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AW249


Flaggy

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E' un elicottero convenzionale da ricognizione e attacco con sensori, autonomia,  amamento e capacità  d'integrazione con droni, adeguati allo stato dell'arte e opinabilmente senza particolari salti tecnologici.

Le possibili aree di impiego operativo di qualcosa che non si sa a chi verrà venduto oltre all'EI, per impigarlo nei prossimi decenni dove può succedere di tutto, perché dovrebbe essere correlato con lo spaccato di un convertiplano di sessant'anni fa?

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  • 3 mesi dopo...
  • 6 mesi dopo...
  • 2 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...

Credo si sia puntato maggiormente sulla robustezza del velivolo in virtù di un dettaglio non mostrato nel video, ma ben presente in questo elicottero...

Il pilota non è dotato di uno stupido monocolo come sull'AW-129, ma di un moderno casco IHDS (Integrated Helmet Display System) asservito ai sensori: in partica, come sull'F-35, nella più completa sensor fusion, il pilota è in grado di vedere attraverso la stuttura del velivolo, montanti inclusi.

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  • 1 mese dopo...
  • 2 mesi dopo...

Posto in questa discussione perché dello Spike ER2 mi interessa in questo momento l'uso da elicottero, benché non si possa proprio definirlo un missile aria-superfice.
Ma vi risulta che l'AW249 sarà in grado di usarlo anche in modalità "Fire Observe and Update"? Ossia che metterà nel lanciatore 16 Km di fibra ottica per ogni missile? Ci sono quattro piloni!
Penso che mi stia sfuggendo qualcosa... non riesco proprio a immaginare la cosa... ma l'uso navale del missile è proprio questo.

 

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Premesso che la fibra non è nel lanciatore, ma proprio nel missile che se la srotolola dietro (non fosse così il cavo sottilissimo si spezzerebbe), questa modalità di impiego è disponibile "solo" fino a 10 km, mentre fino a 16km ci arriva solo in radiofrequenza.

La filoguida dovrebbe essere disponibile come opzione anche per il lancio da elicotteri, ma non so se l'Italia l'abbia richiesta per l'AW249

RID di marzo 2024 dice solo che i missili compatibili con l'AW 249 sarebbero sia lo SPIKE LR2 che lo Spike ER2 con guida a RF e datalink a due vie, il che significa che dall'elicottero possono a prescindere vedere quel che vede il missile.

https://svppbellum.blogspot.com/2023/02/spike-nlos-non-line-of-sight-e-una.html

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  • 1 mese dopo...

Interesse algerino

 

 

Ammesso che Israele consenta l’ uso degli Spike e che tutti i gadget che equipaggiano il battle management system possano essere effettivamente esportati .

 

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Sarebbe un epilogo tragicomico. Leonardo punta all'export dellAW249 con lo stesso impeto con cui vuole vendere l'M-346. Il potere di veto d'Israele sul portfoglio clienti di Leonardo sarebbe una svista abbastanza imbarazzante.

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Inviato (modificato)

I rapporti tra Israele e Algeria mi risulta che...non ci siano.

Se però si parla di questo interesse magari è perchè le cose in merito ad avionica e missili non stanno come sembra.

A leggere RID di marzo dell'anno scorso l'avionica nell'elicottero è interamente proprietaria (dubito lo siano tutti i singoli componenti elettronici), cioè sviluppata da Leonardo, a cominciare dal Battlefield Management System . Quanto a sensori e sistema di puntamento, contrariamente a quanto dichiarato inizialmente, si tratta di qualcosa di nuovo: niente Rafael Toplite quindi, per quanto RID scriva che non è stato ancora chiarito chi ne sia il produttore. Poi, siccome anche questa mi risulta sia avionica, vedete voi come conciliare la cosa con il precedente "l'avionica è interamente proprietaria, cioè sviluppata da Leonardo"...

In sostanza non mi stupirei se in base alle richieste del cliente l'elicottero potesse essere reso compatibile anche con altri missili, come ad esempio gli Hellfire americani (visti anche sul Mangusta per quanto mai implementati). Leonardo d'altra parte non si fa molti problemi a proporre ai clienti missili diversi (Hellfire inclusi) sui propri elicotteri. Che so, magari agli algerini stanno simpatici i missili Cirit turchi già installati sui T129...

Cannone e motori (oltre ai CT7 ci sarebbero comunque anche gli Aneto francesi in opzione) sono già americani (per quanto customizzati e costruiti in Italia) e quindi al limite saranno gli USA a dire se l'elicottero possa andare in Algeria, dove ci sono già finiti C-130 di varie versioni, Beechcraft, Bell412 e compagnia cantante...

Modificato da Flaggy
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Nella letteratura Leonardo (brochure, pagine web, eccetera) ho notato un crescente ritegno a entrare troppo in dettaglio con i sistemi d'arma. Si direbbe che esista la possibilità sia tecnica che commerciale di tenersi le mani libere.

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  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

La propensione a scendere maggiormente in certi dettagli (limitandosi comunque a quelli ritenuti divulgabili per i più svariati motivi) è più tipica del mondo anglosassone, statunitense in particolare (con l'esempio eclatante dei problemi di sviluppo dell'F-35 di cui si è saputo vita morte e miracoli e riempito decine di pagine di questo forum...). Altrove c'è già più riservatezza e c'è sempre stata (in Italia poi le questioni militari non sono molto popolari e su di esse si tiene sempre un basso profilo...).

L'elicottero comunque non è che nasconda chissà che segreti, ma i mezzi militari sono sempre più dipendenti dall'elettronica e questa è fatta di scatole nere...in senso soprattutto figurato: di queste parlan meno un po' tutti e noi quindi ancor meno.

In merito comunque a ciò che si vede, stavo appunto guardando alcune immagini dei prototipi dell'AW249...

Dichiaratamente il velivolo adotta soluzioni per ridurre la traccia radar, cosa che si vede anche dalla sagoma un po' sfaccettata della sua fusoliera, ma ad esempio l'assenza di un carrello retrattile e di stive non può certo portare a risultati eclatanti. Coerentemente nessuno sforzo particolare sembra sia stato fatto sulle giunzioni, con le teste dei rivetti sporgenti. Oggettivamente, su un velivolo non stealth (specie se un elicottero in cui i rotori non si possono certo far sparire...), i rivetti contribuiscono relativamente poco a incrementare una RCS di base non bassissima.

Leonardo-AW249_03-scaled.jpg

 

Leonardo-AW249_08.jpg

 

In contrasto però i prototipi contendenti dell'ormai cancellato FARA americano da questo punto di vista erano più curati e con le teste dei rivetti a filo...

2022-Bell-360-Build-Update-Approved.jpg

 

Raider%20X%20%20Raider-Sikorsky-chin-gun

Ora, la cancellazione di questo programma di fatto mette l'AW249 tra le proposte più avanzate in campo elicotteristico (più che altro perchè avaro di novità...) e magari anche coerenti con le esigenze emerse dalla guerra in Ucraina (un elicottero deve colpire da lontano con missili/droni e affidarsi all'elettronica avanzata perchè se si avvicina troppo alle minacce è vulnerabile a prescindere dalla sua stealthness e dalla sua velocità), ma le soluzioni tradizionali della cellula e i motori che sono l'ultima evoluzione di qualcosa che ormai ha 50 anni, più che a fare un balzo in avanti sono primariamente una risposta alle limitazioni dimensionali della cellula dell'AW129, indiscutibilmente arrivata al capolinea del suo potenziale evolutivo.

Si poteva fare di più? Sicuro, ma con che tempi, con che costi e con che efficacia per un paese storicamente prudente e tradizionalista come l'Italia?

Modificato da Flaggy
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  • 2 settimane dopo...
Il 02/01/2025 at 21:05, engine ha scritto:

Interesse algerino

 

 

Ammesso che Israele consenta l’ uso degli Spike e che tutti i gadget che equipaggiano il battle management system possano essere effettivamente esportati .

 

magari faranno una verisone export semplificata?

Sarebbe un peccato che finisse come i lmangusta (ordinato solo dall'EI). E anche quello meritava maggior successo ,che per la sua categoria è valido ed economico

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Non è tanto questione di semplificare, quanto di poter mettere o meno ciò che non è di concezione italiana.

Il Battlefield Management System lo è. I missili Spike no, ma qualche missile ce lo dovrai pur mettere per dare un senso alla macchina.

Poi altre cose potranno certamente essere a discrezione di Leonardo e del il committente estero (in base ai requisiti), senza contare nostro Ministero della Difesa, che potrà decidere se certi gadget siano o meno cedibili.

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