Jack89 Inviato 28 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 28 Ottobre 2004 infatti... per espressiona "roba simile" inetndevo quello... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gianni065 Inviato 28 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 28 Ottobre 2004 Problemi all'apparato scheletrico, cervicale compresa, sono molto comuni Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Jack89 Inviato 28 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 28 Ottobre 2004 ma si può comprimere la cassa toracica andando a "infastidire" i polmoni??? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gianni065 Inviato 28 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 28 Ottobre 2004 No Jack. I polmoni proprio non c'entrano, non nel senso che dici tu. I danni all'apparato scheletrico derivano da attività di volo intense. Le sollecitazioni delle accelerazioni, ma anche dei decolli e atterraggi, per non parlare delle vibrazioni e degli scossoni (vuoti d'aria, motori, ecc...) comportano comunque uno stress a carico della colonna vertebrale e delle articolazioni, in maniera molto simile a chi per una vita ha fatto il camionista o l'autista di mezzi di trasporto. Pertanto certe patologie sono frequenti con l'avanzare dell'età. I polmoni, come tutto l'apparato cardio-circolatorio, di certo subiscono gli stress indotti dalle accelerazioni sulla circolazione del sangue, nonchè dall'alterazione dei ritmi cardio-respiratori in particolari condizioni di stress e di tensione emotiva. E' però difficile che i polmoni ne risentano, mentre è molto più frequente che ne risentano il cuore e il cervello, gli occhi, l'udito. Anche per questa ragione i piloti (e tutti i naviganti) percepiscono una indennità di volo. Ed anche per questa ragione di solito l'attività di volo di un pilota inizia a diminuire dopo i 35 anni e termina quasi del tutto a 40 anni. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Maverick1990 Inviato 29 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 29 Ottobre 2004 No Jack. I polmoni proprio non c'entrano, non nel senso che dici tu. I danni all'apparato scheletrico derivano da attività di volo intense. Le sollecitazioni delle accelerazioni, ma anche dei decolli e atterraggi, per non parlare delle vibrazioni e degli scossoni (vuoti d'aria, motori, ecc...) comportano comunque uno stress a carico della colonna vertebrale e delle articolazioni, in maniera molto simile a chi per una vita ha fatto il camionista o l'autista di mezzi di trasporto. Pertanto certe patologie sono frequenti con l'avanzare dell'età. I polmoni, come tutto l'apparato cardio-circolatorio, di certo subiscono gli stress indotti dalle accelerazioni sulla circolazione del sangue, nonchè dall'alterazione dei ritmi cardio-respiratori in particolari condizioni di stress e di tensione emotiva. E' però difficile che i polmoni ne risentano, mentre è molto più frequente che ne risentano il cuore e il cervello, gli occhi, l'udito. Anche per questa ragione i piloti (e tutti i naviganti) percepiscono una indennità di volo. Ed anche per questa ragione di solito l'attività di volo di un pilota inizia a diminuire dopo i 35 anni e termina quasi del tutto a 40 anni. e dopo i 40 anni che fai vai in pensione??? cosa fa un pilota dopo aver superato quel limite? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
dread Inviato 29 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 29 Ottobre 2004 resta a terra a vedere gli altri che volano e a dirgli casa devono fare Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
nighthawk Inviato 29 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 29 Ottobre 2004 volare per qualche anno e poi essere assegnato ad un impiego in ufficio. É il paradiso Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Jack89 Inviato 29 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 29 Ottobre 2004 grazie gianni!! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gianni065 Inviato 29 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 29 Ottobre 2004 Sì, arrivati a una certa età (attorno ai 35-40) i piloti imboccano le strade del comando non operativo, come il comando di stormi (che è un incarico essenzialmente burocratico) o di altre strutture, di uffici dello stato maggiore, ecc... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
dread Inviato 29 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 29 Ottobre 2004 volare per qualche anno e poi essere assegnato ad un impiego in ufficio. É il paradiso per me sarebbe terribile io volerei fino a che regge il cuore Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Maverick1990 Inviato 29 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 29 Ottobre 2004 Sì, arrivati a una certa età (attorno ai 35-40) i piloti imboccano le strade del comando non operativo, come il comando di stormi (che è un incarico essenzialmente burocratico) o di altre strutture, di uffici dello stato maggiore, ecc... e qua rriva il brutto della carriera militare secondo me...... ma una persona può diventare generale aeronauticopur essendo pilota? altra domanda: un brevetto di pilota privato può favorire l' accesso all' accademia? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
dread Inviato 29 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 29 Ottobre 2004 altra domanda: un brevetto di pilota privato può favorire l' accesso all' accademia? dovrebbe fornire un punto in più, come la media scolastica Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gianni065 Inviato 29 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 29 Ottobre 2004 Onestamente credo che il brevetto di pilota non dia alcun titolo preferenziale. Anche perchè in Aeronautica sono convinti che è meglio formare un pilota ex novo piuttosto che averne uno già impostato (e magari impostato male). Quando un ufficiale lascia la carriera "operativa" può anche rimanere nel ruolo dei naviganti, a patto di fare il numero di ore di volo minimo per mantenere le abilitazioni. Di solito gli ufficiali superiori (e quindi anche i generali) cercano di fare queste ore di volo, magari accordandosi con il comandante di qualche gruppo di volo, in maniera da mantenere l'abilitazione (e continuare a percepire la relativa indennità di volo...) Arriva però un punto (di solito oltre i 50 anni) in cui è difficile superare la visita di controllo annuale... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Jack89 Inviato 30 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 30 Ottobre 2004 la data massima per cui uno è vincolato a lasciare il lavoro qual'è?? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gianni065 Inviato 30 Ottobre 2004 Segnala Condividi Inviato 30 Ottobre 2004 Credo che la data massima sia quella prevista per il pubblico impiego 8carriera dirigenziale): 65 anni Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Dark Angel Inviato 31 Ottobre 2004 Autore Segnala Condividi Inviato 31 Ottobre 2004 no, il brevetto di pilota privato non favorisce l'entrata in accademia...è meglio per chi ce l'ha perchè sa gia qualcosa, ma prima bisogna sapere italiano metematica e inglese...poi in caso servirà, ma solo per aiuto negli studi!!! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Jack89 Inviato 1 Novembre 2004 Segnala Condividi Inviato 1 Novembre 2004 Allora cos'è che potrebbe "favorire" l'entrata in accademia? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
nighthawk Inviato 1 Novembre 2004 Segnala Condividi Inviato 1 Novembre 2004 solo la forza di volontà ferrea può darti maggior fiducia in te e darti quindi la forza di iniziare l'avventura! usata la forza!!! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Jack89 Inviato 1 Novembre 2004 Segnala Condividi Inviato 1 Novembre 2004 sai che sei moooooooooolto s aggio! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
nighthawk Inviato 1 Novembre 2004 Segnala Condividi Inviato 1 Novembre 2004 sono solo convinto delle immense capacità che ogni uomo porta con se. la maggior parte delle persone tiene soppressa la propria voglia di fare. Quei pochi che la tirano fuori, sono capaci di tutto e hanno pochi limiti davanti a sè. almeno questo è quello che mi piace pensare, quello che dovrò fare per entrare in accademia!!! (sembro quasi un oratore greco)........... B) Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
nighthawk Inviato 1 Novembre 2004 Segnala Condividi Inviato 1 Novembre 2004 oppure quello della pubblicità di k***** cereali che dice "c'è sempre qualcosa dietro". beh mi accontento Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Maverick1990 Inviato 1 Novembre 2004 Segnala Condividi Inviato 1 Novembre 2004 la tua descrizione di quello che può favore per entrare in accademia e la mia più perfetta descrizione del mio modo di essere. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
nighthawk Inviato 1 Novembre 2004 Segnala Condividi Inviato 1 Novembre 2004 la tua descrizione di quello che può favore per entrare in accademia e la mia più perfetta descrizione del mio modo di essere. mitico!!!! un mio simile nel modo di pensare..... per quanto può essere difficile pilotare un aereo, in un combattimento ti guida il cuore e la mente è tutt una con il mezzo. l'accademia non è facile, lo dicono tutti, ne entrano tanti e ne esce una elite', tutti gli esami possono essere superati con studio e costanza. e poi finalmente a compiere il sogno dell'uomo, volare come gli uccelli!!! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
dread Inviato 1 Novembre 2004 Segnala Condividi Inviato 1 Novembre 2004 secondo me non si vola o non si combatte con il cuore(se ho interpretato bene il significato), ma con la mente, non bisogna farsi prendere dai sentimenti, ne dalla pietà (quests poi è terribile), ne dalla rabbia (che ti fa fare cose stupide) la vendetta non va cercata e lei che deve venireda te, bisogna sempre aspettare il momento adatto per ogni cosa, e poi c'è la paura... (è buona, ma cattiva insieme), ti può far fare cavolate o può salvarti la vita, ricordate: il coraggioso non è quello che non ha paura, solo i pazzi nonhanno paura, il coraggioso è quello che la sa dominare, sa trovare il rovescio della medaglia, dal punto di vista fisiologico, la paura scatena una serie di reazioni chimiche che aumentano la forza e la velocità di riflessi, nonchè diminuisce il senso del dolore, un doping naturale insomma.... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Dark Angel Inviato 1 Novembre 2004 Autore Segnala Condividi Inviato 1 Novembre 2004 Dread sono d'accordo con te...e poi quella frase credo sia verissima!!!! credo che per volare (per esempio in combattimento) non bisogna usare il cuore...bisogna avere sangue freddo..non pensare molto! pensare li, potrebbe essere l'ultima cosa che fai!!! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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