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Politica - Topic Ufficiale


Graziani

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5) Non saprei quante fabbriche al giorno chiudano in Francia, di certo c'è che in Italia a febbraio 2009 le ore di CIG sono aumentate del 553,17% (dati Inps) rispetto a f. 2008.

Dal link http://blog.panorama.it/economia/2009/05/1...o-del-previsto/

 

riporto:

 

Ripercussioni della crisi. Cassa integrazione: assai meglio del previsto

 

daniele.martini

 

Lunedì 11 Maggio 2009

 

 

Vista dall’osservatorio privilegiato dell’Inps la crisi sembra un po’ meno brutta di come spesso la dipingono. Ovviamente c’è, fa male e lascia i segni anche in Italia: nel primo trimestre dell’anno le domande di disoccupazione e mobilità sono state 750 mila, più 46 per cento sul 2008, mentre la Relazione unificata sull’economia del ministero del Tesoro prevede per il 2009 un arretramento del prodotto interno lordo (pil) di oltre il 4 per cento e una ripresa timida solo nel 2010. Eppure, non ci sono solo segnali negativi, in mezzo a tanto buio appare anche qualche spunto confortante. Un elemento più di altri autorizza a sperare che i contraccolpi sull’economia e la società italiana alla fine possano essere meno devastanti di quanto preventivato. I dirigenti dell’istituto di previdenza lo chiamano il “tiraggio della cassa integrazione”. Il tiraggio indica quanta cassa ordinaria, straordinaria e in deroga le imprese utilizzano davvero rispetto a quella autorizzata, cioè richiesta e negoziata. La differenza tra i due valori è veramente notevole: considerata tutta la cassa integrazione autorizzata, quella effettivamente utilizzata finora, cioè materialmente erogata dall’Inps, è circa un terzo Uno scostamento clamoroso.. Gli importi autorizzati a marzo per la cassa ordinaria sono stati cospicui, addirittura più 925 per cento in totale rispetto allo stesso mese del 2008. Nelle imprese metallurgiche l’incremento è di oltre il 7 mila per mille, in quelle dell’elettricità e del gas il 5.600, nei trasporti e comunicazioni 2 mila, nel legno 1.728, nel settore chimico del 1.345 per cento. Impennate vistose, anche se parecchio distanti in termini assoluti dai valori catastrofici registrati nelle fasi acute di crisi degli anni Ottanta e Novanta del secolo passato. Allora in un solo anno, il 1984, le ore autorizzate di cassa integrazione furono oltre 800 milioni, nel 1993 circa 549 milioni. L’anno passato sono state 223 milioni ed è su quella cifra che vengono calcolati gli aumenti di questi ultimi mesi. Ma se in termini monetari la cassa autorizzata dall’Inps è pari a 1 miliardo 180 milioni di euro, quella effettivamente utilizzata dalle imprese scende a 344 milioni. L’impressione è che nel giro di poco tempo si sia verificata nelle imprese una specie di testacoda psicologico: dalla paura economica diffusa a un ripensamento improntato a realismo. Da gennaio a marzo, gli ultimi mesi per i quali sono disponibili rilevazioni, molti imprenditori grandi, medi e piccoli, sottoposti allo stress di notizie negative provenienti da tutto il mondo, sentendo gridare al lupo da ogni parte e temendo il peggio hanno agito in contropiede facendosi autorizzare quantità ingenti di cassa integrazione di tutti i tipi. Salvo, poi, riflettere e frenare. Spesso, ragionando insieme ai sindacati, molti si sono resi conto sul campo, negli uffici e nei capannoni, che per il momento i timori in alcuni casi erano eccessivi e meno nere le difficoltà per l’andamento dei consumi interni, le esportazioni e in generale le prospettive di mercato. Di fronte a questa constatazione hanno preferito continuare a lavorare come al solito, spesso per soddisfare i nuovi ordinativi e in altri casi per ricostituire le scorte di magazzino, piuttosto che limitare la produzione succhiando cassa integrazione dalla mammella dello Stato. Il tiraggio relativamente basso di cassa non può dipendere da ritardi degli uffici Inps perché le erogazioni avvengono a conguaglio. Per sua natura la cassa integrazione non consente dilazioni burocratiche, sono soldi pagati in prima battuta dalle imprese che vanno in busta paga a fine mese: se non vengono elargiti nei tempi e con gli importi giusti, la faccenda non passa inosservata. Le cifre relativamente modeste spese finora lasciano allo Stato, agli imprenditori, ai sindacati e ai lavoratori margini notevoli di manovra per il futuro. Dei 32 miliardi messi a disposizione per i tre tipi di cassa dal governo per il biennio, finora è stato effettivamente utilizzato poco più di un centesimo. Questo significa che se la crisi dovesse peggiorare nella cascina degli ammortizzatori sociali ci sarebbe ancora fieno a sufficienza per scongiurare macellerie di massa. Il primo ad accorgersi del fenomeno del basso tiraggio della cassa è stato il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, studiando i dati sull’erogato. Con quelle cifre sulla scrivania ora dice a Panorama: “L’incremento della cassa integrazione autorizzata è reale e notevole, ma anche i dati sul tiraggio sono un fatto e dimostrano che gli imprenditori continuano a credere nelle loro aziende nonostante le difficoltà temute. Questo vuol dire molto, perché proprio gli imprenditori, al di là di ogni previsione o di ogni polemica, hanno il polso del mercato più di altri e si comportano di conseguenza”. Se il tempo volgesse al peggio e i colpi della crisi dovessero diventare improvvisamente più duri anche in Italia, gli stessi imprenditori avrebbero 12 mesi di tempo per ripensarci attuando una nuova inversione di marcia e impiegando in fretta quanto fino a oggi hanno ritenuto superfluo utilizzare. Ma non è affatto detto che ciò succeda. Nessuno può dire con certezza come si evolverà la crisi: parecchi focolai restano accesi in molte parti del mondo, molti sono i lati oscuri e gli aspetti imprevedibili, soprattutto per quanto riguarda il dato finanziario. Però negli ultimi giorni, e in particolare in Italia, sulle prospettive si sono moltiplicate voci autorevoli, se non proprio ottimistiche, quantomeno non del tutto pessimistiche. Con accenti e toni diversi, tre personaggi di solito non allineati, come il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e il presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, hanno lasciato intendere che in mezzo a tanta persistente nuvolaglia si intravede anche qualche timida schiarita. E che gli sprazzi di sereno appaiono più nitidi in Italia che altrove.

 

I NUMERI

La crisi vista dall’Inps sulla base delle ore autorizzate di Cig ed effettivamente utilizzate dalle imprese

1.180milioni di euro: il valore della cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga autorizzata dall’Inps nel primo trimestre 2009.

344milioni di euro: il valore della cassa ordinaria, straordinaria e in deroga utilizzata dalle imprese nel primo trimestre del 2009.

+925%: la cassa ordinaria autorizzata nel marzo 2009 sul marzo 2008.

816milioni di ore: la cassa autorizzata nel 1984.

549milioni di ore: la cassa autorizzata nel 1993.

223milioni di ore: la cassa autorizzata nel 2008.

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Fotovoltaico: le imprese ci sono, il governo no

 

http://cianciullo.blogautore.repubbl...il-governo-no/

 

In Italia il mercato dell’energia dal sole cresce a ritmi da capogiro, in netta contro tendenza rispetto alla crisi. Gli acquirenti ci sono. Le imprese italiane ci sono. Il governo manca: all’ultimo momento a Verona hanno dato forfait sia il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, che quello dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. E’ la fotografia che emerge dalla tre giorni di Solarexpo che alla decima edizione - con 64 mila visitatori, nove padiglioni rispetto ai sei dell’anno passato, oltre mille espositori di cui il 35 per cento provenienti dall’estero - si è confermata come la fiera leader a livello europeo.

 

Peccato perché effettivamente il mercato c'è

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il totale menefreghismo verso qualsiasi cosa innovatrice, nemmeno uno straccio di presenza, nemmeno un sottosegretario a un simile evento

 

Ora si comprende la grande ostinazione della Lega per regolarizzare le ronde.

 

Maroni, Bossi e Calderoli sono ancora indagati dalla procura di Verona per fatti risalenti al 97 quando Maroni, oggi ministro dell’Interno, in quel periodo reclutava volontari per la guardia nazionale padana. E’ evidente che regolarizzare le ronde significa legalizzare la guardia nazionale padana e quindi anche cancellare con un colpo di spugna quell’inchiesta. Maroni ha imposto al Parlamento una sorta di Lodo Alfano per sé e per i vertici della Lega.

 

Negli atti della procura di Verona è scritto che Bossi, secondo l’ex presidente della Camera Irene Pivetti, volesse fare delle camicie verdi l’esercito padano. Tanto che agli iscritti era richiesto il porto d’armi. Alla luce di questi fatti la fiducia imposta al Parlamento è ancora più grave ed irresponsabile perché le ronde non migliorano la sicurezza dei cittadini, ma sottraggono fondi alle forze di polizia.

 

La Lega non solo non fa nulla di concreto per tutelare la sicurezza dei cittadini, ma pensa a risolvere le proprie questioni giudiziarie con lo stesso metodo di Berlusconi.

Massimo Donadi

 

Altro argomento: pioggia di critiche per i respingimenti.

ORa, se sparare ai gommoni (grecia) va bene, alla folla va bene (spagna) perchè va male quando si riaccompagnano indietro barconi?

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Altro argomento: pioggia di critiche per i respingimenti.

ORa, se sparare ai gommoni (grecia) va bene, alla folla va bene (spagna) perchè va male quando si riaccompagnano indietro barconi?

 

Tra l'altro riportati in un paese, la Libia, che è stato Presidente della Commissione per i diritti umani dell'ONU.

E chi ci critica? L'ONU :huh:

Mi sa che UN significa Useless Nations.

 

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...enza-della.html

 

http://www.corriere.it/editoriali/09_genna...44f02aabc.shtml

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Approvato il ritorno al nucleare!!! PD e IDV contro (i sostenitori di questi partiti, sono invitati ad esprimere il loro parere!)

 

 

Dal link http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/a...a-nucleare.html

 

riporto:

 

 

Nucleare, via libera del Senato

 

6 mesi per scegliere i siti

 

La norma del ddl-sviluppo. Passa l'autorizzazione unica. L'opposizione: niente controlli

di ROBERTO PETRINI

 

ROMA - Via libera del Senato al ritorno del nucleare in Italia. Ieri l'assemblea di Palazzo Madama ha approvato (con 142 sì e 105 no: sì del Pdl e dell'Udc, no del Pd e dell'Idv) gli articoli 14-15 e 16 del disegno di legge "Sviluppo ed energia" che danno al governo la delega per adottare entro sei mesi (nel precedente testo si parlava del 30 giugno 2009), e dopo una delibera del Cipe, più decreti per il ripristino dell'intera filiera di produzione dell'energia atomica: tipologia e disciplina per la localizzazione degli impianti, stoccaggio del combustibile, deposito dei rifiuti radioattivi. Sono previste procedure velocizzate per la costruzione delle centrali da parte di consorzi: la cosiddetta "autorizzazione unica" che sostituisce ogni tipo di licenza e nulla osta tranne la Via (valutazione impatto ambientale) e la Vas (valutazione d'impatto strategica). Sono previste inoltre "misure compensative in favore delle popolazioni interessate".

 

Dopo più di vent'anni si riapre dunque la strada all'energia nucleare: a bloccarla fu un referendum che si tenne l'8 novembre del 1987, l'anno dopo della tragedia di Chernobyl. I tempi del ritorno, per ora sono tutti da verificare: da segnalare tuttavia che nel febbraio scorso Berlusconi e Sarkozy hanno già siglato un'intesa per la produzione di energia nucleare che coinvolge Edf e Enel.

 

"Una scelta sbagliata e antieconomica", ha dichiarato la capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro. "L'atomo di Berlusconi e Scajola era già vecchio, ora è decrepito", ha attaccato Roberto Della Seta del Pd il quale ha denunciato un aspetto in ombra della nuova normativa: non è chiaro infatti chi debba individuare i siti delle nuove centrali e c'è il rischio che questo compito spetterà alle grandi imprese dell'energia, e ciò potrà avvenire anche contro il parere delle Regioni in presenza del principio del potere sostitutivo del governo in mancanza di intesa con gli enti locali. Inoltre, sempre Della Seta, osserva polemicamente che i siti saranno oggetto di "segreto militare". Furenti i Verdi: per Grazia Francescato il "governo persevera in una follia antieconomica", mentre per Belisario (Idv) si tratta di una delega al governo "senza controlli".

Nel corso della votazione, assai contrastata e segnata ieri mattina dalla mancanza per quattro volte del numero legale per assenze nelle file della maggioranza, sono stati comunque inseriti alcuni emendamenti "migliorativi" da parte del Pd, accolti dal governo: uno di questi prevede che i benefici compensativi ai cittadini che vivono in prossimità delle nuove centrali saranno a carico delle imprese non saranno scaricati sugli utenti finali.

 

(13 maggio 2009)

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Sanno tutti qua come la penso sul nucleare (a favore ovviamente) e non è che quello che dicono PD e IDV siano le parole del Signore. Peccato che lo stesso concetto non valga per molti berluscones........ secondo cui B. è la reincarnazione dello spirito santo (Baget Bozzo dixit, pace all'anima sua), che vivrà fino a 120 anni e ha oggi l'età biologica di un 30enne (suo medico-santone personale), ecc.. ecc..

Modificato da Rick86
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Sanno tutti qua come la penso sul nucleare (a favore ovviamente) e non è che quello che dicono PD e IDV siano le parole del Signore. Peccato che lo stesso concetto non valga per molti berluscones........ secondo cui B. è la reincarnazione dello spirito santo (Baget Bozzo dixit, pace all'anima sua), che vivrà fino a 120 anni e ha oggi l'età biologica di un 30enne (suo medico-santone personale), ecc.. ecc..

Premesso che, come già detto parecchie volte, non sono certo io un "berluscones" nel significato che io penso tu dia a tale termine, volevo solo far riflettere coloro che, come spesso vado dicendo io (anche con riferimento a molti miei amici non virtuali), in svariate fattispecie di problemi, pensano in un modo e votano, esattamente, per chi opera in senso opposto!!!

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Sempre sui buon governi del centro destra altra condanna della corte dei conti.

Dopo la Moratti e il suo comune (quello che ha buttato via un sacco di soldi ind erivati e consulenze d'oro) ora tocca all'ecx ministro Castelli per fatti derivanti quando era in carica.

 

http://www.spreconi.it/2009/05/roma-ladron...a-sprecona.html

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cittadini all'estero ai tempi di Silvio.

 

 

 

Francia:

Dall’imbarazzo all’esasperazione. Che si tratti di barzellette, battute o del feuilleton matrimonial-velinettistico, via via che la stampa francese riporta le gesta di Silvio Berlusconi, l’immagine del Paese subisce una caduta a picco nella considerazione dei cugini d’oltralpe e la vita della comunità italiana in Francia si fa sempre più dura.

Le domande dei francesi inizialmente scherzose, hanno assunto col tempo un tono più preoccupato, e le risposte gli italiani non sanno più dove trovarle. «Io sono pure tendenzialmente di destra, ma non so più cosa dire» dice Eugenio Nucci, manager in una società finanziaria. «Ogni giorno, quando arrivo in ufficio, i colleghi mi interpellano sulle parole del presidente del Consiglio che hanno letto sui giornali. All’inizio la buttavo sul ridere, ora preferisco tagliar corto e cambiare discorso». In effetti basta scorrere i titoli degli ultimi mesi riguardanti l’Italia. Si va dalla battuta del premier sui terremotati dell’Aquila che devono prendere la vita nelle tende come una fortunata occasione di campeggiare, al rifiuto di una società multietnica. Dalle liste europee farcite di soubrette, fino al caso Noemi e al divorzio del premier. «Prima rispondevo sempre che sì, noi abbiamo Berlusconi, ma loro hanno Sarkozy – dice Nicola Iodice ricercatore all’università – ma il presidente francese non potrebbe mai dire di essere contro una società multietnica, qui tirerebbero su le barricate». E poi, dice, «anche se Sarkò ama la bella vita e i soldi, non ostenta, anche perché in Francia sarebbe politicamente controproducente». Nei café, al ristorante, le domande sul premier tengono banco. «Non mi era mai capitato che il vicino di tavolo, sentito che parlavo in italiano, mi chiedesse del premier», dice Annalisa Tornieri, che vive a Parigi da sette anni e lavora nella moda. Un recente sondaggio ha chiesto ai francesi chi volessero alla guida della presidenza permanente del Consiglio europeo. Al primo posto è arrivata Angela Merkel. In ultima posizione il Cavaliere.

 

Spagna:

Troppo simili per essere diversi, troppo diversi per essere simili. Questa è il paradosso del rapporto fra gli spagnoli e gli italiani. A Barcellona, come in il resto del paese oggi, si parla di calcio, della crisi e di Berlusconi. Con il caffè in mano i “tertulianos”-quelli abituati a spendere un po’ del loro tempo a pontificare su tutto e niente nel bar- fanno l’analisi della situazione. Gianluca nel caffè di Piazza del Diamant. Questo è uno dei centri neuvlagici del Barri de Gracia, nel centro di Barcellona. Gianluca è musicista, 30 Anni, da qualque tempo risiede a Barcellona. «Non ho voglia di tornare in Italia, il mio paese è diventato un reality show continuo». Il barman conosce Gianluca da anni è lo saluta in catalano: «Arriba Berlusconi!», il resto dei “tertulianos” mostra un sorriso ironico che a Gianluca da fastidio. «Sempre Berlusconi...ogni giorno una storia differente per farci sentire male. I miei amici hanno smesso di parlarmi, ma qui, ogni mattino, devo ascoltare battute...è la mia punizione per essere italiano». Gianluca, paga il caffè mentre il resto continua a parlare di Berlusconi.

Stefano è consulente ed abita a Barcellona dal 1991. «Senti, io credo che Berlusconi è diventato un topos italiano come la mafia», mi dice al telefono. «Quando dico che sono italiano queste sono le due prime referenze che vengono in mente alle persone che non mi conoscono. Ma fortunatamente l’immagine della Italia è composta da molti altri input». Stefano non crede che l’immagine della Italia è rovinata da Berlusconi. «Berlusconi è stato eletto da milioni di italiani, e non credo che gli italiani siamo stupidi. Io non voterei mai questo uomo, ma la democrazia è cosí. E noi, italiani, siamo cosí, forse».

Certo è che un fiore non fa la primavera, ed un uomo non fa un paese. Berlusconi non è l’Italia, ma la tendenza al riduzionismo fa che sia più facile sbagliare mentre uno fa il caffè al mattino.

 

USA:

«L’effetto Berlusconi all’estero? Dico solo che ormai chiamano “papi” anche me. A New York, come a Londra». Carlo Segni, trader alla Banca Mondiale di Washington, 41 anni, da 15 negli Stati Uniti, spinta a tornare in Italia scarsina, ma soprattutto - quando capita l’argomento - decisamente poco incline a parlare delle avventure del governo e del suo premier con amici, colleghi e conoscenti non italiani. «Mi sento molto in imbarazzo, un imbarazzo al limite della vergogna», spiega. «È una continua presa in giro, uno scherzare su quello che è visto come un uomo ridicolo, un joker internazionale. In generale diamo l’impressione di un Paese in discesa, dal sistema non credibile. E la cosa più sconvolgente è che la caratterizzazione di Berlusconi come personaggio grottesco è arrivata fino al governatore della Banca centrale del Kirghizistan. Anche lui ne parla così». Veline, certo, ma non solo. «Dopo quel che è successo sul fronte della sicurezza e dell’immigrazione negli Stati Uniti ci danno degli xenofobi, dei razzisti. D’altra parte, se la critica arriva da un organismo internazionale come l’Onu, non c’è spiegazione di primo ministro che tenga: il messaggio che passa all’estero è quello». Particolarmente penoso il capitolo delle domande. «Mi chiedono per esempio come fa a non apparirci medievale il no all’Italia multietnica. Oppure, più spesso, domandano come facciano gli italiani a votare ancora il Cavaliere. Rispondo che evidentemente l’Italia vuole le veline. Ma ancora peggio è quando vogliono sapere come mai, nonostante i dati sul debito, o i casi come quello di Alitalia, che non si reagisca. Abbozzo dei ragionamenti, la verità è che non riesco a capirlo neanch’io».

 

 

se in spagna un barista vedendomi con tono di sfottò dice:

arriba berlusconi

 

minimo gli sparo

 

i brani sono raccolti dall'unità, ma mi chiedo se il nostro intruder può confermare

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Dalla rassegna stampa del sito ufficiale del Ministero della Difesa, eccovi il link ad un articolo di stampa, che ci fa conoscere chi è l'alto funzionario dell'ONU, che attacca l'Italia sui respingimenti dei clandestini:

 

http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+...amp;pdfIndex=16

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La Russa ha detto una cosa che sappiamo tutti, peccato che un ministro di una nazione che già ha fatto parte del consiglio di sicurezza e vuole tornarci anche in futuro, non possa fare simile dichiarazioni

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La Russa ha fatto benissimo: ha detto quello che è noto a tutti gli abitanti del globo terracqueo, cioé che l'ONU non serve e non conta nulla!!!

 

Si tratta di un immenso pachiderma burocratico, che fa gli interessi solo di chi ci lavora!!!

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lo so anche io ma non è quello che ha detto il vero scandalo, il vero scandalo è che l'ha detto!!!

 

Specie in un paese che vuole stare nel consiglio di sicurezza dell'ONU

 

E quindi dovremmo stare zitti zitti e accettare in silenzio tutte le accuse più infamanti che personaggi di dubbio spessore morale e professionale ci muovono contro? Bene a fatto e faranno i nostri ministri e rappresentanti a rimettere al loro posto certi personaggi.

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Meglio di chi mette l'ONU come "punto focale della propria politica estera" mentre sa benissimo che è una fregnaccia.

Concordo con picpus sul giudizio dell'organismo.

 

se in spagna un barista vedendomi con tono di sfottò dice:

arriba berlusconi

 

minimo gli sparo

 

E tu digli "arriba zapatero", magari ti spara lui :asd:

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Meglio di chi mette l'ONU come "punto focale della propria politica estera" mentre sa benissimo che è una fregnaccia.

Concordo con picpus sul giudizio dell'organismo.

E tu digli "arriba zapatero", magari ti spara lui :asd:

 

Poi vediamo chi è piu veloce a estrarre la pistola.

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Frattini annulla visita in Iran!!! :adorazione:

 

Eccovi il link al comunicato dell'Ansa: http://www.ansa.it/opencms/export/site/vis..._963579511.html

 

 

Provate ad immaginare come si sarebbe comportato il Ministro degli Esteri, noto amico di Hezbollah, del passato fac-simile di governo Prodi ( vedi link: http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/e...-hezbollah.html )!!! :thumbdown::furioso:

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Frattini annulla visita in Iran!!! :adorazione:

 

Eccovi il link al comunicato dell'Ansa: http://www.ansa.it/opencms/export/site/vis..._963579511.html

Provate ad immaginare come si sarebbe comportato il Ministro degli Esteri, noto amico di Hezbollah, del passato fac-simile di governo Prodi ( vedi link: http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/e...-hezbollah.html )!!! :thumbdown::furioso:

 

 

Il ministro degli esteri noto amico di hezbollah è stato uno dei migliori ad occupare quel dicastero nella storia della repubblica, si tratta di un altro livello di persona, mi spiace per frattini che è un brav'uomo ma non può competere.

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Il ministro degli esteri noto amico di hezbollah è stato uno dei migliori ad occupare quel dicastero nella storia della repubblica, si tratta di un altro livello di persona, mi spiace per frattini che è un brav'uomo ma non può competere.

Gli riconosco tutta l'abilità politica che vuoi, in Patria e fuori (anche Stalin era abile, ciò non toglie che era pure un criminale!), sempre amico dei terroristi, comunque, resta e per me conta solo ciò!!!

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guarda che frattini voleva andare a far quattro chiacchere col capo dei terroristi, senza l'accordo di washinton e della UE...

Prescindendo che, formalmente, si tratta sempre del Capo di Stato dell'Iran con cui, volenti o nolenti, bisogna trattare, finché possibilità di trattativa c'è, e non esattamente di colui con cui andava a braccetto D'Alema, comunque, NON C'È ANDATO e tale rifiuto, per non accettare determinate condizioni poste, assume un significato maggiore, del semplice spontaneo non andarci in prima battuta!!!

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