madmike Inviato 12 Aprile 2013 Segnala Condividi Inviato 12 Aprile 2013 Vabbè, mi pare una valutazione molto filofrancese. Le condizioni sul campo, dell'avversario, del territorio, erano enormamente diverse, e la 'stabilizzazione' è appunto tutta da verificare. Aspetterei a dare giudizi definitivi, e aggiungo 'purtroppo' Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
blitz Inviato 12 Aprile 2013 Segnala Condividi Inviato 12 Aprile 2013 (modificato) Mmmmhhhh .... Avendo avuto la fortuna di vivere qualche anno in Svizzera posso testimoniare sul fatto che difficilmente un Svizzero possa essere beatamente filofrancese. Ma d'altra parte, questo non preclude ad un Svizzero la possibilità di essere obbietivo.Trovato il relativo Link (in chiaro almeno per la prima parte dell'articolo) usando ile parole chiavi: Henri Weissenbach Serval su Google. Purtroppo non riesco a dirrotarlo qui. Viene fuori una pagina generica del quotidiano Le Temps. Per la stabilizazione, le cose erano chiare dall'inizio: tocca agli alleati prendere in mano addestramento e messa in condizione delle truppe maliane e africane. E come giustamente dici: Wait & See. Modificato 12 Aprile 2013 da blitz Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
blitz Inviato 23 Maggio 2013 Segnala Condividi Inviato 23 Maggio 2013 .../ Se L'Europa viene presa di mira dai fondamentalisti,di certo non sarà a mezzo di uno sbarco di barbuti a Marsiglia o a Siracusa. Verrà colpita da guerriglia, da azioni terroristiche di saturazione, azioni puntuali destinate a logorare le menti, a diffondere il terrore su larga scala per fare vacillare i poteri. E contro questo tipo di minaccia i Rafale o i Typhoon saranno inefficienti. Meglio fregarli adesso laddove c'è spazio (tattico e mediatico) per farlo.Senza pietà. Anche se il rischio di impantanamento esiste. Senza pietà, Madmike. http://www.bbc.co.uk/news/uk-22630303 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
madmike Inviato 26 Maggio 2013 Segnala Condividi Inviato 26 Maggio 2013 Ma certo che è così: e ti dirò di più. Che nel numero di RID attualmente in edicola, c'è una pagina che riporta la splendida notizia (peraltro gia risaputa da tempo, anche se ovviamente nessuno ne parla, visto che si tratterebbe di darsi la zappa sui piedi per la eccellente 'politica' estera degli ultimi anni) secondo la quale sono 6\8000 gli stranieri che combattono fra i 'ribelli' in Siria, di cui almeno il 10% europeo. All'incirca 70 sono musulmani belgi, ma ci sono francesi, fiamminghi, inglesi ecc ecc, i quali stanno godendo di un addestramento e di contatti gratis, con i quali potranno poi fare un po di casino al ritorno. No, ma noi pensiamo al 'mediterraneo allargato', invece che alla intelligence, a conquistare cuori e menti, ecc ecc..... Poi mi spiegate come si fa, militarmente, a fermare il vicino di casa con la mannaia in mano. Tutte cose risapute da anni, ovviamente. Stesso discorso per il Mali (per tornare in topic). Entro fine luglio la Francia ridurrà il contingente da 4000 a 1000 unità, ma AFISMA (AFRICAN-LED INTERNATIONAL SUPPORT MISSION TO MALI) non riesce a raccogliere, dalla comunità internazionale, abbastanza fondi da essere attivata in modo credibile (ad oggi siamo si e no a fondi per 6 mesi di attività, dopo di che è lecito credere che i jihadisti risalgano sulle camionette e tornino verso sud). Parliamo di poche centinaia di milioni di dollari, cifre frazionali per qualsiasi bilancio occidentale. Meglio allora inventarsi un altro bel contenitore, il MINUSMA, un altro carrozzone da posti e costi, mandare 200 istruttori fra cui 19 italiani ad addestrare un esercito che non ha nulla, e via andare. Però vuoi mettere con i pattugliatori da 35 nodi e gli F35 del corpo 'expeditionary'? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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