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AC-47 D "casper"


taras

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comlimenti vivissimi.... se continuavi con quella colorazione veniva proprio uno schifo mentre così è prprio bello...

ciao

:okok:

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grazie a tutti,

X Marco,è vero forse la pannellatura è troppo evidente,è la prima volta che reincidevo un modello è forse l'ho fatte troppo grosse..

 

X Blue Sky, non ci saranno i vietcong pero...

dscf5034.jpg

ehehehehehehe

se avete consigli su come fare il diorama sono tutti orecchie... per ora preparo la pista.. e la squadra lavori, che sono 3...

saluti

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se avete consigli su come fare il diorama sono tutti orecchie... per ora preparo la pista.. e la squadra lavori, che sono 3...

saluti

 

be potresti fare cosi

mwxfsy.jpg

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L'idea di tranchio è molto azzeccata ( in rete ho visto qualche "huey" ambientato cosi ), un tocco di realismo in più potresti averlo con i componenti della squadra lavori a torso nudo come spesso si vede nelle foto del vietnam.

( p.s. non dimenticare il classico cane "mascotte" che gironzola per la base )

 

Secondo me il tuo lavoro è davvero molto bello pensa che vedendo la prima ho pensato che si trattasse di un immagine presa da quei programmi tipo simulatori di volo, giuro!!!!

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Ciao Taras...!! Alla fine hai realizzato un bel modello....complimenti!

la ringrazio maestro :adorazione: ... devo ancora apprendere molto, spero che abbiate abbastanza pazienza con me per indirizzarmi verso risultati migliori..

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  • 4 settimane dopo...

Come non riconoscere a prima vista “Puff the Magic Dragon” (dal titolo di una canzone del trio Peter, Paul and Mary, i quali però erano contro la guerra!).

Spooky era il nominativo di chiamata radio per questo tipo di missioni, es.: Spooky 2-4, dato che una delle più grosse unità dotata di AC-47 (e la prima ad esserne dotata) era il Quarto Gruppo Operazioni Speciali (Commando), i cui squadroni erano soprannominati “Spooky”, cioè spettrali. Per capire l’origine di questo soprannome basta dare un’occhiatina alla livrea di questo bel modello in 1/48, che ha il ventre nero. Questo per confonderlo il più possibile con il nero assoluto dei cieli notturni sopra la jungla degli altopiani centrali tra Vietnam e Laos, dove gli americani avevano le loro basi di fuoco e le loro basi avanzate, sperdute in cima a qualche montagna ricoperta di foresta impenetrabile. Nomi come Pleiku, Kontum, An Loc e Khe Sanh sono entrati nella Storia.

Il nero della fusoliera è un nero opaco, per non riflettere la luce abbagliante dei bengala da 100.000 candele che l’aereo lanciava per trovare il nemico.

Gli AC-47 del quarto SOG lavoravano spessissimo con i colleghi del quinto SOG, i cui C-47 avevano un’altra missione: erano i PW-C47 (Psyco-War), che, dotati di enormi altoparlanti e di un interprete locale dell’ARVN, circuitavano a circa 1.000 metri (quasi fuori pericolo dal fuoco delle armi leggere), sbandierando ai quattro venti nella notte quintalate di propaganda sudviet. Denominati dal personale americano “Gabby” (chiacchieroni), o più familiarmente “Bullshit Bombers” (spara-stronzate), questi aerei pregavano i nordviet e i viet cong di non aprire il fuoco contro i Glandi Dlaghi Volanti o se ne sarebbero pentiti: ovviamente succedeva il contrario ed allora entravano in scena i Draghi Magici, che cominciavano a dire la loro.

Gli Ac-47 come si può vedere erano dotati “solo” di minigun a sei canne rotanti General Electric M-134, che utilizzavano il 7,62 x 51 mm NATO, dalla mostruosa cadenza di 4.000/minuto. I piloti si servivano di un sistema di puntamento laterale che appoggiavano sulla spalla sinistra e si immettevano in una virata stretta costante intorno ai bersagli, imparando a tenere conto della velocità alla bocca dei proiettili, pari a 853 m/sec, della distanza del bersaglio o “Slant Range” e soprattutto della velocità (airpeed velocity), che avrebbero influito sulla precisione dei tiri.

I piloti preferivano un’alta concentrazione di traccianti nei nastri, uno ogni quattro colpi, per vedere visivamente dove sparavano nella notte. Oltre i 700 m, il tracciante si spegneva e quindi questa era la quota massima di Puff il Drago Magico. (e uno dei suoi maggiori limiti: se il nemico aveva un 23 mm, o un 57 mm, o qualcosa di peggio, come i 100 mm o un SAM, era finita e fu questo uno dei motivi per cui per attaccare i camion lungo il Sentiero di Ho Chi Minh crearono gunship dotate di ben altro armamento, come gli AC-119 e gli AC-130, proprio perché il Sentiero era fittamente difeso da armi pesanti e le minigun da 7,62 mm, devastanti contro la fanteria, facevano fatica a distruggere al primo colpo mezzi pesanti ed autoveicoli).

Un AC-47 a pieno fuoco con le tre minigun poteva sparare un’enormità di proiettili antipersonale: 200 al secondo, una vera pioggia di morte. Un colpo ogni 30 cm quadrati in raffiche di 3 secondi!

Non ne parliamo poi se in area arrivava più di un AC-47.

 

 

Bellissimo modello, congratulazioni. In 1/48 dev’essere uno spettacolo. Quindi la Monogram li fa ancora sti cosi? Buono a sapersi.

Modificato da Hobo
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Come non riconoscere a prima vista “Puff the Magic Dragon” (dal titolo di una canzone del trio Peter, Paul and Mary, i quali però erano contro la guerra!).

Spooky era il nominativo di chiamata radio per questo tipo di missioni, es.: Spooky 2-4, dato che una delle più grosse unità dotata di AC-47 (e la prima ad esserne dotata) era il Quarto Gruppo Operazioni Speciali (Commando), i cui squadroni erano soprannominati “Spooky”, cioè spettrali. Per capire l’origine di questo soprannome basta dare un’occhiatina alla livrea di questo bel modello in 1/48, che ha il ventre nero. Questo per confonderlo il più possibile con il nero assoluto dei cieli notturni sopra la jungla degli altopiani centrali tra Vietnam e Laos, dove gli americani avevano le loro basi di fuoco e le loro basi avanzate, sperdute in cima a qualche montagna ricoperta di foresta impenetrabile. Nomi come Pleiku, Kontum, An Loc e Khe Sanh sono entrati nella Storia.

Il nero della fusoliera è un nero opaco, per non riflettere la luce abbagliante dei bengala da 100.000 candele che l’aereo lanciava per trovare il nemico.

Gli AC-47 del quarto SOG lavoravano spessissimo con i colleghi del quinto SOG, i cui C-47 avevano un’altra missione: erano i PW-C47 (Psyco-War), che, dotati di enormi altoparlanti e di un interprete locale dell’ARVN, circuitavano a circa 1.000 metri (quasi fuori pericolo dal fuoco delle armi leggere), sbandierando ai quattro venti nella notte quintalate di propaganda sudviet. Denominati dal personale americano “Gabby” (chiacchieroni), o più familiarmente “Bullshit Bombers” (spara-stronzate), questi aerei pregavano i nordviet e i viet cong di non aprire il fuoco contro i Glandi Dlaghi Volanti o se ne sarebbero pentiti: ovviamente succedeva il contrario ed allora entravano in scena i Draghi Magici, che cominciavano a dire la loro.

Gli Ac-47 come si può vedere erano dotati “solo” di minigun a sei canne rotanti General Electric M-134, che utilizzavano il 7,62 x 51 mm NATO, dalla mostruosa cadenza di 4.000/minuto. I piloti si servivano di un sistema di puntamento laterale che appoggiavano sulla spalla sinistra e si immettevano in una virata stretta costante intorno ai bersagli, imparando a tenere conto della velocità alla bocca dei proiettili, pari a 853 m/sec, della distanza del bersaglio o “Slant Range” e soprattutto della velocità (airpeed velocity), che avrebbero influito sulla precisione dei tiri.

I piloti preferivano un’alta concentrazione di traccianti nei nastri, uno ogni quattro colpi, per vedere visivamente dove sparavano nella notte. Oltre i 700 m, il tracciante si spegneva e quindi questa era la quota massima di Puff il Drago Magico. (e uno dei suoi maggiori limiti: se il nemico aveva un 23 mm, o un 57 mm, o qualcosa di peggio, come i 100 mm o un SAM, era finita e fu questo uno dei motivi per cui per attaccare i camion lungo il Sentiero di Ho Chi Minh crearono gunship dotate di ben altro armamento, come gli AC-119 e gli AC-130, proprio perché il Sentiero era fittamente difeso da armi pesanti e le minigun da 7,62 mm, devastanti contro la fanteria, facevano fatica a distruggere al primo colpo mezzi pesanti ed autoveicoli).

Un AC-47 a pieno fuoco con le tre minigun poteva sparare un’enormità di proiettili antipersonale: 200 al secondo, una vera pioggia di morte. Un colpo ogni 30 cm quadrati in raffiche di 3 secondi!

Non ne parliamo poi se in area arrivava più di un AC-47.

 

 

Bellissimo modello, congratulazioni. In 1/48 dev’essere uno spettacolo. Quindi la Monogram li fa ancora sti cosi? Buono a sapersi.

wow.... ottime informazioni.. specie per chi oltre ad essere appassionato di modellismo lo è anche della storia militare in tutte le sue sfacettature... grazie anche per i complimenti...

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Prego!

 

Da quel che so, i pods che contengono le minigun e che si vedono nella stiva sono gli XM-18 / SUU-11, sviluppati per avere una grande versatilità, in modo da poter adattare diverse armi su diversi mezzi, come jet, elicotteri, gunship, potendo essere compatibile con una grande varietà di supporti, dai piloni subalari degli aerei a getto, ai supporti della stiva della gunship. I SUU-11 erano estremamente facili da smontare e rimontare, essendo concepiti secondo un logica modulare: potevano quindi essere sbarcati dall'AC-47 e rimontati subito sul pilone di una cannoniera UH-1M per esempio.

Il modulo SUU-11 versioni A e B poteva contenere mitragliatrici o cannoncini di vari calibri, quando montava l’M-134 minigun a sei canne rotanti, alimentava il motore elettrico da 2,5 Hp dell’arma con una batteria a corrente continua simile a quella di automobile. Questa batteria a 28 V era continuamente ricaricata grazie all’allaccio con l’impianto dell’aereo.

Il pod aveva il grande vantaggio di poter essere agevolmente ricaricato anche in volo, applicando un semplice sistema a manovella, praticabile a bordo anche da personale di leva non specialista. Si poteva registrare manualmente anche il rateo di fuoco per la minigun, spostando un semplice selettore: 2.000/min su “low” e 4.000/min su “high” ed i pods potevano anche essere collegati con il sistema di puntamento e con il computer del controllo del tiro della cannoniera, sugli aerei che disponevano di computer di controllo del fuoco (AC-119, AC-130 Spectre), in questo modo, il fuoco risultava più concentrato e preciso, semplicemente devastante. Da documenti recuperati in diverse postazioni viet cong e nordviet, gli americani scoprirono che i vietnamiti temevano moltissimo Puff il Drago magico e su diversi ordini d’operazioni c’era scritto testualmente che, qualora anche soltanto si sospettasse l’imminente intervento delle cannoniere, allora era prescritto l’immediato defilamento degli uomini e la rottura del contatto con il nemico.

 

http://en.wikipedia.org/wiki/U.S._aircraft_gun_pods

 

La minigun nel pod era ricaricata ed alimentata mediante nastri M-13 standard per i 7,62 mm i quali potevano anche essere usati così com’erano, ma per ridurre al massimo gli inceppamenti, data l’altissima cadenza di fuoco, i nastri passavano per il sistema d’alimentazione MAU-56 (delinking feeder) senza connessioni rigide, che toglieva le cinture metalliche rigide semiaperte di ogni colpo, alimentando così la minigun con un inceppamento ogni 35.000 colpi esplosi, da cui derivarono vari soprannomi al sistema ed anche all’aereo che lo trasportava, come “Guns a go go!”. Il pod SUU-11B aveva un tamburo con 1.500 colpi traccianti compresi. Con tre miniguns, tutto il sistema aveva quindi 4.000 colpi traccianti compresi.

 

Puff il Drago Magico poteva essere chiamato da chiunque si trovasse nei guai, in genere c’era sempre almeno una cannoniera in volo per ogni settore o zona di fuoco libero.

Uno degli aerei più particolari che poteva chiamare l’AC-47 era però il il Loockheed YO-3, diretto derivato, con motore e qualche modifica, dall'aliante Schweitzer SGS 232. La caratteristica di questo aeroplano era la sua estrema silenziosità! Con un'elica appositamente disegnata e lo scarico silenziato, poteva sorvolare una certa area a bassa quota senza essere rilevato acusticamente finchè non arrivava direttamente sulla verticale dell'obbiettivo (cosa che evitava accuratamente di fare).

Dotando il suo pilota e l'osservatore di visore notturno ad amplificazione di luce stellare, l' YO-3 volava silenziosamente la notte sopra le montagne coperte di jungla, al confine tra Laos, Cambogia e Vietnam, sorvegliando le piste del sentiero di Ho Chi Min. Il nemico non lo sentiva finchè non era a circa quaranta metri di distanza, troppo tardi: l'YO-3 aveva già chiamato un Drago Magico, un C-119, o un AC-130 Spectre che circuitavano in attesa più in alto e la cosa finiva in fretta.

Dopo la guerra, questi aerei vennero testati dalla NASA e hanno prestato servizio nei grandi parchi naturalistici americani, per la caccia ai bracconieri.

Modificato da Hobo
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