maxweber Inviato 23 Maggio 2009 Segnala Condividi Inviato 23 Maggio 2009 Mi interessa conoscere se l'utilizzo della tecnologia dell'aeronautica militare trova applicazione anche nell'aviazione civile. Inoltre, le ricerche militari aiutano anche il miglioramento della sicurezza di quelli civili? E ancora, l'aviazione civile è disposta a remunerare gli applicativi tecnologici eventualmente messi a sua disposizione dall'aeronautica militare? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pandur Inviato 23 Maggio 2009 Segnala Condividi Inviato 23 Maggio 2009 storicamente parlando... sì a tutte e tre le domande... ma è un argomento estremamente ampio da trattare. faccio solo un esempio: il concorde deriva da progetti di bombardieri supersonici precedenti come il XB-70 valkirie americano... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Takumi_Fujiwara Inviato 26 Maggio 2009 Segnala Condividi Inviato 26 Maggio 2009 Forse più da TSR2 e Mirage che da XB70:) Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pandur Inviato 26 Maggio 2009 Segnala Condividi Inviato 26 Maggio 2009 (modificato) hai ragione ho un pò generalizzato per l'aspetto dell'aereo. in effetti il valkirie non c'entra col concorde? Modificato 26 Maggio 2009 da pandur Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Simone Inviato 26 Maggio 2009 Segnala Condividi Inviato 26 Maggio 2009 (modificato) Io non so se sia mai stato seriamente proposto, però credo che potrebbero esserci i presupposti per considerare il rifornimento n volo anche per alcuni aerei civili impiegati nelle tratte più lunghe. Si eviterebbero lunghe soste in scali -spesso- già sovra affollati, si ridurrebbe il numero di atterraggi/decolli che bene non ffanno ai velivoli. Certo, costerebbe parecchio ma magari usando delle stratotanker dismesse dalle aeronautiche militari si potrebbe ridurre le spese in modo accettabile Modificato 26 Maggio 2009 da Simone Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
paperinik Inviato 26 Maggio 2009 Segnala Condividi Inviato 26 Maggio 2009 Io non so se sia mai stato seriamente proposto, però credo che potrebbero esserci i presupposti per considerare il rifornimento n volo anche per alcuni aerei civili impiegati nelle tratte più lunghe. Si eviterebbero lunghe soste in scali -spesso- già sovra affollati, si ridurrebbe il numero di atterraggi/decolli che bene non ffanno ai velivoli. Certo, costerebbe parecchio ma magari usando delle stratotanker dismesse dalle aeronautiche militari si potrebbe ridurre le spese in modo accettabile Di grazia: e per quale ragione dovremmo dotare aerei che hanno autonomie di 10.000-15.000 km di un sistema per aviorifornirsi?! E' in programma fare il giro del mondo non stop?! Senza considerare il fatto che l'aviorifornimento è una attività pericolosa, senza considerare che i serbatoi di un 747 non sono quelli di un F-15, senza considerare che è inutile. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Tuccio14 Inviato 28 Maggio 2009 Segnala Condividi Inviato 28 Maggio 2009 Di grazia: e per quale ragione dovremmo dotare aerei che hanno autonomie di 10.000-15.000 km di un sistema per aviorifornirsi?! E' in programma fare il giro del mondo non stop?! Senza considerare il fatto che l'aviorifornimento è una attività pericolosa, senza considerare che i serbatoi di un 747 non sono quelli di un F-15, senza considerare che è inutile. A parte tutto, farebbe lievitare enormemente il costo del biglietto. Comunque la tecnologia militare trova applicazione in campo civile praticamente in ogni ambito, basti pensare che se esiste il cemento armato è perchè l'esercito austro-ungarico, nella Grande Guerra, aveva bisogno di rinforzare i propri fortini contro l'artiglieria italiana... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pandur Inviato 28 Maggio 2009 Segnala Condividi Inviato 28 Maggio 2009 o in generale basta pensare com'era il trasporto passeggeri prima della seconda gierra mondiale, e dopo. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Zenoplasmatico Inviato 28 Maggio 2009 Segnala Condividi Inviato 28 Maggio 2009 Comunque la tecnologia militare trova applicazione in campo civile praticamente in ogni ambito, basti pensare che se esiste il cemento armato è perchè l'esercito austro-ungarico, nella Grande Guerra, aveva bisogno di rinforzare i propri fortini contro l'artiglieria italiana... Avete scritto un sacco di risposte esatte in questo topic però questa proprio no: il cemento armato non è un'invenzione della Grande Guerra, anzi. Per come lo conosciamo oggi (struttura metallica annegata nel cemento) è nato in Francia nel XIX sec e proprio in Francia ha trovato grandi estimatori in architetti come Perret e Le Corbusier che l'hanno applicato in maniera massiccia all'inizio del '900. Poi che le forze armate del vecchio continente abbiano preso subito questa tecnologia per i propri scopi difensivi rendendolo ancora più diffuso è un altro discorso. Il cosiddetto "effetto volàno" delle guerre per sviluppare tecnologie e migliorare la vita (dopo però) dei civili è cosa ampiamente condivisa da storici ed economisti. Vi consiglio un bellissimo libro di divulgazione scientifica sll'argomento: "Armi, acciaio e malattie - Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni " di Jared Diamond, Einaudi. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pandur Inviato 28 Maggio 2009 Segnala Condividi Inviato 28 Maggio 2009 "Armi, acciaio e malattie - Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni " di Jared Diamond, Einaudi. l'ho letto, bellissimo. lo consiglio anch'io a tutti. all'inizio mi lasciava un pò scettico, ma poi si è rivelato un opera di grande valore scientifico. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Tuccio14 Inviato 31 Maggio 2009 Segnala Condividi Inviato 31 Maggio 2009 Avete scritto un sacco di risposte esatte in questo topic però questa proprio no: il cemento armato non è un'invenzione della Grande Guerra, anzi. Per come lo conosciamo oggi (struttura metallica annegata nel cemento) è nato in Francia nel XIX sec e proprio in Francia ha trovato grandi estimatori in architetti come Perret e Le Corbusier che l'hanno applicato in maniera massiccia all'inizio del '900. Poi che le forze armate del vecchio continente abbiano preso subito questa tecnologia per i propri scopi difensivi rendendolo ancora più diffuso è un altro discorso. Il cosiddetto "effetto volàno" delle guerre per sviluppare tecnologie e migliorare la vita (dopo però) dei civili è cosa ampiamente condivisa da storici ed economisti. Vi consiglio un bellissimo libro di divulgazione scientifica sll'argomento: "Armi, acciaio e malattie - Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni " di Jared Diamond, Einaudi. Chiedo venia, mi sono espresso male, quello che ho evidenziato è quello che qualcun'altro, come sempre, riensce a spiegare meglio di me! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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