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dalla Russia di Putin


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L'agenzia Standard & Poor's ha abbassato il rating sovrano della Federazione Russa da 'BBB+/A-2' a 'BBB/A-3'. Lo comunica l'agenzia in una nota. L'outlook e' negativo. 'L'abbassamento del rating sulla Russia - viene spiegato - riflette i rischi associati con la brusca inversione del portafoglio estero e degli altri flussi di investimento'.

 

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/mo..._108294345.html

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Russia is sending a group of warships to Cuba in its latest defiant naval move around US waters.

 

The warships will visit Havana on December 19-23, the Russian navy said. This will be the first visit to Cuba by Russian warships since the Soviet era. The visit will be led by the destroyer Admiral Chabanenko. Recently the ship took part in joint manoeuvres with Venezuela and became the first Russian vessel to navigate the Panama Canal since World War II.

 

Russia's Admiral Levchenko missile destroyer and a support ship will begin a visit to Lisbon on Friday 19.12, a Russian Navy spokesman added on Monday.

 

The Udaloy-class destroyer is part of a task force from Russia's Northern Fleet led by the Admiral Kuznetsov aircraft carrier, which is currently on its way to the Mediterranean.

 

Following the visit, the task force will pass through the Strait of Gibraltar, visit several ports in the Mediterranean, and participate in joint drills with Russia's Black Sea Fleet.

 

 

 

http://www.debka.com/headline.php?hid=5775

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Despite the efforts of US and Israeli leaders, Moscow has begun delivering the highly sophisticated medium-range air defense S-300 system to Iran for securing its nuclear and strategic sites against potential attack.

 

The RIA news agency reported Wednesday night, Dec. 18: "Moscow has earlier met its obligations to supply Tor-M1 (short-range) systems to Iran and is currently implementing its contract to deliver S-300 systems."

 

DEBKAfile's military sources disclose the S-300 deliveries began two weeks ago.

 

Their installation, coinciding with the return home of members of Iranian air defense officers from training in Russia, means that air or missile attacks on Iranian sites will henceforth be extremely difficult and carry a high price.

 

On 9th October, DEBKAfile's Moscow sources reported that Israeli prime minister Ehud Olmert failed in the key mission of his trip to persuade Russian leaders to refrain from selling this advanced weapon to Iran and Syria.

 

On July 9, US Secretary of State Robert Gates said: "Based on what I know, it's highly unlikely that those air defense missiles would be in Iranian hands any time soon." Clearly, Gates was misinformed and his intelligence wrong, since five months on, those missiles are on their way to Iran.

 

While both the Bush administration and Israeli leaders insisted that a military option remained on the table if Iran persisted in its nuclear weapons program, neither took into account that Tehran was not deterred or standing idle.

 

This week, the Israeli defense ministry announced that Amos Gilead, a high official, would travel to Moscow Wednesday, Dec. 17 in a final bid to hold the Kremlin's hand. But Olmert and defense minister Ehud Barak had missed another boat.

 

DEBKAfile's military and intelligence sources report that after Iran, Moscow will install the S-300 in Syria, focusing on securing the Russian naval bases going up in the Mediterranean port of Tartous. By selling these countries top-line weaponry, Moscow is strengthening its military presence and influence in two Middle East countries of especial interest to the United States and Israel – a tactic Soviet Russian employed in the Cold War.

 

http://www.debka.com/headline.php?hid=5778

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Mosca sembra voler ignorare la crisi, pur essendone investita in pieno: in questi giorni ha aperto un negozio di giocattoli di lusso.Tra i pezzi piu' costosi c'e'anche una Ferrari a pedali da quasi 3.000 euro. Il reparto peluche e' abitato da animali che sembrano vivi e vegeti, in particolare un orso bianco a grandezza quasi naturale che coccola il suo cucciolo (circa 1.000 euro).Piu'

 

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/mo..._119304613.html

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Questo articolo lo trovate sull'edizione odierna di Epolis, firmato da un personaggio che detesto cordialmente, Aldo Forbice. Ma l'argomento che tocca è interessante.

 

 

 

Giorni fa due fatti molto importanti, che riguardano la Russia, sono passati sotto silenzio.

Ci riferiamo al processo agli assassini della nota giornalista russa Anna Politkovskaja e al sequestro degli archivi dellassociazione “Memorial” di San Pietroburgo. In particolare di questultima notizia non abbiamo trovato alcuna traccia sui media italiani. n gruppo di militari hanno “occupato” la sede di questa associazione, attivissima in particolare nel campo dei diritti umani. Sono stati sequestrati i dischi rigidi di tutti i computer, supporti informatici e gli archivi cartacei. Fra i documenti sotto sequestro anche i dati biografici di 50 mila vittime delle purghe staliniane, fotografie, interviste ad ex prigionieri sopravvissuti ai famigerati gulag, i campi di lavoro forzati dove sono morti secondo Memorial e numerosi storici, da 70 a 100 milioni di esseri umani. na tragedia

che supera largamente le proporzioni dellaltro grande orrore, quello nazista dello sterminio degli ebrei. Ma del primo non siparla mai. Così come si tende a sottacere o minimizzare laltra tragedia ancora in corso della repressione nella Grande Cina, nei laogai, dove milioni di cittadini del dissenso o appartenenti alle minoranze etnico-religiose sono rinchiusi e costretti al lavoro coatto in

condizioni disumane. Laltra notizia riguarda il processo alla giornalista russa, uccisa il ottobre nellandrone del suo palazzo. Alla sbarra vi sono imputati, ma non il killer che ha sparato e, soprattutto, non si sa nulla sui mandanti dellassassinio, certamente di matrice politica. È noto infatti che la Politkovskaja fosse una giornalista impegnata nella lotta per la difesa dei diritti

umani in Cecenia, dove lesercito russo ha commesso, nelle due guerre passate e nella attuale repressione, ogni sorta di violenza. Del resto il “caso” Politkovskaa non è unico. Negli otto anni della presidenza Putin otto giornalisti sono stati trovati uccisi, delle vere e proprie “esecuzioni”, ma almeno un centinaio nello stesso periodo sono morti per gli “ incidenti “ più vari o per “cause naturali”. utti questi giornalisti avevano un filo rosso comune : tutti si erano occupati di Cecenia, criticando e denunciando le violazioni ai diritti della popolazione civile. Ma lEuropa preferisce ignorare. I buoni rapporti con la Russia alla fine finiscono sempre per prevalere.

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ho scritto una volta solo qui epr via del titolo sbagliato e offensivo epr la dicitura URSS nei confronti del popolo russo ma pur di non prire un altra discussione....

 

MOSCA - La Russia "non esclude" l'interruzione delle forniture di gas all'Europa, a causa della disputa con l'Ucraina per il mancato rimborso dei debiti di Kiev a Gazprom, il gigante energetico controllato dal Cremlino.

 

La nuova messa in guardia arriva a poco più d'una settimana dalla potenziale chiusura dei rubinetti, che potrebbe avvenire il primo gennaio, se gli ucraini entro quella data non completeranno il pagamento dei 2,4 miliardi di dollari richiesti. Finora Kiev ha versato 800 milioni.

 

"Non possiamo escludere - si legge in un comunicato del presidente di Gazprom, Viktor Zubkov, che è anche primo vicepremier russo - che la posizione dell'Ucraina e alcuni passi da essa compiuti, legati al passaggio del gas sul territorio ucraino, possano portare a disordini alla stabilità dei rifornimenti all'Europa".

 

Zubkov afferma che "la responsabilità per il peggioramento di questa situazione, già critica e che può avere un impatto sui consumatori europei, è tutta della parte ucraina". La complessità del negoziato è inoltre esacerbata dalla volontà di Gazprom di aumentare i prezzi del gas nei nuovi contratti con Kiev. Proprio il primo gennaio è la data ultima per la firma dei nuovi contratti e Mosca sarebbe intenzionata a chiedere più del doppio.

 

La Russia dunque rilancia l'allarme per le forniture di gas dopo che la scorsa settimana la stessa Gazprom aveva avvertito i partner europei di un possibile pericolo. E dopo la "guerra del gas", che nel 2006 ha creato timori per l'approviggionamento dei paesi Europei. Una lite che tra i due vicini ex sovietici va avanti da più di un decennio e che viene osservata con attenzione dalla Ue. Dall'Ucraina, infatti, passa circa l'80% delle forniture di gas russe destinate all'Europa.

 

La situazione rispetto all'inverno di tre anni fa dovrebbe essere, però, meno grave perché le condizioni climatiche sono migliori e perché le riserve di gas dell'Unione europea e della stessa Ucraina sono molto alte, come ha sottolineato il portavoce della Commissione Ue Ferran Tarradellas.

 

http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/e...russia-gas.html

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Ospite intruder

Ancora col "titolo offensivo"? Putin vorrebbe fare approvare una legge per mandare in galera chi critica il governo (per adesso l'ho letto solo sulla Pravda, in edizione russa), se la propone Berluska qua volano le pallottole, altro che gli insulti. Ma lo fa Putin e tutti zitti? E non mi posso nemmeno permettere di scrivere quello che è sotto gli occhi di tutti?

Modificato da intruder
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ah si? non ho sentito nulla del genere da nessuna parte... (riguardo al reato di critica al governo)

 

EDIT

Modificato per correzione ortografica

 

Non so come mai mi capita così spesso... scrivo con due mani nella tastiera deve essere un problema di coordinazione (ovvero le mani invertono l'ordine di battitura)

Modificato da Leviathan
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ah si? non ho sentito nulla del genere da nessuna parte... (riguardo al reato di critica al governo)

 

EDIT

Modificato per correzione ortografica

 

Non so come mai mi capita così spesso... scrivo con due mani nella tastiera deve essere un problema di coordinazione (ovvero le mani invertono l'ordine di battitura)

 

Succede a periodi, poi ti passa. In ogni caso il titolo resta così non c'è niente di male.

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Despite the efforts of US and Israeli leaders, Moscow has begun delivering the highly sophisticated medium-range air defense S-300 system to Iran for securing its nuclear and strategic sites against potential attack.

 

The RIA news agency reported Wednesday night, Dec. 18: "Moscow has earlier met its obligations to supply Tor-M1 (short-range) systems to Iran and is currently implementing its contract to deliver S-300 systems."

 

DEBKAfile's military sources disclose the S-300 deliveries began two weeks ago.

 

Their installation, coinciding with the return home of members of Iranian air defense officers from training in Russia, means that air or missile attacks on Iranian sites will henceforth be extremely difficult and carry a high price.

 

On 9th October, DEBKAfile's Moscow sources reported that Israeli prime minister Ehud Olmert failed in the key mission of his trip to persuade Russian leaders to refrain from selling this advanced weapon to Iran and Syria.

 

On July 9, US Secretary of State Robert Gates said: "Based on what I know, it's highly unlikely that those air defense missiles would be in Iranian hands any time soon." Clearly, Gates was misinformed and his intelligence wrong, since five months on, those missiles are on their way to Iran.

 

While both the Bush administration and Israeli leaders insisted that a military option remained on the table if Iran persisted in its nuclear weapons program, neither took into account that Tehran was not deterred or standing idle.

 

This week, the Israeli defense ministry announced that Amos Gilead, a high official, would travel to Moscow Wednesday, Dec. 17 in a final bid to hold the Kremlin's hand. But Olmert and defense minister Ehud Barak had missed another boat.

 

DEBKAfile's military and intelligence sources report that after Iran, Moscow will install the S-300 in Syria, focusing on securing the Russian naval bases going up in the Mediterranean port of Tartous. By selling these countries top-line weaponry, Moscow is strengthening its military presence and influence in two Middle East countries of especial interest to the United States and Israel – a tactic Soviet Russian employed in the Cold War.

 

http://www.debka.com/headline.php?hid=5778

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Undicesima svalutazione del rublo dall'11 novembre scorso, e la terza in questa settimana. La banca centrale russa ha allargato il margine di fluttuazione della moneta in rapporto al paniere di riferimento dollaro-euro che ha raggiunto il valore di 34,15 rubli, ossia 30 copechi piu' di ieri. Medvedev aveva annunciato che il corso del rublo, indebolito dalla fuga di capitali e dal crollo del prezzo del petrolio, deve diventare 'piu' flessibile'.

 

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/mo..._126291287.html

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Continua il braccio di ferro russo-ucraino sulla fornitura di gas all'europa. Gazprom ha annunciato che saranno tagliati i rifornimenti di gas all'Ucraina a partire da domani se non verrà siglato un nuovo accordo sul gas. Lo ha detto il numero due del colosso russo, Alexander Medvedev.

 

L'Ucraina minaccia di confiscare tutto il gas russo in transito per il suo territorio verso i mercati europei se non verrà raggiunto un accordo sul nuovo contratto per le forniture. Il portavoce del gigante russo Gazprom, Serghei Kuprianov, ha definito la mossa «un ricatto». La minaccia rischia di scatenare una nuova e più pesante 'guerra del gas' fra i due Paesi, anche perché una confisca non avrebbe basi legali.

 

Il portavoce del gigante russo Gazprom, Serghei Kuprianov, ha definito la mossa "un ricatto". La minaccia rischia di scatenare una nuova e più pesante 'guerra del gas' fra i due Paesi, anche perché una confisca non avrebbe basi legali.

 

Gazprom chiede un "intervento politico" per risolvere la disputa sul gas con l'Ucraina. Lo ha detto il numero due della compagnia russa Alexander Medvedev. "Mi sembra che un intervento politico sulla questione sarà necessario", ha detto Medvedev.

 

http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=90078

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Mosca alza la voce nel quarto giorno di 'guerra del gas' che la oppone all'Ucraina, mentre la pressione scende nei tubi dell'Ue. Mentre l''Europa invita le parti a risolvere la questione in ambito bilaterale, Gazprom chiede ora a Kiev 450 dollari per 1.000 metri cubi - contro i 250 dollari che erano la proposta prima della rottura delle trattative - e Mosca chiede un monitoraggio della Comunita' sul gas che immette nei condotti della rete ucraina, per dimostrare la sua buona fede.

 

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/mo..._104309364.html

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Gazprom riprenderà le forniture di gas attraverso l'Ucraina appena saranno arrivati i tecnici Ue per monitorare il flusso al confine russo-ucraino. Lo ha dichiarato il premier ceco Mirek Topolanek, presidente di turno dell'Unione europea.

 

Domani a Bruxelles si terrà un vertice sulla crisi del gas cui parteciperanno i rappresentanti di Gazprom e di Naftogaz, dei governi russo e ucraino oltre che dell'Unione Europea.

 

Invece lunedì si terrà un vertice straordinario dei ministri dell'Energia Ue qualora nel frattempo non venga ripristinato il flusso di gas russo attraverso l'Ucraina.

 

Il presidente della Commissione Ue Jose' Barroso ha ammonito la Russia e l'Ucraina a riprendere "immediatamente" le forniture di gas pena altrimenti una perdita di credibilita' di entrambi i Paesi e porre fine a un "inammissibile" blocco.

 

http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=90304

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La Russia, ovvero il massimo del minimo!!!

 

 

Dal link http://www.loccidentale.it/articolo/quello...ucraina.0064257

 

riporto:

 

Spunta l'intermediario svizzero

 

Quello che non vi diranno mai sulla guerra del gas tra Russia e Ucraina

 

di Cesare Proserpio

 

10 Gennaio 2009

 

 

Le grandi celebrazioni del Natale ortodosso appaiono molto dimesse quest’anno in Russia. Quelle del 2008 avevano rappresentato l’apogeo del “putinismo”, con l’allora presidente pronto a passare il testimone a Medvedev e a continuare a governare la Russia e il suo inarrestabile successo economico.

 

Ora la coppia al potere lotta disperatamente per tenere la nave a galla, causa, come è noto, il drastico declino dei prezzi delle materie prime, petrolio in testa, che ha interrotto il boom economico russo degli ultimi anni (spacciato, dall’attuale dirigenza politica, come merito proprio, quando era il solo costo elevato degli idrocarburi ad alimentare la crescita dell’economia) .

 

La macchina ufficiale della propaganda continua a ripetere che tutto va bene, che non c’è da preoccuparsi, che la Russia uscirà dalla crisi più forte di prima e gli altri invece con le ossa rotte. Ma le borse russe sono crollate come poche altre al mondo e, tra le 20 più importanti, il calo è il peggiore in assoluto. Il crollo degli indici di borsa (RTS e MICEX) ha provocato a sua volta la crisi di tante società che avevano ottenuto prestiti dando in garanzia le loro stesse azioni, o quelle di società partecipate,ridotte ormai quasi a carta straccia.

 

Un caso “subprime” in salsa russa insomma. Al disastro lo stato ha risposto usando le riserve accumulate negli anni di vacche grasse con le tasse petrolifere. Ma basterà? La produzione del settore manifatturiero è crollata a novembre e ancora di più a dicembre, lasciando stupiti gli stessi economisti, visto che il crollo è peggiore di quello avuto durante la dura recessione del 1992-94 (dovuta al dissolvimento dell’Unione Sovietica) e del periodo di “default” del 1998. La disoccupazione dovrebbe raggiungere in breve tempo i 2,2 milioni dagli attuali 1,45 milioni.

 

E così si arriva alla guerra del gas di questi giorni.

 

Se nel 2006 il conflitto era scoppiato per l’arroganza moscovita, in questo caso la molla è una confusa disperazione che ormai alberga dalle parti del Cremlino.

 

In autunno GAZPROM stava incamerando profitti giganteschi sulle esportazioni di gas verso l’Europa, grazie al fatto che il prezzo del gas segue quello del petrolio con circa 6/9 mesi di ritardo temporale.

 

Tuttavia, questi incrementi di prezzo tenderanno a scomparire nel 2009 e così GAZPROM, con il costo del gas in forte ribasso, vuole fissare agli attuali prezzi europei le forniture destinate all’Ucraina, cosa che Kiev dal suo punto di vista considera eccessiva.

 

Come si è visto, la disperazione è tale da aver portato il Cremlino al blocco delle forniture all’Europa, senza la minima considerazione degli effetti a lungo termine di una simile mossa, pur di ottenere una “vittoria” nell’immediato. Gli europei, infatti, saranno indotti a incrementare maggiormente gli sforzi per diversificare gli approvvigionamenti.

 

Se la lite sul prezzo è nota, non lo è altrettanto quella sull’esistenza di un intermediario, con sede in Svizzera, di cui il primo ministro ucraino vorrebbe fare a meno, pagando GAZPROM direttamente. RosUkrEnergo , questo è il nome dell’intermediario “svizzero”, ci ricorda molto bene come funzioni il potere in Russia e la gestione dei colossi economici statali e dei loro proventi.

 

Le forniture dei giganti statali russi dell’energia non vengono infatti pagate alle società stesse. Esistono tutta una serie di società intermediarie, più che altro con sede nel cantone svizzero di Zug, paradiso fiscale, con annesso segreto bancario elvetico (che non guasta mai). Queste incamerano somme gigantesche, che remunerano la propria attività di “intermediazione”, senza fare naturalmente nulla.

 

Inutilmente cercherete di capire chi possiede veramente queste società, tra le più teoricamente redditizie al mondo, con incassi superiori al PIL di certi paesi in via di sviluppo e spese di funzionamento poco superiori allo zero.

 

Come è evidente, solo chi comanda le aziende statali, ossia le alte sfere del potere politico russo, ha potuto architettare un simile sistema di mangeria e attuarlo. Tuttavia, se pensate che questi “intermediari svizzeri” chiudano i bilanci con utili megagalattici vi sbagliate. Il sistema è più intelligente e complesso.

 

Le società di intermediazione spendono quasi tutti i loro introiti in “consulenze”, chiudendo quindi con utili risicati. Dietro ogni società di “consulenza” c’è un pezzo grosso del potere russo, ossia un appartenente ai due clan che controllano il paese.

 

Se un nuovo personaggio entra tra le gente che conta, apre la sua bella società di consulenza e comincia a incassare. Se, al contrario, un tizio cade in disgrazia dalle parti del Cremlino, la società che possiede cessa improvvisamente di ricevere richieste di “consulenza”.

 

Ecco spiegato il motivo della ristatalizzazione del settore energetico russo, accompagnata dalla distruzione, se necessario, di colossi privati come YUKOS.

 

Gli effetti sulla produzione di petrolio e gas sono stati disastrosi. Il 2008 ha visto il primo calo della produzione petrolifera russa dopo molti anni. Mosca importa già ora una parte consistente del gas, che poi vende in Europa, dall’Asia centrale e dal Caucaso. La crescita dell’estrazione del gas è più bassa della crescita della domanda europea e, fra poco, ci sarà addirittura una diminuzione.

 

L’inefficienza spaventosa mostrata dalle grandi aziende russe GAZPROM e ROSFNET nello sviluppo di nuovi giacimenti, i loro sperperi, mangerie, nepotismi, trascuratezza verso le necessità di investimenti in nuovi gasdotti, oleodotti e nella manutenzione di quelli esistenti, sta portando a una catastrofe.

 

A titolo di curiosità segnalo che GAZPROM ha chiesto all’Azerbaijan di vendergli tutto il proprio gas al prezzo a cui GAZPROM stessa lo vende all’Europa: in pratica, per i russi sarebbe stato un affare in perdita, per gli azeri l’affare della vita. Ma il governo di Baku ha rifiutato la generosissima offerta capendo bene la ragione di tanta bontà. Ha quindi venduto parte del suo gas alla confinante e amica Georgia a prezzi molto bassi. La Georgia pertanto sopravvivrà tranquillamente all’inverno anche se i russi dovessero tagliarle ogni fornitura. Eppure, malgrado una tale situazione di agonia, la Russia continua a pensare a come distruggere la Georgia anche costo di gravi perdite economiche.

 

Come avrebbe detto Mao, “ grande è la confusione sotto il cielo per cui tutto è stupendo” . Quanto questa “confusione” segnerà il destino della Russia, in mancanza di una decisa risalita dei prezzi petroliferi, (i “futures” per le consegne a un anno poco sotto i 60 dollari fanno dubitare) lo vedremo presto.

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I funzionari russi e dell'Unione europea hanno siglato un accordo sui termini per la verifica del transito del gas russo per l'Europa attraverso l'Ucraina. Lo ha detto il vice premier russo Igor Sechin.

 

Grazie all'accordo ripartirà la fornitura di gas verso l'Europa via Ucraina dopo il taglio dei giorni scorsi. "Abbiamo firmato e partiremo subito per Kiev per chiedere all'Ucraina la stessa cosa e così chiuderemo la crisi", ha commentato il primo ministro ceco Mirek Topolanek.

 

http://212.162.68.20/notizia.asp?newsid=100186

 

(non pensate male è un link di rainews non capisco perchè da quell'indirizzo numerico)

 

http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=...hanno%20firmato

 

Fase sarcastica ON

La macchina ufficiale della propaganda continua a ripetere che tutto va bene, che non c’è da preoccuparsi,

Russia o italia? di chi parla?

Fase sarcastica OFF

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Le mie fonti sostengono che la fornitura di gas riprende solo perchè in Ucraina- Russia sono dispiegati osservatori UE ma gli ucraini non hanno ancora pagato il dovuto

 

http://www.borsaitaliana.reuters.it/news/n...AS-DOMENICA.XML

 

Non è una vittoria ma del resto l'accordo riguarda gli approvvigionamenti UE, l'ucraina rimarrà senza gas finché non paga la bolletta

Modificato da Leviathan
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