madmike Inviato 19 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 19 Novembre 2009 Nessuno alza un dito, chi? le opposizioni parlamentari sono incazzatissime, e anche la Lega storge parecchio il naso, tant'e' che si e' dovuto chiedere il foto di fiducia per non rischiare la bocciatura. Più che altro siamo in presenza della ennesima legge CONTRO i cittadini. Questo, dovrebbe far riflettere. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
-{-Legolas-}- Inviato 19 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 19 Novembre 2009 Pare che Leoluca Orlando voglia promuovere un referendum, magari in concomitanza con quello sul nucleare, spero che riesca a realizzare questo progetto. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Montgomery Inviato 20 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 20 Novembre 2009 ma che poi la ratio con cui giustificare questa scelta sull'acqua quale sarebbe? Non mi pare che laddove si sia proceduto a privatizzazioni nel settore si siano ottenuti grandi risultati, anzi...la Francia mi pare che ritorni al regime pubblico in materia. Tutto per far guadagnare i soliti noti (concordo con Typhoon). Nel nostro paese ormai l'aggettivo "pubblico" è diventato sinonimo di "statale" connotandosi così agli occhi della gente con quegli aspetti negativi (lentezza, burocrazia, inefficienza...) propri della macchina statale e della P.A. (pur con le eccezioni presenti, non facciamo di tutta l'erba un fascio...tra l'altro le responsabilità dell'inefficienza sono in capo in primis proprio alle scelte politiche a tutti i livelli e i tagli nei bilanci subiti in molti settori nevralgici non vedo come possano migliorare la situazione) e finendo così per giustificare certe scelte politiche; ci sfugge che pubblico vuol dire nostro, della collettività, di tutti i cittadini....chissà, tra un po' ci troveremo magari a dover pagare anche l'aria che respiriamo.... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
typhoon Inviato 21 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 21 Novembre 2009 http://www.youtube.com/watch?v=1aG3Sg9Hrk0 Di fronte a cotanta ignoranza inizio a pensare che il suffragio universale sia una cazzata ... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Dominus Inviato 21 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 21 Novembre 2009 Magari avessero davvero privatizzato il settore, in realtà hanno solo creato una falsa rete di aziende di amici degli amici sempre dipendenti da politici e burocrati vari, quindi i fautori dell'acqua bene pubblico non si scaldino troppo: tutto rimarrà, nella pratica, com'è. Si fosse davvero proceduto ad una concessione totale di tutto il sistema idrico a privati tramite gare d'appalto allora si che si sarebbe potuto sperare in un aumento di qualità ed efficenza, ma in Italia è molto improbabile che un politico molli una fonte di favori e voti. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
-{-Legolas-}- Inviato 21 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 21 Novembre 2009 http://www.youtube.com/watch?v=1aG3Sg9Hrk0 Di fronte a cotanta ignoranza inizio a pensare che il suffragio universale sia una cazzata ... MUH AH AH!! Consolati pensando che magari siano gli as'tenuti...ih ih ih Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Leviathan Inviato 22 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 22 Novembre 2009 (modificato) certe cose non si possono privatizzare: acqua, sanità, ecc... in francia vogliono tornar all'acqua pubblica Modificato 22 Novembre 2009 da Leviathan Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
typhoon Inviato 22 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 22 Novembre 2009 MUH AH AH!! Consolati pensando che magari siano gli as'tenuti...ih ih ih Secondo me uno per poter avere diritto al voto dovrebbe sostenere un esame di storia, cultura generale ed educazione civica. Non è ammissibile che chi non conosce il nome delle principali cariche del nostro Stato possa avere diritto al voto e decidere chi mi governa. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Veltro_pg Inviato 22 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 22 Novembre 2009 Secondo me uno per poter avere diritto al voto dovrebbe sostenere un esame di storia, cultura generale ed educazione civica. Non è ammissibile che chi non conosce il nome delle principali cariche del nostro Stato possa avere diritto al voto e decidere chi mi governa. Sono d'accordo. A maggior ragione, dunque, è pure sbagliato pensare di dare il voto agli immigrati in generale, che nemmeno sanno parlare correttamente la nostra lingua. Contrariamente a quanto pensa il nostro presidente della camera che negli anni ha avuto una svolta di pensiero strabiliante e stupefacente (e si permette di insultare piu' o meno direttamente chi la pensa diversamente al riguardo). Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
madmike Inviato 22 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 22 Novembre 2009 Negli Stati Uniti, che credo in materia di immigrazione possano insegnare a chiunque, la discriminante del 'voto' e' il pagamento delle tasse. Con questo concetto, che sposo in toto, molti ITALIANI , NON avrebbero il diritto di voto, e molti EXTRACOMUNITARI, si. Per non parlare dell'uso del congiuntivo, o della storia di Italia. Se vogliamo parlare seriamente di questi problemi, che peraltro abbiamo già in casa, va bene, se dobbiamo fare la solita propaganda, meglio lasciare perdere. A proposito di Fini, che sia trasformato (per me in meglio) e' evidente: ma credo che queste frasi non possano non essere condivisibili: "Fini, incontrando un gruppo di ragazzi di origine straniera tra gli 8 e i 19 anni al centro 'Semina', che ospita l'associazione 'Nessun luogo e' lontano', si e' rivolto ai giovani chiedendogli se qualcuno gli fa pesare il fatto di non essere italiani: "C'e' qualche stronzo che dice qualche parola di troppo? - ha detto - Se qualcuno pensa che siete diversi, qualche parolaccia se la merita. Voi la pensate e io la dico". http://www.agi.it/politica/notizie/2009112...ri_sono_diversi Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Veltro_pg Inviato 22 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 22 Novembre 2009 Negli Stati Uniti, che credo in materia di immigrazione possano insegnare a chiunque, la discriminante del 'voto' e' il pagamento delle tasse. Con questo concetto, che sposo in toto, molti ITALIANI , NON avrebbero il diritto di voto, e molti EXTRACOMUNITARI, si. Per non parlare dell'uso del congiuntivo, o della storia di Italia. Se vogliamo parlare seriamente di questi problemi, che peraltro abbiamo già in casa, va bene, se dobbiamo fare la solita propaganda, meglio lasciare perdere. A proposito di Fini, che sia trasformato (per me in meglio) e' evidente: ma credo che queste frasi non possano non essere condivisibili: "Fini, incontrando un gruppo di ragazzi di origine straniera tra gli 8 e i 19 anni al centro 'Semina', che ospita l'associazione 'Nessun luogo e' lontano', si e' rivolto ai giovani chiedendogli se qualcuno gli fa pesare il fatto di non essere italiani: "C'e' qualche stronzo che dice qualche parola di troppo? - ha detto - Se qualcuno pensa che siete diversi, qualche parolaccia se la merita. Voi la pensate e io la dico". http://www.agi.it/politica/notizie/2009112...ri_sono_diversi Io ti cito un altro esempio, molto piu' vicino a noi, la Svizzera, dove oltre il 20% dei residenti sono immigrati e in gran parte parte ben inseriti. Ebbene in Svizzera nessuno degli immigrati, fintanto che non abbia ottenuto la cittadinanza (e ce ne vuole), ha il diritto di voto. E non mi sembra che questo costituisca un grosso problema. Non sento la gente strapparsi le vesti perché non puo' votare. Per quanto riguarda gli immigrati, secondo me, il diritto al voto è una questione del tutto secondaria, tirata fuori per convenienza o, appunto, per propaganda. Cosi' come le frasi a effetto come quella da te citata. Qualcuno forse pensa che dando il diritto di votare agli immigrati tutti gli altri problemi ben piu' gravi spariscono di colpo? E te lo dice uno che vive all'estero e conosce questi problemi perché li vive. E poi legare il diritto al voto al solo pagamento delle tasse mi sembra una cosa alquanto discutibile. E se uno è disoccupato o comunque non ha reddito, per questo non dovrebbe avere diritto a votare? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cama81 Inviato 22 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 22 Novembre 2009 calma negli usa se paghi le tasse puoi votare alle elezioni statali , cioè locali , non in quelle federali ,non avremmo potuto votare obama da non cittadini. il principio è no tassation without rapresentation : nessuno mi può imporre tasse se non ho potuto contribuire ad eleggerlo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
madmike Inviato 22 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 22 Novembre 2009 Io ti cito un altro esempio, molto piu' vicino a noi, la Svizzera, dove oltre il 20% dei residenti sono immigrati e in gran parte parte ben inseriti. Ebbene in Svizzera nessuno degli immigrati, fintanto che non abbia ottenuto la cittadinanza (e ce ne vuole), ha il diritto di voto. E non mi sembra che questo costituisca un grosso problema. Non sento la gente strapparsi le vesti perché non puo' votare Wow un esempione: lo stato dove 30 anni fa c'erano i cartelli 'vietato l'ingresso ai cani e agli italiani'. Comunque: Chiunque ha risieduto in Svizzera per 12 anni - gli anni tra il 10° e il 20° anno d'età contano doppio - può richiedere l'autorizzazione federale di naturalizzazione. Di norma, nelle domande di naturalizzazione ordinaria la Confederazione verifica unicamente se esistono delle informazioni a livello federale che possano precludere la naturalizzazione (esame della conformità all’ordine giuridico e dell’assenza di impedimenti connessi alla sicurezza interna od esterna della Svizzera). L’esame delle altre condizioni richieste (adempimento delle condizioni di residenza; integrazione; adeguamento agli usi e costumi svizzeri; adempimento delle obbligazioni nell’ambito delle esecuzioni e dei fallimenti, così come del pagamento delle imposte) è affidato all’apprezzamento dei cantoni e dei comuni (vedi rapporto dell’Ufficio federale della migrazione sulle questioni pendenti nel settore della cittadinanza del 20.12.2005). quindi: se hai 10 anni e emigri in Svizzera, a 16 sei cittadino Svizzero. Vogliamo fare i paragoni con noi? http://www.bfm.admin.ch/bfm/it/home/themen...buergerung.html Ma se, magari, ci informassimo, prima di parlare per preconcetti? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Veltro_pg Inviato 22 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 22 Novembre 2009 Io ti cito un altro esempio, molto piu' vicino a noi, la Svizzera, dove oltre il 20% dei residenti sono immigrati e in gran parte parte ben inseriti. Ebbene in Svizzera nessuno degli immigrati, fintanto che non abbia ottenuto la cittadinanza (e ce ne vuole), ha il diritto di voto. E non mi sembra che questo costituisca un grosso problema. Non sento la gente strapparsi le vesti perché non puo' votare Wow un esempione: lo stato dove 30 anni fa c'erano i cartelli 'vietato l'ingresso ai cani e agli italiani'. Comunque: Chiunque ha risieduto in Svizzera per 12 anni - gli anni tra il 10° e il 20° anno d'età contano doppio - può richiedere l'autorizzazione federale di naturalizzazione. Di norma, nelle domande di naturalizzazione ordinaria la Confederazione verifica unicamente se esistono delle informazioni a livello federale che possano precludere la naturalizzazione (esame della conformità all’ordine giuridico e dell’assenza di impedimenti connessi alla sicurezza interna od esterna della Svizzera). L’esame delle altre condizioni richieste (adempimento delle condizioni di residenza; integrazione; adeguamento agli usi e costumi svizzeri; adempimento delle obbligazioni nell’ambito delle esecuzioni e dei fallimenti, così come del pagamento delle imposte) è affidato all’apprezzamento dei cantoni e dei comuni (vedi rapporto dell’Ufficio federale della migrazione sulle questioni pendenti nel settore della cittadinanza del 20.12.2005). quindi: se hai 10 anni e emigri in Svizzera, a 16 sei cittadino Svizzero. Vogliamo fare i paragoni con noi? http://www.bfm.admin.ch/bfm/it/home/themen...buergerung.html Ma se, magari, ci informassimo, prima di parlare per preconcetti? E la Svizzera è un paese civilissimo, che ti inviterei a visitare per renderti conto. Io ci vivo. Mi sembri un poco prevenuto... A te ha detto nessuno che la commissione giudicante in Svizzera ti fa un bell'esame (incluse materie come storia nazionale ed educazione civica) per appurare, tra l'altro, il livello di conoscenza della lingua parlata nel cantone? E che devi pagare e non poco per avere la cittadinanza ed il passaporto? Questi sono appunto pre requisiti per avere la cittadinanza. Non è affatto cosi' scontato ottenere la cittadinanza in Svizzera. Informati meglio tu, per favore!!! Io sostengo che la cittadinanza ed il diritto di voto non vadano regalati ma si devono guadagnare, col soddisfacimento di requisiti minimi come la conoscenza della lingua e degli usi costumi locali. Non sono diritti da concedere gratis, tanto per guadagnare il consenso popolare e qualche pugno di voti in piu'. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
madmike Inviato 23 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 23 Novembre 2009 (modificato) Che sia civilissimo, non ci sono dubbi, ti risultano quei cartelli o hai 20 anni e non più di 50 come me e non li ricordi? un bell'esame (incluse materie come storia nazionale ed educazione civica) per appurare, tra l'altro, il livello di conoscenza della lingua parlata nel cantone? E che devi pagare e non poco per avere la cittadinanza ed il passaporto? Sull'esame, potrei anche essere d'accordo (poi, ripeto, ne conosco tanti che parlano italiano e bene, comunque...), sul fatto che si debba PAGARE, che vuol dire? E' una forma di civiltà giuridica? Guarda, se parliamo di paesi 'civili' (e ci metto il Nord Europa, gli USA ecc ecc) tutti prevedono, dopo un certo numero di anni e alla luce di un lavoro regolare, la possibilità di integrazione E di voto (no taxation without rapresentation , appunto). Se poi noi vogliamo la badante in nero, e dire che visto che e' in nero non puo' votare, mi sembra una porcheria e una politica miope, che farà si che, non appena le condizioni cambieranno, gli extra di cui abbiamo bisogno (perche' ovvio che non se ne andranno spacciatori e prostitute, che a quelli finchè c'e' business non frega niente del voto) se ne andranno altrove, dove oltre al lavoro gli danno anche qualche diritto. Cosi' a fare l'operaio in fonderia, o la badante, ci andremo noi. E vediamo in quanti. Miopia, miopia.... e per concludere, ecco (dal sito istituzionale svizzero di cui sopra, che pare solo io abbia letto...): Il Consiglio federale considera l'integrazione riuscita delle persone straniere quale presupposto per una politica migratoria coronata di successo. L'integrazione non è altro che la realizzazione delle pari opportunità e della partecipazione: le persone straniere che dimorano regolarmente e durevolmente in Svizzera devono beneficiare di pari opportunità per quel che concerne l'accesso alla vita economica e sociale della Svizzera. Chiunque dimora durevolmente in Svizzera deve essere ben integrato. Le persone straniere che dimorano regolarmente e durevolmente in Svizzera devono beneficiare di pari opportunità per quel che concerne l'accesso alla vita economica e sociale della Svizzera. L'integrazione è un processo reciproco che coinvolge sia la popolazione svizzera che la popolazione straniera. L'integrazione presuppone anzitutto l'apertura da parte della popolazione svizzera, improntata da uno spirito di apprezzamento. Le persone immigrate sono tenute a fare il possibile per integrarsi e a osservare le nostre regole e le nostre leggi. L’integrazione degli stranieri mira alla convivenza di tutte le componenti della popolazione sulla base dei valori sanciti dalla Costituzione federale nonché sulla base del rispetto reciproco e della tolleranza. Si può parlare d'integrazione riuscita qualora gli stranieri in Svizzera denotino, nei diversi settori dell'integrazione, dati statistici paragonabili a quelli di cittadini svizzeri in situazioni di vita paragonabili dal profilo dell'età, del sesso, della posizione sociale ed economica, della situazione familiare e della formazione professionale. Sinora, rispetto ad altri Stati e se si considera il numero relativamente elevato di stranieri in Svizzera, si può dire che la popolazione straniera in Svizzera è ben integrata. Mi pare che siano concetti condivisibili: e, guarda caso, si parte dal fatto che 'innanzitutto serve apertura da parte della popolazione svizzera...': ovvero, il contrario di quello che si cerca di fare qui, con i risultati che vediamo. Modificato 23 Novembre 2009 da madmike Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
typhoon Inviato 23 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 23 Novembre 2009 (modificato) Rotondi contro la pausa pranzo Adesso io mi domando con quale faccia (ma probabilmente ha usato un altra parte del corpo) un individuo che ... - Ha una poltrona solo perchè si sono inventati un ministero inutile - Non ha mai lavorato - Percepisce svariate migliaia di euro al mese ... Possa esternare certe cose. Io lo manderei a lavorare in miniera per 800€ al mese ... senza pausa ovviamente ... Ma guarda te che roba, da prendere in mano i forconi ... ---- Chi era che in questo forum diceva che Ilvio lavora per i cittadini? ... Ecco le riforme per l'Italia in 15 anni di governo Berlusconi Qui di seguito tutte le leggi approvate dal 2001 ad oggi dai governi di centrodestra che hanno prodotto benefici effetti per Berlusconi e le sue società. 1 Legge n. 367/2001. Rogatorie internazionali. Limita l'utilizzabilità delle prove acquisite attraverso una rogatoria. La nuova disciplina ha lo scopo di coprire i movimenti illeciti sui conti svizzeri effettuati da Cesare Previti e Renato Squillante, al centro del processo "Sme-Ariosto 1" (corruzione in atti giudiziari). 2 Legge n. 383/2001 (cosiddetta "Tremonti bis"). Abolizione dell'imposta su successioni e donazioni per grandi patrimoni. (Il governo dell'Ulivo l'aveva abolita per patrimoni fino a 350 milioni di lire). 3 Legge n.61/2001 (Riforma del diritto societario). Depenalizzazione del falso in bilancio. La nuova disciplina del falso in bilancio consente a Berlusconi di essere assolto perché "il fatto non è più previsto dalla legge come reato" nei processi "All Iberian 2" e "Sme-Ariosto2". 4 Legge 248/2002 (cosiddetta "legge Cirami sul legittimo sospetto"). Introduce il "legittimo sospetto" sull'imparzialità del giudice, quale causa di ricusazione e trasferimento del processo ("In ogni stato e grado del processo di merito, quando gravi situazioni locali, tali da turbare lo svolgimento del processo e non altrimenti eliminabili, pregiudicano la libera determinazione delle persone che partecipano al processo ovvero la sicurezza o l'incolumità pubblica, o determinano motivi di legittimo sospetto, la Corte di cassazione, su richiesta motivata del procuratore generale presso la Corte di appello o del pubblico ministero presso il giudice che procede o dell'imputato, rimette il processo ad altro giudice"). La norma è sistematicamente invocata dagli avvocati di Berlusconi e Previti nei processi che li vedono imputati. 5 Decreto legge n. 282/2002 (cosiddetto "decreto salva-calcio"). Introduce una norma che consente alle società sportive (tra cui il Milan) di diluire le svalutazioni dei giocatori sui bilanci in un arco di dieci anni, con importanti benefici economici in termini fiscali. 6 Legge n. 289/2002 (Legge finanziaria 2003). Condono fiscale. A beneficiare del condono "tombale" anche le imprese del gruppo Mediaset. 7 Legge n.140/2003 (cosiddetto "Lodo Schifani"). E' il primo tentativo per rendere immune Silvio Berlusconi. Introduce ildivieto di sottomissione a processi delle cinque più altre cariche dello Stato (presidenti della Repubblica, della Corte Costituzionale, del Senato, della Camera, del Consiglio). La legge è dichiarata incostituzionale dalla sentenza della Consulta n. 13 del 2004. 8 Decreto-legge n.352/2003 (cosiddetto "Decreto-salva Rete 4"). Introduce una norma ad hoc per consentire a rete 4 di continuare a trasmettere in analogico. 9 Legge n.350/2003 (Finanziaria 2004). Legge 311/2004 (Finanziaria 2005). Nelle norme sul digitale terrestre, è introdotto un incentivo statale all'acquisto di decoder. A beneficiare in forma prevalente dell'incentivo è la società Solari. com, il principale distributore in Italia dei decoder digitali Amstrad del tipo "Mhp". La società controllata al 51 per cento da Paolo e Alessia Berlusconi. 10 Legge 112/2004 (cosiddetta "Legge Gasparri"). Riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni. Introduce il Sistema integrato delle comunicazioni. Scriverà il capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi: "Il sistema integrato delle comunicazioni (Sic) - assunto dalla legge in esame come base di riferimento per il calcolo dei ricavi dei singoli operatori di comunicazione - potrebbe consentire, a causa della sua dimensione, a chi ne detenga il 20% di disporre di strumenti di comunicazione in misura tale da dar luogo alla formazione di posizioni dominanti". 11 Legge n.308/2004. Estensione del condono edilizio alle aree protette. Nella scia del condono edilizio introdotto dal decreto legge n. 269/2003, la nuova disciplina ammette le zone protette tra le aree condonabili. E quindi anche alle aree di Villa Certosa di proprietà della famiglia Berlusconi. 12 Legge n. 251/2005 (cosiddetta "ex Cirielli"). Introduce una riduzione dei termini di prescrizione. La norma consente l'estinzione per prescrizione dei reati di corruzione in atti giudiziari e falso in bilancio nei processi "Lodo Mondadori", "Lentini", "Diritti tv Mediaset". 13 Decreto legislativo n. 252 del 2005 (Testo unico della previdenza complementare). Nella scia della riforma della previdenza complementare, si inseriscono norme che favoriscono fiscalmente la previdenza integrativa individuale, a beneficio anche della società assicurative di proprietà della famiglia Berlusconi. 14 Legge 46/2006 (cosiddetta "legge Pecorella"). Introduce l'inappellabilità da parte del pubblico ministero per le sole sentenze di proscioglimento. La Corte Costituzionale la dichiara parzialmente incostituzionale con la sentenza n. 26 del 2007. 15 Legge n.124/2008 (cosiddetto "lodo Alfano"). Ripropone i contenuti del 2lodo Schifani". Sospende il processo penale per le alte cariche dello Stato. La nuova disciplina è emenata poco prima delle ultime udienze del processo per corruzione dell'avvocato inglese Davis Mills (testimone corrotto), in cui Berlusconi (corruttore) è coimputato. Mills sarà condannato in primo grado e in appello a quattro anni e sei mesi di carcere. La Consulta, sentenza n. 262 del 2009, dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione. 16 Decreto legge n. 185/2008. Aumentata dal 10 al 20 per cento l'IVA sulla pay tv "Sky Italia", il principale competitore privato del gruppo Mediaset. 17 Aumento dal 10 al 20 per cento della quota di azione proprie che ogni società può acquistare e detenere in portafoglio. La disposizione è stata immediatamente utilizzata dalla Fininvest per aumentare il controllo su Mediaset. 18 Disegno di legge sul "processo breve". Per l'imputato incensurato, il processo non può durare più di sei anni (due anni per grado e due anni per il giudizio di legittimità). Una norma transitoria applica le nuove norme anche i processi di primo grado in corso. Berlusconi ne beneficerebbe nei processi per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset. http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/p...heda-leggi.html Modificato 23 Novembre 2009 da typhoon Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Veltro_pg Inviato 23 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 23 Novembre 2009 Che sia civilissimo, non ci sono dubbi, ti risultano quei cartelli o hai 20 anni e non più di 50 come me e non li ricordi? un bell'esame (incluse materie come storia nazionale ed educazione civica) per appurare, tra l'altro, il livello di conoscenza della lingua parlata nel cantone? E che devi pagare e non poco per avere la cittadinanza ed il passaporto? Sull'esame, potrei anche essere d'accordo (poi, ripeto, ne conosco tanti che parlano italiano e bene, comunque...), sul fatto che si debba PAGARE, che vuol dire? E' una forma di civiltà giuridica? Guarda, se parliamo di paesi 'civili' (e ci metto il Nord Europa, gli USA ecc ecc) tutti prevedono, dopo un certo numero di anni e alla luce di un lavoro regolare, la possibilità di integrazione E di voto (no taxation without rapresentation , appunto). Se poi noi vogliamo la badante in nero, e dire che visto che e' in nero non puo' votare, mi sembra una porcheria e una politica miope, che farà si che, non appena le condizioni cambieranno, gli extra di cui abbiamo bisogno (perche' ovvio che non se ne andranno spacciatori e prostitute, che a quelli finchè c'e' business non frega niente del voto) se ne andranno altrove, dove oltre al lavoro gli danno anche qualche diritto. Cosi' a fare l'operaio in fonderia, o la badante, ci andremo noi. E vediamo in quanti. Miopia, miopia.... e per concludere, ecco (dal sito istituzionale svizzero di cui sopra, che pare solo io abbia letto...): Il Consiglio federale considera l'integrazione riuscita delle persone straniere quale presupposto per una politica migratoria coronata di successo. L'integrazione non è altro che la realizzazione delle pari opportunità e della partecipazione: le persone straniere che dimorano regolarmente e durevolmente in Svizzera devono beneficiare di pari opportunità per quel che concerne l'accesso alla vita economica e sociale della Svizzera. Chiunque dimora durevolmente in Svizzera deve essere ben integrato. Le persone straniere che dimorano regolarmente e durevolmente in Svizzera devono beneficiare di pari opportunità per quel che concerne l'accesso alla vita economica e sociale della Svizzera. L'integrazione è un processo reciproco che coinvolge sia la popolazione svizzera che la popolazione straniera. L'integrazione presuppone anzitutto l'apertura da parte della popolazione svizzera, improntata da uno spirito di apprezzamento. Le persone immigrate sono tenute a fare il possibile per integrarsi e a osservare le nostre regole e le nostre leggi. L’integrazione degli stranieri mira alla convivenza di tutte le componenti della popolazione sulla base dei valori sanciti dalla Costituzione federale nonché sulla base del rispetto reciproco e della tolleranza. Si può parlare d'integrazione riuscita qualora gli stranieri in Svizzera denotino, nei diversi settori dell'integrazione, dati statistici paragonabili a quelli di cittadini svizzeri in situazioni di vita paragonabili dal profilo dell'età, del sesso, della posizione sociale ed economica, della situazione familiare e della formazione professionale. Sinora, rispetto ad altri Stati e se si considera il numero relativamente elevato di stranieri in Svizzera, si può dire che la popolazione straniera in Svizzera è ben integrata. Mi pare che siano concetti condivisibili: e, guarda caso, si parte dal fatto che 'innanzitutto serve apertura da parte della popolazione svizzera...': ovvero, il contrario di quello che si cerca di fare qui, con i risultati che vediamo. Io sono piu' giovane di te. E quei cartelli di cui scrivi non li ho visti, per fortuna mia. Ma ne ho sentito parlare dalle persone che quelle situazioni le hanno vissute. E se le ricordano bene. Ma quei tempi sono passati e il clima che si respira qui è molto migliore, e da molto tempo ormai. Certo rimangono ancora fasce di popolazione piu' o meno contrarie all'immigrazione, ma sono minoritarie. Infatti anche da quanto scritto sopra, la popolazione straniera in svizzera è sostanzialmente integrata. Il punto che sostengo io è che il pensare che dare il voto agli stranieri in Italia sia prioritario per risolvere i problemi di integrazione è prendere in giro la gente, in primis gli immigrati stessi. E' questo quello che dico! Io ritengo che prima vadano garantiti agli immigrati un lavoro legale, i servizi ed i diritti di cui i normali cittadini godono (scuola, sanità, previdenza sociale etc.), e rispetto, a patto pero' che gli immigrati rispettino le nostre leggi, i nostri usi ed i nostri costumi, perché, non scordiamoci, loro vengono a casa nostra e quindi devono rispettare le nostre leggi e le nostre usanze. Ma tutto questo cosa c'entra col voto? Ed io non ho affatto detto che un immigrato non possa diventare cittadino Italiano. Dove l'hai letto? forse sei tu che sei miope e leggi male. Ritengo infatti che in Italia dovrebbe essere piu' o meno come in svizzera e come probabilmente nella maggior parte dei paesi Europei. Ovvero la cittadinanza si puo' acquisire solo dopo aver vissuto per alcuni anni continuamente nel paese, avere dimostrato di avere imparato la lingua e come il paese funziona, aver vissuto senza aver commesso reati. Possiamo lasciar perdere la storia, tanto quella la sanno in pochi. Ma la cittadinanza non va concessa in maniera leggera. Per finire, In Svizzera per acquisire la cittadinanza e prima ancora, per mantenere il permesso di lavoro, si paga. Per la cittadinanza anche parecchio (un mio collega ha pagato circa 6000 CHF, piu' o meno 4000 Euro). E questo non ha niente a che fare con civiltà o inciviltà. Dato che le pratiche costano è giusto che i servizi che si consumano, si paghino, almeno in parte. Sul quanto si puo' discutere. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Dominus Inviato 25 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 25 Novembre 2009 Rotondi contro la pausa pranzo Adesso io mi domando con quale faccia (ma probabilmente ha usato un altra parte del corpo) un individuo che ... - Ha una poltrona solo perchè si sono inventati un ministero inutile - Non ha mai lavorato - Percepisce svariate migliaia di euro al mese ... Possa esternare certe cose. Io lo manderei a lavorare in miniera per 800€ al mese ... senza pausa ovviamente ... Ma guarda te che roba, da prendere in mano i forconi ... Mah bisogna vedere cosa intendeva, togliere la pausa pranzo mi pare impossibile, nessuno lo direbbe, ridistrubuirla o dare modo di gestirla in modo più flessibile, invece, mi sembra sacrosanto, ma questo l'italietta immobilista dei sindacati non vuole capirlo, e, sia chiaro, si parla delle stesse ore lavorative, semplicemente distribuite diversamente per non spezzare la giornata con 2 ore, tra l'altro le più produttive. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
typhoon Inviato 25 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 25 Novembre 2009 Prima adeguiamo gli stipendi che sono tra i più bassi dei Paesi Ocse, facciamo degli ammortizzatori sociali seri per i contratti a tempo determinato ... e poi magari si può parlare di certe cose. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite iscandar Inviato 25 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 25 Novembre 2009 (modificato) Mah bisogna vedere cosa intendeva, togliere la pausa pranzo mi pare impossibile, nessuno lo direbbe, ridistrubuirla o dare modo di gestirla in modo più flessibile, invece, mi sembra sacrosanto, ma questo l'italietta immobilista dei sindacati non vuole capirlo, e, sia chiaro, si parla delle stesse ore lavorative, semplicemente distribuite diversamente per non spezzare la giornata con 2 ore, tra l'altro le più produttive. 2 ORE DI PAUSA PRANZO!?!??!?!?!? da me si va da ½ ora ad un ora..... Modificato 25 Novembre 2009 da iscandar Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
vorthex Inviato 25 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 25 Novembre 2009 (modificato) Mah bisogna vedere cosa intendeva, togliere la pausa pranzo mi pare impossibile, nessuno lo direbbe, ridistrubuirla o dare modo di gestirla in modo più flessibile, invece, mi sembra sacrosanto, ma questo l'italietta immobilista dei sindacati non vuole capirlo, e, sia chiaro, si parla delle stesse ore lavorative, semplicemente distribuite diversamente per non spezzare la giornata con 2 ore, tra l'altro le più produttive. senza contare che quelle 2ore ti ammazzano poi tutto il pomeriggio e non si riesce neanche a rendere bene! meglio uscire 2ore e mangiare "in postazione". Prima adeguiamo gli stipendi che sono tra i più bassi dei Paesi Ocse, facciamo degli ammortizzatori sociali seri per i contratti a tempo determinato ... e poi magari si può parlare di certe cose. e questo cosa c'entra scusa? niente! si sta parlando di poter gestire gli orari di lavoro in maniera più flessibile, non di mandare i poveri lavoratori in miniera a pane e cipolle eh! 2 ORE DI PAUSA PRANZO!?!??!?!?!? da me si va da ½ ora ad un ora..... anche da me sono 2 ore, però è anche vero che non lavoro in fabbrica, quindi penso che gli orari cambino. Modificato 25 Novembre 2009 da vorthex Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Dominus Inviato 25 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 25 Novembre 2009 Comunque rimane un fatto preoccupante: da un affermazione assolutamente innocente e sacrosanta, rotondi ha ribadito che non intende cambiare l'orario di lavoro, i sindacati hanno cominciato una polemica immane, dimostrando ancora una volta di essere solo una palla al piede conservatrice che rallenta il paese e ci porterà al baratro. In economia vince chi si adatta, e non certo chi mantiene modelli di mercato di lavoro vecchi di quarant'anni e resiste ad ogni cambiamento. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Venon84 Inviato 25 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 25 Novembre 2009 Comunque rimane un fatto preoccupante: da un affermazione assolutamente innocente e sacrosanta, rotondi ha ribadito che non intende cambiare l'orario di lavoro, i sindacati hanno cominciato una polemica immane, dimostrando ancora una volta di essere solo una palla al piede conservatrice che rallenta il paese e ci porterà al baratro. In economia vince chi si adatta, e non certo chi mantiene modelli di mercato di lavoro vecchi di quarant'anni e resiste ad ogni cambiamento. Rotondi: "Pausa pranzo più libera" Insorgono i sindacati e l'opposizione "Non faccio nessuna proposta di abolire la pausa pranzo, ma sarebbe bello che i lavoratori potessero scegliere se farla o uscire un'ora prima. In ogni caso, ai deputati non serve". Questa la proposto del ministro per l`Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi. Parole che vengono lette come una minaccia, un passo verso la cancellazione della pausa pranzo, e che scatenano l'ira dei sindacati e l'ironia degli avversari politici. Il ministro Rotondi ha acceso la polemica sulla pausa pranzo con una normale intervista in cui si è però toccato un tema sensibilissimo per i lavoratori. Rotondi definisce la pausa pranzo "un danno per il lavoro ma anche per l'armonia della giornata" e aggiunge: "A me - dice - non è mai piaciuta questa ritualità che blocca l'Italia". E dopo il fuoco di reazione fatto da sindacati e opposizione il ministro ha precisato: "Non ho fatto nessuna proposta di abolire questa pausa. Ho solo detto che io l'ho abolita da vent'anni". "Non possiamo imporre ai lavoratori quando mangiare - aveva detto in precedenza - ma ho scoperto che le ore più produttive sono proprio quelle in cui ci si accinge a pranzare". Secondo il leader della Dc per le Autonomie, "chi svolge una attività in modo autonomo, abolirebbe la pausa pranzo". Rotondi si rivolge poi ai colleghi del Parlamento e propone di "chiudere la buvette" che "costa troppo e fa ingrassare i parlamentari": "Mangiano troppo, ingrassano e questo non è sano - spiega -. Non è una questione brunettiana, ma di condizione fisica". Immediata la reazione del Pdci: "Ma Rotondi ha mai lavorato? - afferma Gianni Pagliarini, responsabile lavoro del partito - Il Pdl ha così poca considerazione dei lavoratori che tutto ciò che è un loro diritto diventa un fastidio". Per Antonio Borghesi dell'Idv si tratta di una "barzelletta", mentre Barbara Saltamartini del Pdl invita a rivedere "la flessibilità degli orari" per andare incontro alle esigenze di donne e famiglie. La critica più dura arriva dai sindacati. "Se Rotondi vuole dare il buon esempio - afferma Raffaele Bonanni, leader della Cisl - non vada più alla buvette". Luigi Angeletti, segretario generale della Uil invita Rotondi ad "andare in fabbrica" per capire che è necessaria, mentre Fulvio Fammoni della Cgil boccia l'ipotesi come "una antica ricetta della cucina dello sfruttamento". FONTE : tgcom Se queste sono le alternative a i salvatori della patria...stiamo freschi. In queste poche righe è racchiusa l'inutilità di chi si erge a difensore dei lavoratori...difendendo soltanto il proprio stipendio e i propri privilegi bloccando qualsiasi barlume di modernità e flessibilità si voglia portare nell'arcaico sistema di lavoro italiano. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
-{-Legolas-}- Inviato 25 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 25 Novembre 2009 Nella mia azienda, esiste la possibilità di avere una certa autonomia, una flessibilità nella pausa pranzo, basta accordarsi o regolarsi con le procedure interne. Sono quasi sicuro che altrettanta flessibilità sia possibile un pò d'appertutto, non c'è bisogno di un iter parlamentare per fare quello che gia il mondo del lavoro ha fatto da se da un bel pò di tempo. Rotondi è anacronistico. Bocciato. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
vorthex Inviato 25 Novembre 2009 Segnala Condividi Inviato 25 Novembre 2009 basta accordarsi o regolarsi con le procedure interne. Sono quasi sicuro che altrettanta flessibilità sia possibile un pò d'appertutto, non c'è bisogno di un iter parlamentare per fare quello che gia il mondo del lavoro ha fatto da se da un bel pò di tempo. non ci scommetterei sai... figurati se il sindacato apporva "l'autonomia decisionale del singolo lavoratore"! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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