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dai, sii clemente, quelle sono portaerei, tascabili magari, ma lo sono.

 

piuttosto vista anche l'esperienza americana di pearl harbor, mi sembra sciocco addensare le ammiragli in un unico punto pensando di poterle porteggere.

 

gli americani hanno una dozzina di portaerei e possono rischiare una coppia insieme, ma noi?

 

ci tolgono la componente aerea, ci dimezzano il potenziale navale!

La mancanza di catapulte la consideri "roba da poco"? Posso dirti, per esperienza diretta, che il "ritmo" di lancio e recupero di aeromobili che ha una classe Nimitz, con "roba" tipo la Garibaldi ce lo possiamo solo sognare. Ti do solo un numero, durante una normale giornata d'esercitazione, vengono effettuate mediamente 95/100 lanci/recuperi : in zona d'operazioni, i numeri sono diversi; in condizioni "surge", che sia chiaro possono reggere solo per pochi giorni, possono mantenere in volo quasi tutta la componente d'attacco; parliamo di non meno di 35/45 macchine : non credo che siamo a quei livelli, per non parlare di quella in forza alla ex VMF (aka Kutznetsov).

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Comunque posso dirvi che a Taranto ci sono spesso navi da guerra americane ma anche francesi. Sabato il Garibaldi l'ho visto uscire dal porto mentre stavo in barca a vela con un av-8 sopra.

Una delle navi americane a Taranto che ho visto 2 mesi fà è stata la USS CG57 Lake Champlain precisamente il 9/04/2011 (PRESUMO SIA UNA FREGATA)

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  • 2 mesi dopo...

Salve ragazzi. Oggi a taranto c.é una nave che e più grossa del garibaldi non vi so dire di che nazionalità sia. Come esco da lavoro faccio un paio di foto. da dove mi trovo ora una delle due torri sembra grande quanto l.isola del garibaldi. non so veramente. a più tardi con le foto. se non va via. P.s. Sono col telefono. Perdonate eventuali errori

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A ora di pranzo vedendo su Studio 100 il servizio sulle cozze hanno inquadrato la base chiapparo ed ho notato anch'io una grande nave insolita.

Non so se le immagini erano recenti comunque quella ripresa aveva un aspetto strano, vista dall' alto non appariva affatto come una tuttoponte ma piuttosto come un incrociatore/corazzata tipo seconda guerra mondiale.

Aspetto chiarimenti, forse questa è la volta buona che vado a fare una visita dall'oculista :asd:

Intanto,in questo momento, qui sulla costa calabro/lucana, dove mi trovo, è ancorato il Palinuro pronto a rientrare entro domani a Taranto.

E infine una decina di giorni fa nave Magnaghi di ritorno a Taranto.La seguii col cannocchiale fino all' imbocco in Mar Piccolo.

Foto!Tante foto,per piacere! :lol:

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  • 2 mesi dopo...

http://www.corrieredelgiorno.com/2011/11/03/marina-militare-quattro-nuove-unita-arriveranno-a-taranto-27508/

 

Marina militare, quattro nuove unità arriveranno a Taranto

 

 

 

 

 

«I piani stanno procedendo secondo le nostre previsioni. Se sarà necessario, tuttavia, saranno apportate dilazioni ai programmi di costruzione o, magari, alcune varianti. Tutto dipenderà dalla situazione economica futura del Paese e, di conseguenza, delle forze armate».

Il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, l’ammiraglio di Squadra Bruno Branciforte, ha sottolineato che il progetto di far arrivare a Taranto due sommergibili e due fregate ancora in costruzione non perde consistenza, nonostante le ristrettezze imposte dalla crisi economica nazionale e mondiale.

L’alto ufficiale è arrivato nella città bimare per alcune ore, ieri pomeriggio, per esprimere riconoscenza ai militari impegnati nella missione libica “Unified Protector” terminata lo scorso 1° novembre. Il comandante ha parlato a tutto tondo, inoltre, delle vicende che stanno interessando le forze armate.

«Taranto – ha ribadito Branciforte – è un polo di riferimento per la Marina Militare, per la sua posizione strategica nel Mediterraneo. Anche per questo motivo sono qui per esprimere la soddisfazione della Forza Armata e di tutto il Paese a conclusione dell’operazione nel nord Africa. Un riconoscimento agli uomini e donne che tornano dopo sette mesi di intensa attività in cui sono state coinvolte tutte le componenti della Marina».

L’ammiraglio ha evidenziato il ruolo avuto dai militari italiani all’interno della Nato e preannuncia quanto accadrà nel periodo post conflitto.

«Adesso è iniziata la fase della cooperazione. Nel prossimo futuro l’Italia collaborerà ampiamente alla ricostruzione della Libia e, in questo processo, anche la Marina avrà un ruolo rilevante. Il Mediterraneo è un teatro operativo di grande interesse e determinante per le forze armate italiane. Qui sarà indirizzato il maggior sforzo militare nel futuro».

Branciforte ha specificato, inoltre, che lo sforzo della Marina nella campagna militare in Afghanistan continuerà («almeno fino a marzo») così come quella antipirateria nel Corno d’Africa («fin quando sarà necessario»).

«Recentemente – ha concluso Branciforte – è stata approvata una legge che istituisce l’obbligo di un team militare di scorta sui mercantili in navigazione in quell’area di mare. L’imbarco di questi gruppi è già iniziato e vedremo, in base all’evolversi della situazione, come bisognerà dimensionare lo sforzo della Marina in quella regione».

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In questi giorni è in corso l'esercitazione congiunta italo-russa IONEX 2011 alla quale parteciperà l'ultimo cacciatorpediniere classe Kashin sopravvissuto:Lo Smetlivy.

Dal 7 al 9 sarà a Taranto.

Qualche foto in base con un bel teleobiettivo? ;)

 

IONEX 2011

 

TARANTO: ARRIVATE DUE UNITA’ NAVALI RUSSE PER L’ESERCITAZIONE “IONEX 2011″

Pubblicato il 8 novembre 2011

 

SONO ARRIVATE IERI A TARANTO DUE UNITA’ NAVALI DELLA MARINA DELLA FEDERAZIONE RUSSA, IL CACCIATORPEDINIERE SMETLIVY E L’UNITA’ DI SOCCORSO EPRON, PER UN’ESERCITAZIONE AERONAVALE BILATERALE CHIAMATA “IONIEX 2011” CHE SI SVOLGERA’ FINO ALL’11 NOVEMBRE NEL GOLFO DI TARANTO E IN MAR IONIO. IL PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ PREVEDE EVENTI ADDESTRATIVI E CULTURALI DURANTE LA SOSTA A TARANTO, DAL 7 AL 9 NOVEMBRE, PER POI PROSEGUIRE L’ADDESTRAMENTO PRIMA DELLA SOSTA DELLE UNITA’ RUSSE AD AUGUSTA. I DUE GRUPPI NAVALI, QUELLO ITALIANO COSTITUITO DALLA FREGATA “ESPERO” E DAL PATTUGLIATORE D’ALTURA “AVIERE” OLTRE AD UNA COMPONENTE ELICOTTERISTICA E DEL REGGIMENTO SAN MARCO, SI ADDESTRERANNO PER ACCRESCERE LA COOPERAZIONE E L’INTEROPERABILITA’ DEI RISPETTIVI EQUIPAGGI IN AMBITO MARITTIMO ATTRAVERSO ESERCITAZIONI DI SORVEGLIANZA, PROCEDURE TATTICHE, MANOVRE CINEMATICHE ED ATTIVITA’ SULLA PREVENZIONE DEGLI INCENDI IN MARE NELL’AMBITO DELL’ACCORDO FIRMATO DAI DUE PAESI IL 30 NOVEMBRE 1989.

Modificato da LUCA
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  • 3 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...

La Marina lascia il Borgo, ora Taranto può cambiare volto .

 

 

Martedì 13 Dicembre 2011 17:34

 

 

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TARANTO - La Marina si appresta a lasciare il Borgo. E contestualmente progetta di spostarsi progressivamente su San Vito, dove con la base navale risiede il core business della sua attività su Taranto. E così spazi importanti e di pregio sino ad ora scampati alla cementificazione selvaggia della nostra città, proprio grazie agli insediamenti della Marina, torneranno ai tarantini. Così Taranto potrebbe cambiare volto, sterzando una volta per tutte verso lo sviluppo. Questa mattina l’ammiraglio Andrea Toscano ha illustrato al Prefetto Carmela Pagano il “Piano generale di di razionalizzazione per il miglioramento e l’ottimizzazione delle funzioni dei Comandi/Enti della Base”.

 

Lo sviluppo del piano comporta che saranno liberate aree e infrastrutture valorizzabili. Insomma l’ammiraglio Toscano ha varato un nuovo riassetto nel quale ovviamente diviene centrale la base navale di Chiapparo. Per la Marina si tratta della fase finale del programma cominciato con lo spostamento della base dal mar Piccolo in mar Grande. Intorno alla banchina torpediniere, infatti, nel tempo si sono sviluppati tutti gli insediamenti militari di servizio a quella presenza. Ora quel concentramento non solo non è più funzionale ma risulta inadeguato rispetto alla nuova collocazione di Chiapparo. La conseguenza è che la Marina lascerà progressivamente il centro della città, mettendo a disposizione di Comune, Provincia ed Enti che saranno in grado di interlo-quire con il ministero della Difesa, l’opportunità di accedere a quelle aree di grande pregio e che se ben valorizzate possono davvero far cambiare il volto, e perchè no, il destino di Taranto. L’occasione è di quelle storiche perchè ora sul tavolo c’è la pratica realizzazione del progetto del quale a Taranto si favoleggia dalla metà degli anni ‘80. Il piano vero e proprio è stato illustrato dal capitano di vascello Carmelo Lupo, capo ufficio infrastrutture e demanio della Marina. L’ufficiale, con l’aiuto di alcune diapositive, ha indicato le aree dalle quali la Marina progressivamente si ritirerà. Ed è proprio guardando quelle diapositive che emerge l’immenso patrimonio che i militari si apprestano a restituire ai tarantini. In ballo c’è una parte della stazione torpediniere, l’ospedale militare, le strutture sportive di via Cugini, la caserma Mezzacapo, l’Arena artiglieria, alle spalle del Fadini, e i baraccamenti cattolica. Uffici e aree che la Marina abbandonerà perchè non più necessarie nel nuovo riassetto che si va delineando. La Marina in centro conserverà l’Ammiragliato, il castello Aragonese, in realtà ristrutturato e restituito ai tarantini, e ovviamente l’arsenale con i suoi bacini. Uffici e comandi saranno spostati a Maricentro, destinato a divenire il polo tecnico amministrativo della Marina. Una sorta di centro direzionale che andrà a braccetto con il polo logistico operativo che ruoterà intorno alla base di Chiapparo. Certamente i servizi connessi alle aree che si lasciano andranno rimpiazzati. Ed ecco quindi che in programma c’è la realizzazione, per esempio, di un nuovo ospedale militare in contrada Romanelli, proprio di fronte alla Base di Chiapparo. Quella dei progetti da realizzare è ovviamente l’aspetto più interessante e allo stesso tempo complicato di questa svolta epocale. Già perchè se da un lato la Marina mette sul piatto un patrimonio di cui non si può spogliare senza che le funzioni di quelle aree vengano sostituite, e anche vero che bisogna programmare le modalità e gli interventi con i quali sfruttare questa occasione. Ed è chiaro che in questa ottica un ruolo determinate va assicurato dagli enti locali, con i quali peraltro l’Ammiragliato ha avviato da tempo una fitta rete di colloqui. Le idee non mancano e sulla carta appaiono anche importanti, in alcuni casi entusiasmanti. In questo senso un contributo sostanziale all’incontro di questa mattina lo ha fornito Luigi Sportelli, presidente degli industriali ionici. Sportelli ha mostrato il progetto della cosiddetta Fiera del Mare da realizzare alle spalle della torre D’Ayala. Un progetto che coniuga le esigenze della Marina, che in quell’area vorrebbe realizzare gli impianti sportivi con cui sostituire quelli di via Cugini, con quella della città che lì potrebbe trovare lo spazio fieristico di cui ha necessita. “Non si può negare - ha detto Sportelli - che per Taranto si tratti di una occasione storica. Un appuntamento al quale è necessario accostarsi con la giusta concertazione e con progetti concreti”.

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  • 1 mese dopo...
  • 2 settimane dopo...

Fonte: http://www.defenselink.mil/

 

 

La mappa del porto di Taranto, tratta da un sito militare Usa.

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Dalla fine del 2002 Taranto è comando Nato con la sigla COMITMARFOR, guidato dal Contrammiraglio Maurizio Gemignani, ma solo recentemente lo staff multinazionale della Nato ha cominciato ad essere operativo al 100%.

La foto che pubblichiamo (tratta dal sito www.analisidifesa.it) è proprio un'immagine di questo centro di comando Nato che sta operando a Taranto.

Il sistema C4i nel comando Nato COMITMATFOR di Taranto. Fonte: www.analisidifesa.it

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In passato vi erano stati vari interventi del movimento pacifista per denunciare una variazione dello status militare della base. Ma dai vertici politico-militari non sono giunte ufficiali conferme circa il nuovo status NATO della base, solo smentite”, spiegano gli attivisti di PeaceLink, un’associazione telematica che ha inserito tutto il dossier sul sito.

 

Ma la cosa che suscita forse maggiore scalpore è stata la conferma che Taranto – acquisendo il nuovo status di base della Nato, la più grande del Mediterraneo - diventa l’unico “Headquarters” (Quartier Generale) della NATO candidato ad ospitare la flotta americana che dal 2005 si dovrebbe trasferire da Gaeta per trovare una sistemazione più avanzata a sud-est.

 

Mappa dei porti italiani: Taranto è sede candidata della flotta Usa che sarà trasferita da Gaeta.

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Questa ipotesi, ventilata negli scorsi giorni dal senatore Francesco Cossiga e dall’onorevole Massimo Ostillio, trova così una conferma nei documenti ufficiali del Pentagono che attestano la costituzione a Taranto di una “High Readiness Force” (comandi proiettabili ad alta prontezza) di tipo navale, che si va ad affiancare ad una “High Readiness Force” di terra ubicata a Milano in un apposito nuovo quartier generale della Nato.

 

A Taranto da poche settimane è operativo al 100% un comando Nato denominato COMITMATFOR. Su Internet abbiamo trovato la foto di questo centro di comando.

 

La documentazione presentata da PeaceLink contiene l’intera mappa della nuova Nato in Europa e smentisce le voci di una possibile destinazione della Sesta flotta Usa in Turchia per assenza, allo stato attuale delle cose, di comandi navali della Nato certificati HRF (High Readiness Force).

 

La mappa del Pentagono è chiara: l’unica sede candidata ad accogliere la Sesta Flotta Usa nella sua veste di comando Nato, denominato COMSTRIKFORSOUTH, è Taranto.

 

Nei giorni scorsi erano giunte smentite dal Governo Italiano e dal comandante americano Shelanski, in visita a Taranto con la nave comando Usa LaSalle.

 

PeaceLink è conosciuta per aver ottenuto nel 2000 il piano di emergenza nucleare per Taranto e per aver scoperto, esibendo documentazione non secretata del Pentagono, l’installazione nella base di Taranto del sistema americano di comando e spionaggio satellitare C4i

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  • 1 mese dopo...
  • 4 mesi dopo...
  • 1 anno dopo...

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