CORAZZATO93 Inviato 15 Giugno 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Giugno 2008 Sarà che ho 4 in chimica ma non ci stò capendo niente Comunque sotto al polo nord ci sono enormi giacimenti di petrolio e quando i ghiacci si ritireranno sarà più facile estrarlo. Non sò voi ma io prendo lo zaino e un paio di accendini a dare una mano Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
solamnia74 Inviato 15 Giugno 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Giugno 2008 Sei arrivato prima di me a rispondere, ma i fatti sono questi: i giacimenti del mare del Nord si stanno esaurendo, questa è la ragione del calo di produzione, non è che le òpompe di estrazione non abbiano più voglia di lavorare. Se ne stanno cercando altri nella zona di mare non ancora esplorata che va dal mare del Nord vero e proprio all'Islanda, ma lì siamo in pieno oceano, un oceano tutt'altro che tranquillo. Nello stesso mare del Nord gli incidenti dovuti al maltempo non si contano, quindi immagina le difficoltà. La triste realtà dei fatti è un'altra. Benché siamo ancora ben lontani dall'aver esaurito il petrolio, i giacimenti mondiali dovrebbero bastare per almeno altri 50 anni e se ne scopriranno di nuovi (sempre col dubbio di molti scienziati che il petrolio non sia un carburante fossile, ma un prodotto naturale dei processi interni della terra, come il metano sui pianetiv gassosi, e quindi dopo un po' se ne generi dell'altro, ma è una teoria molto contestata), urge trovare carburanti alternativi e possibilmente meno inquinanti (toglietevi l'illusione dell'idrogeno, la Exxon è la principale produttrice di quel tipo di carburante, si ricava per catalizzazione chimica dal propano o dal butano, avendo, la catalizzazione elettrolitica dall'acqua, bilancio energetico negativo). Non è che è la solita solfa rifilata, per non abbandonare il petrolio? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Montgomery Inviato 15 Giugno 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Giugno 2008 O apriamo un topic apposito oppure chiudiamo l'OT prima che si seghino i moderatori. L'uranio non è una risorsa infinita, l'idrogeno da centrale si potrà produrre solo SE e QUANDO (e sono due bei SE e QUANDO) andranno a regime le centrali a fusione nucleare, ed è per questo che hai letto di alte temperature. La via industriale più comune per produrlo è quella della gassificazione del carbone, che prevede il trattamento del carbone con vapore acqueo (processo del gas d'acqua): C + H2O → CO + H2 la reazione è endotermica, ossia richiede calore per compiersi; il calore viene fornito miscelando al vapore acqueo una frazione di ossigeno in modo che avvenga contestualmente anche la reazione esotermica (che genera calore) C + O2 → CO2 L'ossido di carbonio prodotto nel primo stadio viene successivamente trattato con altro vapore acqueo a 500°C su catalizzatore a basi di ossidi di ferro e di cromo CO + H2O → CO2 + H2 La miscela gassosa ottenuta viene quindi purificata per distillazione frazionata. In maniera analoga l'idrogeno può essere prodotto partendo dal metano 2 CH4 + H2O + O2 → 5 H2 + CO + CO2 Per produrre idrogeno è quindi necessaria energia: per estrarlo dall'acqua tramite elettrolisi, ad esempio, si deve disporre di energia elettrica. Per questo l'idrogeno non è una fonte di energia, ma piuttosto un mezzo per trasportare e immagazzinare l'energia disponibile (ovvero un vettore). Qualora giungessero a buon fine le ricerche per ottenere energia attraverso la fusione nucleare controllata, la grande densità di energia prodotta potrebbe rendere trascurabile il problema della disponibilità e della produzione industriale dell'idrogeno. Ad ogni modo, essendo l'idrogeno considerato un combustibile pulito, l'utilizzo di fonti non rinnovabili come i combustibili fossili per la sua produzione non avrebbe particolare significato. A tutt'oggi la vera scommessa sulla produzione di idrogeno si basa sulla sua produzione utilizzando fonti rinnovabili (energia eolica, delle maree, solare, geotermica, biomassa, etc..). Cerca con google e troverai altre notizie interessanti. Spiegazione ineccepibile. Complimenti Intruder Teniamo presente che l'eventuale messa a punto e in sicurezza di centrali a fusione nucleare aprirebbe scenari completamente nuovi non solo per la produzione di idrogeno; il problema è controllare la fusione anche se si sta lavorando molto sul tema Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite intruder Inviato 15 Giugno 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Giugno 2008 (modificato) Spiegazione ineccepibile. Complimenti Intruder Teniamo presente che l'eventuale messa a punto e in sicurezza di centrali a fusione nucleare aprirebbe scenari completamente nuovi non solo per la produzione di idrogeno; il problema è controllare la fusione anche se si sta lavorando molto sul tema Lavoro per la Exxon e conosco molto bene il problema dell'idrogeno. Temo che una centrale a fusione, a meno di improbabili (ma non impossibili) salti tecnologici, ce la possiamo scordare per almeno 20 anni (ho sentito 50). @solamnia col petrolio che costa ormai quanto un ottimo Borgogna, molti farebbero i salti mortali per avere carburanti alternativi, ma non ce ne stanno se non nella testa degli ecologisti. Anche qui: a meno di improbabili (ma non impossibili) salti tecnologici. Modificato 15 Giugno 2008 da intruder Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
solamnia74 Inviato 15 Giugno 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Giugno 2008 Lavoro per la Exxon e conosco molto bene il problema dell'idrogeno. Temo che una centrale a fusione, a meno di improbabili (ma non impossibili) salti tecnologici, ce la possiamo scordare per almeno 20 anni (ho sentito 50). @solamnia col petrolio che costa ormai quanto un ottimo Borgogna, molti farebbero i salti mortali per avere carburanti alternativi, ma non ce ne stanno se non nella testa degli ecologisti. Anche qui: a meno di improbabili (ma non impossibili) salti tecnologici. Veramente i carburanti vegetali, con tutti i problemi sull'agricoltura, ci sono e sono alternativi in molti casi, o: "OSAKA - Ah se le auto potessero viaggiare ad acqua invece che a benzina benzina! In molti ci hanno pensato, specie di questi tempi, con i prezzi dei carburanti schizzati a livelli sempre più alti. Detto e fatto. La società giapponese Genepax ha depositato la domanda per ottenere il brevetto di un motore elettrico alimentato ad acqua. Qualsiasi tipo di acqua: dolce, salata o piovana. Se una inovazione del genere diventasse una realtà produttiva e di consumo sarebbe una vera rivoluzione. E in tempi di prezzi alle stelle per il petrolio una notizia come questa, naturalmente, ha una risonanza mondiale. Anche se dall'ideazione alla sua traduzione industriale il cammino è ancora lungo."...........ma il punto non era questo; bensì il fatto che il petrolio venga considerato una fonte rinnovabile come il metano, invece che un combustibile fossile....... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite intruder Inviato 15 Giugno 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Giugno 2008 Veramente i carburanti vegetali, con tutti i problemi sull'agricoltura, ci sono e sono alternativi in molti casi, o: "OSAKA - Ah se le auto potessero viaggiare ad acqua invece che a benzina benzina! In molti ci hanno pensato, specie di questi tempi, con i prezzi dei carburanti schizzati a livelli sempre più alti. Detto e fatto. La società giapponese Genepax ha depositato la domanda per ottenere il brevetto di un motore elettrico alimentato ad acqua. Qualsiasi tipo di acqua: dolce, salata o piovana. Se una inovazione del genere diventasse una realtà produttiva e di consumo sarebbe una vera rivoluzione. E in tempi di prezzi alle stelle per il petrolio una notizia come questa, naturalmente, ha una risonanza mondiale. Anche se dall'ideazione alla sua traduzione industriale il cammino è ancora lungo."...........ma il punto non era questo; bensì il fatto che il petrolio venga considerato una fonte rinnovabile come il metano, invece che un combustibile fossile....... Ripeto quanto ti ho detto e che ho sentito (lavoro alla Exxon dal 1977...). Secondo alcuni scienziati il petrolio sarebbe un prodotto naturale della terra, come il metano. Considerato che pianeti come Urano e Nettuno sono a tutti gli effetti delle palle di metano e ammoniaca tenute assieme dalla rotazione... Hubble avrebbe fotografato metano ghiacciato sulla superficie di Plutone e di Eris, e Cassini/Huygens ha trovato laghi di metano su Titano e molecole simili a quelle del petrolio nell'atmosfera e del pianeta e del suo principale satellite (Titano è l'unico satellite ad avere un'atmosfera propria), la cosa è da prendere in considerazione. Doo tutto il petrolio, come il metano, si forma dall'unione in catena molecolare di due degli elementi più comuni nel nostro universo, l'idrogeno e il carbonio. La tyesi è tutta da dimostrare, e comunque naturale non significa innocuo. Il metanolo ricavato dal mais e dalla canna da zucchero viene aggiunto agli altri carburanti, non li sostituisce. E ha già provocato un aumento sensibile dei generi alimentari, perché per chi coltivarlo si sottrae terreno agricolo anche al semplice mais destinato all'alimentazione animale. Non parliamo del frumento e del riso, trattati alla borsa di Chicago come il petrolio. 30 anni fa un italiano brevettò un sistema per estrarre petrolio dai rifiuti urbani, peccato che il suo sistema avesse un bilancio energetico negativo, finì nel dimenticatoio e l'"inventore" credo sia morto pazzo e in miseria (non riuscì mai a capire perché la sua meravigliosa invenzione non fosse accettata dagli uomini). Non vorrei che la macchina che va ad acqua fosse qualcosa del genere (o della fusione fredda). Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Graziani Inviato 15 Giugno 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Giugno 2008 Sei arrivato prima di me a rispondere, ma i fatti sono questi: i giacimenti del mare del Nord si stanno esaurendo, questa è la ragione del calo di produzione, non è che le òpompe di estrazione non abbiano più voglia di lavorare. Se ne stanno cercando altri nella zona di mare non ancora esplorata che va dal mare del Nord vero e proprio all'Islanda, ma lì siamo in pieno oceano, un oceano tutt'altro che tranquillo. Nello stesso mare del Nord gli incidenti dovuti al maltempo non si contano, quindi immagina le difficoltà. La triste realtà dei fatti è un'altra. Benché siamo ancora ben lontani dall'aver esaurito il petrolio, i giacimenti mondiali dovrebbero bastare per almeno altri 50 anni e se ne scopriranno di nuovi (sempre col dubbio di molti scienziati che il petrolio non sia un carburante fossile, ma un prodotto naturale dei processi interni della terra, come il metano sui pianetiv gassosi, e quindi dopo un po' se ne generi dell'altro, ma è una teoria molto contestata), urge trovare carburanti alternativi e possibilmente meno inquinanti (toglietevi l'illusione dell'idrogeno, la Exxon è la principale produttrice di quel tipo di carburante, si ricava per catalizzazione chimica dal propano o dal butano, avendo, la catalizzazione elettrolitica dall'acqua, bilancio energetico negativo). Giravano voci su possibili giacimenti petroliferi nelle acque delle Falkland!! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
SML Inviato 15 Giugno 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Giugno 2008 Giravano voci su possibili giacimenti petroliferi nelle acque delle Falkland!! Girano sempre. A volte riesumate da Londra, a volta da Buenos Aires e a volte dai Kelpers. Forse pensano che a forza di gridare "al lupo!" magari il lupo arriverà... O forse è solo un pretesto per parlare di altre questioni irrisolte. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite intruder Inviato 15 Giugno 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Giugno 2008 (modificato) Giravano voci su possibili giacimenti petroliferi nelle acque delle Falkland!! È una voce che risale ai tempi di Corporate, quando tutto il movimento comunista mondiale si mobilitò in soccorso di una dittatura fascista che però vendeva carne e cereali all'URSS-dei-miracoli. Serviva a dare una giustificazione "in"degna alla volontà inglese di guerreggiare per mezzo milione di pecore semiassiderate in fondo all'Oceano Atlantico, ma era una pietosa menzogna. A quanto mi risulta non sono mai state fatte neppure delle prospezioni anche se si sospetta, da sempre, che le acque artiche australi celino enormi giacimenti più che di petrolio di idrato di metano. Ne esistono in tutti gli oceani del mondo e il loro sfruttamento potrebbe risolvere il problema energetico per almeno cento anni anche a tassi di aumento annuo del consumo dell'8-10 per cento. Il problema è che l'estrazione nelle acque oceaniche è pericolosa, e inoltre si sospetta che il rilascio di metano idrato abbia già provocato un catastrofico effetto serra, qualche milione di anni fa, che spopolò la terra e aprì la strada a una altrettanto disastrosa glaciazione. Invitiamo a nozze gli ambientalisti? Non mi pare il caso. Modificato 15 Giugno 2008 da intruder Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Thunderalex Inviato 15 Giugno 2008 Segnala Condividi Inviato 15 Giugno 2008 (modificato) L'Arabia Saudita ha annunciato oggi l'aumento di produzione giornaliera per riportare il prezzo del greggio a valori sostenibili. La cosa che più stupisce è che il prezzo alla produzione in Arabia è di € 2,00 a barile... Modificato 15 Giugno 2008 da Thunderalex Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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