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AIM-7 Sparrow - discussione ufficiale


mats88

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AIM-7_Sparrow_01.jpg

 

Il progetto iniziale di questo missile (Hot Shot) parte nel 1946-47, come richiesta di un modello guidato del razzo da 5 pollici HVAR. Indicato inizialmente come KAS-1, poi AAM-2 ed infine AAM-N-2, come altre armi sperimentali dell’epoca ebbe uno sviluppo molto lento e solo nel 1952 si arrivò al primo successo contro un bersaglio. Nel frattempo le dimensioni erano aumentate e così il calibro, arrivato a 8 pollici.

 

Lo Sperry AAM-N-2 Sparrow I (dal 1963 AIM-7A) entrò in servizio nel 1956 sui caccia F-3H Demon, F-7U Cutlass e F3D Skynight. L’AIM-7A era un missile di capacità operative estremamente modeste. Della stessa classe dell’AA-1 Alkali e del Fairey Fireflash, era dotato di guida radar BR (Beam-riding), a fascio direttore. Questo tipo di guida, di gran voga a quei tempi, era adeguato alla tecnologia del tempo ma soffriva di evidenti difetti. Era impreciso, inutilizzabile a bassa quota a causa degli echi di ritorno dal terreno (clutter) e il pilota doveva seguire il bersaglio mantenendo il fascio guida centrato, seguendone gli spostamenti. Poteva essere adeguato a colpire un B-29 o la sua copia sovietica TU-4, ma niente di più. La portata era discreta, ma il sistema di guida andava asservito ad un mirino ottico, limitandone l’uso a condizioni di visibilità buona e a breve distanza. In compenso il tipo di guida consentiva l’impiego contemporaneo di molti missili contro lo stesso bersaglio. Dopo 2000 pezzi la produzione venne arrestata ed il missile abbandonato tre anni dopo. Dotato del motore Aerojet 1.8KS 7800 da 3568 kg per 1.8 secondi, con un peso di 143 kg e una testata di 20 kg con spoletta di prossimità, volava per 8-13 km a 2,5-2,7 Mach. La quota massima operativa era di 15000 metri.

 

Continua...

 

by Gian Vito

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E' un missile a medio raggio americano con un sistema di guida SHAR, cioè il missile deve essere costantemente illuminato dal radar dell'aereo vettore fino all'impatto.

 

E' utilizzato praticamente da tutti i principali caccia statunitensi, come F-15, F-14, F-16, F-18.

 

Molto più affidabile è l'AIM-120 AMRAAM, che nella fase terminale del volo diventa indipendente dall'aereo lanciatore e può dirigersi da solo sul bersaglio.

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E ancor più precisamente, è il bersaglio che deve essere illuminato per tutto il tempo del volo. E' questo che intendeva dire Fabio.

 

In pratica lo Sparrow è un missile dotato di un'antenna passiva, riceve il segnale riflesso del radar di illuminazione dell'aereo.

 

Sull'aereo esiste un apparato, chiamato CW, che emette un'onda radar continua verso il bersaglio. Il missile capta il riflesso del bersaglio e quindi si dirige contro di esso.

 

Nelle sue ultime versioni, come la F e la M, lo Sparrow ha una portata massima che sfiora i 100 km, anche se quella effettiva è nell'ordine dei 70 km, ed è diventato un missile molto affidabile e preciso.

 

Il suo tipo di guida ha due difetti: il primo è quello che il bersaglio dev'essere illuminato per tutto il tempo di volo, quindi l'aereo lanciatore non può sganciarsi e deve continuare a volare verso il bersaglio.

Se il bersaglio a sua volta spara, è chiaro che per l'aereo lanciatore è un bel rischio.

 

Il secondo difetto è che il missile punta sempre verso il bersaglio.

Quindi se il bersaglio si muove lateralmente rispetto all'aereo lanciatore, ossia attraversa il suo arco frontale, il missile effettua una specie di curva, man mano che si avvicina al bersaglio perchè questo si sposta.

Questa curva, chiamata in gergo Dog Run (o altri termini analoghi, che ricordano la corsa del cane quando insegue una preda) ovviamente si traduce in uno spreco di autonomia.

 

Per cui uno Sparrow può essere lanciato a grandissima distanza (anche 100 km, appunto) se il bersaglio ci viene incontro di fronte (perchè anche il bersaglio si avvicina allo Sparrow), da una più corta distanza se il bersaglio si allontana da noi (come in un tiro in coda: se il bersaglio si allontana a Mach 2, la gittata utile si aggira sui 30 km), e da distanze intermedie se invece si muove lateralmente (intorno ai 40-50 km).

 

Al contrario un AMRAAM non insegue il bersaglio.

Una volta lanciato, si dirige verso il punto previsto in cui si troverà il bersaglio, quindi in un certo senso lo anticipa. Non richiede illuminazione, per cui l'aereo lanciatore può subito sganciarsi e mettersi al sicuro.

Giunto nel punto previsto, l'AMRAAM accende il suo radar attivo e si cerca da solo il bersaglio.

Per questa ragione, la gittata dell'AMRAAM, che si aggira sui 50 km, è sfruttata appieno.

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L' aspide é 1 fotocopia dell' aim-7 o è in parte originale?

quanto èancora valido operativamente?

L'Aspide è un missile, anche se è chiaro che è fortemente ispirato allo Sparrow, così come lo Skyflash inglese.

 

Questi tipi di missili sono comunque validi, dal punto di vista operativo, purchè l'avversario non disponga di missili classe AMRAAM.

 

La stragrande maggioranza dei possibili "nemici" (compresi i MIG-29 e SU-27, escludendo le ultimissime versioni) utilizza ancora missili a guida SARH proprio come Sparrow e Aspide.

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  • 3 anni dopo...
L'Aspide è un missile, anche se è chiaro che è fortemente ispirato allo Sparrow, così come lo Skyflash inglese.

 

Questi tipi di missili sono comunque validi, dal punto di vista operativo, purchè l'avversario non disponga di missili classe AMRAAM.

 

La stragrande maggioranza dei possibili "nemici" (compresi i MIG-29 e SU-27, escludendo le ultimissime versioni) utilizza ancora missili a guida SARH proprio come Sparrow e Aspide.

 

 

Quali sono le differenze tra Sparrow e Aspide? L'Aspide era superiore all'ultima versione dello Sparrow? O è stato messo a punto "solo" per acquisire maggiore know-how e/o per questioni industriali che tornavano a vantaggio dell'Italia?

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L'aspide era una versione migliorata dello Sparrow che introduceva diverse migliorie che gli americani introdurranno solo dalla versione M in poi, tra cui il radar monopulse e un nuovo motore più performante, oltre a qualche cosa, che non ricordo, riguardo alle superfici di controllo.

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L'aspide era una versione migliorata dello Sparrow che introduceva diverse migliorie che gli americani introdurranno solo dalla versione M in poi, tra cui il radar monopulse e un nuovo motore più performante, oltre a qualche cosa, che non ricordo, riguardo alle superfici di controllo.

 

Quindi si può dire che i nostri ingegneri sono stati in gamba? Da quello che diceva T. Clancy in "stormo da caccia" lo sviluppo dello Sparrow è stato assai tormentato!

 

 

Lo sparrow venne impiegato sui PhantomII anche nella guerra del Vietnam, giusto?

 

Si, con una percentuale di successo del 7% se non ricordo male, contro il 36% delle ultime versioni in Desert Storm.

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Si, senz'altro nel momento in cui fu messo in servizio l'Aspide era uno dei migliori, se non il migliore, missile a guida semiattiva in servizio, infatti destò più di un interesse, tra cui il più concreto fu quello svedese, che però poi alla fine scelsero lo Skyflash.

La repentina evoluzione dello Sparrow, poi, chiuse la porta a qualsiasi esportazione del missile (in versione AA si intende), però in compenso siamo riusciti a farcelo copiare dai Cinesi.

Quanto allo sviluppo dell'AIM-7 fu effettivamente travagliato, trattandosi di una tecnologia nuova e poco a punto, specie se confrontata con i missili contemporanei a guida IR, ma le ultime versioni diedero ragione a coloro che puntarono su questa tecnologia.

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Si, con una percentuale di successo del 7% se non ricordo male, contro il 36% delle ultime versioni in Desert Storm.

 

Mi pare di aver letto anni fa (su "aeronautica & difesa", se non ricordo male) che la scarsa percentuale di abbattimenti in Vietnam fu dovuta anche (e soprattutto) alle ROE in vigore, che prevedevano, tra l'altro, l'identificazione visuale del bersaglio prima di lanciare... probabilmente per evitare il "blu su blu".

 

Qualcuno ne sa di più, in merito?

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Le ragioni dell’insuccesso dell’AIM 7 Sparrow in Vietnam sono molte. Vediamo di elencarne alcune (non tutte perché non ho tempo e vado a memoria), ricordando che altre armi del periodo hanno manifestato le stesse manchevolezze, dall’AIM 4 all’AIM 9.

 

Per prima cosa: il missile era stato studiato per abbattere bombardieri, non caccia. Le sue capacità di manovra erano limitate. L’elettronica del periodo, fortemente sollecitata dalle pessime condizioni climatiche e dai violenti scossoni dei decolli ed atterraggi sulle portaerei, era soggetta a frequenti malfunzionamenti, con picchi di oltre il 60%! Alle volte i missili semplicemente si rifiutavano di partire (il sistema d’arma selezionava subito un secondo missile). La modalità di attivazione era laboriosa e lunga, comportando 15 secondi per il riscaldamento, 4 secondi dal Lock-on al segnale di lancio e 1,5 secondi per il lancio vero e proprio. Le spolette erano difettose. L’aereo lanciatore non poteva “tirare” più di 3-4 G, pena il sicuro malfunzionamento del missile. Il radar di bordo degli F4 non consentiva di mantenere l’aggancio contro bersagli in volo a quote basse. Data la modalità di guida SARH (semiattiva) il caccia doveva seguire il bersaglio fino all’impatto. E seguire un Mig17 che manovra non è un gioco. Le regole d’ingaggio imponevano (tranne rari casi) l’identificazione visiva, e questo, unito al troppo elevato”raggio minimo di lancio”, rendeva arduo lanciare l’arma in tempo utile. Fattore non trascurabile: l’equipaggio. I piloti americani non erano addestrati al combattimento contro aerei differenti (dissimilar). Pilota e navigatore spesso operavano scoordinati. Circa la metà delle armi è stata lanciata fuori “inviluppo utile”. Così un’arma che, sulla carta e nelle esercitazioni, spesso otteneva il 70% di colpi a segno, in Vietnam spesso non ne otteneva nessuno. Vi furono periodi con decine di armi lanciate e nessun abbattimento! La media finale è arrivata al 9% , con minimi appunto dello 0% e massimi superiori al 15%, con equipaggi più addestrati. Da notare che il tanto vituperato AIM 4 Falcon ha ottenuto la medesima percentuale (ma parliamo di un missile a guida IR).

 

I miglioramenti successivi hanno portato a percentuali di successo di oltre l’80%...In prova. In combattimento i successi sono calati al 33-36% , anche qui, principalmente, a causa di malfunzionamenti. Ma, quando funziona, lo Sparrow è micidiale e mantiene le promesse. Ancora oggi.

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Ho trovato questo riferimento interessante, riguardo le modalità di impiego dello Sparrow nella sua storia:

 

http://www.afhra.af.mil/shared/media/docum...-070912-040.pdf

 

 

USAF pilots in Vietnam reluctantly used the Sparrow missile at the great distances for which it was designed because they feared shooting down a friendly aircraft. The emergence of the E-3 Airborne Warning and Control System, or AWACS aircraft, made possible positive identification of the enemy, and consequently his destruction, from beyond visual range. ... Not available in Vietnam, the AWACS aircraft appeared in the 1970s and transformed the aerial combat landscape dramatically. The E-3 gave USAF pilots the confidence to launch their longer-range air intercept missiles and bring down more aircraft they could see only on radar. Of twenty-three AIM-7 kills by USAF F-15s during the period January 17 through February 28, 1991, sixteen were from beyond visual range.

 

Altro dato, relativo al Vietnam, da http://www.8tfw.com/pages/fastmovers.htm:

 

During Linebacker, 281 AIM-7E-2 missiles were fired and 34 kills achieved for a kill rate of only 12 percent.

Modificato da lender
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During Linebacker, 281 AIM-7E-2 missiles were fired and 34 kills achieved for a kill rate of only 12 percent.

 

qualcuno sa il kill rate dei Sidewinder, sempre durante la guerra del Vietnam o magari anche nella guerra dello Yom Kippur ?

 

Mi interessa per capire quanto fossero veramente efficaci i caccia di costruzione USA in quegli anni, considerando quanti erano "gunless" (F4C, F4D, F104S...)

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Mi interessa per capire quanto fossero veramente efficaci i caccia di costruzione USA in quegli anni, considerando quanti erano "gunless" (F4C, F4D, F104S...)

bhe non ha molto senso vedere solo il kill rate dello Aim-9. bisogna anche cosiderare i caccia avversari, dato che, anche un kill rate basso potrebbe essere una differenza enorme, se si confronta con un kill rate inesistente, come lo era per i caccia russi :asd:

Modificato da vorthex
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bhe non ha molto senso vedere solo il kill rate dello Aim-9. bisogna anche cosiderare i caccia avversari, dato che, anche un kill rate basso potrebbe essere una differenza enorme, se si confronta con un kill rate inesistente, come lo era per i caccia russi :asd:

 

 

mica vero, per due buoni motivi. Primo i rossi erano ancora pieni di aerei zeppi di cannoni, come i Mig21F e i precedenti Mig19 e 17. Vedasi per esempio quanti F105 vennero tirati giù dalle mitragliere dei Mig17. E mi sembra di ricordare che almeno un F102 fece una brutta fine dopo aver invano sparato i propri costosi Falcon contro Mig nordvietnamiti.

 

Secondo, i relativi kill rate non vanno visti solo come applicati ai combattimenti caccia contro caccia ma in primo luogo agli abbattimenti degli aerei da attacco avversari. E caccia senza cannoni, una volta sparati invano i pochi missili, avrebbero dovuto tornarsene alle proprie basi con le pive nel sacco, sperando che i cacciabombardieri che avrebbero dovuto intercettare non fossero diretti proprio alle suddette basi...

 

C'è ovviamente agli atti della storia la guerra aerea sui cieli del medio oriente nel 1967 e 1973, in contemporanea con la guerra del Vietnam, però là tutti i caccia israeliani erano armati anche con cannoni, dai Defa dei Super Myster e Mirage nel 67 ai Vulcan degli F4E nel 73.

 

Ma all'epoca tanti caccia erano stati privati dei cannoni, tra cui anche i nostri (leggi F104S). Se i Falcon e gli Sparrow avevano simili kill rate restavano solo i Sidewinder, per lo più in vesione AIM9B. Per questo mi interessa capire quale fosse il kill rate dei Sidewinder negli anni 60 e inizio 70.

Modificato da pilotadelladomenica
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Primo i rossi erano ancora pieni di aerei zeppi di cannoni, come i Mig21F e i precedenti Mig19 e 17.

e questo cosa c'entra? un caccia può essere anche armato di cannoni laser, ma se viene puntalmente abbattuto, non è che cambi molto se abbia i laser, i missili o le pietre.

 

Vedasi per esempio quanti F105 vennero tirati giù dalle mitragliere dei Mig17.

ma io non capisco mai questo paragone... l'F-105 è un aereo d'attacco, il Mig-17 è un intercettore di punto e nonostante questo i Thud ebbero comunque un rapporto di di abbittimenti superiore all' 1-1 contro i nordvietamiti. vorrei proprio vedere se un Tornado sarebbe in grado di fare meglio contro un moderno intercettore.

 

Secondo, i relativi kill rate non vanno visti solo come applicati ai combattimenti caccia contro caccia ma in primo luogo agli abbattimenti degli aerei da attacco avversari. E caccia senza cannoni, una volta sparati invano i pochi missili, avrebbero dovuto tornarsene alle proprie basi con le pive nel sacco, sperando che i cacciabombardieri che avrebbero dovuto intercettare non erano diretti proprio alle suddette basi...

guarda che sei stato tu a citare i caccia americani e la loro valenza e cito:

Mi interessa per capire quanto fossero veramente efficaci i caccia di costruzione USA in quegli anni, considerando quanti erano "gunless" (F4C, F4D, F104S...)

non hai parlato dell'andamento generale delle operazioni e se, un F-4 dotato di cannoni, cosa che per giunta era... basta pensare all'Echo o ai Charile e Delta armati di pods (i famosi Gunfighters), avrebbe assicurato un maggiore protezione agli aerei d'attacco.

infine, andando a vedere un pò di numeri, si scopre come poi, in fin dei conti non è che i cannoni abbiano abbattuto più aerei dei missili e neanche gli Echo hanno abbattuto più caccia perchè dotati di Vulcan.

molto derivava e deriva dall'addestramento ed infatti la Navy, pur non disponendo di F-4 con cannoni interni e ricorrendo raramente ai pods, abbattè, in proporzione, più caccia dell'USAF.

idem dicasi per lo F-8 dei cui abbattimenti, solo una piccolissima frazione sono stati ottenuti unicamente con il cannone.

Modificato da vorthex
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che io sappia i pod degli F4C e D non erano praticamente utilizzabili nell'aria-aria per colpa delle dispersioni eccessive. ma forse ricordo male.

 

Il fatto che sul Vietnam siano stati abbattuti a colpi di missile numerosi caccia nordvietnamiti non tiene conto della enorme superiorità numerica americana. Anche il dato che appare sopra sugli Sparrow mi sembra indicativo. 281 Aim7 per gli Ami erano un numero non rilevante, conseguenza delle rigide ROE, ma 34 perdite erano certo tante per i viet.

 

La cosa avrebbe pesato altrimenti su un fronte dove gli occidentali non avessero goduto di una straripante superiorità numerica. Vogliamo parlare di noi? Tutti i nostri caccia, 76 F104S ognuno con uno Sparrow e un Sidewinder, quanti aerei nemici avrebbero potuto abbattere contemporamente? Se il kill rate degli AIM7 era circa il 10% vuol dire che con quell'arma ogni singolo caccia italiano poteva abbattere "un decimo" di bersaglio...il risultato al massimo (nell'ipotesi che tutti i caccia riuscissero a lanciare tutti i missili a bordo) era 7 (sette!!!) Mig17 o Su7 o (ah!) Mig21 più quelli intercettabili dagli AIM9B. niente cannone a bordo quindi nessuna altra possibilità.

 

ma quanti Mig17 o SU7 o Mig21 ci avrebbero potuto lanciare addosso contemporaneamente i rossi, in primis ungheresi con sovietici di back up...

 

Ed anche un poderoso Phantom della metà degli anni 60, un F4D, con i suoi 4 Sparrow, poteva quindi abbattere al massimo, ragionando ovviamente sui grandi numeri, circa mezzo bersaglio.

 

Tutto ciò si può confrontare con le potenzialità dei caccia moderni, ognuno dei quali teoricamente potrebbe abbattere più bersagli ciascuno, grazie agli elevati kill rate raggiunti da Amraam e Sidewinder delle ultime versioni, o con le potenzialità dei vecchi caccia armati solo con cannoni e mitragliatrici, ognuno dei quali in teoria poteva abbattere anche più bersagli finoa d esaurimento delle munizioni.

 

Ho reso l'idea?

 

Immagino comunque che gli Aim9B avessero un kill rate molto superiore agli Sparrow. immaginiamo che fosse il doppio, e quindi, diciamo, tutti i caccia italiani decollando insieme a metà degli anni 70 e riuscendo a lanciare tutti i (due) missili prima di essere abbattuti o costretti a sganciarsi, potevano sperare di abbattere una ventina di bersagli...

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si hai resto l'idea ma hai cambiato dinovo discorso, editando anche il messaggio precedente... insomma, discutere così è un tantino inutile. sicuramente sarà un gesto in buona fede ma è complicato parlare di patate se si tirano in ballo prima le mele e poi le arance :D

Modificato da vorthex
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Pilota stiamo parlando di sparrow prime versioni contro l'aspide, con in più l'evoluzione delle tattiche di impiego di quegli anni.

Per il resto, poi, concordo con vorthex, qui si mischiano cose che non c'entrano, in ogni caso c'era un topic apposito, molto ben fatto, sul kill rate in vietnam che sfatava molti luoghi comuni.

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Naturalmente i dati statistici vanno interpretati. Se lancio 600 missili Sparrow ma i due terzi di questi non funzionano per difetti di manutenzione o altri motivi, ne rimangono 200 funzionanti e diretti verso il bersaglio. Che ottengono 50 abbattimenti. Ecco che la percentuale di successo, riferita solo ai missili funzionanti, improvvisamente sale. Se aggiungiamo i troppi lanci eseguiti fuori inviluppo…I conti cominciano a tornare. Come ha detto Vorthex, non dimentichiamo che il maggior numero di vittorie americane è stato ottenuto con missili. L’AIM 9 Sidewinder è stato il miglior missile impiegato. Con percentuali di successo, in realtà, poco superiori a quelle già viste. Vediamone alcune.

 

La media per gli AIM 9B è stata di circa il 12-15% (riporto le medie di vari periodi). L’AIM 9 D della marina ha raggiunto il 18-19%. L’equivalente AIM 9 E dell’USAF, solo l’8-10%! Il successivo AIM 9J il 13%. Era tutta colpa dei missili? Assolutamente no! E’ possibile verificare che l’addestramento ha migliorato la percentuale di colpi a segno molto più che i miglioramenti nell’arma, portando al 46% la kp dell’AIM 9G, nella fase finale della guerra. In effetti i calcoli che ha fatto il “pilota della domenica” sono stati eseguiti anche dal comando americano. Negli anni successivi al Vietnam si dava per scontato che oltre il 50% dei missili, soprattutto a medio raggio, avrebbe potuto mancare il bersaglio. E non sono mancate le occasioni per provarlo. La situazione nel settore dei missili a corto raggio è invece cambiata radicalmente. Che l’addestramento sia vitale, è confermato dai successi ottenuti dagli israeliani con gli Shafrir (kp 60%). Ma ci siamo dimenticati degli R3S usati dal Vietnam del nord. Molti ritengono che la percentuale di successi sia stata più o meno equivalente a quella degli AIM 9B. Non è vero. Il missile era talmente inaffidabile da creare crisi di sconforto nei piloti che, sovente, armavano un caccia con missili e l’altro con lanciarazzi! Ho impiegato un po’ per ritrovare il dato, pare che la probabilità di successo sia stata del 2-5%! I cannoni sono stati progressivamente abbandonati anche da Israele, non appena si sono resi disponibili missili più affidabili.

 

Torniamo ai missili a medio raggio. Lo sviluppo successivo ha migliorato la precisione e le prestazioni. Tanto per citarne uno a caso : alle prove lo Skyflash (condizioni ideali, armi perfettamente controllate ecc ecc.) ottenne il 50% di impatti diretti sul bersaglio e un ulteriore 35% entro il raggio di attivazione della spoletta. Come si sarebbe comportato un missile simile, per esempio un AIM 7 F o M, in combattimento reale? Lo abbiamo visto nel golfo della Sirte e poi nella Guerra del golfo (33% circa, in tutti e due i casi). Meno male che il successore, l’AIM 120, sia nel frattempo arrivato. L’Aspide era veramente buono, superiore in molti aspetti ai concorrenti e, pare, dotato di funzione ausiliaria Home-on-Jam, come negli AIM 120. Peccato che la direzione di tiro (altra brutta faccenda che ha afflitto tutti i caccia del tempo) lasciasse a desiderare…

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...

La media per gli AIM 9B è stata di circa il 12-15% (riporto le medie di vari periodi). L’AIM 9 D della marina ha raggiunto il 18-19%. L’equivalente AIM 9 E dell’USAF, solo l’8-10%! Il successivo AIM 9J il 13%. Era tutta colpa dei missili? Assolutamente no! E’ possibile verificare che l’addestramento ha migliorato la percentuale di colpi a segno molto più che i miglioramenti nell’arma, portando al 46% la kp dell’AIM 9G, nella fase finale della guerra. In effetti i calcoli che ha fatto il “pilota della domenica” sono stati eseguiti anche dal comando americano. Negli anni successivi al Vietnam si dava per scontato che oltre il 50% dei missili, soprattutto a medio raggio, avrebbe potuto mancare il bersaglio. E non sono mancate le occasioni per provarlo. La situazione nel settore dei missili a corto raggio è invece cambiata radicalmente.

 

beh grazie Gianvito, mi hai dato i numeri che chiedevo. Mi sono riletto ora più volte i tre interventi che ho fatto ieri quando cercavo di chiarire sempre meglio il perchè della mia curiosità su questi dati e sembra che invece, evidentemente, sono diventato sempre meno chiaro.

 

Poi come siamo arrivati agli Aspide proprio non lo so. Io parlavo dell'epoca della guerra del Vietnam quando aspide era solo un nome di un tipo di serpente... :-)

 

Quindi riassumendo, e concludendo il discorso che ho avviato ieri, la prima linea caccia USAF della metà degli anni 60, equipaggiata con F4C e F4D ognuno armato con 4 AIM7E e fino a 4 AIM9B, in ogni missione avrebbe potuto, ovviamente parlando sempre di medie statistiche, al massimo abbattere un bersaglio, ammesso e non concesso (ipotesi piuttosto improbabile) che fosse riuscito a lanciare tutti e 8 i missili.

Ma la conclusione (mia, ovviamente) è che invece la linea caccia dell'AMI nei primi anni 70 era praticamente irrilevante. Anche riuscendo a lanciare tutti e due i missili di cui era dotato ogni caccia la probabilità di abbattere un bersaglio era circa il 25%. Quindi ci volevano mediamente 4 F104S per abbattere un caccia o un cacciabombardiere nemico, in realtà assai di più perchè poi i caccia nemici avrebbero sparato indietro, abbattendo o mettendo in fuga un bel po' di spilloni prima che questi avessero potuto anche solo provare a lanciare il loro Sidewinder. Considerato che in quell'epoca avevamo solo 76 caccia in servizio i conti sono presto fatti.

 

Grande fortuna che non abbiamo mai avuto bisogno di mettere alla prova in una vera guerra gli F104S di quell'epoca!!!

 

Poi alla fine degli anni 70 sarebbero arrivati gli Aspide e ancora dopo gli AIM9L e il problema n.1 non sarebbe più stato costituito dalle armi aria-aria. Certo nel frattempo i caccia nemici sarebbero diventati più evoluti e gli F104S (poi ASA) sarebbero stati surclassati come prestazioni (ma non in tutte) e avionica, ma qui mi rendo conto che divento OT. Quindi posso solo dire grazie delle informazioni e delle repliche e ...OUT.

Modificato da pilotadelladomenica
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Non so se questa trasposizione agli F-104 dell'AMI dei dati relativi al kill rate dell'USAF in Vietnam sia corretta....

 

Non è detto che l'integrazione dell'Aim-7 sul Phantom sia stata identica a quella sullo Starfighter (possibilmente i malfunzionamenti sull'uno potrebbero non essersi presentati sull'altro), non è detto che l'addestramento sia lo stesso, non è detto che l'avversario avrebbe agito allo stesso modo....

 

Impressioni mie, eh!?

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