typhoon Inviato 12 Agosto 2009 Segnala Condividi Inviato 12 Agosto 2009 ;) Innse, accordo raggiunto nella notte Gli operai scendono dalla gruIl sì in prefettura a Milano: la proprietà alla Camozzi di Brescia Nella notte raggiunto in prefettura a Milano l'accordo per il passaggio della fabbrica occupata. Accordo tra le parti per 4 milioni di euro, la Camozzi acquisisce area e attività, l'ingresso nello stabilimento fissato per ottobre. Sì anche alle richieste del sindacato, che ha posto fine alla protesta iniziata otto giorni fa: i cinque operai sono scesi dalla gru. Intesa tra lavoratori e azienda sul reinserimento di 49 lavoratori in mobilità dal maggio 2008, piano industriale, ammortizzatori sociali e cassa integrazione. Intesa raggiunta nella notte in prefettura a Milano per la vendita della Innse, l'azienda metalmeccanica milanese protagonista di una serrata lotta durata 14 mesi per evitarne lo smantellamento, culminata negli ultimi otto giorni nell'occupazione di un carro-ponte da parte di quattro operai e un rappresentante sindacale. La proprietà passa dall'imprenditore Silvano Genta a una cordata lombarda guidata dalla Camozzi di Brescia che rileva, oltre alle attività, anche l'area su cui sorge la fabbrica, grazie a un accordo raggiunto con la società immobiliare che ne deteneva la proprietà. L'intesa è stata siglata con l'assenso della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil. Una trattativa estenuante, che ha vissuto momenti critici durante la giornata di martedì, tanto che in serata la possibilità che tutto potesse saltare è stata molto vicina: la distanza tra le posizioni sembrava incolmabile, si è detto che tre milioni di euro separavano l'offerta della cordata di imprenditori lombardi dalla richiesta del proprietario Genta, intenzionato ad uscirne nel miglior modo possibile. All'esterno dello stabilimento di via Rubattino, dove centinaia di operai si raccolti in attesa del buon esito della trattativa, la tensione ha raggiunto livelli altissimi. Ma alla fine la mediazione del prefetto di Milano Gianvalerio Lombardi e l'ultimatum fissato dalla Camozzi per la mezzanotte, il gap è stato ridotto. In precedenza era stato definito anche il passaggio di consegne del terreno dove sorge lo stabilimento con la società immobiliare Aedes. In totale l'operazione è costata 4 milioni di euro, di cui 3 milioni e 150 mila versati a Genta dal quale vengono rilevate attività e macchinari. Dopo l'accordo tra le parti è stata la volta dei sindacati. Il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini, il segretario nazionale Giorgio Cremaschi e la rappresentantemilanese Maria Sciancati hanno presentato al tavolo la bozza di piattaforma sindacale approvata dai lavoratori Fiom e dalle Rsu della Innse, che prevedeva controproposte e modifiche all'accordo proposto dalla Camozzi: il documento comprendeva richieste sul piano industriale, la riassunzione di 49 operai in cassa integrazione dal maggio 2008, il piano di ammortizzatori sociali e sulla cassa integrazione. Alla notizia dell'assenso della nuova proprietà gli operai sono scesi dalla gru: «Ora ci sentiamo bene, la riapertura della Innse non sarà semplice, ma ora non ci fa paura più niente», ha detto uno dei lavoratori in lacrime dopo aver riabbracciato la moglie pronto a brindare con gli altri operai fuori i cancelli. Soddisfazione anche in ambiente sindacale, con Giorgio Cremaschi che ha parlato di successo «frutto della lotta eccezionale dei lavoratori». Secondo gli accordi tra azienda e sindacato, le attività della fabbrica riprenderanno in ottobre. Attilio Camozzi, patron dell'omonimo gruppo e nuovo proprietario dell'azienda si è detto convinto che «non sarà difficile riportare in auge questa azienda», soprattutto grazie al contributo degli lavoratori: «Noi abbiamo garantito i 49 posti di lavoro, perché questi operai sono una grossa risorsa e hanno un grande know-how», ha detto Camozzi, annunciando anche la possibilità in futuro di ampliare ulteriormente il numero di dipendenti. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
madmike Inviato 12 Agosto 2009 Segnala Condividi Inviato 12 Agosto 2009 Davvero, una ottima notizia! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite iscandar Inviato 12 Agosto 2009 Segnala Condividi Inviato 12 Agosto 2009 Ogni tanto qualche notiza buona... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
typhoon Inviato 13 Agosto 2009 Autore Segnala Condividi Inviato 13 Agosto 2009 L'ex tornitore che guiderà la nuova Innse Un'azienda di famiglia alle spalle: siamo in 11, tutti uniti. La produzione della fabbrica riprenderà a novembre MILANO - Attilio Camozzi è uno che la fabbrica la conosce bene. Fino a 29 anni ha indossato la tuta blu («Ero un bravo tornitore, sa!»). Conosce bene anche il sindacato. Dal di dentro: nel suo passato c’è la tessera di sindacalista della Fiom. Poi nel ’64 si è messo in proprio. Ed è stato un crescendo. Uno stabilimento inaugurato dopo l’altro, reparti che sembrano cliniche. «Vedrà, anche la Innse diventerà così - assicura adesso Camozzi indicando la foto di una delle sue aziende modello -. Noi bresciani facciamo sul serio». Ma come è nata l’operazione? «Giovedì scorso questo signore ha bussato al mio ufficio (Maurizio Zipponi, ex segretario generale della Fiom di Milano, oggi responsabile Lavoro dell’Italia dei valori, ndr). Mi ha detto: 'Attilio, qui c’è una cosa che solo tu puoi concludere. Ci ho pensato. Ho deciso. E ora eccomi qui». Eccolo qui il cavalier Camozzi a ricevere gli osanna delle tute blu e il peana delle istituzioni. Cavaliere sì (del Lavoro, dal 2005), ma senza pretese da benefattore: «Guardi che con questa operazione noi qui vogliamo fare industria. Economie di scala. E’ così che competiamo in giro per il mondo». La tripla C di Camozzi rappresenta un gruppo da oltre 300 milioni di fatturato, con dodici aziende attive dalla Russia agli Stati Uniti nella produzione di pneumatici, macchine utensili, tessili ed energia. Il gruppo si è impegnato a continuare l’attività della Innse fino al 2025. Se qualcosa dovesse andare storto l’area sarà rivenduta al prezzo a cui è stata comprata. Ma la Innse non era decotta? «I marchi contano, ne abbiamo già distrutti fin troppi. E quelle macchine non sono certo da buttare». Camozzi non si dilunga sul costo dell’operazione (si parla di 3,8 milioni per rilevare l’attività a cui bisogna aggiungere il valore dei 40 mila metri quadrati dell’area). «Dettagli - risponde a chi gli chiede quanto ha pagato -. Faremo ben altri investimenti per trasformare l’Innse nello stabilimento che abbiamo in mente». Il cavaliere parla sempre al plurale perché la sua è l’azienda di famiglia per eccellenza. Undici i Camozzi coinvolti nell’attività, in testa il figlio Lodovico con il ruolo di amministratore delegato. E l’imprenditore sa bene che «le aziende prosperano quando la famiglia è unita». Il rapporto con maestranze determinate a farsi valere non preoccupa l’imprenditore. «Basta saper dialogare. Credo che la capacità di cooperare vada a vantaggio di tutti. In fasi di crisi, poi, condividere gli obiettivi diventa indispensabile. Incontrerò al più presto i cinque che erano sulla gru». Ora l’obiettivo per la Innse è tornare produttiva intorno a fine novembre (l’azienda passerà a Camozzi dal primo ottobre ma serve il tempo per far ripartire gli impianti). Nella trattativa un ruolo importante è stato svolto dal prefetto di Milano. «Il risultato ottenuto mercoledì ha un valore ancora più importante in un momento di crisi», commenta ora Gian Valerio Lombardi. L’operazione ha potuto contare sui buoni uffici del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta. Dal canto suo Aedes, proprietaria dell’area, ha fatto un passo indietro riguardo ai 3,5 milioni di euro di crediti vantati nei confronti del venditore di Innse, Stefano Genta. Ma a regione Lombardia e comune di Milano l’amministratore delegato della società immobiliare, Nicola Cinelli, manda un messaggio chiaro: «O gli enti locali mantengono le promesse e si trova una compensazione per la perdita subita con questa operazione o siamo pronti a fare un passo indietro». http://milano.corriere.it/milano/notizie/c...662736041.shtml Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Leviathan Inviato 13 Agosto 2009 Segnala Condividi Inviato 13 Agosto 2009 ottimo lavoro, complimenti alla FIOM - CGIL, al prefetto e alla tenacia degli operai (oltre all'acquirente). Una buona notizia... davvero Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
madmike Inviato 14 Agosto 2009 Segnala Condividi Inviato 14 Agosto 2009 Dal mio punto di vista (oltre, ovviamente, alle famiglie coinvolte) buona anche perchè risulta che ci sia ancora qualche imprenditore disposto a fare l'imprenditore, e non il finanziere (ovvero, fare un prodotto e venderlo). In bocca al lupo a tutti, con la disoccupazione al 10% ogni posto salvato|creato e' oro. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
speedyGRUNF Inviato 16 Agosto 2009 Segnala Condividi Inviato 16 Agosto 2009 Mi associo,esprimendo tutta la mia solidarietà,in barba a certa letteratura quotidiana,riferendomi a Libero,in versione cartacea,diretto da Vittorio Feltri,che di questa vicenda ha scritto peste e corna,ma non mi meraviglio più di tanto,visto che da quella testata vedono i Sindacati col fumo negli occhi,anche se non capisco il perchè...anzi,lo capisco,ma qui non è la sede per parlarne.... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
typhoon Inviato 16 Agosto 2009 Autore Segnala Condividi Inviato 16 Agosto 2009 Mi associo,esprimendo tutta la mia solidarietà,in barba a certa letteratura quotidiana,riferendomi a Libero,in versione cartacea,diretto da Vittorio Feltri,che di questa vicenda ha scritto peste e corna,ma non mi meraviglio più di tanto,visto che da quella testata vedono i Sindacati col fumo negli occhi,anche se non capisco il perchè...anzi,lo capisco,ma qui non è la sede per parlarne.... Ha definito lavoratori e sindacati come "le forze del male"? :rotfl: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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