colombo37 Inviato 6 Novembre 2013 Segnala Condividi Inviato 6 Novembre 2013 Come ormai di abitudine, presento agli amici del Forum la mia ultima realizzazione. Come già indicato in precedenza, si tratta di uno degli aerei giapponesi più utilizzati nei primi anni della seconda guerra mondiale. La sua fama risulta oscurata dal più illustre contemporaneo, lo "Zero", ma ha avuto un utilizzo pari, se non maggiore, a quello del più famoso caccia della Marina Imperiale. L'Hayabusa era utilizzato dall'aviazione dell'esercito, e nelle prime campagne di invasione dette parecchio filo da torcere ai vari Buffalo, Hurricane e P40 in mano agli alleati. Il modello si riferisce alle prime versioni (Otsu e Hei), con motore Ha106 da circa 1000 CV, elica bipala a due passi e collimatore telescopico. In particolare si tratta della macchina pilotata dal sergente Isamu Sasaki, appartenente al 50° Sentai, 1° Chutai, operante sul teatro Birmano nella primavera del 1942. Per inciso il pilota divenne poi uno degli assi giapponesi, concludendo la guerra ancora in vita e con accreditate una quarantina di vittorie. L'aereo rimase in produzione per tutto il periodo bellico, con ulteriori versioni dotate di motore Ha115 da 1150 CV, elica tripala a giri costanti e collimatore a riflessione. Ho cercato di dare al modello un aspetto vissuto, in particolare con molte scrostature che appaiono chiaramente nelle foto dell'epoca. Il tutto dovuto, pare, al fatto che le macchine venivano inviate ai reparti senza verniciatura. Sul campo tale situazione non era utilizzabile e gli aerei venivano verniciati dai reparti operativi senza primer, il che, dato il clima locale, provocava vaste scrostature. L'effetto non è forse dei migliori, ma è ciò che di meglio sono riuscito a fare. Saluti a tutti. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
vorthex Inviato 6 Novembre 2013 Segnala Condividi Inviato 6 Novembre 2013 bel modello. le scrostature non sono venute al meglio, dovresti provare con pennelli più sottili, verniciando perpendicolarmente alla superfice o adoperando varie tecniche, tipo la spugnetta o il sale. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
colombo37 Inviato 6 Novembre 2013 Autore Segnala Condividi Inviato 6 Novembre 2013 Scusa la mia ignoranza. Per quanto riguarda la spugnetta posso immaginare di che si tratta, ma in mancanza di esperienza in merito non ci tento, potrei fare un disastro. Circa il "sale" non so di che si tratta. Potresti darmi qualche ragguaglio? Grazie. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
vorthex Inviato 6 Novembre 2013 Segnala Condividi Inviato 6 Novembre 2013 ma in mancanza di esperienza in merito non ci tento, potrei fare un disastro. se non si prova, esperienza non se ne fa Circa il "sale" non so di che si tratta. Potresti darmi qualche ragguaglio? se ne parla qui: http://www.aereimilitari.org/forum/topic/10606-vought-f4u-1a-corsair/ Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mkobau Inviato 6 Novembre 2013 Segnala Condividi Inviato 6 Novembre 2013 ciao il lavoro và molto bene e ti faccio i miei complimenti,un consiglio sui tettucci anteriori si vede abbastanza bene un"buco"sotto andrebbe migliorata la tecnica di stuccatura,sulla vernice non è corretto quello che dicevi del primer e delle vernici sul campo,in realtà le vernici giapponesi erano parecchio scadenti e dopo poco tempo complici l'alta umidità e l'usura si scrostavano letteralmente,il sale dopo varie prove ho lasciato perdere,comunque non troverai 2 aerei scrostati uguali.marco Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
colombo37 Inviato 7 Novembre 2013 Autore Segnala Condividi Inviato 7 Novembre 2013 Grazie dei commenti, in effetti le mie realizzazioni sono, come dire, molto crude rispetto a certi esempi che compaiono sul forum o sulle riviste, ma d'altro canto l'importante è divertirsi cercando di migliorare (anche se sono convinto che ciascuno di noi ha un limite personale difficilmente superabile). Mi ero fidato della buona aderenza verificata a secco, ma purtroppo a tettuccio verniciato le cose erano un poco cambiate e non mi sono sentito di aggiustare il tutto con le limette. Forse il ricordo delle disastrose esperienze di aggiustaggio meccanico fatte all'istituto industriale oltre una sessantina di anni fa mi condiziona ancora (infatti mi sono ben guardato dal proseguire con la meccanica e mi sono dedicato all'elettrotecnica). Comunque un'altra volta sarò più attento. Circa la natura delle scrostature prendo nota, evidentemente esistono varie correnti di pensiero in merito. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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