Warner Inviato 23 Giugno 2010 Segnala Condividi Inviato 23 Giugno 2010 Buongiorno a tutti, per le informazioni riuscite a reperire "sembra" che la scelta costruttiva di un motore radiale/stellare cadesse sempre, nel caso almeno dei 4 tempi, su una disposizione dei cilindri in numero dispari per ottimizzare l' accensione/combustione. Volevo chiedere se ci fosssero altre o piu approfondite specifiche tecniche che indirizzassero verso questa scelta e se fosse possibile avere, gentilmnete, indicazioni di documentazione tecnica che trattasse il tema (libri/trattati/etc.) Grazie anticipatamente per ogni indicazione. w Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Hobo Inviato 24 Giugno 2010 Segnala Condividi Inviato 24 Giugno 2010 (modificato) Premesso che di motori so meno di niente, ma un quattro tempi a cilindri dispari dovrebbe essere meno bilanciato di uno a cilindri pari. Questo causerebbe vibrazioni tanto maggiori quanto più basso dovrebbe essere il numero di cilindri, per esempio 3, o 5. Poi più il numero di cilindri è alto, meno si sente l'effetto delle vibrazioni, perchè la "cosa" è meglio frazionata su un alto numero di pistoni. Non so come si dice. Da quel che sapevo io i motori stellari in genere sono a numero pari di cilindri, magari in doppia stella come il PW R-2800 Double Wasp del Corsair, che aveva 18 cilindri su due stelle una dietro l'altra rafffreddate ad aria (il che significa che la stella davanti forse era progettata in modo da convogliare l'aria su quella dietro, sennò i cilindri posteriori si surriscaldavano. Guardando a occhio mi sembra che poi la stella posteriore sia disposta in modo che i cilindri compaiano da davanti tra due cilindri della stella anteriore, insomma mi sa che sono sfalsate, ma non so se è vero. I motori stellari non andavano di moda in Europa perchè erano considerati troppo grossi frontalmente e quindi poco aerodinamici, in realtà si vide che ciò era vero, ma l'effetto era trascurabile e si vide che i motori stellari erano superiori a quelli in linea, soprattutto se ben carenati (come sull'FW-190) e se questo effetto antiaerodinamico veniva messo sul piatto della bilancia insieme con la grande potenza dei motori stellari, la loro grande robustezza (potevano anche perdere uno o più cilindri e continuare a funzionare, tanto mica ne avevano 4 o 6, ma 18...), la loro relativa semplicità (raffreddati ad aria, quindi se ne fregavano dei danni e delle perdite di liquido di raffreddamento, perchè non ne avevano bisogno) e la maggior armonia di funzionamento, cioè più cilindri dovrebbe significare vibrazioni più piccole per l'aereo. Non da ultimo poi, quando ti sparano addosso, è preferibile avere davanti una grande stella di ghisa di un metro e mezzo di diametro piuttosto che un motore in linea ultra affusolato per ridurre la sagoma del muso.... In realtà, per aerei un po' più grossi credo che si siano accorti che poi i turboprop erano, a parità di peso, molto più potenti di un motore stellare (o in linea). Modificato 24 Giugno 2010 da Hobo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Einherjar Inviato 24 Giugno 2010 Segnala Condividi Inviato 24 Giugno 2010 Si tratta di una questione di omogeneita di funzionamento , che in un 4 tempi radiale si ottiene con un numero dispari di cilindri ... con un numero dispari di cilindri avremo una sequenza di funzionamento regolare la sequenza di accenzioni in un 5 cilindri ad'esempio : 1 3 5 2 4 e ancora 1 3 5 2 4 eccc quindi sempre distanziati di 1 . se fossero pari invece (6 cilindri) avremmo una cosa del tipo 1 3 5 2 4 6 e da capo ... quindi una salto di due tra il 5 e il 2 nel primo giro e i cilindri 6 e 1 che invece si accendono in sequenza nel giro successivo . Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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