Gian Vito Inviato 2 Gennaio 2013 Segnala Condividi Inviato 2 Gennaio 2013 Bisnovat R-40/46 (AA-6 Acrid) Le caratteristiche eccezionali del nuovo intercettore MiG-25 richiedevano l’adozione di un missile più potente dei modelli allora in servizio. In quel momento il missile più grande era l’R-4 (AA-5 Ash) del Tu-128, sull’esperienza del quale i progettisti del gruppo Bisnovat-Molniya hanno avviato lo sviluppo del nuovo K-40, all’inizio del 1962. I test sono iniziati nel 1968. Il primo lancio è avvenuto nel 1969 con due missili R-40R contro un drone MiG-17 a 600 metri di quota. A questo sono seguiti altri test contro bersagli volanti ad oltre 20000 metri e fino a 2700 km/h. Nel 1972 il missile è entrato in servizio. Codificato dagli occidentali AA-6 Acrid, riprende la struttura dell’R-8 (AA-3 Anab). I comandi presentano alette canard ed ali posteriori con alettoni. Per lungo tempo gli analisti occidentali hanno stimato un peso variabile tra i 700 e gli 800 kg, apparentemente giustificato dalle imponenti dimensioni. Il prolungato, forte riscaldamento aerodinamico previsto ha richiesto l’impiego d’acciaio e titanio per struttura e piani di controllo e ceramica per l’ogiva. Il raffreddamento dell’elettronica ha richiesto nuove soluzioni. Il motore razzo a propellente solido PRD-134 è probabilmente a stadio singolo ed è in posizione centrale, per non alterare il baricentro dopo la combustione dei 118 kg di propellente. L’energia per i comandi di volo è fornita da non meno di tre generatori a gas. Il lancio dal MiG-25 assicura una velocità a fine combustione non inferiore a 4,5 Mach con punte di 5 Mach. Il raggio d’azione efficace a quote medie varia tra i 2 ed i 30 km. Quello massimo ad alta quota supera i 50 km. Il missile è stato progettato per colpire a medio raggio bombardieri supersonici ad alta quota. Ha un limite di 8 g cosa che gli consente di colpire bersagli contromanovranti ad un massimo di 2,5 g. L’Acrid adotta un sistema di guida combinato. Nella fase iniziale il caccia guida il missile nella direzione approssimata del bersaglio (guida a comando/inerziale). Due antenne, una nella coda del missile e la seconda sotto il tronco posteriore, ricevono i comandi di guida ed inviano al vettore la posizione. La soluzione ha obbligato i progettisti a posizionare i due scarichi del motore ai lati della coda, al prezzo di un lieve perdita di spinta. In prossimità dell’obbiettivo subentra la guida terminale, fino all’impatto. La prima versione del MiG-25 ha impiegato il radar Smerch A1, derivato dal sistema impiegato dal Tu-128. La protezione contro i disturbi è eccellente, grazie ai 600 kw di potenza di picco degli impulsi. Come previsto dalla dottrina del tempo, il missile è stato fabbricato con due diversi sensori, radar ed infrarosso. I missili sono lanciati di solito in coppia, a breve intervallo. L’R-40R (izd.46R) Acrid-A, a guida radar, è lungo 6,76 m, ha un diametro di 30 cm ed una apertura alare di 1,4 m. Il peso è di 468 kg. Impiega il sistema semiattivo monoimpulso Agat Parg-12VV con una portata di ricezione di 30 km. Assicura ottima precisione e ha buona protezione antidisturbo. Dispone di guida secondaria HOJ, autoguida sulla sorgente di disturbo. E’ possibile l’attacco frontale contro bersagli tra 2500 e 27000 metri di quota, volanti a 1000-3500 km/h. Per l’attacco in coda i limiti sono compresi tra 800 e 2300 km/h. Il sistema di spolettamento Aist-M è sofisticato e con elevate ECCM: combina due spolette radar GSKB-47 a due canali e quattro spolette laser che operano indipendentemente, situate davanti al motore e a metà strutura. Azionano la testata pre-frammentata direzionale DF-46 di 38 kg, situata dietro al motore. Il Raggio efficace è di 7 metri. La variante all’infrarosso R-40T (izd.46T) Acrid-B, montata solo sui piloni interni, è lunga 6,36 m e pesa 455 kg. Impiega il sensore T-40A1 che opera tra 3 e 5 micron, raffreddato ad azoto liquido contenuto nel missile stesso. Viene definito “all aspect” ma solo contro bersagli a velocità supersonica ad alta quota. La portata di rilevamento è di 20-25 km in condizioni ideali. Il raggio d’azione efficace è di 30 km frontalmente e 15 km in coda, contro bersagli tra 800 e 30000 metri di quota. Secondo fonti russe l’R-40T avrebbe una portata di soli 25 km a causa della sensibilità del sensore, anche se il peso è di pochi kg inferiore a quello dell’R-40R. Gli analisti occidentali ne hanno dedotto la mancanza del sistema di guida a metà traiettoria. Ma i missili all’infrarosso partono per primi. Questo negherebbe automaticamente la possibilità di lancio oltre i 25 km anche a quelli a guida semiattiva. Non si spiegherebbe poi l’elevata quantità di propellente. In realtà, come rilevabile dalle foto oggi disponibili, anche la variante all’infrarosso dispone delle antenne ricetrasmittenti per la guida “command”. I bersagli previsti avrebbero, certo, un forte contrasto termico a quote elevate. Ma per le distanze eccedenti la portata del sensore o in caso di perdita temporanea dell’aggancio, la guida “command” può ugualmente dirigere il missile. Una seconda valutazione errata riguarda l’uso del missile sugli intercettori Su-15TM, data la “parentela” del sistema radar col potente Smerch. Ma L’Acrid richiede un pilone specifico e una elettronica dedicata, non è adattabile ad ogni aereo. Adotta un sistema speciale di raffreddamento dell’elettronica, con evaporazione di clorofluorocarbonio (CFC) in bombole situate nei piloni APU-84-46 (84 è il codice del MiG-25 e 46 quello dell’R-40). Nel caso del Su-15, in origine destinato anch’esso a montare l’Acrid, una fotografia che mostrava due missili agganciati sperimentalmente ad un Flagon ha fatto ritenere plausibile l’adozione dell’Acrid su questo caccia. R-40D/R-46 : la seconda generazione La diserzione di Belenko nel 1976 aveva compromesso il MiG-25 ed il suo sistema d’arma. L’aereo era disarmato ma i russi hanno ritenuto che i tecnici americani avrebbero potuto comunque ricavare dati utili sui missili dall’analisi del sistema di puntamento. E’ stato così varato un programma d’emergenza volto alla modernizzazione del caccia come MiG-25PD, dotato del nuovo radar RP-25MN Sapfir e del sensore all’infrarosso TP-26. I tecnici hanno ripreso il sensore semiattivo del missile R-24, adattandolo all’Acrid. La differenza dimensionale avrebbe consentito di aumentare l’antenna di ricerca e quindi le capacità. Ma il poco tempo ha disposizione non l’ha consentito. L’IOC è arrivata alla fine del 1979. ll nuovo missile ha ricevuto il suffisso D (dorabotannaya: aggiornato). Ma è indicato anche come R-46. Un cono di dimensioni più contenute racchiude l’antenna in coda. La lunghezza si riduce di 38 cm, il diametro è inalterato. Il modello R-40RD (izd.46RD) AA-6/2 Acrid-C è lungo 6,37 metri e pesa 472 kg. Il motore e le batterie sono più potenti. L’apertura delle ali è aumentata a 1,45 metri, migliorando le prestazioni a quote elevate. Ha un nuovo sensore semi-attivo più sensibile (oltre 35 km) RGS-25 ad onda quasi-continua (CW) con migliorate ECCM. Il raggio d’azione efficace aumenta a 60-70 km, con una portata “balistica” che può superare i 100 km (150 contro un B-52 in avvicinamento frontale), aggancio radar permettendo. Quello minimo è di 500 metri. Può seguire bersagli manovranti a 4 g e missili cruise. E colpirli tra i 500 ed i 30000 m di quota. La variante all’infrarosso R-40TD (izd.46TD) Acrid-D è lunga 5,98 metri e pesa lievemente meno, 467 kg. Impiega il nuovo sensore 35T1, agganciabile al bersaglio anche tramite il rilevatore TP26. In combattimento I nuovi R-40RD e TD sono stati esportati e presto utilizzati in combattimento. Ma i risultati non sono stati ottimali. I missili sono stati impiegati contro obbiettivi piccoli e manovrabili, non contro bombardieri e ricognitori ad alta velocità e quota. Gli iracheni hanno sempre considerato l’Acrid il punto debole del MiG-25. I missili R-40 non erano molto affidabili: la maggior parte si guastava al momento del lancio. Quelli funzionanti non sempre colpivano il bersaglio a causa del malfunzionamento delle spolette. In molti casi i missili hanno causato solo pochi danni. Nel 1981 i siriani hanno lanciato 4 R-40 contro i caccia israeliani, senza colpirne alcuno. Nel lungo conflitto Iran-Iraq, gli iracheni ne hanno lanciati oltre 24 con solo due abbattimenti confermati. A questi vanno aggiunti un abbattimento probabile, ed un velivolo danneggiato. Le vittorie dichiarate, comunque, sono di più. Secondo gli iracheni, i MiG-25 avrebbero abbattuto, tra il 1983 ed il 1986, due C-130 e tre F-4 iraniani oltre ad un MiG-21 siriano. Durante l’intercettazione di un RF-4 in volo ad alta quota a 1,2 Mach da parte di due MiG-25 ed otto Mirage F1, sono stati lanciati frontalmente 4 Acrid da 80 km che hanno mancato il bersaglio, colpito poi da uno degli 8 missili Super 530F lanciati dai Mirage. http://www.youtube.com/watch?v=Zl_w54GmW2E Nel 1991, durante la Guerra del Golfo, la mancata identificazione di un MiG-25PDS iracheno da parte degli AWACS ha impedito ai caccia alleati di aprire il fuoco. Nella confusione che ne è seguita, il MiG si è inserito in un settore pieno di velivoli, abbattendo un F-18C con un singolo R-40RD (qualche fonte indica un TD). Un secondo missile, lanciato contro un A-6, ha mancato il bersaglio. Un altro MiG-25, evitati otto F-15, ha lanciato 3 missili R-40 contro un EF-111A mancandolo ma costringendolo ad interrompere la missione. Successivamente, due MiG-25 hanno attaccato con 4 missili una coppia di F-15, mancandoli. Attaccati a loro volta da questi e da una seconda coppia intervenuta, hanno distanziato tutti gli F-15, evitando ben 10 missili. Nel 2002 un MiG-25PD iracheno ha abbattuto un RQ-1A Predator con un R-40 (ma potrebbe essere stato anche un R-60) in un attacco frontale. Il Predator, impiegato come esca, ha lanciato uno Stinger senza colpire il MiG. In pratica su circa 40 missili solo 4 abbattimenti certi, alcuni probabili e qualche aereo danneggiato. Ultimi sviluppi Nel 1983 la Vympel, succeduta alla Molniya, ha sviluppato la serie R-40D1, consegnata nel 1985. L’R-40RD1 è lievemente più corto e dalla punta ogivale, dispone di migliori sistemi di controllo e di una nuova testata di 55 kg, con raggio efficace di 13 m. Presenta superiori capacità contro bersagli a quote più basse e migliori ECCM. La spoletta è la nuova Bekas-2. E’ affiancato dall’R-40TD1 all’infrarosso. L’Acrid è stato integrato sui MiG-31, con lanciatori modificati. Il sistema di controllo del fuoco sul MiG-31 è completamente diverso così, inizialmente, l’R-40 operava assieme al pod APP-46TD nel vano di uno degli R-33. L’Acrid è stato venduto all’Afghanistan, Algeria, Azerbaigian, Bielorussia, Kazakistan, India, Iraq, Libia, Polonia, Siria, Turkmenistan, Ucraina, Ungheria e Vietnam. La produzione è terminata nel 1991 ma il missile è ancora molto diffuso. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Mustanghino Inviato 2 Gennaio 2013 Segnala Condividi Inviato 2 Gennaio 2013 Molto interessante: il motivo per cui si spara prima il missile IR e poi il SAHR può essere che se si inverte la successione una volta sparato il SAHR il radar deve guidare esclusivamente quest'ultimo? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 2 Gennaio 2013 Autore Segnala Condividi Inviato 2 Gennaio 2013 (modificato) No. Il motivo è impedire che il missile all'infrarosso si "agganci" allo scarico del missile che lo precede. Prossimo articolo: AA-5 Ash. Modificato 4 Gennaio 2013 da admin Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Mustanghino Inviato 3 Gennaio 2013 Segnala Condividi Inviato 3 Gennaio 2013 grazie mille!!!!!!!!! rimane sempre il dubbio di come un missile a guida IR possa individuare il bersaglio da oltre 30 km (con tecnologia degli anni 60-70, ma anche con quella di oggi ho delle perplessità). Credo non fosse del tutto "lancia e dimentica" Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 4 Gennaio 2013 Autore Segnala Condividi Inviato 4 Gennaio 2013 No,non avrebbe potuto individuarlo. Anche se, ad altissima quota, la trasparenza atmosferica permette ai sensori infrarossi prestazioni notevoli. Le stime occidentali parlavano di 15 km in condizioni medie. L'unica possibilità è che il sistema di guida "command" a metà traiettoria consenta un "aggancio" in fase terminale. La stessa cosa avviene, in realtà, anche con la versione a guida radar semiattiva. E' vero che qualche fonte parla di "aggancio" prima del lancio per la versione all'infrarosso. Ma non si comprende allora il perchè di un missile a medio raggio in grado di colpire solo a corto raggio. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Mustanghino Inviato 4 Gennaio 2013 Segnala Condividi Inviato 4 Gennaio 2013 ora si che quadra tutto!............. sono sempre stato scettico riguardo la filosofia tutta sovietica/russa di dotare i missili BVR anche di versioni a guida IR (l'ultimo in ordine cronologico credo sia l'Alamo): lo scetticismo è nato dal fatto che in occidente non si è mai percorsa questa strada (tranne l'AIM-4 che però in versione a guida IR ha prestazioni in portata nettamente inferiori rispetto al modello a guida SAHR, e il MICA IR, che sappiamo tutti il successone che ha fatto). Forse i sovietici nutrivano scarsa fiducia nei loro missili a guida radar, ma anche al di qua della cortina non è che lo Sparrow fosse un purosangue in termini di kill/ratio (almeno fino alla versione E), ma credo che non è stato fatto neanche uno studio preliminare per trovare una variante a guida IR dei primi AIM-7. Tornando all'AA-6, credo che tuttavia una versione IR ci sta tutta, visto che il suo target erano i 2 caldissimi motori del Blackbird..... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 4 Gennaio 2013 Autore Segnala Condividi Inviato 4 Gennaio 2013 La filosofia russa è stata seguita dai francesi fin dai tempi dell’R-530 e dagli americani con l’AIM-4 Falcon. La portata di questi missili era la stessa sia nella versione radar che in quella all’infrarosso: http://www.aereimilitari.org/forum/topic/12309-matra-r-530/ http://www.aereimilitari.org/Armamenti/AIM-4_Falcon.htm Una variante all’infrarosso dell’AIM-7 è stata sperimentata, come ho riportato qui (vedi AIM-7C): http://www.aereimilitari.org/Armamenti/AIM-7_Sparrow.htm Come hai giustamente rilevato, lo Sparrow non aveva una grande efficacia. Una versione all’infrarosso sarebbe tornata utile in molte situazioni. Oggi il problema dell’aggiornamento dati a metà traiettoria è risolto e missili come il MICA-IR o l’R-27T costituiscono una minaccia da non sottovalutare, potendo effettuare attacchi “silenziosi”a medio raggio. L’SR-71 ? Il più grande bersaglio infrarosso della storia...A parte forse l’XB-70. Anche un sensore infrarosso modesto non avrebbe avuto alcun problema a seguirli oltre il raggio visivo. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Mustanghino Inviato 4 Gennaio 2013 Segnala Condividi Inviato 4 Gennaio 2013 mmhhhh aspetto la monografia dell'AA-5 e magari una breve storia di come l'URSS affrontò il tema missile A-A nella sua globalità. E' impressionante vedere quanti tipi di missili sono stati prodotti. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Vultur Inviato 5 Gennaio 2013 Segnala Condividi Inviato 5 Gennaio 2013 (modificato) Da ciò che so, la maggioranza delle intercettazioni di bersagli stratosferici ad alta velocità supersonica (come SR-71, cruise missiles) veniva prevista da davanti, con velocità cumulativa intercettore-bersaglio anche superiore a 6.000 Km/h fino a quote superiori a 32 km. Intercettazioni da dietro possibili, ma più difficili e con più limitazioni (velocità bersagli massimo M= 2,5). Raggio di intercettazione per questi bersagli era/è inversamente proporzionale a quota e velocità dei bersagli stessi (fino a ridursi al di sotto dei 400 Km). La guida da terra aumentava il raggio di intercettazione stratosferica del MIG-25. AA-3 Anab a infrarossi funzionava solo da dietro al bersaglio. Gittata: la stessa della versione radar del missile. Sul SU-15 era prevista un'istallazione IRST? No. Ho posto la stessa domanda: come fa un missile a guida IR a funzionare sulla media distanza (40-60 Km)? Risposte non univoche (o forse sono io che non ci capisco), tranne un paio: R-98T (o P-98T) (per thermal) da quel che ho capito io aveva un sensore passivo radar per l'acquisizione e il lancio: 1) "Two. From the radar head P-98T directed toward the goals and expected it ..." 2) "Targeting for the head went on board sight (radar) sensor head cooled by gas, so the range of capture was great ...". Il computer di controllo del tiro passava poi al missile a infrarossi tutte le informazioni sulla telemetria del bersaglio fino all'istante del lancio. Se sul SU-15 Flagon funzionava così è possibile che anche sul MIG-25 con i P-40 funzionasse così, se non meglio. "Una volta che il bersaglio è stato illuminato, l'ordine è: < lancio missili permesso > (da quel che ho capito si accende una spia con questa scritta). Il lancio dei missili non dipende dal tipo, ma dall'ordine di lancio dei piloni. Sul MIG-25 questo ordine di lancio era 1-3-2-4 da sinistra a destra. Intervallo di lancio: in genere la decima parte di un secondo. Missili ИК (IR) solo sui piloni interni del MIG-25. Missili РГС naruzhnie (che credo siano quelli a guida radar) sui piloni esterni e interni. Il missile lanciato per primo non interferiva con la testata IR del secondo missile, inoltre la целеуказания iniziale era via БРЛС. Cioè usando translator di Google: il targheting iniziale del missile era radar". Se l'ordine di lancio era 1-3-2-4 e se i missili IR stavano solo sui piloni interni vuol dire che per primo partiva il missile radar (stazione 1, pilone esterno sinistro). Sul SU-15 le stazioni subalari erano invece intercambiabili, ma anche lì non esistevano restrizioni sulla sequenza di lancio. Modificato 5 Gennaio 2013 da vorthex Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Mustanghino Inviato 5 Gennaio 2013 Segnala Condividi Inviato 5 Gennaio 2013 il problema ritorna a galla grandissima limitazione quella dell'ordine della sequenza di lancio Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 5 Gennaio 2013 Autore Segnala Condividi Inviato 5 Gennaio 2013 (modificato) Ogni sistema d’arma nasce in seguito a specifiche volte a risolvere le problematiche di certi “contesti” operativi. Fatta questa premessa, il tanto criticato MiG-25 appare una soluzione più che adeguata. La storia dei missili aria-aria russi si può riassumere facilmente. L’AA-1 Alkali era un missile primitivo, ma tutti i paesi del mondo sono passati attraverso la fase della “radioguida”. L’AA-2 Atoll era una copia dell’AIM-9 e, come questo, ha rappresentato l’ossatura della componente aria-aria dei caccia tattici sovietici. Gli AA-3 Anab, il fallito AA-4 Awl, l’AA-5 Ash e l’AA-6 Acrid erano tutti missili per intercettori. Il loro scopo era la distruzione dei bombardieri B-52, B-58, B-70 e B-1 oltre che dei ricognitori U-2, SR-71 ed RC-135. Non avrebbero potuto affrontare dei caccia. Facevano affidamento su potenti testate e sensori diversificati (IR e radar), che avrebbero messo a dura prova le ECM avversarie. L’aggravio logistico derivante dall’impiego di tanti tipi di velivolo (Su-9, Su-11, Su-15, Yak-28, Tu-128, MiG-25...) e tanti tipi di missile deve essere stato un incubo. Ma l’Unione Sovietica non badava a spese. Certo ha complicato anche la vita dei pianificatori americani, costretti ad affrontare “elettronicamente” moltissimi sistemi diversi. La stessa cosa è avvenuta con i missili sup-aria. La scelta può essere vista anche come ammissione dell’incapacità di produrre missili affidabili. Il settore dei caccia tattici è rimasto indietro e solo l’arrivo della serie AA-7 Apex ha fornito finalmente un missile a medio raggio. L’AA-8 ha rinnovato, nello stesso tempo, la linea “corto raggio”, in modo non del tutto adeguato. Vediamo, con questi missili, un avvicinamento alle posizioni occidentali (AIM-7-AIM-9), anche se l’Apex mantiene due sensori diversi. L’AA-9 Amos riprende il temuto Phoenix, ed è solo a guida radar. Non è un vero cambio di filosofia: il MiG-31 continua a montare anche i vecchi AA-6 all’infrarosso. L’AA-10 Alamo e L’AA-11 Archer sono i sostituti della serie AA-7/AA-8. Sono ottime armi. Anche in questo caso, L’Alamo è disponibile in versione radar ed infrarossa. Segno apparente di una scelta “precisa“. Scelta che viene, però, sconfessata con l’arrivo dell’AA-12 Adder, solo a guida radar. L’AA-13 Arrow, infine, è la logica revisione dell’AA-9. I russi, sempre un passo indietro nel settore elettronico, hanno preferito compensare le carenze sviluppando sensori infrarossi di bordo sempre più avanzati, caschi di puntamento e missili con doppio sistema di guida. Hanno visto giusto ? In parte si. Se analizziamo i combattimenti aerei fino al Vietnam ci rendiamo conto che l’occidente ha “vinto” grazie all’eccellente addestramento dei suoi piloti, più che alle superiori caratteristiche dei suoi caccia o dei missili. L’arma primaria su cui l’occidente aveva tanto investito, il missile Sparrow, si è rivelata quasi un fiasco. E l’AIM-9 era appena soddisfacente. I cannoni hanno mantenuto la loro importanza, visto che gli scontri sono avvenuti sempre entro il raggio visivo. I MiG-17-19-21, se ben condotti, si sono rivelati micidiali nel duello ravvicinato, al contrario dei caccia serie 100 (tutti), dell’F-4 e dei vari Mirage III, Draken ecc. Con l’arrivo della serie 10 (F-14-15-16-18) e del missile AIM-9L le regole del gioco sono cambiate. Il missile Sparrow, nella Guerra del Golfo, ha reso il combattimento BVR una realtà, sia pure entro un raggio d’azione limitato ma con una probabilità di colpire ancora bassa. E’ solo con l’AIM-120 che inizia veramente la rivoluzione nel settore aria-aria e l’affidabilità raggiunge livelli notevoli. Affidabilità che, per i missili russi, non è ancora al livello occidentale. Qui puoi trovare la foto dell’AIM-7 a guida infrarossa: http://www.aereimilitari.org/forum/topic/15003-elettronica-testata/ A proposito di Anab: gli R-98T ed R-98MT, gli ultimi prodotti, hanno sensori infrarosso “all aspect” (almeno secondo Yefim Gordon, “Soviet/Russian aircraft weapons” e secondo molti siti e pubblicazioni). La traduzione mi sembra chiara, ma manca la punteggiatura: l’intercettore, tramite il radar di bordo, fornisce i parametri di posizione del bersaglio al missile all’infrarosso, prima del lancio. Purtroppo i traduttori automatici con i termini tecnici vanno in tilt: basta notare “goal” invece di “target”, “capture” invece di “tracking”. Mi giunge nuova la sequenza di lancio che sembra contraddire ogni affermazione in proposito finora pubblicata. Si è sempre ritenuto che il rischio di “aggancio” del sensore infrarosso allo scarico del missile che precede confermasse la partenza del modello T per primo, con una sequenza tipo 2-4-3-1 o 3-1-2-4. Sarebbe una notizia molto interessante ! Vedo se riesco a trovare qualche conferma. Qui, al punto 1.59, si vede una sequenza di lancio: http://www.youtube.com/watch?v=gNwYJlydj9A Apparentemente, il numero 1 (primo da sinistra) dopo il lancio è ancora al suo posto. Modificato 5 Gennaio 2013 da Gian Vito Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Vultur Inviato 6 Gennaio 2013 Segnala Condividi Inviato 6 Gennaio 2013 (modificato) il problema ritorna a galla grandissima limitazione quella dell'ordine della sequenza di lancio Non so se era una limitazione, ma nessun pilota che io sappia se ne è lamentato. Il MIG-25 era fatto per fare una cosa sola. I suoi bersagli (missili, SR-71, U-2 e, ipoteticamente un B-70) volavano a quote impossibili per ogni altro aereo conosciuto. Non portava una gran varietà di armi. I suoi missili e il suo ruolo erano altamente specializzati per svolgere un solo compito. Nessuna interferenza tra primo missile in volo e secondo missile IR. Confermato: da quel che mi dicono il puntamento iniziale nella prima fase di lancio dei missili IR era radar. Questo potrebbe rappresentare un "antenato" del sistema di guida inerziale con aggiornamenti a mezza corsa e accensione del sensore solo nell'ultima fase. Il missile IR quindi appena acceso il sensore infrarossi nell'ultimo tratto della corsa diventava immune al jamming radar, che magari poteva disturbare il primo missile. Modificato 6 Gennaio 2013 da Vultur Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 6 Gennaio 2013 Autore Segnala Condividi Inviato 6 Gennaio 2013 Hai fornito un tassello molto importante ! I russi hanno sempre pubblicamente dichiarato che il primo missile fornito di sistema di aggiornamento dati a metà traiettoria è stato l’R-27 (AA-10 Alamo). La modalità di guida “command”, sia pure meno precisa, ottiene lo stesso risultato sugli Acrid, sfruttando proprio il radar di bordo. Una ulteriore conferma che il raggio d’azione, per la variante all’infrarosso, non differisce da quello del missile a guida radar. Se i missili a guida infrarossa partono per secondi, il sensore deve potersi “attivare” solo molto più tardi. Anche questo è fattibile. L’unica cosa che non torna è il filmato che mostra la partenza della prima coppia in sequenza 2-4 anche se, di per se’, non implica necessariamente che non possa avvenire il contrario... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Vultur Inviato 7 Gennaio 2013 Segnala Condividi Inviato 7 Gennaio 2013 (modificato) Anche perchè non ce la vedo una delle punte di diamante del sistema di difesa aerea sovietico fare cilecca in questo modo. I piloti degli SR-71 avrebbero potuto letteralmente morire dalle risate: "Base da Mamma Oca c'hanno lanciato contro un missile a no tranquilli tranquilli il secondo missile ha distrutto il primo ripeto il secondo ha cancellato dal cielo il primo (oltre che sè stesso) muahahahahahhahahahah ... Buuuuuuuuuummmm!!! Mamma Oca da Base abbiamo perso il vostro contatto rispondete rispondete... SR-71 perduto per superamento limiti strutturali: non ci si sganascia dal ridere quando si vola nella stratosfera a M=3 punto. Non voglio neanche sapere COSA poteva succedere in Unione Sovietica alla famiglia di chi progettava un simile sistema antimissile .... PS: il Forum non mi fa più uscire, cioè non mi fa più disconnettere! Boh A proposito ecco cosa ho chiesto (perdonate mio inglese): Hello! Thank you very much. 1) So, no interference between first missile in flight and the second missile infrared. Correct? 2) Very interesting the order of pylons on the MIG-25: 1-3-2-4. The number 3 is the inner pylon under the right wing? 3) Infrared missiles only internal. Correct? 4) Radar missiles (БРЛС) under both pylons: internal and external indifferently. Correct? 5) What is it "РГС-naruzhnie" ? Is the type of pylon for infrared missile? 6) The initial targeting (целеуказания) for the infrared missile is managed with the radar. Correct? Thanks. Risposta: Hi! A. Correctly. B. Correctly C. Correctly D. Correctly E. Rockets with РГС - on an external suspension bracket - (наружние), and rockets with ИК - internal. F. Correctly. Modificato 7 Gennaio 2013 da vorthex Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 7 Gennaio 2013 Autore Segnala Condividi Inviato 7 Gennaio 2013 Certo è sconcertante che il lancio avvenga in quel modo. 1-3-2-4: tra ala sinistra e destra i carichi complessivi non variano ma visto che non sussistono limitazioni di nessun genere, perchè non fare, ad esempio, un comune 1-4-2-3 ? Siamo sicuri che il termine della domanda (“interferenza”) non sia stato frainteso con “interferenza- radioelettrica” o “interferenza-radar” ? Forse servirebbe una domanda più specifica, tipo: “quando si attiva il sensore infrarosso ? Al lancio o dopo 20-30 km ?”- oppure : “Non c’è il rischio che il missile infrarosso segua la scia di quello precedente ?” - “Quale è il motivo della strana sequenza di lancio ?” Potresti renderlo come : “The infrared sensor is already active at launch or after 20-30 km ?”-“Is there any risk that the infrared missile follows the first one, already in flight ? "-" What is the reason for the strange launching sequence ? " Scusa l’insistenza, ma la curiosità mi consuma...Sono più di un semplice appassionato. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Vultur Inviato 7 Gennaio 2013 Segnala Condividi Inviato 7 Gennaio 2013 Ok ci provo, ma tu non consumarti. Se la sequenza fosse 1-4-2-3 sparerebbero prima tutti e due gli R-40 a guida radar e poi tutti e due gli IR. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Vultur Inviato 8 Gennaio 2013 Segnala Condividi Inviato 8 Gennaio 2013 (modificato) РГС naruzhnie : non è affatto un pilone subalare, ma dovrebbe essere sensore radar passivo su testata missile (non solo sull' R-40). ТГС naruzhnie: neanche questo è un pilone subalare, ma è sensore infrarossi su testata missile infatti il T starebbe per "thermal" (mentre sopra la P non è una P, ma un Ro simile al greco che in cirillico dovrebbe essere una R, cioè: radar). I sensori infrarossi dell' R-40T erano estremamente sensibili e molto "buoni" (o molto cattivi, se preferite) per la stratosfera. La limpidezza dell'atmosfera, l'assenza di umidità, i -52 gradi esterni e il raffreddamento interno della testata infrarossa rendevano il sensore IR molto sensibile. L'R40T era all aspects funzionava da dietro, da davanti, ecc... Poteva essere lanciato anche senza puntamento radar (come un "normale" missile IR) qualora il bersaglio rientrasse già entro il range della testa cercante IR, cioè appena la traccia IR del bersaglio rientrava nel теплопеленгатора, che non ho ancora capito se è il sensore IR sul missile oppure un IRST sul MIG-25. Quando lanciato con puntamento radar la testa cercante IR funzionava già al lancio, ma era puntata dal radar sul bersaglio e ignorava tutto il resto. Sequenza 1-3 o 4-2 non solo scelta per lanciare una coppia assortita di missili (radar e IR), ma anche per motivi aerodinamici e di stabilità dell'aereo nel volo stratosferico ad alta velocità supersonica, soprattutto al momento del lancio di due missili del peso di quattrocento chili ciascuno. Cosa che alleggeriva improvvisamente il MIG-25 di quasi una tonnellata. Modificato 8 Gennaio 2013 da Vultur Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 8 Gennaio 2013 Autore Segnala Condividi Inviato 8 Gennaio 2013 Ti ringrazio moltissimo per la sollecita risposta e non ti preoccupare per le sigle russe, ho studiato un po’ di russo e conosco i termini tecnici (lo posso leggere, anche se lentamente). Hai compreso perfettamente. Non sono i piloni, la cui sigla è АПУ (APU) . РГС e ТГС sono le tipiche sigle dei sensori sui missili e Теплопеленгатора (teplopelengatora) è un qualsiasi sensore infrarosso. Potrebbe in teoria essere anche il TP-26 del MiG-25, ma in base a quello che hai scritto direi che si intende il sensore del missile. Quindi il sensore è già attivo al lancio. Ma non “vede” altro, probabilmente la scansione è temporaneamente disabilitata o contenuta in certi limiti. Grazie ancora per i dati preziosi !. Sarebbe meglio sempre leggere l’originale russo, anche per la corretta pronuncia delle parole. Siamo abituati (anch’io) a scrivere per esempio Sukhoi, quando invece la x andrebbe scritta h (Сухой) come correttamente riportato in altre lingue. Occhio ai traduttori in linea: sbagliano le sigle ! La mia domanda sulla sequenza era volta a capire se sia possibile un lancio alternativo, tale da giustificare il filmato. Per esempio: 2-4-3-1. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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