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F-35 Lightning II - Discussione Ufficiale


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Messaggi raccomandati

ciao a tutti,

riguardo al già citato articolo di Lamia su Analisi Difesa del 11 novembre:

 

http://www.analisidifesa.it/2015/11/f-35-tricolori-i-silenzi-di-roma/

 

Prescindendo dal contenuto, anche a voi risulta che: "l’Italia non figura fra gli acquirenti non americani che hanno ordinato la nuova tranche di aerei, quella del lotto annuale a basso rateo di produzione numero 9"?

 

Perchè se fosse vero ci sarebbe da chiedersi come mai? E' stato rimandato l'acquisto o ci sono ragioni per così dire "tecniche"?

 

 

i due velivoli italiani del lotto 9 (1 A e 1 B) non appaiono nel più recente contratto preliminare relativo al lotto 9. Erano tuttavia parte di precedenti contratti Long Lead (25 marzo 2014). Il contratto di produzione vero e proprio è atteso entro fine anno, e vedremo se finalmente il ministero italiano avrà finalizzato il suo via libera.

Già in un'altra occasione i velivoli per l'Italia sono stati autorizzati in ritardo, con una contract modification successiva. Quindi, mi aspetto che saltino fuori nel prossimo futuro.

 

Sono già stati piazzati ordini Long Lead anche per il Lot 10 (2 A e 2 B). Il Lot 10 è quello che viene ordinato nel 2016, tecnicamente, ma la negoziazione contrattuale sta procedendo in parallelo con quella del Lot 9 e potrebbero praticamente essere finalizzati insieme entro fine anno. Questo significa firmare (molto) in ritardo il contratto LRIP 9 e (molto) in anticipo il lotto 10. Settimane fa è stato dunque annunciato un contratto "parziale" per la LRIP 9 (che è già in assemblaggio) per far proseguire i lavori in attesa del contratto finale.

Modificato da Liger30
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Il lotto 9 è già in assemblaggio?? Ero rimasto ai lotti 7 è 8 in costruzione..

Allora a momenti dovremmo vedere entrare in catena gli esemplari giapponesi,turchi e israeliani

Infatti il troncone centrale di fusoliera per il primo F-35 israeliano è stato consegnato a Fort Worth da Northrop attorno alla metà di Novembre.

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Raggiante .....

 

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Lt. Gen. Pasquale Preziosa, Chief of the Italian Air Force, welcomes the first Italian F-35A, known as AL-1, into the Italian armed forces at a Dec. 3 acceptance ceremony in Cameri, Italy.

 

“When Leonardo DaVinci first envisioned human flight as an Italian creation, there is no way he could have imagined what we have here today,” said Lt. Gen. Chris Bogdan, F-35 Joint Program Executive Officer.

“The F-35 aircraft built here in Cameri will take flight on the wings of Italian craftsmanship, ingenuity, and skill and will help build the first global fleet of fifth generation fighters.”

 

Fonte ..... "First F-35A Delivered Outside the United States" ..... https://www.f35.com/news/detail/first-f-35a-delivered-outside-the-united-states

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Consegnato a Fort Worth il troncone centrale di fusoliera anche per il primo F-35A giapponese. Intanto gli ufficiali dell'aviazione olandese spingono per ottenere F-35A aggiuntivi sui 37 pianificati in questo momento. Ogni aggiunta sarebbe particolarmente felice anche per noi, visto che sarebbero assemblati a Cameri.

 

Prepariamoci intanto per il consueto round di articoli circolati in loop e referenziati vicendevolmente (Sweetman - Palmer - Solomon - War is Boring e a suo tempo Analisi Difesa e Difesa Online) appena "trapelerà" la lettera di presentazione di Gilmore relativa alla nuova edizione del DOT&E. A parte le ovvietà che saranno certo ribadite (rischi di ritardi nello sviluppo e validazione software; rischi connessi ad ALIS e affidabilità), attendiamoci catastrofismo diffuso per la crepa nell'elemento alare dell'F-35C agli stress-test a terra e, indubbiamente, un nuovo round di lamenti sul sedile eiettabile.

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I primi due Piloti Italiani hanno terminato l'addestramento sul Lightning II alla Luke AFB. http://www.aeronautica.difesa.it/News/Pagine/Gli-F35-hanno-i-primi-piloti-italiani.aspx

Domanda da profano: ma in tre mesi di corso i due piloti italiani abilitati che capacità hanno aquisito? Sanno già tutto quello che c'è da sapere per andare in azione oppure è un corso iniziale che poi dovrà essere integrato con altre conoscenze? Sono piloti destinati a fare da istruttori ad altri piloti o andranno sulla linea operativa? Lo chiedo perchè non sono dell'ambiente e mi sembra che abbiano fatto presto (da settembre a dicembre), e ancora non c'è questa abbondanza di aerei (giusto l'AL-1 completato poco tempo fa o quelli delle altre nazioni presi a prestito)

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Domanda da profano: ma in tre mesi di corso i due piloti italiani abilitati che capacità hanno aquisito? Sanno già tutto quello che c'è da sapere per andare in azione oppure è un corso iniziale che poi dovrà essere integrato con altre conoscenze? Sono piloti destinati a fare da istruttori ad altri piloti o andranno sulla linea operativa? Lo chiedo perchè non sono dell'ambiente e mi sembra che abbiano fatto presto (da settembre a dicembre), e ancora non c'è questa abbondanza di aerei (giusto l'AL-1 completato poco tempo fa o quelli delle altre nazioni presi a prestito)

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Tieni conto che molto lavoro oggi si fa al simulatore.

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Domanda da profano: ma in tre mesi di corso i due piloti italiani abilitati che capacità hanno aquisito? Sanno già tutto quello che c'è da sapere per andare in azione oppure è un corso iniziale che poi dovrà essere integrato con altre conoscenze? Sono piloti destinati a fare da istruttori ad altri piloti o andranno sulla linea operativa? Lo chiedo perchè non sono dell'ambiente e mi sembra che abbiano fatto presto (da settembre a dicembre), e ancora non c'è questa abbondanza di aerei (giusto l'AL-1 completato poco tempo fa o quelli delle altre nazioni presi a prestito)

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Non sono combat-ready , se è quello che vuoi sapere . Per quello ci vorrà tempo .... e soldi . Probabilmente sanno portare in volo l'aereo ed eseguire le manovre più impostanti . In seguito, quando avranno abbastanza esperienza e conosceranno meglio l'aereo , anche dal punto di vista dei sistemi di bordo, dovranno prendere l'abilitazione da istruttori per insegnare ai nuovi venuti ( e non solo italiani ) .

Modificato da engine
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Non sono combat-ready , se è quello che vuoi sapere . Per quello ci vorrà tempo .... e soldi . Probabilmente sanno portare in volo l'aereo ed eseguire le manovre più impostanti . In seguito, quando avranno abbastanza esperienza e conosceranno meglio l'aereo , anche dal punto di vista dei sistemi di bordo, dovranno prendere l'abilitazione da istruttori per insegnare ai nuovi venuti ( e non solo italiani ) .

si era quello che volevo sapere. grazie engine. Al di là delle release del software, della capacità delle stive interne, e del rateo di virata istantaneo, questa cosa dell'addestramento in comune di queste generazioni di piloti mi sembra un grosso valore, che per ora forse non si percepisce appieno. Italiani che si addestrano sugli aerei degli australiani e degli americani e in futuro capiterà che qualche pilota delle altre nazionalità volerà sugli aerei degli altri. Per certi versi si capisce anche perchè è così arduo che le singole nazioni (a parte Israele) riescano a customizzare il velivolo con proprie dotazioni (armamenti ma non solo).

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In effetti, all'inizio della vita operativa di un aereo , capita spesso che i piloti di un paese vadano nella nazione costruttrice , o nel principale sub-contraente, per imparare a conoscere la macchina.

I primi piloti italiani di F-104 andarono in Germania per cominciare a volare sull'aereo ( sugli F-104 F per essere precisi ) . Come aneddoto , ebbi modo di leggere , anni fa , il racconto di una disavventura capitata all'allora Cap. Arpino, che fu il primo pilota costretto a lanciarsi da uno Starfighter. Tornando all'argomento , l'Italia non è nuova a queste esperienze, perchè i piloti e gli operatori di Tornado , sono stati formati per anni in inghilterra, presso la struttura trinazionale del TTTE a Cottesmore. L'istituzione di un reaprto addestrativo OCU domestico dipende dalle tendenze politico - militari del paese e dal livello di " personalizzazione " della macchina in dotazione . Considerando , tuttavia , il coinvolgimento di diversi paesi nel programma F-35 , i costi ed il forte controllo esercitato dagli americani sulla vita operativa dell'aereo, i piloti , e ,probabilmente, i tecnici della manutenzione, andranno ad addestrarsi negli USA per molti anni a venire . Centri addestrativi fuori dagli USA potranno formarsi solo quando la macchina sarà ragionevolmente matura, ovvero quando l'USAF avrà già in cantiere il successore. L'unica cosa che , secondo me , sarà possibile fare in Italia, sarà cercare d'installare qualche sistema d'arma particolare per le nostre esigenze ( presso lo RSV ) , AMI volendo, governo finanziando ed USA permettendo .

Modificato da engine
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Se non ci saranno ritardi, nel 2018 gli inglesi smetteranno di addestrare il loro personale negli USA, aprendo ad inizio 2019 un centro d'addestramento integrato nel Regno Unito, a Marham, con uno squadrone OCU. Probabilmente lo offriranno come alternativa all'addestramento negli USA, e la Norvegia potrebbe essere il primo cliente / partner (di fatto in cambio della promessa inglese di affidare al centro norvegese AIM la manutenzione di fabbrica dei propri motori F-135).

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L'unica cosa che , secondo me , sarà possibile fare in Italia, sarà cercare d'installare qualche sistema d'arma particolare per le nostre esigenze ( presso lo RSV ) , AMI volendo, governo finanziando ed USA permettendo.

 

Essenzialmente ..... USA permettendo ..... :wip41:

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Non mi sembra che le altre nazioni stiano avendo problemi per l'integrazione delle proprie armi. Vedremo, al massimo, se ed eventualmente quali integrazioni saranno rinviate quando verrà approvato il piano per il software Block IV, visto che la lista di candidati diventa sempre più lunga e dire sì a tutti sarà difficile, perchè si rischierebbero ritardi nello sviluppo.

 

Certo ci vuole il money, ma quello è pure normale... Se noi non mettiamo il money, non integriamo un tubo.

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Chissà se alla fine della fiera AMI e RAF riusciranno a integrare meteor, asraaam, iris-t e qualche altro prodotto "locale", se potranno utilizzarli al meglio o se rimarranno in qualche modo limitati in quanto "ospiti".

Lo Storm Shadow dovranno mettersi il cuore in pace e usarlo appeso ai piloni alari, con buona pace della stelthness o lanciarlo coi Typhoon. A meno che non venga fuori nel frattempo una versione con la cellula ingrandita (ma non mi pare proprio che sia in agenda)

Non parliamo del Marte.

E' una cosa che rischia di compromettere lo sviluppo di parecchie armi aria-superficie prodotte in Europa.

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L'ASRAAM è già in integrazione (2, esterni), idem la Paveway IV (2 interne e 4 esterne), che saranno entrambe già disponibili con il Block 3F. Quindi la RAF fin dall'ingresso in servizio ha già le sue armi tipiche integrate e pronte. Il Meteor è una richiesta inglese nel Block 4.3, e già due anni fa il gen. Preziosa disse che era stato contattato dagli inglesi per fare 50:50 sul Meteor. Chissà se abbiamo mai risposto: con la situazione parlamentare che ci troviamo riguardo l'F-35, probabilmente a Londra e Washington ancora aspettano una risposta adesso.

 

Le altre richieste inglesi per il Block IV (4.1, 4.2, 4.3, 4.4) includono la nuova versione bunker-buster della Paveway IV, la versione con seeker IIR per colpire bersagli in movimento (ancora non ordinata dalla RAF, ma nei desiderata per il prossimo futuro), l'ASRAAM Block 6 o New Build (avviato pochi mesi fa alla produzione) e il mini-cruise SPEAR 3 (in sviluppo).

 

Non in lista, per ora, Brimstone 2 e Storm Shadow. Lo Storm Shadow certo, va portato fuori, se integrato. E vorrei anche vedere, è una supposta lunga 5+ metri, pesante 1300 kg e con un diametro notevole e sezione "quadrata"... Per trasportare internamente uno Storm Shadow ci vuole un bombardiere, non un caccia.

 

L'unica cosa che compromette lo sviluppo di cose in Europa è la mancanza di soldi e di volontà politica. Chi di queste due cose ne ha un filo di più (appunto il Regno Unito), un piano ce l'ha già.

 

La Turchia ha in lista l'integrazione del SOM-J e delle bombe guidate HGK, la Norvegia il JSM, gli Israeliani le loro bombe, e certo altre richieste seguiranno andando avanti.

Modificato da Liger30
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  • 2 settimane dopo...

Si ma si diceva,forse a sproposito,forse no,che il fry by wire era al limite delle sue capacità e miracoli non se ne potevano ottenere. Insomma,l aereo non era maneggevole e oramai non lo sarebbe stato mai.

Semmai una cosa. La criticità aerodinamica è quantificabile? Quella sell f35 è maggiore di quella sell f16? Le alette posteriori sell f35 sono solo stabilizzatori o fungono anche da timoni?

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Il fly by wire non sarà al limite finchè risulterà...limitato.
Di fatto i velivoli, anche quelli sperimentali che hanno minori limitazioni in termini di velocità e fattori di carico, sono limitati quanto meno nelle accelerazioni angolari.
Come detto nei video, i tanto chiaccherati test comparativi con l’F-16 erano volti a verificare gli assetti estremi e non certo la rapidità con cui questi erano raggiunti, visto che appunto le accelerazioni angolari erano limitate.
Erano quindi test di manovrabilità (cioè di verifica delle capacità di compiere determinate manovre) e non di maneggevolezza (che invece indica la capacità di cambiare assetto rapidamente per compiere quelle manovre).

Ricamarci sopra conclusioni perentorie lascia quindi il tempo che trova.

 

Come scritto nell’articolo e come detto nei video precedenti, l’aerodinamica del velivolo non è così banale come sembra e i comandi di volo sono molto sofisticati per tener conto delle esigenze di manovrabilità e di bassa osservabilità, con annessi e connessi portelli delle stive che si aprono. L'F-16 era un po' più semplice da gestire...
In particolare è opportuno replicare alla sciocca affermazione (dura a morire) del carico alare elevato, basata su demenziali calcoli della superficie alare teorica. Di fatto il contributo portante della fusoliera è elevato ed è proprio quello a garantire la controllabilità ad assetti in cui l’ala è in stallo.
Ad alto AOA si generano infatti vortici a partire dal muso romboidale, dai lati delle prese d’aria percorse da dei sottili baffi e a 2 vere e proprie estensioni alle radici alari. Il tutto a dare energia allo strato limite che poi scorre fino ai due piani di coda dove il motore, in posizione molto avanzata, riesce a generare un flusso d’aria che ritarda lo stallo e mantiene in efficienza le superfici di controllo caudali.

 

Non capisco invece l’ultima domanda.... L’articolo che ho linkato dice che il velivolo è instabile intorno all’asse di beccheggio e a stabilità neutra su quello di imbardata.

Dietro non ci sono “alette” ma ci sono tailerons e 2 derive con relativi timoni.
I primi ovviamente svolgono la funzione sia di stabilizzatori che di equilibratori e in questo caso, essendo l’aereo intrinsecamente instabile intorno all'asse di beccheggio, si muovono freneticamente sotto il controllo del computer per rispondere a tutte le perturbazioni che altrimenti verrebbero amplificate.
Le due derive invece lasciano al velivolo una stabilità neutra e quindi di fatto non sono nemmeno loro in grado di generare una forza che contrasti perturbazioni in imbardata (per quanto non le amplifichino), ma è necessaria una stabilizzazione “attiva” grazie al movimento dei due timoni verticali ad esse incerierati.

 

Chiaramente, con una simile configurazione, intrinsecamente il velivolo si presta a violenti cambi di assetto che può essere alquanto esasperato grazie alla possibilità di raggiungere elevati AOA.
Laddove il fly by wire non può far molto è nel ridurre l’elevata resistenza che si ha in condizioni transoniche e ad elevati AOA. Se n'era parlato in relazione alle doti di accelerazione e di rateo di virata continuo che erano state oggetto di un rilassamento dei requisiti perchè non ottenibili (in particolare in configurazione di carico elevato).

Per migliorare questi aspetti si può solo lavorare sul motore e infatti si prevedono sviluppi.

Modificato da Flaggy
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