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Cockpit pressurizzato e maschere per l'ossigeno


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Ciao a tutti, vorrei sapere perchè sono necessarie maschere per l'ossigeno nei caccia, dato che il cockpit è pressurizzato (se non sbaglio).

Se non sbaglio la pressurizzazione viene realizzata tramite il compressore dell'aereo e l'ossigeno allo stato liquido è contenuto in bombole.

Che autonomia hanno le maschere per l'ossigeno? E' ossigeno puro? I piloti possono miscelare con aria?

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I velivoli da combattimento sono pressurizzati e il sistema di controllo ambiantale ricava l'aria compressa direttamente dal compressore del motore e (siccome comprimendola si riscalda) questa viene opportunamente raffreddata in degli scambiatori di calore (dei radiatori) prima di arrivare in cabina alla temperatura e pressione desiderata.

Nei velivoli da combattimento il sistema ambientale di bordo comincia a pressurizzare il velivolo oltre i 9000 piedi di quota(circa 2700 metri) e fino a circa 23000 piedi mantiene una pressione invariata (nei velivoli civili comunque fino alla quota massima di crociera). Andando ancora oltre i 23000 piedi di quota (un caccia arriva tranquillamente a 50000 piedi), l'aria esterna sarebbe troppo rarefatta e la differenza di pressione solleciterebbe eccessivamente la struttura, per cui il sistema si limita a garantire che la differenza di pressione tra dentro e fuori non sia superiore ai 5 PSI (0.34 atmosfere). Andando ancora oltre, la pressione in cabina diventerebbe quindi così bassa che non basta più la maschera e serve proprio una tuta pressurizzata (ne sanno qualcosa i piloti di U-2 e SR-71) per evitare che il sangue si metta a ribollire .

In sostanza in un aereo da combattimento, per quanto pressurizzato, la pressione interna nel corso di un volo può variare molto e soprattutto molto più rapidamente che in un velivolo civile, col risultato di creare anche problemi fisici al pilota (ipossia o iperventilazione) se non ci fosse la maschera ad aiutare la pressurizzazione dell’abitacolo.

Oltre a questo, durante le manovre ad alto numero di G, la respirazione diventa veramente difficile (i piloti si addestrano per questo), senza considerare cosa succederebbe in caso di depressurizzazione rapida dovuta a danni o peggio a un’espulsione: ecco quindi diverse buone ragioni di avere una maschera che fornisce ossigeno (che nei velivoli moderni non è limitato a quello contenuto allo stato liquido in una bombola (oltretutto pericolosa in caso di incendio), ma è prodotto continuativamente da un generatore d’ossigeno (OBOGS) che lo estrae dall’aria atmosferica e arriva a fornire in maschera una miscela di gas che per oltre il 90% è ossigeno.

https://www.cobhammissionsystems.com/oxygen-systems/military-aerospace-oxygen-systems/on-board-oxygen-generation-systems-obogs/f-16-obogs/docview/

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Senza cambiare la sostanza del discorso generale oggetto del quesito,  i velivoli a grande autonomia hanno sempre consentito qualche piccola comodità in più.

Anche il B-2 permette ai piloti di alzarsi ed andare al “bagno” senza maschera (come B-52 e B-1) e, viste le dimensioni, si consente anche il microonde e un letto per schiacciare un pisolino a turno...

L’F-111, avendo la capsula eiettabile, in teoria non richiedava che i due piloti indossassero le maschere nemmeno per l’espulsione.
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