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Carica di aiuti umanitari la francese Mistral bloccata al largo delle coste Birmane


Thunderalex

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Ma che dici? Vaneggi? Quando mai Thunderalex ha fatto o anche solo pensato ragionamenti antiamericani! Dove l'hai letto? :rotfl::rotfl::rotfl:

 

Comunque ti comunico che lui, sicuramente, non utilizza alcun derivato del petrolio. Sarà un ecologista alla Pecoraro Scanio!

 

Scusami corregionale catanese, ma il tuo antiamericanismo traspare da ogni poro della tua pelle!

 

Siete matti... :rolleyes:

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Grosso modo quello che abbiamo fatto noi spedendo il DlP nel porto di Beirut prima ancora di UNIFIL e quello che è normale prassi internazionale in situazioni come queste.

Il DlP è andato a Beirut, prima nave mil estera ad entrare in porto se non erro, perchè era la nave più vicina (esercitazione in grecia o giù di lì) non per altri motivi. Infatti nelle settimane successive abbiamo mandato una santi piena di aiuti d'emergenza.

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Si ma quello che volevo dire io era un'altra cosa, e cioè che in situazioni come questa una nave carica di aiuti la si invia immediatamente, senza andare troppo per il sottile con la diplomazia.

E un cacciatorpediniere a volerla dire tutta è una nave mille volte più offensiva di una LHD praticamente disarmata

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Si ma quello che volevo dire io era un'altra cosa, e cioè che in situazioni come questa una nave carica di aiuti la si invia immediatamente, senza andare troppo per il sottile con la diplomazia.

E un cacciatorpediniere a volerla dire tutta è una nave mille volte più offensiva di una LHD praticamente disarmata

 

E qui sta l'errore.

Il DlP è stato autorizzato dal governo libanese ad attraccare, non è che si è presentato e ha detto 'Attracco perchè lo faccio a fin di bene'!!

 

Situazione diversa per il Mistral. Il governo legittimo birmano non ha autorizzato l'ospite.

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Cartman, forse sono io che mi spiego male:

 

- entrambe le navi erano in mare prima della risposta ufficiale del governo

- solo che Beirut ha autorizzato l'attracco (come è consuetudine in situazioni come queste), i birmani no.

 

Ora di chi è la colpa? Di chi ha cercato tempestivamente di portare aiuti o di chi per stupide ragioni li ha rifiutati?

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Cartman, forse sono io che mi spiego male:

 

- entrambe le navi erano in mare prima della risposta ufficiale del governo

- solo che Beirut ha autorizzato l'attracco (come è consuetudine in situazioni come queste), i birmani no.

 

Ora di chi è la colpa? Di chi ha cercato tempestivamente di portare aiuti o di chi per stupide ragioni li ha rifiutati?

 

Ancora...........

I Birmani li conosciamo bene!!!! C'era da aspettarselo che avrebbero fatto gli schizzinosi. A Beirut era diverso, il governo locale era/è un governo democratico e normale, soprattutto considerando la difficile situazione della regione. I militari birmani legati alla Cina non hanno tutte le rotelle a posto. Questo lo sanno tutti. Se succedesse una cosa del genere alla Corea del Nord, pensate che Pyongang si comporterebe diversamente dalla Birmania????

 

I francesi hanno fatto la sparata sperando di poter convincere diplomaticamente i militari birmani ( e i cinesi), che come avrebbe previsto anche un bambino di 3 anni si sono rifiutati di essere aiutati dall'Occidente. Se poi aggiungiamo che i francesi si sono presentati con tanto di nave da sbarco e bandiera di guerra, la frittata è fatta. Si è dato l'assist ai birmani di strumentalizzare la faccenda a livello interno.

 

Ancora a credere ai francesi brava gente e benefattori........... :thumbdown:

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Era solo una constatazione: l'unica nazione che si arroga palesemente il diritto di interferire negli affari interni delle altre nazioni sono rimasti ormai solo gli USA. Gli altri seguono...

 

La Birmania è sotto una chiara interferenza cinese.

Penso sia utile chiedersi se, nel caso in questione, un ipotetico intervento armato sarebbe realmente utile alla popolazione, o se non genererebbe invece ulteriore caos, rendendo ancor più difficile un eventuale supporto umanitario.

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Almeno potrà beneficiarne qualcuno, non marciranno in stiva...

 

Comunque continuo ad indignarmi per il silenzio dell'ONU. :thumbdown:

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Ora di chi è la colpa? Di chi ha cercato tempestivamente di portare aiuti o di chi per stupide ragioni li ha rifiutati?

Secondo me è colpa di chi li ha rifiutati, i militari, dovrebbero difendere ed aiutare il popolo non abbandonarli.

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A venticinque giorni di distanza dal passaggio del ciclone Nargis, meno della metà della popolazione birmana colpita ha ricevuto gli aiuti inviati dall'estero. E' una portavoce dell'Onu a fare il punto della situazione: 1 milione le persone finora soccorse, 1 milione e 400 mila quelle non raggiunte dalle organizzazioni umanitarie. E' l'area del Delta dell'Irrawaddy, la più devastata, a essere praticamente ancora inacessibile. E agli ostacoli posti dalla Giunta militare stanno per aggiungersi quelli inevitabili: la stagione dei monsoni è sempre più vicina.

 

Gli aiuti - Gli operatori umanitari hanno avuto i primi via libera per raggiungere il Delta del fiume Iraawaddy, altri sono stati visti a Pam e gli elicotteri della task-force delle Nazioni Unite stanno iniziando a paracadutare sulla zona generi alimentari.

 

Avsi - fin dai primi giorni del disastro, Avsi ha preso contatto con la Chiesa locale che, coordinata dalla diocesi di Yangon, ha assistito immediatamente la popolazione colpita dal ciclone grazie ad una capillare rete di soccorsi, formata da più di 300 volontari, che fa capo alle quattordici parrocchie della zona sinistrata, distribuendo gli aiuti di prima emergenza. Vicino ad ogni parrocchia si sono creati dei campi spontanei di sfollati che dipendono totalmente dai soccorsi, ma che insieme si danno anche coraggio: si tratta di parecchie migliaia di persone. I bisogni sono immensi e per rafforzare l’efficacia degli aiuti e sostenerne l’operatività nel tempo, Avsi ha costituito un pool di professionisti e tecnici birmani che ha messo a completa disposizione del centro di coordinamento guidato dalla Chiesa Cattolica locale. Alcuni operatori educativi che solitamente lavorano al nord, dove il ciclone non ha recato danni, si sono infatti spostati a Yangon per partecipare al lavoro di assistenza e distribuzione degli aiuti. Il lavoro dei soccorsi deve svolgersi con estrema cautela per non contravvenire alle direttive nazionali, in modo da non compromettere l’efficacia dell’intera operazione.

Continua intanto la sottoscrizione per gli aiuti lanciata da Avsi, per contribuire:

http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=2364

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Ottanta miglia a sud della Birmania staziona la USS Essex col suo gruppo, impossibilitati a scaricare gli aiuti del governo USA perchè la Junta di quel paese teme l'invasione.

 

Fatto sta che i C-130 dell'USAF sono riusciti a scaricare cibo e rifornimenti a Rangoon.

 

fonte: http://www.talkingproud.us/Eagle052108.html

 

NargisX.jpg

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Ma come sono messe le forze armate birmane? Sarebbe ipotizzabile una "infiltrazione" di aiuti umanitari senza il consenso governativo, ma senza arrivare ad un confronto armato vero e proprio? Mi spiego meglio: sarebbe possibile mandare degli aiuti aviotrasportati nelle zone più colpite della regione, sotto scorta armata? O la cosa sarebbe troppo rischiosa e/o comunque equivalente ad una dichiarazione di guerra?

 

Come hanno fatto i C-130 ad arrivare a Rangoon?

Modificato da lender
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Ma come sono messe le forze armate birmane? Sarebbe ipotizzabile una "infiltrazione" di aiuti umanitari senza il consenso governativo, ma senza arrivare ad un confronto armato vero e proprio? Mi spiego meglio: sarebbe possibile mandare degli aiuti aviotrasportati nelle zone più colpite della regione, sotto scorta armata? O la cosa sarebbe troppo rischiosa e/o comunque equivalente ad una dichiarazione di guerra?

 

Sarebbe possibile se l'ONU fosse quello che dovrebbe essere e non un'organizzazione da operetta.

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Ottanta miglia a sud della Birmania staziona la USS Essex col suo gruppo, impossibilitati a scaricare gli aiuti del governo USA perchè la Junta di quel paese teme l'invasione.

Temono l'invasione ma se hanno la cine che gli para il ...... e poi s egli americani li volessero invadere non chiederebbero il permesso per entrare nelle loro acque.

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L'avessero potuto fare, l'avrebbero gia fatto. A scanso di quello che dice qualcuno qui sul forum. L'USAF è arrivata in Birmania, ok. Al governo non piacciono le navi si vede. In quel sito c'è scritto che i soldati che stanno scaricando gli aiuti dagli aerei americani, non sono d'accordo con la decisione presa dal loro governo di osteggiare i governi stranieri a questo modo. Però arrivare li, senza accordi darebbe ragione a qualsiasi pretesto di incidente internazionale. Una cosa è organizzare un ponte aereo nel cuore di un paese democratico, chesso'..LA RUSSIA... un'altra è farlo in un posto con un governo assolutista, cioè che dipende da come gli gira la mattina a colazione a questo tizio..

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Than_Shwe

 

a teneterlo in pugno, si potrebbe sbarcare...gli aiuti.

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Continuo ad indignarmi per la considerazione in ambito ONU. Sono questi i governi che andrebbero rovesciati. :furioso:

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