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Povertà in calo, lo dice Brunetta


Ospite galland

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Brunetta: crisi finora ha portato in Italia a calo povertà

da 20 minuti

 

reute.jpg La crisi ha finora portato in Italia ad un aumento del potere di acquisto di circa 30 milioni di persone e quindi ad una diminuzione della povertà.

 

Lo ha sostenuto il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, davanti alla platea rumoreggiante della giornata dell'Innovazione organizzata da Confindustria.

 

Dopo aver ricordato che la dinamica dei prezzi al consumo è stata negli ultimi quattro trimestri più contenuta di quella delle retribuzioni e delle pensioni il ministro ha affermato che esistono 30 milioni di lavoratori dipendenti e pensionati che in questi 12 mesi di crisi hanno mantenuto se non aumentato dell'1-2% il potere di acquisto.

 

"Questo spiega perché in Italia non ci sia una crisi sociale e come sia diminuita la povertà in Italia. Sembra paradossale ma è vero", ha sintentizzato il ministro suscitando le sommesse proteste della platea.

 

Brunetta ha subito dopo ammesso che se fossero negativi anche i prossimi 4 trimestri "i conti sarebbero totalmente diversi".

 

Sempre secondo le stime del ministro, la crisi ha creato 300-400.000 disoccupati-cassa integrati che hanno una integrazione del reddito all'80% se non di più.

 

Per Brunetta la scommessa del governo da qui a fine anno è trasformare in maggiori consumi questo stock di maggiore risparmio che finora non ha trovato collocazione "per paura".

 

A parte la notizia del lancio Reuter nuda e cruda vorrei aggiungere due parole di mio; chi scrive può dire di non potersi lamentare, possiede il necessario e anche molto del superfluo. Una situazione magari non idilliaca, quasi.

Ora mia moglie nei giorni scorsi mi esprimeva la preoccupazione del correre dei prezzi nei supermercati, dei servizi, delle imposte comunali.

Se posso prendere la perla del ministro con un'omerica risata altrimenti lavoratori, pensionati, donne in condizioni precarie se non dramatiche.

Davanti a tali dichiarazioni viene da chiedersi chi è disposto a sostenere questi sacrosanti interessi.

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Mah, basterebbe prendere i dati, prima di parlare.

 

Corrisponde all'80% della retribuzione globale che sarebbe spettata per le ore di lavoro non prestate.

L'importo del trattamento ordinario non può però superare un limite massimo mensile stabilito di anno in anno (per il 2009 è di € 886,31 ed è elevato a € 1.065,26 in caso di retribuzione mensile superiore a € 1.917,48).

Nel settore edile e lapideo, quando la CIG è stata determinata da eventi metereologici, il limite è incrementato del 20% (per il 2009 è di 1.063,57 ed è elevato a € 1.278,31 in caso di retribuzione mensile superiore a € 1.917,31).

I periodi di Cassa integrazione guadagni sono utili per il diritto e per la misura della pensione .

 

http://www.inps.it/Doc/TuttoInps/Prestaz...

 

quindi:

NON e' vero che i lavoratori in CIG prendono l'80% dello stipendio (ad es, nell'esempio sopra e' poco più del 50).

 

stesso discorso per la GIS

 

L'importo corrisponde all'80% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non svolte.

L'importo del trattamento straordinario non può però superare un limite massimo mensile (per il 2009 tale importo è di € 886,31; il limite è elevato a € 1.065,26 in caso di retribuzione mensile superiore a € 1.917,48).

Tali importi sono ridotti di un'aliquota pari al 5,84%.

I periodi di Cassa integrazione guadagni sono utili per il diritto e per la misura della pensione

 

come peraltro noto da qualche mese vedendo gli accrediti in conto dei dipendenti in Cassa, ben diversi dai normali stipendi.

 

Ma la cosa che mi fa un po :angry: e' un altra: questi sono i dati, e sono pubblici (sito INPS), oltre che, ovviamente, conosciuti da tutti i dipendenti che ne usufruiscono.

 

Ma puo', un ministro, dire tutta un altra cosa??

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