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La passione del volo


-{-Legolas-}-

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  • 2 settimane dopo...

Prima o poi quell’aereo inglese dall’inconfondibile ala ellittica, elegante come una fuoriserie, l’abbiamo visto tutti, in un vecchio documentario in bianco e nero o in qualche film. Immagini sgranate che rievocano aromi di cuoio, metallo e di benzina avio, la speranza e il tumulto di giovanissimi cuori e le lapidarie parole che Winston Churchill pronunciò in quel lontano agosto del 1940, al culmine della Battaglia d’Inghilterra: “Mai così tanti dovettero così tanto a così pochi”. I Pochi erano loro, The Few; i piloti dei mitici Spitfire

 

Battle of Britain-Spitfire(p.s. i filmati da che film sono presi oltre che da pearl harbour?)

Modificato da dogfighter
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le immagini sono prese anche dal film "Dark blue world" ;)

 

si può citare, per ricordare la passione del volo, il titolo dell'autobiografia di Yeager "Vivere per volare"

 

e da quest'ultima, sui test compiuti col Bell-X1

 

"Sino a questo momento hai eseguito alla lettera il piano di volo previsto.

Ora il piano di volo esige che tu espella il propellente restante e plani fino all’atterraggio.

Ma hai gli occhi fuori dalle orbite, sei emozionato fino alla punta dei capelli e il Cavaliere del cielo prevale sul prudente pilota collaudatore. Fottitene!

Sei lassù nella parte scura del cielo a bordo della più favolosa macchina che sia mai stata costruita e non hai proprio voglia di tornare a casa.

Il momento impone un bel tonneau lento e abbassai un’ala, tirando un paio di G finche ti ritrovi appeso a testa in giù a zero G e il motore si spegne.

Non appena l’X1 si raddrizza, i razzi si riaccendono.

Bravo scemo ! A zero G il propellente non può alimentare il motore e avrei potuto esplodere.

Per questa volta l’X1 è stato clemente.

Sai che cosa si aspettano che tu faccia ma sai anche quello che tu farai.

Spegni il motore, ma invece di gettare il propellente rimasto, fai un bel tonneau e punti in picchiata sulla base aerea di Muroc.

Piombiamo giù, pesanti come il piombo, con l’ago che sfiora Mach 0.8, una picchiata planata più veloce di quella di molti aviogetti a pieno regime e stai pensando Facciamo vedere a quelli cosa sa fare il vero X1

Siamo sotto i 1500m , allineati con la pista principale di Muroc; e siamo ancora in picchiata.

Passiamo fischiando sopra la pista, a soli 100m da terra, finche ci troviamo all’altezza della torre di controllo. Un colpetto alla levetta d’accensione e le quattro camere soffiano fuori una fiammata lunga dieci metri.

Diavolo, la spinta è così violenta che ti rispedisce indietro di una settimana.

Il muso dell’aereo è puntato verso l’alto così dritto che non riesci a vedere il cielo blu attraverso il parabrezza.

Non siamo più un’aereo ma un razzo spaziale.

Non stai volando, ma stai aggrappato alla coda di una tigre.

In perpendicolare stai andando a mach 0.75! in un minuto il propellente è esaurito.Ora sei a 10.500m. e alla velocità di mach 0.85

Sei così eccitato, spaventato ed emozionato che non riesci a spiccicare una parola fino al giorno dopo."

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Continua a volare, Boy!

 

Vola nel cielo e nei tuoi sogni.

 

Vola nei tuoi sentimenti

 

e in quelli dei tuoi amici.

 

Vola nel sorriso di una donna

 

e nel dolore di chi soffre.

 

Ma non restare mai,

 

impassibile, a terra.

 

A terra si muore.

 

Si muore.

 

E non è sempre necessario un aeroplano per volare.

 

Tratto dal libro "Pilota" di Fausto Bernardini (consigliato a tutti)

Modificato da julian
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  • 1 mese dopo...
  • 2 settimane dopo...
  • 4 mesi dopo...
Ospite Folgore
"Run...live to fly,fly to live...."

 

Tratto da "Aces High",Iron Maiden

 

Mitca quella canzone

ACES HIGH

 

There goes the siren that warns of the air raid

Then comes the sound of the guns sending flak

Out for the scramble weve got to get airborne

Got to get up for the coming attack.

 

Jump in the cockpit and start up the engines

Remove all the wheelblocks theres no time to waste

Gathering speed as we head down the runway

Gotta get airborne before its too late.

 

Running, scrambling, flying

Rolling, turning, diving, going in again

Run, live to fly, fly to live, do or die

Run, live to fly, fly to live. aces high.

 

Move in to fire at the mainstream of bombers

Let off a sharp burst and then turn away

Roll over, spin round and come in behind them

Move to their blindsides and firing again.

 

Bandits at 8 oclock move in behind us

Ten me-109s out of the sun

Ascending and turning our spitfires to face them

Heading straight for them I press down my guns

 

Rolling, turning, diving

Rolling, turning, diving, going in again

Run, live to fly, fly to live, do or die

Run, live to fly, fly to live, aces high.

 

TAIL GUNNER (non l'ho ami ascoltatà, non riesco a scaricarlaaaaa)

 

Trace your way back 50 years

To the Glow of Dresden - blood and tears

In the black above by the cruel searchlight

Men will die and men will fight - yeah!

Who shot who and who fired first?

Dripping death to whet the bloodthirst

No radar lock on - skin and bone

The bomber boys are going home

 

[Chorus:]

Climb into the sky never wonder why - Tail gunner

You're a Tail gunner

[Repeat]

 

Nail that Fokker kill that son,

Gonna blow your guts out with my gun,

The weather forecasts good for War

Cologne and Frankfurt? have some more!

Tail end Charlie in the boiling sky

The Enola Gay was my last try

Now that this Tail gunner's gone

No more Bombers (just one big bomb)

 

 

e ovviamente la mia firma, dopo avere riportato alla base un SM79 con 10 squarci da 20mm, 1 motore andato, quello centrale dannaeggiato e un armiere morto più innumerevoli buchi.

E anche un C202 col motore distrutto da un hurry IIc e le ali a colabrodo......

 

but you're able to keep a plane in flight only with the power of your spirit

pear01 of Onryou Chutai Revengeful Ghost to Folgore, Target Tobruk.

Modificato da Folgore
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La Passione Per il Volo

La passione per il volo è molto difficile da definire e soprattutto in molti casi difficile da condividere.

Nella cerchia di amicizie e conoscenze che ognuno di noi si trova a frequentare quotidianamente difficilmente si incontrano persone animate da questo tipo di passione.

Personalmente ho avuto la fortuna di condividere questa passione con un gruppo di persone straordinarie,uniche, che mi hanno insegnato tantissimo e alle quali sono legato da un profondo senso di amicizia.

Il nostro gruppo, nel periodo migliore e cioè prima che alcune care persone, per ovvi motivi anagrafici venissero a meno, era composto da circa una ventina di individui, dall’età più disparate, si andava dallo sbarbatello di 20 anni all’ex pilota RSI ultrasettantenne, tutti uniti da un’unica grande passione “IL VOLO”.

Il nocciolo del nostro gruppo, formato da 4 Fratelli, perché definirli amici mi sembrerebbe troppo riduttivo, si era forgiato durante il corso per il conseguimento del brevetto da pilota Privato tenutosi presso l’aero club di Reggio Emilia nel lontano 1991.

Io,(Mik) JP,Nav, e Fisher

Appassionati di volo acro, avevamo adottato uno schema originalissimo e che trasgrediva a quello che era stato , da sempre , il cliché dell’aeroclub che prevedeva che il pilota novellino completasse la sua formazione portando in giro piloti più esperti.

Il nostro schema , invece, prevedeva :

- il volo singolo con l’istruttore per affinare o approfondire concetti di assetti inusuali, rudimenti di volo in formazione, infarinature di procedure IFR.

(per la serie se dobbiamo imparare tanto vale farlo dal miglior pilota disponibile, tanto più che in quel periodo ,a Reggio, volare con l’istruttore non comportava costi addizionali, quindi….)

- oppure voli di trasferimento in coppia, due per aeroplano secondo il principio logico che mettendo insieme 4 mezzi pilotini, doveva pur saltar fuori un Pilota.

 

E questo, ovviamente, creava qualche malumore sul piazzale dell’aeroclub, popolato di tanti piloti Experten , tutti rigorosamente brevettati a Miramar, che si sentivano trascurati e che noi classificheremo con termine bonario( ma non tanto), i piloti con la Valigia, coniando un termine che definiva lo stereotipo del pilota che per un trasferimento da Reggio E a Modena (5 min di volo) si porta in volo la valigia degli attrezzi,e cioè Carte cartine, goniometro,regolo Jeppsenn, Botlang e magari una volta in volo accende tutti gli apparati Com, Nav, VOR , ILS, e dato che c’e anche il DME e se disponibile anche il TCAS (non si sa mai).

 

Low Pass

Dopo circa un annetto di maturazione, forti delle nostre esperienze (si fa per dire), ma sostanzialmente consapevoli di aver seguito un trainig decente, venne il periodo in cui divertivamo a sobillare il piazzale con dei bassi passaggi lungo pista e tirone a fondo pista.

Praticamente aspettavamo le ore più fresche della giornata, e nel tardo pomeriggio, saltavamo sui nostri P66C e iniziavamo una specie di giostra che comprendeva decollo, circuito di traffico, finale a palla (115-120Kts in configurazione pulita), asse pista percorso a bassa quota, e chandelle a sinistra o a destra per riprendere quota, e nuovo giro.

Ovviamente tutto questo creava dei seri motivi di attrito sul piazzale, perche quasi tutti i piloti con la valigia, non gradivano questo modo di volare indisciplinato e pericoloso, secondo il loro metro di giudizio.

Noi, dal nostro canto, cercavamo di passare inosservati come potrebbe passare inosservato uno che cerca di spegnere un principio d’incendio con delle secchiate di benzina.

Lo scherzo

Una volta, dopo l’ennesima serie di Low Pass, ero il navigatore di JP, e ci venne in mente uno stratagemma che aveva il chiaro scopo di appiccare l’incendio delle polemiche sul piazzale.

Subito dopo l’atterraggio, sfruttando il fatto che la via d’uscita era molto distante dal piazzale, di comune accordo , ci siamo fermati subito dopo aver imboccato il raccordo, sono saltato giù dall’aereo, ho sradicato alcune piantine e le ho piazzate sul carrello, curando la sistemazione in modo che non potesse arrecare danno all’aereo durante il rimanente rullaggio e con indifferenza ci siamo diretti versi il piazzale. B-)

Chiaramente, arrivati sul piazzale dove potevamo parcheggiare l’aereo se non davanti al gruppetto di piloti con la valigia, eppure il piazzale dell’aeroclub di Reggio è enorme. :P

E’ altrettanto evidente che i fascetti d’erba sono stati notati immediatamente, se è vero che i primi rimproveri ci sono arrivati via radio quando stavamo ancora parcheggiando l’aereo.

Smontiamo giù con apparente disinvoltura, in mezzo ad un capannello di persone che ha circondato l’aereo; la cosa inizia ad essere preoccupante, e i rimproveri anche molto pesanti.

In genere non sono il tipo molto adatto a combinare degli scherzi, perché non riesco proprio a rimanere serio ma in quel momento mi rendo conto che forse l’abbiamo combinata troppo grossa ed inizio ad essere seriamente preoccupato, tanto più che qualcuno dei Piloti va ad informare dell’accaduto il meccanico e l’istruttore.

Mentre JP cerca di minimizzare la cosa discutendo con alcuni piloti, scorgo l’istruttore ed il capo meccanico che si stanno dirigendo verso di noi con un’espressione tutt’altro che rassicurante, intanto il capannello di persone attorno al nostro aereo è aumentato e tutti dicono la loro.

Avrei la tentazione di rimuovere i fasci d’erba, ma forse è meglio non peggiorare la situazione.

Il capo meccanico, un signore di settant’anni, ex motorista su S.79 delle reggiane è il leader carismatico del nostro aeroclub, anche l’istruttore gli porta grande rispetto ,ed è una persona molto severa ma anche molto leale.

L’istruttore poi, è una persona con un curriculum vitae che farebbe impallidire chiunque, basti pensare che è un Ex istruttore Militare.

Arrivano vicino all’aereo, ed iniziano ad ispezionare la gamba del carrello, in un silenzio quasi irreale;

qualcuno dei presenti abbozza , timidamente, qualche provvedimento disciplinare nei nostri confronti, ed io e JP ci guardiamo ripetutamente con espressione che non lascia adito a dubbi:

ma chi ca@@o ci ha detto di fare sta stron@@ta !!! :pianto:

L’epilogo di questa vicenda è tutta un programma.

L’istruttore ,impassibile, da un’occhiata alla gamba del carrello, confabula con il capo meccanico , ci guarda con espressione mista tra il severo e il divertito, accenna ad un leggero sorriso e va via scuotendo il capo senza dire una sola parola.

Il capo Meccanico,Walter, invece ci affronta a brutto muso e ci dice testualmente :

Ma chi volete prendere in giro , voi due ?

Scuote la testa anche lui, e va via.

Si ferma dopo pochi passi, si gira verso di noi, e sfoggiando un sorriso a 40 denti ci urla di rimuovere l’erbacce dal carrello , munirci di stracci e ripulire l’aeromobile…

E poi rivolto ai piloti con la valigia aggiunge, solamente dei fessi potevano abboccare …..

 

Le riattaccate Tattiche

Oramai è evidente che il nostro gruppo, che nel frattempo ha acquistato nuovi elementi, è l’anima dell’aeroclub di R.E. ed è altrettanto evidente che il piazzale è suddiviso in almeno tre fazioni:

Noi, i nostri nemici (i piloti con la valigia) e i non so, cioè la maggior parte dei soci piloti che non si schiera ne da una parte ne dall’altra, anche se sotto sotto, tifano per noi se non altro perché siamo più divertenti.

Un bel sabato pomeriggio, arrivo in aeroclub alle 14.00, entro nella saletta briefing , e noto un capannello di piloti che staziona davanti alla bacheca dove è esposto un comunicato Importante che dice più o meno :

A tutti i Sig. Piloti

A partire da oggi, sabato (data che non ricordo) sono proibiti i bassi passaggi lungo l’asse pista

Per motivi di sicurezza non saranno più tollerati atteggiamenti di volo indisciplinati.

I trasgressori saranno puniti con la sospensione della licenza di volo per un mese..

Firmato : il direttore delle scuola.

 

Ma che palle!!!

Ovvio, il direttore della scuola è il leader dei piloti con la valigia…

Iniziano le discussioni sul concetto molto soggettivo della sicurezza.

E cioè, quanto può essere indisciplinato e pericoloso un pilota che preferisce uno schema di volo poco ortodosso, ma solo dopo aver affinato certe tecniche con l’istruttore, piuttosto che il classico pilota che non fa un check con un’istruttore da più di 5 anni e che magari certe ca@@ate le fa di nascosto, e in auto-apprendimento.

Il nostro schema, che comporta voli frequenti e della durata di 20 min, ci porta ad essere più allenati del pilota che fa un volo di trasferimento lungo, magari ogni due mesi.

Se consideriamo l’inversione dei ruoli tra pilota e navigatore , la rotazione degli equipaggi , i voli turistici che ci affibbiano, ciascuno di noi è in volo dalle 4 alle 5 volte per week end.

Consideriamo che spesso, per i motivi detti precedentemente, continuiamo a volare con l’istruttore per affinare gli assetti inusuali.

 

Il provvedimento ci sembra l’autentica ca@@ata all’italiana.

Cioè, dato che non possiamo discriminare chi è capace di eseguire un low pass, dato che non possiamo impedire a chi non è capace di eseguirlo mettendo così a repentaglio la sicurezza del volo, allora proibiamo a tutti di farlo.

 

Come è ovvio, il provvedimento ha come unico risultato immediato quello di scatenare un putiferio di polemiche.

Il nostro gruppo, si riunisce attorno al nostro istruttore per cercare di capire le motivazioni di un tale provvedimento; il quale altro non può dirci che per quanto non sia d’accordo è comunque una direttiva del direttore della scuola e come tale deve essere rispettata.

Però lui stesso nutre dei seri dubbi sulla validità di un tale provvedimento.

Tra l’altro, sogghignando aggiunge:

Allora le riattaccate a scopo didattico come devono essere considerate?

 

Inutile dire che appena terminata la frase, le nostre menti quasi diaboliche, avevano trovato la soluzione al problema.

Come tutti i sabati, aspettiamo il tardo pomeriggio per dare inizio alla giostra.

Anche perché a quell’ora, sul campo ci sarà anche il direttore della scuola.

Difatti, come lo vediamo arrivare, io e Nav chiediamo al meccanico se possiamo prendere lo I-IABX (P66C) , subito dopo Fox e Fisher prendono lo I-IADF (P66C) e DON e Pluto si impossessano dello I-IABI (P66C).

Decollo e inizio un giro lungo per dare tempo agli altri di decollare ed predisporsi per la giostra.

Lo scopo del gioco è quello di distanziarci in modo tale che sul capo sia presente sempre un aereo in Low pass.

Dopo aver completato il circuito di traffico, mi presento in finale a 115 Kts, dichiarando un touch & Go,alla radio.

Il direttore della scuola, (oohpsss ma guarda che caso :rotfl: ) mi da nr° 1 all’atterraggio…

Arrivo velocissimo ed altissimo sulla soglia pista ed ovviamente dichiaro alla radio la riattaccata…

E dato che in finale è presente il DF di Fox e Fisher libero immediatamente a sud ( con una chandelle ) per consentire il touch & Go dell’aeromobile che segue. :rolleyes:

Ovviamente Il P66C che segue adotta il medesimo accorgimento, ed io ho stretto il circuito a sud in modo tale da portarmi subito alle spalle del terzo P66C in modo da fornire anche a lui la scusa di liberare immediatamente a sud per consentire il touch & go del sottoscritto.

Siamo andati avanti così per una 15 di minuti, intanto questo nostro problema ad atterrare decentemente ha fatto il giro dell’aria e diversi altri equipaggi in volo, scherzano via radio sul questa nostra improvvisa incapacità .

Continuiamo, imperterriti in questo giochino, per altri 10 minuti, dopodiché sentendo che altri aerei si stavano avvicinando al nostro circuito di traffico per il rientro, decidiamo di togliere le tende e atterrare onde evitare di creare problemi.

Stiamo rullando verso il parcheggio , quando io e nav sentiamo alla radio che uno dei PA28 dichiara una riattaccata, mi volto verso la pista e noto che il pilota esegue praticamente un low pass con chandelle a sud, esattamente come noi, che scoppiamo a ridere ..

Nel frattempo arrivano in circuito, rispettivamente, l’istruttore con allievo sull’ultimo P66C della nostra flotta, l’altro PA28 ed il C172.

Tutti e tre si cimentano nella riattaccata tattica…

Incredibile, oramai siamo all’anarchia completa. :rotfl::rotfl:

Arriviamo sul piazzale e dopo aver parcheggiato l’aereo ci dirigiamo con indifferenza verso la postazione radio, dove è presente il direttore della scuola.

Ora, è vero che è il leader dei piloti con la valigia, ma è anche vero che è stato il nostro istruttore di teoria;

ci conosce benissimo e da una vita; sa perfettamente che non siamo né dei pivelli e né degli incoscienti, conosce il nostro iter addestrativo e quindi si limita a guardarci con espressione mista tra l’incazzato per aver chiaramente disubbidito ad una sua precisa direttiva, e allo stesso tempo divertito per l’escamotage trovata.

Si limita a rimproverarci che la nostra punizione sarà quella di fare un check con l’istruttore per rivedere la procedura di atterraggio.

La settimana successiva, il foglio con le direttive riguardanti i low pass era sparito, sostituito da un’altra disposizione secondo la quale:

i bassi passaggi erano consentiti solamente sull’area aeroportuale a patto che le condizioni di traffico lo consentissero e previo check con l’istruttore .

firmato : il direttore della scuola

 

 

Tratto dal nostro diario, che stiamo ancore scrivendo :rotfl:

 

i prossimi capitoli, se troviamo tempo di scriverli:

- Volo in formazione

- La nostra PAN

- Rally Aereo

- Abilitazione Acrobatica

- Le prime gare

- L'ultimo volo

Modificato da Dave97
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  • 4 settimane dopo...

La Passione Per il Volo 2° Parte

Vi siete mai chiesti qual’è il limite a cui può essere spinto una persona, in pieno possesso delle proprie facoltà di intendere e di volere ( si fa per dire), da una profonda passione?

Un leit motiv che spesso angustia i sodalizi aviatori specialmente nel periodo che va da novembre a febbraio (qui da noi) quando il perdurare di giornatine nebbiose , e/o uggiose, altro non fa che tenere a terra l’intera flotta aerea con conseguente alterazione meteopatica dell’umore generale.

Così ci si ritrova tutti confinati nella sala riunioni dell’aeroclub, ad ingaggiare assurde discussioni, a rinfacciarsi fatti e misfatti, insomma a litigare per le ragioni più svariate.

C’è quello che ha la pretesa di rinfacciarti che nell’ultimo roll , lui ha notato che hai dato troppo piede

(ma figuriamoci, non lo notano neanche i giudici internazionali!!!!). :rotfl:

Un altro che inizia un’improbabile discorso sullo stallo in virata…

 

E questo dura finchè a qualcuno non viene in mente di cercare dei vecchi modelli in balsa, con motore ad elastico.

Chissa se esistono ancora! :unsure:

Si forma lo squadron e si parte.

Destinazione un negozio di aeromodelli , ben fornito.

Il proprietario ci conosce bene, perché alcuni di noi erano modellisti da piccoli e lui stesso quando può , frequenta l’ aeroclub.

Appena ci vede, ha l’istinto di chiuderci fuori.

In genere gli mettiamo a soqquadro il negozio e non compriamo niente. :rotfl:

Questa volta è differente, siamo alla ricerca di un’articolo ben preciso.

Gli spieghiamo il tutto e dopo averci guardato con molta circospezione, ci informa che forse nel retrobottega ha qualcosa che potrebbe fare al caso nostro.

Sparisce per qualche minuto, tanto che noi iniziamo ad ironizzare sulla cosa, mettendo in seria difficoltà gli altri clienti presenti.

Ritorna con 6 confezioni tipo- rivista e relativo dvd-

Sono dei semplici modelli,costituiti da un’ asse di legno come struttura portante a cui è fissata un’elica di plastica.

All’estremità opposta c’è il gancio a cui ancorare l’elastico che funge da propulsore.

Un’ala già intagliata in balsa sottilissima di colore neutro, (bellissimo così possiamo sbizzarirci anche con la livrea) e relativi piani di coda; il tutto solo da incollare e pronto per il decollo.

(quando si dice ready to take off)

Il modello, una volta terminato avrà le dimensioni (circa) di 400mm x 300mm.

Stupendo!!!! Solo 6!!!!! :angry:

Iniziamo a fare due conti…

Se ci presentiamo in aeroclub dove, inclusi noi, saremo una ventina, gli altri ci massacrano per impossessarsi del modello.

Iniziamo ad insultare il proprietario del negozio, perché non si possono tenere solamente 6 esemplari di quello che a noi sembra un’autentico Gioiello.

Lui cerca di scusarsi dicendo ( Grave Errore) che è parecchio tempo che li ha in carico, che non sono più richiesti, insomma le solite cose…

Risposta secca:

- Allora ce li regali, visto che ti facciamo il favore di portarceli via.

- Veramente costano 10.000 lire cadauno.

- Ehhhh!! Ecco perché non li compra nessuno…

- Vabbè ragazzi, 50.000 e sono vostri.

- Facciamo 30.000 e sono già nostri anche perché è il massimo che riusciamo a mettere assieme..

Alla fine riusciamo a spuntarla per 40.000 e gli freghiamo il pacchetto di sigarette che aveva incautamente lasciato sul bancone del negozio.

Però abbiamo risolto solamente un parte del problema.

Adesso bisognerà impedire di essere violentati dagli altri..

Optiamo per formare dei gruppi di lavoro.

Ovviamente il prezzo dei modelli, durante il tragitto di rientro, è più che decuplicato

 

Arriviamo in club, e come ipotizzato si scatena una autentica bagarre.

Tutti vogliono un modello.

- Allora tanto per cominciare ciascun modello costa 10.000 L.

- QUINDI PAGARE!!!!

-Secondo , sono solamente sei, quindi è necessario formare dei gruppi di lavoro.

 

Dopo circa un quarto d’ora, si è riusciti a definire i vari gruppi, ciascuno ha il suo modello da costruire.

La sala riunioni sembra un’aula di applicazioni tecniche.

Ciascun gruppo si è chiuso attorno ad uno dei piccoli tavoli disponibili, come a celare segretamente lo sviluppo e l’assemblaggio del proprio modello.

Io sono in gruppo con l’inseparabile Nav , e il nostro l’istruttore di volo che si è auto coinvolto e si è impossessato dell’ala , oltre che di tutti i colori, matite, evidenziatori, disponibili in segreteria con lo scopo di disegnare la livrea del nostro modello.

Nav inizia subito a delirare che la forma dell’ala, molto semplice e diritta con le estremità ripiegate verso l’alto , è più adatta ad un bombardiere che ad un’aereo high performance acro, quindi è necessario sagomarla ed una forma più appropriata.

L’istruttore, dal canto suo, ribadisce che il piano di coda necessita di modifiche, altrimenti sarà impossibile far eseguire un loop all’aereo.

Mi permetto di far presente che non abbiamo ancora assemblato l’aereo, e che prima di modificarlo sarebbe opportuno vedere come vola…

OK. Ci rimettiamo all’opera.

 

L’istruttore ha optato per una livrea tipo frecce tricolori ( e te pareva…)

Sulle marche, l’ho spuntata io con I-IZAK che è il Cap 21 di Lugo.

 

Nel frattempo la segretaria , che è una specie di bull-dog ha iniziato a urlare che le sono spariti tutti gli evidenziatori e che alla fine della Operazione se non ritorneranno tutti integri in segreteria per ogni evidenziatore mancante saranno malmenati 10 piloti a caso

(strano mi sembra di aver già sentito qualcosa del genere). :unsure:

Visto che nessuno dei presenti le presta molta attenzione, decide di ritirarsi..

 

Dopo circa ½ ora, il nostro modello è pronto ( bella forza bastava incollare ala e piani di coda alla struttura e dipingere alla meglio la nuova livrea)

Bellissimo!!! Sembra un’aereo PAN!!!

L’istruttore ha fatto i miracoli per dipingere la bandiera italiana sul dorso dell’ala, slanciata come quella disegnata sui 339.

Certo, i colori sono un tantino sgargianti. Ma fa niente.

Un’aereo acro è bello quando è sgargiante!!!! :adorazione:

Non rimane altro che andare fuori, caricare la molla e lasciar volare il modello.

Ci assale un’atroce dubbio circa il bilanciamento dello stesso.

E se una volta lanciato, il modello punta il muso in basso e si pianta sull’asfalto del piazzale?

Sai che figura di M….

Ripassiamo velocemente le istruzioni del montaggio, verifichiamo di aver incollato l’ala nel punto suggerito , proviamo a mantenerlo in equilibrio dove stimiamo il baricentro.

Boh!! Sembra tutto a posto.

Dai si va a provare!!!

Noto che tutti scelgono un differente punto di prova, quasi a celare eventuali cavolate di assemblaggio.

Molla Caricata. Via…

Whowwww!!

Il modello percorre quasi 60m in volo più o meno livellato poi plana sull’erba (in realtà sdelfina leggermente).

Bellissimo…..Siamo contenti tutti e tre.

Se qualcuno controllasse i nostri documenti, stenterebbe a credere ai propri occhi.

In tre facciamo 124 anni - 34(io)-33(nav)-57(l’istruttore) :pianto:

Riproviamo tendendo l’elastico un po di più!!

Identico risultato!!!!

OK Vola, adesso vediamo quali modifiche sono necessarie per eseguire un bel loop.

La velocità base del modello non sembra adatta allo scopo, sono convinto che non riusciremo a fargli eseguire un loop..

Iniziamo a studiare come piegare all’insù il timone di direzione..

Riproviamo!!!

Uhmmmm!!!!

Sdelfina maggiormente ma niente di più!!!

Forse imprimendogli una velocità iniziale maggiore, lanciandolo!!!

Proviamo!!!!

Yeassssssssssss :okok:

Non è proprio un loop ! è una virgola terrificante!!!

ma il nostro fiammante I-IZAK ha appena compiuto la sua prima manovra acrobatica.

Intanto, ridendo e scherzando, è sopraggiunta la sera, e gli impegni personali ci riportano alla realtà quotidiana.

Però abbiamo trascorso un bel pomeriggio… :P

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  • 1 mese dopo...

L'addestramento del passerotto.

Si si, avete letto bene, si tratta proprio di un carinissimo passerotto con cui ho avuto a che fare.

Un giorno, mentre mi reco nella mia stanzetta presso l'alloggio ufficiali dove risiedo, sempre in quel di Elmas, mi accade di vedere un piccolo uccelletto , nato da poco, che evidentemente è caduto dal nido situato su di una pianta prospiciente l'ingresso retrostante dell'alloggio stesso.

Lo raccolgo con la massima delicatezza e mi guardo in giro per vedere se qualche uccello adulto vola nei dintorni ma non scorgo nulla.

Porto quindi il piccolo nella mia stanzetta, recupero una scatola e la guarnisco con qualche straccetto di lana proveniente da un vecchio calzino e vi adagio lo spaurito ma apparentemente sano passerotto.

Esco quindi dall'aeroporto, mi reco in città e nel più vicino negozio di articoli venatori acquisto qualche bustina di mangime per uccelli.

Nonostante la mia paura, l'uccelletto non muore anzi nei giorni successivi prende vigore e cresce a vista d'occhio.

Passato qualche giorno in cui gli presto le più amorevoli cure, sebbene non sia un esperto del mestiere, vedo che comincia a battere le ali come se volesse tentare di volare.

Lo porto fuori e comincio a lanciarlo dalla mia mano ad un'altezza di pochi centimetri da terra.

I primi tentativi sono un disastro, il pennuto starnazza goffamente e atterra capottando regolarmente.

Lo raccolgo delicatamente e dopo qualche carezza provo di nuovo a lanciarlo.

Per farla breve dopo vari tentativi l'uccelletto comincia a volicchiare e ad atterrare quasi decentemente.

Lo rimetto nella scatoletta-nido, lo rifocillo con cibo e acqua e lo accarezzo un po' rinviando i tentativi ad un secondo momento.

Il giorno dopo riprovo con la massima attenzione e poco a poco riesco a fargli fare dei voletti sempre più lunghi e sempre più alti finche arrivo a lanciarlo da circa un metro d'altezza per fargli fare una planata di cinque o sei metri.

Evidentemente si è assuefatto alla mia presenza e capisce che gli voglio bene e ogni volta si lascia prendere senza reagire per fare il successivo voletto.

Ad un certo punto sono sicuro che sia in grado di volare da solo perchè accenna qualche timido tentativo di decollare da terra senza l'ausilio della mia mano.

Nella mia qualità di istruttore decido che e ora di concedergli il Decollo.

Lo lascio in mezzo al piazzaletto, pressappoco dove l'avevo trovato quando era caduto dal nido e mi ritiro nell'androne della porta d'ingresso osservandolo fare dei piccoli voletti di qualche decina di centimetri.

Dopo un po' ecco che avviene la conclusione della vicenda.

Dall'albero sovrastante scende velocemente spiralando la passerotta che sicuramente è la mamma e svolazza allegramente attorno all'uccellino come ad invitarlo a seguirla.

Il passerotto, felice di avere ritrovato il suo ambiente svolazza anche lui in circolo sempre più in alto e sempre più a lungo finchè, ormai completamente rassicurato segue definitivamente la madre in un lungo ed alto volo che lo porta a scomparire tra il fogliame del grosso albero dove evidentemente si trova il nido.

Non posso nascondere la mia sincera commozione mista ad un certo orgoglio ;

ho insegnato a volare ad un passerotto !

Un vero volatile!

 

tratto da La mia vita in Aeronautica Militare

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  • 3 settimane dopo...

Il mio sogno da quando sono nato è sempre stato quello di volare.

Io tuttora credo che il giorno più bello della mia vita sia stata in realtà una notte.

Una notte in cui ho sognato di librarmi nell'aria

Di avere una prospettiva nuova, ampia, pura.

Distaccato dalle sofferenze terrene

E totalmente alienato dalla realtà.

 

Un mondo nuovo

Un mondo diverso

Un mondo sopra le nuvole.

 

Il mondo.

 

 

 

 

Ps: Io spero tanto a chi tenterà la professione del pilota come me..di riuscirci.

Perchè lavorare con passione è semplicemente entusiasmante.

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  • 1 mese dopo...

ciaoo ragazzi oggi o avuto il battesimo del volo B-) finalmente anch'io ho avuto l'opportunità di volare in vita mia :okok: ..un mio amico è diventato pilota di elicotteri e oggi mi ha fatto fare un giro da Boscomantico(VR) a Trento, con un robinson r22 betaII, perché gli serviva un aiuto x fare delle foto (cosa non semplice soprattutto x chi come me è sempre stato a terra)..una cosa indescrivibile cioè mi sentivo a mio agio, dovevi farti l'abitudine sopratutto con i paesaggi ke li vedi da una prospettiva diversa, però stavo bene non avevo paura a differenza di salire su un'albero ke sei sempre in equilibrio...mi sono proprio divertito c siamo fatti un pezzo di Valpoliccella , poi la Vald'adige,ho fotografato* qua e la..e mi sono goduto il viaggio, un panorama mozzafiato..fantastico è una delle cose ke spiegarla è difficile bisogna provare...questa è stata un'occasione più unica ke rara spero un giorno di averne altre..

 

 

 

* posterò le foto appena me le passa..non so se sono venute bene perché o usato una fotocamera semplice,poi c'era il cielo biso a causa dell'umidità (in sti giorni c'è un caldo) e poi l'elicottero ke si muoveva e non poteva abbassarsi molto (x evitare tralicci ma soprattutto sui paesi mi ha detto ke essendo un elicottero a pistoni doveva avere un margine di sicurezza maggiore difatti ci giravamo intorno e non potevamo metterci in hovering speriamo siano venute bene)

 

 

 

 

@ dave97: ma è tratto da un libro o t è capitato veramente? se si non sapevo ke eri in AM..e cmq storia commovente complimenti hai fatto una buona azione fortuna ke il passerotto a ritrovato la madre cosi gli insegnerà a sopravvivere

Modificato da Gabu86
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@ dave97: ma è tratto da un libro o t è capitato veramente?

È un bellissimo passaggio tratto dal libro di Guido E. Bergomi

La mia vita in aeronautica…

 

Complimenti, e benvenuto tra i pinguini!!!! <_<

PS: visto che esiste un apposito topic dedicato al “Primo Volo” potresti approfittare per raccontare la tua avventura in modo più dettagliato!!! <_<

Modificato da Dave97
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PS: visto che esiste un apposito topic dedicato al “Primo Volo” potresti approfittare per raccontare la tua avventura in modo più dettagliato!!! <_<

 

 

come? ma non era questo? ma por.....a ke figura di m...a anke sto giro

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  • 3 settimane dopo...

Ciaoo a tutti, sono nuova e non so se stò chiedendo nel posto giusto.

Conosco, anzi ricordo di un bellissimo brano che parla del rapporto tra aereo e pilota, dell'amore e del fealing tra uomo e macchina

ma non ricordi di chi è.

Sapete darmi qualche informazione?

Grazie mille

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Ciaoo a tutti, sono nuova e non so se stò chiedendo nel posto giusto.

Conosco, anzi ricordo di un bellissimo brano che parla del rapporto tra aereo e pilota, dell'amore e del fealing tra uomo e macchina

ma non ricordi di chi è.

Sapete darmi qualche informazione?

Grazie mille

 

Benvenuta; il posto è anche giusto, ma le indicazioni sono spaventosamente generiche... Puoi essere più precisa?

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Grazie mille, ad un matrimonio di un parente pilota ho letto una bellissima frase che parlava dell'amore di un pilota con il suo aereo sul fatto che soffero una cosa sola in volo, come una moglie con il proprio marito.

La frase dovrebbe essere di Hesse ma non sono riuscita a trovarla.

So che sono molto generica ma non ho più di queste informazione.

Grazie mille ancora.

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johnmagees.jpg

VOLO IN QUOTA

Oh! Sono fuggito dall'ineguale superficie della terra e ho danzato per i cieli sulle ali ridenti, inargentate;

sono salito contro sole, ho raggiunto la cascata gioiosa delle nuvole intrecciate di luce e ho fatto centinaia di cose che voi non vi siete mai sognati di fare, virando, raddrizzandomi, vagando per le alte quote silenziose, illuminate dal sole.

Volando lassù ho inseguito il vento che acclamava il mio passaggio e ho lanciato il mio velivolo ardente attraverso imponderabili castelli di aria.

Su, e ancora su nel vasto, delirante, abbagliante azzurro fino a superare il vento, a lambire le grandi altezze ,con grazia delicata, quelle dove giammai ne l’allodola ne l’aquila hanno volato.

E mentre la mente, in silenziosa ascesa, superava l'alto, inviolato santuario dello spazio,

levai in alto la mano e sentii il volto di Dio.

 

Sottoten.pilota JOHN G. MAGEE JUNIOR

Pilota americano dell’aviazione canadese

Caduto in combattimento aereo 11 dicembre 1941

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  • 2 settimane dopo...

Ho notato che la frase di Leonardo Da Vinci non era correta e mi permetto di metterla giusta.

 

Una volta che avrete imparato a volare camminere su questa terra guardando il cielo.

Perchè è là che siete stati ed è là che vorrete tornare.

Leonardo da Vinci

 

E' una delle cose più vere che si possono dire secondo me, inoltre inserisco anche:

 

"Se tracci col gesso una riga sul pavimento, è altrettanto difficile camminarci sopra che avanzare sulla più sottile delle funi. Eppure chiunque ci riesce tranquillamente perché non è pericoloso.Se fai finta che la fune non è altro che un disegno fatto col gesso e l'aria intorno è il pavimento, riesci a procedere sicuro su tutte le funi. Ciò che conta è tutto dentro di noi; fuori nessuno può aiutarci. Non essere in guerra con te stesso: così... tutto diventa possibile, non solo camminare su una fune, ma anche volare"

Herman Hess

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  • 5 mesi dopo...
Il mio sogno da quando sono nato è sempre stato quello di volare.

Io tuttora credo che il giorno più bello della mia vita sia stata in realtà una notte.

Una notte in cui ho sognato di librarmi nell'aria

Di avere una prospettiva nuova, ampia, pura.

Distaccato dalle sofferenze terrene

E totalmente alienato dalla realtà.

 

Un mondo nuovo

Un mondo diverso

Un mondo sopra le nuvole.

 

Il mondo.

Ps: Io spero tanto a chi tenterà la professione del pilota come me..di riuscirci.

Perchè lavorare con passione è semplicemente entusiasmante.

 

Un pò tardi, m quoto totalmente. :okok:

Snake

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  • 11 mesi dopo...
  • 10 mesi dopo...

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