite intruder Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 Bella lunga la coda di paglia. Lo ripeto: la Polonia era molto incerta sulla firma dell'accordo, si è decisa in tutta fretta dopo i fatti della Georgia. E a Varsavia c'è un governo di sinistra... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Blue Sky Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 (modificato) Bella lunga la coda di paglia. Lo ripeto: la Polonia era molto incerta sulla firma dell'accordo, si è decisa in tutta fretta dopo i fatti della Georgia. E a Varsavia c'è un governo di sinistra... MMmmm... Purtroppo sembra essere tornati indietro di 25 anni , si respira aria di Guerra Fredda a tutti gli effetti! Modificato 15 Agosto 2008 da Blue Sky Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
VittorioVeneto Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 Lo scudo non annulla affatto il deterrente russo , non è assolutamente capace di intercettare le migliaia di testate che la Russia possiede ... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite intruder Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 Lo scudo non annulla affatto il deterrente russo , non è assolutamente capace di intercettare le migliaia di testate che la Russia possiede ... A maggior ragione non si capisce l'opposizione insensanta di Mosca. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
VittorioVeneto Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 A maggior ragione non si capisce l'opposizione insensanta di Mosca. Mah , forse con una certa lungimiranza hanno paura che tra qualche lustro lo scudo sia migliorato ... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite intruder Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 Paranoia è la parola giusta. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
F-14 Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 (modificato) be la Russia forse ha sbagliato la mossa di attaccare la georgia...hanno fatto il gioco che volevano gli U.S.A. ora Varsavia corre alla difesa... a proposito i Patriot quale raggio di azione hanno? tratto da Ansa: RUSSIA: LO SCUDO SPAZIALE DEGLI USA E' CONTRO DI NOI MOSCA - La fretta nel concludere ieri l'accordo tra Usa e Polonia sullo scudo spaziale americano dimostra che è indirizzato non contro l'Iran ma contro la Russia: lo ha dichiarato una fonte di alto livello del ministero degli esteri russo all'agenzia Interfax. Ieri sera, dopo anni di discussioni, in un'ultima tornata negoziale durata poche ore Usa e Polonia si erano accordati per il dispiegamento di numerosi missili americani sul suolo polacco nell'ambito del cosiddetto scudo spaziale. Pochi minuti dopo aver appreso dell'accordo tra Polonia e Usa, sottoscritto a Varsavia dal vice ministro degli Esteri polacco Andrzej Kremer e dal capo dei negoziatori americani, John Reed, il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, aveva annullato un previsto viaggio a Varsavia. MOSCA: IN OSSEZIA CI SARANNO SOLO FORZE PACE RUSSE Mosca è convinta che il tentativo di Tbilisi di "internazionalizzare" il conflitto russo-georgiano "non si realizzerà" perché "occorre l'accordo di tutte le parti" e l'Ossezia del sud "accetterà solo il contigente russo": lo afferma il vice ministro degli esteri Aleksander Grushko al quotidiano Vremia Novostei. "La Russia si è rivelata la più sicura delle forze di mantenimento della pace ed è "poco probabile che l'Ossezia del sud affidi la sua sicurezza a chiunque altro che al contingente russo", ha dichiarato Grushko. Quanto all' "esame della possibilità di un'altra presenza internazionale in Georgia, compresa la chiarificazione delle funzioni dell'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, è una questione secondaria", ha aggiunto. GENERALE RUSSO: TROVATE ARMI USA Il vice capo di Stato maggiore russo, generale Anatoli Nogovitsin, ha reso noto durante una conferenza stampa a Mosca che vicino alla città georgiana di Senaki è stato sequestrato un grande deposito di armi di fabbricazione Usa. L'alto ufficiale ha aggiunto di non avere ancora alcuna informazione se gli usa stanno consegnando in queste ore alla Georgia carichi di natura umanitaria o con materiale militare. Lo riferisce l'agenzia Interfax. MOSCA: NON SI SPARA PIU', GEORGIANI SI RITIRANO Il vice capo dello Stato maggiore russo, generale Anatoli Nogovitsin, ha reso noto che in Ossezia del Sud non si spara più e che tutte le operazioni militari sono ferme. Le truppe georgiane stanno tornando inoltre in caserma, ha aggiunto, citato dall'agenzia Interfax. L'alto ufficiale ha inoltre riferito che la parte georgiana ha approvato in sostanza la lista con i principi per lo scambio delle vittime e dei prigionieri di guerra. USA: MOSCA RISPETTI L'INTEGRITA TERRITORIALE DELLA GEORGIA WASHINGTON - La Russia deve onorare il cessate il fuoco in Georgia e rispettare "l'integrità territoriale" del paese: lo ha ribadito il presidente americano George W.Bush, al termine di una visita al quartier generale della Cia, alle porte di Washington. Bush ha partecipato a un briefing con i responsabili dell'intelligence americana, che lo hanno aggiornato sulla situazione della crisi in Georgia. "Ho ricevuto briefing sulle varie situazioni che si possono sviluppare nella regione", ha detto Bush, parlando nel quartier generale della Cia con al fianco il direttore dell'agenzia, Michael Hayden. Bush, che parte domani per una vacanza nel ranch texano di Crawford, ha aggiunto di attendere un resoconto sabato del segretario di Stato Condoleezza Rice sulla sua missione. La Rice ha discusso oggi la crisi con il presidente francese Nicolas Sarkozy e si appresta a visitare la Georgia, per discutere con le autorità di Tbilisi. Il Pentagono rivedrà tutta la propria strategia di rapporti con la Russia, alla luce della crisi di questi giorni, che avrà "profonde implicazioni" nella relazione tra Washington e Mosca: lo ha detto il capo del Pentagono, Robert Gates. 'Gli Stati Uniti non vogliono un'altra guerra fredda', ha aggiunto Gates che ha sottolineato la 'pazienza' della Casa Bianca nell'evitare di rispondere alle provocazioni russe. Gli Stati Uniti restano impegnati a garantire una Georgia "sovrana e libera, e con la sua integrità territoriale": lo ha detto il presidente George W.Bush ai leader di Ucraina e Lituania, con i quali ha avuto consultazioni. Lo ha reso noto la Casa Bianca. Modificato 15 Agosto 2008 da F-14 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
marcello Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 A mio modesto avviso, in Russia sembrano non aver ancora compreso che la guerra, ancorchè fredda, è stata persa dall'Urss su tutti i fronti e, quando si perde una guerra, inevitabilmente, vi sono ricadute pregiudizievoli per i vinti. La Russia, erede dell'Urss, dovrà certamente sopportare le conseguenze della sconfitta; la Storia non fa sconti! ..... e siamo solo agli inizi! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite intruder Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 La mia paura è che facciano una mossa sbagliata, che allunghino, cioè, le mani verso qualcosa che non possiamo lasciargli prendere. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
marcello Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 La mia paura è che facciano una mossa sbagliata, che allunghino, cioè, le mani verso qualcosa che non possiamo lasciargli prendere. Non sono pazzi e sono già in forti difficoltà! A breve, la Russia dovrà confrontarsi con una grande instabilità interna, inoltre i confini orientali che videro tensioni nel recente passato con i "fratelli" cinesi saranno, probabilmente, nuovamente teatro di confronto. L'Europa, oltre a fornire consigli e fare pressioni, dovrà provvedere a svincolarsi dal giogo energetico cui è sottoposta; particolarmente difficile, sotto questo profilo, la situzione italiana! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite galland Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 MMmmm... Purtroppo sembra essere tornati indietro di 25 anni , si respira aria di Guerra Fredda a tutti gli effetti! Anche peggio, se mi è permesso. Nel pensiero geopolitico di Stalin le nazioni dell'Europa orientale dovevano costituire degli "stati cuscinetto" fra il Patto Atlantico e la Russia. Ora che questo cuscinetto è scomparso Mosca è più vulnerabile. Di destra o di sinistra un polacco, un ungherese o un romeno (credo che la Bulgaria costituisca un caso a parte) sono preoccupati di un vicino così... grosso. Per me l'illusione che si potesse pensare ad altro (un'equa distribuzione delle risorse, disarmo sul serio, lotta alla povertà) è finita da tempo. Qui va a finire che rimpiangeremo il muro di Berlino! Tanto uno ne è caduto e tanti ne sono nati! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite intruder Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 (modificato) Anche peggio, se mi è permesso. Nel pensiero geopolitico di Stalin le nazioni dell'Europa orientale dovevano costituire degli "stati cuscinetto" fra il Patto Atlantico e la Russia. Ora che questo cuscinetto è scomparso Mosca è più vulnerabile.Di destra o di sinistra un polacco, un ungherese o un romeno (credo che la Bulgaria costituisca un caso a parte) sono preoccupati di un vicino così... grosso. Per me l'illusione che si potesse pensare ad altro (un'equa distribuzione delle risorse, disarmo sul serio, lotta alla povertà) è finita da tempo. Qui va a finire che rimpiangeremo il muro di Berlino! Tanto uno ne è caduto e tanti ne sono nati! Tanti, troppi errori sono stati compiuti negli anni passati da parte dell'Occidente, che ha soltanto umiliato il Paese vinto e non l'ha aiutato a crescere, non ha voluto (perché a potere, poteva), farne una nazione moderna e veramente democratica. Intendiamoci, Yeltsin era sincero, ma era circondato da una corte dei miracoli piuttosto impressionante che ha svenduto l'economia agli oligarchi, col risultato che il Paese è precipitato in un baratro sociale senza precedenti almeno dalla morte di Stalin. In queste situazioni trovano spazio i maestri di Predappio, gli imbianchini di Braunau - e gli ex agenti del KGB. Sia chiaro, la Russia è un malato forse inguaribile. Ma abbiamo le nostre colpe. Modificato 15 Agosto 2008 da intruder Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite galland Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 La mia paura è che facciano una mossa sbagliata, che allunghino, cioè, le mani verso qualcosa che non possiamo lasciargli prendere. Quale territorio, per esattezza? Uno sbocco ai mari caldi? Un territorio dell'Europa dell'Est? Hai letto i due libri sulla terza guerra mondiale editi nella seconda metà degli anni 80? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite Peppe Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 Credo si riferisse all'Europa dell'est. Condivido comunque la paura di intruder,...purtroppo. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite intruder Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 (modificato) Quale territorio, per esattezza? Uno sbocco ai mari caldi? Un territorio dell'Europa dell'Est?Hai letto i due libri sulla terza guerra mondiale editi nella seconda metà degli anni 80? Quelli scritti da sir John Hackett? Li ho letti e non li ho mai trovati particolarmente realistici, come premesse politiche. Intanto vi segnalo questa chicca: I rischi dell’assolutismo etico di Pierluigi Battista Difendere Tbilisi, certo. E impedire che la capitale della Georgia indipendente, libera e democratica diventi, come hanno ammonito sul Corriere André Glucksmann e Bernard- Henri Lévy, un'altra terrificante Sarajevo. A patto però che l'avversione per le smanie neo-imperiali di Putin, per i suoi metodi sbrigativi e autoritari così ostili ai valori delle democrazie occidentali, non faccia dimenticare la grande contraddizione che impiglia e paralizza chi, rispetto al fuoco divampato nell'Ossezia del Sud, nove anni fa per il Kosovo suonò tutt'altra musica di fronte all'esplosione del separatismo e dell'indipendentismo irredento nell'ex Jugoslavia. Glucksmann e Lévy fanno parte di quella preziosa e combattiva pattuglia (e con loro il ministro degli Esteri francese Kouchner che ha giocato un ruolo decisivo per il piano europeo di Sarkozy nella crisi georgiana) che ha contribuito a tener desta un'attenzione non selettiva alla tutela dei diritti umani nel mondo. Un fronte culturale internazionale che si è sottratto ai dogmi del terzomondismo antiamericano per principio e per vocazione, che non ha ipocritamente separato la difesa dei profughi «buoni» da quella per i profughi invece considerati indegni di attenzione e di rispetto, che non ha mai abbassato la guardia di fronte alla violazione dei diritti fondamentali. Mai: né nella Bosnia e poi nel Kosovo martirizzati da Milosevic, né nella Cecenia rasa al suolo dai militari russi con una brutalità ignara di ogni limite, né nell'Iraq di Saddam e dei curdi gasati dal dittatore di Baghdad, né nell’Iran fondamentalista vessato da chi auspica un nuovo Olocausto ebraico e risponde alle proteste del mondo con lo spettacolo macabro delle forche esibite sulla pubblica piazza, né nel Tibet sfigurato e martoriato dalla Cina anche quando in Occidente, sordo alle suppliche del Dalai Lama, ci si inebriava puerilmente per la carneficina maoista della «rivoluzione culturale », né nel Darfur devastato dalla furia genocida islamista. E' naturale che le simpatie di questo fronte composito ma unito da un'ostilità intransigente verso i nemici dei diritti umani vadano al Davide georgiano in guerra con la potenza bruta e arrogante del putinismo. Meno ovvio che questa simpatia debba pagare il prezzo dell'incoerenza e della dimenticanza storica. Nove anni fa, in Kosovo, l'altalena delle simpatie e delle ostilità prese una direzione del tutto opposta a quella odierna. Oggi Glucksmann e Lévy difendono la causa del georgiano Saakashvili contro la minoranza dei secessionisti russi dell'Ossezia del Sud che vogliono riunirsi a Mosca. Nove anni fa difesero invece la causa dei secessionisti albanesi che volevano liberarsi dal giogo della Serbia. Nove anni fa — beninteso con tutta la semplificazione che la geometria delle forze e delle motivazioni comporta—il ruolo di Saakashvili era impersonato da Milosevic e quello dei bombardieri che oggi colpiscono Tbilisi e Gori portava i colori di una Nato che non esitò a seppellire di bombe Belgrado. L'analogia appare di per sé offensiva, rozza, improponibile? Eppure la battaglia del Kosovo, la madre di tutte le «guerre umanitarie », il paradigma dell'«interventismo etico», l'archetipo esemplare di ogni azione militare che dalla fine della guerra fredda non può prescindere da una forte e nobile motivazione morale, prese spunto da circostanze che, a parti rovesciate, assomigliano in modo impressionante a quelle capaci di innescare la crisi georgiana. Le analogie possono finire qui. Il georgiano Saakashvili, educato ai valori della democrazia americana, eletto in un'atmosfera di libertà sconosciuta alla quasi totalità delle nazioni che hanno preso forma dopo la disintegrazione dell'impero sovietico, non ha nulla da spartire con il Milosevic paladino della pulizia etnica e della follia nazionalcomunista dilagata nello sfacelo dell'entità jugoslava. E alle sue spalle il leader della Georgia non ha da nascondere orrori nemmeno lontanamente paragonabili a quelli che macchiarono irreversibilmente la reputazione serba a Srebrenica e a Sarajevo. Eppure è per preservare l'unità della Georgia minacciata dai ribelli russi che Saakashvili ha scelto l'uso della forza a Tskhinvali ed è come conseguenza di questa scelta che Putin ha voluto offrire al mondo l'esempio della reazione «sproporzionata» accolta con comprensibile sgomento dalla comunità internazionale. L'allarme di Glucksmann e Lévy, se può essere di sprone perché la comunità internazionale non venga meno alla missione di far rispettare il cessate il fuoco, consentire l'invio di improrogabili aiuti umanitari e impedire alla Russia di Putin di cancellare l'indipendenza georgiana e incorporare Tbilisi nel cuore dell'impero, deve però arrestarsi di fronte a un assolutismo etico che annulla la specificità geopolitica della crisi georgiana e alimenta uno spirito di crociata incapace di soppesare le distinte ragioni delle parti in causa. E incapace anche di rivisitare la storia di questi ultimi anni, a cominciare dalla guerra del Kosovo, tomba che ha seppellito nel suo fallimento la pretesa dell'etica di affermarsi a suon di bombe. http://www.corriere.it/editoriali/08_agost...44f02aabc.shtml Modificato 15 Agosto 2008 da intruder Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
marcello Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 Tanti, troppi errori sono stati compiuti negli anni passati da parte dell'Occidente, Sia chiaro, la Russia è un malato forse inguaribile. Ma abbiamo le nostre colpe. Attenzione ! L'Occidente (Germania, USA, Svezia, ecc.) ha fatto molto, almeno in termini economici, per la Russia e credo davvero che non potesse fare di più! ... i problemi erano e sono interni all'ex Urss (del tutto normale dopo quasi un secolo di comunismo!). Quanto al muro di Berlino, sono in tanti ormai a rimpiangerlo .... ma non ad est!!! Infine, perdonami, una precisazione .... Hitler un pittore di scarso prestigio ma non fu mai un imbianchino! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite intruder Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 Attenzione !L'Occidente (Germania, USA, Svezia, ecc.) ha fatto molto, almeno in termini economici, per la Russia e credo davvero che non potesse fare di più! ... i problemi erano e sono interni all'ex Urss (del tutto normale dopo quasi un secolo di comunismo!). Quanto al muro di Berlino, sono in tanti ormai a rimpiangerlo .... ma non ad est!!! Infine, perdonami, una precisazione .... Hitler un pittore di scarso prestigio ma non fu mai un imbianchino! Negli anni della sua gioventù, dopo che gli morì la madre (il 21 Dicembre 1908) e rimase senza un soldo, Hitler fece lo spalatore di neve, il facchino abusivo alla stazione di Vienna, il muratore, e l'imbianchino... alloggiava nel dormitorio pubblico di Meidling e svoltava una zuppa alla mensa dei poveri del vicino convento dei Fratelli della Carità. Non è molto nota, questa parte della vita di Hitler, ma le buone biografie la riportano. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
dindon Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 Negli anni della sua gioventù, dopo che gli morì la madre (il 21 Dicembre 1908) e rimase senza un soldo, Hitler fece lo spalatore di neve, il facchino abusivo alla stazione di Vienna, il muratore, e l'imbianchino... alloggiava nel dormitorio pubblico di Meidling e svoltava una zuppa alla mensa dei poveri del vicino convento dei Fratelli della Carità. Non è molto nota, questa parte della vita di Hitler, ma le buone biografie la riportano. Mi risultano molte biografie romanzate e poco attendibili; è certo però che, per alcuni anni, visse in indigenza e che fu pittore poco apprezzato in quanto giudicato incapace di rappresentare figure umane. Tentò l'ingresso nella scuola d'arte e architettura di Vienna ma fu bocciato (se poi abbia imbiancato non è molto importante e non mi risulta ..... anche io, del resto, una volta ho imbiancato ma non sono mai stato imbianchino! ...... senza offesa naturamente!!! ) Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite intruder Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 (modificato) Mi risultano molte biografie romanzate e poco attendibili; è certo però che, per alcuni anni, visse in indigenza e che fu pittore poco apprezzato in quanto giudicato incapace di rappresentare figure umane. Tentò l'ingresso nella scuola d'arte e architettura di Vienna ma fu bocciato (se poi abbia imbiancato non è molto importante e non mi risulta ..... anche io, del resto, una volta ho imbiancato ma non sono mai stato imbianchino! ...... senza offesa naturamente!!! ) Ho parlato di buone biografie, non di cretinate. L'episodio l'ho trovato in due diverse, ma, come dici tu, alle fine dei conti non ha una grossa importanza, anche perché siamo nettamente Modificato 15 Agosto 2008 da intruder Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Rick86 Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 A breve, la Russia dovrà confrontarsi con una grande instabilità interna, inoltre i confini orientali che videro tensioni nel recente passato con i "fratelli" cinesi saranno, probabilmente, nuovamente teatro di confronto. Non sono per niente d'accordo. La Russia ha superato il suo momento di instabilità, l'attuale forma di governo (una sorta di democrazia autoritaria) garantisce governabilità e il consenso della popolazione (quella di etnia russa naturalmente) mentre i guadagni derivati da Metano e petrolio portano nelle casse di Mosca la valuta estera necessaria per fare ripartire l'economia. Addirittura l'agricoltura, storico problema dei sovietici, sta registrando un exploit che erano decenni non si vedeva. Sulla Cina invece, e perchè di grazia si devono combattere? L'una ha le materie prime e la tecnologia, l'altra i soldi, le industrie e la manodopera a basso prezzo. Entrambi sono paesi asiatici e rivali dell'Occidente e, non a caso, collaborano. Certo il mix è strano, ma è molto più probabile dire che continuerà a funzionare piuttosto che il contrario. La prova? Date una occhiata a quante volte nel consiglio di sicurezza ONU Russia e Cina sono state in disaccordo. Quanto all'aver perso la guerra fredda: è vero, l'hanno persa ma ciò non significa che per il prossimo millennio staranno sottomessi. Anche la Germania nel 1919 aveva subito una sconfitta disastrosa ma guardate che è stata capace di fare alla Francia 20 anni dopo. Sull'avventurismo russo, poi, sbagliate di grosso. "I russi non vanno neanche di corpo senza avere un piano" (Tom Clancy). La dimostrazione è la Georgia: hanno combattuto solo perchè certi di poter ottenere un risultato positivo senza correre grossi rischi. E di fatti, mal che gli vada avranno aggiunto altre due mini-repubbliche alla loro collezione. Sullo scudo poi: è vero inizialmente non costituisce un pericolo alla capacità di deterrenza russa, ma è il precedente che conta. I russi temono, e non hanno tutti i torti secondo me, che ai primi 10 missili ne seguano altri ed altri ancora fino ad arrivare veramente alla pericolosissima situazione in cui la capacità di deterrenza russa sia messa in grave pericolo. L'intera guerra fredda si è basata sul presupposto che per quanto accurato e a sorpresa tu potessi scatenare il tuo first strike, almeno parte dell'arsenale avversario sarebbe sopravvissuta e te l'avrebbe fatta pagare. Questo, e soltanto questo, ha evitato una guerra nucleare. Se tale certezza cadesse, finirebbe anche l'equilibrio del terrore. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
F-14 Inviato 15 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2008 (modificato) ultima news da Ansa: Unita' russa a 45 km da Tbilisi (ANSA) - IGOETI (GEORGIA), 15 AGO - Un'unita' russa con 17 blindati e circa 200 uomini si e' diretta oggi su un villaggio situato a 45 km da Tbilisi. Lo ha constatato un giornalista della Reuters, stando al quale e' la prima volta che i militari di Mosca si spingono in territorio georgiano con una tale profondita'. Un ufficiale russo, il generale Viacheslav Borisov, ha detto a un gruppo di giornalisti che l'operazione non ha carattere aggressivo. che vogliano conquistarla ??? Modificato 15 Agosto 2008 da F-14 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite intruder Inviato 16 Agosto 2008 Segnala Condividi Inviato 16 Agosto 2008 (modificato) Quanto all'aver perso la guerra fredda: è vero, l'hanno persa ma ciò non significa che per il prossimo millennio staranno sottomessi. Anche la Germania nel 1919 aveva subito una sconfitta disastrosa ma guardate che è stata capace di fare alla Francia 20 anni dopo. Proprio per quello dico che dobbiamo preoccuparci. Sull'avventurismo russo, poi, sbagliate di grosso. "I russi non vanno neanche di corpo senza avere un piano" (Tom Clancy). La dimostrazione è la Georgia: hanno combattuto solo perchè certi di poter ottenere un risultato positivo senza correre grossi rischi. E di fatti, mal che gli vada avranno aggiunto altre due mini-repubbliche alla loro collezione. Quando intervennero in Angola, Mozambico, Afghanistan, tutti scrissero che avevano aggiunto altre tre stelle alla loro collezione con poca spesa. I fatti gli hanno dato torto. Sullo scudo poi: è vero inizialmente non costituisce un pericolo alla capacità di deterrenza russa, ma è il precedente che conta. I russi temono, e non hanno tutti i torti secondo me, che ai primi 10 missili ne seguano altri ed altri ancora fino ad arrivare veramente alla pericolosissima situazione in cui la capacità di deterrenza russa sia messa in grave pericolo. L'intera guerra fredda si è basata sul presupposto che per quanto accurato e a sorpresa tu potessi scatenare il tuo first strike, almeno parte dell'arsenale avversario sarebbe sopravvissuta e te l'avrebbe fatta pagare. Questo, e soltanto questo, ha evitato una guerra nucleare. Se tale certezza cadesse, finirebbe anche l'equilibrio del terrore. Qualsiasi idiota sa che un sistema di difesa non garantisce al 100 per cento. Se ne discuteva ai tempi della SDI, giusto farlo anche oggi. Se i russi lanciano 1000 missili e anche uno solo passa, con 10 MIRVs verso altrettante città americane, i russi hanno perso 999 ICBMs, gli americani 10 città con altrettanti milioni di abitanti. Bush può essere idiota fin che ti pare, non lo può essere a questo punto. Quello russo è solo un capriccio. Modificato 16 Agosto 2008 da intruder Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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