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L'origine dell'universo


dread

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è interessante come teoria, non l'avevo mai sentito dire da nessuno, ipotizzare che noi viviamo dentro un buco nero....potrebbe essere!

 

Però a questo punto, cosa ha originato il nostro buco nero?

I buchi neri, per quello che sappiamo, si formano in un solo modo. Ma credo che facendo questi discorsi si può andare all'infinito nel campo delle ipotesi, quindi è meglio rapportarci con la realtà tangibile.

 

 

Veramente interessante.. chissà se esiste un modo per verificarla.. 

 

 

Con i mezzi attuali non direi, anche se ci vorrebbero, più che altro, grandi teste dell'astrofisica. Infatti queste teorie, prima che con l'osservazione, si dimostrano con la matematica.

Modificato da Dominus
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E' tutta mia Rekap, ma immagino che ci abbiano pensato anche gli scienziati.

 

Ma è solo una teoria, una ipotesi, più filosofica che scientifica, che peraltro non risponde a nessuno degli interrogativi prioritari dell'esistenza.

Ma temo che non esista risposta scientifica a questi interrogativi prioritari.

 

;)

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è interessante

 

come ha detto domiuns dovrebbe essere accompagnata da riscontri matematici, ma visto che non siamo astrofisici.......

 

ci sono molte cose sconosciute dell'universo, e non c'è verso di spiegare l'origine o la fine del'universo senza prima copnoscere tutte quelle piccole cose, la scenza è fatta così....

 

cerchiamo di capire il sistema solare, i buchi neri che possiamo vedere, i quasar

 

poi ci inventiamo un bel motore capace di farci esplorare l'universo e cerchiamo la risposta a questa domanda, senza queste fasi preliminari la domanda del thread rimarrà solo teoria

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Fatta questa premessa, allora mi dico: qual'è l'unico punto di un buco nero in cui non c'è gravità?

Il suo centro.

Perchè al centro, la gravità è uniforme in ogni direzione e pertanto... si annulla.

Quindi man mano che il buco nero (l'universo) si espande, la zona centrale, libera dalla gravità, si espande anch'essa, creando così uno spazio nel quale è possibile vivere senza nemmeno rendersi conto che siamo in un buco nero.

 

però il suo centro in cui non c'è gravita è solo un punto che toricamente non ha dimensioni che mi sembra un tanto ristretto per viverci

Modificato da airborne
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Bhè, considerando un'area totale del diametro di molti miliardi di anni luce, qual'è la dimensione attuale dell'universo, quel punto centrale sarebbe un'area immensa, è vero che solo al centro esatto la gravità sarebbe precisamente zero ma anche a milioni di anni luce di distanza sarebbe ancora infinitesimale.

 

Peraltro noi ci troviamo sulla Terra, con gravità pari a 1G, ma siamo comunque sottoposti anche alla gravità del sole, del sistema solare e dell'intera galassia!

E viviamo bene, mi pare...

Sono masse belle grosse... ma distanti.

La gravità risente tantissimo della distanza, per cui puoi immaginare quanto vasta possa essere l'area centrale dell'universo... è come immaginare una ciambella: tutto il buco è a gravità zero o quasi, e solo quando si entra nell'anello la gravità inizia davvero a farsi sentire.

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Bah, non ho capito bene, ma perchè questo buco nero no ci collassa sulla testa?

 

Invece che creare il vuoto no dovrebe avere una struttura stratificata di densità e pressione massimi al centro e via via minori andando verso l'esterno.

 

 

 

Un mio amico poi studia astrofisica a bologna e mi diceva che non abbiamo strumenti per sondare dalla terra tutto l'universo causa redshift, e che l'universo secondo l'ultima teoria dovrebe essere simile alla superficie di una sfera in espansione dove al suo interno ed al suo esterno non esistono ne tempo ne spazio.

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  • 5 anni dopo...
Quanto al bordo e al pianeta, il discorso è semplice: dopo il Big Bang l'universo si è espanso in tutte le direzioni.

Il bordo si muove più velocemente (infatti il fenomeno del Red Shift, lo spostamento verso il rosso degli spettri delle stelle e delle galassia, lo ha confermato) perchè rappresenta proprio la parte esterna dell'esplosione.

 

La nostra galassia sta ben all'interno, e si muove moooooolto più lentamente del bordo.

 

Il bordo esterno, quello proprio più lontano, è fatto solo di radiazioni e luce che si muovono alla velocità, appunto della luce.

 

Subito dietro viene massa (e quindi stelle, pianeti) che si muovono a velocità enormi. Non sappiamo a che velocità si muovono, può essere a velocità prossime a quelle della luce o un pochino meno, ma comunque a velocità fantasmagoriche, nell'ordine dei 200.000 km/sec e oltre.

 

Chi sta su quel pianeta, ovviamente non avverte il movimento.

Su un aereo che viaggia a 1000 km/h , se non ci fossero i finestrini, ti sembrerebbe di star fermo.

 

Per uno che già viaggia a 200.000 km/sec, non è troppo difficile sviluppare una tecnologia che, con una spintarella in più, lo porta a viaggiare a 290.000 km/sec.

 

Per noi invece, che siamo praticamente fermi, sarebbe una bell'impresa...

 

Qualunque cosa noi facciamo, anche mentre dormiamo, noi in realtà ci muoviamo, e anche a forti velocità: siamo in un sistema solare che si sposta a oltre 250 km/sec !!!

E la galassia in cui ci troviamo si sposta a velocità simili.

La Galassia di andromeda, che già è un po' più lontana da noi, ha una velocità di 85 km/sec superiore alla nostra galassia.

Altre galassie più lontane si spostano a 3500 km/sec rispetto a noi.

E così via, fino alla cosiddetta "materia primordiale", che è quella che costituisce il bordo "con massa" , che si sposta a oltre 250.000 km/se

 

riprendo questo post del 2005 non per correggere Gianni,non ho le capacità, ma per aggiungere qualche infos in più prese da riviste di divulgazione scientifica:

 

nella teoria sopra esposta si confonde il moto nello spazio (quello che compiamo noi uscendo di casa per esempio ) col moto dello spazio che è conseguenza del big bang : secondo le ultime spiegazioni ,infatti,è improprio parlare del big bang come di un esplosione con materia che schizza via da tutte le parti ; questo perché lo spazio in cui muoversi è nato col big bang ; é preferibile paragonare l' origine dell'universo alla lievitazione di un panettone in cui l uvetta rappresenta le galassie , uvetta che rimane immobile nella sua posizione pur muovendosi per effetto delle dilatazione. all atto pratico questa significa che pur allontanandosi da noi a velocità prossime a quelle della luce , in realtà anche le galassie più esterne potrebbero ''partire quasi da ferme'''

 

in base a queste teoria le galassie che abbiano superato il limite di hubble (il limite entro cui le galassie si allontanano da noi a velocità subluce circa 13 miliardi di anni-luce) riescono a allontanarsi a velocità apparenti superiori alla luce

 

 

 

http://misteridelcosmo.altervista.org/guardiamoci_intorno_ma_non_troppo.html

Modificato da cama81
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Ragazzi forse posso forninre un tassello che aiuta a comprendere meglio come funziona la dilatazione del tempo nella teoria della relatività: l'esperimento di Michelson Morley. I professori e i testi scolastici non ne parlano se non brevemente, ma leggendo di questio esperimento, dal quale è Einstein inizio ad escogitare la teoria della relatività, Tutto mi è rislutato più chiaro.

 

L'esperimento:

Michelson e Morley provarono, nel 1887, a misurare la velocità della luce che arriva dal sole. A quel tempo si ipotizzava che la luce si progasse, come tutte le altre onde, attraverso un mezzo, chiamato etere. Secondo questa ipotesi sarebbe stato possibile misurare la velocità della luce rispetto a questo mezzo, considerato fermo, e della terra stessa rispetto as esso.

Quello che scoprirono, con loro grande sorpresa, era che la velocità dei raggi di luce è costante in tutte le direzioni, indipendentemente dal moto relativo dell'osservatore rispetto alla sorgente. Questo in totale contraddizione con le leggi di Newton a cui siamo abituati. Cioè se io viaggio a 100 km/h in una direzione, e un osservatore viaggia a 100 km/h nella direzione opposta, quest'ultimo mi vedrebbe avvicninarmi a 200 km/h.

Per la luce questo non avviene. Indipendentemente dalla veloità all quale mi avvicino o mi allontano da una sorgente di onde elettromagnetiche, io vedrò queste raggiungermi sempre alla stessa velocità.

Perchè?

Perchè più mi avvicino alla velocità della luce, più il tempo scorre lentamente. Solo che a velocità dell'ordinen di poche centinaia o migliaglia di Km/h questo fenomeno è trascurabile. Per cui possiamo continuare a fare i conti con la vecchia legge V=S/T..

 

 

In questo senso non so se abbia senso dire che un corpo ha una velocità apparente maggiore a quella della luce. Cmq ne avevo letto anche io da qualche parte, si diceva comunque che la questione era dibattuta..

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la relatività del tempo è diventato un problema pratico da risolvere già con i gps ....

 

l'esempio più evidente della dilatazione spaziotempo è il fatto che noi percepiamo fotoni distanti miliardi di anni luce pur avendo il fotone una vita ,invero breve, pari a circa 30 sec: questo perché per il fotone il tempo non scorre più .

 

circa la velocità superluminare apparente è una speculazione matematica a tutt'oggi , ma non contrasta con la fisica conosciuta ,per il resto si discute

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Vorrei portare il mio contributo alla discussione, visto che mi sta interessando (complimenti a chi l'ha portata avanti fin'ora! :lol: ), con brevi pensieri:

!) sul esperimento di Michelson-Morley ho sempre notato una grossa falla nel ragonamento alla base che viene presentato sui libri del liceo: forse è solo una mia idea ma la composizione delle velocità non avrebbe dovuto far deviare la luce?

2) riguardo al buco nero vorrei precisare una cosa: i buchi neri - come oggetti - si presume siano in realtà dischi, bidimensionali. Questo perchè mentre una stella si contrae conserva il suo momento angolare, ma diminuisce il suo momento d'inerzia; tutto questo fà aumentare la sua velocità di rotazione "schiacciandola". Non sono oggetti puntiformi :)

Questo deriva ovviamente da argomenti teorici (per questo si presume). Ad oggi non ci sono strumenti per osservare direttamente buchi neri et similia.

3) riguardo alla vita media del fotone: e l'assenza di massa a farla da padrone. Senza massa non si può applicare loro il principio d'indeterminazione, e quindi non decadono in particelle meno energetiche. Mi spiego meglio: osservando le interazioni elettriche e quelle deboli ci si può rendere conto che ad una certa - elevata - energia delle interazioni (e quindi per il principio d'indeterminazione minori intervalli di tempo e distanze) le due forze sono estremamente simili. Di qui la teoria elettrodebole: elettromagnetismo e forza debole sono due aspetti della stessa cosa. I fotoni non hanno massa, quindi il loro "tempo di volo" è infinito (e così s=ct il loro raggio d'azione); i loro parenti W+, W- e Z sì, quindi decadono in tempi relativamente brevi, agendo su distanze molto più contenute (per questo il sole non emette tutta la sua energia in un botto: la formazione del deuterio coinvolge l'interazione debole, e così è pure per i decadimenti radioattivi). Il perchè di questa differenza di comportamento è da ricercarsi nel campo di Higgs naturale.

 

Spero di non avervi annoiato :lol: e di poter continuare questa discussione; teniamo anche presente la scoperta annunciata al Tevatron, che se confermata, ci darà qualche tassello in più sulla natura dell'universo (e ulteriori spunti di discussione :okok: ).

 

EDIT: ho trovato questo: Spigolature astronomiche. Molto ben fatto :lol: .

Modificato da windsaber
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