CORAZZATO93 Inviato 6 Febbraio 2008 Segnala Condividi Inviato 6 Febbraio 2008 Questa mattina mentre stavo guardando il topic sui reggimenti corazzatti in questo forum mi sono chiesto come sarebbe organizzato l'esercito perfetto. Per esempio da quanti e di che tipo di battaglioni è fomato un reggimento, come è formata una brigata di vario genere e ho pensato di chiedere a voi come sarebbe il organizzato il vostro esercito personalizzato. Esprimete le vostre idee anche con un pò di fantasia.Arrivederci. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Folgore89 Inviato 7 Febbraio 2008 Segnala Condividi Inviato 7 Febbraio 2008 (modificato) proviamo a giocare di fantasia...è un bell'esercizio di strategia... mi piace!!! Però prima mi permetto di fare una piccola premessa storica: in breve, l'epoca contemporanea ha subito un netto distacco dalle epoche precedenti, politicamente e tecnologicamente, infatti la situazione geopolitica attuale è assolutamente originale rispetto agli esempi che ci offre la storia. Per questa ragione tutto il sistema culturale (con particolare riferimento a quello Occidentale) è costretto a cambiare la sua "chiave di lettura" del presente per poter affrontare le nuove minacce nel modo più adeguato...la serie di attentati che ha ferito l'Occidente in seguito all'11 settembre dimostra l'assoluta impreparazione sociale e politica contemporanea, dovuta ad una lettura storica degli eventi sbagliata e ad una visione molto limitata del presente...Quindi la neo-minaccia del terrorismo islamico non va letta con la chiave che ci fornisce la storia intesa in senso classico, ma che la storia stessa va riletta con il "senno del poi", per entrare nella logica del nemico e combatterlo con le sue stesse armi. Coerentemente a quanto detto sopra, per impostare la struttura di un esercito (inteso come "gruppo sociale armato a fini generali"), bisogna prima costruire il contesto storico attuale: Europa, Italia, 2008; Le Forze Armate sono completamente professionali e sono coinvolte in diversi programmi a livello internazionale: NRF in ambito NATO, Battle Groups in ambito UE; è inoltre in corso la modernizzazione del combattente, col programma "Soldato Futuro". per non andare Off Topic, tralasciamo tutti i vari aspetti di cooperazione internazionale settoriale (mi riferisco ad esercitazioni di specialità che vedono coinvolti solo alcuni reparti, come l'esercitazione NATO antisom ex-"Swordfish"/"Noble Marlin"/"Noble Manta", ed altre simili)... L'esercito moderno, in linea teorica, dovrebbe oggi avere un organico molto ristretto ed estremamente operativo e flessibile... Si tratterebbe di militari scelti in base alle qualità morali di appartenenza civile (Occidentale, Europea e Nazionale) ed incontenibile Patriottismo, oltre che psico-fisiche ed intellettive... Assolutamente su base volontaria, con un organico operativo molto ristretto ed una grande riserva in continuo addestramento ed aggiornamento (seguendo il vincente modello della Svizzera)...Un esercito composto da pochi militari-professionisti esclusivamente Sottoufficiali ed Ufficiali, ed una truppa "a riposo"... Bisognerebbe cambiare anche il concetto di "riserva": oggi non verrebbe più mobilitata per scontri campali Ottocenteschi, ma servirebbe nelle strade delle nostre città; truppe inquadrate all'occorrenza nelle Forze dell'Ordine e di Protezione Civile...un popolo in armi per la sua Sicurezza interna e non più per la Difesa dal pericolo inesistente di "invasione dall'esterno" (già assicurata dalle Organizzazioni Internazionali alle quali apparteniamo). Scendendo nei dettagli, si manterrebbero pochissimi organi "centrali" di gestione delle catene di comando e di addestramento, si unificherebbero le varie specialità delle Forze Armate...per fare un esempio pratico alla portata di tutti, che senso ha mantenere un 185°RAO, un 9°Col Moschin, un COMSUBIN, un RIAM, un GIS, un NOCS sotto comandi diversi ??? Oggi non esiste più l'esigenza della divisione dei ruoli, bisognerebbe seguire l'esempio americano e creare una "Comunità" di tutte le Forze Speciali, che tra loro completano le competenze (che poi sono la "punta della lancia" da mantenere sempre operativa, come dicevo prima)...così facendo, si "standardizzerebbero" le tecniche operative, gli equipaggiamenti, e si economizzerebbe anche il bilancio: a parità di fondi destinati a tali reparti, ci sarebbe una migliore distribuzione a favore delle attività addestrative e degli equipaggiamenti e meno in burocrazia... Poi tali reparti, seguendo il modello britannico dei Reggimenti SAS, sarebbero dislocati su tutto il territorio nazionale, pronti ad intervenire H24 con efficacia assoluta anche in situazioni di mantenimento della Pubblica Sicurezza...presso tali distaccamenti operativi, la truppa in riserva (costituito da giovani e meno giovani -volontari- impiegati privatamente in altri campi e professioni), inquadrata in scaglioni, effettuerebbe continue turnazioni di addestramento ed aggiornamento... inoltre, sulle tecniche di addestramento: va bene la Tradizione secolare delle marce, degli inquadramenti, e delle divise, ma la guerra oggi non si fa nè in file di fucilieri a ranghi serrati (ve li immaginate tutti lì col pennacchio e dall'altra parte una cellula di terroristi?!? direi che non sarebbe proprio efficace...), nè i nostri amati Carabinieri possono far bene il loro lavoro con camicia e cravatta (la divisa deve essere innanzi tutto operativa), nè le caserme possono andare avanti con i tipici ordini insulsi da nonno (quando un ragazzetto fa il nazista per una stisciolina in più sulla spallina, ma poi non capisce un tubo di strategia e non comprende l'importanza della Bandiera, dell'Inno e del cameratismo verso i suoi commilitoni)! Oggi la guerra è una guerra di Sicurezza ed Intelligence, dove anche l'ultimo soldato semplice, scelto in base al provato quoziente intellettivo e di provata fedeltà e rigidità morale, deve usufruire e poter interpretare le informazioni distribuite sulla Network Centric Warfare e lavorare in simbiosi con la sua squadra...in questa operazione si escluderebbero gli "anelli deboli" della catena e si valorizzerebbero le migliaia di valorosi giovani che costituiscono oggi le Forze Armate del nostro Paese. La disciplina ed il rispetto per i Superiori, che sta alla base di tutto, non va imposta in modo insulsamente Ottocentesco, ma deve essere spontanea come avviene nelle Forze speciali ed in tutti i Reparti veramente Operativi e Combattenti, come anche deve essere spontanea la progressione in carriera di un giovane preparato e valoroso...in sostanza è un uscire dagli schemi burocratici e ritornare quasi alle origini...Aveva ragione Einstein quando disse che la quarta guerra mondiale sarebbe stata combattuta con pietre e bastoni...questa metafora può anche significare un ritorno alla configurazione iniziale... Ora che ci sono le linee-guida, se a qualcuno va di scambiare quattro chiacchiere e fantasticare su come sarebbe meglio organizzare il nostro fanta-esercito nello specifico, fatevi vivi...non vorrei continuare un discorso che potrebbe non interessare a nessuno! Modificato 31 Luglio 2018 da admin Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
-{-Legolas-}- Inviato 7 Febbraio 2008 Segnala Condividi Inviato 7 Febbraio 2008 (modificato) Interessante invece, bravo. Stai scrivendo un libro così mi pare di capire. E' simile al modello dell'esercito di Israele, circa quello di cui parli? (La riserva impegnata nelle strade... gli aggiornamenti periodici non so.) Nell'ottica che hai disegnato sopra, come la vedi l'impostazione degli eserciti dell'ultima guerra in Libano? Modificato 7 Febbraio 2008 da -{-Legolas-}- Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Little_Bird Inviato 7 Febbraio 2008 Segnala Condividi Inviato 7 Febbraio 2008 L'esercito moderno, in linea teorica, dovrebbe oggi avere un organico molto ristretto ed estremamente operativo e flessibile... Quel "organico molto ristretto" mi preoccupa un pò. Bisogna capire che, tecnologia o non tecnologia, la quantità numerica del nostro esercito non può scendere sotto un tot, altrimenti si rischia di diventare come gli eserciti dell'Australia o del Canada, che sono eserciti professionali, moderni ed efficienti, ma che dipendono in toto dagli stati uniti per missioni fuori aerea, e il massimo che possono dispiegare in contesti operativi sono due battle group. Io sono d'accordo per uno snellimento della struttua, sono d'accordo con delle ottimizzazioni, ma le capacità operative non possono scendere sotto una determinata soglia. E questa soglia per il nostro paese è la capacità di impiegare, e quindi di turnare, una task force a livello di brigata in un teatro, e 2-3 battle group in altrettanti teatri (dichiarazioni dello SMD), da quì si evince che una forze di almeno 7-8 brigate a pieno organico e ottimamente quipaggiate è indispensabile. Non dimentichiamoci i programmi NATO e UE a cui partecipiamo (e che più su ha in parte indicato Folgore89) che richiedono un impegno di forze non indifferente. Espressa questo punto di vista, sarebbe da rivedere anche l'arruolamento della truppa, con a mio parere, l'eliminazione del VFP1 e lasciando solo il VFP4. Sono d'accordo con te Folgore89 sulla tua idea di riserva, anche se questo argomento sarebbe da approfondire ulteriormente. Poi tali reparti, seguendo il modello britannico dei Reggimenti SAS, sarebbero dislocati su tutto il territorio nazionale, pronti ad intervenire H24 con efficacia assoluta anche in situazioni di mantenimento della Pubblica Sicurezza... Questo ragionamento per noi non avrebbe senso, in Italia abbiamo già il GIS e il NOCS che si occupano di mantenere distaccamenti in allerta per le emergenze, in Inghilterra invece non hanno repaerti simili, e quindi delegano queste cose a uno squadrone operativo del 22 Rgt. SAS. Poi, le unità del 21 e 23 Rgt. SAS distribuite sul territorio non sono così messe per diletto, ma perchè appartengono al Territorial Army e quindi per garantire un ampio bacino (è ovvio che i riservisti di questi due regimenti non abitino tutti in uno stesso paese ma stiano sparsi per l'Inghilterra). Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Rick86 Inviato 7 Febbraio 2008 Segnala Condividi Inviato 7 Febbraio 2008 Io partirei dalla guerra fredda; in quel contesto l'esigenza primaria era un grosso esercito statico in grado di svolgere più che altro mera difesa territoriale contro un nemico concreto, simmetrico ed ai confini; ma ad essere onesti dovremmo dire destinato a farsi immolare dalla valanga di uomini e mezzi del PdV nella speranza di dare agli americani abbastanza tempo da inviare in Europa le divisioni ReForGer e i vari rinforzi con cui bloccare i Rossi. Anche i compiti di marina ed aeronautica erano prettamente difensivi: bloccare l'Adriatico e tenere aperte le linee di comunicazione nel tirreno e nel mediterraneo centro-orientale per la MMI, impedire all'aviazione comunista di raggiungere la superiorità aerea, e quindi di far valere la sua immensa aviazione tattica, per l'AMI. Da qui discendevano delle FF.AA. di leva, di "quantità" e statiche. Poi con il crollo del muro tutto cambia, di colpo (con Desert Storm) ci troviamo obbligati ad inviare fuori teatro forze con compiti offensivi e, a testimonianza dell'impreparazione delle FF.AA. non riusciamo a mettere insieme nulla più di uno squadrone di Tornado, una manciata di F-104 e qualche nave-scorta della Marina. La lezione viene però compresa e sono proprio le nostre FF.AA. a cambiare più profondamente di qualsiasi altra realtà europea: dalla leva passiamo ai professionisti, abbiamo finalmente equipaggiamenti al top e riusciamo via via a partecipare a missioni sempre più complesse e lontano da casa. Io penso che per il XXI secolo non ci sia altro da fare che seguire e completare questi cambiamenti, la nostra rivoluzione la stiamo già facendo ora e si completerà con l'ingresso in servizio dell'F-35. Compiti, assetti ed organizzazione delle 3 FF.AA. 4 sono i minimi comuni denominatori: - Proiettabilità - Professionalità - Superiore tecnologia - Risorse scarse Tra le tre la MMI è quella più avanti lungo questa strada; fatto salvo il pattugliamento delle coste la maggiore sfida è completarne la trasformazione in una vera marina Blue Water capace di operare anche in maniera autonoma e di proiettare potenza aerea e terrestre fuori teatro, principalmente nel mediterraneo allargato (zona che va dalla fascia costiera dell'atlantico tra la Francia e il Nord Africa all'oceano indiano Occidentale passando per mar rosso, golfo arabico e mar nero). Gli assetti fondamentali a tal fine sono: - Una squadra d'altura completamente rinnovata, centrata sulla Cavour e i suoi F-35, sugli Orizzonte che garantiscono finalmente una vera capacità antimissilistica e sulle FREMM - una BAI in grado di operare uno strike "one shot" a livello brigata o una proiezione continuata a livello reggimento - navi da assalto anfibio in grado di supportarla Per quel che riguarda l'Esercito innanzitutto sono d'accordo con little bird: mi sembra che Irak, A-Stan e più in generale tutte le esperienze del post 11/9 abbiano pienamente smentito coloro che pensavano che nella guerra del futuro carri armati, assetti pesanti e boots on the ground (Rumsfeldt e Martino) sarebbero diventati via via inutili; questa teoria è stata clamorosamente smentita dai fatti. Quindi la leggerezza non si riflette tanto nell'eliminazione di blindati e cingolati quanto nel rimpicciolimento delle unità base quali Brigate e reggimenti. Ciò, unito alla professionalità degli uomini serve principalmente a garantire una elevata proiettabilità dello strumento, che verrà principalmente impiegato fuori dal territorio nazionale. I principali impegni del XXI secolo saranno: - fuori teatro - asimmetrici e di controllo del territorio eventualmente preceduti da una breve guerra convenzionale Inoltre in caso di guerra convenzionale l'occidente non potrà mai vincere per la bruta forza del numero, quindi come unica strada per mantenere la nostra attuale supremazia è necessario un continuo progresso scientifico e tecnologico che ci garantisca sia armamenti più potenti e precisi sia una superiore capacità di comando e controllo e di generale "consapevolezza della situazione" real time anche ai livelli inferiori (e qui si inserisce lo studio sul soldato futuro). A tal fine il capitolo Investimenti è da considerarsi fondamentale e sempre più lo sarà nel futuro. La professionalità a questo punto la do per scontata, intesa però non soltanto come militari di carriera ma come continuo addestramento e specializzazione visto che è pressochè impossibile forgiare un superman capace in tutto; ed è per questo che è sbagliato voler unire tutte le nostre FS in una unica unità; preferisco dei ComSubIn straordinari nelle incursioni dal mare, dei Ranger del Cervino senza pari a 4000m di quota ecc. che 1000 FS ottime in tutto ma eccellenti in nulla. Discorso completamente diverso invece sul comando di tali unità, giustamente accentrato in una unica struttura. L'Ami per ultima: perchè se da una parte si avvia a diventare con EFA ed F-35 la terza aeronautica europea (e molto vicino a quella francese, dietro solo per la mancanza di AWACS e trasporti strategici) dall'altra non è ancora riuscita a comprendere bene il suo ruolo; limitata nella sua capacità di proiezione dalla debole volontà politica e professionale da sempre non riesce a trovarsi un ruolo nelle tante missioni all'estero che hanno visto i Lagunari combattere per i ponti di Nassyria e gli harrier del GG fare CAS in A-Stan. Ritengo sia innanzitutto sproporzionata: entrambe le altre 2 FF.AA. hanno subito importanti riduzioni numeriche al fine di permetterne l'incremento qualitativo e la contemporanea riduzione di risorse. Ma sproporzionata sopratutto in termini di composizione: avere 250 tra EFA ed F-35 senza AWACS è un'assurdità, è come comprare 250 Ferrari e darle in mano ad altrettanti piloti ciechi. Io vedrei bene un AMI basata su circa 100 EFA, 80 F-35 e 4 AWACS. 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Little_Bird Inviato 7 Febbraio 2008 Segnala Condividi Inviato 7 Febbraio 2008 Per quanto la discussione allargata a tutte e tre le FF.AA. possa risultare interessante, proporreri di rimanere solo in ambito esercito, altrimenti si rischierebbe di andare OT a abbandonare l'argomento principale. Ritornando in ambito Esercito Italiano, provo a lanciare un argomento, anzi due, su cuoi potremo discutere un pò, ovverro le nostre capacità aerotrasportate (paracadutisti) e aeromobili, Folgore e Friuli, elicotteri e aerei da trasporto, organizzazione e conseguente funzionalita, sprechi ed ottimizzazioni. Magari prendendo come paragone quello che hanno fatto altri paesi europei, come Francia, Inghilterra, Olanda o Germania. Personalmente non condivido l'attuale organizzazione che ha il nostro esercito, che tendo conto delle tematiche che ho proposto prima, ha ben 1 brigata paracadutisti, 1 brigata aeromobile, 1 brigata di aviazione. Altri paesi, quello che noi facciamo fare a 3 brigate, lo fanno con 2, o anche 1 (vedi 16^ UK Air Assault Brigade). Ma personalmente per il nostro esercito, e soprattutto per le nostre risorse finanziarie, avrei scelto una soluzione alla francese, che vado a spiegare: - una brigata paracadutisti (l'attuale Folgore, senza i reggimenti FS e FOS [alias 9 e 185], ma con un reggimento di artiglieria con obici M777), con i parà addestrati tutti all'aviolancio, e alle operazioni aeromobili, in modo da mantere 2 battle group in stad by pronti ad intervenire come unità aerotrasporte, e 1 battle group pronto come forza aeromobile, ovviamente il tutto turnato con cicli di 6/8 mesi. - una brigata aeromobile, che racchiude tutte le capacità elicotteristiche oggi sparse tra brigata Friuli e brigata AVES, fatta eccezione del 66 rgt. aeromobile che non esisterebbe più. La nuova brigata aeromobili quindi avrebbe in organico 4 reggimenti di aviazione, due "combat" con NH-90 e A-129, uno da trasporto con CH-47 e NH-90, e uno "support" con soli NH-90, e stop. Tutte queste unità sarebbero addestrare per operare in tutti i contesti, come giusto che sia. La brigata di volta in volta dispiegerebbe pacchetti di aviazione in base alle esigenze e alle necessità dei contingenti rischierati all'estero, essendo svincolata da tutti i tipi di identità, ma nello stesso tempo in grado di poter supportare tutte le unità di terra che esistono nell'esercito e non (unità corazzate/meccanizzate, unità aeromobili, fanteria leggera, forza anfibia). La forza totale dovrebbe basarsi quindi su almeno: 25 CH-47F, 80-90 NH-90 TTH, e 60 A-129C, tutti mantenuti in condizioni ottime s'intende. Come detto prima mi rifaccio sfacciatamente all'organizzazione francese, che differisce da quella da me proposta per "qualche" alicottero in più , 1 reggimento paracadutisti, 1 di cavalleria, e 1 logistico in più assegnati alla loro brigata paracadutisti. Quindi a grandi linee propongo una grande razionalizzazione dell'attuale componente di volo dell'esercito (il Comando Aviazione dell'Esercito non esisterebbe più, e il Centro AVES sarebbe posto alle dipendenze del Comando Scuole), accentrando tutte le capacità operative in una sola brigata (al posto delle due attuali), duttile, ben organizzata e addestrata, e pronta a qualsiasi tipo di impiego, e delegando alla brigata paracadutisti Folgore il compito di dar vita a battle group aerotrasportati o aeromobili in base alla necessità. Questo perchè personalmente ritengo che 3 battle group aerotrasportati/aeromobili bastino per una forza concepita per compiere azioni forzate puramente combat (niente PK e operazioni di pace) per breve durata (massimo un mese), di pronta reazione, e generalmente in linea con le necessità del nostro paese. Ho scritto troppo, a voi la parola... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Rick86 Inviato 7 Febbraio 2008 Segnala Condividi Inviato 7 Febbraio 2008 Per quanto la discussione allargata a tutte e tre le FF.AA. possa risultare interessante, proporreri di rimanere solo in ambito esercito, altrimenti si rischierebbe di andare OT a abbandonare l'argomento principale. smile.gif D'accordo ma dobbiamo tener presente che dell'EI da solo non te ne fai niente, che ormai tutto è connesso e interdipendente; pensa solo al requisito della proiettabilità; come fai senza la 46esima e i Santi? Oppure ai Predator in A-Stan. Sulle forze elicotteristiche quello che non mi convince è il voler basare l'intera linea su 3 soli modelli: NH-90, CH-47F e A-129C. Un AW-149 costa la metà di un NH-90 e in partiolari situazioni è addirittura più adatto; mi piace invece l'idea di racchiudere in due grandi unità le nostre forze parà e aeromobili ma farei della Friuli una brigata prettamente elitrasportata sostituendo il Savoia Cavalleria (da costituire come elemento autonomo di ricognizione su modello ridotto degli ACR, armoured cavalry regiment, americani) con un secondo reggimento di fanteria elitrasportata; tra l'altro visto il numero di NH-90 comprati non ha senso lasciare la Friuli con il solo Trieste. In questo modo tra l'altro i BattleGroup disponibili sarebbero 4 (due eli su base dei due reggimenti della Friuli e due avio, considerando l'estrema leggerezza dei 4 rgt rimanenti alla Folgore) in modo da averne sempre almeno uno ed uno disponibili. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Little_Bird Inviato 7 Febbraio 2008 Segnala Condividi Inviato 7 Febbraio 2008 Sulle forze elicotteristiche quello che non mi convince è il voler basare l'intera linea su 3 soli modelli: NH-90, CH-47F e A-129C. Un AW-149 costa la metà di un NH-90 e in partiolari situazioni è addirittura più adatto; Fondamentalmente mi baso su quello che faranno francia e germania, cioè i loro eserciti avranno solo NH-90, affiancati da elicotteri d'attaco (Tiger) e da elicotteri medio-pesanti (Cougar e Super Stallion). Penso che se quella soluzione per loro abbia utilità possa averla anche per noi. D'accordo ma dobbiamo tener presente che dell'EI da solo non te ne fai niente, che ormai tutto è connesso e interdipendente; pensa solo al requisito della proiettabilità; come fai senza la 46esima e i Santi? Oppure ai Predator in A-Stan. Eh lo so, hai ragione, speriam di non fare confusione Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Folgore89 Inviato 8 Febbraio 2008 Segnala Condividi Inviato 8 Febbraio 2008 E rieccomi finalmente qui ...vorrei riuscire a rispondere un pò a tutti... Inizio con Legolas...innanzi tutto grazie per l'interessamento ... per quanto riguarda il "mio" esercito, non è possibile fare un paragone diretto con le IDF per un preciso motivo: sono opposte le dottrine operative (intese come adeguamento al contesto sociopolitico e geostrategico)... le IDF sono un caso assolutamente unico nel mondo, come d'altronde lo è anche Israele! L'esigenza di mobilitazione rapida delle Forze Armate israeliane (che vedrebbe triplicare il numero delle forze effettive nei tempi tecnici di richiamo alle armi) è un fattore di deterrenza, infatti originariamente serviva a scoraggiare qualunque possibile tentativo di invasione da parte dei paesi arabi limitrofi... Il nostro caso è un pò diverso e, per spiegare la differenza, ricorro all'esempio "classico" del Mossad, il Servizio "esterno" (v. discussione "Riforma dell'Intelligence" per la definizione, nda) israeliano...Si dice infatti che il Mossad sia il miglior servizio di intelligence al mondo...tale giudizio è sicuramente vicinissimo alla realtà, tenendo conto della quantità e della qualità di informazioni reperite da tale servizio, ma bisogna tenere conto di due fattori, che muovono a favore del Mossad: 1) Israele è perennemente in stato di guerra, per cui i "movimenti" dei servizi segreti sono, oltre che "giustificati", anche "poco visibili"; 2) il Mossad può contare effettivamente su fonti informative sparse in tutti i paesi del mondo...che vi assicuro non è poco!!! La reale utilità dell'esercito moderno consisterebbe nell'espletamento della funzione "preventiva" e di sicurezza, e sicuramente la riserva non vorrebbe rappresentare una deterrenza numerica...infatti l'importanza di avere forze flessibili sparse su tutto il territorio non consiste nella loro forza d'urto ma, al contrario, nella loro "densità" e "territorialità"; infatti nel mio sistema si dividerebbero le due aree di competenza del Ministero della Difesa in "Forze Inquadrate" (ovvero le FF.AA. più snelle - viste nell'ottica di Rick86 - e volte solo alla partecipazione interforze alle operazioni internazionali, ed i reparti territoriali di Carabinieri e Polizia di Stato, compresi GIS e NOCS), e "Forze Inquadrabili", ovvero quella riserva perennemente pronta e costantemente addestrata e, all'occorrenza (in base a diversi livelli di allarme e di allerta), inquadrata in cellule pronte ad operare per operazioni di Pubblica Sicurezza e Protezione Civile (intendo in caso di rivolte, guerriglia urbana, come è avvenuto in occasione del G8 di Genova, e di calamità naturali). Poi rispondo a Little Bird: Questo ragionamento per noi non avrebbe senso, in Italia abbiamo già il GIS e il NOCS che si occupano di mantenere distaccamenti in allerta per le emergenze, in Inghilterra invece non hanno repaerti simili, e quindi delegano queste cose a uno squadrone operativo del 22 Rgt. SAS.Poi, le unità del 21 e 23 Rgt. SAS distribuite sul territorio non sono così messe per diletto, ma perchè appartengono al Territorial Army e quindi per garantire un ampio bacino (è ovvio che i riservisti di questi due regimenti non abitino tutti in uno stesso paese ma stiano sparsi per l'Inghilterra). ...infatti dicevo proprio di mantenere nelle "Forze Inquadrate" (v. sopra) GIS e NOCS, di coordinarli in un unico Comando Antiterrorismo Interforze e di distribuire distaccamenti operativi nelle varie aree regionali di competenza, in modo da essere operativi H24 e rapidamente dislocabili ove necessario (e mi riferivo al SAS dislocato in Irlanda del Nord - anche se con funzioni anti-terrorismo interno - o, per fare un altro esempio, si pensi alla logica degli SWAT teams in forza alle varie polizie nazionali negli USA...) Invece, sulla questione dell'insufficienza numerica dell'organico, vorrei sottolineare che l'esigenza di un organico in servizio permanente è indiscussa, ma semplicemente come "Forza inquadrata" (v. sopra), quindi non richiede l'esistenza di un solo reparto in esubero rispetto a quelli necessari per garantire la proiettabilità e l'operatività all'estero... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Little_Bird Inviato 8 Febbraio 2008 Segnala Condividi Inviato 8 Febbraio 2008 ...infatti dicevo proprio di mantenere nelle "Forze Inquadrate" (v. sopra) GIS e NOCS, di coordinarli in un unico Comando Antiterrorismo Interforze e di distribuire distaccamenti operativi nelle varie aree regionali di competenza, in modo da essere operativi H24 e rapidamente dislocabili ove necessario (e mi riferivo al SAS dislocato in Irlanda del Nord - anche se con funzioni anti-terrorismo interno - o, per fare un altro esempio, si pensi alla logica degli SWAT teams in forza alle varie polizie nazionali negli USA...) Il fatto è che GIS e NOCS non sono paraganobili alle squadre SWAT americane (che dipendono dai dipartimenti di polizia di città/paesi, contee e stati), ma all'HRT dell'FBI (che è un'istituzione federale). Al massimo, si potrebbe optare per mantenere il GIS così com'è, e trasformare il NOCS in unità SWAT distribuite sul territorio nazionale (in modo da avere una suddivisione già più chiara di compiti e organizzazione tra i due reparti) ma si andrebbe sicuramente in contro a una perdita di qualità durante la trasformazione in SWAT del NOCS. Secondo, per la sua natura di forza speciale e forza controterrorismo, il GIS non sarebbe neanche inquadrabile solo in un comando come da te proposto in ambito nazionale, considerato che un'aliquota del reparto è a disposizione del CoFoS per impieghi all'estero. Riguardo il tuo concetto di Forze Inquadrate e Forze Inquadrabili, non sono nient'altro che forze "regolari" e forze di "riserva", che tra l'altro già ci sono (Forze di Completamento e RIserva Selezionata), ma sono molto esigue, e per la solita carenza cronica di fondi vengono impiegate in numeri ridicoli e mai quando serve (esigenza di sicurezza nazionale in modo da lasciare libere le unità regolari, come diceve appunto te). Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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