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Attentati dell'11 settembre 2001 - topic ufficiale


Ospite staffo

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insomma non riesco veramente a credere che quella sia la foto del fumo causato dallo schianto dell'aereo... e mi sono spiegato abbastanza bene...

 

legolas... io dico che se il motore ha fatto 300 metri dal buco che vediamo nelle foto, non può esserci arrivata da sola... non stiamo parlando di un pallone da basket...

 

e se l'aereo fosse stato abbattuto mentre era ad una altezza relativamente bassa (credo) questo sarebbe accaduto, poi c'è pure una testimonianza di uno che ha visto una palla di fuoco sbriciolarsi verso terra

 

e viste anche le foto, quella buca potrebbe essere frutto di una esplosione... che quindi non ha nulla a che vedere con i motori a 300m...

insomma non riesco veramente a credere che quella sia la foto del fumo causato dallo schianto dell'aereo... e mi sono spiegato abbastanza bene...

 

Basta che vedi le proprietà della foto, segui il link, trovi il sito che l'ha pubblicata con tutta la sequenza e le didascalie.

 

 

 

poi c'è pure una testimonianza di uno che ha visto una palla di fuoco sbriciolarsi verso terra

 

Se digiti in Google le parole "UFO" o "Mostro di Loch Ness" o "Yeti" troverai tantissime testimonianze di gente che li ha visti...

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Leggete qui, l' ho trovato su un forum fascista:

 

1. La velocità di crociera di un Boeing è di circa 900 km all’ora. Per riuscire a centrare un bersaglio di soli 5 piani come il Pentagono o un perimetro ridotto come quello delle Torri Gemelle, bisogna servirsi di piloti professionisti con grande esperienza alle spalle: le probabilità di mancare di centinaia di metri il bersaglio sono altissime. I tre aerei sono riusciti a centrare il loro obiettivo. Tuttavia, i piloti Mohamed Atta, Marwanal al – Sheddi e Hani Hanjour non erano nemmeno in grado di manovrare veicoli di piccole dimensioni. Più in particolare, nel caso di Hani Hanjour, la scuola di volo in cui aveva preso lezioni dichiarava che era totalmente incapace di pilotare un Cessa 172. Eppure i terroristi hanno assunto il comando di due modelli di Boeing, il 757 e il 167, molto più sofisticati e complessi da manovrare. I comunicati delle agenzie di stampa riferivano che nei dintorni dell’aeroporto di Logan e Boston, era stata ritrovata una copia del Corano assieme a un manuale di istruzioni base per manovrare un Boeing, e questo proprio il giorno in cui i voli venivano, a quel che si dice, dirottati. Si diffuse anche la notizia che nello stato della Florida, governato dal fratello di George W. Bush, i terroristi avevano svolto esercitazioni di volo su aerei di piccole dimensioni, abbandonando il corso a metà, prima di arrivare alla fase di atterraggio.

 

2. La storia ufficiale dichiara inoltre che diciannove persone, di nazionalità prevalentemente saudita, salirono sui quattro aerei con l’intenzione precisa di sacrificare le proprie vite, servendosi, come uniche armi, di taglierini e coltelli di plastica distribuiti ai pasti. Con quelle sole armi sarebbero riusciti a piegare un intero equipaggio, a prendere il comando degli aerei e farli schiantare contro l’obiettivo in uno dei massimi gesti di distruzione della storia.

 

3. Per molto tempo è sembrato che non ci fosse neanche un filmato dell’attacco al Pentagono. Essendo però un obiettivo militare primario, non era così assurdo supporre, come in effetti è successo, che fosse circondato da telecamere. Messo in serie di difficoltà dalla pubblicazione di “L’Incredibile Menzogna” e “Il Pentagate” di Thierry Meyssan, alla fine il governo statunitense ha diffuso un breve filmato, da cui sono state tagliate le inquadrature che avrebbero permesso di riconoscere nei dettagli l’oggetto che si schiantava conto il Pentagono. In poche parole, nel filmato si riesce a vedere solo il Pentagono prima dell’attacco e a scoppio avvenuto.

 

4. Lo schianto contro il Pentagono ha seguito una traiettoria orizzontale. Se a schiantarsi fosse stato davvero il volo 77 dell’American Airlines, avrebbe dovuto effettuare una rotazione di 270° e calare di più di 2000 metri, mantenendo una velocità di circa 800 chilometri all’ora. Uno schianto orizzontale contro il Pentagono, quello in grado di produrre i maggiori danni possibili all’edificio, avrebbe dunque necessariamente richiesto di volare a bassissima quota schivando al tempo stesso i pali dell’alta tensione presenti in quella zona. Fra i due poli elettrici dei pali in questione la distanza è inferiore alla lunghezza di un Boeing. Non sarebbe bastato nemmeno un pilota professionista, quindi: ci sarebbe voluto un pilota militare.

 

5. L’elenco delle persone decedute nell’attacco al Pentagono fornito dalla CNN rivela che le aree colpite sono state quella Finanziaria e quella delle Comunicazioni.

 

 

6. Perché le Torri Gemelle crollassero in seguito ad un impatto aereo, sarebbe stato necessario che la loro struttura portante in acciaio si fondesse, come del resto hanno evidenziato le ricostruzioni ufficiali dei fatti. L’acciaio comincia a dare i primi segni di cedimento a una temperatura di 550°. Il carburante aereo, quando si incendia, non supera mai i 360°.

 

7. Facendo un po’ di mente locale, si ricorderà che la torre sud venne colpita alle 9:03, diciotto minuti dopo lo schianto contro la torre nord. Eppure è stata la torre sud a crollare per prima. La torre nord è stata centrata quasi in pieno, la sud solo di sbieco: la sua struttura portante, quindi, avrebbe dovuto subire meno danni. Nell’esplosione seguita all’impatto, tra l’altro, l’aereo ha consumato quasi interamente la riserva di carburante. Resta perciò un mistero come la struttura della torre sud abbia potuto cedere prima.

 

8. Le torri hanno subito un crollo che in genere si verifica solo quando si demolisce un edifico. Resta un mistero come, dopo l’impatto, i piani superiori non siano crollati, né in blocco né progressivamente. Nei filmati che abbiamo a disposizione, i piani alti sono semplicemente svaniti.

 

9. Tutte le dichiarazioni rilasciate dai pompieri e dai superstiti che attestavano di aver sentito scoppi ai piani sottostanti il luogo dell’impatto sono state velocemente soppresse dai mezzi di informazione.

 

10. Per una strana coincidenza, la prima impresa ad arrivare sul posto è stata la stessa che era giunta in Oklahoma dopo che – almeno stando alla versione ufficiale – Timothy Mc Veigh, un folle che agiva completamente da solo, aveva raccolto un’enorme quantità d’esplosivo e lo aveva diligentemente piazzato all’interno del Murrah Building, riuscendo a provocarne l’esplosione che costò la vita a centinaia di persone, per poi fuggire a piedi. Il nome dell’Impresa? Controlled Demolition Inc.

 

11. La Controlled Demolition Inc. ha immediatamente venduto i resti della struttura d’acciaio delle Torri Gemelle ad alcune imprese di smaltimento di rifiuti; queste a loro volta hanno provveduto a esportarli alla velocità della luce in Cina e in Corea. Ciò ha impedito di effettuare le perizie legali che avrebbero permesso di rinvenire tracce di esplosivo o i resti dei due aerei e soprattutto di contrastare lo stato effettivo della struttura portante delle torri.

 

12. Le due torri hanno subito un crollo netto, e per di più circoscritto ad un area estremamente ridotta: un fenomeno molto frequente nei processi di demolizione degli edifici e molto anomalo in impatti di altro tipo. In un impatto aereo, se proprio un edifico deve crollare, lo fa in modo asimmetrico. Nel caso delle Torri Gemelle, però, non è andata così. Non è rimasta in piedi nemmeno una minima parte della struttura portante dei due edifici. Eppure è proprio quello che sarebbe dovuto accadere perché la versione ufficiale dei fatti potesse stare in piedi.

 

13. Le Torri Gemelle erano state progettate per reggere un impatto di aerei come i Boeing 757 e 767 (quelli che hanno sferrato l’attacco). Se ne fosse crollata anche solo una, sarebbe già stato di per sé molto strano. Invece si sono disintegrate addirittura entrambe!

 

 

14. Il 4 Dicembre 2001, durante una conferenza stampa, il presidente Bush ha rilasciato la seguente dichiarazione, a cui tutti possono accedere sul sito ufficiale della Casa Bianca:

 

15. Domanda: “Cosa ha provato, quando ha saputo dell’attacco terroristico?”

Il Presidente: “Grazie, Jordan. Be’, Jordan, lei non può capire in che stato mi trovavo quando ho saputo dell’attacco terroristico. Ero in Florida. E il mio capo di Gabinetto, Andy Card – in verità in quel momento mi trovavo nell’aula di una scuola e per discutere di un programma di lettura che ha dato dei buoni risultati. ERO SEDUTO FUORI DALL’AULA MENTRE ASPETTAVO DI ENTRARE, E HO VISTO UN AEREO COLPIRE LA TORRE – LA TV OVVIAMENTE ERA ACCESA. E siccome volavo anch’io, un tempio, e allora mi sono detto: “Che pessimo pilota”. Ho pensato: “ Dev’essere stato un terribile incidente”. Ma ero sbalordito, e non ho avuto molto tempo di pensarci su. Ed ero seduto in classe, e Andy Card, il mio capo di Gabinetto, che era seduto lì con me, è entrato e ha detto: “Un secondo aereo ha colpito la torre. L’America è stata attaccata”.

 

Il 5 gennaio 2002, alla Town Hall della California, Bush è tornato a palare dell’accaduto in questi termini:

 

Domanda: “Qual è stata la prima cosa che ha pensato quando ha saputo che un aereo si era schiantato contro la prima torre?”

Il Presidente: “Sì. Be’ ero seduto in una scuola della Florida. Ero andato lì per dire al mio fratellino cosa doveva fare, e… - sto scherzando, Jeb (risate). Ad ogni modo, stavo imparando delle cose su un programma di lettura che ha dato buoni risultati. Credo moltissimo nell’educazione primaria, e questa inizia quando siamo sicuri che ogni bambino impara a leggere. Quindi dobbiamo concentrarci sulla scienza della lettura, non su quello che può sembrare o può suonare giusto quando si insegna ai bambini a leggere. (Applausi). Sto cercando di avviare la mia iniziativa sulla lettura. Comunque, ero seduto lì, e il capo di Gabinetto, - be’ prima di tutto, QUANDO STAVAMO ENTRANDO IN CLASSE HO VISTO L’AEREO ANDARE DIRITTO CONTRO IL PRIMO EDIFICIO. C’ERA LA TELEVISIONE ACCESA. E, sa, ho pensato che si trattasse di un errore del pilota, ed ero davvero stupito del fatto che qualcuno potesse commettere un simile errore, ed ero davvero stupito del fatto che qualcuno potesse commettere un simile errore. E c’era qualcosa che non andava nell’aereo, o(…) COMUNQUE ERO SEDUTO LÌ, AD ASCOLTARE IL RAPPORTO E ANDY CARD È ENTRATO E HA DETTO: “L’AMERICA È STATA ATTACCATA”.

 

In ben due occasioni, dunque, il presidente Bush ha parlato del primo attacco due alle torri. Nessun canale televisivo, tuttavia, né privato né pubblico, di grandi, medie o piccole dimensioni, ha mai trasmesso in diretta il primo attentato. Come ha fatto Bush a vedere il primo schianto contro le torri? Solo due anni più tardi sarebbe saltato fuori un filmato dell’attacco alla prima torre: ironia della sorte ha voluto che si trattasse di riprese amatoriali di due fratelli francesi che si trovavano lì per caso con l’intenzione di girare un documentario sui pompieri a Manhattan. Nel filmato si vede l’aereo solo un secondo e mezzo prima che si schianti contro le torri. E’ superfluo dire che nessuna rete televisiva pubblica o satellitare stava trasmettendo in diretta lo schianto contro la prima torre. Nessuna trasmissione in differita dell’evento ha inoltre utilizzato altra fonte che non fosse il filmato utilizzato dai fratelli Naudet. Ma la questione fondamentale, in tutto ciò, è che George W. Bush si è tradito da solo per ben due volte, senza che nessuno lo sottoponesse a un serrato interrogatorio a proposito di ciò che ha visto nel primo attentato: non aveva nessuna ragione di mentire; dunque, se lo ha visto davvero, questo può voler dire solo che ha assistito all’attentato su un televisore a circuito chiuso e che è entrato in quella scuola solo una volta che era sicuro che l’operazione era stata portata a termine. Il fatto che il presidente Bush quel giorno avesse altri pensieri per la testa è dimostrato dalla documentazione fotografica, nella quale si vede chiaramente che sta leggendo un libro capovolto.

 

16. Qualche giorno prima degli attentati, specialmente tra il 6 e il 7 settembre, Wall Street è stata attraversata da un’intensa e insolita ondata di transazioni, tra cui la cessione di azioni delle compagnie American Airlines e United Airlines. Nel caso di American Airlines, in quei giorni si sono concluse 4.744 vendite contro la normale media di circa 300 al giorno. Questa notizia è stata divulgata da moltissimi giornali e canali televisivi. Si era anche parlato di avviare un’indagine in merito, che avrebbe facilmente permesso di scoprire chi, essendo a conoscenza degli imminenti attentati, fosse riuscito a cedere tante azioni. Le operazioni finanziarie erano state eseguite presso la Deutsche Bank/ABBrown. Ma non si è mai saputo chi sia stato a comprare quelle azioni. L’unica cosa che sappiamo è che fino al 1998 la Deutsche Bank/ABBrown è stata guidata da A.B. “Buzzy” Krongard, poi passato alla CIA nel ruolo di direttore esecutivo.

 

17. Stando alla versione ufficiale, uno dei quattro aerei che sarebbero presumibilmente stati dirottati è precipitato nelle vicinanze di Pittsburgh, a causa di una colluttazione tra i passeggeri e i terroristi che ne avevano preso il controllo. Il giorno successivo, tuttavia, sono stati rinvenuti resti dell’aereo a una distanza di otto miglia dal luogo dello schianto, cosa che ci porta inevitabilmente a concludere che in realtà l’aereo sia esploso mentre era ancora in volo.

 

18. Come abbiamo già spiegato, perché le torri crollassero era necessario che la struttura portante in acciaio si fondesse. Attraverso i filmati, però, si riesce a vedere che gli incendi generati dall’esplosione si sono spenti lentamente, e da ciò si deduce che al momento del crollo la temperatura stava per forza di cose subendo un brusco abbassamento.

 

19. Nel suo libro “L’Incredibile menzogna” e sul suo sito Internet ufficiale Réseau Vóltaire, Thierry Meyssan dimostra che il Boeing che in teoria si è schiantato contro il Pentagono è in realtà molto più grande della voragine prodotta dall’impatto.

 

20. Nelle foto scattate nei dintorni del Pentagono a disastro appena avvenuto non c’è traccia della fusoliera dell’aereo e nemmeno di corpi umani o bagagli.

 

21. La CIA ha reagito alle accuse di Meyssan rispondendo che, se non è stato ritrovato alcun resto della fusoliera dell’aereo, è perché il materiale di cui era fatta, l’alluminio, si è disintegrato durante l’impatto. Meyssan allora ha chiesto alla CIA come sia stato possibile, se le temperature erano davvero così alte da fondere l’alluminio, procedere all’identificazione delle vittime tramite il riconoscimento delle impronte digitali. Non ha ricevuto alcuna risposta.

 

22. Sempre ne “L’Incredibile menzogna”, Meyssan riferisce inoltre che molti dei diciannove presunti terroristi immolatisi nell’attacco alle torri si trovano, vivi e vegeti, in Arabia Saudita, chiedendosi come mai siano morti in quegli attacchi.

 

23. Stando alla versione ufficiale, le torri sono crollate perché le giunture tra la struttura interna e quella esterna erano così fragili che avrebbero ceduto in seguito all’impatto aereo per via delle altissime temperature toccate negli incendi. Queste giunture erano tuttavia abbastanza solide da sopportare la pressione del vento, perché altrimenti gli edifici si sarebbero flessi. Se le giunture tra mura esterne e nucleo centrale fossero davvero così leggere, la quantità complessiva di acciaio sarebbe stata molto inferiore a quella effettivamente utilizzata per costruire le torri (circa un terzo in meno). A dimostrare che le torri avevano giunture solidissime tra mura esterne e nucleo centrale è un documentatissimo repertorio fotografico.

 

24. Sebbene nei filmati dell’11 settembre trasmessi dai notiziari televisivi non si vedano quasi mai inquadrature complete delle torri prima del crollo, diversi telespettatori ricordano di avere intravisto, nel primo servizio andato in onda, degli scoppi a livello inferiore.

 

25. Le torri sono crollate ad una velocità di circa sei piani al secondo. Un crollo a tale velocità si sarebbe potuto verificare solo nel caso in cui la struttura portante avesse ceduto completamente, e questo a sua volta sarebbe potuto avvenire solo se ci fosse stata un’esplosione ai piani bassi, o comunque a un livello molto inferiore rispetto al punto contro cui gli aerei si sono schiantati. Se fossero stati solo gli aerei a provocare il disastro, gli edifici sarebbero crollati un piano alla volta, con una velocità massima di un piano al secondo: ogni torre avrebbe impiegato più di un minuto, quindi, a ridursi in frantumi.

I sismografi della Columbia University, disposti a 34 chilometri a nord rispetto al World Trade Center, l’11 settembre hanno registrato una strana attività sismica che finora è rimasta inspiegata. Generalmente, gli impatti aerei provocano delle scosse al terreno di entità trascurabile. Prima dei crolli, invece, i rilevatori sismografici hanno registrato delle oscillazioni significative, che plausibilmente sarebbero compatibili con una detonazione o un’esplosione di grande entità vicino ai piani bassi di entrambe le torri.

 

27. La denominazione scientifica della sostanza utilizzata negli attentati all’antrace è Ames. Questa sostanza viene prodotta esclusivamente negli Stati Uniti.

 

28. In una serie di trafiletti apparsi nientemeno che sul “New York Times” in data 4 gennaio, 12 e 19 luglio, 13 agosto e 17 settembre 2002, il giornalista Nicholas Kristof riferisce che la persona maggiormente sospettata di avere spedito buste all’antrace è Steven Hartfill, uno scienziato stipendiato dal governo di G. Bush che avrebbe inoltre collaborato con i due regimi razzisti del Sudafrica e della Rhodesia: in quest’ultimo paese si è registrata, tra il 1978 e il 1980, un’epidemia di antrace che ha colpito 10.000 agricoltori neri. La dottoressa Barbara Rosenberg, portavoce della Federazione degli Scienziati Americani, ha inoltre dichiarato che l’FBI, pur sapendo che il responsabile degli attacchi all’antrace era un cittadino statunitense coinvolto nel programma di biodifesa, non l’ha mai arrestato. Lo scandalo su un tema scottante come quello dell’antrace non è mai stato diffuso dai media argentini. Tuttavia, gli articoli del “New York Times” hanno avuto enormi ripercussioni interne, mettendo immediatamente a tacere l’ipotesi, allora diffusa dai media, che Saddam Hussein avesse procurato l’antrace a Osama Bin Laden. Dopo l’apparizione degli articoli di Kristof, i mezzi d’informazione hanno iniziato a bombardare il pubblico con la notizia del presunto possesso di armi di distruzione di massa da parte di Saddam Hussein, seppellendo definitivamente negli archivi la tesi di un probabile asse Bin Laden – Saddam Hussein (stando alla quale Saddam Hussein avrebbe appunto fornito l’antrace a Bin Laden). L’alta professionalità con cui il “New York Times” aveva affrontato la questione dell’antrace ha generato un improvviso silenzio mediatico sull’argomento. Certo è che l’ampia diffusione degli articoli di Kristof ha costretto l’FBI ad ammettere che uno dei principali sospetti era uno scienziato molto vicino all’amministrazione Bush, più precisamene uno dei suoi funzionari: Steven Hatfill. Ma l’FBI decise di non spingersi oltre, restando su quella posizione: avviare un’inchiesta seria avrebbe con ogni probabilità portato a svelare verità insostenibili; non avviarla del tutto non avrebbe fatto che ingigantire i sospetti e l’attenzione dei media. L’FBI optò quindi per aprire una sorta di “dossier fantasma” intorno al caso. Tuttavia, un diabolico atto di giustizia fu compiuto dall’Università statale della Louisiana, presso la quale Hatfill era direttore associato del Centro Nazionale per la Ricerca e la Sperimentazione Biomedica.: il 1° luglio 2002 l’università espulse Hatfill. Il caso antrace – Hatfill aveva sollevato un gran polverone negli Usa. I maggiori quotidiani fecero di tutto per mettere a tacere la faccenda, ma non riuscirono ad eluderla del tutto. E se può risultare strano che una così spinosa questione sia stata quasi ignorata dalla stampa estera, se ne comprenderanno facilmente le ragioni riflettendo sui nomi dei proprietari e dei direttori delle principali agenzie internazionali di informazione. Cosa ne è stato di Kristof, il giornalista che aveva messo a nudo la questione sul “New York Times”? E’ stato “premiato” con un temporaneo trasferimento a Baghdad verso la fine del 2002, appena prima che avessero inizio i bombardamenti aerei sulla capitale irachena, soluzione già adottata, oltre un decennio prima, da George Bush padre. In qualità di corrispondente di guerra, Kristof è riuscito a scoprire, tra le altre cose, che il despota Saddam Hussein aveva scritto e pubblicato sotto pseudonimo tre romanzi a sfondo romantico ed erotico…

 

29. Il 16 maggio 2002 scoppiò negli Usa un grandissimo scandalo. Ann Compton, corrispondente alla Casa Bianca della ABC che al momento degli attentati si trovava in Florida per trasmettere in diritta la visita di George W. Bush alla scuola elementare, ha dichiarato che Bush era al corrente degli attentati prima ancora che avvenissero. La stampa cominciò a esercitare pressioni su di lei perché rivelasse la fonte di quella notizia. Messa tra l’incudine e il martello, Ann Compton si limitò ad affermare. “Gliel’ho letto negli occhi”. Lo scandalo dilagò con estrema rapidità. Tra le altre cose, Hilary Clinton sollevò la questione al Senato, e il “New York Post” titolò in quei giorni, a caratteri cubitali, “BUSH KNEW” (Bush sapeva). Visto che Ann Compton non era una giornalista qualunque, ma l’inviato alla Casa Bianca più longevo (dal 1974), oltre che la prima donna e insieme la persona più giovane ad avere quell’incarico, lo scompiglio che ne derivò fu altissimo: la Compton rappresentava l’ABC, una delle “tre grandi” reti televisive. La CNN giunse persino a mettere in bocca alla Compton una presunta dichiarazione, nella quale avrebbe definito “ritoccate” molte delle immagini che erano state scatta a Bush l’11 settembre 2001. Stranamente però, nel giro di qualche giorno l’argomento sembrò scomparire da tutti i giornali. Perfino su internet vennero cancellate le notizie riguardanti Ann Compton, in particolare le notizie da lei stessa riportate nel sito ufficiale della ABC. A colpire di più è il fatto che al di fuori degli Stati Uniti non si sapesse quasi nulla di tutto ciò: la stampa estera, quasi del tutto ignara di quello che stava accadendo, spesso non riportava nessuna informazione in proposito, impedendo a molta gente di venire a conoscenza di questi fatti. E’ un comportamento normale? A questo proposito segnaliamo che, dopo quei fatti, Ann Compton sembra essersi trasformata, come per magia, in uno dei reporter più accondiscendenti quando si tratta di intervistare Bush…

 

30. I familiari di Bin Laden che all’epoca risiedevano negli Stati Uniti furono allontanati in Arabia Saudita solo quarantotto ore dopo gli attentati. Nessuno di loro fu interrogato dai servizi di intelligence statunitensi per scoprire dove fosse Osama Bin Laden o sapere qualcosa sulle sue attività. Parallelamente, in meno di 24 ore e senza disporre quasi di prove, i media davano per certo che gli attentati erano stati eseguiti dalla rete terroristica Al Quaeda guidata da Bin Laden.

 

 

30. Stranamente, solo sette settimane prima degli attentati terroristici, le Torri Gemelle, costruite per volere dei Rockefeller, sono state prese in affitto da un imprenditore per un periodo di novantanove anni, a un prezzo di circa 3000 milioni di dollari. L’uomo in questione, Larry Silverstein, pretenderebbe ora più di 7000 milioni di dollari di risarcimento da un’assicurazione svizzera. Nonostante questo, è lo stato di Nuova York ad accollarsi i lavori di ricostruzione del luogo, che potrebbero finire per essere realizzati con fondi pubblici. Ma chi è Larry Silverstein? Oltre a essersi assicurato il leasing delle Torri Gemelle, quest’uomo è il proprietario di un locale notturno del Queens, il Runway 69, che è stato coinvolto in scandali legali legati al traffico di eroina del Laos, al riciclaggio di denaro sporco e a episodi del corpo di polizia di Nuova York. Come ha potuto un uomo del genere aggiudicarsi un affitto delle Torri Gemelle per novantanove anni giusto sette settimane prima del loro crollo?... Mistero!

 

Quei fascisti, dicono tante di quelle cose pur di far sprofondare la reputazione dell' America!

Modificato da Berkut
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Premetto che l'ho letto tutto, e tutto mi sembra una gran boiata, con questo non intendo dire che Berkut sia un fanfarone, voglio solo dire le cose riguardo l'articolo.

 

Basta guardare la prima riga: come cavolo fanno a dire che l'aereo volava proprio a 900 Km/h se non sono stati resi pubblici i rapporti sull'incidente?

 

Si può solo ipotizzare. E ipotizzando sbagliano, perchè questi qua non sanno niente di nulla, però scrivono come se quelle fossero tutta una serie di ragioni provate.

 

Ipotizzando potrei anche dire che l'aereo là, non è mai esistito...

Modificato da -{-Legolas-}-
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Ospite staffo

forse qualche imprecisione o cifra strana... ma grosso modo ci siamo...

 

condivido tutto (e l'ho letto...)

 

interessanti i punti

7 altra evidenza osservabile anche da non-ingegneri

10 -11 le solite coincidenze da 11 settembre

15 ...visto che l'ha detto 2 volte e che io sappia non ha smentito... c'è poco da dire

16 altra coincidenza tipica da 11 settembre

21 ahahahahaha ... e non ci vuole un ingegnere per capirlo...

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Punto 11 assolutamente falso

 

E proprio facile farla credere a Staffo, poi essendo daccordo per esempio al punto 5. non fà che confermare la sua incompetenza, il carburante non brucia con fiamma a 360°

 

L'acciaio delle torri gemelle non è stato inviato immediatamente lontano per essere riciclato. Addirittura a settembre 2003, a distanza di ben due anni dagli attentati, alcune travi della struttura, per un totale di circa 24 tonnellate, sono state fuse per farne la prua di una nave militare, la USS New York. Gran parte dei rottami del WTC è rimasta a lungo in una discarica a New York. Questi dati sono riportati da News.com.au del 9 settembre 2003:

 

La mole di informazioni sulla struttura del WTC è inoltre documentata da un articolo del New York Times del 30 settembre 2002, intitolato "Vast Detail on Towers' Collapse May Be Sealed", di James Glanz e Eric Lipton. Gran parte delle informazioni, tuttavia, è per il momento segretata a motivo delle cause legali in corso fra i proprietari del WTC e le compagnie che assicuravano le torri gemelle.

 

What is almost certainly the most sophisticated and complete understanding of exactly how and why the twin towers of the World Trade Center fell has been compiled as part of a largely secret proceeding in federal court in Lower Manhattan.

 

Bound by confidentiality agreements with their clients, the experts cannot disclose their findings publicly as they wait for the case to play out. Such restrictions are typical during the discovery phase of litigation. And as it now stands, the judge in the case -- who has agreed that certain material can remain secret for the time being -- has approved standard legal arrangements that, should the lawsuit be settled before trial, could cause crucial material generated by the competing sides to be withheld.

 

"We're obviously in favor of releasing the information, but we can't until we're told what to do," said Matthys Levy, an engineer and founding partner at Weidlinger Associates, who is a consultant in the case and the author of "Why Buildings Fall Down: How Structures Fail" (Norton, 2nd edition, 2002).

 

"Let's just say we understand the mechanics of the whole process" of the collapse, Mr. Levy said.

 

Monica Gabrielle, who lost her husband, Richard, when the south tower fell and who is a member of the Skyscraper Safety Campaign, said the information should be disclosed. "If they have answers and are not going to share them, I would be devastated," Mrs. Gabrielle said. "They have a moral obligation."

 

The lawsuit that has generated the information involves Larry A. Silverstein, whose companies own a lease on the trade center property, and a consortium of insurance companies. Mr. Silverstein maintains that each jetliner that hit the towers constituted a separate terrorist attack, entitling him to some $7 billion, rather than half that amount, as the insurance companies say.

 

As both sides have prepared their arguments, they have spent hundreds of thousands of dollars acquiring expert opinion about exactly what happened to the towers.

 

Dean Davison, a spokesman for Industrial Risk Insurers of Hartford, one of the insurance companies in the suit, said of the findings, "There are some confidentiality agreements that are keeping those out of the public domain today." He conceded that differing opinions among the more than 20 insurers on his side of the case could complicate any release of the material.

 

As for his own company, whose consultants alone have produced more than 1,700 pages of analysis and thousands of diagrams and photographs, Mr. Davison said every attempt would be made to give the material eventually to "public authorities and investigative teams."

 

Still, some of that analysis relies on information like blueprints and building records from other sources, like the Port Authority of New York and New Jersey, which built and owned the trade center and supports Mr. Silverstein in the suit. Mr. Davison said he was uncertain how the differing origins of the material would influence his company's ability to release information.

 

In a statement, the Port Authority said access to documents would be "decided on a case-by-case basis consistent with applicable law and policy," adding that it would cooperate with "federal investigations."

 

The fate of the research is particularly critical to resolve unanswered questions about why the towers fell, given the dissatisfaction with the first major inquiry into the buildings' collapse. That investigation, led by the Federal Emergency Management Agency, was plagued by few resources, a lack of access to crucial information like building plans, and infighting among experts and officials. A new federal investigation intended to remedy those failings has just begun at the National Institute of Standards and Technology, or NIST, an agency that has studied many building disasters.

 

Officials with NIST have said it could take years to make final determinations and recommendations for other buildings, a process they now acknowledge might be speeded up with access to the analysis done by the consultants on the lawsuit.

 

Gerald McKelvey, a spokesman for Mr. Silverstein, said of the real estate executive's own heavily financed investigative work, "We decline to comment other than to say that Silverstein is cooperating fully with the NIST investigation." A spokesman for the agency confirmed it was in discussions with Mr. Silverstein on the material, but said no transfer had taken place.

 

With no shortage of money or expertise, investigations by both sides in the legal case have produced a startling body of science and theory, some of it relevant not only to the trade center disaster but to other skyscrapers as well.

 

"The work should be available to other investigators," said Ramon Gilsanz, a structural engineer and managing partner at Gilsanz Murray Steficek, who was a member of the earlier inquiry. "It could be used to build better buildings in the future."

 

Legal experts say confidentiality arrangements like the one governing the material can lead to a variety of outcomes, from full or partial disclosure to destruction of such information. In some cases, litigants who paid for the reports may make them public themselves. Or they may ask to have them sealed forever.

 

"It is not unusual for one party or another to try to keep some of those documents secret for one reason or another, some legitimate, some not," said Lee Levine, a First Amendment lawyer at Levine Sullivan & Koch in Washington.

 

Mr. Levine said that because of the presumed value of the information, the court might look favorably on requests to make it public. But the uncertainty over the fate of the material is unnerving to many people, especially experts who believe that only a complete review of the evidence -- not piecemeal disclosures by litigants eager to protect their own interests -- could lead to an advance in the federal investigation of the trade center.

 

"It's important for this to get presented and published and subjected to some scrutiny," said Dr. John Osteraas, director of civil engineering practice at Exponent Failure Analysis in Menlo Park, Calif., and a consultant on the case, "because then the general engineering community can sort it out."

 

The scope of the investigation behind the scenes is vast by any measure. Mr. Levy and his colleagues at Weidlinger Associates, hired by Silverstein Properties, have called upon powerful computer programs, originally developed with the Pentagon for classified research, to create a model of the Sept. 11 attack from beginning to end.

 

The result is a compilation of three-dimensional images of the severed exterior columns, smashed floor and damaged core of the towers, beginning with the impacts and proceeding up to the moments of collapse. Those images -- which Mr. Levy is not allowed to release -- have helped pinpoint the structural failures.

 

The FEMA investigators did not have access to such computer modeling. Nor did the FEMA team have unfettered access to the trade center site, with all its evidence, in the weeks immediately after the attacks. But no such constraints hampered engineers at LZA/Thornton-Tomasetti, brought to the site for emergency work beginning on the afternoon of Sept. 11. Daniel A. Cuoco, the company president and a consultant to Silverstein Properties on the case, said he had assembled detailed maps of the blazing debris at ground zero in models that perhaps contain further clues about how the towers fell.

 

Though the FEMA team could not determine "where things actually fell," Mr. Cuoco said, "we've indicated the specific locations."

 

Mr. Cuoco said he could not reveal any additional details of the findings. Nor would Mr. Osteraas discuss the details of computer calculations his company has done on the spread of fires in large buildings like the twin towers. Mr. Osteraas has also compiled an extensive archive of photographs and videos of the towers that day, some of which he believes have not been available to other investigators.

 

And the investigation has not limited itself to computers and documentary evidence. For months, experiments in wind tunnels in the United States and Canada have been examining the aerodynamics that fed the flames that day and stressed the weakening structures.

 

Jack Cermak, president of Cermak Peterka Peterson in Fort Collins, Colo., was retained by the insurance companies but had previously performed wind-tunnel studies for the original design of the twin towers nearly 40 years ago. For the legal case, Dr. Cermak said, "we've done probably more detailed measurements than in the original design."

 

"The data that have been acquired are very valuable in themselves for understanding how wind and buildings interact," Dr. Cermak said. "Some of the information may be valuable for the litigation," he said, adding, "I think I've told you all I can."

 

L'infrastruttura in acciaio, se esaminata adeguatamente.

Modificato da typhoon
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Ospite staffo

...

 

infatti era sulla coincidenza con la ditta che ha effettuato il recupero dei detriti che volevo porre l'accento... non sul resto

 

e poi gli altri?

 

P.S.

 

forse qualche imprecisione o cifra strana... ma grosso modo ci siamo...

 

E proprio facile farla credere a Staffo, poi essendo daccordo per esempio al punto 5. non fà che confermare la sua incompetenza, il carburante non brucia con fiamma a 360

 

...

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@Typhoon: Bel post.

 

Tra l'altro Staffo ci dovresti ancora dire, se ti rimangi quell'articolo che hai pubblicato qui di quel Michael Mayer, che la banfava lunga sul fatto che sia un ingeniere militare di qualche tipo, e che monta su tutta una tesi, e che si dice convinto di quello che dice, perchè i motori del volo non si trovano, e di cui NOI invece siamo a conoscenza e dove sono perchè c'è la foto a pagina 7.

Modificato da -{-Legolas-}-
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...

 

infatti era sulla coincidenza con la ditta che ha effettuato il recupero dei detriti che volevo porre l'accento... non sul resto

 

e poi gli altri?

 

P.S.

 

forse qualche imprecisione o cifra strana... ma grosso modo ci siamo...

 

E proprio facile farla credere a Staffo, poi essendo daccordo per esempio al punto 5. non fà che confermare la sua incompetenza, il carburante non brucia con fiamma a 360

 

...

Eh si qualche imprecisione, hanno scritto falsamente una temperatura dell'incendio più bassa di quella di snervamento dell'acciaio, ma sì ... per qualche centinaio di gradi che vuoi che cambi ... ma va dar via i ciap và ...

 

Buffoni.

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Ospite staffo
Tra l'altro Staffo ci dovresti ancora dire, se ti rimangi quell'articolo che hai pubblicato qui di quel Michael Mayer, che la banfava lunga sul fatto che sia un ingeniere militare di qualche tipo, e che monta su tutta una tesi, e che si dice convinto di quello che dice, perchè i motori del volo non si trovano, e di cui NOI invece siamo a conoscenza e dove sono perchè c'è la foto a pagina 7.

 

photorotor.jpg

 

 

questo?

 

e allora ti ribadisco

 

20. Nelle foto scattate nei dintorni del Pentagono a disastro appena avvenuto non c’è traccia della fusoliera dell’aereo e nemmeno di corpi umani o bagagli.

 

21. La CIA ha reagito alle accuse di Meyssan rispondendo che, se non è stato ritrovato alcun resto della fusoliera dell’aereo, è perché il materiale di cui era fatta, l’alluminio, si è disintegrato durante l’impatto. Meyssan allora ha chiesto alla CIA come sia stato possibile, se le temperature erano davvero così alte da fondere l’alluminio, procedere all’identificazione delle vittime tramite il riconoscimento delle impronte digitali. Non ha ricevuto alcuna risposta.

 

e soprattutto... se le turbine (cioè la parte più dura dell'aereo), hanno fatto quella fine (da 4 tonnellate a qualche kg)

 

questo chi l'ha fatto?

 

segr400o.jpg

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Ospite staffo

rispondo a legolas e faccio "fruit loop"

 

non gli rispondo e mi dice "perchè non mi hai risposto?"

 

...

 

capite perchè è 10.000 volte meglio una chat o una chiacchierata...

 

poi se c'è qualcuno che ti da del buffone qui... è chiaro che non sarebbe capace di far altro che insultare a voce...

 

e poi non mi ha nemmeno risposto...

 

 

va bè... tanto...

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Cosa vuoi Staffo, stò guardando Rome.

 

E' molto più interessante dei tuoi argomenti.

 

E comunque, mi hai risposto con un'argomento trattato e ritrattato a pagina 7 e 8 di questo topic, non dici niente di nuovo.

 

Per una volta non è fruit loop... sei entrato il loop e basta.

 

Non ti ho mai dato del buffone, fanfarone.

 

Torno a Rome.

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Ospite staffo
Tra l'altro Staffo ci dovresti ancora dire, se ti rimangi quell'articolo che hai pubblicato qui di quel Michael Mayer, che la banfava lunga sul fatto che sia un ingeniere militare di qualche tipo, e che monta su tutta una tesi, e che si dice convinto di quello che dice, perchè i motori del volo non si trovano, e di cui NOI invece siamo a conoscenza e dove sono perchè c'è la foto a pagina 7.

 

photorotor.jpg

 

 

questo?

 

e allora ti ribadisco

 

20. Nelle foto scattate nei dintorni del Pentagono a disastro appena avvenuto non c’è traccia della fusoliera dell’aereo e nemmeno di corpi umani o bagagli.

 

21. La CIA ha reagito alle accuse di Meyssan rispondendo che, se non è stato ritrovato alcun resto della fusoliera dell’aereo, è perché il materiale di cui era fatta, l’alluminio, si è disintegrato durante l’impatto. Meyssan allora ha chiesto alla CIA come sia stato possibile, se le temperature erano davvero così alte da fondere l’alluminio, procedere all’identificazione delle vittime tramite il riconoscimento delle impronte digitali. Non ha ricevuto alcuna risposta.

 

e soprattutto... se le turbine (cioè la parte più dura dell'aereo), hanno fatto quella fine (da 4 tonnellate a qualche kg)

 

questo chi l'ha fatto?

 

segr400o.jpg

legolas mi dovevi rispondere a questo... visto che l'hai tirato in ballo tu...

 

rispondi a tutte e due

grazie...

Modificato da staffo
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Ospite staffo

...però non hai risposto... va bè ti sarai dimenticato... tanto non c'è fretta io aspetto...

 

rispondi alle due domande tu o qualcuno che crede alla versione ufficiale, perchè io di turbine che si volatilizzano e buchi senza senso ne ho le palle piene...

 

 

P.S. navigando (e non per "fruit loop") ho trovato l'ennesimo esperto:

 

Dave Heller is a physicist as well as a practicing architect.

 

In this excellent article, Dave brings lucidity and clarity to some fundamental physical laws as they apply to the “miraculous” freefall collapses of the Twin Towers and WTC 7... “Judge for yourself. Watch WTC7 go down. It takes 6.5 seconds. Take out your stopwatch”...

 

http://www.reopen911.org/heller.htm

 

mi sembra che non l'avevo mai postato... ma tanto non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...

 

fossero anche 1000 gli esperti... voi credete cmq a quello che vi dicono alla tv... ingenui

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Punto primo, io rispondo sempre alle domande dirette.

 

Punto secondo, se hai fatto caso ho scritto quel post brevissimo qua sopra, nella pausa pubblicità di Rome, percui non ti ho risposto ai punti 20 e 21.

 

Punto 20: Staffo li vedi i rottami in queste foto?

 

Punto 21: non lo so chi è Mayssan, Miloz o chi non mi ricordo, forse Berkut, ha tirato giù quell'articolo da un sito di destra.

 

Devo sapere chi sono questo è quello di tutti i post che uno s'immagina di linkare?

 

Io non credo a quella versione al punto 21, sei tu che ci credi, e mi devi spiegare chi è Mayssan, la fonte della notizia, in che modo e attraverso chi la CIA gli avrebbe risposto, le date.

 

Sei tu che devi essere incontrovertibile, cerchi da me spiegazioni che non sei capace di darti?

 

Tu stai fuorviando, te l'ho detto sin dall'inizio. Credi che ci sia un complotto. Dimostramelo, però caro mio, io non credo a un cavolo di quello che passano in TV come dici tu. Nei miei topic questo l'ho sempre sostenuto, lo sanno tutti che non credo a molto di quello che giornali e informazione o disinformazione passano dai media. Cerco per quanto mi è sostenibile di verificare tutto, e non prendo nulla per scontato.

 

Quindi, punto 3 e non meno importante, finiscila di mettermi in bocca cose che non ho mai detto, tipo che ti ho dato del "buffone" direttamente.

 

Se ti sei sentito tale, è un problema tuo, non metterci di mezzo me, perchè chi non frequenta spesso questo topic potrebbe farsi un'idea sbagliata di me, per colpa tua.

 

Tra parentesi, un'altra cosa che hai lasciato indietro, sei andato a vedere il sito che c'era dietro la foto della nube al tramonto?

 

Ti sei fatto un'idea?

 

Vuoi dirci se i rottami dell'altro aereo li hai visti?

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Ospite staffo

quello che voglio non sono commenti sul 20 e 21... voglio che mi spieghi se credi che della turbina sia rimasto solo quel pezzo, di 4 t e soprattutto se è possibile che la turbina ne è uscita devastata e per i corpi dei passeggeri è stato possibili usare le impronte digitali...

 

buffoni me l'ha detto typhoon... è con lui che ce l'avevo... basta che leggevi il suo post

 

il sito della foto al tramonto del united 93 non l'ho visto e ti spiego perchè:

non riesco a risalire dalla foto alla pagina html... tutto qui

 

se me la postate, domani la leggo

 

rekap, grazie per l'intevento utile... mi hai chiarito diversi dubbi...

 

se proprio non hai niente da fare, c'è un ingegnere fresco fresco che ha da dirti diverse cose:

http://www.reopen911.org/heller.htm

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Io devo ancora capire come un incompetente come staffo sappia cosa debba rimanere di una turbina dopo un incidente aereo.

 

La laurea staffo facci vedere la laurea, sennò stattene zitto

 

rekap io e te crediamo alla TV, hai visto a cosa crede Staffo ?

 

Luogocomune :rotfl:

 

Fonti varie di mezzi veggenti, cartomanti, cialtroni

 

.

.

.

Quest'uomo è un mito.

Modificato da typhoon
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La vogliamo smettere?

Basta! Typhoon, nessuno ti ha autorizzato a dire che Staffo è incompetente, se lui crede a delle cose, lasciamogliele credere!

Una discussione pacifica si stà trasformando in una rissa!

Basta! Se continuate, qualcuno di noi si deve prendere la briga di avvertire un moderatore!

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La vogliamo smettere?

Basta! Typhoon, nessuno ti ha autorizzato a dire che Staffo è incompetente, se lui crede a delle cose, lasciamogliele credere!

Una discussione pacifica si stà trasformando in una rissa!

Basta! Se continuate, qualcuno di noi si deve prendere la briga di avvertire un moderatore!

Quando uno non sà non compete ... è semplice, non è un offesa.

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