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Bomba atomica in Italia


Maverick1990

  

31 utenti hanno votato

  1. 1. Bomba atomica in Italia

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se non sbaglio già ad aviano ci sono alcune atomiche... :hmm::hmm:

comunque tutte queste atomiche in giro, già che sono in mano sbagliate ora, penso che giocattoli del genere vadano gestiti bene e constantemente,

meglio di no...

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Innanzitutto a livello internazionale vige il trattato di non proliferazione internazionale, cui hanno aderito quasi tutte le nazioni del mondo, Italia compresa.

 

Per gli aderenti al trattato c'è l'obbligo di conservare lo "status quo": ossia se si è una potenza nucleare chiaramente lo si resta; se non lo si è, non lo si deve diventare.

I paesi aderenti al trattato possono comunque sviluppare l'energia nucleare per compiti civili, ma gli impianti sono soggetti a ispezioni internazionali.

 

Quindi l'Italia non può dotarsi di armamento nucleare in maniera autonoma: se lo facesse, sarebbe esposta a sanzioni e provvedimenti (è stato il caso della Corea del Nord, quando ha annunciato di non volersi più attenere al trattato; mentre altri paesi, come Israele, India e Pakistan non lo hanno mai firmato).

 

Per le stesse ragioni, nessuno può vendere o cedere armi nucleari all'Italia.

 

-----

 

Io credo che un'arma atomica non serva all'Italia: l'Italia non è a rischio per quanto riguarda la sua integrità territoriale, che è protetta dall'appartenenza alla NATO.

 

Inoltre un programma nucleare è costosissimo. Meglio spendere quei soldi per tenere efficienti le forze armate.

 

-----

 

Per quanto riguarda Aviano (e Gioia del Colle): non ci sono più armi nucleari in Italia.

Quelle bombe (B-61) erano di proprietà dell'USAF, e parte di esse erano a "doppia chiave" (una custodita dall'USAF, l'altra dall'AMI).

Da diversi anni gli Stati Uniti hanno ritirato tutti gli armamenti nucleari basati all'estero e quelli imbarcati su navi e sottomarini, con eccezione dei sottomarini lanciamissili balistici SSBN.

Modificato da Gianni065
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Per quanto riguarda Aviano (e Gioia del Colle): non ci sono più armi nucleari in Italia.

Quelle bombe (B-61) erano di proprietà dell'USAF, e parte di esse erano a "doppia chiave" (una custodita dall'USAF, l'altra dall'AMI).

Veramente il dipartimento per l'energia atomica statunitense dice il contrario

 

Aggiungo io,sennò che ci starebbe a fare il "munition squadron" dell'USAF basato a Ghedi?

Modificato da easy
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ho votato no perchè siamo un paese protetto dalla nato, nessuno si sognerebbe di attacare l'italia, tranne i terroristi, e contro i terroristi le atomiche non fai nada....

 

e poi come ha detto gianni è meglio spendere quei soldi in altre maniere

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ho votato no perchè siamo un paese protetto dalla nato, nessuno si sognerebbe di attacare l'italia, tranne i terroristi, e contro i terroristi le atomiche non fai nada....

 

e poi come ha detto gianni è meglio spendere quei soldi in altre maniere

la penso esattamente come te e come gianni quindi

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Innanzitutto a livello internazionale vige il trattato di non proliferazione internazionale, cui hanno aderito quasi tutte le nazioni del mondo, Italia compresa.

 

Per gli aderenti al trattato c'è l'obbligo di conservare lo "status quo": ossia se si è una potenza nucleare chiaramente lo si resta; se non lo si è, non lo si deve diventare.

I paesi aderenti al trattato possono comunque sviluppare l'energia nucleare per compiti civili, ma gli impianti sono soggetti a ispezioni internazionali.

 

Quindi l'Italia non può dotarsi di armamento nucleare in maniera autonoma: se lo facesse, sarebbe esposta a sanzioni e provvedimenti (è stato il caso della Corea del Nord, quando ha annunciato di non volersi più attenere al trattato; mentre altri paesi, come Israele, India e Pakistan non lo hanno mai firmato).

 

Per le stesse ragioni, nessuno può vendere o cedere armi nucleari all'Italia.

 

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Io credo che un'arma atomica non serva all'Italia: l'Italia non è a rischio per quanto riguarda la sua integrità territoriale, che è protetta dall'appartenenza alla NATO.

 

Inoltre un programma nucleare è costosissimo. Meglio spendere quei soldi per tenere efficienti le forze armate.

 

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Per quanto riguarda Aviano (e Gioia del Colle): non ci sono più armi nucleari in Italia.

Quelle bombe (B-61) erano di proprietà dell'USAF, e parte di esse erano a "doppia chiave" (una custodita dall'USAF, l'altra dall'AMI).

Da diversi anni gli Stati Uniti hanno ritirato tutti gli armamenti nucleari basati all'estero e quelli imbarcati su navi e sottomarini, con eccezione dei sottomarini lanciamissili balistici SSBN.

molto esauriente..

forse hai ragione..

ero a conscienza che l'Italia, avesse delle limitazioni per la compra vendita e costruzioni di armi nucleari..

ma non ero minimamente informato a rigurdo..

grazie gianni che ci hai chiariti...

 

PS: ma dopo la 2° guerra mondiale, i paesi vincenti, quali russia U.S.A francia australi Uk ecc (insomma, quelli che hanno vinto la guerra), godono di agevolazioni rispetto a noi?

voglio dire, avendo vinto la guerra, non siamo militarmente dipendendi da nazioni estere? o da un consiglio mondiale per la produzione di forze armate?

 

ciao grazie a tutti per eventuali risposte... :D

 

ciao ciao

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anch'io ho votato contro...

 

l'idea di avere bombe nucleari non mi alletta affatto... poi cmq noi siamo inseriti nella NATO anche in tempo di pace e quindi...

 

Gianni65 ti sbagli sulle "nuke" in Italia, c'è un bel rapporto on-line che illustra le testate usa in giro per il mondo e tra questi paesi c'è anche il nostro e non solo su unità navali.

 

Il rapporto è stato stilato dall'ente sulla salute del cittadino ecc. ecc. americano

 

ciao

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Sì Tillo...

 

di siti e rapporti online che dicono che gli USA hanno ancora testate stoccate in Europa ce ne sono a bizzeffe... te ne posto uno tanto per dire:

 

http://www.motherearth.org/nuke/info3.php

 

ma si tratta o di siti di disinformazione, o di siti non aggiornati, o di siti che fanno riferimento a notizie non aggiornate.

 

Già la logica dovrebbe darti una risposta: a che serve mantenere atomiche in Europa?

Prima c'era una ragione precisa: il principio della doppia chiave e della territorialità della NATO erano importanti per creare un elemento di incertezza nelle menti degli strateghi sovietici.

Essi non potevano essere sicuri che in caso di invasione dell'Europa, la NATO non avrebbe usato le armi nucleari in maniera preventiva.

Con la fine della guerra fredda questa esigenza è venuta meno, e il ritiro delle armi tattiche è stato inquadrato nel processo di disgelo e disarmo in base a precisi accordi e gesti di buona volontà tra USA e Russia (tenuto conto che quest'ultima perdeva per sempre la possibilità di allocare armi nucleari nei paesi dell'ex Patto di Varsavia).

 

Oggi gli USA e la NATO non hanno esigenza di mantenere armi nucleari in Europa.

 

In caso di necessità, i bombardieri americani o i sottomarini o gli ICBM potrebbero colpire in pochi minuti qualsiasi parte del globo, e questo basta e avanza.

Senza contare i deterrenti inglesi e francesi.

 

Proprio su questi ultimi, noterai che pochi siti e fonti riportano che i francesi hanno completamente smantellato i loro missili nucleari S3 e le loro bombe AN-52, per cui restano solo gli SLBM e gli ASMP.

E allo stesso modo, pochissimi sanno che la RAF ha ritirato e smantellato tutte le bombe WE177, per cui le restano solo gli SLBM.

 

Allo stesso modo, gli USA nel 1992 hanno ritirato praticamente tutte le armi nucleari in giro per il mondo, comprese quelle sulle portaerei, con l'unica eccezione degli SSBN.

 

Mentre la NATO, già nel 1991, aveva annunciato che avrebbe ridotto il numero delle testate in Europa a un valore compreso tra 400 e 600, nell'arco di dieci anni.

 

Ebbene, gli SSBN inglesi hanno in carico un totale di 192 testate montate su SLBM (a fronte di una capacità massima di 512), mentre i francesi hanno 60 missili ASMP e 384 testate per SLBM.

 

Il totale è di 636 testate.

 

Gli USA invece, hanno ritirato le loro bombe B61 in coincidenza con i cicli di manutenzione programmata e verifica della testata: le bombe sono partite per gli USA, e non sono più tornate in Europa, una alla volta...

In Italia è toccato prima a Gioia, poi ad Aviano e Ghedi.

 

Attenzione però: il motivo per cui si continua a ritenere che in Europa ci siano testate atomiche, è dato dal fatto che il calcolo viene effettuato sulla base dei siti WS3.

I siti WS3 sono i siti che l'USAF ha costruito, specificatamente progettati per custodire le bombe B61 in condizione di massima sicurezza.

Ogni sito è in grado di contenere 4 bombe B61.

Ebbene, in Italia ce ne sono 29: 18 ad Aviano e 11 a Ghedi, completati peraltro anche di recente (metà anni novanta).

E' solo sulla presenza dei siti, che i pacifisti e le organizzazioni non militari STIMANO la presenza di armi nucleari: essi ritengono che in Italia ci siano novanta testate nucleari (così riferisce la più autorevole fonte anti-nucleare, the Bullettin Org, quella del famoso orologio che da 60 anni segna quanto manca alla fine del mondo).

Qualche non-nucleare più attento e corretto, però, non manca di ridurre questa valutazione a 25-30 testate, e precisa anche che si tratta di una valutazione basata sui siti, e non sulla reale esistenza delle testate.

 

A questo proposito, leggi:

 

http://www.uspid.dsi.unimi.it/proceed/cast...a.html#Heading3

 

http://www.thebulletin.org/article_nn.php?art_ofn=nd04norris

 

e capirai cosa dico.

 

Ora, chiariamo una cosa: con 29 siti gli americani (e la NATO) potrebbero stivare in Italia la bellezza di 116 bombe B61, in condizioni di assoluta sicurezza, e nessuno saprebbe mai se ci sono davvero oppure no.

 

Ognuno può dire tutto e il contrario di tutto.

 

Io ricordo bene la fase in cui le testate vennero ritirate, man mano che andavano in revisione, alla fine degli anni novanta.

Da allora non è successo nulla, nel panorama internazionale, che giustifichi un "ritorno" delle testate, nè ci sono stati comunicati ufficiosi o ufficiali in tal senso.

 

Ma anche questa volta, l'incertezza gioca a favore: i siti ci sono, nessuno può sapere se sono pieni o vuoti, e questo aumenta la deterrenza (e giusitifica i costi di mantenimento dei siti e del personale...).

Sta di fatto che quando la Grecia decise di chiedere di smantellare i suoi siti ad Araxxos, nel 1997... i suoi siti furono smantellati, i reparti chiusi... e non c'era nemmeno una testata da portar via...

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so cosa intendi per WS3 Gianni, sai bene che io ho servito la Patria in armi presso il 6° Stormo di Ghedi...

 

il livello di prontezza è sempre molto alto, così come l'interscambio con il locale MUNSS. A Ghedi non ho visto il nomale "scazzo" di altre basi dell'AM. Ecco il perchè di questi miei dubbi

 

ciao

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rapporto letto

 

Mi puoi dire perchè lo chiamano Ghedi-Torre???

 

So di certo che un tempo Ghedi e Montichiari erano un comprensorio unico e difatti si chiamava aeroporto Ghedi-Montichiari (lo dimostra il fatto che in mezzo tra i due aeroporti c'è una polveriera, adesso di una ditta civile... le piste sono parallele e nel mezzo tra le due piste ci sono un sacco di piccoli hangar costruiti in tempi passati adesso usati come fienile / magazzino dai contadini locali...)

 

ma questo Ghedi-Torre... proprio non lo capisco

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Onestamente, credo che l'aeroporto sia rimasto un unico comprensorio.

 

Le fonti ufficiali lo riportano unico.

 

Sai cos'è, a volte si parla di Ghedi Tower per distinguere da Ghedi Approach, come sai bene, per le frequenze.

 

Probabilmente chi ha stilato quelle relazioni ha pensato che Ghedi Tower fosse proprio Ghedi e Ghedi Montichiari fosse una cosa diversa... purtroppo chi fa quelle cose raccoglie un sacco di dati veramente utili, ma spesso non conosce davvero bene la materia. E ancor più spesso non si aggiorna (ho scoperto che molti siti riportano ancora esistente la struttura greca, per esempio, semplicemente perchè i loro dati non sono mai più stati aggiornati dal 1997).

 

Comunque, su questo argomento (le B61 in Italia) probabilmente ci spingiamo un po' fuori dal seminato.

I WS3 ci sono e come ben sai sono tenuti in stato di massima sicurezza, efficienza e prontezza, quindi che poi effettivamente contengano una o più B61 conta poco.

A portarcene una ci si mette poche ore, e sai bene che esistono simulacri del tutto identici all'originale.

 

Probabilmente l'incertezza serve anche a impedire che un gruppo terroristico possa sapere davvero quale WS3 colpire, visto che non sono pochi.

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Hey ragazzi. va bene essere forti militarmente, far paura agli altri e tutto il resto. ma dobbiamo incominciare a pensare che viviamo in un epoca in cui l'uomo non dovrebbe combattere. se alziamo subito l'arma chi mai vorrà parlare con noi?

e poi ricordiamoci che l'atomica è un arma di distruzione di masse completamente inutile dal punto di vista di un attacco militare tattico. poiche il raggio d'azione di una bomba nucleare è talmente elevato da coprire decine di volte l'area di una normale base militare (che è la struttura militare fissa più estesa)

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L'atomica è un'arma spaventosa, su questo sono d'accordissimo.

 

Eppure, non è peggiore di altre armi, come quelle chimiche e, peggio ancora, quelle batteriologiche.

 

Anzi, se vogliamo, un'atomica in fin dei conti ha degli effetti prevedibili, e un raggio d'azione commisurato alla sua potenza.

Al contrario un'arma batteriologica può avere conseguenze del tutto imprevedibili, ed il suo raggio d'azione non è quantificabile.

 

Eppure i militari le hanno sperimentate per anni, e ci sono tuttora zone del pianeta, utilizzate per esperimenti batteriologici, interdette a chiunque.

 

Non si può dire che l'arma atomica sia inutile: il suo potere distruttivo, per definizione, la rende invece utilissima, senza considerare che oggi esistono armi atomiche piccolissime (nell'ordine dei decimi di kiloton) fino ad arrivare a quelle di diversi megatoni.

 

L'arma atomica è utile quando uno ce l'ha e il suo nemico no.

Diventa meno utile quando ce l'hanno entrambi, ovviamente.

Esattamente come le armi chimiche e batteriologiche.

 

E non dobbiamo dimenticare che proprio le armi atomiche hanno impedito che ci fosse una terza guerra mondiale.

 

Oggi le armi atomiche sono inutilizzabili perchè moralmente disapprovate, altrimenti avrebbero dei precisi campi di applicazione.

 

Ad esempio, le armi atomiche sono le uniche in grado di distruggere dei bunker sotterranei o scavati nelle montagne.

 

Gli USA dispongono di versioni speciali della loro bomba B-61, concepite per esplodere dopo essere penetrate nel terreno, con potenza variabile da 0,3 a 500 kt.

 

Una bomba atomica che scoppia a 10 metri di profondità nel terreno, tarata a 0,3 kt, consentirebbe la distruzione di un bunker sotterraneo con effetti collaterali esterni del tutto ridotti.

 

Una piccola carica nucleare di profondità è l'unica arma sicura per distruggere un sottomarino a doppio scafo.

 

Un siluro nucleare è l'unica arma in grado di affondare una portaerei nucleare.

 

Un'esplosione nucleare negli strati alti dell'atmosfera genera un effetto EMP in grado di mandare in tilt per diverse ore tutte le apparecchiature elettroniche del nemico.

 

Quindi non diciamo che le armi atomiche sono inutili.

Sono disapprovate, il che è diverso.

 

E possono innescare un'escalation che in poche ore porterebbe a una guerra nucleare totale, se vengono usate contro un avversario che ne è in possesso.

 

L'Italia non ha necessità di armi atomiche, visto il contesto geografico in cui si trova e l'ombrello fornito dalla NATO.

 

Ma se l'Italia fosse confinante con India e Pakistan, come la metteremmo?

 

Se la Serbia avesse l'arma nucleare, come la metteremmo?

 

Ogni cosa va vista sempre nella giusta prospettiva.

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