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elezioni 2006


Leviathan

chi votate (solo per maggiorenni)  

51 utenti hanno votato

  1. 1. chi votate (solo per maggiorenni)

    • schieramento centro destra
      12
    • schieramento centro sinistra
      17
    • non voto
      3
    • partiti estrema destra che non sono nella cdl
      3
    • partiti estrema sinistra che non sono nell'ulivo
      2


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Sul finanziamento delle campagne elettorali sono d'accordo con te in linea di principio, solo che mi sembra proprio difficile limitarle, già oggi c'è chi urla all'attentato alla democrazia parlando della par condicio (legge illiberale ecc ecc) quindi figurati...

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Partecipanti più attivi

parla 1 ke ha i genitori col ristorante ....

 

apparte il fatto ke da grosseto in giù di scontrini non ne ho mai visti .. e cmnque gli studi di settore sono una boiata assurda..esempio .. i miei hanno aperto un ristorante da pocopiù di 2 anni .. il primo anno pr via degli studi di settore ci siamo trovati a pagare quasi il 50% di quello che incassavamo allo stato .. mi sèpiegate come fa un ristorante appena aperto a guadagnare come uno che lavora da 20 anni ???? a quelli là non gli viene in mente ke magari quando uno apre si deve fare il giro della clientela e quindi all'inizio incasserà meno ????

 

così grazie ai soliti furbi che non pagano le tasse c'è gente che con gli studi di settore è costretta a chiudere (i miei sono semrpe aperti .. venita a mangiare!!!!!!!!!!1 :okok::okok::okok: )

 

PUBBLICITA' OCCULTA :rotfl::rotfl::rotfl:

Verissimo ciò che hai detto.

Proprio il fatto che da Grosseto in giù non vedi scontrini (non sono d'accordo però, il fenomeno è radicato solo in alcune città, cronicamente insofferenti) testimonia che lo scontrino è un fallimento come sistema.

 

Gli studi di settori sono molto intelligenti invece, anche se possono essere corretti.

Quello che hai descritto (l'avviamento) è ad esempio una disfunzione, che può essere eliminata: si potrebbe modulare la tassazione in base agli anni di attività, ma in questo caso dovremmo trovare un meccanismo che impedisca di chiudere e riaprire l'attività ogni anno per pagare il minimo di tasse (sempre i soliti furbi).

E si finirebbe per complicare il tutto.

 

Ecco perchè le cose vanno semplificate: anche se ciò comporta una certa ingiustizia (il ristorante appena aperto paga come quello che è aperto da 20 anni) è sempre un'ingiustizia TEMPORANEA e più limitata rispetto a quella odierna (il tuo ristorante pagherà sempre le tasse anche per i tanti ristoranti che non pagano).

 

Infatti in Italia basta creare UNA SOLA ECCEZIONE all'applicazione di una Legge, per disciplinare "casi particolari", ed ecco che si crea una breccia dalla quale penetrano tutti i furboni.

 

Però nel tuo caso specifico, gli studi di settore contengono un elemento in grado di discriminare chi ha aperto da poco o ha difficoltà ad avviarsi, da chi è ben avviato: sono i consumi.

Se il tuo ristorante in un anno compra (faccio esempio) solo 1000 euro di materie prime, è chiaro che ha una vendita bassa, e la tassazione va modulata anche su questo.

Se invece compra 100.000 euro di materie prime, è chiaro che sta lavorando tanto, e quindi la tassazione deve essere maggiore.

Infatti gli studi di settore considerano le spese come indice di reddito, laddove prima erano lo strumento per far risultare un reddito più basso.

 

Poi, certe vere e proprie "vie di fuga" vanno chiuse.

Conosco migliaia di imprenditori che a fine anno, quando si accorgono che il bilancio e troppo in attivo, fingono di fare ricche donazioni e enti ONLUS e simili, per scaricarle dai redditi.

Chiaro che se vado a un'associazione sportiva e dico: "Ti dono 1000 euro, mi fai una ricevuta di 100.000?" quelli pur di intascare i 1000 euro me la fanno (tanto tasse loro non ne pagano).

Questa cosa va chiusa del tutto.

 

Se vuoi donare, fallo. Ma non devi scaricarti un euro.

Il tuo ritorno, se ci tieni, lo hai in pubblicità.

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gianni065 hai ragione!!!

Ma perchè all'estero i cittadini rispettano le leggi anche se ingiuste, e qui in italia si fa i furbi a tutti i costi?

 

Esempio stupido: In italia chi fa attraversare le strisce pedonali? nessuno

Andate ad attraversarle in svizzera, si fermano tutti.

 

Perchè la svizzera è meglio di noi? perchè lavorano sodo, ma sopratutto rispettano le regole.

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gianni065 hai ragione!!!

Ma perchè all'estero i cittadini rispettano le leggi anche se ingiuste, e qui in italia si fa i furbi a tutti i costi?

 

Esempio stupido: In italia chi fa attraversare le strisce pedonali? nessuno

Andate ad attraversarle in svizzera, si fermano tutti.

 

Perchè la svizzera è meglio di noi? perchè lavorano sodo, ma sopratutto rispettano le regole.

è tutta una questione di mentalità ed è una cosa difficile da cambiare ci vuole tempo e nient'altro, considera che siamo una repubblica giovane, ancora non abbiamo un'identità nazionale vera e propria e siamo già fondati in un Europa Unita quando non ci sentiamo ancora veri Italiani (parlo in generale, credo che tutti in questo forum lo siano) per esempio quando ho chiesto a mio padre un consglio su dove appendere la bandiera italiana sapere cosa mi ha risposto? "non sono ancora iniziati i mondiali" e non metterò su la bandiera per i mondiali se poi devo toglierla una volta finiti, ma che cavolo di ragionamento è? tra l'altro la mia considerazione verso mio padre si è abbassata ulteriormente

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Parlando con storici e sociologi molto esperti, mi sono fatto la convinzione che è proprio nella storia dell'Italia, che va ricercata la spiegazione di quanto avviene oggi.

 

L'Italia è stato un paese diviso molto a lungo, e lungamente sottomesso a dominazioni straniere che hanno sfruttato il popolo, specialmente in meridione.

 

La gente ha quindi maturato la cultura di uno Stato inteso come un ente che è lì per tassarti e basta, non ha maturato il senso della collettività e del bene comune.

 

Le regole erano quelle dettate dagli occupanti, a loro beneficio in primis, e pertanto disattenderle quando possibile era giusto.

 

Questa situazione di avverte di più nel Meridione, dove più a lungo c'è stato il dominio straniero, e non a caso proprio nelle regioni meridionali è nata la "mafia", che era uno stato parallelo e più efficiente di quello dei dominatori.

 

A questo si è poi aggiunto mezzo secolo di stato assistenzialista (anche qui, specialmente nel mezzogiorno) che ha regalato miliardi su miliardi ottenendo l'effetto di impigrire lo spirito imprenditoriale (tanto i soldi mi arrivano a casa) anzichè di stimolarlo.

 

Adesso è difficile recuperare, eppure lo si sta facendo.

Io che vedo e confronto da molti anni la situazione italiana, devo dire che il paese sta cambiando, in meglio, e la differenza rispetto a 30 anni fa è molto marcata.

Ancora resistono alcune regioni fuori dal coro, come Sicilia, Campania e Calabria innanzitutto, seguite da Lazio e Puglia. Queste ultime due sono ormai in corsa verso livelli medi accettabili, mentre le prime tre segnano il passo e se per Sicilia e Calabria si intravede la luce, la Campania è messa proprio male e non si vede una via d'uscita.

Da questo punto di vista, devo dire che un federalismo spinto sembra un'idea che può sortire effetto: messi di fronte alle proprie responsabilità, i cittadini di queste regioni dovranno pur darsi una mossa e cambiare modo di agire, se non di pensare.

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Da questo punto di vista, devo dire che un federalismo spinto sembra un'idea che può sortire effetto: messi di fronte alle proprie responsabilità, i cittadini di queste regioni dovranno pur darsi una mossa e cambiare modo di agire, se non di pensare.

 

Potrebbe essere controproduttivo il federalismo nelle regioni arretrate, è vero che potrebbero darsi una svegliata ma credo che s finirebbe con la migrazione verso le regioni più ricche.

 

comunque è una questione di mentalità, l'uomo italiano cerca se gli è possibile di aggirare in tutti i modi una regola, se la mentalità non cambia il paese non migliora....

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Maverick... quella "migrazione vero le regioni più ricche" sarebbe manna dal cielo!

 

Ogni volta che vedo Napoli (i napoletani mi perdonino, non voglio togliere nulla al fascino della città in sè) mi sembra un enorme, mostruoso tumore (nel senso di un agglomerato incontrollabile e incontrollato di persone e abitazioni) e non riesco nemmeno a concepire una soluzione per un paese a così alta densità demografica unita a una cronica mancanza di servizi e strutture.

 

"Sgonfiare" questi agglomerati, spingere la gente verso regioni più ricche, risolverebbe sicuramente il problema.

Alleggerirebbe il peso demografico delle zone di origine, consentendo una politica di risanamento infrastrutturale altrimenti impossibile, e farebbe affluire risorse umane verso le regioni che sono in grado diimpiegarle (e che spesso oggi devono invece ricorrere a manodopera straniera).

 

Perchè poi in fondo si vede subito che spesso è proprio il vivere in determinate condizioni che modifica anche la cultura e il carattere e il comportamento delle persone.

 

Il soggetto che a Napoli o a Palermo non mette la cintura, non usa il casco e non si ferma con il rosso perchè così fanno tutti, quando è trapiantato nel settentrione vedi che cambia totalmente di atteggiamento.

 

Io viaggio molto e queste cose le noto di persona.

 

Io dico che bisognerebbe provare.

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Nel tuo esempio ammettiamo che a trasferirsci sia un numero proporzionato di persone. Si spostano intere comunita.

Essi si ritrovano insieme al nord e allora decidono di continuare a comportarsi come fanno. Magari isolandosi come se fossero una comunita ispanica che vive in un quartiere separato a new york.

Peggiorerebbero le cose anche qui, sarebbero una metastasi.

 

Forse esagero voi che dite? e poi al sud chi rimane.

Quando parlavo di mentalità non mi sembra che al nord il rispetto dello stato sia fortissimo. Meglio che al sud però...

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Ospite batterfield
Nel tuo esempio ammettiamo che a trasferirsci sia un numero proporzionato di persone. Si spostano intere comunita.

Essi si ritrovano insieme al nord e allora decidono di continuare a comportarsi come fanno. Magari isolandosi come se fossero una comunita ispanica che vive in un quartiere separato a new york.

Peggiorerebbero le cose anche qui, sarebbero una metastasi.

 

Forse esagero voi che dite? e poi al sud chi rimane.

Quando parlavo di mentalità non mi sembra che al nord il rispetto dello stato sia fortissimo. Meglio che al sud però...

Intere' comunita' lo vedo un po difficile................non credi? B) ;):P

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Va be metti un'esodo di massa, improbabile ma non impossibile.

e se la forza lavoro va al nord che rimane al sud?

Al Sud non c'è lavoro Leviathan. E' questa è una cosa vera.

 

Purtroppo al Sud hanno voluto a tutti i costi industrializzare per sfruttare il basso costo della mano d'opera, i geni politici di qualche decennio orsono.

Risultato: il sistema di contrattazione collettiva ha oggi parificato il costo del lavoro che è uguale per qualsiasi regione (come è giusto che sia) e l'industrializzazione non è riuscita (per un sacco di ragioni, quali criminalità, mancanza di infrastrutture, mancanza di materie prime ecc...).

 

Si è quindi persa l'occasione di valorizzare il Sud in quelli che sono invece i suoi punti di forza: agricoltura e turismo.

 

Quindi, se qualche centinaio di migliaia di lavoratori del Sud se ne vanno al Nord (in fin dei conti stiamo facendo entrare per lavoro 170.000 immigrati... che andranno per il 90 % al Nord) al Sud di certo non verrà a mancare forza lavoro.

 

Ribadisco: 170.000 immigrati per lavoro in Italia, quando in Italia manca il lavoro per gli italiani (basta vedere il numero dei disoccupati).

C'è qualcosa che non quadra in questa evidenza matematica, no?

 

Si spiega solo nel momento in cui si prende atto che al Nord c'è bisogno di forza lavoro, mentre al sud c'è una sovraeccedenza di forza lavoro, se no non si spiega.

 

Il vero problema è che non si può dire a un meridionale di trasferirsi al nord per andare a lavorare, staccandosi dai suoi legami familiari.

E finchè al sud uno riesce a sopravvivere in qualche modo (tra sussidi e l'arte di arrangiarsi... e spesso anche la delinquenza) difficile che decida di trasferirsi al nord.

Invece, nel momento in cui la Regione deve provvedere a sè stessa, e non può più campare a spese dello Stato (ossia delle altre regioni), allora ci sarà una spinta demografica naturale.

 

Certo, qui sono sintetico, ma è una cosa che va programmata con molta intelligenza. Anche il sistema federale andrebbe attentamente modulato e graduato nel tempo, per evitare passi bruschi e rischiosi.

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Ospite batterfield

Raga lo avete visto Berlusconi con Prodi? :o

Le parole di Berlusconi...<Vespa!!! Lei e' un moderatore............lo moderi....lo moderi!>

Incredibile!?!?!?!?! :blink:

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Comunque se vince la sinistra pensate che ci sia qualche rappresaglia?

 

Intendo dire Berlusconi doveva andare a Terra da solo, ma Confalonieri non ha voluto perchè aveva paura delle rappresaglie della sinistra se loro salivano al potere.

Chissa chi vincera.

Ma il sud non ha proprio speranze secondo voi?

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Si, senza speranze.

 

Sono capacissimi di evitare di farsi costruire un sito di scorie nuclelari, perchè si tratta si andare contro lo Stato, cosa in cui sono bravissimi laggiù.

 

Digli di finirla di farsi le pensioni d'oro per amici e parenti, di andare a lavorare, invece di farsi timbrare il cartellino da un collega, digli di finirla di prendere i soldi della comunità, a quelli che fanno la manutenzione nei parchi 6 mesi l'anno se ci va bene, prova a dirglielo.

 

Mò faccio il polemico, in Friuli quando c'è stato il terremoto, si sono tirati su le maniche e si sono rifatti le case, un pò ce lo mette il comune, il resto ce lo mettiamo noi, e ci sono riusciti.

 

Trovatemi un esempio così al sud?

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Per il sud serve una politica dove lo stato finalmente diventi presente e controlli il territorio.

Serve una politica che stimoli gli imprenditori, che stimoli gli investimenti.

Ma come si può fare?

Serve una politica giusta secondo me

 

Per il secondo match berlusconi-prodi:

 

http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,News^3066,00.html

Modificato da Leviathan
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