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Crisi Ucraina & Crimea


Sergetto75

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Si cominciano a vedere...

Sugli F-16 danesi, voci di ritadi ovviamente riprese dai canali russi (dovevano arrivare entro il 2023) e smentite ucraine (non li si aspettava prima della primavera 2024).

https://www.pravda.com.ua/eng/news/2024/01/6/7436156/

In generale ci son state speculazioni fin da principio (ci vogliono settimane anzi no anni) ma si tendeva a considerare solo il problema dei piloti: un aereo è però un sistema e la gente da addestrare con la logistica da mettere in piedi è tanta roba...

Ci vorranno mesi, come per tutte le cose complesse gestite in emergenza.

Game changer? Solo se l'aeronautica russa dovesse rivelarsi peggiore di quanto già dimostrato...

Intanto in italia qualcuno s'è svegliato...

https://www.lastampa.it/cronaca/2024/01/06/news/il_sindaco_di_modena_revoca_la_sala_civica_al_convegno_dei_putiniani-13977475/?ref=LSHA-BH-P1-S2-T1

 

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La versione terrestre dell' ASRAAM ha raggiunto un tasso di successo del 90% in Ucraina ...

... aviationweek.com ... https://aviationweek.com/defense-space/missile-defense-weapons/ground-launched-asraam-achieving-90-hit-rate-ukraine ...

Alcuni mesi fa ... thedrive.com/the-war-zone ... https://www.thedrive.com/the-war-zone/asraam-air-to-air-missiles-from-uk-being-used-by-ukraine-as-sams ...

🇺🇦

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Nuovi attacchi russi.

Stavolta i Kinzhal non sono stati abbattuti perchè non erano diretti a Kiev dove c'è la batteria Patriot con i PAC 3.

Il bersaglio erano gli Storm Shadow e ralativi vettori. Vedremo nei prossimi giorni se avran di nuovo fatto fiasco. Altri dettagli nei tweet collegati.

Questo Shahed, comunque tirato giù, era il primo a reazione...

Comincio a pensare che la testa di ponte oltre il Dnepr serva più che altro a mandare al macero un po' di mezzi russi...

Conferme che il Bradley sia molto apprezzato.

 

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Appena finito di guardare l'ultima live di PB avente per oggetto la guerra missilistica. Diversi spunti interessanti. Fra gli altri, in sunto:
1. tasso di abbattimento "piuttosto ottimistico" dei vettori russi dichiarato per molto tempo dalle fonti ufficiali ucraine e ora ridimensionato dalle stesse fonti;
2. le sanzioni non funzionano e vengono aggirate con triangolazioni e acquisizione di componentistica elettronica dual-use di libero commercio;
3. aumento costante della produzione russa di missili;
4. aumento esponenziale della produzione russa di droni.
Conclusione (scoperta dell'acqua calda): se l'Occidente non si dà una mossa dal punto di vista delle forniture, l'Ucraina non ce la fa.
PB fa anche notare che dall'analisi dei numeri di produzione dei relitti di ordigni russi abbattuti dalla contraerea e recuperati si deduce che essi sono di costruzione recente (2022 e 2023), e che questo dimostra che le capacità produttive dell'industria bellica russa non sono affatto degradate ma al contrario, le scorte di questi assetti sono in costante espansione.
Qui qualcosa non mi quadra, poiché da questo presupposto dovremmo dedurre che la gestione russa delle scorte di missili è di tipo Last-In/First-Out, il che non ha alcun senso: trattandosi di oggetti che per tutta una serie di ragioni non hanno una vita utile illimitata, la logica di Mr. Spock considererebbe più appropriata una gestione First-In/First-Out, per "liberarsi" dei materiali più datati prima che diventino tecnicamente obsoleti oppure del tutto inutilizzabili.
A mio avviso, quindi, il fatto che i russi decidano di utilizzare prodotti usciti dalla linea di assemblaggio in tempi recenti porterebbe alla conclusione che in realtà anche le scorte del caro zio Vladimir siano ridotte al lumicino.

 

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Evidentemente hanno solo o quasi quello che producono nell'immediato, che viene tirato immediatamente dove coglie coglie. 

A tal riguardo, ho letto questo che non è recentissimo ma comunque attuale:

https://www.kyivpost.com/post/25369

Fondamentalmente si vorrebbe persuadere Kyiv a percorrere una strategia del porcospino, puntando assai sulla produzione domestica e dissanguando i rozzi per almeno un altro annetto per fargli capire, con una buona dose di wishful thinking aggiungerei io, che non è cosa continuare e si negozi un qualcosa (che cosa poi, boh non lo so).

Da un lato respingere gli attacchi con qualche locale contrattacco (difesa attiva) mi pare una strategia ben più realistica rispetto all'avanzata trionfale su Sebastopoli prospettataci nel corso del '23, così come mi pare molto sensato che l'industria bellica ucraina si attrezzi per la produzione domestica di ciò di cui ha bisogno (e anche in ottica di un qualche rilancio economico potrebbe essere una buona idea. D'altra parte mi pare un po' un modo elegante per lasciar capire che il supporto occidentale è agli sgoccioli e tocca contare innanzitutto su se stessi e anche la stessa strategia del porcospino per quanto sensato credo non possa basarsi solo ed esclusivamente sulla produzione del milione di droni, ma necessiti per forza anche di una cospicua integrazione occidentale (quindi non esiste tirarsi indietro, anzi), magari non delle dimensioni che sarebbero necessarie per la cavalcata su Sebastopoli. 

Chissà, magari con una produzione interna sensibilmente potenziata e un supporto occidentale comunque affidabile, più magari il proseguimento degli attacchi a lungo raggio su obiettivi sensibili, si potrebbero anche ottenere risultati validi che potrebbero portare, nel lungo termine, a qualche sorpresa. 

 

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Da ottobre a novembre di sicuro le scorte missilistiche sono aumentate, visto che di missili se ne son visti ben pochi. I catorci iraniani invece ormai se li fanno in casa a pacchi. Però, per quanto la produzione di missili e droni sia aumentata, i russi da parecchio tempo utilizzano ciò che producono, per questo, a parte qualche vecchio missile navale o qualche S-300 in modalità balistica (entrambi difficili da intercettare ma con precisione penosa), finiscono con l'usare roba di recente produzione.

Quanto alle sanzioni che non funzonano....Sono sparate categoriche che hanno senso fino a un certo punto. Nessuna guerra è stata vinta con le sanzioni, ma ci si dimentica sempre di dire come sarebbe andata senza...

Ad esempio non vedo mille mila carri ipertecnologici sfornati ogni mese, ma solo poche decine di discutibili T-90 (con qualche sostituzione elettronica al volo...), che fanno compagnia ad altrettanti fondi di magazzino (con poca vecchia elettronica sovietica) riattivati, mentre stenta la manutenzione dei velivoli con conseguente gran numero di incidenti. Intanto si comprano missili dal compagno Kim... Ecco, magari non stanno esattanente piovendo schede elettroniche e in generale hardware e attrezzature occidentali come se non ci fosse un domani.

Finora anche PB si era limitato a dire che i russi non avrebbero finito i missili, però questo non significa che ormai non abbiano dato fondo a praticamente tutto ciò che avevano 2 anni fa.

Di sicuro si sono adattati per continuare a lungo, ma le previsioni britanniche dicono che potrebbero chiudere l'anno con mezzo milione di morti ammazzati, di cui i russi paiono fregrsene...

Tra determinazione ucraina e menefreghismo russo, non vedrei una fine diplomatica a breve. Ci si augura quindi che si arrivi a un punto di rottura russo per spingere il criminale a trattare su posizioni più sensate rispetto alle imbecillate attuali.

Dall'altro lato, come ho avuto modo di dire, Crimea e repubbliche ribelli sono ormai marce come la Russia e, al di là dei proclami ucraini, non so quanto convenga cercare di riprenderle...

 

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La Federazione Russa possiede beni che, per forza dii cose, sono considerati di prima necessità come le fonti di energia e beni agricoli, che sono necessari un po' a tutto il Mondo in particolar modo alla Cina. Essa d'altro canto è da anni una potenza industriale simile, facendo le dovute proporzioni, agli Stati Uniti degli anni '50 - 60 e non mancano certo le aziende, più o meno controllate dallo Stato, che fabbricano componenti meccanici o elettronici. Di fatto solo pochissimi beni tecnologici non possono essere prodotti in Cina, anche perché negli anni passati molti volenterosi studenti cinesi erano andati in prestigiose università americane e sono tornati in patria - una cosa che negli USA incredibilmente non si aspettavano- con una notevole esperienza in fatto di microprocessori, software e "meccatronica" ( anche qui ricordiamo durante la Guerra Fredda gli studenti sovietici non erano ammessi proprio per questo motivo). 

L' economia Russa non era floridissima prima, ma non è poi molto peggiorata, anzi, cominciano a vedersi laureati russi tornare dall' Italia nel loro Paese per trovare lavoro, lo Stato ha un deficit notevole, ma anche altri Stati lo hanno ( la stessa Italia, Belgio...) e non sono certo sull' orlo del fallimento, i mezzi per condurre una guerra lunga ci sono tutti, se vogliamo essere cinici, anche demografici ( anzi, avere tanti giovani sotto le armi tranne gli esentati vuol dire dominuire la disoccupazione giovanile) .

Da parte occidentale l' impressione è che non si ci stia impegnando molto: la mobilitazione di uomini e mezzi in Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti è solo una pallida imitazione di quella che questi Paesi avevano attuato nel 1944, non c'è l' impressione che si voglia fare una guerra "totale"  e questo, secondo me, non è giusto: dal momento che si è deciso di aearsi con ' Ucraina, si ci deve impegnare al massimo mettendoci tutto, non facendo una guerra per procura con il freno a mano tirato

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Il 11/1/2024 at 20:00, Simone ha scritto:

Da parte occidentale l' impressione è che non si ci stia impegnando molto: la mobilitazione di uomini e mezzi in Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti è solo una pallida imitazione di quella che questi Paesi avevano attuato nel 1944, non c'è l' impressione che si voglia fare una guerra "totale"  e questo, secondo me, non è giusto: dal momento che si è deciso di aearsi con ' Ucraina, si ci deve impegnare al massimo mettendoci tutto, non facendo una guerra per procura con il freno a mano tirato

La "guerra per procura" nel caso ucraino non esiste e non è mai esistita: se da parte occidentale si fosse effettivamernte deciso di attuarla, lo scenario sarebbe stato completamente diverso visto tutto il tempo che dal 2014 in poi c'è stato per prepararla e viste tutte le enormi potenzialità produttive e tecnologiche euroatlantiche. Avremmo visto le forze armate ucraine integrarsi profondamente con la dottrina occidentale attraverso le più diverse iniziative di partnership (come già ripetutamente avvenuto in tante parti del mondo), avremmo visto una strategia di procurement basata su piani industriali di lungo periodo accuratamente predisposti, e the last but not the least avremmo visto una azione occidentale immediata ed efficace nel fornire rapidamente all'Ucraina tutto il supporto materiale e logistico necessario per contrastare l'invasione russa in tutte e quattro le dimensioni: land, sea, air e cyber.
Nulla di tutto questo si è verificato: lo dicono le cronache di questi ultimi anni e soprattutto lo conferma il fatto stesso che l'invasione dell'Ucraina si è effettivamente verificata, poiché in caso contrario il caro zio Vladimir si sarebbe guardato bene dal provarci, consapevole di trovarsi di fronte un osso ben duro da rodere invece del (presunto, inizialmente) esercito di cartone che si sarebbe sfaldato in pochi giorni.
Noi in realtà non sappiamo se l'Occidente avrebbe potuto supportare l'Ucraina più efficacemente, fornendo mezzi e materiali più sofisticati, fornendoli in quantità maggiori, e fornendoli più rapidamente di quanto è stato fatto: qualcosa magari sì (penso agli ATACMS, per esempio, o alle iniziali reticenze tedesche nel fornire i Leo II), ma non im misura tale da influire significativamente sull'andamento del conflitto. I sistemi "game changer", quali che siano, necessitano di operatori addestrati, qualificati e ben supportati logisticamente, presupposti che al 24 febbraio 2022 non erano certamente presenti in un esercito come quello ucraino strutturato sulla leva e non sui professionisti. E' quindi ragionevole dedurre che l'Occidente abbia sinora fatto più o meno tutto ciò che era possibile e opportuno; oggi, col senno di poi, possiamo dire che l'unico modo per concludere rapidamente le ostilità a favore degli ucraini sarebbe stato l'intervento diretto della NATO, che è stato escluso a priori per motivi politici e per motivi giuridici inerenti la natura stessa dell'Alleanza Atlantica, o l'intervento diretto della sola accoppiata USA/GB, escluso anch'esso per ragioni politiche ma che giuridicamente sarebbe stato del tutto ineccepibile ai sensi del Memorandum di Budapest con il quale USA e GB (insieme alla russia) si impegnavano a tutelare l'Ucraina a fronte del suo disarmo nucleare.

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Il video non è  chiarissimo quello che mi stupisce è che abbiano continuato ad usare il 25mm a raffica quando per toglierlo di mezzo potevano usare il TOW. In ogni caso da come si muove  l' MBT russo sembra non capire dove sia il Bradley.

Ottima indicazione che il mezzo americano abbia dei sensori/ ottiche molto più precise con una visibilità scarsa.

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Qui un video più lungo con la parte iniziale dello scontro dove si vede un secondo Bradley della 47°brigata che spara addosso al T-90  da ben meno di 100 metri. Poi si da il cambio con un secondo che era sulla destra e che, dopo averlo bersagliato da quella posizione, va dov'era il primo e spara addosso al russo da quelli che sono a malapena 200 metri.

Non si vede come si sia arrivati a queste distanze così ridotte, magari non c'era una soluzione di tiro per una distanza maggiore a causa degli ostacoli (ruderi e linee di alberi), ma il Tow 2B dovrebbe avere una distanza minima di ingaggio di 200 metri e qui probabilmente non ci siamo...

Stepove.jpg

Il carro russo dovrebbe essere questo...

Mi pare che al posto della corazza reattiva frontale ci sia un frullato (forse l'esito della coreografica esplosione che si vede dopo 25 secondi nel video).

Il carro russo stavolta è entrato ben dentro cio che resta il villaggio, mentre i Bradley erano dalla parte opposta rispetto alla ferrovia che si vede a destra nell'immagine satellitare e che attualmente rappresenta il limite cui sono arrivati i russi. In mezzo c'è Stepove che è ancora saldamente in mano Ucraina, mentre tra questa e la ferrovia c'è una zona grigia dove comunque nulla sopravvive a lungo...

Quest'altro T-90 invece si è beccato un (probabile) Javelin nel motore e alla ferrovia non c'è manco arrivato...

 

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Si sa solo che è uscito dal carro e che questo è stato finito da un drone. Poi se i tre siano andati a far da concime per i campi nei dintorni di Avdiivka non è stato detto. Forse son vivi, ma le linee di alberi in cui rintanarsi vicino alla ferrovia comunque ricevono questo trattamento...

Alcuni nuovi arrivi:

Abrams con corazzature laterali aggiuntive

Leopard 1 in livrea invernale

 

Modificato da Flaggy
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