Leviathan Inviato 8 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 8 Gennaio 2006 L'anno scorso al TG5 parlavano di nuovi missili balistici russi che, quando punano un bersaglio, cambiano rotta in continuazione, a caso per poi puntare dritto al bersaglio. Si vantavano che è inintercettabile. chi sa nulla? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Nicochan Inviato 8 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 8 Gennaio 2006 un missile imbriaco?? non è che poi perde velocità, visto che i movimenti sono random e non tengono conto quindi della distanza dal bersaglio..? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gianni065 Inviato 8 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 8 Gennaio 2006 I russi dispongono di missili antinave molto veloci, in grado di volare a oltre 2500 km/h a pelo d'acqua, e anche di manovrare ad alto numero di G per evitare l'intercettazione. Tenuto conto che i sistemi anti-missile occidentali, in genere, sono progettati per distruggere missili che volano ad alta quota e alta velocità, oppure a bassa quota e bassa velocità, è chiaro che un missile che combina le due cose (ovviamente bassa quota e alta velocità) è in grado di metterli in scacco. Da questo punto di vista, i classici sistemi di difesa di punto (come quelli basati su cannoni a tiro rapido e su missili a corto raggio, ad esempio i Phalanx ed i Sea Sparrow) hanno ben poche possibilità di inseguire e intercettare un bersaglio del genere. I sistemi più sofisticati, come le ultime versioni dello Standard AEGIS e l'ASTER, dovrebbero invece riuscirci, ma il condizionale è d'obbligo. Da parte americana, la soluzione è consistita nell'acquistare dai russi alcuni aerobersagli ricavati dai missili antinave in oggetto, e qualche volta anche esemplari di quei missili antinave. Si è proceduto quindi ad implementare le opportune modifiche hardware e software sui sistemi esistenti, nonchè a sviluppare nuove contromisure elettroniche. Poi ci si è addestrati con i missili acquistati. Tutto ciò ha considerevolmente ridotto la minaccia (si spera) ma essa resta comunque molto grave, tenuto conto della facilità con cui questi missili sono offerti sul mercato dell'eportazione. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Maverick1990 Inviato 8 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 8 Gennaio 2006 praticamente i russi sono pronti a vendere a chiunque questi missili??? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Dominus Inviato 8 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 8 Gennaio 2006 Diciamo che sono disposti a venderli alla Cina, che a sua volta vende parecchio all'Iran... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
GhostOnGripen Inviato 8 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 8 Gennaio 2006 Diciamo che sono disposti a venderli alla Cina, che a sua volta vende parecchio all'Iran... Se la vogliamo dire tutta anche i russi vendono all'iran.. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Leviathan Inviato 9 Gennaio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 9 Gennaio 2006 (modificato) La russia ha venduta all'iran sistemi anti missilistici (che non conosco) molto moderni ed efficaci oltre a missili balistici alla siria. Per non parlare delle partite di carri armati e elicotteri che svende in giro In ogni caso (grazie mille gianni065 per averci dato i dettagli sui loro sistemi anti nave, che detti come li hai detti te sono i migliori in assoluto) io intendevo i missili balistici intercontinentali. In ogni caso perche quando i russi fanno qualcosa la esportano subito? per esempio questa tecnologia è nuova relativamente, perchè far vedere a tutti i dettagli? Capisco i T 72 ma i missili balistici sono un'altra cosa che dovrebbero custodire i loro segreti gelosamente Modificato 9 Gennaio 2006 da Leviathan Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gianni065 Inviato 10 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 10 Gennaio 2006 Non avevo visto che parlavi di missili balistici. Parliamo comunque di missili a corto raggio. Probabilmente la notizia si riferisce agli SS-21 SCARAB, che i russi chiamano Tochka. Ha una portata di circa 120 km. (a proposito: nel 1999 i satelliti spia americani seguirono il lancio di due SCARAB dalla città di Mozdok, che dopo un volo di circa 90 km colpirono in pieno un mercato e una scuola per bambini di Grozny, provocando 143 morti civili...) Un altro missile simile è l'SS-1 SCUD, che ha una portata che può arrivare anche a 700 km. Entrambi i tipi, nelle ultime versioni, montano testate in grado di manovrare per confondere i sistemi di intercettazione antimissile. Ed entrambi i tipi sono offerti per l'espartazione ed equipaggiano decine di forze armate nel mondo. ===== I russi vendono tutto ciò che possono vendere. C'è poco da dire: è sempre stata la loro politica commerciale. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Leviathan Inviato 10 Gennaio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 10 Gennaio 2006 Che bel traffico. é l'unica cosa che possono esportare. Gianni tu hai citato uno scud, quello che hai citato non sara mica come gli altri scud esistenti (ovvero non sono precisi)? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gianni065 Inviato 10 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 10 Gennaio 2006 Di SCUD esistono ormai tantissime versioni, che è quasi impossibile tenere il conto. Alle versioni originarie sovietiche, si sono aggiunte le ultime versioni di produzione russa, che sono molto più precise delle precedenti e possono montare vari tipi di testate, e hanno anche un maggior raggio d'azione (SCUD-D). Poi ci sono una valanga di modifiche locali dello SCUD, la cui conformazione molto semplice (in fin dei conti è parente stretto della V-2) ne fa un'arma ideale per le modifiche. Alleggerendo la testata, molti utenti hanno realizzato versioni a gittata maggiorata, ma poco precise. Altri hanno agito anche sul propulsore, rendendolo più efficiente, e altri invece hanno riprogettato testata e sistema di guida. Altri ancora hanno allungato il missile inserendo alcuni anelli per incrementare la quantità di propellente e quindi la gittata... Alcune di queste varianti locali hanno un nome, altre no. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Balthasar Inviato 10 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 10 Gennaio 2006 Ho letto qualche mese fa sulle pagine di RID che il nuovo ICBM in grado di non essere intercettato si chiama TOPOL-M. Era un piccolo trafiletto posto nelle pagine della sezione "spazio e missili". Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Dominus Inviato 10 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 10 Gennaio 2006 http://en.wikipedia.org/wiki/Topol-M Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gianni065 Inviato 10 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 10 Gennaio 2006 Il TOPOL-M è un ICBM.... ci credo che non si intercetta: non esistono sistemi operativi in grado di assicurare una difesa effettiva contro i missili ICBM. E comunque, gli ICBM non sono mai in vendita, per fortuna. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cama81 Inviato 11 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 11 Gennaio 2006 Gianni ,contro i missili antinave che hai descritto verranno usati in futuro i cannoni laser ? a che punto e' questa tecnologia ? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gianni065 Inviato 11 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 11 Gennaio 2006 Gianni ,contro i missili antinave che hai descritto verranno usati in futuro i cannoni laser ? a che punto e' questa tecnologia ? Il problema non è il tipo di arma che si usa, ma il sistema di controllo del fuoco. Se si riesce a prevedere la posizione di un missile in avvicinamento, a quel punto poco importa se gli spari con un laser o con un cannone a tiro rapido o con un missile. Missili in avvicinamento a velocità molto elevate e a pelo d'acqua, per di più in grado di manovrare ad alto numero di G, semplicemente spiazzano i sistemi di inseguimento radar ed il software di controllo del tiro. Agendo su questi due fattori (sensori più efficaci contro bersagli estremamente dinamici e algoritmi di calcolo più sofisticati) si possono contrastare anche questo genere di missili. Se poi per abbatterli si deciderà in futuro di usare un sistema laser, è una scelta tecnica che ha vantaggi e svantaggi come le altre. Al momento si prevede di utilizzare i laser su vettori aerei, per contrastare i missili balistici che andrebbero colpiti nella fase di ascesa, quando sono più vulnerabili. Per la difesa antinave, attualmente gli USA hanno in studio un sistema denominato FEL, con potenza pari a 1,5 MW, che è ritenuto candidato probabile per la difesa antimissile della SEA ARCHER (un progetto US Navy per una nave da 13.000 tonnellate, molto veloce, che fungerà da portaerei UCAV e che attualmente è solo uno studio concettuale): parliamo quindi non prima del 2020. Il FEL peserà la bellezza di 55 tonnellate e occuperà un'area di 12 metri x 4. Insomma, bisogna aspettare un po'. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Balthasar Inviato 11 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 11 Gennaio 2006 Il TOPOL-M è un ICBM.... ci credo che non si intercetta: non esistono sistemi operativi in grado di assicurare una difesa effettiva contro i missili ICBM. E comunque, gli ICBM non sono mai in vendita, per fortuna. Scusa Gianni ma tutte quelle cose sviluppate dalla Missile Defence Agency americana (EKV montato su missili intercettori, Sea-based X-band Radar, Boeing YAL-1 ABL,etc....)non sono stati progettati specificamente per intercettare e distruggere in determinate fasi del loro volo gli ICBM? Io so che lo sviluppo sta andando bene, ed un'iniziale capacità è stata raggiunta tramite l'installazione di missili intercettori a Fort Greely e Vandenberg....oppure i sistemi non sono ancora maturi per un,seppur limitato, utilizzo iniziale? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
skettles Inviato 11 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 11 Gennaio 2006 si esistono sistemi del genere ma io non credo che nella realtà riuscirebbero ad abbattere un icbm! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Leviathan Inviato 11 Gennaio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 11 Gennaio 2006 gianni quindi i russi hanno ottimi sistemi balistici e missili non intercettabili (in fondo sui vettori hanno sempre primeggiato: esempoi sputnik)? Lo scudo spaziale per voi diventera mai realta? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gianni065 Inviato 11 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 11 Gennaio 2006 Lo scudo spaziale è un progetto ormai abbandonato (ne abbiamo parlato esaurientemente nel forum, anche con la voce SDI o guerre stellari). Gli americani stanno mettendo su una limitata capacità difensiva ABM (ossia contro i missili balistici, compresi ICBM ed SLBM) mediante l'uso di intercettori missilistici e laser ABL. Gli ICBM si possono intercettare, è stato ampiamente dimostrato, ma un conto è intercettare il lancio di un singolo ICBM, o di 10 ICBM, e un conto è intercettare una salva di centinaia di ICBM lanciata contro un territorio vasto come gli USA. Non esiste, nè è previsto, un sistema che abbia una capacità del genere: sarebbe troppo costoso anche se tecnicamente fattibile. Gli americani non puntano a costruire un sistema che li protegga da un attacco nucleare russo, ma piuttosto un sistema che li protegga contro un lancio accidentale, o contro un missile lanciato da un gruppo terrorista che si impossessi di una base di lancio, o contro un attacco limitato (ad esempio la Cina dispone di pochissimi pozzi di lancio, ed un buon sistema antimissile potrebbe tranquillamente intercettare e distruggere un attacco cinese). Bisogna considerare che russi e americani schierano molte centinaia di pozzi di lancio, e che ogni missile, una volta raggiunto lo spazio, libera un certo numero di testate (denominate MIRV), ciascuna delle quali può colpire un bersaglio diverso. Ci sono missili a testata unica, ma anche missili che ne portano 10. Quindi un lancio di 500 missili (e americani e russi ne hanno ciascuno molti di più...) si può tradurre in 5000 testate da intercettare. Il tutto nel giro di pochi minuti. Davvero impossibile (indipendentemente dal fatto che il missile sia russo o americano, che manovri o meno). Per questa ragione sarebbe più opportuno intercettare i missili durante la fase di spinta, quando non hanno ancora liberato le testate. Di qui l'idea americana di usare aerei con sistemi laser ABL, che stanno per entrare in servizio. Ma per intercettare un missile con un ABL, devi trovarti nei pressi della base di lancio quando il missile parte. Ed è chiaro che il nemico non ti fa sorvolare tranquillamente il suo territorio, quindi questa idea si applica solo nei confronti di quei paesi contro i quali è possibile acquisire una totale superiorità aerea anche sul loro stesso territorio. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
skettles Inviato 12 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 12 Gennaio 2006 allora... mettiamo che una squadriglia di terroristi armati fino ai denti si impossessi di una base missilistica russa o che so io armata con 20-30 missili icbm a testata multipla (tipo 10 testate a missile sarebbero 300 testate) gli USA con questi abl sarebbe in grado di abbattere tutti i missili?? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gianni065 Inviato 12 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 12 Gennaio 2006 Assolutamente no. 300 testate in arrivo non si possono abbattere tutte. Ma attenzione: è praticamente impossibile che tutte e 300 le testate siano dirette verso lo stesso obiettivo. Probabilmente ce ne sono una o due per ogni obiettivo (ad esempio: basi militari, città, porti, comandi ecc...). Questo significa che un sistema ABM che sia dislocato a difesa di un particolare obiettivo (come una città, ad esempio la capitale) potrebbe difendere efficacemente quell'obiettivo, abbattendo le 1-2 testate in arrivo. Ho detto ABM, non ABL. Un sistema ABL, laddove si trovasse davvero in prossimità della base di lancio dei missili, potrebbe agevolmente distruggerli tutti e 10 al momento in cui sono nella fase ascendente, ossia quando si trovano ancora nell'atmosfera e prima di aver rilasciatole testate. Ma questo presupporrebbe che ci sia stato il tempo di inviare un aereo ABL nei pressi della base occupata dai terroristi. ===== Forse è meglio chiarire come funziona tutta la storia. Essenzialmente ci sono due tipi di missili balistici strategici: gli ICBM lanciati da silos dislocati a terra, e gli SLBM lanciati da sottomarini SSBN. Per il momento parliamo degli ICBM (per gli SLBM la faccenda è un po' diversa). Quando viene lanciato un ICBM, diciamo dall'Asia (Russia o Cina) contro gli USA, il missile ha una prima fase ascensionale, nella quale attraversa l'atmosfera. Questa fase è anche chiamata BOOST, e nel corso di essa il missile "brucia" il suo carburante (solitamente in più stadi), accelerando e guadagnando quota. Quando raggiunge un'altezza di oltre 200 km da terra (e si trova a circa 350 km di distanza orizzontale dal pozzo di lancio) rilascia il veicolo di rientro, il quale segue una traiettoria balistica. Nel corso di questa traiettoria, il veicolo di rientro si apre e rilascia a sua volta le testate nucleari, che sono una specie di cunei. Ogni testata può colpire un bersaglio differente. Insieme alle testate sono rilasciati anche dei finti bersagli, che servono ad ingannare le difese. La prima fase (lancio e boost) mette in allarme i satelliti early warning: essi rilevano il calore del lancio e forniscono già un primo allarme. A questo punto mancano circa 30 minuti all'impatto. I radar di difesa missilistica, invece, rilevano il missile quando ha già terminato la fase di boost e ha rilasciato il veicolo di rientro: rilevando la traiettoria balistica, i radar sono in grado di fornire una prima indicazione grossolana del bersaglio: ossia possono stabilire se saranno colpiti gli USA, e quale regione degli USA. A questo punto mancano solo circa 20 minuti all'impatto. Una volta che il veicolo di rientro rilascia le testate (MIRV), i radar impiegano alcuni minuti per distinguere le testate vere da quelle fasulle (queste ultime sono più leggere) e forniscono con estrema precisione il punto previsto di impatto. A questo punto mancano ormai 10-15 minuti all'impatto. La distanza tra il pozzo di lancio e il bersaglio può essere anche di 12.000 km. Il bersaglio è sempre pre-programmato nel computer del missile: per riprogrammarlo occorrono ore, se non giorni. E' chiaro quindi che nella fase di spinta (BOOST) il missile è molto vulnerabile, perchè è pieno di carburante. Questa è la fase in cui agirebbero i velivoli ABL. Gli intercettori ABM invece, possono tentare di intercettare le testate in arrivo, e devono essere necessariamente dislocati nella zona che si intende proteggere. In questa foto vediamo un veicolo di rientro con le varie testate MIRV: Mentre in questa foto vediamo le testate MIRV che si abbattono sugli obiettivi: Qui le testate cadono in mare e gli obiettivi sono abbastanza vicini tra loro, ma si tratta - per fortuna - solo di un'esercitazione. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Dominus Inviato 12 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 12 Gennaio 2006 Su quello non c'è pericolo, gli ICBM non possono essere lanciati senza i codici che i terroristi non avrebbero. Il pericolo non sono i Russi ma stati canaglia come la Corea del Nord che ha un programma di ICBM in atto che pare, quando saranno sviluppati, potrebbero arrivare a colpire la West-Coast. Gli ABL servirebbero proprio in questo caso: infatti se gli USA per erro dovessero invadere la RDK, una volta ottenuta la superiorità aerea potrebbero far volare i 747 con il laser YAL-1, che entreranno in servizio nel 2008, sulla penisola Coreana per abbattere gli eventuali missili lanciati per rappresaglia contro il Giappone o la Corea del Sud. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Balthasar Inviato 12 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 12 Gennaio 2006 I sistemi per la difesa antimissile di teatro (quali Patriot PAC-3 o MEADS),non sono assolutamente in grado di abbattere le testate di un ICBM dirette sugli obiettivi? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gianni065 Inviato 12 Gennaio 2006 Segnala Condividi Inviato 12 Gennaio 2006 Le MIRV piombano sul bersaglio alla velocità di alcuni chilometri al secondo, per cui sono un bersaglio estremamente difficile. I missili Patriot PAC-3 e gli Standard SM-3 sono stati sviluppati per consentire una certa capacità di intercettazione dei MIRV, anche se il loro obiettivo primario restano i missili balistici a corto - medio raggio. Anche il MEADS è concepito per avere queste capacità. Un altro programma in dirittura d'arrivo è il THAAD che nasce come un vero e proprio antimissile per le quote medio-alte. Tutti questi sistemi che ho elencato, pur avendo una certa capacità di intercettare le MIRV, sono concepiti per contrastare la minaccia di missili balistici a quote medio-basse e comunque possono proteggere solo una piccola porzione di territorio, in pratica al massimo possono proteggere una base militare o una città. Per assicurare la protezione di vaste aree, gli americani puntano sul sistema GBI che è in grado di intercettare le MIRV nello spazio, assicurando la difesa di una vasta aerea: un certo numero di postazioni GBI dovrebbe essere in grado di proteggere l'intero territorio degli USA. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Leviathan Inviato 13 Gennaio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 13 Gennaio 2006 Ma un'attacco in massa non verrebbe bloccato neanche da questo sistema? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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