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Fucili d'assalto


cruise

Qual'è il vostro fucile d'assalto preferito???  

137 utenti hanno votato

  1. 1. Eccoli elencati alcuni

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risposta non tecnica: (perdonatemi se dico castronerie) penso un proiettile sferico avrebbe un aerodinamica peggiore oltre ad avere un penetrazione minore rispetto ai proiettili attuali e infine credo che con una palla sferica sarebbe più difficile creare un effetto a frammentazione tipico dei proiettili attualmente in servizio.

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io ho votato l'stg44, ma avrei potuto aggiungerne un'altra ventina. Comunque non si potrebbero usare proiettili sferici a cui viene impressa una rotazione, per raggiungere distanze maggiori? Un po' comele palle da golf...

Ho dubbi che un proiettile sferico avrebbe, a parità di energia prodotta dalla munizione, una gittata maggiore. Nel dettaglio delle palle da golf mi pare di ricordare che la rugosità ricavata sulla superficie consente di rendere turbolento lo strato limite aderente alla superficie e ritardarne dunque il distacco rispetto a una pallina liscia. L'aerodinamica globale che si instaura fa si che vi sia una resistenza aerodinamica inferiore al caso della pallina liscia. A parità di forza impressa dal golfista la distanza raggiunta sarà maggiore

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Se imprimi una rotazione ottieni l'effetto Magnus che manda a farsi benedire la precisione. Vuoi un esempio? Osserva cosa succede a questa palla da basket lanciata nel vuoto a cui viene impressa una rotazione (il secondo tentativo)..

 

https://youtu.be/ruvoltWVU50

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  • 2 mesi dopo...

Ma in teoria una pallottola sferica che rotea, dovrebbe avere un'effetto hop-up (tipo fucili da soft air). Della serie, lo strato limite che aderisce alla pallina ruotando Corea una differenza di pressione che crea portanza https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Sketch_of_Magnus_effect_with_streamlines_and_turbulent_wake.svg si tratta sempre della forza di magnus. Questa tende ad alzare il proiettile e la gravità lo abbassa . Risultato tiro dritto.

Ok, forse la forma sferica non é adatta ai proiettili, però concettualmente é giusto

Modificato da Michele.gasparutti
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Questa tende ad alzare il proiettile e la gravità lo abbassa . Risultato tiro dritto.

 

Ammesso che le due forze siano uguali e contrarie.

 

Per dirla così:

 

 

 

La palla sferica ha un pessimo rapporto volume-superficie e in più, col suo centro di massa coincidente col centro geometrico, tende a ruotare su se stessa mentre vola perché la coda (che non subisce l’impatto dell’aria, formando una depressione) cerca continuamente di scavalcare la testa (che subisce l’impatto dell’aria rallentando) in un continuo scambio di ruoli. Con la pezzuola e la forzatura perlomeno queste rotazioni casuali non le fa pure dentro la canna, aderendo alla rigatura e seguendola al meglio delle sue ridotte capacità, ma una volta in volo la brusca decelerazione dovuta al violento impatto contro l’aria pone fine in breve al moto rotatorio impresso e il tiro si destabilizza molto riducendo la gittata (sia utile che massima) rispetto a un proiettile allungato.

Anche con un normalissimo fucile da caccia, se spari a pallettoni noterai che le sfere si distribuiscono in una rosata molto ampia ( Ma dipende anche da altri fattori, come ad esempio il tipo di canna, la sua lunghezza e le sfere sottodimensionate che urtano le pareti della canna prendendo poi direzioni abbastanza casuali). Nel tiro a palla singola (Al cinghiale tipicamente) la palla, in relazione al tipo di canna in uso, può variare la sua traiettoria. Personalmente ho visto una di queste palle (che per inciso avevano un minimo di sagoma a punta) finire a 8-9 metri dal bersaglio su un tiro di a malapena 40/50 mentri. 8 metri su 40 sono una deviazione non da poco.

Modificato da fabio-22raptor
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Praticando soft-air ti posso dare qualche dritta in merito: in una ASG, la rotazione del pallino (in ceramica) viene creata da un gommino definito hop-up e si, il suo compito è quello di stabilizzare la traiettoria di un proietto decisamente instabile. anche se non visibile nella canna di una ASG (in quanto il pallino è solo in ceramica) vengono a formarsi moltissime rigature perchè la rotazione fa costantemente rimbalzare il pallino lungo le superfici della canna, peggiorando in partenza la balistica del proietto. Per accorgersi della cosa basta caricare una ASG con pallini in metallo e dopo qualche raffica la canna è da buttare. Ora, riportando tali considerazioni in una arma da fuoco, si può capire come un proietto di Joule infinitamente superiore possa arrecare danno alla canna dell'arma, oltre ad uscire dalla bocca di fuoco già destabilizzato.

Il rallentamento della velocità di un proietto (dovuto alla rotazione) a vantaggio della gittata è assolutamente negativo in quanto lo esporrebbe maggiormente a tutti gli elementi di disturbo atmosferico oltre al fatto che la precisione peggiorerebbe ulteriormente.

Mentre nel soft-air la necessità è "sentire la botta", in uno scontro a fuoco verrebbe deteriorata la penetrazione del proietto, oltre al fatto che una forma sferica, se non angolata perfettamente perpendicolare, devia subito dopo l''impatto..

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  • 2 settimane dopo...
  • 1 mese dopo...

Con un veloce OT mi aggancio al discorsio sul proiettile sferico e le sue inevitabili limitazioni, ma anche qui ci sono circostanze particolari che possono sembrare false o inventate se non avessimo testimonianze certe e dati tecnico-balistici compilati dai protagonisti.

8 metri di deviazione su 40 sono una cosa piuttosto abnorme da imputare al tiratore, oppure a serie pecche nella munizione o anche all'arma.

 

La precisione di una palla sferica? Il fucile conosciuto dagli appassionati di armi da fuoco antiche come il 'Pennsylvania' o anche il 'Kentucky Rifle', che ha contribuito in modo fondamentale a plasmare la storia del Nord America nel '700, era fabbricato interamente a mano - ovviamente, mi sa. Quindi, maghi-artigiani metallurgici che oggi possiamo soltanto sognarci facevano cose incredibili senza torni e frese meccaniche, tantomeno computers.

A mano trasformavano una barra di ferro dolce in una canna di fucile lunga anche 1,30 m., la rigavano internamente, calcolavano il rateo di avvitamento dei 'grooves' etc. Fondevano biglie di piombo/stagno (proporzione 20:1) del diametro di 15-16 mm. e con quell'arma i coloni bianchi nordamericani sopravvivevano in ambienti ostili tra orsi grizzly e guerrieri Indiani, e siccome la polvere nera era preziosissima NON potevano permettersi di sparare 10 colpi di prova per calcolare la supposta imprecisione della palla onde poi apportare le opportune modifiche alla mira.

Semplicemente, erano maledettamente in gamba - e i loro fucili erano opere d'arte-tecnologia che le macchine moderne con cui le repliche vengono oggi costruite, NON riescono a riprodurre al 100%.

Le gare in voga all'epoca? Colpire (con un massimo di 3 palle disponibili per ciscun tiratore) a 75 m. di distanza una scure, impugnatura piantata in terra verticalmente, e il filo della lama rivolto al tiratore. Due tavolette di legno erano collocate ai lati della scure: vinceva chi riusciva a sparare il proiettile esattamente sul filo della lama, tagliandolo a metà... così perfettamente che le due metà, deviate sui rispettivi lati lati, dovevano aprire sulle tavolette due fori perfettamente uguali. E ci riuscivano quasi sempre.

 

Più tardi toccò alle 'Giubbe Rosse' britanniche scoprirlo, quando non pochi di loro venivano colpiti in piena testa (con singoli tiri mirati) da distanze di 200-220 metri - sempre con palle sferiche, e sempre senza cannocchiali.

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bah.. sono molto scettico a riguardo. Hai tabelle balistiche e risultati che possano confermare le tue tesi sui proiettili sferici?

 

http://www.earmi.it/balistica/efficacia.htm

Modificato da Rommel
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L'articolo è interessante, ma in pratica verte sull'inesperienza dei militari (perchè in effetti tratta la cosa dal punto di vista di soldati professionisti), alla fine l'uomo è il fattore ultimo e più importante.

Pochissime esercitazioni al tiro, terrore e agitazione in combattimento, niente tecnica di tiro 'come si deve' se non affidata a pochissimi reparti di quelli che oggi chiamiamo 'Forze Speciali', manutenzione agghiacciante ed errori madornali di valutazione delle distanze, ma soprattutto la mentalità dell'epoca che non sapeva cosa farsene di uomini che sapessero colpire (con un singolo tiro mirato) altri uomini a distanza di 220 metri - o roba simile.

Un battaglione schierato in più linee con un ritmo di sparo alternato, doveva soltanto falciare più nemici possibile con una scarica buttata nel mucchio; il miglior fucile del mondo non poteva esprimersi neppure al 50% in mano a gente che pensava (giustamente) più che altro a non rimanere mutilata permanentamente dopo la battaglia.

 

Per contro, i discendenti degli immigrati dalla Germania e Austria che a fine '600 si stabilivano nel Kentucky, Ohio e Pennsylvania portavano con sè le conoscenze a livelli altissimi dei meastri 'Jeager' fabbricanti di armi da fuoco lunghe, che erano prese a modello in Europa dagli altri fabbricanti. Le gare che ho menzionato più sopra si svolgevano veramente, e i risultati erano possibili anche perchè si trattava di coloni di esperienza enorme che sparavano in condizioni di relax assoluto.

Ma riguardo alle armi di per sè, i risultati non sono inventati. La vecchia biglia di piombo in calibro .50 o .69 quando sparata dagli 'snipers' dell'epoca (munizione nella giusta dose, appoggio per la canna del fucile, consapevolezza di avere l'iniziativa, relativa tranquillità in quel momento, etc.) era letale anche fino a 300 yards - circa 270 metri. Ma oltre ad essere letale consentiva di centrare bersagli oggi impensabili.

 

Poi ci può stare benissimo che molte cose riguardanti il Far West più propriamente detto, siano miti ingigantiti col tempo. E se trattiamo il militare professionista dell'epoca, le note sono più che dolenti.

Il 17 Giugno 1876 una colonna di soldati dell'US Army si scontrò al Rosebud Creek con gruppi di Indiani (esattamente gli stessi che otto giorno più tardi annientarono il battaglione di G. Custer) in una battaglia dove gli ottimi fucili da fanteria monocolpo Springfield 1873 'Trapdoor' avrebbero dovuto spazzare via ogni cosa che si muoveva: munizione micidiale, gittata utile letale fino a 1.500 metri, 12-13 colpi al minuto per un tiratore medio.

I resoconti dei militari danno circa 25.600 colpi sparati contro avversari che avanzavano spavaldamente in campo aperto, a cavallo e a piedi, senza tentare di nascondersi o camuffarsi - i caduti indiani accertati furono 19, più alcuni altri che furono portati via dai compagni ritirandosi. La colpa era dei tiratori, non dell'arma.

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Si ok, ma hai dati tecnici..link.. tabelle balistiche o altro che non siano i racconti di qualcuno (più o meno noto) per confermare ciò che hai scritto in merito ai fucili e sul proietto sferico? :)

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posso indicare questo link, anche se inevitabilmente non dirà più di tanto (la cosa migliore rimangono i libri specifici dedicati ai fucili Pennsylvania, Hawken, o comunque più in genere le monografie specifiche sui 'long rifles' nel NordAmerica del '700).

 

http://www.gunnersden.com/index.htm.muzzleloader-ballistics.html

 

Le testimonianze di gente vissuta 230-250 anni or sono, comunque, valgono eccome la loro parte. Posso citare uno stralcio dalle memorie del Maj. George Hanger, British Army

(da M.L. Brown, 'Firearms in Colonial America'),

".. ero assieme al Lt. Col. (Sir) B. Tarleton e stavamo osservando i dintorni per annotare meglio la disposizione dei ribelli (Charlotteville, N.C., Settembre 1780) quando vedemmo distintamente uno di questi Riflemen che senz'altro ci aveva riconosciuti come ufficiali... attraversò velocemente il canale d'acqua, col cannocchiale lo vidi sdraiarsi a terra e quindi sparò 1 colpo.

Sentii la palla sibilare passando tra me e Sir Tarleton, e uccise sul colpo il cavallo del trombettiere appena dietro di noi. Ho misurato personalmente la distanza, ed è di 410 yards (376 metri).

 

"... queste armi mi interessano davvero molto, ho chiesto più volte agli abitanti di queste zone qual'è il meglio che i loro tiratori scelti riescono a fare - mi hanno invariabilmente risposto che un tiratore esperto, avente polvere di buona qualità e ottimamente dosata (e una vista senza difetti) riesce comodamente a colpire la testa di un uomo a 220 yards (200 metri).

Altri fanno anche di meglio".

Modificato da Smersh
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Sarà.. ma aldilà delle testimonianze più o meno vere, come scritto da tutti, è molto e forse troppo impossibile che una palla sferica arrivi ad avere simili prestazioni ( è questione di fisica). Vedi commento di Raptor sopra

Modificato da Rommel
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L'ho letto, ma non dice più di tanto. Non sappiamo nei dettagli le caratteristiche dell'arma, prestazioni di quel preciso proiettile, abilità del tiratore, presenza di vento, altre variabili etc.

 

Avere dubbi è legittimo, io personalmente ci credo senza sforzo. Quella gente non avrebbe saputo il perchè di dover mentire all'epoca - certamente non pensava alla discussione di un Forum nel 2016, con gente da convincere.

D'altronde una costante nei Forum è data dall'invitare le persone a fornire testimonianze, se non si desidera postare affermazioni che possono risultano delle quasi-fantasie o nei casi più benevoli delle quasi-bugie. Ebbene quelle sono fior di testimonianze, a meno di voler tacciare di esagerazione anche quella di un ufficiale Britannico che afferma di aver misurato personalmente la distanza, pari a 376 metri. Perchè avrebbe dovuto esaltare più del lecito una prestazione da parte .. del nemico, oltretutto? (pazienza se da parte di un proprio soldato, non sembra?).

E' lui a precisare che partì 1 colpo - uno soltanto - e che il proiettile lo sfiorò. Quel Rifleman ha davvero mirato all'ufficiale, e ha ucciso sul colpo un cavallo appena spostato dalla linea di tiro. Quindi ci credo.

 

Quanto alla fisica, alcune circostanze forse sono più che altro il risultato di come interpretarla. Avevo letto che in teoria un elicottero non potrebbe eseguire un looping, io di persona l'ho visto fare.

Sempre la fisica dice che sopra i 19.200 metri di quota ('Armstrong's line') i liquidi fisiologici dell'uomo vanno in ebollizione all'istante se esposti improvvisamente a quell'ambiente, mentre non è esattamente così.

Modificato da Smersh
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e dunque ( e sempre con molto scetticismo a riguardo) perchè non sono perfezionati gli studi sull'adozione dei proiettili sferici anche oggi? perchè quindi un fucile a pallettoni non tira con precisione a 200 metri neanche a sognarlo sebbene la tecnologia delle anime lisce abbia fatto passi da gigante? Si ok, non stiamo parlando di limiti fisici della meccanica o di parte di un pianeta, ma semplice balistica. sono numeri, forze vettoriali, misure. non circostanze da interpretare. Tornando ai fucili, una sfera è paurosamente instabile aerodinamicamente, soprattutto se caricata con polveri create senza molti crismi compattate a mano e se sparata da fucili con tolleranza paurose, non può fisicamente dare quei risultati. Sicuro che il "resoconto" da te postato non sia frutto di fortuite coincidenze? per esempio un tiro a palombella da dietro le linee fatto a caso? sai quante volte succede.. basta guardare i casi di cronaca su internet sotto la voce proiettili vaganti. Prendi sempre con le pinze i resoconti, ognuno ingrassa la storia come vuole

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E' proprio questo il punto, ma bisognerebbe davvero leggere quei libri a cui più sopra ho accennato.

Mica è un obbligo, io l'ho fatto a suo tempo ma io avevo i miei motivi - appassionato come sono di armi da fuoco nel NordAmerica del '700 - '800. Proprio perchè li ho letti posso menzionare che I 'Pennsylvania Rifles':

non avevano tolleranze paurose (anzi non ne avevano affatto), davano risultati che oggi lasciano abbastanza increduli, erano opere di arte tecnologica che le moderne repliche non pareggiano, le polveri erano di primissima qualità, i tiratori erano gente che a quei fucili affidava la vita la casa e la famiglia.

Dopodichè, se il Maj. Hanger ha volutamente gonfiato un resoconto che elogia l'abilità di tiratore del nemico (e i suoi fucili a canna rigata) in modo così eclatante mentre invece è una bugia, avrà avuto i suoi squinternati motivi - io invece penso che fosse terribilmente sincero.

 

Temo che il buon Hanger e i suoi pari grado fossero troppo abituati al moschetto Inglese 'Brown Bess', per troppi decenni arma d'ordinanza dell'esercito di Sua Maestà d'Inghilterra. Quello sì che aveva tolleranze micidiali (canna liscia di diametro .75", palla sottocalibrata da .67") e i 'marmittoni' che formavano la gran massa dei fucilieri britannici valevano quel che valevano come tiratori.

 

* Se ogni soldato eliminato dai cecchini Americani con singoli tiri alla testa da distanze di 220-230 metri (anche qui, testimonianze di ufficiali Inglesi che hanno misurato le distanze non mancano) è il risultato di coincidenze fortuite, allora le coincidenze fortuite - in certi periodi, dozzine e dozzine al giorno - erano proprio diventate la norma.

 

fine o.t.

Modificato da Smersh
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  • 2 settimane dopo...

Se qualcuno afferma che un elicottero può eseguire un looping, non ci trovo nulla di strano. Basta avere l’elicottero adatto. Ci è riuscito anche un CH-53. Non è qualcosa che va contro le leggi della fisica. E se non sono soddisfatto posso vedere il filmato su youtube.

 

Qui è diverso. Le tabelle che avete postato specificano chiaramente alcune cose. I fucili a canna liscia e palla tonda erano pessimi. Quelli a canna rigata erano più precisi ma la gittata utile era simile (vedi il fucile inglese Baker: 180 metri al massimo, anche se tiratori scelti potevano essere ancora pericolosi fino a 270 metri). La velocità in uscita non era generalmente alta e alcune fonti riportano 366-487 m/s, inferiori ai 680 m/s riportati come massimo, anche se il fucile era disponibile con calibri e polveri differenti. La traiettoria era sicuramente poco tesa, anche se non quanto i fucili precedenti.

 

Non si può citare il Trapdoor a cartuccia, che, comunque, non raggiungeva una gittata utile letale fino a 1.500 metri, l’alzo arrivava a 1200 yd ! Quella efficace non superava i 550 metri su bersaglio di 1,8 metri. “mentre la distanza massima per il tiro mirato contro una sagoma umana si riduceva a circa 270 metri.”

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Springfield_Modello_1873_Trapdoor#Tecnica

 

Veniamo al Longrifle (Pennsylvania o Kentucky Rifle)

 

http://www.farwest.it/?p=10613

 

Il sito oltre a riportare il tiro contro l’ascia, a 46 metri, parla anche del tiro alla testa del tacchino, da 65 metri. “Nell’uso pratico, il Kentucky era un’arma che consentiva l’abbattimento di un cervo, colpendolo al collo, polmoni, o nella regione cardiaca da circa 250 metri di distanza; oppure si riusciva a colpire una volpe a 150 metri, un procione o un opossum a 100 metri, uno scoiattolo a 50 metri e, infine, un orso o un uomo a 300-400 metri” (non la testa !). Prendiamo l’episodio:

 

“Sentii la palla sibilare passando tra me e Sir Tarleton, e uccise sul colpo il cavallo del trombettiere appena dietro di noi. Ho misurato personalmente la distanza, ed è di 410 yards (376 metri).

 

Quindi ha mancato il bersaglio (il cavaliere più in alto) ! Ma che fosse pericoloso fino a 270 metri è vero. Per eliminare un ufficiale un colpo alla figura era sufficiente. Colpire la testa a 230 metri non era sicuramente facile. Però… https://en.wikipedia.org/wiki/Long_rifle

 

“The longrifle is said by modern experts to have a range of 80 to 100 yards…A trained, experienced shooter…can easily extend the median range of the long rifle to 200-300 yards. In 1778 at the siege of Boonesborough, Kentucky, one of the officers… stuck his head out from behind the tree and was instantly killed by a ball to the forehead fired by Daniel Boone...This shot was later confirmed by witnesses on both sides and the distance measured at 250 yards (228 m). Hitting a target so precisely at that range would probably make the "Kentucky" rifle comparable in total effective (long) range with the later British Baker rifle at 300 to 400 yards (274-366 metri).”

 

Quindi preciso, purchè a breve distanza. Un risultato buono e in accordo con la fisica. Ma vediamo di cosa stiamo parlando, la ricarica è un dramma, 2 colpi al minuto:

 

 

Per confronto, e per tornare in tema, può essere utile osservare i dati di due armi moderne, senz’altro più precise:

 

http://www.alternatewars.com/BBOW/Weapons/Historical_Phits_Pkills.htm

 

Un M16A1 può colpire un bersaglio stazionario a 250 metri nel 50 % dei casi.

L’SVD Dragunov arriva a 800 metri, sempre col 50 %, a 300 metri arriva al 90 %.

 

Parliamo di tiro contro figura, nel caso della testa si può considerare una portata massima della metà. Un tiratore scelto deve poter centrare una testa a 300 metri con un Dragunov, che non è il miglior fucile di precisione.

Modificato da Gian Vito
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Tutto vero, dico soltanto che io darei un premio (con encomio solenne) al tiratore che per poco non spedì all'altro mondo il Maj. Hanger.

 

Suppongo che lui e Sir Tarleton fossero anch'essi a cavallo, in quel frangente. Ma anche fossero stati a piedi, quel tiratore scelto americano ha fatto una cosa eccezionale: è vero che non ha colpito il bersaglio umano (Hanger, o Tarleton) ma non si può dire che ha 'mancato' il bersaglio - no davvero, perlomeno secondo me.

Se ha ucciso sul colpo il cavallo del trombettiere, per forza l'ha centrato alla testa. Ora, la testa di un cavallo è, in pratica, all'altezza della vita di un uomo che gli sta in sella - bastava 1,5 metri più in là e uccideva il trombettiere.

 

Oppure qualche metro più in là, e colpiva Hanger o Tarleton. Quindi: uno scarto di 1,5 metri oppure qualche metro su una distanza di 376 metri, è cosa super-eccezionale per un'arma che ha così tante pecche in prestazioni e munizionamento, se vista e giudicata dai nostri standards.

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queste armi mi interessano davvero molto, ho chiesto più volte agli abitanti di queste zone qual'è il meglio che i loro tiratori scelti riescono a fare - mi hanno invariabilmente risposto che un tiratore esperto, avente polvere di buona qualità e ottimamente dosata (e una vista senza difetti) riesce comodamente a colpire la testa di un uomo a 220 yards (200 metri).

 

Mersh anche io ho letto testimonianze del genere, e se hai un po' di tempo da perdere su youtube troverai video di appassionati di armi antiche che centrano un bersaglio 100 yards con un moschetto, semplicemente avvolgendo la palla in una pezzuola per limitarne il rotolamento nella canna. Tuttavia c'è un aspetto fondamentale della questione che non mi torna: se i primi fucili a canna rigata e i moschetti fossero stati così precisi, come è possibile che le battaglie campali (fino alla guerra franco-prussiana) si svolgessero con i due opposti schieramenti che si affrontavano in campo aperto a 50-100 metri l'uno dall'altro, resistendo per ore sparandosi di santa ragione? Non può essere solo una questione di addestramento, altrimenti non capisco come in 170 anni a nessun generale sia mai venuto in mente che addestrando un minimo i suoi uomini si sarebbe potuto moltiplicare di molte volte la potenza di fuoco.

Molte fonti riportano che il rateo di fuoco di un moschetto tipico della guerra di secessione americana fosse di 5-6 colpi al minuto, in mano ad un soldato esperto, non troppo diverso da quello che si aveva durante la prima guerra mondiale. 5-6 colpi al minuto, preciso a 80-100 metri. Come mai la gente non combatteva al coperto? Come facevano ad affrontarsi in campo aperto per ore senza finire crivellati?

Modificato da PJ83
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Non è proprio così. La guerra di secessione americana è stata il primo conflitto di tipo moderno. Con tanto di corazzate, sottomarini, mitragliatrici e guerra di trincea. Con esteso impiego dei treni per il trasporto di truppe e vettovaglie. Ovviamente, tra tanto modernismo, non mancavano aspetti decisamente "antiquati", come le cariche di cavalleria e gli schieramenti alla "Waterloo" in campo aperto, con i fantaccini allineati come birilli in attesa della palla...Di cannone.

 

Un periodo di cambiamento che solo più tardi sarebbe arrivato in Europa.

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Bè io ero intervenuto nel topic solo per riportare testimonianze (che reputo assolutamente attendibili) che un fucile a canna rigata di 250 anni fa, sparante biglie di piombo sferiche poteva - in mano a gente veramente esperta, che NON sono tanti - fare cose oggi impensabili ai più, incluso centrare al primo colpo la testa di un uomo distante 230 metri.

Quindi, esclusivamente un discorso di: balistica, materiali, qualità della vpolvere, e un'enorme esperienza.

 

Diverso è il discorso della carne da cannone che i generali buttavano allo sbaraglio. Se si fosse combattuto al coperto, o inginocchiati, o con tecniche di semi-guerriglia o simil, non ci sarebbe stato quello scontro campale e decisivo che i due avversari cercavano, necessario per mettere fine al conflitto o perlomeno dare una sterzata importante alle operazioni.

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