Rommel Inviato 23 Luglio 2018 Segnala Condividi Inviato 23 Luglio 2018 (modificato) M9 ACE L'M9 ACE è la quintessenza della macchine movimento terra destinate a servire “sotto le armi”, una macchina in grado di funzionare con la guida di un solo operatore, svolgere le funzioni di bulldozer e pala meccanica, il tutto su una scocca blindata e con tutte le tecnologie terrestri applicate ad un veicolo di prima linea. Per i puristi delle armi da fuoco è considerato un corollario dei mezzi prettamente progettati per la guerra, ma allora quali sono i “perchè” di un mezzo simile? Il bulldozer in se permette per esempio l'innalzamento di barriere a protezione dei campi base, favorisce la costruzione di rampe per i getta ponte, libera tratti percorribili da macerie di ogni tipo, azioni di sminamento, può trainare qualsiasi mezzo qualora i wrecker non siano disponibili, creare trincee e fossati anticarro ecc. Un tuttofare insomma che lavora dietro le quinte. In passato tali compiti furono svolti da bulldozer civili resi mimetici come l'onnipresente Caterpillar D7. L'US Army e l'US Marines Corp furono tra i primi reparti militari al mondo a capire quanto un mezzo specializzato in questo settore potesse fare la differenza, specialmente se lo scenario in cui poteva essere chiamato ad operare non riguardava solo le retrovie del fronte, ma anche le prime linee sotto il fuoco nemico. Il mezzo nacque inizialmente come UET (Universal Engineering Tractor), sviluppato dal ABC del 1958 (All-purpose Ballastable Crawler) come progetto comune dalla Engineer Laboratory, International Harvester e Caterpillar su commissione dell'esercito e dei Marines americani. Il primo test a cui fu sottoposto furono tutte le attività civili inerenti al movimento terra, seguito dal test in acqua. L'esito positivo a tutte le prove ne portò lo sviluppo per l'impiego bellico iniziale come mezzo di squadra: ne seguirono prototipi porta-mortaio, trasporto truppe e cargo cingolato. Nel 1986 si arrivò al disegno finale, più improntato sul lavoro di macchina piuttosto che supporto alla fanteria, con il nome di M9 ACE (Armoured Combat Earthmover). Il battesimo del fuoco avvenne durante la Prima Guerra del Golfo, dove diede il meglio di se dimostrando la netta superiorità rispetto al vasto parco macchine da cantiere in dotazione alle forze armate, restando secondo solamente ai carri M1 e M2. Successivamente fu utilizzato in Iraq e in Afganistan; adottato in 448 esemplari fino al 1992 (inventario US Army). Alcune fonti indicano la realizzazione di alcuni prototipi “droni” all'interno del programma SRS (Standardized Robotic System) curato dalla Omnitech Robotics International, prototipi successivamente abbandonati. I maggiori difetti del mezzo sono l'addestramento degli operatori, particolare data la mole di compiti assolvibili dalla singola persona, e la mancanza di armamento. A tal proposito, è prevista la scorta di due IFV durante i lavori. Per quanto riguarda il particolare addestramento, esso comprende gli istruttori e il NETT (New Equipment Training Teams) per la formazione del soldato presso l'US Army Engineer Center a Fort Leonard Woods. MOTORE E CATENA CINEMATICA Il propulsore è posizionato longitudinalmente sul lato destro dei veicolo. Esso è un Cummins V-903 V8 bi-turbo, lo stesso utilizzato nel LARC-5, nel Brandley, nel MLRS, nel AAV7A1 e nel M109. La distribuzione è a quattro valvole per cilindro, 14800 cc di cilindrata, 295 cv a 2600 rpm di potenza e 2362 Nm a 2200 rpm di coppia. La gestione dell’accensione è elettronica, così come quella dell'alimentazione poli-carburante ad iniezione diretta multi-carburante. Per motivi di praticità, il radiatore è verticale posizionato sopra la campana del volano mentre all'anteriore è presente il dispositivo di pre-starter. In aggiunta al motore e solidale con esso, è presente una presa PTO con riduttore per l'alimentazione di tutti i servizi idraulici del mezzo. Dietro al propulsore sotto la pavimentazione del camminamento, posizionato trasversalmente, vi è il cambio Clark Equipment Co. 13.5HR3610-2, manuale 6 marce più due RM con convertitore di coppia. Esso è integrato con il controllo dello sterzo Twin Disc Inc. a comando idraulico e con opzione di sterzata comandata a freno (minore angolo di sterzata), il quale in base alla posizione della barra dello sterzo ripartisce la trazione ai semiassi di destra e di sinistra. Tra il mozzo e il cambio sono posizionati i tensionatori dei cingoli con geometria a camma variabile tramite regolazione idraulica. La trazione è posteriore su cingolo gommato, sostenuto da 4 ruote per bancata con sospensioni idrauliche e barre trasversali. In particolare, le sospensioni dell'avantreno possono essere regolate in modo tale da sfruttare lo sbilanciamento anteriore e permettere al mezzo di affondare la lama e la pala al terreno. La parte del leone in tutto il mezzo è svolta dall'imponente e complesso apparato idraulico: il solo motore per il suo funzionamento richiede 66 litri mentre il circuito chiuso dei servizi e la trasmissione richiedono ben 230 l circa. Il movimento in acqua è assicurato dalla rotazione dei cingoli stessi ma, data la poca efficienza e la precoce usura delle parti meccaniche in movimento con l'acqua salata, la capacità natatoria viene considerata come ultima risorsa qualora i mezzi specializzati non siano disponibili. Come prestazione su terra dimostra una velocità di 48 Km/h per un'autonomia di 370 Km, mentre in acqua può avanzare a 3,8 nodi con un bordo libero di 28 cm. CABINA, ALLESTIMENTO E BLINDATURA Come accennato, la genialità del mezzo sta nella sua versatilità e la possibilità di impiego in condizione neutrale e in combattimento. Partendo dall'avantreno, si ha l'organo primario del movimento terra, ossia la lama dozer. Essa è divisa in due segmenti incernierati orizzontalmente lungo l'asse mediano, fissabili sia estesi che ripiegati tramite due perni di blocco manuali. Il movimento verticale ai bracci viene attuato da due robusti martinetti idraulici posti lateralmente al mezzo protetti dalla blindatura. Al di sopra di essa, c'è la suite d'illuminazione composta da due fari da lavoro abbaglianti più ulteriori due ai lati della scocca, affiancati da due emettitori all'infrarosso (la visione notturna viene garantita all'operatore attraverso visori oculari). I motivi di una lama spaccata sono il deflusso dell'acqua dalla pala meccanica posteriore, lo stivaggio in sicurezza il veicolo durante il trasporto, permettere gli spostamenti veloci e consentire il caricamento/scaricamento di materiale o pallet. Dietro la lama dozer è presente un vero e proprio vano carico con funzione di pala meccanica con un volume di 6,7 metri cubi: è elevata da un'ulteriore coppia di martinetti idraulici ai lati anteriori per consentire lo spostamento della terra caricata, potendo utilizzare la lama dozer come sponda frontale solidale ad essa (la pura funzione di pala meccanica può tranquillamente essere svolta ripiegando la lama dozer e tenendola elevata; i comandi di attuazione delle due coppie di martinetti sono totalmente indipendenti, consentendo alla pala di muoversi liberamente senza l'intromissione della lama dozer). Nel fondo della pala meccanica è presente un eiettore dalla forma di seconda lama: essa è vincolata al telaio del mezzo tramite un martinetto idraulico a lunga corsa con 14 t di spinta, il quale le permette di scorrere su slitte tracciate all'interno della pala stessa per favorire lo svuotamento del materiale terroso, soluzione obbligata a causa della ridotta inclinazione frontale del mezzo. Ma l'eiettore non si limita alla mera funzione di scarico: numerosi punti di aggancio frontali la rendono un caricatore per pallet all'interno della pala, trasformandola quindi in cassone cargo. Il materiale quindi viene sollevato, trasportato e scaricato ovunque nel campo di battaglia, in virtù della grande protezione balistica offerta dalla combinazione dozer+pala/cassone cargo. Nei punti di giunzione, quattro blocchi a comando sia manuale che remoto rendono solidale l'intero sistema o consentono di fissare rispettivamente la pala con la scocca o la pala con la lama dozer. Dietro agli organi funzionali in acciaio è presente la vera e propria scocca del mezzo. Essa è principalmente composta in alluminio con rinforzi in acciaio nei punti critici e con pannelli in kevlar lungo il perimetro. Anteriormente, sul lato di sinistra, vi è la cabina di pilotaggio con l'accesso posteriore tramite un portello posizionato a fianco del vano per il serbatoio di carburante da 507 l, riserva di acqua (su taniche) e la radio tattica (il tutto sul lato sinistro). Superiormente un castello vetrato blindato permette la visuale (seppur limitata) a botola superiore sigillata, condizione di lavoro utilizzata sotto il fuoco nemico o durante i guadi profondi. Laddove invece le circostanze lo permettano, l'operatore lavora a botola aperta esponendo la testa all'esterno. A protezione di esso è possibile erigere un parabrezza normalmente abbattuto dotato di tergicristallo elettrico; per ridurre al minimo i disagi durante le giornate di pioggia, tra le dotazioni del mezzo vi è un tendalino impermeabile da fissare alla base della botola e al parabrezza, ampliando così di gran lunga lo spazio disponibile nel castello. Esternamente su vani superiori a sinistra è presente il case per il visore notturno, il kit per la decontaminazione M258 e il kit di primo soccorso. All'interno, l'abitacolo è essenziale e ridotto al minimo, ma molto ben difeso contro gli NBC, dai colpi di armi da fuoco leggere e dalle schegge. Lo sterzo è comandato a barra mentre due pedali accelerano e frenano il mezzo. Le prime due leve di sinistra regolano l'altezza delle sospensioni del treno di rotolamento di destra e sinistra; a destra del pannello di accensione vi è la leva di regolazione d'escursione della sospensione, la quale permette di “appruare” il mezzo per operazioni di dozing o per il carico di materiale sulla pala. A destra degli indicatori motore vi sono i controlli elettrici e pneumatici per l'aggancio di rimorchi anche ad uso stradale (il che lo rende un trattore d'artiglieria autonomo) e l'azionamento del pre-starter del motore in caso di condizioni climatiche avverse. il set di manopole comprende la regolazione del verricello posteriore, inteso come senso di trazione e come velocità di riavvolgimento del cavo; l'azionamento dell'eiettore in estensione e in ritrazione; l'alzata o l'abbassamento della lama dozer e della pala. Sono presenti inoltre dallo stesso lato i comandi di attivazione delle luci, della pompa del carburante, il selettore del cambio e i pulsanti di blocco di tutte le funzioni durante il movimento. All'interno a fianco del sedile è presente la maschera NBC in sinistra direttamente collegata al sistema di filtraggio del veicolo posteriore e, superiormente al sedile, la connessione radio per le cuffie e il microfono sul casco dell'operatore in doppio circuito (l'intero apparato radio è amovibile e incassato). A destra dell'abitacolo, separato dal pistone dell'eiettore, c'è il vano motore sormontato da quattro griglie di aspirazione, due inneschi del sistema antincendio e due pannelli di manutenzione, mentre la griglia posteriore verticale è dedita allo sfogo dei radiatori, lo scarico è posizionato sempre superiormente mentre il bocchettone di rifornimento è sopra il radiatore per consentire il travaso di carburante da una posizione coperta dalle lastre perimetrali verticali. Esse infatti racchiudono il mezzo e alloggiano i fari di guida (anche infrarossi) e di posizione posteriori, con un portello ermetico d'accesso in posizione centrale-destra per l'accesso a tutti i vani e all'abitacolo. Tale conformazione non è casuale: l'area di camminamento posteriore non solo permette le operazioni manutentive in parziale sicurezza balistica, ma consente di aumentare l'area di galleggiabilità in acqua e fornisce un riparo interno per materiale e personale. Tale soluzione ha costretto i progettisti a posizionare in fondo allo scafo una valvola di scarico acqua sul lato di destra, anche per il possibile allagamento del vano motore in caso di pioggia battente, e paratie anti-schizzi ai bordi del perimetro verticale. Sempre nella pavimentazione del camminamento, insieme alle due pannellature c'è la riserva di granate fumogene, i vani per gli attrezzi da lavoro, il vano batterie sul lato destro dietro il motore e l'accesso manutentivo all'asse trattivo posteriore (pannello centrale). Nel sotto scocca posteriore inclinato vi è la pedana incassata d'accesso al portello, gli agganci di sicurezza per il trasporto, la campana per il traino di rimorchi e il verricello centrale. Quest'ultimo è un Invar di tipo idraulico a pistone, con capacità di trazione di 11,35 t e un sovraccarico consentito di 0,68 t; supporta cavi in acciaio da 15,9 mm per 32 m con un rateo di avvolgimento da 4,6 a 19,8 m/min. L'alimentazione del mezzo è garantita anche esternamente, in quanto sulla paratia verticale posteriore a destra del portello è presente l'allacciamento isolato per fonti di elettricità e per il travaso a circuito chiuso del carburante, compatibile con tutti i mezzi di terra dell'esercito americano; sul fianco destro esterno è presente l'attivatore d'emergenza del sistema centralizzato antincendio. È presente inoltre una valvola di spurgo del carburante corredata da un separatore carburante-acqua. Per l'autodifesa, non dispone di alcun armamento al di fuori della dotazione personale del soldato. È comunque dotato di otto tubi lancia fumogeni davanti alla scocca sul lato destro, con un raggio d'azione di 125 m (il comando di attivazione è posizionato all'estrema sinistra dell'abitacolo). In quanto a dimensioni, misura 6,22 m complessivi (6,17 m a lama ripiegata), larghezza di 3,18 m a protezioni e kit istallati (2,79 m in configurazione neutra) e un'altezza di 6,22 m con il parabrezza spiegato (6,17 con parabrezza ripiegato). Il peso è di 16,34 t a vuoto e 24,51 t a pieno carico ammissibile. L'altezza da terra è di 33 cm; la pendenza superabile è del 60%, ridotta al 30% con il vano cargo a piena capienza; capacità di superamento ostacoli di 46 cm “Operator's manual Armoured Combat Earthmovers M9, TM5-2350-262-10, University of Virginia” https://en.wikipedia.org/wiki/M9_Armored_Combat_Earthmover http://www.military-today.com/engineering/m9_ace.htm https://www.militaryfactory.com/armor/detail.asp?armor_id=77 https://www.military.com/equipment/m9-armored-combat-earthmover Modificato 23 Luglio 2018 da Rommel Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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