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Il micidiale "Bloodhound"


Gian Vito

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Il Bloodhound non venne mai impiegato come intercettore di missili intercontinentali. E la presenza di testate nucleari a bordo è stata sempre smentita "ufficialmente".

 

O meglio, di fronte a domande precise, la risposta è stata sempre: "no comment".

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  • 4 settimane dopo...

Ottimo documento ! L'ho già letto velocemente. Fornisce diversi dati che mi mancavano sul sistema di puntamento radar e sulla testata.

 

E molte, molte altre cose interessanti ! L'ho subito salvato. Grazie mille. :adorazione:

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  • 7 mesi dopo...

non mi meraviglierei se si scoprisse che il gruppo di lavoro della MBDA che ha ideato il Meteor sia stato, almeno in una certa misura, influenzato dai risultati ottenuti con il Bloodhound e la propulsione tramite statoreattore

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Forse non proprio dal Bloodhound, senz’altro dai vari esempi in cui lo statoreattore è stato applicato con successo. Non che l’idea non avesse stuzzicato anche gli americani, desiderosi di sostituire il Phoenix con un missile dalla portata superiore. Lo statoreattore permette eccellenti prestazioni al prezzo di pochi difetti. Nel settore aria-aria gli è stato preferito il razzo. Finché la necessità di aumentare la “zona senza scampo” non lo ha reso quasi inevitabile.

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Salve,

leggo sempre con vivo interesse i tuoi interventi. Vorrei però qualche chiarificazione. In particolare dal tuo ultimo post:

 

Lo statoreattore permette eccellenti prestazioni al prezzo di pochi difetti. Nel settore aria-aria gli è stato preferito il razzo. Finché la necessità di aumentare la “zona senza scampo” non lo ha reso quasi inevitabile.

 

Potresti, per favore esapandere il tuo discorso/chiarificare meglio?

 

TIA

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Forse non proprio dal Bloodhound, senzaltro dai vari esempi in cui lo statoreattore è stato applicato con successo. Non che lidea non avesse stuzzicato anche gli americani, desiderosi di sostituire il Phoenix con un missile dalla portata superiore. Lo statoreattore permette eccellenti prestazioni al prezzo di pochi difetti. Nel settore aria-aria gli è stato preferito il razzo. Finché la necessità di aumentare la zona senza scampo non lo ha reso quasi inevitabile.

 

Lo statoreattore ha un difetto di fondo: è molto poco efficente a regimi subsonici. E, soprattutto, fino a pochi anni fa erano motori di dimensioni considerevoli, tali da potere essere prodotti, in pratica, solo come motori per aerei o per missili enormi (come appunto il Bloodhound, il Talos, il cruise Navajo...).

 

Senza contare che per un missile aviolanciato c'era il non piccolo problema della guida: sarebbero stati missili molto grandi (quindi trasportabili in pochi esemplari) e il cui senso sarebbe stato solo la grande portata: ma a quel punto, si doveva pensare a un grande (dimensionalmente) radar, il che voleva dire grande aereo.... ecc ecc.

 

Insomma, fino a pochi anni fa, non c'era motivo di pensare ad aria.-aria con ramjet. Oggi, decisamente si. E infatti: Moskit, ASMP sono entrati in servizio da tempo. Per gli aria aria, vedremo.

 

sempre sul Bloodhound:

 

http://www.braw.co.uk/bloodhound/bloodhound%2021/bl21.htm

Modificato da madmike
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Con “razzo” intendevo il motore a razzo tradizionale che, a stadio singolo o a due fasi (boost e sostentatore) , ha fornito la spinta ai missili aria-aria per decenni.

 

Oltre a quelli segnalati, lo statoreattore presenta problemi ad altissime quote, per la rarefazione dell’aria, e in virata a causa della modifica del flusso all’ingresso della presa d’aria. Ha pure dei limiti di rendimento oltre i 4-5 Mach. Ha però l’enorme vantaggio di poter mantenere una velocità di crociera costante in qualunque condizione o di accelerare, combustibile permettendo, fino ad esaurimento dello stesso. In pratica, affrontare un Bloodhound (o un Talos o un Meteor) è un brutto affare...

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  • 4 anni dopo...
  • 3 settimane dopo...

Un 'continuous rod' circolare di 56 metri di diametro nel caso del Mk-2... ma è mostruoso!!!

Vuol dire un anello con 175 metri, più o meno, di circonferenza - questo se (nella frazione di secondo alla massima espansione) diventa davvero un cerchio perfetto... :o :o. Ne deduco che con un totale di 365 barre d'acciaio, ognuna dovrebbe essere lunga circa 0,5 metri.

 

Una curiosità: all'attimo della separazione delle barre, queste diventano a loro volta una specie di "testata a frammentazione" oppure non hanno più alcun effetto nocivo?

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Intanto vi rimando al mio sito, con l'articolo aggiornato:

 

http://www.loneflyer.com/bristol-ferranti-bloodhound/#more-643

 

Vero. Le barre erano lunghe 50 cm. Raggiunto il diametro massimo il cerchio si rompeva e le barre "liberate" erano ancora pericolose entro un raggio di 40 metri.

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Grazie per il link, davvero ben fatto l'articolo!!

Alcune mie idee sono poco chiare (saprei dire a memoria la lunghezza totale dei lacci di regolazione in una tuta stratosferica VKK-6M, quanto invece pochissimo o niente so di missili..), grazie ancora se mi spieghi i dettagli tecnici. In pratica:

 

* il numero di barre dispari, 365 in questo caso, suppongo non era casuale - se non ho immaginato male, un numero pari non permetterebbe che le due barre di estremità (cioè quelle che chiudono il cerchio) si possano saldare nel corretto modo. E' giusto?

* quasi 37 Kg. di esplosivo rinchiusi in un contenitore non mi sembrano mica pochi, come era sagomata la carica per far allontanare le barre in un cerchio più o meno perfetto?

* l'esplosione ovviamente non staccava le barre tra di loro, visto che dovevano 'reggere' fino ad estendersi completamente. Era un acciaio speciale particolarmente elastico, o lo spessore di soli 6 mm. era sufficiente a farle flettere?

* il danno era provocato dall'anello che allargandosi istantaneamente tagliava via pezzi dell'aereo? Se così, una distanza pari alla metà del diametro (in questo caso, 28-29 metri) è anche il raggio letale dell'anello?

 

Thanks!! E complimenti ancora.

Modificato da Smersh
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Non ho mai fatto caso al numero di barre. L’ipotesi sul numero dispari sembra azzeccata.

 

Ecco un sito che tratta il primo tipo di testata “continuous rod”, impiegata sul Talos. Il principio di funzionamento è analogo.

 

http://www.okieboat.com/Warhead%20history.html

 

2iuqj2g.jpg

 

I disegni rendono evidente che l’acciaio doveva essere molto resistente e flessibile ma l’esplosione, alla fine, rompeva comunque gli elementi. Il danno è provocato proprio dall’anello in espansione che “taglia” letteralmente l’aereo. La metà del diametro corrisponde al raggio letale ma anche oltre i frammenti possono danneggiare gravemente il velivolo.

 

29c86s7.jpg

 

jfymjb.png

Modificato da Gian Vito
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Grazie.

 

Se ho capito bene leggendo della Warhead Mk 42, le barre sciupavano un pò (ma mica pochissima) della loro energia cinetica proprio aprendosi a forza la strada attraverso la struttura esterna stessa del missile, prima di espandersi liberamente all'esterno.

Comunque un sistema singolare e a modo suo geniale secondo me, se non altro dove l'infernale anello tocca.. davvero trancia via il nemico. Con il sistema delle schegge 'shrapnels' probabilmente non si potevano ottenere grossi pezzi di acciaio capaci di fare danni irreversibili, anche perchè schegge di grosse dimensioni significano una minore quantità delle medesime - e quindi meno chances di colpire.

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