Vai al contenuto

Ustica


Maverick1990

Messaggi raccomandati

Ah! va bene ... allora sul Mig è tutto chiarito.

Vedi Marcello che hai ragione. Sul Mig, come su Ustica non è tutto chiarito proprio per niente.

 

Purtroppo però in tanti anni tutti o quasi hanno dell'un caso e dell'altro acquisito tali e tante sicurezze

che quasi nessun argomento che si possa portare riesce a scalfire.

 

La martellante campagna mediatica, a senso unico, di tutti questi anni ha pietrificato nella testa

della maggior parte della gente la convinzione che le cose siano andate come ha raccontato

il dottor Priore nella sua monumentale sentenza ordinanza.

 

Discuterne non serve quasi mai. Come nelle discussioni che si fanno al "Bar dello Sport",

se il rigore c'era o non c'era, nonostante la moviola, resta sempre una opinione.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...

10 JAN 1954

Comet G-ALYP left Rome-Ciampino Airport (CIA) at 09:31 UTC on a flight to London.

After taking off the aircraft was in touch with Ciampino control tower by radio telephone and from time to time reported its position.

These reports indicated that the flight was proceeding according to the B.O.A.C. flight plan and the last of them, which was received at 09:50, said that the aircraft was over the Orbetello Beacon.

The Captain of another B.O.A.C. aircraft, Argonaut G-ALHJ, gave evidence of communications which passed between him and G-ALYP.

The last such message received by the Argonaut began " George How Jig from George Yoke Peter did you get my " and then broke off.

At that time, approximately 09:51, the aircraft was probably approaching a height of 27,000 feet.

The Comet descended and crashed into the sea off the Island of Elba.

 

5 maggio 1972 –

Un Dc8 dell'Alitalia si schianta contro la montagna Longa a Carini, a pochi metri dall'aeroporto di Palermo-Punta Raisi.

115 persone (108 passeggeri e sette membri d'equipaggio) perdono la vita.

La Commissione ministeriale affermò che le cause determinanti dell'incidente furono la mancata osservanza da parte dei piloti del circuito di traffico aeroportuale e la mancata osservanza delle manovre previste dal manuale d'impiego.

 

23 dicembre 1978 –

Un DC9 dell'Alitalia (AZ4128) in volo da Roma a Palermo precipita in mare a poche centinaia di metri dalla pista di Punta Raisi.

Muoiono 108 persone, tra passeggeri e membri dell'equipaggio.

 

 

27 giugno 1980

Alle ore 21 esatte, i radar di Fiumicino cessavano bruscamente di registrare le battute dell'Itavia 870, un Dc-9 in volo tra Bologna e Palermo con a bordo 81 persone.

L'aereo sembrava scomparso, ma dopo alcune ore spese in frenetiche quanto disordinate ricerche, si raggiungeva la certezza che era caduto in mare a nord di Ustica.

Nessun superstite.

Quel momento segnava l'inizio di uno di più grandi misteri Italiani. PERCHE ??????

 

--------------------------

Quello che mi ha sempre lasciato perplesso nel caso Ustica, è l’atteggiamento assunto subito dopo l’incidente (a caldo) dai vari addetti ai lavori.

I primi a soffrire della terribile sindrome da Missile e/o collisione aerea sono proprio i nostri militari e cioè proprio coloro che fino al momento della scomparsa, avevano seguito sullo schermo radar di campino la sola traccia del DC9 Itavia e che oggi sbandierano lo slogan “Nessun aereo nel raggio di 50 km dal DC9”.

Non vi sembra alquanto strano ?

Cioè proviamo ad immedesimarci nella parte.

Stiamo seguendo un tranquillo e solitario volo Itavia da Bologna a Palermo Punta Raisi, perdiamo il contatto radar e che pensiamo:

a) problema tecnico

b) bomba a bordo

c) collisione aerea (con chi visto che sul radar non c’è altra traccia che il DC 9)

d) Missile (lanciato da chi ? )

E invece ?

Il Giornalista Purgatori ha sempre dichiarato di aver ricevuto una telefonata, subito dopo l’incidente, da un suo conoscente che prestava servizio presso il centro radar di ciampino che testualmente diceva : Lo hanno tirato giù, … è stato un missile…

Ok , ma Purgatori fa parte dei cospiratori ..

Benissimo!!

E la frenesia da phantom che si è impossessata degli addetti al controllo radar di ciampino ?

Esistono le registrazioni , quindi…

Ma una giustificazione a questo strano atteggiamento potrebbe esistere !

Nei rapporti all’ispettorato per il traffico aereo, le near collision di classe “A”, (oggi Serious Incident) cioè le più gravi, negli ultimi due anni erano state una decina!!!

E tutte nel triangolo Palermo-Ponza-Napoli, provocate dai cosiddetti Oggetti volanti non identificati e solo ufficiosamente attribuite ai veri responsabili: I caccia della Us Navy.

(tratto da “A un passo dalla guerra”)

Ma il radar non indicava solamente la traccia del DC9 ?

E le conversazioni, sempre registrate, tra gli addetti ai lavori presso il centro di Grosseto, e del centro di Martina Franca ?

Possibile che questa sindrome abbia contagiato così tante persone nel breve lasso di tempo intercorso tra l’incidente e le stesse registrazioni.(stiamo sempre parlando di reazioni a caldo, quindi più istintive che premeditate)

 

- ALLARME A GROSSETO -

Il capitano Giovanni Bergamini ha dismesso i gradi da un bel po' e ora è un pilota civile.

Nel giugno 1980 era in forza allo stormo di Grosseto, precisamente al 20° gruppo istruttori.

Ricordo di avere saputo del DC9 la mattina successiva, e ricordo che tra noi si ragionava che l'aereo era caduto mentre noi eravamo su».

Resta la sgradevole impressione che intorno a Grosseto, al suo aeroporto e al suo centro radar Poggio Ballone, si concentrino parecchi misteri.

L'elenco rende miglior giustizia di tante chiacchiere:

Nutarelli e Naldini (morti a Ramstein),

il maresciallo radarista Dettori (suicida),

il comandante dell'aeroporto Tedoldi (morto in un incidente stradale),

il capo controllore di Poggio Ballone, Gari (morto d'infarto a trentasette anni).

Agli atti dell'inchiesta giudiziaria sono finite una decina di testimonianze di altrettanti avieri di leva, che si sono detti sicuri di un allarme scattato all'improvviso nella base.

Qualcuno ricorda il periodo, qualcuno si avvicina a ricordare il giorno.

Nel complesso, raccontano di un allarme grave, tanto che venne ordinato di chiudere la base e sospendere le libere uscite.

Raccontano che dall'alto fu suggerito di non impicciarsi, e dimenticare.

Qualcuno ricorda che una coppia di caccia italiani si alzò.

 

Qualche Curiosità

Ufficialmente, questo è il primo documento americano su Ustica, consegnato grazie al «Freedom of Information Act».

L'allora sottosegretario di Stato, Warren Christopher, si preoccupa, alle 23 del 27 giugno, (le 5 del mattino del 28 giugno in Italia) di sollecitare l'invio di tutti i dettagli sull'incidente del DC9 Itavia?

Esattamente cosa vuole sapere e perché si interessa di un "normalissimo" incidente aereo accaduto in Italia ?

 

Nessuna nave francese è entrata in Adriatico nei giorni precedenti il 27.

La Foch era in rada a Tolone e la Clemenceau in esercitazione davanti all'Ile du Levant.

E che pensare della testimonianza di un capitano del soccorso aereo italiano, il quale è certo di aver sentito, via radio, ripetuti tentativi di contattare la Clemenceau sul canale internazionale di emergenza.

Il capitano faceva parte degli equipaggi arrivati nella zona dell'incidente nella notte fra il 27 e il 28 giugno.

Chi tentava di contattare la Clemenceau, in quelle ore, in Inglese?

 

Un articolo pubblicato il 6 luglio 1980 dall'Unità.

Era una domenica, una decina di giorni dopo l'incidente.

L 'Unità se ne esce con una tesi forte ma molto precisa.

La sera del 27 giugno un Phantom era in volo da Verona a Sigonella, scrive il quotidiano del Pci, ma il caccia non è mai arrivato a destinazione.

E, in aggiunta, i due piloti, di cui fa i nomi, sarebbero scomparsi

Il capitano Reinhold e il sergente Davitt.

Cavolo, si sono inventati anche i nomi ?

 

Ora premesso che non ho nessuna intenzione di accusare qualcuno.

La mia sensazione è come se 5 indiziati di omicidio si fossero adoperati per disseminare di indizi la scena del delitto per poi sfoggiare alibi di ferro.

 

Veniamo all’ipotesi bomba.

A bordo sono state rilevate piccole tracce di C4, e non essendovi buchi derivanti da schegge l’ipotesi missile risulta non più sostenibile.

Discorso molto logico, non fa una piega!

Però mi sono sempre chiesto come mai i periti non concordano con questa semplice logica ?

Forse perché i suppellettili (water e lavabo) della toilette , punto in cui si ipotizza la collocazione dell’ordigno,non presentano segni da esplosione ?

Ipotizziamo che si sia utilizzata una piccola carica di esplosivo, sufficiente ad aprire una falla nella struttura dell’aereo, demandando il lavoro sporco alla violenta depressurizzazione e alla elevata velocità dell’aria.

Un’operazione quasi chirurgica.

Domanda:

E da quando i terroristi si preoccupano di organizzare un’operazione del genere !

L’aereo che si inabissa nel punto più profondo del tirreno, e quando riesci a dimostrare che si è trattato di un’attentato e non di un cedimento strutturale!

Modificato da Dave97
Link al commento
Condividi su altri siti

Io ormai aspetto il lavoro di Gianni, se è dettagliato come lo è stato Crono9/11 verranno toccati pure tutti questi (punti più o meno) oscuri.

I fatti di Ustica mi lasciano sempre più incerto....

Modificato da paperinik
Link al commento
Condividi su altri siti

Quello che mi ha sempre lasciato perplesso nel caso Ustica, è l’atteggiamento assunto subito dopo l’incidente (a caldo) dai vari addetti ai lavori.

I primi a soffrire della terribile sindrome da Missile e/o collisione aerea sono proprio i nostri militari e cioè proprio coloro che fino al momento della scomparsa, avevano seguito sullo schermo radar di campino la sola traccia del DC9 Itavia e che oggi sbandierano lo slogan “Nessun aereo nel raggio di 50 km dal DC9”.

Non vi sembra alquanto strano ?

 

Lo sarebbe, forse, se fosse vero. Ma non lo è.

 

Cioè proviamo ad immedesimarci nella parte.

 

Proviamo a ragionare con i fatti, invece di fare voli di fantasia. :-)

 

Stiamo seguendo un tranquillo e solitario volo Itavia da Bologna a Palermo Punta Raisi, perdiamo il contatto radar e che pensiamo:

a) problema tecnico

b) bomba a bordo

c) collisione aerea (con chi visto che sul radar non c’è altra traccia che il DC 9)

d) Missile (lanciato da chi ? )

E invece ?

 

E invece niente.

Quando un aereo sparisce dai radar, pensi a un incidente o a un fuori rotta e basta.

Tant'è vero che solo quando passò il tempo oltre il quale il DC9 non aveva più carburante a bordo, ci fu piena contezza che era precipitato.

Questo risulta dagli atti. Ed è incompatibile con il fatto che si pensasse ad altro.

 

Il Giornalista Purgatori ha sempre dichiarato di aver ricevuto una telefonata, subito dopo l’incidente, da un suo conoscente che prestava servizio presso il centro radar di ciampino che testualmente diceva : Lo hanno tirato giù, … è stato un missile…

Ok , ma Purgatori fa parte dei cospiratori ..

 

Non confondere le acque. Se Purgatori avesse detto: "Ho visto un missile tirar giù il DC9" potresti affermare che è un cospiratore.

Ma dato che dice di aver ricevuto una telefonata, la cui attendibilità è quanto meno fumosissima, e nemmeno si sa se chi telefonava parlava per conoscenza diretta o per sentito dire, potrebbe darsi benissimo che chi ha fatto quella telefonata ha preso lucciole per lanterne.

Stranamente, però, Purgatori parla di questa storia anni dopo. Poteva scriverla subito, ti pare? Strano per un giornalista.

Ammesso che tutta questa storia della telefonata sia vera...

 

E la frenesia da phantom che si è impossessata degli addetti al controllo radar di ciampino ?

Esistono le registrazioni , quindi…

 

Esatto. Per le cose vere esistono le registrazioni. Ricordiamocelo.

Nessuna frenesia.

Un singolo sottufficiale ha avanzato un'ipotesi che potesse essersi trattato di collisione con traffico militare e ha chiamato le autorità americane per verificare se c'era traffico USA.

Non ce n'era.

Punto.

 

Ma una giustificazione a questo strano atteggiamento potrebbe esistere !

Nei rapporti all’ispettorato per il traffico aereo, le near collision di classe “A”, (oggi Serious Incident) cioè le più gravi, negli ultimi due anni erano state una decina!!!

E tutte nel triangolo Palermo-Ponza-Napoli, provocate dai cosiddetti Oggetti volanti non identificati e solo ufficiosamente attribuite ai veri responsabili: I caccia della Us Navy.

 

Ufficiosamente un corno. Ufficiosamente è un bel termine per far passare vera una cosa che non lo è.

Dove sono questi rapporti dell'ispettorato?

 

(tratto da “A un passo dalla guerra”)

 

Male. Le cose si traggono dalle fonti, non dai romanzi.

 

Ma il radar non indicava solamente la traccia del DC9 ?

 

C'erano altri aerei civili nell'area, se è per questo.

Il radar indica ciò che vede. E anche i periti di parte civile hanno ammesso che non sono stati manipolati. Punto.

 

- ALLARME A GROSSETO -

Il capitano Giovanni Bergamini ha dismesso i gradi da un bel po' e ora è un pilota civile.

Nel giugno 1980 era in forza allo stormo di Grosseto, precisamente al 20° gruppo istruttori.

Ricordo di avere saputo del DC9 la mattina successiva, e ricordo che tra noi si ragionava che l'aereo era caduto mentre noi eravamo su».

 

Il che è diverso dal dire: "Tra noi si ragionava che l'aereo era caduto mentre era in corso una battaglia aerea".

Certo che erano su. L'aereo da una parte. Loro da tutt'altra. Con tanto di radar che hanno visto il tutto.

 

Resta la sgradevole impressione che intorno a Grosseto, al suo aeroporto e al suo centro radar Poggio Ballone, si concentrino parecchi misteri.

 

Si vuole concentrare parecchi misteri. E' diverso.

 

L'elenco rende miglior giustizia di tante chiacchiere:

Nutarelli e Naldini (morti a Ramstein),

il maresciallo radarista Dettori (suicida),

il comandante dell'aeroporto Tedoldi (morto in un incidente stradale),

il capo controllore di Poggio Ballone, Gari (morto d'infarto a trentasette anni).

 

E forse è morto anche mio nonno in quel periodo. Era nel complotto anche lui?

 

Agli atti dell'inchiesta giudiziaria sono finite una decina di testimonianze di altrettanti avieri di leva, che si sono detti sicuri di un allarme scattato all'improvviso nella base.

Qualcuno ricorda il periodo, qualcuno si avvicina a ricordare il giorno.

Nel complesso, raccontano di un allarme grave, tanto che venne ordinato di chiudere la base e sospendere le libere uscite.

Raccontano che dall'alto fu suggerito di non impicciarsi, e dimenticare.

Qualcuno ricorda che una coppia di caccia italiani si alzò.

 

Qualcuno... qualcuno... qualcuno....

E' difficile fare nomi, cognomi e citazioni precise?

 

Qualche Curiosità

Ufficialmente, questo è il primo documento americano su Ustica, consegnato grazie al «Freedom of Information Act».

L'allora sottosegretario di Stato, Warren Christopher, si preoccupa, alle 23 del 27 giugno, (le 5 del mattino del 28 giugno in Italia) di sollecitare l'invio di tutti i dettagli sull'incidente del DC9 Itavia?

Esattamente cosa vuole sapere e perché si interessa di un "normalissimo" incidente aereo accaduto in Italia ?

 

Sarebbe carino leggerlo, il documento. Strani questi americani... abbattono gli aerei e poi ti rilasciano i documenti con una FOIA...

Sbaglio o qualcuno la sera prima ha rotto le balle a mezzo mondo, ambasciata compresa, per chiedere se c'era traffico americano?

E ti meravigli che poi vogliano capire perchè accidenti chiedevano quelle cose?

Se l'avessero abbattuto loro, a che gli servivano i rapporti italiani?

Ti rendi conto che manca anche la logica, oltre alla sostanza?

 

Nessuna nave francese è entrata in Adriatico nei giorni precedenti il 27.

La Foch era in rada a Tolone e la Clemenceau in esercitazione davanti all'Ile du Levant.

E che pensare della testimonianza di un capitano del soccorso aereo italiano, il quale è certo di aver sentito, via radio, ripetuti tentativi di contattare la Clemenceau sul canale internazionale di emergenza.

Il capitano faceva parte degli equipaggi arrivati nella zona dell'incidente nella notte fra il 27 e il 28 giugno.

Chi tentava di contattare la Clemenceau, in quelle ore, in Inglese?

 

Di certo non i militari che avrebbero abbattuto il DC9. Se avessero fatto una simile operazione, dovrebbero essere i primi a sapere quali navi erano in zona, oppure no?

O pensi che dopo averlo abbattuto hanno chiamato tutte le navi per chiedere: "Scusate, ci avete mica visti passare? No? Meno male..."

Anche qui, nessuna logica, nessun fatto, niente di niente.

Un capitano (chi? non si sa) che ricorda un fatto che non azzeccherebbe comunque nulla con il contesto.

Una grossa prova, non c'è che dire.

 

Un articolo pubblicato il 6 luglio 1980 dall'Unità.

Era una domenica, una decina di giorni dopo l'incidente.

L 'Unità se ne esce con una tesi forte ma molto precisa.

La sera del 27 giugno un Phantom era in volo da Verona a Sigonella, scrive il quotidiano del Pci, ma il caccia non è mai arrivato a destinazione.

E, in aggiunta, i due piloti, di cui fa i nomi, sarebbero scomparsi

Il capitano Reinhold e il sergente Davitt.

Cavolo, si sono inventati anche i nomi ?

 

L'Unità si è inventata di peggio. Questa storia è una bufala bella e buona.

 

 

Ora premesso che non ho nessuna intenzione di accusare qualcuno.

La mia sensazione è come se 5 indiziati di omicidio si fossero adoperati per disseminare di indizi la scena del delitto per poi sfoggiare alibi di ferro.

 

I fatti, per fortuna, non sono "sensazioni".

 

Veniamo all’ipotesi bomba.

A bordo sono state rilevate piccole tracce di C4, e non essendovi buchi derivanti da schegge l’ipotesi missile risulta non più sostenibile.

Discorso molto logico, non fa una piega!

Però mi sono sempre chiesto come mai i periti non concordano con questa semplice logica ?

 

Concordano (quelli seri) che NON è stato un missile. L'unica cosa su cui non concordano è il punto in cui sarebbe stata collocata la bomba.

 

Forse perché i suppellettili (water e lavabo) della toilette , punto in cui si ipotizza la collocazione dell’ordigno,non presentano segni da esplosione ?

Ipotizziamo che si sia utilizzata una piccola carica di esplosivo, sufficiente ad aprire una falla nella struttura dell’aereo, demandando il lavoro sporco alla violenta depressurizzazione e alla elevata velocità dell’aria.

Un’operazione quasi chirurgica.

 

Tutte queste osservazioni sono a valle.

A monte c'è un fatto: NON è stato un missile. Non cerchiamo di cambiare questo dato di fatto, adducendo che sulla collocazione dell'eventuale bomba ci sono dubbi. Il fatto che l'aereo non sia stato mangiato da uno squalo non legittima a pensare che sia stato abbattuto da una giraffa.

 

Domanda:

E da quando i terroristi si preoccupano di organizzare un’operazione del genere !

L’aereo che si inabissa nel punto più profondo del tirreno, e quando riesci a dimostrare che si è trattato di un’attentato e non di un cedimento strutturale!

 

E chi l'ha detto che sono stati i terroristi?

Chi l'ha detto che si è trattato di un attentato mirato all'aereo?

E se la bomba fosse esplosa per errore?

Queste sono tutte ipotesi a valle.

 

A monte, stabilito che non è stato un missile, nè uno squalo nè una giraffa, restano due ipotesi: bomba o cedimento strutturale.

I periti (seri) propendono per la bomba e avanzano varie spiegazioni sulla loro collocazione e sugli effetti riscontrati o non riscontrati.

 

Questi sono i fatti.

 

E per l'ennesima volta riposto questa frase dalla sentenza d'appello:

 

"...risulta che tutti gli aerei militari erano a terra, che i missili di dotazione italiana erano nei loro depositi, che gli aerei militari alleati non si trovavano nella zona del disastro e che nell'ora e nel luogo del disastro non vi erano velivoli di alcun genere. Tale ricostruzione trova conforto anche nel silenzio dell'aereo dell'Air Malta, che seguiva a breve distanza il velivolo ITAVIA, che è atterrato tranquillamente a Malta e che non ha segnalato alcunchè di irregolare lungo la sua rotta... Tutto il resto è fantapolitica o romanzo che potrebbero anche risultare interessanti se non vi fossero coinvolte ottantuno vittime innocenti."

 

Questo è quanto attestano i giudici che hanno esaminato tutti gli atti processuali.

Sappiamo anche quanto attestano i periti più qualificati del mondo.

Sappiamo anche quanto attestano i radar, l'Aeronautica, la NATO, gli USA.

Sappiamo anche che nessun paese con sorveglianza o mezzi militari in area Mediterraneo ha visto nulla di strano.

 

Sull'altro piano cosa c'è?

I romanzi?

L'Unità?

I "qualcuno ricorda?"

Le "sensazioni"?

Link al commento
Condividi su altri siti

Lo sarebbe, forse, se fosse vero. Ma non lo è.

Che cosa ?

Vuoi forse dire che sia falsa la registrazione secondo la quale, subito dopo l’incidente alcuni addetti al

controllo radar di Ciampino (se non sbaglio 4 e non una) cercano di mettersi in contatto con l’ambasciata americana per conoscere la procedura da adottare quando “ve casca un Phantom” (alla lettera).

Direi di No !, visto che esiste la registrazione.

 

Un singolo sottufficiale ha avanzato un'ipotesi che potesse essersi trattato di collisione con traffico militare e ha chiamato le autorità americane per verificare se c'era traffico USA.

Beh, con tutto il rispetto, ti consiglio di rileggere la trascrizione della suddetta.

A me , personalmente, sembra una certezza più che un’ipotesi…

Da cui la mia prima osservazione…

Ma il radar di Ciampino non mostrava la sola traccia del DC 9 ?

Quindi perché ipotizzare una collisione con un Phantom ?

E ci tengo a chiarire un semplice concetto:

Ciò che mi lascia perplesso non è il Phantom in quanto aereo Americano, quanto la presenza di un un’altro aereo vicino al DC9.

Sarei altrettanto perplesso se stessero cercando un Mirage,un Mig,Un 104

 

C'erano altri aerei civili nell'area, se è per questo.

E anche i periti di parte civile hanno ammesso che non sono stati manipolati. Punto.

Cos’è una forma di ironia ?

Lo sanno anche i muri che il DC9 era seguito da un’AIR MALTA.

Mi riferivo alla zona della probabile collisione..

Mi sembra di aver scritto almeno 10 volte che i tracciarti radar non sono stati manipolati.

Da cui rinnovo la mia perplessità iniziale.

Se i tracciati radar sono autentici, e il radar non mostra altra traccia attorno al DC 9 perché gli addetti al controllo radar ipotizzano una collisione con un phantom ?

a) Sono forse reduci da un’allegra merenda innaffiata da del buon vinello dei colli romani ?

b) Forse , istintivamente, si sono ricordarti dei rapporti all’ispettorato per il traffico aereo, le near collision di classe “A”, che negli ultimi due anni erano state una decina!!!

E tutte nel triangolo Palermo-Ponza-Napoli.

Sospettano che questa volta la near collision sia un collision ?????????????

La quantità di interrogativi ha lo scopo di evidenziare che l’ipotesi b è solamente un tentativo di giustificare un comportamento tanto anomalo da parte degli addetti ai lavori del controllo di ciampino.

Sempre che concordiamo sul fatto che sia quantomeno anomalo ipotizzare una collisione con “un altro aereo “ nelle suddette circostanze.

 

Il radar indica ciò che vede.

Appunto!!

E visto che i nostri eroi sono in apprensione per una ipotetica collisione , e visti i precedenti (mi riferisco alle near collision) non sarebbe il caso di iniziare a prendere in considerazione che il suddetto radar abbia una vista un tantino limitata ?

Da cui affermare che attorno al Dc9 non vi sia nessuno nel raggio di 50Km è quantomeno azzardato!

Vedi Gianni, il giorno in cui (Finalmente) qualcuno riuscirà a dimostrare in modo inconfutabile quanto successo a quel povero Dc9, sarò felicissimo di apprendere la verità.

Fino ad allora, penso che sia più che lecito porsi qualche dubbio.

E ci tengo a specificare che sto parlando di Dubbi.

 

(tratto da “A un passo dalla guerra”)

Male. Le cose si traggono dalle fonti, non dai romanzi.

Sarebbe carino leggerlo, il documento.

 

Hai ragione è un bel romanzo! E contiene diversi spunti interessanti.

Tra cui la copia in formato ridotto del documento in questione.

Si può sempre scannerizzare e (se mi dite come) pubblicare in formato JPEG, anche se temo che questa operazione lo renderà poco leggibile visto il formato ridotto della riproduzione.

TO : AM EMBASSY ROME IMMEDIATE

Subject : CIVAIR CRASH OF ITALIA DC 9 AIRCRAFT

PLAESE PROVIDE ALL DETAILS AVAILABLE ON CRASH OF SUBJECT AIRCRAFT WHICH WAS ENROUTE FROM BOLOGNA TO PALERMO.

 

 

Sbaglio o qualcuno la sera prima ha rotto le balle a mezzo mondo, ambasciata compresa, per chiedere se c'era traffico americano?

E ti meravigli che poi vogliano capire perchè accidenti chiedevano quelle cose?

Se l'avessero abbattuto loro, a che gli servivano i rapporti italiani?

Ti rendi conto che manca anche la logica, oltre alla sostanza?

Si Gianni, mi rendo conto!

E' proprio per la mancanza di logica che mi meraviglia e molto che gli addetti al controllo radar di ciampino abbiano rotto le balle a mezzo mondo per chiedere informazioni di traffico (informazioni di traffico ??? : veramente volevano sapere altro) che il loro radar non mostrava.

 

 

Il capitano Reinhold e il sergente Davitt.

Cavolo, si sono inventati anche i nomi ?

L'Unità si è inventata di peggio. Questa storia è una bufala bella e buona.

Ah! Qui tocchiamo un tasto delicato.

Dalle nostre parti , esiste un detto che non ha mai perdonato alla suddetta testata di essere inacappata, tanti anni fa, in un disguido tecnico che ha provocato l’uscita del quotidiano con la data sbagliata.

Da cui : “Sull’Unità di vero non c’è neanche la data”

Chiedo scusa, non è mia abitudine ironizzare sul lavoro altrui.

Però c’è da dire che l’articolo, come sottolineato nel romanzo di cui sopra, porta la firma di due giornalisti molto accreditati, è molto dettagliato, e fornisce finanche i nomi dell’equipaggio.

La cosa strana è che nessuno ufficialmente ha mai smentito la suddetta notizia, pubblicata il 6 luglio 1980 e quindi molto tempo prima che attorno ad Ustica sorgessero tutte le panzane più disparate venute molto tempo dopo.

Eppure non doveva essere un lavoro tanto difficile visto che erano stati fatti anche i nomi

E a scanso di equivoci aggiungo:

Un articolo così dettagliato, che riporta data, aeromobile,rotta, nome e grado dell’equipaggio non può essere inventato dal niente, soprattutto da due giornalisti che godono di un certo credito.

Sicuramente qualcuno attendibile (almeno a loro parere) deve aver fornito le dritte per una storia che visti i particolari meritava forse più attenzione dalle fonti ufficiali.

 

 

E forse è morto anche mio nonno in quel periodo. Era nel complotto anche lui?

 

Con tutto il rispetto per tuo nonno (Condoglianze anche se tardive), penso che non abbia niente a che vedere con la storia di Ustica.

In quel periodo sono morte tante persone sconosciute.

Però se nell’elenco degli sfortunati scomparsi, compaiono

-due piloti che quella sera erano in volo.

-Il maresciallo radarista di Poggio Ballone,che è il radar del centro di Grosseto

-Il comandante dell’aeroporto di Grosseto.

-Il capo controllore del centro di Poggio Ballone.

Lasciami almeno la possibilità del dubbio sulla casualità di questi eventi.

Se non altro per poter affermare che quel posto porta sfiga.

Ramstein ??

Personalmente penso che organizzare un’incidente del genere sia tecnicamente impossibile.

Ma se qualcuno attendibile dovesse dirmi : guarda che non è impossibile ma solo molto complicato

 

Veniamo all’ipotesi bomba.

Concordano (quelli seri) che NON è stato un missile.

L'unica cosa su cui non concordano è il punto in cui sarebbe stata collocata la bomba.

Spiegami perché, di tutte le persone coinvolte in questa vicenda, militari,civili,periti,giudici,giornalisti etc.

dobbiamo sempre discriminare :

- seri quelli che la pensano in un certo modo

- poco seri , tutti gli altri.

Seguendo questa discussione dall’inizio, grazie al contributo di molti utenti, soprattutto il tuo, è stato possibile chiarire i motivi che porterebbero ad escludere il missile.

E su questo argomento sono d’accordo.

Però mi chiedo:

Perchè lo stesso ragionamento non lo facciamo anche per l’ipotesi bomba.

E cioè , possibile che a bordo di un DC9 esploda una bomba senza lasciare traccia, se non qualche piccolo residuo di C4 ?

 

E chi l'ha detto che sono stati i terroristi?

Chi l'ha detto che si è trattato di un attentato mirato all'aereo?

E se la bomba fosse esplosa per errore?

Queste sono tutte ipotesi a valle.

 

A monte, stabilito che non è stato un missile, nè uno squalo nè una giraffa, restano due ipotesi: bomba o cedimento strutturale.

I periti (seri) propendono per la bomba e avanzano varie spiegazioni sulla loro collocazione e sugli effetti riscontrati o non riscontrati.

 

Direi che a monte si è stabilito che :

- non è stato un missile

- sarei tentato ad escludere anche lo squalo e la giraffa

- i rapporti sulle manutenzioni periodiche escluderebbero il cedimento strutturale

quindi rimangono la bomba che non lascia tracce a bordo ....e la collisione aerea.

 

Sull'altro piano cosa c'è?

 

Ci sono una certa quantità di registrazioni tra gli addetti ai lavori , che chissà perché, sono più che convinti che si tratti di una collisione aerea!!!

Modificato da Dave97
Link al commento
Condividi su altri siti

ma siamo seri... non si può far sparire un aereo con l'equipaggio... le famiglie dei piloti e la "burocrazia" che fa da ombra ad ogni aereo dove la mettiamo??? tutto insabbiato a suon di quattrini??? mi pare strano...

Link al commento
Condividi su altri siti

ma siamo seri... non si può far sparire un aereo con l'equipaggio... le famiglie dei piloti e la "burocrazia" che fa da ombra ad ogni aereo dove la mettiamo??? tutto insabbiato a suon di quattrini??? mi pare strano...

Appunto per questo, visto i tempi ancora non sospetti, perchè non prendersi la briga di fugare ogni dubbio smentendo la notizia.

Con tutti quei particolari non doveva essere difficile emettere un semplice comunicato ufficiale secondo il quale,ad esempio,:

a) I due piloti in questione non hanno mai fatto parte della US Navy..

b) Sono vivi e vegeti presso la base xxxx

c) Sono purtroppo deceduti ma in circostanze che nulla hanno a che vedere con Ustica.

d) Etc.Etc.Etc.

Però visto che a me piace ragionare a 360°, e considerando il fatto che siamo su un forum e non in un’aula del tribunale, aggiungo anche:

Perché un giornalista che gode di un certo credito dovrebbe avventurarsi nella stesura di un’articolo tanto dettagliato ben sapendo che potrebbe essere smentito dalle fonti ufficiali 10 nanosecondi dopo l’uscita dello stesso?

PS: Mi sto riferendo solamente all’articolo datato 6 luglio ‘80

Negli ultimi anni c’è stata un’autentica invasione di autori pervasi dall’irresistibile tentazione di inventarsi le castronerie più assurde, ultima in ordine di apparizione la teoria della scia Killer rilasciata dal Mig23..

Modificato da Dave97
Link al commento
Condividi su altri siti

Poi capite perchè Ustica (a me che sono tutt'altro che un complottista) lascia molte perplessità...

 

Pur assumendo sempre un atteggiamento il più razionale possibile (dall'11 settembre agli UFO), mi pare tuttavia più che normale porsi certi dubbi considerando (ripeto per l'ennesima volta) qual'era lo scenario geo-politico di quegli anni.

Insomma, non ci giriamo troppo intorno: Ustica presente troppi aspetti non cristallini.

 

E ora dico una cosa (che a molti striderà): in quella fase storica i servizi segreti di mezzo mondo (anzi tre quarti di mondo) funzionavano alla grande ed erano attivissimi...alcune cose di cui sono stati capaci le conosciamo ma all'epoca sono avvenute praticamente sotto la massima copertura (il mossad che va a stanare i terroristi responsabili di Monaco'72, la CIA che addestra i para-militari in Nicaragua, gli agenti sovietici del KGB che facevano consulenze militari in mezza Africa), ma altre non è dato sapere, e Ustica potrebbe essere una di queste. Un incidente che ha il rischio di trasformarsi in un grave e delicatissimo caso diplomatico (ricordate? eravamo in piena guerra fredda e l'Italia era sotto le mire dell'URSS ) e che forse era opportuno mettere a tacere.

Non mi chiedete come, non sono un agente segreto. Ma immagino che all'epoca far sparire documenti, sostituirli, corrompere, sviare, lasciare false informazioni fosse all'ordine del giorni per chi di mestiere faceva quello...

Modificato da paperinik
Link al commento
Condividi su altri siti

....

Con tutto il rispetto per tuo nonno (Condoglianze anche se tardive), penso che non abbia niente a che vedere con la storia di Ustica.

In quel periodo sono morte tante persone sconosciute.

Però se nell’elenco degli sfortunati scomparsi, compaiono

-due piloti che quella sera erano in volo.

-Il maresciallo radarista di Poggio Ballone,che è il radar del centro di Grosseto

-Il comandante dell’aeroporto di Grosseto.

-Il capo controllore del centro di Poggio Ballone.

Lasciami almeno la possibilità del dubbio sulla casualità di questi eventi.

Se non altro per poter affermare che quel posto porta sfiga.

Ramstein ??

Personalmente penso che organizzare un’incidente del genere sia tecnicamente impossibile.

Ma se qualcuno attendibile dovesse dirmi : guarda che non è impossibile ma solo molto complicato

...

Allora, io posso metterci tutta la buona volontà possibile nel cercare di comprendere le ragioni di chi vede un mare di misteri nella strage di Ustica...

Indubbiamente misteri ce ne sono (e non a caso non ci sono responsabili per la morte di un'ottantina di persone..), ma per favore piantiamola di aggiungere all'elenco le cretinate!

Ramstein è stata una terribile disgrazia dovuta a un errore umano!

Organizzare una simile disastro per ammazzare due piloti che tralalto non sapevano una ceppa di Ustica è una cosa inutile per lo scopo da raggiungere, disumana per i costi spaventosi di vite umane innocenti e assolutamente imbecille per i danni che ne ha avuto l'AMI: della serie diamioci la zappa sui piedi!

Oltretutto è semplicemente impossibile da attuare...Altro che complicato!

Cominciamo a sfoltire la lista delle cretinate, già se ne sono dette abbastanza e non serve aggiungerne altre, nemmeno con la patetica scusante che si aspetta un esperto per smentirle!

Per chi vuole cercare la verità, questa logica suicida che butta nello stesso calderone anche le stupidaggini, non porta da nessuna parte!!

Link al commento
Condividi su altri siti

Falggy, su Ramstein la mera coincidenza è la cosa più ovvia e probabile.

 

Ma ci sono altre morti, che se prese singolarmente fanno propendere ovviamente per la fatalità, ma che mettendelo insieme almeno un "caspita" lo fanno dire.....no?!

 

PS: comunque circa la tragedia della PAN le difficoltà tecniche per causarla volontariamente non sono così insormontabili. L'incidente fu causato da un leggero malfunzionamento dell'altimetro del solista Pony 10 (pilotato dal Ten Ivo Nutarelli, uno dei due piloti che la complottistica vorrebbe vedere come eliminati, assieme a Naldini)....quindi per produrre quell'immensa tragedia non sarebbero servite chissà quali operazioni e condizioni favorevoli, sarebbe stato sufficiente manomettere di poco l'altimetro del 339 del solista.

RIPETO: CON CIO' NON VOGLIO DIRE CHE L'INCIDENTE SIA STATO FRUTTO DI UNA COSPIRAZIONE, ANCHE PERCHE' CI SONO METODI E MODI MOLTO PIU' SEMPLICI ED UGUALMENTE EFFICACI PER ELIMINARE CHICCHESSIA (metodi che gli agenti segreti conoscono benissimo: dall'avvelenamento all'incidente d'auto).

Modificato da paperinik
Link al commento
Condividi su altri siti

Falggy, su Ramstain la mera coincidenza è la cosa più ovvia e probabile.

 

Ma ci sono altre morti, che se prese singolarmente fanno propendere ovviamente per la fatalità, ma che mettendelo insieme almeno un "caspita" lo fanno dire.....no?!

Su Ustica troppe cretinate sono state messe insieme e continuano ad essere buttate dentro anche se sbufalate!

Cominciamo a toglierle di mezzo e vediamo quel che resta...Altrimenti è vera anche la maledizione di Tutankhamon che avrebbe fatto strage di archeologi!

I giudici che hanno formulato la recente sentenza l'hanno fatto e la conclusione è che Priore e i suoi periti sono andati in cerca di fantasmi per quasi trent'anni buttando nel cesso la possibilità di trovare la verità...

 

EDIT

Col cavolo Paperinik, non vai a taroccare l'altimetro per ammazzare 2 piloti in quel modo!

Fai prima a fare 6 al superenalotto!

Modificato da Flaggy
Link al commento
Condividi su altri siti

I giudici che hanno formulato la recente sentenza l'hanno fatto e la conclusione è che Priore e i suoi periti sono andati in cerca di fantasmi per quasi trent'anni buttando nel cesso la possibilità di trovare la verità...

Concordo in pieno.

Sul fatto che più passa il tempo e più la verità è dura da trovare non ci sono dubbi.

La memoria dei testimoni si affievolisce, i dettagli dei ricordi si perdono, gli atti (non intesi come documenti acquisiti dalle procure) si perdono o vengono distrutti, la gente muore (in generale, senza allusione alcuna) e l'interesse dell'opinione pubblica va scemando....

 

EDIT

Col cavolo Paperinik, non vai a taroccare l'altimetro per ammazzare 2 piloti in quel modo!

Fai prima a fare 6 al superenalotto!

 

Sono d'accordo: col cavolo! Ciò però non vuol dire che sia difficile o impossibile farlo.

L'ho anche scritto prima no?! Non è pensabile che per eliminare chicchessia si ponga in essere a una tragedia di tali proporzioni.

Modificato da paperinik
Link al commento
Condividi su altri siti

Sono d'accordo: col cavolo! Ciò però non vuol dire che sia difficile o impossibile farlo.

No, è proprio impossibile...Se io tiro un sasso e colpiso da 20 metri un certo punto di un muro, è praticamente impossibile che tirandolo di nuovo ricolpisca quel punto...La cosa non è cioè ripetibile...come deve essere se pianifico un omicidio che deve aver successo!

Per ammazzare due piloti, quei due piloti, in quel modo, esattamente con tempistiche nell'ordine delle frazioni di secondo, devo considerare tutti i fattori, compreso che Ivo Nutarelli a un determinato istante estragga il carrello e l'aerofreno nel disperato tentativo di evitare l'impatto! Farlo taroccando un altimetro è un po' troppo...

Ripeto fossi un sicario con simili qualità, le utilizzerei per fare 6 al superenalotto e fare la bella vita!

Link al commento
Condividi su altri siti

redDevil, scusa ma che valore aggiunto alla discussione può dare questo video vecchio di 6 anni (e per la cronaca pesantissimo da scaricare)?

Non dice nulla di cui non si sia gia parlato in questa discussione, anzi...parla anche di processo "in corso" a carico di ufficiali dell'AMI, dando quasi per scontato che abbiano nascosto e depistato...

Peccato siano stati assolti con sentenza definitiva...

Link al commento
Condividi su altri siti

' Cap 4 Le Morti Sospette

 

Capitolo 1

 

I casi risultati non collegati alla vicenda di Ustica.

 

5. La morte degli ufficiali Naldini e Nutarelli.

 

Anche la morte – di cui s’è già a lungo scritto a proposito della base

di Grosseto – dei due ufficiali dell’AM, componenti della pattuglia delle

Frecce Tricolori, colonnelli Mario Naldini e Ivo Nutarelli – avvenuta il 28

agosto 88 nel catastrofico incidente in occasione di una manifestazione

aerea alla base NATO di Ramstein, in Germania, con 59 morti e 368 feriti

– è stata fatta discendere dalla strage di Ustica. E qui dando un fondamento

alla connessione con il fatto che nel 1980, come è emerso in più punti

dell’inchiesta, i due ufficiali piloti, del gruppo intercettori, in servizio

presso l’aeroporto di Grosseto, la sera del 27 giugno 80 fossero in volo su

F104, fino a 10 minuti circa prima della scomparsa del DC9 Itavia – il loro

atterraggio all’aeroporto di Grosseto è registrato alle 20.45 e 20.50 locali –;

che questo velivolo, insieme ad altro con ogni probabilità quello

dell’allievo, avesse volato per lunga tratta di conserva al velivolo civile;

che durante questo percorso e al momento dell’atterraggio avesse

squoccato i codici di emergenza. Di certo i due erano a conoscenza, come

s’è dimostrato, di molteplici circostanze attinenti al DC9 e a quei velivoli

che volavano in prossimità di esso. Ma non v’era stato nel corso degli anni

alcun segno di cedimento da parte dei due, se non qualche battuta,

pronunciata in ambienti ristretti e che in breve tempo s’era estinta senza

alcun seguito. E poi poteva esserci la testimonianza dell’allievo. In vero

però costui è apparso sempre terrorizzato negli interrogatori e un suo

cedimento sarebbe stato sopraffatto da dichiarazioni in senso contrario dei

suoi trainers; che restavano così con i soli che avrebbero potuto apportare, e

in veste più che qualificata, elementi preziosi nella ricostruzione di fatti.

Quello che però non convince è la sproporzione tra fini e mezzi, e cioè che

si dovesse cagionare una catastrofe – con modalità peraltro incerte nel

conseguimento dell’obbiettivo, cioè l’eliminazione di quei due testimoni

per impedirne rivelazioni. Si deve perciò concludere che allo stato non

sussiste nè prova logica nè prova di fatto degli ulteriori passaggi e cioè che

il disastro di Ramstein fosse stato cagionato e realizzato per chiuder la

bocca di quelli che erano a conoscenza di fatti di rilievo, prodromici alla

strage di Ustica.'

 

1. La morte del colonnello Tedoldi.

...Il colonnello dell’AM Pierangelo Tedoldi – di cui a lungo s’è parlato

nel capitolo dedicato alla base di Grosseto – decedeva in data 3 agosto 80 a

seguito di incidente stradale accaduto sull’Aurelia all’altezza del km

133.900. All’ufficiale era stato assegnato il comando dell’aeroporto di

Grosseto in successione al colonnello Tacchio Nicola, comando che alla

data della morte però non aveva ancora assunto. Il 27 giugno 80 non fu

interessato in alcun modo all’incidente del DC9 Itavia nè tanto meno a

quello del MiG 23. Non emerge perciò alcun suo collegamento con la

strage ed eventi connessi...

2. La morte del capitano Gari.

Altra morte “strana” in zona è quella del capitano dell’AM Maurizio

Gari, deceduto il 9 maggio 81 a seguito di infarto a Grosseto, ove risiedeva.

Anche su tale evento s’è scritto, ed in dettaglio, nel capitolo di Grosseto.

L’ufficiale nel 1980 era capo controllore di sala operativa della Difesa

Aerea presso il 21° CRAM di Poggio Ballone, e proprio la sera

dell’incidente del DC9 era in servizio. Dalle poche conversazioni

telefoniche che sono state rintracciate si denota un particolare

interessamento dell’ufficiale per l’incidente del DC9 Itavia. Certamente la

sua testimonianza sarebbe stata di grande utilità all’inchiesta, anche sulla

base di quanto accertato attraverso l’interpretazione dei dati radaristici e le

tante scoperte sulla sala operativa da lui comandata, in cui quella sera

prestavano servizio di certo il maresciallo guida caccia De Giuseppe, e con

ogni probabilità il maresciallo Dettori. Ma allo stato non si ravvisa alcuna

relazione tra quanto egli può aver saputo quella sera e la causa mortis che

appare naturale, anche se egli era di giovane età e non affetto da

cardiopatie....

3. La morte del sindaco Finetti.

Anche la morte del sindaco del Comune di Grosseto in carica

nell’80, Giovanni Battista Finetti, avvenuta il 23 gennaio 83 – pure su

questo fatto s’è detto sotto Grosseto –, è stata inclusa nella lista. Essa

avviene in conseguenza di incidente stradale sulla statale Scansanese nel

Comune di Istia d’Ombrone. Le indagini di polizia esclusero condotte

dolose nella determinazione dell’evento...

 

 

... a dettare la requisitoria è il Giudice Priore, quindi mi sembra che non c'è motivo di discuterne ancora se pure Lui ha classificato la morte dei due poveri piloti tra quelle non legate alla strage.

 

Piuttosto concentriamoci su altri fatti poco chiari, ad esempio: il Colonnello dei CC che sente i caccia francesi alzarsi e atterrare dalla base Solerzana fino a notte tarda quando i francesi dichiarano che quella sera hanno chiuso come al solito alle 17.00. E' legato in qualche modo alla caduta del DC9?

oppure perchè una bomba dovrebbe esplodere all'aeroporto di Palermo Gianni? ( DC9 in ritardo di 2 ore- perdita dei contatti alle 21.00 precise...quando avrebbe dovuto essere già atterrato) aiutami a capirlo plz.

Modificato da filter
Link al commento
Condividi su altri siti

Una ipotesi, invece, la forniscono alcuni ufficiali dell'Aeronautica, riunitisi in un Comitato Studi per Ustica e coordinati dai generali Catullo Nardi e Cesare Fazzino, che, nel loro Libro bianco scrivono:

«Le attività dell' amministratore delegato e comproprietario dell'Itavia, Aldo Davanzali, erano compromesse da una situazione finanziaria disastrata e le sue attività immobiliari in Calabria avrebbero potuto suscitare reazioni da parte di chi nutriva interessi locali.

Colpire l'Itavia con un attentato poteva avere conseguenze definitive per aggravare le sue difficoltà o per far pervenire segnali e avvertimenti.

La manutenzione dei velivoli Itavia non era inoltre delle migliori, anche in relazione alla difficile situazione finanziaria della Società.

In particolare il Dc-9 in questione era un velivolo che gli equipaggi avevano segnalato per le frequenti significative avarie.

Ricordiamo infine che l'Itavia aveva subito alcuni sabotaggi in un contesto di pressioni ambientali, di scioperi e di incendi che potrebbero essere anche stati degli avvertimenti per impegni non mantenuti.

E allora perchè non alzare il tiro degli avvertimenti fino a distruggere un velivolo, magari quello meno efficiente, quando si trovava al parcheggio decentrato dell' aeroporto di Palermo alle 21,00 della sera del 27 giugno?

Nonostante la quasi certa perdita del velivolo si sarebbe in ogni caso ottenuto un rimborso assicurativo che avrebbe potuto quantomeno permettere un parziale soddisfacimento di impegni non mantenuti».

Il Libro bianco propone cosi due ipotesi in una.

L'Itavia, si dice in sostanza, era in condizioni economiche difficili, e il suo amministratore delegato, Aldo Davanzali, poteva aver dato fastidio a qualcuno con le sue attività immobiliari in Calabria.

L' esplosione del Dc-9 potrebbe perciò configurarsi come un avvertimento «definitivo», oppure come un tentativo dello stesso Davanzali di incassare i soldi dell' assicurazione e pagare qualche debito.

I curatori del Comitato Studi per Ustica si affrettano tuttavia a sottolineare: «Certo tale scenario è puramente di fantasia, ma è attendibile quantomeno al pari di quelli definiti dai vari inventori di scenari sul missile che hanno sempre giurato sulla validità dei loro assunti.

Il Comitato Studi per Ustica, è bene ricordarlo, non rappresenta in alcun modo la voce ufficiale dell' Aeronautica.

Ciononostante, esso si prodiga con pubblicazioni e conferenze per allontanare dall' Arma Azzurra sospetti e accuse relative alla strage di Ustica.

 

E’ inoltre opportuno ricordare che tutte le perizie hanno categoricamente escluso che il Dc-9 possa essere esploso per un difetto strutturale, o che la manutenzione non fosse in linea con gli standard di legge.

L' aereo, insomma, non è esploso da solo: qualcuno lo ha fatto esplodere, o lo ha tirato giù.

 

L' aspetto curioso, poi, è che le accuse mosse all' Aeronautica nell'affaire Ustica non riguardano affatto l'origine dell'esplosione del Dc-9.

Riguardano invece il comportamento dei vertici dell' Arma dopo la tragedia, e sono assolutamente indipendenti rispetto alle sue cause: i presunti depistaggi, le presunte omissioni potrebbero sussistere sia che l'aereo sia stato colpito da un missile, sia che a disintegrarlo sia stata una bomba a bordo, sia nel caso di una «quasi collisione».

Il 10 gennaio 2007, la Corte di Cassazione ha definitivamente assolto i generali Lamberto Bartolucci e Franco Ferri, nel 1980 rispettivamente capo e sottocapo di Stato Maggiore dell' Aeronautica, accusati di alto tradimento, ovvero (per semplificare) di non aver fornito alle autorità tutte le notizie utili all'accertamento della verità su Ustica.

Ma l' assoluzione di Ferri e Bartolucci non vuol dire affatto che alle autorità siano state fomite tutte le notizie utili, che le notizie fornite siano arrivate tempestivamente, che non ci siano state omissioni, ne occultamenti o sviamenti.

Vuol dire soltanto che se anche ci sono state Bartolucci e Ferri non ne sono responsabili.

 

Quanto all'ipotesi della bomba a bordo, il Comitato Studi per Ustica costruisce uno scenario «di fantasia, ma attendibile» che trova comunque conferma anche in alcune perizie.

Nel marzo 1989, la relazione della Commissione Blasi scrive che ad abbattere il Dc-9 e stato un missile; un anno più tardi, quando la magistratura le chiede un supplemento di perizia, la Commissione, tuttavia, si spacca.

I periti Migliaccio, Imbimbo e Lecce continuano a sostenere la tesi del missile; i periti Blasi e Cerra, invece, modificano il loro convincimento, sostenendo che si è trattato di una bomba.

A fondare questa convinzione, dicono i penti, è il fatto che non ci sono conferme ne della presenza di altri aerei nella zona, ne di tracce di un missile.

Dunque, per esclusione, non può che essersi trattato di un ordigno a bordo.

Nel luglio 1994, la tesi della bomba viene ripresa da una nuova commissione di periti internazionali, il cosiddetto collegio Misiti. Anche qui si procede dapprima per escl1usione: esaminando i tracciati radar, «non esiste evidenza di uno o più aerei che si immettono sulla traccia del Dc-9».

Ma la perizia Misiti si spinge oltre: indica nel vano toilette il luogo dove sarebbe stata posizionata la bomba, invocando a supporto di questa ipotesi ben sei indizi (tracce di esplosivo su alcune valigie, particolari segni su alcuni reperti, formazione di schegge, eccetera)

Purtroppo i periti fanno quello che possono.

Nel caso di Ustica, tutte le deduzioni dei periti e dei magistrati si basano su due elementi: i tracciati radar delle varie postazioni che hanno seguito il volo del Dc-9, e l'analisi del relitto dell'aereo.

Per quanto riguarda in particolare l'ipotesi della bomba, i reperti rinvenuti in mare costituiscono la fonte primaria per accertare le cause del disastro.

Anche se finiti, nel Mediterraneo (che nel punto dov'e esploso il Dc-9 e profondo oltre 3000 metri), i resti dell' aereo raccontano - possono raccontare -molte cose.

E queste cose possono poi essere messe a confronto con i risultati delle autopsie effettuate sui cadaveri delle vittime (quelle che è stato possibile effettuare sui pochi restituiti dagli abissi: 42 salme resteranno per sempre sepolte in mare).

S’e detto però che, al collegio peritale Misiti, parlano con chiarezza di una esplosione interna all' aereo (anche se il collegio «non si sente di indicare con precisione dove la carica esplosiva fosse nascosta, ma solo di dichiarare che si trovava nella toilette»).

Secondo i periti, a confermare questa ipotesi sarebbero l'interno e le pareti della toilette, compresa la paratia di pressurizzazione; le travature del pavimento sottostanti alla toilette; il pilone del motore destro ; la gondola del motore destro.

Il problema è che «vi è stata una netta divergenza di vedute di risultati tra il collegio principale Misiti e i vari collegi ausiliari (Chimico, esplosivistico, frattografico, metallografico) di cui il primo si è avvalso, e ciò in quanto questi ultimi sono tutti giunti a conclusioni che non solo non corroborano quelle del collegio Misiti, quanto sono ,con queste in definitivo e insanabile contrasto , avendo univocamente tutti i collegi ausiliari specialistici escluso che dai reperti analizzati potessero emergere elementi per sostenere un fenomeno esplosivo».

Insomma, il collegio Misiti si è a sua volta avvalso di collegi peritali ausiliari, ciascuno specializzato in uno specifico campo d'indagine: questi, però, avrebbero tratto conclusioni poi ignorate dalla relazione finale presentata al magistrato.

Inoltre, proseguono Erminio Amelio (che nel processo contro i generali dell' Aeronautica ha rappresentato la pubblica accusa) e Alessandro Benedetti (avvocato di parte civile nello stesso processo), «il collegio Misiti ha individuato la zona della toilette ,come luogo dove è stato collocato l’ordigno, non su rilievi positivi (perchè non ha acquisito in tal senso elementi scientificamente cerci ), bensì sul rilievo negativo che i pezzi della suddetta parte erano mancanti, perchè non recuperati, e sugli stessi potrebbero essere presenti i segni tipici dell' esplosione».

Secondo il già citato Libro bianco curato dal Comitato Studi per Ustica, «nessuna frattura si è verificata nei pareri dei periti d'ufficio, contrariamente a quanto è stato invece detto da molti».

Tra questi «molti», c'e anche il giudice istruttore Rosario Priore, che si occupa di Ustica dal 1990.

A tal proposito Priore è stato molto chiaro:

«Nessun pezzo dell'aereo reca tracce di esplosione [di una bomba].

Nessun pezzo si è frammentato o fratturato per effetto di esplosione.

Ci sono curvature nei pezzi del vano toilette che avrebbero dovuto confermare la presenza della bomba e invece dicono tutto e il contrario di tutto.

Perchè lì dove dovevano essere concave sono convesse, e dove dovevano essere convesse sono concave.

Abbiamo lavorato mesi e mesi per cercare di capire quale potesse essere la posizione dell' eventuale ordigno.

Abbiamo ipotizzato la bomba posta nel vano dei tovagliolini di carta, la bomba dietro al water, la bomba nella cappelliera, la bomba sotto il lavabo ...

Nessuna posizione corrispondeva agli effetti rilevati.

Anche per quanto riguarda i rilievi effettuati sui cadaveri delle vittime non c’è nessuna traccia di esplosione interna.

Basta ricordare l' estroflessione dei timpani, che è stata ovviamente attribuita a una depressurizzazione improvvisa dell'aereo e non a un'esplosione»

 

Dunque, ricapitolando:

Rosario Priore, il giudice istruttore che da quasi vent' anni si occupa di Ustica, è convinto che a far esplodere in volo il Dc-9 non sia stata una bomba collocata al suo interno.

Quasi tutte le perizie disposte dai giudici concordano con Priore, a eccezione di quella del collegio Misiti, che, superando le divergenze di vedute all'intemo dei vari collegi specialistici, nella sua relazione finale ritiene «tecnicamente sostenibile» l'ipotesi della bomba.

Tale ipotesi viene caldeggiata anche dal Comitato Studi per Ustica.

 

Tratto da Quella Maledetta Estate : Giovanni Minoli

Modificato da Dave97
Link al commento
Condividi su altri siti

"Nei rapporti all’ispettorato per il traffico aereo, le near collision di classe “A”, (oggi Serious Incident) cioè le più gravi, negli ultimi due anni erano state una decina!!!

E tutte nel triangolo Palermo-Ponza-Napoli, provocate dai cosiddetti Oggetti volanti non identificati e solo ufficiosamente attribuite ai veri responsabili: I caccia della Us Navy"...

 

Dave97 secondo te si possono produrre questi rapporti?

Link al commento
Condividi su altri siti

Sono le ore 22,25 di venerdì 27 giugno 1980.

Il Dc-9 dell'Itavia è scomparso da tutti i radar che lo seguivano da quasi un ora e mezza.

Il tenente Smelzo, dal centro radar di Martina Franca (Taranto), chiama il maresciallo Berardi, al Centro operativo dello Stato Maggiore dell' Aeronautica, a Roma.

Questi alcuni passaggi della telefonata:

Smelzo: «Tenente Smelzo da Martina Soccorso. Con chi parlo?»

Berardi: «MaresciaIlo Berardi.»

Smelzo: «Salve maresciaIlo. Ci sta l'ufficiale [di servizio]?»

Berardi: «Eh, guardi, dica a me, per cortesia. Non cerchiamo sempre l'ufficiale!»

Smelzo: «Cioè, no, perchè la cosa è abbastanza seria.» Berardi: «E perchè, io mica mi metto a ridere quando

mi dite.»

Smelzo: «Benissimo, è caduto un Dc-9. Pronto?»

Berardi: «Eh, a lei chi gliel'ha detto, che e caduto?»

Smelzo: «Guardi, questo qui doveva atterrare gia alle 9,13 (PM) su Palermo.»

Berardi: «Si, queste notizie io ce le ho tutte quante. Lei

mi ha detto che è caduto: chi gliel'ha detto?»

Smelzo: «Io penso che sia caduto.»

Berardi: «Ah!, ecco. Pensa ... »

Smelzo: «No, ma le mie supposizioni sono ... sono abbastanza serie, non sono ... »

Berardi: «Pure le nostre, purtroppo. Uno cerca sempre di sperare che non sia così. Se lei dice che è caduto, io devo dire che è caduto.» .

Smelzo: «Guardi, questo qui l'ultimo contatto l'ha dato alle 20,56 ... »

Berardi: «Si.»

Smelzo: «Poi non si è visto più.»

Berardi: «Si, si.»

Smelzo: «Quindi, se non è caduto, io non so cosa abbia fatto questo.»

……………

Smelzo: «Allora, io vi ho informato soltanto di questo, adesso faccio altre telefonate. Arrivederci.»

Berardi: «Eh, pronto?»

Smelzo: «Si?»

Berardi: «Io volevo sapere: lei mi ha detto "E’ caduto".

E’ caduto o no? Se è caduto mi deve dire chi le ha dato l'informazione.»

Smelzo: «Guardi, queste sono supposizioni che io sto facendo, miliardi di ... »

Berardi: «E vabbe, la supposizione teniamocela da parte.»

Smelzo: «Va bene, senta, allora io adesso agisco come pe ... come meglio penso io, e mi accollo tutte le responsabilità. Perchè non è che posso andare sul posto a vedere se ci sono i cadaveri e poi dire "Effettivamente è caduto", va bene? Pronto?»

Berardi: «Si, si, pronto.»

Smelzo: «Quindi io agisco, adesso, e mi assumo tutte le responsabilità del mio comportamento. Perchè non posso, a questo punto, dopo un' ora che ... non da più notizie, un' ora e mezza, dire che non è... dirvi il fatto.»

Berardi: «Si, lo sappiamo anche noi questo qui.»

Smelzo: «Ecco.»

Berardi: «Però, voglio dire, chi ve lo ha detto che ... »

Smelzo: «Marescia' ... Maresciallo, io adesso devo fare

altre telefonate. Vi ho informato del fatto, come dice la circolare.»

Berardi. «E va bene.»

Smelzo: «Arrivederci.»

E’ un dialogo dell' assurdo.

La scena di una brutta commedia sul potere e l' autorità costituita.

Vale la pena di rileggerla con attenzione.

Un ufficiale di una postazione radar militare chiama un suo collega nel cuore del sistema della difesa aerea italiana, il Centro operativo dello Stato Maggiore dell' Aeronautica: gli dice che un Dc-9 - cioè un aereo civile carico di passeggeri - non da più segnali da un' ora e mezza, e quello, dal centro nevralgico della difesa aerea del nostro Paese, si mette a questionare di gradi e gerarchie.

Peggio ancora: ribalta la domanda.

Quello chiede: «Voi ne sapete niente?», e da Roma si sente rispondere, quasi con fare intimidatorio:

«Tu che ne sai che è caduto? Chi te l'ha detto?».

Neanche l'impennata d'orgoglio, l'inusuale, inaspettato

«Mi assumo io la responsabilità» incrina la pervicace resistenza dell'interlocutore allo Stato Maggiore dell'Aeronautica.

Come se di aerei civili ne cadesse giù dal cielo uno all' ora, e ci fosse il rischio che si tratti del solito burlone che, a tarda sera, si mette a fare scherzi annunciando un' altra catastrofe.

C' è, naturalmente, un' altra eventualità.

E cioè che questa reazione non sia affatto casuale, nè dettata dall' ottusità del singolo; insomma che a Roma, all' Aeronautica, sia stata già eretta una barriera di protezione intorno all'incidente del Dc-9.

Non necessariamente per depistare le indagini o mentire; più banalmente, anche soltanto per prendere tempo, in attesa di capire meglio cosa è accaduto.

Con il rischio che, da un fiocco di neve, si scateni una valanga. Che una prima, piccola bugia - magari perfino innocente, magari dettata solo dalla fretta o dall'indecisione su come muoversi in assenza di ordini superiori - abbia potuto innescare un meccanismo perverso di menzogne sempre più grosse.

C'e un altro passo di quella telefonata su cui occorre soffermarsi. Dal centro radar di Martina Franca, il tenente Smelzo fa riferimento a quello che gli ha appena detto l'ufficiale di servizio all' Acc (Area Control Center: centro controllo regionale) dell'aeroporto di Ciampino, addetto al monitoraggio del traffico civile:

Smelzo: «L'ufficiale dell' Ace di Roma mi ha detto che in zona c' era del traffico militare americano. Ora io vorrei sapere se c'e qualche portaerei, perchè in tal caso ... »

Berardi: «Se c' e la portaerei deve saperlo Martina Franca.»

Smelzo: «Cioè, perchè se è così, noi mandiamo, chiediamo l'intervento agli americani.»

Berardi: «Ho capito. Dicevo, se c'e la portaerei in zona ... »

Smelzo: «Eh.»

Berardi: « ... deve saperlo Martina Franca, perché c'ha i radar nella zona.»

Smelzo: «Martina Franca non lo sa, se c'e la portaerei

in zona.»

Berardi: «E figuriamoci se lo sa lo Stato Maggiore!»

Smelzo: «Eh?»

Berardi: «Più di loro non lo sa nessuno.»

[ ... J

Smelzo: «Voi non lo sapete?»

Berardi: «E come facciamo a sapere se c'e la portaerei ?»

Smelzo: «Vabbe, che ne so, voi siete lo Stato Maggiore,

Centro operativo »

Berardi: «Eh ?»

Smelzo: «Vabbe: non lo sapete?»

Berardi: «No.»

Se possibile, questo passaggio è ancora più stupefacente del primo.

Mentre prima, quando l'ufficiale di Martina Franca gli ha comunicato della probabilita che un Dc-9 sia precipitato, il maresciallo del Centro operativo di Roma ha cominciato a far problemi, a chiedere da dove provenisse la notizia e se ne fosse certo, ora, quando il collega gli chiede se sappia niente della possibile presenza di una portaerei americana, la risposta dello Stato Maggiore è assolutamente spiazzante.

Il Centro operativo dell' Aeronautica italiana non sa se c'e o meno una portaerei americana in zona; peggio ancora, la sola eventualità che possa saperlo fa sorridere

(«E figuriamoci se lo sa lo Stato Maggiore!»).

Altro che «sovranità limitata» nei nostri cieli e nei nostri mari: qui siamo nel borbottio di corridoio tra subalterni, Fantozzi e Filini che osano parlar male della megaditta solo di fronte al distributore del caffè.

Invece niente: non c' e modo di sapere se una nave da guerra grande come due isolati girovaghi a un centinaio di miglia da Napoli, che a sua volta è a meno di 200 chilometri dalla capitale d'Italia.

Quello che è davvero significativo e altro.

Mentre infatti nella telefonata al Centro operativo a Roma il Centro radar di Martina Franca s'informa della presenza della portaerei per mandare eventualmente dei soccorsi nella zona del disastro «chiediamo l'intervento agli americani», anche altri, nel frenetico giro di telefonate che segue alla sparizione del Dc-9 Itavia dai radar, citano gli Stati Uniti.

Ma per un motivo ben differente.

Ore 22,24, estratto dalla telefonata tra il maresciallo Bruschina, da Ciampino, e il maresciallo Marzulli, anch' egli a Martina Franca:

Bruschina: «Eh, so' Bruschina.»

Marzulli: «Ciao, Bruschina.»

Bruschina: «Eh!»

Marzulli: «Dimmi, bello!»

Bruschina: «Sempre, sempre cose tristi che ci accomunano.»

Marzulli: «Eh.»

Bruschina: «Senti un po' ... »

Marzulli: «Dimmi.»

Bruschina: «Qui è venuto il ... un ufficiale del .. »

Marzulli: « ... Itavia.»

Bruschina: «Dell' Ace, del Controllo di Ciampino.»

Marzulli: «Ah, si.»

Bruschina: «E ha detto che, se volete, lui può metterci in contatto tramite l' ambasciata americana.»

Marzulli: «Si.»

Bruschina: «Eh, se ….Siccome c'era traffico americano

in zona, moho intenso »

Marzulli: «Si.»

Bruschina: «In quel periodo ... eh, può attingere notizie attraverso quella fonte, quella via.»

Marzulli: «E come, nella zona dove stava il Dc-9?»

Bruschina: «Si.»

Marzulli: «Ho capito. Un attimo che adesso ... Ma, qualche portaerei?»

Bruschina: «Eh, questo, questo non è che me l'ha detto.»

Marzulli: «Eh, be'.»

Bruschina: «Però si suppone, no?»

Marzulli: «Ah, si, ho capito. Vabbe, adesso parliamo con Smelzo, vediamo cosa dice lui.»

Mentre Smelzo chiama il Centro operativo dello Stato Maggiore dell' Aeronautica, si sentono, sullo sfondo, delle voci:

«L'Acc ... comunica [un] ufficiale Acc che ... in zona incidente si. .. traffico aereo americano».

 

Ciampino, insomma, ha rilevato la presenza di traffico aereo americano nella zona.

E’ cosa nota: gli aerei a stelle e strisce fanno un po' come vogliono, volano senza farsi identificare , infischiandosene del fatto che ci sono aerovie riservate ai voli militari e aerovie riservate a quelli civili; e del resto molti piloti civili (dell' Alitalia, dell' Ati, ma anche della stessa Itavia) si sono lamentati in precedenza che c'e mancato poco che si arrivasse a una collisione.

E non ci sono solo gli americani: ci sono anche i francesi, gli inglesi, e perfino i libici, anche se non bisogna raccontarlo a Washington.

A noi il petrolio serve, e poi Gheddafi s'è comprato un bel pezzettino della Fiat: che male c'e se chiede di passare per l'Italia quando va a trovare i suoi amici nel blocco dell'Est?.

Quello che Ciampino ha rilevato è traffico aereo americano militare, ovviamente, che tuttavia non viene segnalato da nessun' altra postazione radar da Roma in giù.

Non segnala nulla il centro radar di Licola (Napoli), ne quello di Marsala.

Ma Ciampino insiste, e chiama l' ambasciata americana aRoma.

La telefonata ha inizio alle 22,41, ed è confusa quanto convulsa.

Mentre il centralinista dell' ambasciata prende tempo e cerca chi contattare («Un minuto solo. Devo chiamare qualcuno a casa»), gli addetti del sito radar di Ciampino chiacchierano tra loro: in particolare verranno identificate (ma solo molti anni dopo) le voci del maggiore Chiarotti e del colonnello Guidi.

Questi alcuni estratti della conversazione:

Chiarotti: «L'unica cosa era riuscire a beccare li qualche [incomprensibile] dell'ambasdata.

Era, era da riuscì a parlare con qualche americano [delta base Usa] di Sigonella.»

Guidi: «Telefoni a Sigonella e gli dici: "Ma voi, quando li è cascato un Phantom, chi caz*o chiamate degli americani? Ecco, è cascato un Phantom, dimme chi devo chiama'.»

Chiarotti: «Dai, su, su, provate un po' a questa maniera. Vediamo se lo tirano fuori. A Napoli possibile che non lo sanno?»

Guidi: «Appunto, no? Quando si arriva a Sigonella ti arrivano le camionette della Mp americana che ti mettono pure il dito nel c..o quando scendi dall' aereo ... che quando so' andato col Dc-9 sembrava che fossimo venuti da Cuba!»

Chiarotti: «Ma io infatti sto telefonando a questo [dell'ambasciata Usa] solamente per sape' a chi devo telefona', mica altro. Ma non mi risponde ... »

Guidi: «Ma lascialo sta', lascialo sta'. Riattacchi e never mind, perché un numero ... »

Chiarotti: «Vabbe, mo' per educazione bisogna che aspetto.»

 

Per «educazione» o perchè davvero speranzosi di avere qualche informazione preziosa, i radaristi di Ciampino non mollano.

Ma non cavano un ragno dal buco.

Solo quando, alla fine, arrivano a West Star, che è un nome in codice per indicare un sito della Nato di cui si sa solo che è dalle patti di Verona, ottengono qualche risposta chiara e precisa:

la portaerei Saratoga non era in mare, non c' era nessun aereo militare americano in volo, gli Stati Uniti non hanno visto niente.

Queste registrazioni rivelano in maniera incontrovertibile che qualcuno, all'interno dell'Aeronautica Militare Italiana, ha avuto un dubbio sulla possibile presenza di altri aerei nel cielo di Ustica.

Occorre essere precisi: quel dubbio non significa assolutamente che altri aerei fossero in effetti presenti nelle vicinanze del Dc-9 al momento della sua esplosione.

Del resto, se c'e una certezza su Ustica, e che nessun aereo militare italiano è stato coinvolto nel disastro.

E’ possibile ciononostante affermare, con uguale preciione, che anche solo quel singolo dubbio avrebbe potuto e dovuto suggerire maggiore prudenza da parte dell' Aeronautica nell' escludere in maniera così categorica la presenza di altri aerei intorno al Dc-9 dell'Itavia.

 

Scrive il Comitato Studi per Ustica nel suo Libro bianco:

« Il Comandante del 30 Roc [Comando Operativo Regione] responsabile della Difesa Aerea del suo settore (Martina Franca) indagò sull' eventuale presenza di velivoli militari in zona e la escluse, sia in base alle immediate conferme ottenute dai controllori dei dipendenti centri radar della Difesa Aerea, sia a seguito dei riscontri delle registrazioni radar. Contemporaneamente l' Aeronautica Militare richiese al Comando Nato di Bagnoli di svolgere le stesse indagini per velivoli alleati dipendenti dalla Nato e dalla VI Flotta, ottenendo, dopo pochi giorni, assicurazione formale negativa.

L' Aeronautica Militare, ricevute le informazioni, le passò al Ministro della Difesa [Lelio Lagaria], che potè così relazionare al Parlamento il 10 luglio 1980 che non vi erano velivoli italiani o alleati in volo nell'area dell'incidente.

L'Aeronautica Militare ritenne veritiere le informazioni ottenute, non solo perchè corrispondenti allo scenario radar, che ad essa risultava, ma anche perchè le Aeronautiche alleate avevano in passato sempre ammesso eventuali errori commessi, anche contro nemici, ben sapendo come sia impossibile nel tempo occultare la verita»

 

Questa ricostruzione, oltre, come detto, a non provenire da una voce ufficiale dell' Aeronautica, è comunque parziale e non del tutto corretta.

Partiamo dalla fine.

Non è mai successo, dal 1945 a oggi, che un velivolo militare di un Paese alleato abbia abbattuto un aereo di linea italiano uccidendo 81 civili: sicchè non si capisce che senso abbia riferirsi all' ammissione di errori commessi in precedenza. L'unico caso analogo che torna alla mente è la tragedia del Cermis, avvenuta il 3 febbraio 1998 (dunque a quasi vent'anni di distanza da Ustica) quando la coda di un caccia americano tranciò il cavo di una funivia, provocando la caduta della cabina e la morte di 20 sciatori.

Ma in quel caso il dramma si è svolto in pieno giorno, in una valle piena di turisti e abitanti della zona, non in mare aperto , di notte, e in assenza di testimoni.

E’, d' altra parte, abbastanza ingenuo voler far credere che - in una situazione internazionale complessa e delicata come quella del giugno 1980 - un qualunque Paese alleato eventualmente coinvolto nell' abbattimento del Dc-9 Itavia avrebbe ammesso la propria responsabilità prima all' Aeronautica Militare e poi alle autorità politiche italiane.

In secondo luogo, non è vero che i controllori di volo abbiano escluso la presenza di altri aerei o, se lo hanno fatto, hanno mentito.

E infatti il 30 maggio 1988, di fronte al giudice, il maresciallo dell' Aeronautica Luciano Carico (che la sera del 27 giugno 1980 era in servizio al centro radar di Marsala) ammette di aver visto, pochi minuti prima dell'esplosione, due tracce sul radar, una del Dc-9 Itavia e una di altro aereo; tant' e che, rivolgendosi a un collega, Carico fa anche una battuta scherzosa:

«Sta' a vedere che ora mette la freccia e sorpassa».

Da principio, Carico suppone che la seconda traccia si riferisca a un Boeing dell' Air Malta: ma l' aereo dell' Air Malta segue a circa quindici minuti di distanza il Dc-9 Itavia, dunque è escluso che la traccia si riferisca a esso.

Come se non bastasse, ulteriori registrazioni telefoniche (e successive - seppur tardive - deposizioni in tribunale) confermeranno che, nella mattina del 28 giugno, alcuni ufficiali dell' Aeronautica Militare e dello Stato Maggiore nutrono dubbi sulla sincerità delle risposte negative fornite dagli americani.

 

Tratto da Quella Maledetta Estate : Giovanni Minoli

Modificato da Dave97
Link al commento
Condividi su altri siti

Dave97 secondo te si possono produrre questi rapporti?

Sinceramente non lo so!

In caso di Near Collision , la prassi richiede la compilazione del modello AIRMISS.

Ma in genere quasi tutti i piloti optano, per una lamentela verbale.

Questo sito offre uno spunto interessante:

AirMiss

Modificato da Dave97
Link al commento
Condividi su altri siti

io avrei un file da postare ma non so come muovermi...suggerimenti?

 

EDIT:

ho dato un 'occhiata al sito Airmiss, si deve ammettere che le 'nearcollisions' non sono poi così rare ( usando un eufemismo) ehehe poveri i piloti civili! certo che poi si riducono a parlare di 'cosi' davanti ai 'cosi' che precedono i 'cosi detti aeroporti!

Modificato da filter
Link al commento
Condividi su altri siti

allora, io ho provato a chiedere come potevo postare un file ma nessuno m'ha risposto quindi mi prendo la libertà di copiarlo tutto...scusate se annoio.

Si tratta di documenti USA declassificati sulle attenzioni verso i paesi arabi e la Libia in particolar modo. Stiamo parlando però del '73.

Cercando su Ustica mi sono imbattuto in queste cose, ce ne sono altre anche interessanti dal punto di vista storico compreso un Memorandum del '71 sulla situazione Italiana! bellissimo. C'è anche la trascrizione dell'audizione di Ciancarella difronte ad una delle commissioni ( non ho caipto quale) che può dare qualche spunto in più. Io da parte mia non commento quanto l'ex ufficiale dice ma a qualcuno di voi potrebbe interessare.

Mettetela così, ho trovato questi documenti, ve li passo se vi interessano. Non voglio dar adito ad altre polemiche.

Gli altri files non sono direttamente collegati al disastro ma se vi interessa e se mi spiegate come posso trasmetterli sul forum, posso passarveli.

In caso contrario mi scuso per lo spazio rubato.

 

 

 

 

 

Declassified/Released US Department of State EO Systematic Review 30 JUN 2005

 

Message Text

 

SECRET

 

PAGE 01 STATE 060653

 

ORIGIN SS-25

 

INFO OCT-01 ADP-00 SSO-00 CCO-00 FILE-01 PCH-02 /029 R

 

DRAFTED BY AF/ N: WCLARK: EW

3/29/73 EXT 21774

APPROVED BY THE ACTING SECRETARY

AF: DDNEWSOM

AF/ N: JJBLAKE

AF/ EX: WGBRADFORD

 

M: SRGAMMON

SCA- MISS WATSON

S/ S- MR. MILLER

EUR/ WE- MR. VINE

NEA - MR. SISCO

---------------------088158

 

P R 030008 Z APR 73 ZFF5

FM SECSTATE WASHDC

TO AMEMBASSY TRIPOLI PRIORITY

INFO AMEMBASSY ROME

 

WHITE HOUSE

USDEL SAN CLEMENTE

USINT CAIRO BY POUCH

 

S E C R E T STATE 060653

 

EXDIS -NOFORN -TOSEC 82 -ZFF SAN CLEMENTE ONLY

 

E. O. 11652: XGDS-3

TAGS: PFOR, LY, US

SUBJECT: CONTINGENCY FOR BREAK IN RELATIONS

WHITE HOUSE PASS TO SECRETARY ROGERS IN SAN CLEMENTE

REF: TRIPOLI 352

1. DEPARTMENT APPRECIATES YOUR TIMELY VIEWS ON SUBJECT IN

REFTEL. IN CASE OF A BREAK, WE CONCUR THAT THE MOST

DESIRABLE LEVEL OF REPRESENTATION IN LIBYA WOULD BE IN

DESCENDING ORDER OF PREFERENCE, (1) FULLY ACCREDITED

CONSULATE GENERAL; (2) AMERICAN- STAFFED US INTERESTS

SECTION; (3) REPRESENTATION OF US INTERESTS BY A THIRD

COUNTRY EMBASSY ACTING AS A PROTECTING POWER. LARG' S

SECRET

 

SECRET

 

Declassified/Released US Department of State EO Systematic Review 30 JUN 2005

 

 

Declassified/Released US Department of State EO Systematic Review 30 JUN 2005

 

PAGE 02 STATE 060653

 

WILLINGNESS TO PERMIT ESTABLISHMENT OF A CONSULATE GENERAL

NO DOUBT WILL DEPEND ON THE CIRCUMSTANCES OF A DIPLOMATIC

BREAK. IF BREAK RESULTED FROM LIBYA' S MERGER WITH EGYPT,

CONSULATE GENERAL MIGHT BE ACCEPTABLE TO THE NEW " UNITED

ARAB REPUBLIC." IF MISSION CLOSED BEFORE THEN AS A RESULT

DIPLOMATIC CONFRONTATION, LARG MIGHT INSIST ON COMPLETE

TERMINATION OF AN OFFICIAL US PRESENCE. IN THIS CASE,

WHETHER LARG WOULD PERMIT US OFFICIALS TO REMAIN UNDER AN

INTERESTS SECTION ARRANGEMENT MIGHT DEPEND ON WHETHER IT

THOUGHT ITS OWN INTERESTS REQUIRED LIBYAN OFFICIALS IN THE

US.

 

2. WHILE EXACT CIRCUMSTANCES OF A BREAK CANNOT BE PREDICTED,

FOLLOWING CONTINGENCY GUIDANCE HAS BEEN DEVELOPED.

HOWEVER, WITH RESPECT TO ANY OF FOLLOWING, YOU REQUESTED

TO SEEK PRIOR INSTRUCTIONS FROM DEPT. IF AT ALL POSSIBLE.

A. IF CHARGE IS CALLED TO MFA TO RECEIVE WORD OF BREAK,

HE SHOULD REQUEST WRITTEN NOTIFICATION OF DECISION. HE

SHOULD EXPRESS REGRET OVER LARG' S ACTION AND INDICATE USG

HAS ALWAYS VALUED DIPLOMATIC CHANNEL TO LARG AS WAY OF

FACILITATING FRANK EXCHANGE OF VIEWS AND CORRECTING POSSIBLE

MISUNDERSTANDINGS. LARG DECISION PARTICULARLY REGRETTABLE

AT TIME WHEN USG IS IMPROVING COMMUNICATIONS

WITH OTHER GOVERNMENTS, INCLUDING SOME WITH WHICH IT HAS

HAD SERIOUS DIFFERENCES IN PAST. THIS REGRET IS INCREASED

BY OUR RECOLLECTION OF HISTORIC US IDENTIFICATION WITH

LIBYAN INDEPENDENCE AND ECONOMIC DEVELOPMENT.

B. CONSISTENT WITH FOREGOING, CHARGE SHOULD ASK LARG TO

CONSIDER ADVANTAGES TO BOTH GOVERNMENTS OF CONTINUING

TO MAINTAIN CONTACT. CONTINUED PRESENCE OF NEARLY 3,000

AMERICANS IN LIBYA INTIMATELY ASSOCIATED WITH SOUND

OPERATION OF COUNTRY' S MAJOR INDUSTRY WOULD ARGUE FOR SUCH

ARRANGEMENT, SINCE THESE AMERICANS WOULD VIEW COMPLETE

DEPARTURE OF US OFFICIAL PRESENCE WITH CONCERN. SHOULD

LARG AGREE TO THIS SUGGESTION, USG, IN TURN, WOULD BE

PREPARED TO AGREE TO CONTINUED LIBYAN REPRESENTATION IN

THE US, WHICH COULD FACILITATE LARG ASSISTANCE TO THE

MORE THAN 700 LIBYAN NATIONALS, PRINCIPALLY STUDENTS,

NOW IN US.

SECRET

 

SECRET

 

PAGE 03 STATE 060653

 

C. IF MFA ACCEPTS CHARGE' S PROPOSAL, OR INDICATES

Declassified/Released US Department of State EO Systematic Review 30 JUN 2005

 

 

Declassified/Released US Department of State EO Systematic Review 30 JUN 2005

 

WILLINGNESS TO REFER IT TO RCC FOR DECISION, CHARGE

SHOULD ASK THAT EMBASSY OFFICE BE PERMITTED TO CONTINUE

NORMAL OPERATIONS ON PROVISIONAL BASIS UNTIL DEFINITIVE

ARRANGEMENTS FOR FUTURE RELATIONS BETWEEN BOTH GOVERNMENTS

HAVE BEEN SETTLED. IN ADDITION,

 

(1) CHARGE SHOULD STATE US PREFERENCE IS FOR

REPRESENTATION THROUGH CONSULATE GENERAL.

(2) IF THIS PROPOSAL DEFINITELY REJECTED, CHARGE

SHOULD PROPOSE ESTABLISHMENT OF US- STAFFED INTERESTS

SECTION, SUCH AS THOSE US NOW HAS IN CAIRO, ALGIERS,

AND BAGHDAD.

D. IF MFA DEFINITELY REJECTS PROPOSAL FOR INTERESTS

SECTION, CHARGE SHOULD EXPRESS REGRET AND REQUEST MFA

GRANT SUFFICIENT TIME, E. G., THIRTY DAYS, TO PERMIT

EMBASSY TO WIND UP ITS AFFAIRS AND FACILITATE ORDERLY

DEPARTURE OF PERSONNEL AND DISPOSAL OF PROPERTY. CHARGE

SHOULD INDICATE RECIPROCAL COURTESY WOULD BE ACCORDED TO

LIBYAN EMBASSY WASHINGTON.

 

3. FYI ONLY: UNDER CONTINGENCY PLANNING MADE SOMETIME

AGO, WE CONCLUDED THAT ITALY WOULD BE THE MOST DESIRABLE

COUNTRY TO ASK TO SERVE AS OUR PROTECTING POWER, SHOULD

THAT BE REQUIRED, ESPECIALLY IF AMERICANS WERE ALLOWED TO

REMAIN TO STAFF AN INTERESTS SECTION. OUR RESPECTIVE

NATIONAL INTERESTS IN LIBYA DO NOT CONFLICT, AND ITALY' S

RELATIONS WITH LIBYA ARE GOOD RELATIVE TO THOSE OF MOST

OTHER WESTERN COUNTRIES. OUR SECOND CHOICE WOULD BE

SPAIN, ESPECIALLY IN CASE THE LIBYAN MERGER WITH EGYPT IS

CONSUMMATED, SINCE SPAIN IS ALREADY OUR PROTECTING POWER

IN EGYPT. OTHER COUNTRIES WHICH MIGHT SERVE AS OUR

PROTECTING POWER, IN DESCENDING ORDER OF PREFERENCE, ARE

TURKEY, WEST GERMANY, AND FRANCE. WE WOULD RULE OUT

GREECE FOR NOW ( WHICH WOULD OTHERWISE BE AN EXCELLENT

CHOICE) BECAUSE ELEMENTS OF THE SIXTH FLEET ARE BASED

THERE, AND BECAUSE OF SENSITIVITIES ARISING FROM RECONNAISANCE

FLIGHT. END FYI.

SECRET

 

SECRET

 

PAGE 04 STATE 060653

 

4. FOR ROME: NATURALLY WE WILL CONSULT WITH GOVERNMENTS

BEFORE MAKING ANY FINAL DECISION ON PROTECTING POWER.

FOREGOING MESSAGE IS SOLEY FOR CONTINGENCY PURPOSES.

YOUR COMMENTS REQUESTED BUT WE DO NOT WISH CONTACT

ITALIANS AT THIS TIME. RUSH

Declassified/Released US Department of State EO Systematic Review 30 JUN 2005

 

 

Declassified/Released US Department of State EO Systematic Review 30 JUN 2005

 

SECRET

 

*** Current Handling Restrictions *** EXDIS

*** Current Classification *** SECRET

 

Declassified/Released US Department of State EO Systematic Review 30 JUN 2005

 

 

Declassified/Released US Department of State EO Systematic Review 30 JUN 2005

 

---omissis---------------------------------

 

Secure: OPEN

Status: <DBA CORRECTED> gwr 971120

Subject: CONTINGENCY FOR BREAK IN RELATIONS

TAGS: PFOR, LY, US

To: CAIRO

ROME

SAN CLEMENTE

TRIPOLI

Type: TE

Markings: Declassified/Released US Department of State EO Systematic Review 30 JUN 2005

 

Declassified/Released US Department of State EO Systematic Review 30 JUN 2005

Modificato da filter
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...