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Foibe


Valerius

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E quali sarebbero i crimini di guerra italiani?...I campi di Rab e Gonars erano campi di concentramento , non campi di sterminio come quelli nazisti, certo non erano bei posti e c'è morta pure della gente, ma non erano certo finalizzati a scopo di genocidio ne a pulizia etnica che è cio che si è fatto con le foibe.

Non per sminuire il valore delle morte nei campi di concentramento italiani ma nei massacri delle foibe sono stati perpetrati atti orribili (che ometto di menzionare), in cui e da ciechi ignorare la carica d'odio che li ha generati....

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E quali sarebbero i crimini di guerra italiani?...I campi di Rab e Gonars erano campi di concentramento , non campi di sterminio come quelli nazisti, certo non erano bei posti e c'è morta pure della gente, ma non erano certo finalizzati a scopo di genocidio ne a pulizia etnica che è cio che si è fatto con le foibe.

Non per sminuire il valore delle morte nei campi di concentramento italiani ma nei massacri delle foibe sono stati perpetrati atti orribili (che ometto di menzionare), in cui e da ciechi ignorare la carica d'odio che li ha generati....

non crimini di guerra,ma (detto 03875 volte) mussolini vieto di parlare lo slavo,la lingua madre di tutto coloro che vivevano in oistria,lo proibi,e anche li ci furono esodi,mussolini voleva italianizzare tutto,come vuoi che dopo a qualcuno non girassero le palle scusa?ovvio che non sto scusando gli infoibatori,ma a volta si esagera,non furono buttati SOLO italiani,furono buttati tedeschi,persone infoibate da certi partigiani solo per motivi privati ecc.....

 

 

secondo me ognuno aveva le sue colpe,se mussolini non avrebbe fatto il coglio*e non penso ci sarebbero stati tutti sti problemi.

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Sulla tragedia delle foibe, sull'esodo degli italiani d'Istria, di Fiume e della Dalmazia, sulla lotta di Trieste per ritornare italiana, eccovi alcuni link:

 

http://www.triesteitaliana.it/

 

http://www.lefoibe.it/

 

http://digilander.libero.it/lefoibe/indexx.htm

 

 

P.S.: Qualche bello spirito che, purtroppo, frequenta questo forum, è da lasciare solo con le sue indecenti considerazioni!

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Sulla tragedia delle foibe, sull'esodo degli italiani d'Istria, di Fiume e della Dalmazia, sulla lotta di Trieste per ritornare italiana, eccovi alcuni link:

 

http://www.triesteitaliana.it/

 

http://www.lefoibe.it/

 

http://digilander.libero.it/lefoibe/indexx.htm

P.S.: Qualche bello spirito che, purtroppo, frequenta questo forum, è da lasciare solo con le sue indecenti considerazioni!

Bei siti ne terro conto.

 

p.S.:ti rivolgi a me nel tuo "p.s."?

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No, ad altro utente, ben conosciuto da tutti (quando ho scritto il mio post, non avevo ancora letto il tuo!).

ah no tranquillo sono le solite mie paranoie allora :rotfl:

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no i crimini non sono sullo stesso piano

il mio intervento in una discussione che, sinceramente interessa poco, era per sfatare le solite stupidaggini sul PCI

 

P.S.: Qualche bello spirito che, purtroppo, frequenta questo forum, è da lasciare solo con le sue indecenti considerazioni!

 

FB%20lorenzo%20pappagallo.jpg

 

Cua... Cua... Il padrone ha detto che non si parlo delle foibe per i comunisti Cua Cua

Comunisti Cua Cua

 

Cua

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Da "La Storia siamo noi", eccovi il link alla puntata dedicata alle foibe:

 

http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=60&

 

Da vedere i 4 filmati.

 

 

Riporto dal predetto link:

 

"...Trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli. Scappano dal terrore, non hanno nulla, sono bocche da sfamare che non trovano in Italia una grande accoglienza. La sinistra italiana li ignora: non suscita solidarietà chi sta fuggendo dalla Jugoslavia, da un paese comunista alleato dell’URSS, in cui si è realizzato il sogno del socialismo reale. La vicinanza ideologica con Tito è, del resto, la ragione per cui il PCI non affronta il dramma, appena concluso, degli infoibati....."

Modificato da picpus
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Ho visto anche un bel documentario,con testimonianze,di come venivano trattati quando arrivati in Italia erano smistati tipo in unedificio dove in poche stanze stavano non so quante famiglie,di come erano discriminati come profughi ecc ecc....c'era su history channel tempo fa...

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demenziale davvero...

"...Trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli. Scappano dal terrore, non hanno nulla, sono bocche da sfamare che non trovano in Italia una grande accoglienza. La sinistra italiana li ignora: non suscita solidarietà chi sta fuggendo dalla Jugoslavia, da un paese comunista alleato dell’URSS, in cui si è realizzato il sogno del socialismo reale. La vicinanza ideologica con Tito è, del resto, la ragione per cui il PCI non affronta il dramma, appena concluso, degli infoibati....."

 

cosa la sinistra o cosa era il PCI?

La croce rossa?

L'Onu?

l'alto commisariato per i rifugiati?

chi governava in italia?

il PCI?

 

Fiato sprecato il mio....

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demenziale davvero...

 

 

cosa la sinistra o cosa era il PCI?

La croce rossa?

L'Onu?

l'alto commisariato per i rifugiati?

chi governava in italia?

il PCI?

 

Fiato sprecato il mio....

 

Quindi la " fratellanza universale" dei comunisti vale solo tra compagni di partito?

Porte spalancate e braccia aperte per qualsiasi immigrato di qualsiasi origine eccetto per i compatrioti, questa si che è coerenza.....

Modificato da Einherjar
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in italia i sedicenti comunisti (che non lo sono come ho sempre detto ) hanno una visione incredibilmente distorta di questo principio che non vuole dire "porte aperte " agli immigrati ma tante altre cose.

 

Quindi la " fratellanza universale" dei comunisti vale solo tra compagni di partito?

 

quindi secondo te i tesserati PCI dovevano allestire campi dir accolta per gli slavi oppressi aprire le frontiere raccogliere scarpe, cibo ecc... ecc...

Il PCI è la croce rossa?

 

Comandava la Dc non dimentichiamolo mai chiedi ai democristiani come mai l'italia non fece nulla

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Dal link:

 

http://www.triesteitaliana.it/treno.htm

 

A Bologna il treno degli esuli fu preso a sassate

 

Era una fredda domenica, quella dei 16 febbraio dei '47, quando da Pola s'imbarcò con i sacchi, le pentole, le ultime lenzuola e un piccolo tricolore il quarto convoglio marittimo di esuli. Qualcuno aveva voluto portare con sé le ossa dei morti. Tutti avevano gli occhi rivolti alla città che sempre più rimpiccioliva. "Era come voler trattenere dentro l'incomparabile visione della nostra cittadina. Nessuno poteva immaginare quello che ci attendeva in madrepatria".

 

A ricordarlo è uno di quei profughi, Lino Vivoda, allora quindicenne, che s'era imbarcato con i genitori sul piroscafo "Toscana". Una delle tante storie di addio a una terra amata e cancellata per sempre vissuta da chi, a guerra finita, scelse l'esilio per continuare a sentirsi italiano. "Ad Ancona l'impatto fu tremendo. C'era un cordone dell'esercito a proteggerci e tanta gente che scendeva dalla parte alta della città. Noi, dal ponte della nave, agitavamo le mani in segno di saluto, con le bandiere al collo, anche perché faceva freddo, nevicava. E loro rispondevano col pugno chiuso ". Possibile che nessuno la pensasse diversamente. che non sentisse fratelli quei "veneti di la de mar"? Uno episodio, toccante ci fu. "Da quella folla vennero fuori in tre, due con la fisarmonica, e cominciarono a cantare vecchie canzoni istriane. Erano esuli pure loro, accettati per aver combattuto a fianco dei partigiani. Una scena commovente che un po' ci rincuorò. Anche chi ci insultava per un po' smise.

 

Da lì partimmo con un lungo treno di vagoni merci la sera di lunedì 17 febbraio, sdraiati sulla paglia, attraverso l'Italia semisepolta dalla neve. Dopo innumerevoli soste in stazioncine secondarie arrivammo a Bologna. Era martedì, poco dopo mezzogiorno. La Pontificia Opera di Assistenza e la Croce Rossa Italiana avevano preparato un pasto caldo, atteso soprattutto dai bambini e dai più anziani". Ma dai microfoni "rossi" una voce gridò: "Se i profughi si fermano, lo sciopero bloccherà la stazione". Poco prima il convoglio, che i ferrovieri chiamavano il "treno dei fascisti", era stato preso a sassate da un gruppo di giovanissimi che sventolavano le bandiere con la falce e il martello. Ci fu perfino chi, per eccesso di zelo, versò sui binari il latte destinato ai bambini già in grave stato di disidratazione..

 

Il treno scomparve nella nebbia con il suo carico di delusione e di fame: la meta finale sarebbe stata una caserma di La Spezia. I pasti della Poa nel frattempo vennero trasportati a Parma con automezzi dell'esercito e distribuiti dalle crocerossine. "Vi giungemmo a tarda sera, la gente potè rifocillarsi dopo 24 ore di viaggio. C'erano tanti poveri tra noi, ma per i comunisti i poveri non avevano neanche il diritto di essere poveri". A inquadrare la drammatica vicenda del "treno della vergogna" in un contesto storico più ampio è Guido Rumici, goriziano, ricercatore di Storia ed economia regionale, autore di "Infoibati", "Fratelli d'Istria" e "Istria cinquant'anni dopo il grande esodo" per i tipi di Mursia. "Si trattò di un episodio nel quale la solidarietà nazionale venne meno per l'ignoranza dei veri motivi che avevano causato l'esodo di un intero popolo. Partirono tutte le classi sociali, dagli operai ai contadini, dai commercianti agli artigiani, dagli impiegati ai dirigenti. Un'intera popolazione lasciò le proprie case e i propri paesi, indipendentemente dal ceto e dalla colorazione politica dei singoli, per questo dico che è del tutto sbagliata e fuori luogo l'accusa indiscriminata fatta agli esuli di essere fuggiti dall'Istria e da Fiume perché troppo coinvolti con il fascismo. Pola era, comunque, una città operaia, la cui popolazione, compattamente italiana, vide la presenza di tremila partigiani impegnati contro i tedeschi. La maggioranza di loro prese parte all'esodo".

 

C'era chi istigava all'odio anche dalle colonne dei giornali. "Tommaso Giglio che allora scriveva per l'edizione milanese dell'Unità e che poi diresse l'Espresso, in quei giorni firmò tre articoli . In uno titolò "Chissà dove finirà il treno dei fascisti?"". Bruno Saggini, fiumano, residente a Bologna, unica città italiana in cui, fino a pochi anni fa, non esisteva una sola via dedicata all'Istria e alla tragedia dell'esodo, sottolinea la forte valenza ideologica di episodi come quello dei treno. "Gli attivisti di sinistra non capivano che gli italiani abbandonavano in massa le loro terre d'Istria, Fiume e Dalmazia per sfuggire alla snazionalizzante dittatura slavocomunista. Chi aveva fatto questa scelta doveva per forza essere etichettato come fascista".

 

articolo di Gian Aldo Traversi

tratto da "Dossier" suppl.del Quotidiano Nazionale

settembre 2004 "Il tricolore a Trieste"

 

 

Non penso che occorra alcun commento!

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per dire che è fazioso l'articolo?

è evidente

 

c'era un clima ostile agli esuli che scappavano ma non solo da sostenitore del PCI ma da tutti coloro che, riconoscendosi nell'anti fascismo, vedevano propriamente come fascisti chi scappava da Tito.

 

in realtà era gente che scappava per paura di rappresaglie (siamo nel 1947 sta prendendo vita la repubblica jugoslavia)

Le autorità italiane se ne fregarono di esuli delle Foibe per la storia dei prigionieri di guerra che spiegai qualche pagina fa...

Modificato da Leviathan
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per dire che è fazioso l'articolo?

è evidente....

Si tratta di una testimonianza (come quelle dei tuoi "compagni" Ant e Siberia) di chi ha vissuto l'evento e tu non hai diritto alcuno di contestarla!

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e anche se fosse? non capisco cosa vorresti dimostrare?

 

si parlava di foibe e i motivi del silenzio sei pure OT per dimostrare chissà quale fantasia

Modificato da Leviathan
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FB%20lorenzo%20pappagallo.jpg

 

Cua... Cua... Il padrone ha detto che non si parlo delle foibe per i comunisti Cua Cua

Comunisti Cua Cua

 

Cua

 

Che geniale esempio di alta dialettica e sublime padronanza del mezzo comunicativo...

Grazie a questi interventi la discussione è destinata all'ineluttabile chiusura. Pienamente d'accordo con Psycho.

 

Comunque continui a scrivere in modo pressochè incomprensibile (sia nei contenuti che nelle forme)....altro che oscurantismo!

 

PS: il varipinto pennuto ripetente mi ricorda curiosamente qualcuno del forum....

Modificato da paperinik
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c'era un clima ostile agli esuli che scappavano ma non solo da sostenitore del PCI ma da tutti coloro che, riconoscendosi nell'anti fascismo, vedevano propriamente come fascisti chi scappava da Tito.

 

QUESTO NON LO ACCETTO. MA CE L'HAI UNA MINIMA IDEA DI QUELLO CHE TITO FACEVA AGLI ITALIANI??????????????????????????????

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certo che c'è l'ho mai io parlo di come vedevano gli italiani gli esuli

 

l'italiano medio ragionava cosi:

la jugoslavia è governata dai comunisti

Ergo uno deve avere seri motivi per abbandonare casa parenti amici beni lavoro e perdere tutto per venire qui.

 

Quindi deve essere uno di ideologia prettamente opposta al comunismo

Quindi (siamo nel 47' l'antifascismo è dilagante a due anni dalla fine della guerra) sono per forza di estrema destra

 

di quello che faceva Tito si sa poco allora e poco oggi per i motivi che ho detto IO

quando sarà passato abbastanza tempo si fare luce su tutto, ancora il tempo non è propizio

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Se ti sparano hai un buon motivo per fare l'esulo o profugo.

 

Ma per uno che non sta seduto su una sedia e scrive battendo sopra una tastiera tante cose non le sa. Purtroppo l'ignoranza è una cosa brutta, speriamo in un libro del grande travaglio che dirà tutta la verità comprese le colpe di berlusconi per le foibe.

Modificato da CHAFFEE79
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...di quello che faceva Tito si sa poco allora e poco oggi per i motivi che ho detto IO...

Si sa poco di quello che fece Tito?????????? :blink:

 

Da wikipedia(che ti piace tanto):

"...Tito allontanò dalla Jugoslavia il re Pietro II e proclamò la repubblica, divenendo capo del governo e Ministro degli esteri quindi assumendo in pratica tutti i poteri. L'11 novembre 1945 si svolse un'elezione politica, secondo molti di fatto controllata e massicciamente inquinata dai titoisti, che diede la maggioranza assoluta ai partiti del fronte nazionale capeggiato da Tito. Il 31 gennaio 1946 l'Assemblea costituente promulgò una costituzione sul modello sovietico, instaurando definitivamente un regime totalitario di stampo comunista. Seguirono numerosi processi contro gli esponenti dell'opposizione democratica e contro membri del clero (soprattutto quello cattolico); vi furono anche alcuni esempi di veri e propri processi staliniani, nei quali vennero condannate persone assolutamente innocenti (es. i cosiddetti "Processi di Dachau", svoltisi a Lubiana tra il 1947 e il 1949). Nel 1948 Tito vide incrinarsi il rapporto con Stalin per il suo rifiuto nel seguire la politica sovietica: la Jugoslavia fu quindi esclusa dal blocco sovietico. Nel 1953, a 61 anni, Tito assunse anche il titolo di presidente della federazione jugoslava.

In quegli anni Tito, nel contesto della lacerante spaccatura tra cominformisti e titoisti, diede vita ad un clima fortemente repressivo. Oppositori politici, "cominformisti" o presunti tali (tra l'altro alcuni comunisti italiani accusati di stalinismo), vennero rinchiusi in tremendi campi di prigionia, tra i quali spiccava il terribile campo di Isola Calva, dopo processi e condanne sommari."

 

e ancora

 

"Il regime di Tito fu colpevole di crimini contro l'umanità come il massacro di Bleiburg, le uccisioni sommarie di circa 12.000 ex miliziani anticomunisti sloveni (domobranci) nel giugno 1945,le persecuzioni anti-italiane ed i massacri delle foibe (definite dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano pulizia etnica) nelle regioni a ridosso del confine italo-jugoslavo che causarono la tragedia dell'esodo giuliano dalmata. Questi ultimi massacri si verificarono poco dopo la fine della guerra e si cercarono di spiegare come vendetta dei partigiani contro i fascisti, ma nella realtà furono attuate contro tutti coloro che rappresentavano o potevano rappresentare, indipendentemente dalla loro appartenenza politica, lo Stato italiano in quelle terre (Istria e Trieste) che il nuovo regime comunista jugoslavo rivendicava apertamente. A conferma di un'autentica campagna d'intimidazione contro gli italiani, vi sono anche le affermazioni di Milovan Gilas, vice capo del governo e segretario della Lega dei Comunisti di Jugoslavia che, in un'intervista rilasciata a Panorama il 21 luglio 1991, ammetteva senza giri di parole: "Ricordo che io e Kardelj (dirigente del partito comunista sloveno, ndr) andammo in Istria a organizzare la propaganda anti-italiana. Si trattava di dimostrare alle autorità alleate che quelle terre erano jugoslave e non italiane. Certo che non era vero. Ma bisognava indurre gli italiani ad andare via, con pressioni di ogni tipo. Così fu fatto."

Tra il 1945 e 1955, operavano in Jugoslavia vari campi di concentramento (quali Teharje in Slovenia e Goli Otok in Croazia), nei quali vennero perpetrati numerosi sopprusi e uccisioni"

 

e ancora

 

"I motivi politici che portarono all'esodo centinaia di migliaia di italiani erano soprattutto legati all'interesse jugoslavo per la zona, che erano stati chiaramente presenti sin dalla fine del XIX secolo. Per l'attuazione del programma di annessione di queste zone, espresso dal titoismo nel 1943, la presenza italiana risultava più che scomoda. Per ottenere questo scopo il regime comunista di Tito procedette a eliminare velocemente la parte della popolazione più scomoda e a instaurare un clima di terrore mediante rappresaglie, processi sommari, infoibamenti e altri atti di violenza contro l'incolumità della persona, come succedeva anche nelle altre zone occupate dalle truppe comandate da Tito. Chi rimaneva doveva fare i conti con l'angoscia di restare in territori non più italiani, sotto un regime repressivo, o addirittura di rimanere apolide"

 

E ancora:

"Le vittime furono trucidate senza processo e per vendetta dei crimini commessi dagli ustascia; la maggior parte degli uccisi era di civili e tra questi le donne subirono stupro di massa prima di morire lapidate mentre molti militari furono massacrati con decapitazione. Nella zona di Bleiburg furono trovati i resti di numerosi cadaveri in fosse comuni e successivamente in Slovenia furono scoperte molte altre fosse comuni"

 

e potrei continuare ma vi rimando allla pagina su Tito di wikipedia. Fate passare anche le pagine collegate.

 

 

Sempre da wiki(devo dire che in questo caso l'argomento è ben trattato e poi la storia mica si può discutere):

"Di tutti coloro che esodarono la maggior parte, dopo aver dimorato per tempi più o meno lunghi in uno dei 109 campi profughi allestiti dal governo italiano, si disperse per l'Italia"

 

E mi dici che l'Italia se ne lavò le mani????

 

PS

Scusate il lungo post.

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