Rommel Inviato 6 Luglio 2016 Segnala Condividi Inviato 6 Luglio 2016 Quando navi e aerei corrono su strada Quando si associa la parola trasporto con nave o aereo la definizione è una sola: cargo; alludendo al fatto che i mezzi di terra vengono quasi sempre caricati su velivoli o navigli, i quali gli permettono di spostarsi in un qualsiasi punto del globo. Ma chi trasporta sia le imbarcazioni sia gli aerei via terra? Domanda scontata, ma non troppo. Trasportare aerei su strada, paradossalmente, può risultare meno complicato di quanto sembri; un distinguo però va fatto sulle dimensioni e sul peso del carico in questione. Per la movimentazione di un aereo caccia è sufficiente un pianale rinforzato, non diverso da quelli comunemente usati per il trasporto delle grandi macchine per movimento terra. Il connubio tra materiali leggeri e modularità degli aerei permette di caricare interamente un aereo di dimensioni contenute, o suddividerlo in fusoliera, ali, coda e motori a parte, quindi utilizzando una flotta di veicoli pesanti caricati a medio carico . Generalmente è sufficiente l’utilizzo di una motrice munita di rimorchio per i piccoli aerei da turismo, mentre generalmente per il trasporto degli aerei militari (o comunque jet di pari classe in quanto a peso/dimensioni) vengono utilizzati camion pesanti dotati di ralla e semirimorchi con pianale a collo d’oca, quindi non solo militari ma anche civili. L’uso dei pesanti trattori d’artiglieria e dei camion porta-carri è decisamente sconsigliato visto il consumo degli stessi, la tipologia del carico e il lavoro che sono chiamati ad eseguire. Un discorso a parte va fatto per il trasporto di navi e imbarcazioni in generale. Il rapporto dimensione/peso costringe non solo al ripensamento degli itinerari stradali, ma a tutto l’apparato logistico di trasporto. Nelle imbarcazioni civili leggere il fattore chiave riguarda la dimensione, problema risolvibile dotando l’unità motrice di rimorchi ribassati e sagomati “fuori standard” dedicati alla classe nautica trasportata. il concetto si complica per lo spostamento di grandi battelli come navi da guerra o sottomarini. Per poter spostare unità navali sull’ordine delle 600 tonnellate minime sono necessari mezzi particolari come i moduli SPMT (self propelled modular transporter). Essi hanno un telaio a griglia componibile per l’utilizzo di più piattaforme mobili SPMT in contemporanea, con accoppiamento fianco-fianco o testa-coda. Le ruote possono essere singole o gemellate, ruotanti attorno ad un asse centrale verticale (ciò gli permette di ruotare indipendentemente di 360° in ogni direzione); il movimento di ogni singolo comparto ruote segue istruzioni computerizzate dedicate; ogni linea ruotata può essere costituita da 4 fino a 8 assi per una soglia di carico di 44 tonnellate per linea d’asse. L’insieme di telaio e apparato ruote costituisce un modulo, al quale è possibile istallare una cabina di guida o l’utilizzo in remoto, un propulsore e i sistemi d’aggancio ad una motrice trainante. Il sistema di ammortizzazione e sospensione consente un’escursione di 60 cm per le operazioni di carico e scarico, oppure per bilanciare l’inclinazione in beccheggio e in rollio del mezzo, in base al fondo stradale. Nota particolare è la capacità di sterzata a raggio 0, ponendo le ruote centrali (designate e gestite dal computer anche in caso di associazione con altri moduli) a cerchio, e le ruote intorno a formare un angolo con incidenza variabile. La propulsione (per i moduli autopropulsi) è affidata a dei motori elettrici situati in ogni apparato ruota, dotati di un’efficiente sistema di convertitori di coppia e gestiti elettronicamente, l’alimentazione tramite generatori è fornita da uno o più motori diesel. L’attuale record del mondo di spostamento, raggiunto nel 2010, per l’SPMT è di 15000 tonnellate (ottenuto dalla ditta Sarens). Da notare una fregata FREMM della Marina Militare Italiana sopra un veicolo SPMT. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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