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GEORGIA - Topic Ufficiale


Koli

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Dopo che, se non erro, era stata espulsa tutta la popolazione di etnia georgiana!!!

Erri. La popolazione giorgiana e' rimasta in Ossezia del Sud.

I referendum sono stati validi. Semplicemente non sono piaciuti a OSCE perche' non erano contro la Russia.

 

facendo notare la permanente e continua caratteristica liberticida, presente nel DNA russo!

Come no. Siamo i demoni dall'inferno insieme con i serbi.

 

Vediamo un po:

1. Il presidente della Georgia saakashvili il 6 agosto dichiara che conta sulle trattative pacifici con ossezi e non ci pensa di usare la forza contro Ossezia del Sud.

2. Il 7 agosto verso le 15.00 i rappresentanti georgiani delle forze di interposizione e pace che si trovano in comune attivita' con le forze di interposizione e pace russe in Ossezia del Sud dopo la chiamata da Tbilisi lasciano le loro postazioni e tutte le aree di loro responsabilta'.

3. Verso le 18.00 inizia concentrazione delle truppe georgiane intorno alla repubblica autonoma.

4. Alle 22.00 inizia bombardamento delle postazioni delle forze di interposizione russe. Risultato: 15 militari russi delle forze di interposizione e pace uccisi.

5. Alle 22.30 inizia bombardamento a tappeto della citta' di Tskhinvali con uso di MRLS, artilleria, mortai, elicotteri, aerei, mitragliatrici di grosso calibro.

6. La Russia inizia azioni diplomatici in ONU per fermare aggressione georgiana. Senza esito per ostracismo dei paesi occidentali.

6. Verso le 3.00 senza interrompere i bombardamenti le truppe georgiane iniziano attacco di terra su Ossezia del Sud.

7. Il presidente saakashvili si rivolge dalla TV alla nazione dichiarando che ha ordinato l'operazione militare per "ristabilire ordine" in Ossezia del Sud.

8. Verso le 7.00 le truppe georgiane entrano nella citta' ammazando tutti i civili che li capitano.

9. Il presidente saakashvili si rivolge dalla TV alla nazione dichiarando che le eroiche truppe georgiane controllano la citta'.

10. La Russia dichiara che mandera' le truppe per difendere ossezi dall'aggressione.

11. Verso le 9.00 di 8 agosto le truppe russe partono per Ossezia del Sud. Gli aerei russi bombardano le truppe georgiane e siti militari georgiani.

12. Verso le 12.00 le milizie ossezi iniziano a respingere le truppe georgiane dalla citta'.

13. Si riprendano i bombardamenti di Tskhinvali da parte georgiana fino circa alle 20.00 quando arrivano primi reparti russi.

14. Tutta la notte successiva continuano bombardamenti della citta' da parte georgiana. E solo oggi le truppe russe insieme con ossezi sono riusciti a scacciare i rappresentanti del Faro della Democrazia dalla citta'. Alcuni pero' ancora si trovano sul territorio sud ossezo.

15. Dopo essere respinti da Tskhinvali i georgiani dichiarano di aver cominciato il ritiro e cessazione del fuoco.

 

Allora se la Russia e' un aggressore:

1. Come mai muoiono piu' di 2000 ossezi nella loro citta' senza la presenza russa e piu' di 30 000 scappano in Russia e non in Georgia?

2. Come mai i carri armati georgiani si trovano al centro di citta' di Tskhinvali e non ci sono carri armati russi in Tblilisi o Gori?

3. Come mai il presidente georgiano dichiara l'inizio dell'operazione militare contro l'Ossezia del Sud per "ristabilire l'ordine"?

4. Come mai il presidente georgiano dichiara di aver preso la citta' di Tskhinvali?

5. Come mai che in ultimi 3 anni le spese militari georgiane sono aumentate per 30 volte?

6. Come mai i media occidentali fanno vedere una sola casa dove e' caduta la bomba russa e non fanno vedere i risultati del genocidio georgiano degli ossezzi?

7. Come mai che le truppe georgiane usano MRLS contro popolazione civile?

8. Come mai tutte le TV russe e accesso ai siti russi in Internet sono stati oscurati dal governo georgiano, mentre in Russia l'accesso alle media georgiane e occidentali e' totalmente libero e le stesse agenzie russe citano dichiarazioni georgiane?

9. Come mai la Times inglese da tutta la colpa alla Georgia?

10. Come mai i diplomatici americani chiedendo anonimita' dicono che l'america deve tacere in questo caso e abituarsi a ingoiare le sconfitte?

11. Come mai le truppe georgiane si trovano nella zona di Kodori in Abkhazia, quando secondo i trattati quella e' la zona neutra?

Ecc, ecc.

Modificato da Siberia
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Ospite Peppe
19:39 Nei prossimi giorni Sarkozy in visita a Mosca

Il presidente francese Nicolas Sarkozy, attualmente anche presidente di turno dell'Unione Europea, sarà nei prossimi giorni a Mosca. Lo ha reso noto l'ufficio stampa del Cremlino.

 

 

19:37 Presidente Georgia Saakashvili invoca intervento diplomatico Usa

Il presidente georgiano Mikheil Saakashvili ha chiesto oggi agli Stati Uniti di intervenire con tutto il loro peso diplomatico per tentare di risolvere il conflitto in corso con la Russia in Ossezia del sud. "Penso che gli Stati Uniti siano il paese più potente del mondo, che dispone di molta influenza e di molti mezzi diplomatici che possono essere impiegati", ha detto il presidente georgiano in una intervista alla Cnn. Saakashvili ha anche affermato che le truppe georgiane si sono ritirate dall'Ossezia del sud.

 

 

19:32 Ambasciatore russo all'Onu: "Mosca pronta a pace con la Georgia"

La Russia è disposta a fare la pace con la Georgia e a porre fine al conflitto in Ossezia del sud. Lo ha detto oggi l'ambasciatore russo all'Onu, Vitaly Churkin. Mosca "è pronta a porre fine alla guerra", ha detto il diplomatico, che ha anche accusato l'ufficio del segretario generale dell'Onu di essersi schierato dalla parte della Georgia.

 

 

19:30 La Russia smentisce bombardamento dell'aeroporto di Tbilisi

La Russia ha smentito oggi di aver bombardato l'aeroporto di Tbilisi. Lo ha riferito l'agenzia Interfax, citando il ministero della difesa russo. "Questa disinformazione è stata diffusa dalla parte georgiana con l'obiettivo di indurre in errore la comunità internazionale sugli eventi in corso nell'Ossezia del sud", ha detto un rappresentante del ministero citato dall'agenzia.

 

 

19:28 Lavorov alla Rice: "Problema è Saakashvili, deve andare via"

L'ostacolo da rimuovere per risolvere la crisi georgiana è il presidente Mikhail Saakashvili. E' quanto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha fatto capire al segretario di Stato americano Condoleezza Rice quando, durante una conversazione, ha detto chiaramente che "deve andarsene".

 

 

19:17 Contatto telefonico tra Frattini e segretario di Stato Usa Rice

Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, nell'ambito dei contatti con i principali paesi dell'Ue ed atlantici, ha avuto una conversazione telefonica con il segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice. Lo si è appreso alla Farnesina. Nel corso del colloquio, da entrambe le parti si è espressa preoccupazione per la gravità della crisi in Georgia, e si è convenuto di rimanere in stretto contatto in vista dei prossimi sviluppi.

 

 

19:13 Sarkozy: "Prospettive reali per uscire rapidamente dalla crisi"

Il capo dello stato francese Nicolas Sarkozy, presidente di turno dell'Ue, ha affermato in un comunicato che esistono "reali prospettive per arrivare rapidamente a un'uscita della crisi" in Ossezia del Sud "dopo il ritiro delle forze georgiane". L'uscita dalla crisi, ha precisato, sarà "fondata su una cessazione immediata delle ostilità", sul "ritiro delle forza armate russe e georgiane alle loro posizioni anteriori allo scoppio delle ostilità" e su "un pieno rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale della Georgia".

 

 

19:07 Parigi, centinaia di persone manifestano davanti ambasciata russa

Tra 200 e 300 georgiani hanno manifestato oggi davanti all'ambasciata russa a Parigi, chiedendo il ritiro delle truppe russe dalla Georgia, e invitando europei e americani a dar prova di fermezza nei confronti di Mosca. 'Stop alla Russia', si leggeva su numerosi cartelli innalzati dai dimostranti, che sventolavano bandiere georgiane con i colori nazionali bianco e rosso.

 

 

18:38 Presidente russo Medvedev: "Georgia si ritiri senza condizioni"

"La Georgia si deve ritirare unilateralmente e senza condizioni, siglando un impegno a non attaccare l'Ossezia del Sud". E' quanto dichiara il presidente russo Medvedev.

 

 

18:33 Centodieci italiani in viaggio per rientrare a casa dalla Georgia

Circa 110 italiani stanno lasciando la Georgia a bordo di tre pulman messi a disposizione dall'unità di crisi del ministero degli Esteri. Insieme a loro ci sono anche una ventina di cittadini comunitari che l'Italia sta aiutando, anche loro su base volontaria, a lasciare la zona di crisi. Il primo dei tre autobus sta proprio in questo momento passando la frontiera per dirigersi verso l'aeroporto di Gyumri, in Armenia, da dove torneranno in Italia a bordo di due aerei militari italiani. Hanno deciso di rimanere in Georgia invece un'ottantina di italiani, i residenti cosiddetti 'storici' della repubblica caucasica.

 

 

18:30 Tbilisi accusa: bombe a 200 metri da aeroporto internazionale

Il ministero dell'interno georgiano ha detto oggi che aerei russi hanno sganciato oggi una bomba a 200 metri da una pista dell'aeroporto internazionale di Tbilisi. La circostanza è stta confermata anche da un reporter della Reuters

 

 

18:22 Onu conferma: bombe russe su aeroporto militare di Tbilisi

Il segretario generale aggiunto dell'Onu per gli affari politici, Lynn Pascoe, ha confermato oggi che l'aviazione russa ha bombardato in mattinata un aeroporto militare nei pressi di Tbilisi. "L'aviazione russa ha ripreso stamattina i suoi attacchi sugli obiettivi militari e strategici situati all'esterno della zona del conflitto", la repubblica separatista dell'Ossezia del Sud, "e ha bombardato un aeroporto militare e una base per la riparazione dei carri nei pressi della capitale georgiana Tbilisi, il porto strategico di poti e altri obiettivi nei pressi di Gori", ha precisato Pascoe.

 

 

18:19 Ambasciatore Usa: "Ritiro georgiano ostacolato dalla Russia"

L'ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite ha accusato la Russia di ostacolare il ritiro delle truppe georgiane dall'Ossezia del Sud. Lo ha detto Zalmay Khalilzad durante la riunione del Consiglio di Sicurezza sulla crisi nella regione in cui ha anche chiesto a entrambe le parti di cessare immediatamente le ostilità e di ritirare tutti i soldati dalla regione.

 

 

17:57 Richiamate dall'Iraq parte delle truppe georgiane

Una parte del contingente georgiano in Iraq è stata rimpatriata oggi per essere trasferita nella zona di conflitto in Ossezia del sud. Lo afferma il ministro georgiano per la reintegrazione Timur Iakobashvili, citato dall'agenzia Interfax. Iakobashvili è considerato un 'falco'. La dichiarazione è arrivata dopo l'annuncio della nota sul cessate il fuoco e l'avvio di negoziati consegnata da Tbilisi a Mosca attraverso il numero due dell'ambasciata russa Andrei Smaga.

 

 

17:51 Primo contatto diretto tra Mosca e Tbilisi

Primi contatti diretti tra Russia e Georgia per tentare di risolvere la crisi in Ossezia del Sud. Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e l'omologa georgiana, Eka Tkeshelashvili, hanno avuto un primo colloquio telefonico diretto. Lo ha annunciato il numero due della diplomazia tedesca Gernot Erler, citando il ministro Frank-Walter Steinmeier

 

 

17:44 Non si fermano le esplosioni a Tsinkhivali

Dopo l'annuncio del cessate il fuoco unilaterale dichiarato dalla Georgia almeno 15 esplosioni sono state ancora avvertite a Tsinkhivali, il capoluogo dell'Ossezia del Sud, teatro di feroci combattimenti tra le truppe russe e quelle di Tbilisi. Ne da notizia un reporter della Reuters.

 

 

17:23 Ministero Difesa russo smentisce sconfinamento oltre Ossezia

Il ministero della difesa russo ha smentito categoricamente la notizia di fonte georgiana che le forze russe abbiano oltrepassato il confine amministrativo dell'Ossezia del sud, e la qualificano come una "provocazione". Lo riferisce l'agenzia Interfax. "Non vogliamo neanche commentare questa assurdità", hanno detto i portavoce.

 

 

17:16 Ministero degli Esteri russo: Tbilisi non ha smesso le azioni militari

Il ministero degli esteri russo ha confermato di aver ricevuto da Tbilisi una nota in cui si chiede il cessate il fuoco e l'immediato avvio di tratattive, ma sottolinea che Tbilisi non ha smesso le azioni militari in Ossezia del sud. Lo riferisce l'agenzia Interfax.

 

 

17:12 Manifestazione georgiana davanti al Consolato russo di Milano

Una trentina di cittadini georgiani si sono riuniti davanti alla sede del Consolato russo a Milano, in via Sant'Aquilino, per manifestare con cartelli e striscioni contro quella che definiscono "un'aggressione ingiustificata", riferendosi all'intervanto delle truppe di Mosca in Ossezia del Sud, enclave indipendentista sul territorio georgiano. "Noi vogliamo la pace, solo la pace - dichiara una delle manifestanti, Nanà - e chiediamo che cessino i combattimenti il prima possibile: la Russia e Putin sono gli unici responsabili delle violenze".

 

 

17:10 Berlusconi chiama Putin per chiedere una tregua

Con una telefonata al premier russo Vladimir Putin, anche l'Italia chiede una tregua immediata fra gli eserciti di Russia e Georgia che si sono scontrati in queste ore nell'Ossezia del Sud. Secondo fonti del governo, il presidente del Consiglio ha chiesto al leader russo di limitare le operazioni dell'Armata rossa in Ossezia del Sud e in Georgia adesso che le forze del governo georgiano hanno annunciato di essersi ritirate dalla provincia contesa.

 

 

16:48 Mosca: nessuna nota su tregua da Georgia

L'ambasciata russa a Tbilisi ha smentito di avere ricevuto dal ministero degli esteri georgiano una nota che chiede il cessate il fuoco e immediate trattative di pace. Lo riferisce l'agenzia Interfax.

 

 

16:46 Georgia conferma il cessate il fuoco

Una nota del governo georgiano conferma il cessate il fuoco delle truppe di Tbilisi nel Sud Ossezia. La nota aggiunge che le truppe georgiane stanno abbandonando la zona del conflitto

 

 

 

16:30 Georgia chiede tregua e annuncia il cessate il fuoco

Il ministero degli esteri georgiano ha annunciato di aver chiesto ufficialmente alla Russia una tregua e di avere ordinato il cessate il fuoco. Lo riferisce la radio Eco di Mosca.

 

 

16:21 Presidente russo Medvedev: "Genocidio nel Sud Ossezia"

Il presidente russo Dmitri Medvedev ha qualificato di "genocidio" l'attacco georgiano contro l'Ossezia del Sud. Lo ha riferito l'agenzia Itar-Tass. Medvedev ha anche incaricato il capo del reparto investigativo della procura russa Aleksandr Bastrikin di raccogliere e documentare le prove dei crimini commessi dalle forze georgiane per avviare un procedimento giudiziario contro i responsabili.

 

 

16:18 Sarebbero locali i reporter morti in Ossezia

Non sarebbero stranieri ma locali, probabilmente di nazionalità georgiana, i due giornalisti rimasti uccisi in Ossezia del Sud mentre stavano seguendo l'andamento delle ostilità tra le forze della Georgia e quelle della Russia: lo ha precisato l'emittente radiofonica russa 'Ekho Movsky', che ha identificato le vittime come Alexander Klimchuk e Grigoi Chikhladze; quest'ultimo era collaboratore del settimanale americano 'Newsweek'. La loro morte sarebbe stata riferita alla radio moscovita da un collega che lavora appunto per l'edizione russa del periodico Usa.

 

 

16:09 Radio russa: "Due giornalisti uccisi nel sud Ossezia, forse i turchi"

Due giornalisti sono rimasti uccisi in Ossezia del Sud mentre stavano seguendo l'andamento delle ostilità tra le forze della Georgia e quelle della Russia: lo ha riferito l'emittente radiofonica russa 'Ekho Movsky', senza ulteriori dettagli. Potrebbe peraltro trattarsi di due inviati della televisione turca 'Kanalturk', di cui era stato in precedenza reso noto il ferimento a Tskhinvali, capitale sud-ossetina. I due erano stati identificati dalla loro testata come Levent Ozturk, reporter, e Guray Ervin, operatore. Sarebbero stati raggiunti da proiettili vaganti mentre stavano attraversando in auto la città. L'agenzia di stampa 'Anadolou' aveva peraltro precisato che i giornalisti erano stati soccorsi e ricoverati in un ospedale da campo russo.

 

 

15:31 Abkazia: stato di guerra a tempo determinato (10 giorni)

Lo stato di guerra e la legge marziale, proclamati dalle autorità dell'Abkhazia, Repubblica autonoma della Georgia in lotta per la secessione al pari dell'Ossezia del Sud, è valido nelle aree confinanti con il territorio georgiano propriamente detto, in particolare in larghi settori del distretto della capitale Sukhumi, e rimarrà in vigore per almeno dieci giorni.

Dichiarata inoltre la mobilitazione parziale dei riservisti.

Ieri il Parlamento centrale di Tbilisi a sua volta aveva già proclamato lo stato di guerra in tutto il Paese, e introdotto la legge marziale per due settimane.

 

 

15:28 Due giornalisti turchi feriti a Tskinvali

Due giornalisti turchi sono rimasti feriti oggi in Ossezia del sud, la regione separatista filorussa della Georgia dove sono in corso scontri armati fra forze georgiane e truppe russe. Lo ha riferito la catena televisiva Kanalturk.

Un corrispondente di tale catena tv, Levent Ozturk, e un cameraman, Guray Ervin, sono stati leggermente feriti da colpi d'arma da fuoco mentre si trovavano a Tskhinvali, la capitale dell'Ossezia meridionale teatro degli scontri più cruenti negli ultimi due giorni. La loro auto è stata bersagliata dai militari osseti.

I due giornalisti feriti sono stati condotti all'ospedale militare russo di Tskhinvali - stando all'agenzia Anadolu che ha citato fonti diplomatiche.

 

 

14:51 Tbilisi: "Forze russe si dirigono verso Gori"

Le forze russe si stanno dirigendo verso sud e le forze georgiane si sono posizionate per difendere la città di Gori. Lo ha affermato oggi il segretario del Consiglio di sicurezza georgiano, Aleksandr Lomaia, nel corso di una conferenza telefonica da Tbilisi.

"Le truppe russe (che si trovano in Ossezia del Sud, ndr) si dirigono verso sud, e la prossima tappa in quella direzione è la città di Gori", ha dichiarato Lomaia che ha aggiunto: "le nostre truppe sono posizionate per difendere la città".

Gori, la più grande città georgiana in prossimità della repubblica separatista dell'Ossezia del Sud, è considerata come un nodo strategico in Georgia. "Non ci sono in questo momento combattimenti nè bombardamenti", ha precisato il responsabile georgiano nel corso della conferenza tenuta nel primo pomeriggio a Tbilisi.

 

 

14:31 Comando russo smentisce operazioni in Abkhazia

Il vicecomandante dello stato maggiore russo Anatoli Nogovitsin ha smentito le notizie di fonte georgiana su un coinvolgimento russo negli attacchi in corso nella gola di Kodori, in Abkhazia. Lo riferisce l'agenzia Interfax.

 

 

14:22 Mosca ammonisce Kiev dopo caso Sebastopoli

La minaccia ucraina di non permettere il rientro delle navi russe nel porto di Sebastopoli, in Crimea, "non favorisce le relazioni bilaterali di partnership", ha detto il viceministro degli esteri russo Grigori Karasin in una conferenza stampa riferita dall'agenzia Interfax.

 

 

14:21 Georgia. Saakashvili: "Come Budapest '56 e Praga '68"

Il presidente della Georgia, Mikhail Saakashvili, in un'intervista alla Cnn, ha detto che la Russia ha fatto con la Georgia "esattamente come fece con Budapest nel 1956 o con Praga nel 1968, invadendo in modo violento e brutale un Paese sovrano". Saakashvili, in collegamento con la CNN, ha detto che gli attacchi dei russi "sono stati gratuiti e brutali" e che sono stati colpiti "obiettivi al cento per cento civili".

 

 

14:06 Georgia: mercoledì vertice Ue. Merkel: "Tregua"

Si terrà il 13 agosto a Bruxelles il vertice sul conflitto in Georgia, preanunciato ieri della Presidenza francese di turno dell'Unione Europea: lo hanno reso noto fonti comunitarie, secondo cui alla riunione di crisi di mercoledì prossimo, convocata in via d'urgenza, parteciperanno i ministri degli Esteri dei Ventisette. E' poi anche possibile che, su richiesta della Polonia, la Francia convochi un Consiglio Europeo straordinario a livello di capi di Stato e di governo. Frattanto il cancelliere tedesco Angela Merkel ha avuto una conversazione telefonica con il presidente francese Nicolas Sarkozy, durante la quale ha invocato un "cessate-il-fuoco immediato e incondizionato" nella Repubblica caucasica, dove ormai le Forze Armate russe sono apertamente coinvolte nelle ostilità tra truppe di Tbilisi e secessionisti dell'Ossezia del Sud.

 

 

13:47 Abkhazia dichiara stato di guerra

Il leader abkhazo Serghei Bagapsh ha dichiarato lo stato di guerra sulla maggior parte del territorio della repubblica secessionista per dieci giorni. Lo riferisce l'agenzia Itar-Tass. Da stamane, secondo fonti abkhaze, la gola di Kodori, dove

si trovano truppe georgiane, è sottoposta a pesanti bombardamenti.

 

 

13:41 Consiglio d'Europa a Mosca e Tbilisi: "Cessate il massacro"

"Sono molto preoccupato per le tragiche notizie che arrivano dall'Ossezia. Centinaia di innocenti sono stati massacrati. Supplico tutti i contendenti di smettere di uccidere, di smetterla con i bombardamenti e riunirsi attorno a un tavolo per trovare una soluzione al conflitto.

L'immediato cessate-il-fuoco è l'unico modo per cominciare il dialogo". E' l'appello accorato del segretario generale Terry Davis alle autorità georgiane e russe. "Debbo ricordare sia alla Georgia che alla Federazione Russa che, aderendo al Consiglio d'Europa, si sono impegnate a trovare sempre soluzioni pacifiche alle vertenze di qualsiasi tipo, sia nelle situazioni interne che internazionali".

 

 

13:34 Ferito il comandante delle truppe russe in Ossezia del Sud

E' rimasto ferito il generale Anatoly Khrulyov, comandante del 58mo Corpo d'Armata russo di stanza nel Caucaso settentrionale, inviato a combattere in Ossezia del Sud contro le truppe governative georgiane. Lo ha annunciato il pari grado Anatoly Nogovitsyn, portavoce del ministero della Difesa di Mosca. Khurlyov è stato colpito da schegge quando la colonna militare che stava guidando è stata bombardata dall'artiglieria nemica nei pressi di Tskhinvali, capitale sud-ossetina. L'alto ufficiale è stato subito soccorso e trasferito a Vladikavkaz, capitale della Repubblica autonoma dell'Ossezia del Nord nella Russia meridionale, dove è stato ricoverato in ospedale.

 

 

13:33 Karasin (Russia): "Comunità internazionale pressi Tbilisi"

La comunità internazionale deve fare pressioni sulla Georgia perchè ritiri totalmente le sue forze dall'Ossezia del sud, ha detto il viceministro degli esteri russo Grigori Karasin secondo l'agenzia Itar-Tass.

Stando al viceministro "adesso la comunità internazionale deve fare pressioni perchè la parte georgiana si ritiri sulle posizioni che teneva il 6 agosto e dia garanzie di non ricorso alla forza. Solo poi potranno iniziare trattative che si annunciano difficili", ha detto Karasin. Secondo i russi, le forze georgiane non hanno lasciato l'Ossezia del sud, ma solo la zona di Tskhinvali, ormai ridotta in macerie, e si starebbero raggruppando in altri punti. Mosca afferma che circa 7.400 uomini dell'esercito georgiano rimangono in Ossezia del sud.

 

 

13:17 "Russia non pensa a bloccare il flusso di petrolio"

AGO - Le navi russe non bloccheranno i traffici commerciali della Georgia e tanto meno le petroliere, ha detto il viceministro degli esteri Grigori Karasin secondo le agenzie russe. Il blocco si limiterà, secondo il ministero degli Esteri russo, alle armi

 

 

13:04 Mosca: "Oltre 2000 morti da inizio conflitto"

Secondo Mosca sarebbero oltre duemila i morti dall'inizio del conflitto in Ossezia del Sud, per la maggior parte cittadini russi: lo hanno affermato fonti del ministero degli Esteri.

 

 

13:00 Kouchner: "Eccalation violenza, ricorda il conflitto nei Balcani"

Un'"escalation" di violenza "inaccettabile alle porte dell'Europa" che "ricorda altri conflitti recenti che hanno lacerato il nostro continente, in particolare quello nei Balcani". Si è espresso così Bernard Kouchner, capo della diplomazia francese, in partenza, questa sera, per una missione di mediazione tra Georgia e Russia in conflitto per la provincia separatista dell'Ossezia del sud, in un'intervista al quotidiano Le Parisien.

La Francia, che esercita la presidenza di turno dell'unione Europea, presenterà un piano in tre punti per uscire dalla crisi che contempla il rispetto dell'integrità territoriale della Georgia, un'immediata fine delle ostilità e il ristabilimento della precedente situazione sul terreno.

 

 

12:57 Georgia: "La marina russa blocca il porto di Poti"

Il capo del consiglio nazionale di sicurezza georgiano ha dichiarato che la marina Russa blocca il porto di Poti, bloccando le forniture di grano e carburante

 

 

12:36 Soldati georgiani in Iraq pronti ad essere richiamati

Le truppe della Georgia dislocate in Iraq sono pronte a rientrare a tblisi per unirsi alle forze militari impegnate nel conflitto armato con la Russia nella provincia dell'Ossezia del sud.

"Siamo quasi pronti al disimpegno" ha fatto sapere il comandante militare georgiano, Bondo Maisuradze, spiegando che i comandi militari attendono il via libera dal governo di Mikhail Saakashvili.

Le forze statunitensi garantiranno il trasporto dei circa duemila soldati. Quello georgiano è, dopo gli americani e britannici, il contingente più numeroso impegnato in Iraq.

 

 

12:33 Georgia: "Bombardata la città di Zugdidi, nell'ovest"

La città di Zugdidi, nell'ovest della Georgia, è stata bombardata. "Zugdidi è sotto bombardamento", ha detto alla stampa il ministro della reintegrazione (delle regioni separatiste) georgiano, Temour Iakobachvili.

 

 

12:31 Benedetto XVI: "Fare ogni sforzo per negoziato"

Parlando dell'attuale conflitto tra Russia e Georgia per la regione indipendentista dell'Ossezia del sud, papa Benedetto XVI ha esortato a riprendere "risolutamente il cammino del negoziato e del dialogo rispettoso e costruttivo". E ha invitato la "Comunità Internazionale e i Paesi più influenti nell'attuale situazione a compiere ogni sforzo per sostenere e promuovere iniziative volte a raggiungere una soluzione pacifica e duratura, in favore di una convivenza aperta e rispettosa". Lo ha detto subito dopo la preghiera dell'Angelus, recitata oggi nella piazza del Duomo a Bressanone.

 

 

12:16 Papa: "In nome comune Cristo, deponete le armi"

Papa Benedetto XVI, appellandosi alla comune eredità cristiana di Georgia e Russia, ha chiesto che in Ossezia del Sud "cessino immediatamente le azioni militari", si riprenda la via del negoziato e "ci si astenga da ulteriori confronti e ritorsioni violente, che possono degenerare in un conflitto di più vasta portata". Il Pontefice ha anche esortato la comunità internazionale e i paesi più influenti a "promuovere iniziative" per una "soluzione pacifica e duratura".

 

 

12:15 Usa: "Reazione Urs a ritiro Georgia è un test"

La Casa Bianca ha detto oggi da Pechino che la reazione russa ad un ritiro delle forze georgiane dalla repubblica separatista dell'Ossezia del sud, se questo ritiro sarà confermato, sarà "un test" sulle vere intenzioni di Mosca.

 

 

 

12:14 Generale russo: "Georgiani si stanno ritirando da Tskhinvali"

Le truppe georgiane hanno cominciato a ritirarsi dalla capitale dell'Ossezia del Sud. Lo ha detto oggi il generale russo Anatoly Nagovitsyn in una riunione informativa per la stampa.

"Finora la situazione è questa: confermiamo l'avvenuto inizio del ritiro delle forze georgiane da Tskhinvali", ha detto Nagovitsyn, aggiungendo che le forze russe controllano quasi interamente Tskhinvali.

 

 

12:11 Georgia: "Russia a Onu 'Ritirate osservatori da Abkhazia'"

La Russia avrebbe sollecitato le Nazioni Unite a ritirare i propri osservatori dall'Abkhazia, Repubblica autonoma compresa entro la Georgia ma in lotta per la secessione, al pari della provincia autonoma dell'Ossezia del Sud. L'accusa è venuta da Shota Utiashvili, portavoce del ministero dell'Interno georgiano: "I russi hanno chiesto agli osservatori dell'Onu di lasciare le loro postazioni nel territorio compreso tra l'Abkhazia e il distretto di Zugdidi", ha denunciato il portavoce ministeriale.

 

 

12:09 Russia: "Non abbiamo mirato a obiettivi civili"

Fonti dell'Armata Rossa hanno negato di avere mirato a obiettivi civili durante i raid aerei sulla Georgia

 

 

12:00 Ucraina minaccia di impedire rientro navi russe a Sebastopoli

L'Ucraina ha minacciato la Russia di bloccarne le unità da guerra inviate al limite delle acque territoriali della Georgia per imporle il blocco navale, una volta che esse dovessero rientrare alla loro base di Sebastopoli, nella penisola di Crimea. In un comunicato ufficiale, infatti, il ministero degli Esteri di Kiev afferma che la Repubblica ex sovietica "si riserva il diritto d'impedire a navi da guerra e altre imbarcazioni, che potessero prendere parte al confronto con la Georgia, di ritornare in territorio ucraino finché il conflitto non sarà stato risolto". A Sebastopoli, città portuale dotata di statuto speciale rispetto alla Pubblica autonoma ucraina della Crimea, la Flotta russa del Mar Nero ha mantenuto il proprio quartier generale, ereditato dall'epoca della disciolta Urss, continuando a condividere lo scalo con la Marina Militare di Kiev. L'Ucraina, insieme alla stessa Georgia, con l'appoggio degli Stati Uniti punta a entrare a far parte della Nato: al vertice atlantico di Bucarest, lo scorso aprile, le aspirazioni dei due Paesi furono però accantonate, almeno per il momento, proprio a causa della strenua opposizione della Russia.

 

 

11:56 Ambasciata: oggi via da Georgia 130-140 italiani su 200

L'incaricato d'affari dell'ambasciata italiana a Tbilisi ha precisato che i connazionali che oggi lasceranno la Georgia con destinazione Ierevan, in Armenia, sono tra i 130 e i 140 su un totale di circa 200 italiani presenti nel Paese. Solo una quindicina di connazionali, residenti a Tbilisi, hanno chiesto di restare: si tratta per lo più di religiosi e dipendenti di organizzazioni internazionali.

Gli altri italiani presenti in Georgia - ha riferito ancora Schettino, che coordina il piano di evacuazione - si trovano nelle località turistiche della costa nella zona di Batumi. Da qui stanno provvedendo a spostarsi via terra o con collegamenti aerei verso la Turchia. Schettino ha raccontato che la situazione a Tbilisi è al momento "apparentemente tranquilla".

 

 

11:54 Russi controllano buona parte capitale Sud Ossezia

Secondo un alto ufficiale russo, l'esecito di Mosca controlla la maggior parte della capitale del sud-Ossezia, Tskhinvali

 

 

11:51 Georgia: "Entrati altri seimila soldati russi"

Stando al portavoce del ministero dell'Interno georgiano, Shota Utiashvili, durante la notte altri seimila soldati russi sono entrati sul territorio della Georgia dall'Ossezia del Sud, attraverso il tunnel conteso di Roki, e ulteriori quattromila sono giunti via mare nel porto di Ochamchire, in Abkhazia. I rinforzi inviati da Mosca a sostegno del suo contingente in Ossezia, prima del conflitto definito ufficialmente di mera 'interposizione', ammontano dunque a diecimila uomini. "Ci troviamo di fronte a una catastrofe umanitaria", ha avvertito il portavoce ministeriale.

 

 

 

11:46 Georgia: "Russi pronti ad attaccare da Abkhazia"

Le forze russe sarebbero in procinto di attaccare la Georgia da un altro fronte: dopo quello settentrionale dell'Ossezia del Sud, se ne starebbe infatti per aprire un altro a nord-ovest, dalla Repubblica autonoma dell'Abkhazia, anch'essa in lotta per la secessione da Tbilisi con il sostegno del Cremlino. La nuova offensiva della Russia è stata denunciata dal presidente del Parlamento georgiano, David Bakradze, secondo cui obiettivo sarebbe il distretto di Zugdidi, nella provincia occidentale della Mingrelia, che si estende proprio lungo la frontiera con l'Abkhazia. "Disponiamo di informazioni verificate, secondo le quali i russi hanno pianificato un attacco a Zugdidi entro alcune ore", ha dichiarato Bakradze alla televisione statale.

"Il presidente della Repubblica, Mikhail Saakashvili, sta personalmente coordinando la difesa nazionale. Non dobbiamo dare al nemico la possibilità di occupare la Georgia".

 

 

 

11:38 Ambasciata: da oggi pomeriggio evacuazione italiani da Tbilisi

Scatterà questo pomeriggio, alle 17.00, l'evacuazione degli italiani presenti a Tbilisi, capitale della Georgia. Lo ha riferito l'incaricato d'affari dell'ambasciata d'Italia a Tbilisi Pierluigi Schettino.

 

 

 

11:25 Georgia: Nessun accordo sui corridoi umanitari

Fonti del ministero dell'Interno: "Nessun accordo con la russia sulla creazione di corridoi umanitari"

 

 

11:23 Usa: Casa Bianca "deplora" le azioni della Russia in Georgia

La Casa Bianca "deplora le azioni, pericolose e sproporzionate, della Russia in Georgia". Un'ulteriore escalation potrebbe avere "un impatto significativo nelle relazioni a lungo termine tra Stati Uniti e Russia".

 

 

 

11:16 Russia e Georgia: "Sì a corridoi umanitari"

La Russia e la Georgia hanno concordato di creare due "corridoi umanitari" per evacuare i rifugiati dall'Ossezia del sud. Lo scrive l'agenzia russa Ria.

 

 

11:06 Papa: appello pro mediazione sull'Ossezia nell'Angelus di oggi

Già novemila persone attendono, nella piazza del Duomo di Bressanone, Papa Benedetto XVI che, alle 12:00, raggiungerà il sagrato della cattedrale, reciterà la preghiera dell'Angelus e lancerà un appello per una soluzione negoziata alla nuova crisi caucasica tra Russia e Georgia sulla regione independentista dell'Ossezia del Sud.

 

 

11:05 Georgia: "Nuovi raid aerei su Tbilisi all'alba"

Nuovi raid aerei russi in Georgia dall'alba di questa mattina, secondo quanto ha annunciato il segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale, Alexandr Lomaia denuncianto un aumento dell'intensità dell'offensiva di Mosca. Aerei russi hanno bombardato una fabbrica per l'assemblaggio di Su-25 a 12 chilometri da Tbilisi, in direzione est, un altro sito militare vicino a Bolnisi, e la valle del Kodori, al 'confine' con l'Abkhazia, dove sono stati colpiti due edifici del governo e due villaggi.

 

 

11:01 Forze armate russe: "Georgiani non si sono ritirati"

Il contingente di interposizione russo di stanza in Ossezia del sud smentisce le notizie georgiane sul ritiro dalla regione separatista. Dalle posizioni dei peacekeepers si osserva la presenza di unità georgiane, di artiglieria e mezzi blindati - ha dichiarato alle agenzie di stampa russe Vladimir Ivanov, assistente del capo del contingente russo - la Georgia non ha ritirato le sue forze armate dall'Ossezia del Sud".

 

 

10:45 L'armata russa ha preso Tskhinvali

L'armata russa ha preso Tskhinvali, capitale dell'Ossezia del Sud, dopo il ritiro delle truppe georgiane. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno georgiano attraverso il suo portavoce, Shota Utiashvili. "Le truppe russe hanno occupato Tskhinvali, ma le nostre Forze Armate rimangono in assetto da combattimento e sono pronte a respingere tutti gli attacchi nemici", ha aggiunto il portavoce ministeriale.

 

 

10:42 Georgia: ritiro truppe segnale buona volontà

Le forze georgiane si sono ritirate da praticamente tutta la repubblica separatista pro-russa dell'Ossezia del Sud, ha annunciato oggi all'Afp il segretario del Consiglio di sicurezza georgiano, Alexander Lomaia, confermando quanto già detto dal portavoce del ministero degli interni georgiano Shota Utiashvili.

"Ci siamo ritirati da pressochè tutta l'Ossezia del Sud in segno di buona volontà e della nostra volontà di arrestare il confronto militare", ha detto.

 

 

10:30 Pechino: Georgia e Russia si abbracciano sul podio del tiro

Un abbraccio per la pace che vale forse più di tutte le mediazioni politiche a livello internazionale. E' l'abbraccio che la georgiana Nino Salukvadze ha d'istinto voluto dare alla russa Natalia Paderina sul podio del tiro a segno. Lei, la georgiana aveva appena vinto la medaglia di bronzo; l'altra, la russa, era la medaglia d'argento della stessa gara, il tiro alla pistola da 10 metri. E dire che fino a poche ore prima la Salukvadze aveva rischiato di non gareggiare, perchè l'intenzione della delegazione della Georgia era quella di ritirarsi dalle competizioni a causa del conflitto armato con la Russia in Ossezia del sud. Ma da Tbilisi il presidente georgiano aveva insistito perché gli atleti restassero in Cina alle Olimpiadi, anzi che si impegnassero di più per dare gloria al Paese caucasico attraverso la sola arma dello sport. E alla fine così è stato, almeno nella gara che ha visto protagonista la Salukvadze.

 

 

10:21 Tbilisi chiede mediazione a Usa su conflitto

La Georgia ha chiesto agli Stati Uniti di assumere funzioni di mediazione nella crisi con la Russia intorno alla repubblica separatista pro-russa dell'Ossezia del Sud. Lo ha detto oggi il segretario del Consiglio di sicurezza georgiano, Alexandre Lomaia. "Abbiamo chiesto al segretario di stato americano, Condoleezza Rice, di fare da mediatrice con i russi, e di trasmettere loro il nostro messaggio", ha dichiarato.

 

 

09:40 Navi da guerra russe sulle coste georgiane

Navi da guerra russe sono arrivate sulla costa georgiana del Mar Nero. "L'incrociatore Mosca, la nave da guerra Smetlivy e navi appoggio sono giunte questa mattina a destinazione", scrive l'agenzia di stampa russa Ria.

 

 

09:34 Truppe Tbilisi ancora nel sud della Goergia

Le forze georgiane sono ancora nell'Ossezia del sud. Lo scrive l'agenzia russa Interfax. Le postazioni dei peakeeper rilevano la presenza di forze, artiglieria e armi georgiane", ha detto a Interfax da Tskhinvali Vladimir Ivanov, aiuto del comandante del contingente russo sul posto. "La Georgia non si è ritirata dall'Ossezia del sud", ha aggiunto.

In precedenza da Tbilisi era stato annunciato il ritiro delle proprie truppe dalla repubblica separatista filorussa.

 

 

 

09:30 La Russia blocca l'arrivo delle armi in Georgia

La flotta russa ha l'ordine di imporre un blocco navale alla Georgia per impedire l'arrivo di armi. Lo afferma una fonte del comando della marina russa a Interfax.

"La Marina ha ricevuto l'ordine di non consentire rifornimenti di armi e di materiale militare per la Georgia via mare", ha detto la fonte russa all'agenzia. La Russia ieri ha accusato i paesi occidentali e l'Ucraina di armare la Georgia, le cui forze armate hanno cercato di prendere il controllo della repubblica separatista filorussa dell'Ossezia del sud.

 

 

09:12 Ossezia del Sud, la Georgia si ritira

 

Le forze georgiane si sono ritirate dalla repubblica separatista dell'Ossezia del sud. Lo ha detto oggi un portavoce del ministero degli interni a Tbilisi. "Si sono ritirate, completamente", ha detto il portavoce Shota Utiashvili alla Reuters

 

 

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Ecco un piccolo resoconto... (corriere.it)

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I tentativi di pulizia etnica ci sono stati da tutt'e due le parti, e la "repubblica" sud osseta è in realtà una macchia di leopardo di città ossete circondate da campagne abitate da georgiani. La situazione era comunque sostanzialmente stabile, finché la vecchia paranoia russa per qualsiasi cosa accada vicino i suoi confini, non ha fatto il resto. Perché è questo che è successo, nella sostanza: a Mosca hanno paura che una Georgia unita, membro della NATO e piena di marines americani, possa un giorno rovesciare il Cremlino o qualcosa del genere (dopo tutto Stalin era georgiano, come non smettono mai di ricordarmi gli amici russi e i parenti di mia moglie al telefono). Il petrolio non c'azzecca granché in tutta questa storia. O molto meno di quanto siamo portati a pensare.

 

 

Aggiungo che: Storia [modifica]

L'Inguscezia ha fatto parte della Russia fin dal 1810. Dal 1921 al 1924 fece parte della Repubblica Sovietica delle Montagne fondata nel Caucaso. L'Oblast Autonomo Inguscio venne fondato nel 1924. Dal 1934 al 1992 venne unita alla vicina Cecenia, nella Repubblica Socialista Sovietica Ceceno-Inguscia, ad eccezione di un breve periodo nel corso della seconda guerra mondiale, quando Josif Stalin accusò gli Ingusci di collaborare con i nazisti e deportò l'intera popolazione nell'Asia Centrale. Il loro territorio autonomo venne dissolto, e il Distretto di Prigorodny venne trasferito alla confinante Ossezia Settentrionale. Gli Ingusci vennero riabilitati negli anni 1950 e poterono fare ritorno a casa, ma il Distretto di Prigorodny rimase parte dell'Ossezia Settentrionale, e gli Ingusci dovettero affrontare la notevole animosità degli Osseti che si erano insediati nel territorio.

La tensione esplose dopo la disintegrazione dell'Unione Sovietica. Il Caucaso settentrionale fu teatro delle prime gravi violenze interetniche che piagano la Federazione Russa. Alla fine di ottobre del 1992, decine di migliaia di Ingusci vennero costretti a lasciare le loro case nel Distretto di Prigorodny. Il problema di questi rifugiati è da allora uno dei principali per il governo dell'Inguscezia, già confrontato con una disoccupazione crescente (fino al 50%), una crisi ecologica in peggioramento, un'alta concentrazione di truppe russe qui stazionate per via del conflitto con la vicina Cecenia, e il flusso di rifugiati ceceni provocato da tale conflitto. Anche se alcuni accordi sono stati raggiunti con l'Ossezia Settentrionale riguardo ai rifugiati Ingusci, la questione non è ancora prossima ad una conclusione.

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Inguscezia

 

 

L' ONU ( di cui fa parte anche la Russia! aggiunta mia) , l'Unione Europea, l'OSCE, il Consiglio dell'Unione Europea, gli Stati Uniti e la NATO riconoscono l'Ossezia del Sud come parte integrale dello stato Georgiano. Tuttavia, il governo indipendente de facto, governato dall'esecutivo secessionista ha tenuto un secondo referendum di indipendenza il 12 novembre 2006, dopo che il primo referendum del 1992 non era stato riconosciuto valido dalla comunità internazionale. Come previsto, l'indipendenza dalla Georgia nel referendum ha ottenuto la maggioranza. Tuttavia, esso non è stato riconosciuto internazionalmente dall'Unione Europea, dall'OSCE, dalla Nato e dalla Federazione Russa, a causa della mancanza di partecipazione della popolazione di etnia georgiana. Parallelamente al referendum secessionista ed alle elezioni, il movimento dell'Ossezia di opposizione a Kokoity ha organizzato proprie elezioni, nelle quali molti Georgiani e abitanti dell'Ossezia hanno votato in favore di Dmitri Sanakoev, come presidente alternativo dell'Ossezia del Sud[2]

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Ossezia_del_Sud

Modificato da solamnia74
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Aggiungo che: ...

Le escursioni storiche oggi non cambiano la situazione.

L'Ossezia del Sud non vuole essere parte della Georgia. Tentativo di sottometterla alla Georgia sia in 1992 che oggi e' andato male. Per sfortuna dell'Occidente che sostiene la Georgia, questa ultima si e' macchiata in tre giorni in un vero genocidio di ossezi.

Gli ossezi mai perdoneranno un tale genocidio. Vuol dire che per la Georgia Ossezia del Sud e' persa per molti decenni se non per sempre.

Modificato da Siberia
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Ma infatti la Russia non ha mai riconosciuto l'Ossezia del Sud. Sicuramente ha interesse a mantenere vivo il fuoco separatista, ma ufficialmente non ha mai appoggiato richieste indipendentiste. Anzi si è molto battuta affinchè non ci fosse un riconoscimento statuale a regioni che si volessero dichiarare indipendenti rispetto a un qualunque stato, vedi per esempio Kosovo o Croazia o Slovenia.

 

Certo che ora è piuttosto difficile per gli USA o la Germania o l'Italia sostenere che va mantenuta l'integrità territoriale della Georgia, quando poco prima si è passati sopra a questo principio senza pensarci troppo.

 

E' chiaro che la Russia non esiterà a tracciare un parallelo tra il Kosovo e l'Ossezia (anzi, all'UN lo ha già fatto oggi): entrambe queste nazioni avevano ambizioni di autonomia e di indipendenza. Lo stato a cui appartenevano, Serbia e Georgia sono intervenuti militarmente per soffocare la rivolta e ripristinare la sovranità dello stato centrale, e, prima la Nato e oggi la Russia sono intervenuti per ragioni umanitarie, per evitare un più grande spargimento di sangue tra la popolazione civile. E questo, usando gli stessi mezzi: bombardamenti sull'esercito attaccante, bombardamenti strategici alle infrastrutture dello stato attaccante, e invio di una forza di interposizione tra i contendenti.

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Ma infatti la Russia non ha mai riconosciuto l'Ossezia del Sud. Sicuramente ha interesse a mantenere vivo il fuoco separatista, ma ufficialmente non ha mai appoggiato richieste indipendentiste.........invio di una forza di interposizione tra i contendenti.

Infatti se le (anche l'Abkhazia) vuole semplicemente pappare!!!

 

Comunque il Presidente dell'OCSE, il ministro degli esteri finlandese Alexandre Stubb, è stato chiaro: la Russia è una delle due parti in conflitto e quindi non può più svolgere un ruolo di mediazione nella regione.

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Comunque il Presidente dell'OCSE, il ministro degli esteri finlandese Alexandre Stubb, è stato chiaro: la Russia è una delle due parti in conflitto e quindi non può più svolgere un ruolo di mediazione nella regione.

La NATO è una delle due parti in conflitto in Kosovo. E allora?

Modificato da Siberia
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La NATO è una delle due parti in conflitto in Kosovo. E allora?

La NATO è un'organizzazione, non uno Stato, non può di certo avere né l'interesse, né la possibilità di annettersi un territorio (infatti il Kosovo non è stato di certo annesso, né alla Nato, né ad alcuno dei suoi paesi membri!); ben diverse sono le ambizioni dello zar russo nei confronti dell'Abkhazia, dell'Ossetia del Sud e della stessa Georgia, anche e non solo, per quel famoso tubo!!!

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Ma davvero? Le forze di interposizione russe in Ossezia del Sud fanno parte dell'organizzazione CIS insieme con altri paesi del CIS piu' Georgia e Ossezia. Adesso la parte russa e' stata un po rafforzata e continua il suo lavoro di interposizione :rotfl:

Modificato da Siberia
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Sono andato via per il finesettimana e mi ritrovo con più di 100 interventi su questa discussione che era nata morta. Comunque li ho letti quasi tutti saltando però delle parti. Mi ritorvo - per quanto possa valere la mia opinione su questi temi complessi - con la posizone di Sergio Romano che sul Corriere del 10 agosto scrive:

 

 

Shevardnadze era georgiano e patriota, ma aveva una vecchia familiarità con il potere russo e conosceva i limiti che la Georgia non poteva oltrepassare senza gravi rischi. La situazione cambiò nel 2004 quando un giovane georgiano si mise alla testa di una insurrezione popolare e cacciò ignominiosamente il vecchio Shevardnadze dall’aula tumultuante del parlamento di Tbilisi. Mikhail Saakashvili ha quarantuno anni, ha studiato alla Columbia University di New York, ha sposato una simpatica signora olandese, parla con l’accento americano il linguaggio della democrazia e ha lanciato segnali che gli Stati Uniti hanno prontamente raccolto. Dopo avere ricevuto trionfalmente Bush a Tbilisi nel maggio 2005, ha chiesto e ottenuto l’assistenza militare dell’America (un migliaio di istruttori), ha presentato la candidatura del suo Paese alla Nato, sa di essere appoggiato da Washington e quattro mesi fa ha restituito la visita del suo protettore mettendo piede nello studio ovale della Casa Bianca. Dopo essere tornato in patria ha innestato la pericolosa partita delle provocazioni reciproche. Non è necessario dire molto di più per capire la crisi che è scoppiata in questi giorni. È facile comprendere perché un ambizioso e spericolato giocatore d’azzardo georgiano abbia deciso, per meglio sottrarsi alla tutela moscovita, di buttare sul tavolo la carta dell’amicizia americana. È più difficile comprendere perché gli Stati Uniti gli abbiano permesso di farlo così rumorosamente.

 

Consiglio la lettura dell'intero articolo per una sintesi della storia di quella regione.

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Perché esiste ancora il fantasma della CSI?!?!?! :rotfl::rotfl::rotfl:

Certo che si. E proprio questa organizzazione (non la Russia) ha i sui militari sul territorio del Sud Ossezia. La rappresentanza e' proporzionale alla grandezza del paese. Cosi' abbiamo il contingente russo piu' numeroso. Tutto a posto :okok:

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Sono andato via per il finesettimana e mi ritrovo con più di 100 interventi su questa discussione che era nata morta. Comunque li ho letti quasi tutti saltando però delle parti. Mi ritorvo - per quanto possa valere la mia opinione su questi temi complessi - con la posizone di Sergio Romano che sul Corriere del 10 agosto scrive:

Shevardnadze era georgiano e patriota, ma aveva una vecchia familiarità con il potere russo e conosceva i limiti che la Georgia non poteva oltrepassare senza gravi rischi. La situazione cambiò nel 2004 quando un giovane georgiano si mise alla testa di una insurrezione popolare e cacciò ignominiosamente il vecchio Shevardnadze dall’aula tumultuante del parlamento di Tbilisi. Mikhail Saakashvili ha quarantuno anni, ha studiato alla Columbia University di New York, ha sposato una simpatica signora olandese, parla con l’accento americano il linguaggio della democrazia e ha lanciato segnali che gli Stati Uniti hanno prontamente raccolto. Dopo avere ricevuto trionfalmente Bush a Tbilisi nel maggio 2005, ha chiesto e ottenuto l’assistenza militare dell’America (un migliaio di istruttori), ha presentato la candidatura del suo Paese alla Nato, sa di essere appoggiato da Washington e quattro mesi fa ha restituito la visita del suo protettore mettendo piede nello studio ovale della Casa Bianca. Dopo essere tornato in patria ha innestato la pericolosa partita delle provocazioni reciproche. Non è necessario dire molto di più per capire la crisi che è scoppiata in questi giorni. È facile comprendere perché un ambizioso e spericolato giocatore d’azzardo georgiano abbia deciso, per meglio sottrarsi alla tutela moscovita, di buttare sul tavolo la carta dell’amicizia americana. È più difficile comprendere perché gli Stati Uniti gli abbiano permesso di farlo così rumorosamente.

 

Consiglio la lettura dell'intero articolo per una sintesi della storia di quella regione.

Il link all'articolo l'avevo già inserito nel post seguente:

 

http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=165900 (messaggio n° 80)

 

Trovo che sia più significativo, molto più significativo, soffermarsi sulla parte iniziale del predetto articolo, da te non riportata, piuttosto che su quella finale!!!

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Il link all'articolo l'avevo già inserito nel post seguente:

 

http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=165900 (messaggio n° 80)

 

Trovo che sia più significativo, molto più significativo, soffermarsi sulla parte iniziale del predetto articolo, da te non riportata, piuttosto che su quella finale!!!

 

 

Molto più significativo? Dipende cosa si vuole sottolineare.

La parte finale esprime la contrarietà di Romano all'azione del presidente georgiano e soprattutto lascia intendere una parte di responsabiltà da parte americana. Detto questo, uno non deve essere necessariamente d'accordo con l'ex ambasciatore.

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Ospite galland

Riporto integralmente la Reuters appena letta su Yahoo notizie

 

ERGNETI, Georgia (Reuters) - di James Kilner

 

I soldati russi hanno preso il controllo della capitale dell'Ossezia del Sud oggi dopo tre giorni di combattimenti con le forze georgiane e il governo di Tbilisi ha chiesto di firmare un cessate-il-fuoco e aprire un tavolo di trattative.

 

Gli Stati Uniti, principali alleati di Tbilisi, hanno avvertito Mosca che qualsiasi altra operazione militare contro la Georgia potrà avere un "significativo impatto di lungo termine" sulle relazioni fra le due potenze.

 

La Casa Bianca ha chiesto alle due parti in conflitto di cessare le ostilità e ritornare sulle posizioni precedentemente occupate e ha annunciato che proporrà al Consiglio di sicurezza dell'Onu una risoluzione di condanna delle operazioni militari russe in Georgia.

 

La Russia ha invaso l'Ossezia del Sud dopo che la Georgia ha provato a riconquistare nei giorni scorsi la provincia secessionista che si era dichiarata indipendente agli inizi degli anni 90.

 

Il ministro degli Esteri della Georgia in serata ha detto di essere pronto "a cominciare immediatamente a negoziare" un cessate-il-fuoco e a porre fine ai combattimenti.

 

In quella che sembra essere la possibile apertura di un secondo fronte di scontri, la Georgia ha accusato la Russia di aver lanciato un'offensiva militare anche in Abkhazia, l'altra provincia separatista situata a ovest dell'Ossezia. Mosca, però, continua a negare qualsiasi coinvolgimento in Abhkazia.

 

Fin dall'inizio delle ostilità, la Georgia e la Russia hanno continuato a scambiarsi reciproche accuse di aver provocato numerose vittime fra la popolazione civile.

 

La televisione di stato russa ha parlato di una "catastrofe umanitaria in Ossezia", con più di 2.000 vittime e migliaia di sfollati provocati dagli attacchi georgiani.

 

Una fonte del governo di Tbilisi, invece, ieri aveva detto che nei combattimenti erano morti 129 fra civili e militari georgiani, più 748 feriti a causa dei bombardamenti su obiettivi civili ordinati da Mosca. La Russia nega di aver deliberatamente mirato a colpire case ed edifici civili.

 

"Ad oggi la maggior parte della città (Tskhinvali) è sotto il controllo delle forze russe di peacekeeping", ha detto il generale Anatoly Nagovitsyn parlando ai cronisti.

 

Nel frattempo, oggi la Russia aveva inviato alcune navi da guerra nei pressi delle coste georgiane del Mar Nero, ma ha poi deciso di farle attraccare più a nord nel porto russo di Novorossiisk, dopo che l'Ucraina aveva minacciato ritorsioni.

 

MISSIONE UE E OSCE IN GEORGIA

 

Un comunicato della Farnesina sottolinea che il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini segue con attenzione e preoccupazione l'evolversi della situazione in Georgia.

 

A questo proposito, si legge nella nota, oggi Frattini si è confrontato con il suo omologo francese, Bernard Kouchner, e con il Ministro degli esteri finlandese, Alexander Stubb, in vista dell'avvio della missione a Tblisi e a Mosca che essi effettueranno a partire da oggi in qualità, rispettivamente, di rappresentante del paese presidente di turno dell'Unione Europea e dell'Osce.

 

Il governo italiano ha seguito l'esempio di altre potenze occidentali e ha predisposto un programma di rimpatrio volontario per gli italiani che si trovano in Georgia. Essendo bloccato l'aeroporto di Tbilisi, il rientro avverrà via terra fino all'Armenia dove, spiegano alla Farnesina, ci sarà un aereo militare ad attendere i connazionali per trasportarli in Italia.

 

Alle prime luci dell'alba, Mosca ha bombardato un aeroporto militare appena fuori dalla capitale georgiana e, secondo il ministero dell'Interno, ha cominciato un'offensiva anche in Abkhazia.

 

Rappresentanti delle Nazioni Unite hanno avvertito che ci sono gli elementi per pensare che si stia per aprire un nuovo fronte di battaglia nelle gole di Kodori, nell'Abkhazia settentrionale.

 

Nel frattempo, l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati ha chiesto accesso umanitario e un corridoio sicuro per migliaia di civili intrappolati dai combattimenti in Ossezia del Sud.

 

Molte migliaia di profughi sono fuggiti dalla provincia separatista verso altre zone della Georgia, e un numero ancora maggiore in Ossezia del Nord, in Russia, dice l'Unhcr, citando dati forniti dalle autorità locali.

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Molto più significativo? Dipende cosa si vuole sottolineare.

La parte finale esprime la contrarietà di Romano all'azione del presidente georgiano e soprattutto lascia intendere una parte di responsabiltà da parte americana. Detto questo, uno non deve essere necessariamente d'accordo con l'ex ambasciatore.

Io sono del tutto d'accordo, con le sue posizioni; l'ambasciatore Romano dedica, quasi per intero, l'articolo, all'individuazione delle cause dell'attuale situazione, che addebita in pieno all'ex Unione Sovietica; nelle 2 righe finali, da te evidenziate, specifica le conseguenze. Ecco, basta distinguere tra "cause" e "conseguenze"!!!

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Ospite intruder
ragazzi una piccola domanda...

 

se l'america interviene nel conflitto (parlo solo dell'america tralasciando italia, francia ecc) contro la Russia è possibile che l'Iran si schieri con la russia?

 

 

Tutto è possibile, a questo punto. Anche se non credo che russi e americani arriveranno a bastonarsi fra loro, hanno troppo da perdere.

 

 

 

@gatlin: che caricatori usa l'M60? È una mitragliatrice a nastro. E la conversazione dal film Predator è stata tradotta un tanto al chilo, nell'originale dice "200 rounds". Senza cattiveria, ovviamente.

Modificato da intruder
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CITAZIONE (ice-man @ Aug 10 2008, 09:11 PM) *

ragazzi una piccola domanda...

 

se l'america interviene nel conflitto

 

 

Non si potrà mai verificare uno scontro armato serio fra Usa e Russia; 2 Paesi che hanno un potenziale atomico di quel livello non se lo possono permettere. Non penseranno di distruggersi a vicenda per lasciare eventualmente le risorse planetarie a paesi terzi.

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Ospite
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