Jeffina88 Inviato 16 Settembre 2010 Segnala Condividi Inviato 16 Settembre 2010 Ciao a tutti! In occasione dell'anniversario della grande impresa di Chavez, Milano offre un po' di incontri interessanti! Potete trovarli qui: http://www.provincia.milano.it/news/oltre_le_nuvole/programma.html ps: spero che questo post non esista già..nel caso chiedo scusa! Eliminatelo pure! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Hobo Inviato 17 Settembre 2010 Segnala Condividi Inviato 17 Settembre 2010 (modificato) Bell'idea. E' giusto ricordare imprese che oggi pochissimi conoscono, ma che sono all'origine dell'Aviazione stessa. Chavez era un ragazzo peruviano che a solo sette anni dal volo dei fratelli Wright riuscì a trasvolare le alpi da Briga fino a Domodossola. Per chi forse può "sorridere" dell'impresa consiglierei di togliersi il sorriso dal grugno perchè il volo "alpino" è una vera disciplina da uomini e gli aliantisti credo che possano confermare.... Cambiamenti improvvisi di tempo, correnti calde e fredde in salita e discesa, vortici lungo le pareti a strapiombo.... E' veramente roba da uomini, oppure da condor, visto che Chavez era peruviano. Compì l'impresa con un aereo di legno di pioppo e di quercia, coperto di tela. I tubi dell'olio coperti con stracci di lana per non farli gelare. Il velivolo era un Blériot-11, ideato da tali Blériot e Saulnier... L'aereo aveva una quota di tangenza massima che non si avvicinava neanche a quella delle più alte vette apline, quindi l'idea era transitare sui passi montani tra i 2000 e i 3000 metri. Non c'erano nè ossigeno nè tute riscaldate. Nessuno sapeva cosa poteva succedere sulle montagne o come avrebbe risposto l'aereo. Chavez dovette lottare contro il congelamento, la nebbia e le correnti contrarie. Niente seggiolino eiettabile, nè paracadute. Enorme l'emozione e la curiosità sulla popolazione locale. Centinaia di persone si offrirono volontarie per fare da vedette e da "fari" di navigazione, con falò e sonagli per le mucche. I parroci delle pievi e delle chiese alpine si organizzarono per suonare le campane a intervalli regolari per aiutare il trasvolatore nella navigazione. Il Blériot si comportò bene, ma abbandonò il suo pilota proprio all'ultimo momento, quando l'ala cedette per le troppe turbolenze affrontate. Chavez si schiantò in atterraggio Chavez così precipitò a Domodossola e morì dopo tre giorni di agonia. L'impresa ebbe un'eco tale che persino G. Pascoli le dedicò una delle sue Odi: « Là, sulle incerte nebulose rade,/ là, sull'immensità che gli s'invola/ di sotto, là, su l'alto ciel Ei cade./ Cade, con la sua grande anima sola/ sempre salendo. Ed ora sì, che vola! » (Giovanni Pascoli, Bologna, novembre 1910) "El Condor passa": Modificato 17 Settembre 2010 da Hobo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
xXPoWaXx Inviato 17 Settembre 2010 Segnala Condividi Inviato 17 Settembre 2010 wow questa impresa non la sapevo complimenti Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Jeffina88 Inviato 17 Settembre 2010 Autore Segnala Condividi Inviato 17 Settembre 2010 Ottimo resoconto, Hobo. Soltanto un'aggiunta: consiglio a tutti la lettura de "Il volo che valicò le Alpi" (Luigi Barzini), di cui è appena uscita una ristampa con prefazione di Caprara. In questi giorni rileggo giorno per giorno la narrazione..sembra quasi di rivivere l'aria colma di entusiasmo di cent'anni fa! Buona lettura! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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