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Il giorno in cui la Germania perse la guerra


cdbruno

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Nel 1939 la Germania aveva consumato in totale 7.5 Milioni di tonnellate di carburante (per un paragone si pensi che oggi l'Italia raffina ogni anno 100 milioni di tonnellate di petrolio). Due terzi di questi erano importati. Entro il 1943 la Germania aveva attivato impianti di idrogenazione del carbon fossile che producevano più di 6 milioni di ton. di carburante. Con 2 milioni di ton. importati dalla Romania il fabbisogno era coperto.

 

Il compito di produrre petrolio sintetico venne affidato al cartello chimico IG Farben, che verrà anche associato ai peggiori crimini del nazismo in quanto fabbricatore, tra l'altro, dello Zyclon B, utilizzato nelle camere a gas dei campi di sterminio e nella costruzione dello stabilimento Buna-Monowitz presso Auschwitz dove venne impiegato anche Primo Levi. Nel 1943 IG Farben produrrà 118 mila tonnellate di "Buna" (Bu = Butadiene e Na = Sodio), il nome del caucciù artificiale.

Per il petrolio di sintesi sono possibili due procedimenti. Si può idrogenare il gas di carbone a una pressione quasi ordinaria: è il procedimento Fischer-Tropsch. Oppure, sotto forte pressione e alta temperatura gli oli di catrame estratti dalla lignite, carbone naturale abbastanza abbondante oltre Reno: è il sistema del Dottor Bergius. Risalente all'agosto 1913, questo procedimento è utilizzato dalla IG Farben.

 

Nel 1939 la produzione di petrolio sintetico raggiunge 2 milioni di tonnellate (1,3 t con il sistema Bergius e 0,7 con il sistema Fischer-Tropsch). Un totale che raggiungerà i 5 milioni nel 1943 (3,7 con il Bergius e 1,3 con il Fischer-Tropsch), quindi ai circa 6 milioni (4,6 e 1,3) prima dell'attacco americano.

 

E' la IG Farben che diviene l'arbitro della situazione. Nel 1943 la Wehrmacht dipende da questo cartello che gli fornisce il 100% degli oli lubrificanti sintetici, il 46% delle benzine a forte numero di ottani, il 33% delle sue benzine di sintesi. Si comprende in tale contesto perché la RAF e soprattutto l'US Air Force si accaniranno a lungo sulle fabbriche di Ludwighafen e di Leuna.

 

L'VIII Air force stese un piano di attacco che prevedeva 80 bersagli costituiti da impianti di idrogenazione collocati nella Ruhr e in Slesia, (clicca QUI per vedere mappa) oltre all'attacco ai pozzi di Ploesti in Romania.

 

Bombardamento Brux 12 maggio 1944L'attacco iniziò nella seconda metà di aprile del 1944 con attacchi dall'Italia della XV Air Force sugli impianti di Ploesti.

 

Il 12 maggio iniziò il primo grande attacco contro gli impianti di idrogenazione in Germania. Nella mattinata 935 quadrimotori scortati da oltre 1000 caccia attraversarono la costa Belga Olandese per dirigersi verso Frankfurt am Mein, deviando da qui sulla Germania Centarle. Circa 150 bombardieri proseguirono verso la Cekia (Karlsbad) per attaccarvi lo stabilimento di Bruex.

 

 

Galland riuscì a mandare contro questa valanga di distruzione circa 400 caccia, ma vennero per la maggior parte respinti dalla caccia americana. Solo nella regione di Frankfurt la jagdwaffe riuscì a colpire duro: un wing americano fu disgregato con attacchi frontali e perse in pochi minuti la metà dei suoi aerei.

 

FW 190 all'attaccoLa jagdwaffe fece uno sforzo supremo attaccando i quadrimotori anche sulla via del ritorno e mandando in aria anche i caccia notturni. Gli americani denunciarono una perdita di 46 bombardieri, i tedeschi dichiararono l'abbattimento di altri 26 caccia nemici, ma la jagdwaffe pagò la battaglia con 75 aerei persi.

 

Più grave di tutto la caccia e il sistema difesa non era riuscito a fermare o limitare l'attacco agli impianti di idrogenazione.

 

Il 28 e il 29 maggio gli americani ripeterono gli attacchi dove, secondo la ricognizione, non erano riusciti a distruggere gli impianti con gli attacchi del 12.

 

Come ebbe a dire Galland nelle sue memorie "con un dispendio di sole cinquemilacentossessantasei bombe il nemico aveva colpito al cuore le materiali possibilità di resistenza tedesca" . Cinquemilacentossessantasei bombe: il carico di 645 missioni di B17.

 

"Non scorderò mai quella data, 12 maggio 1944” – scriverà Albert Speer che volò immediatamente a Leuna a constatare di persona i danni – “ perché fu quel giorno che la guerra tecnologica venne decisa"

 

A giugno la Germania ricorse massicciamente alle riserve strategiche, ma a settembre a fronte delle 180.000 ton. mensili richieste alla luftwaffe vennero consegnate non più di 30.000 ton.

 

Qualche considerazione:

 

* - Pur essendo, il sistema di impianti di idrogenazione, un bersaglio prevedibile ed estremamente vulnerabile non venne creato dalla Jagdwaffe un adeguato sistema di difesa. Non è sufficiente la superiorità numerica della caccia alleata a spiegare l'insuccesso dell'azione della caccia tedesca. Diversamente dalla caccia americana che operava "a vista" e con coordinamento efficace solo a livello di wing, i tedeschi potevano essere raggruppati e coodinati da terra come avevano fatto gli inglesi nel 1940, Con tale coordinamento si sarebbero potuto infliggere perdite inaccettabili agli alleati. Gli è che ai tedeschi mancava sia la direzione (Goering era più un peso che uno stimolo) sia la pianificazione della difesa che la visione tattica e strategica di cosa stava succedendo sopra le loro teste.

* Gli americani sottovalutarono non tanto l'importanza della battaglia per i carburanti dandole priorità secondaria rispetto alla battaglia per la distruzione della caccia tedesca (la big week e l'offensiva di febbraio/marzo 1944), quanto la reale possibilità di infliggere gravi danni agli impianti. Gli impianti erano infatti reattori e tubazioni ad alta pressione che, dalle prove fatte, resistevano allo scoppio di una bomba a pochi metri di distanza. Quello che determinò l'arresto degli impianti dopo il bombardamento fu il collasso del sistema di trasporto (nastri trasportatori per il carbone), degli impianti elettrici, delle fognature, delle pompe e dell'acqua di raffreddamento.

 

Le missioni sugli impianti di idrogenazione e raffinazione non terminarono il 12 maggio, anzi aumentarono nei mesi successivi, paradossalmente però si trattava in gran parte di missioni volte ad impedire il ripristino degli impianti e, come tali, che necessitavano di un maggior quantitativo di bombe per l'ottenimento di risultati molto inferiori a quelli del 12 maggio.

 

=47"]Quiun link ad un post sul mio sito

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Probabilmente l'importanza dell'approvigionamento di carburanti-che per il Mondo di oggi è quasi scontata,visto che esistono più mezzi a motore che biciclette!, era stata sottovalutata perchè gli ufficiali si basavano sull'esperienza della prima Guerra Mondiale,dove la grande maggioranza dei movimenti avveniva a piedi o con mezzi trainati da animali ed i motori erano relativamente pochi

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