Gian Vito Inviato 29 Novembre 2011 Autore Segnala Condividi Inviato 29 Novembre 2011 Il Bloodhound non venne mai impiegato come intercettore di missili intercontinentali. E la presenza di testate nucleari a bordo è stata sempre smentita "ufficialmente". O meglio, di fronte a domande precise, la risposta è stata sempre: "no comment". Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
madmike Inviato 25 Dicembre 2011 Segnala Condividi Inviato 25 Dicembre 2011 Purtroppo in tedesco ma davvero splendido questo PDF di 50 pagine sui Bloodhound svizzeri http://www.mhsz.ch/fileadmin/pdf/luftwaffe/Fliegerabwehr-Lenkwaffenstellung_Gubel.pdf Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 25 Dicembre 2011 Autore Segnala Condividi Inviato 25 Dicembre 2011 Ottimo documento ! L'ho già letto velocemente. Fornisce diversi dati che mi mancavano sul sistema di puntamento radar e sulla testata. E molte, molte altre cose interessanti ! L'ho subito salvato. Grazie mille. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Simone Inviato 24 Agosto 2012 Segnala Condividi Inviato 24 Agosto 2012 non mi meraviglierei se si scoprisse che il gruppo di lavoro della MBDA che ha ideato il Meteor sia stato, almeno in una certa misura, influenzato dai risultati ottenuti con il Bloodhound e la propulsione tramite statoreattore Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 28 Agosto 2012 Autore Segnala Condividi Inviato 28 Agosto 2012 Forse non proprio dal Bloodhound, senz’altro dai vari esempi in cui lo statoreattore è stato applicato con successo. Non che l’idea non avesse stuzzicato anche gli americani, desiderosi di sostituire il Phoenix con un missile dalla portata superiore. Lo statoreattore permette eccellenti prestazioni al prezzo di pochi difetti. Nel settore aria-aria gli è stato preferito il razzo. Finché la necessità di aumentare la “zona senza scampo” non lo ha reso quasi inevitabile. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Scagnetti Inviato 28 Agosto 2012 Segnala Condividi Inviato 28 Agosto 2012 Salve, leggo sempre con vivo interesse i tuoi interventi. Vorrei però qualche chiarificazione. In particolare dal tuo ultimo post: Lo statoreattore permette eccellenti prestazioni al prezzo di pochi difetti. Nel settore aria-aria gli è stato preferito il razzo. Finché la necessità di aumentare la “zona senza scampo” non lo ha reso quasi inevitabile. Potresti, per favore esapandere il tuo discorso/chiarificare meglio? TIA Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
madmike Inviato 29 Agosto 2012 Segnala Condividi Inviato 29 Agosto 2012 (modificato) Forse non proprio dal Bloodhound, senzaltro dai vari esempi in cui lo statoreattore è stato applicato con successo. Non che lidea non avesse stuzzicato anche gli americani, desiderosi di sostituire il Phoenix con un missile dalla portata superiore. Lo statoreattore permette eccellenti prestazioni al prezzo di pochi difetti. Nel settore aria-aria gli è stato preferito il razzo. Finché la necessità di aumentare la zona senza scampo non lo ha reso quasi inevitabile. Lo statoreattore ha un difetto di fondo: è molto poco efficente a regimi subsonici. E, soprattutto, fino a pochi anni fa erano motori di dimensioni considerevoli, tali da potere essere prodotti, in pratica, solo come motori per aerei o per missili enormi (come appunto il Bloodhound, il Talos, il cruise Navajo...). Senza contare che per un missile aviolanciato c'era il non piccolo problema della guida: sarebbero stati missili molto grandi (quindi trasportabili in pochi esemplari) e il cui senso sarebbe stato solo la grande portata: ma a quel punto, si doveva pensare a un grande (dimensionalmente) radar, il che voleva dire grande aereo.... ecc ecc. Insomma, fino a pochi anni fa, non c'era motivo di pensare ad aria.-aria con ramjet. Oggi, decisamente si. E infatti: Moskit, ASMP sono entrati in servizio da tempo. Per gli aria aria, vedremo. sempre sul Bloodhound: http://www.braw.co.uk/bloodhound/bloodhound%2021/bl21.htm Modificato 29 Agosto 2012 da madmike Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 29 Agosto 2012 Autore Segnala Condividi Inviato 29 Agosto 2012 Con “razzo” intendevo il motore a razzo tradizionale che, a stadio singolo o a due fasi (boost e sostentatore) , ha fornito la spinta ai missili aria-aria per decenni. Oltre a quelli segnalati, lo statoreattore presenta problemi ad altissime quote, per la rarefazione dell’aria, e in virata a causa della modifica del flusso all’ingresso della presa d’aria. Ha pure dei limiti di rendimento oltre i 4-5 Mach. Ha però l’enorme vantaggio di poter mantenere una velocità di crociera costante in qualunque condizione o di accelerare, combustibile permettendo, fino ad esaurimento dello stesso. In pratica, affrontare un Bloodhound (o un Talos o un Meteor) è un brutto affare... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 20 Novembre 2016 Autore Segnala Condividi Inviato 20 Novembre 2016 (modificato) Modificato 20 Novembre 2016 da Gian Vito Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
TT-1 Pinto Inviato 21 Novembre 2016 Segnala Condividi Inviato 21 Novembre 2016 L'ombrell(in)o protettivo ... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Smersh Inviato 6 Dicembre 2016 Segnala Condividi Inviato 6 Dicembre 2016 Un 'continuous rod' circolare di 56 metri di diametro nel caso del Mk-2... ma è mostruoso!!! Vuol dire un anello con 175 metri, più o meno, di circonferenza - questo se (nella frazione di secondo alla massima espansione) diventa davvero un cerchio perfetto... :o. Ne deduco che con un totale di 365 barre d'acciaio, ognuna dovrebbe essere lunga circa 0,5 metri. Una curiosità: all'attimo della separazione delle barre, queste diventano a loro volta una specie di "testata a frammentazione" oppure non hanno più alcun effetto nocivo? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 8 Dicembre 2016 Autore Segnala Condividi Inviato 8 Dicembre 2016 Intanto vi rimando al mio sito, con l'articolo aggiornato: http://www.loneflyer.com/bristol-ferranti-bloodhound/#more-643 Vero. Le barre erano lunghe 50 cm. Raggiunto il diametro massimo il cerchio si rompeva e le barre "liberate" erano ancora pericolose entro un raggio di 40 metri. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Smersh Inviato 8 Dicembre 2016 Segnala Condividi Inviato 8 Dicembre 2016 (modificato) Grazie per il link, davvero ben fatto l'articolo!! Alcune mie idee sono poco chiare (saprei dire a memoria la lunghezza totale dei lacci di regolazione in una tuta stratosferica VKK-6M, quanto invece pochissimo o niente so di missili..), grazie ancora se mi spieghi i dettagli tecnici. In pratica: * il numero di barre dispari, 365 in questo caso, suppongo non era casuale - se non ho immaginato male, un numero pari non permetterebbe che le due barre di estremità (cioè quelle che chiudono il cerchio) si possano saldare nel corretto modo. E' giusto? * quasi 37 Kg. di esplosivo rinchiusi in un contenitore non mi sembrano mica pochi, come era sagomata la carica per far allontanare le barre in un cerchio più o meno perfetto? * l'esplosione ovviamente non staccava le barre tra di loro, visto che dovevano 'reggere' fino ad estendersi completamente. Era un acciaio speciale particolarmente elastico, o lo spessore di soli 6 mm. era sufficiente a farle flettere? * il danno era provocato dall'anello che allargandosi istantaneamente tagliava via pezzi dell'aereo? Se così, una distanza pari alla metà del diametro (in questo caso, 28-29 metri) è anche il raggio letale dell'anello? Thanks!! E complimenti ancora. Modificato 8 Dicembre 2016 da Smersh Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 8 Dicembre 2016 Autore Segnala Condividi Inviato 8 Dicembre 2016 (modificato) Non ho mai fatto caso al numero di barre. L’ipotesi sul numero dispari sembra azzeccata. Ecco un sito che tratta il primo tipo di testata “continuous rod”, impiegata sul Talos. Il principio di funzionamento è analogo. http://www.okieboat.com/Warhead%20history.html I disegni rendono evidente che l’acciaio doveva essere molto resistente e flessibile ma l’esplosione, alla fine, rompeva comunque gli elementi. Il danno è provocato proprio dall’anello in espansione che “taglia” letteralmente l’aereo. La metà del diametro corrisponde al raggio letale ma anche oltre i frammenti possono danneggiare gravemente il velivolo. Modificato 8 Dicembre 2016 da Gian Vito Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Smersh Inviato 8 Dicembre 2016 Segnala Condividi Inviato 8 Dicembre 2016 Grazie. Se ho capito bene leggendo della Warhead Mk 42, le barre sciupavano un pò (ma mica pochissima) della loro energia cinetica proprio aprendosi a forza la strada attraverso la struttura esterna stessa del missile, prima di espandersi liberamente all'esterno. Comunque un sistema singolare e a modo suo geniale secondo me, se non altro dove l'infernale anello tocca.. davvero trancia via il nemico. Con il sistema delle schegge 'shrapnels' probabilmente non si potevano ottenere grossi pezzi di acciaio capaci di fare danni irreversibili, anche perchè schegge di grosse dimensioni significano una minore quantità delle medesime - e quindi meno chances di colpire. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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