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Religione e società


typhoon

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Io ho dato dell'imbecille? Mi stai mettendo in bocca parole non mie.

Comunque te l'ho già detto, stanno solo rosikando. Ti faccio un esempio.

 

Anche io sono un parrocchiano di Stella Maris, e conosco bene la situazione, anche se non in tutti i suoi aspetti.
[EDIT] è un "prete all'antica", ma questo non sarebbe il problema. Il problema è che è incapace di fare il Parrocco di una parrocchia! Non ha capacità organizzative nè gestionali, non è capace di far collaborare i gruppi della Parrocchia, ed anzi, il più delle volte riesce solo mettere gli uni contro gli altri.

Lo dicevano anche il del mio parroco, infatti adesso il consiglio pastorale, più che riunioni col parroco, ci fa la guerra del Vietnam. Questa gente và in giro a dire ogni sorta di cattiveria, una volta stavano per picchiarlo, gli arrivano mail in cui si dice che sarà dannato. Roba da pazzi. Eppure il vecchio parroco era ben peggiore, solo che questa gente sta vedendosi franare la terra sotto i piedi e non gli sta bene. Intanto la chiesa si riempie di gente, i monumenti sono tutelati e restaurati (prima rischiavamo di perdere l'archivio e che le volte della chiesa ci franassero addosso), presto sarà rifatto l'impianto di riscaldamento e l'antico organo tornerà a suonare. E tutto grazie ad un parroco odiato dai suoi ex responsabili. Intruder, te lo dico per l'ultima volta, sono tutte malelingue, se mi credi bene, altrimenti sappi che io non ho voglia di proseguire questo discorso.
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Ospite intruder
Comunque te l'ho già detto, stanno solo rosikando. Intruder, te lo dico per l'ultima volta, sono tutte malelingue, se mi credi bene, altrimenti sappi che io non ho voglia di proseguire questo discorso.

 

Se parlo della mia esperienza personale, non sono credibile perché agnostico, se ti posto le testimonianze di membri di una chiesa, è tutta gente che rosica. Ti sei risposto da solo.

Modificato da intruder
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Ragazzi guardate che la Chiesa Cattolica non è mica un monolite uguale e immutabile. Al suo interno ci stanno posizioni diversissime, sia alla base (sopratutto) sia nelle alte sfere. Se anche un ultra-conservatore come Ratzinger è diventato Papa, come non ricordare le posizione estremamente aperte e tolleranti del Cardinale Carlo Maria Martini?

Per le parrocchie è uguale, ci saranno quelle gestite bene e quelle messe peggio, quelle dove ci stanno i disonesti e quelle pure e disinteressate. Cerchiamo di non giudicare la Chiesa solo per quello che succede nella piccola parrocchia di Stella Maris.

 

Per chi interessa, invito a leggere il "dialogo sulla vita", un colloquio tra Martini e lo scienziato Ignazio Martino. Testo integrale

Penso possiate trovare molti punti in comune

 

Ma è importante riconoscere che la prosecuzione della vita umana fisica non è di per sé il principio primo e assoluto. Sopra di esso sta quello della dignità umana, dignità che nella visione cristiana e di molte religioni comporta una apertura alla vita eterna che Dio promette all'uomo. Possiamo dire che sta qui la definitiva dignità della persona. (Martini)

 

Martini successivamente si dichiara contrario all'eutanasia attiva, ovvero al somministrare al malato dei farmaci che provocano la morte, ma si dichiara favorevole all'interruzione di cure, all'evitare l'accanimento terapeutico. Purtroppo il caso Eluana non era ancora scoppiato, e quindi non c'è una posizione chiara su questo aspetto.

 

E sull'AIDS e il profilattico (che Ratzinger vede come fumo negli occhi):

Bisogna fare di tutto per contrastare l'Aids. Certamente l'uso del profilattico può costituire in certe situazioni un male minore

 

Ancora, riporto una recensione di cosa scrive Martini nel suo ultimo libro ("conversazioni notturne a Gerusalemme"):

A partire da questi principi Martini non teme di criticare l’enciclica Humanae vitae, con cui quarant’anni fa Paolo VI vietò la contraccezione: «L’enciclica ha contribuito a far sì che molti non prendessero più in seria considerazione la Chiesa come interlocutrice o maestra… Molte persone si sono allontanare dalla Chiesa e la Chiesa dalle persone». Occorre cercare

 

«una via per discutere seriamente di matrimonio, controllo delle nascite, fecondazione artificiale e contraccezione», perché «saper ammettere gli errori e la limitatezza delle proprie vedute di ieri è segno di grandezza d’animo e di sicurezza».

 

Su quale criterio debba essere decisivo per la morale sessuale non ci sono dubbi:

 

la coscienza del singolo. «La Chiesa dovrebbe sempre trattare le questioni di sessualità e famiglia in modo tale che alla responsabilità di chi ama spetti un ruolo portante e decisivo»,

Modificato da Rick86
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Premetto che io sono tutt'altro che un buon praticante (come gran parte dei miei concittadini della cattolicissima Italia!), ma sono un convinto credente e, soprattutto, penso che una religione, come anche qualsiasi altra fonte di "normativa", sia essa etica o giuridica, non possa fare a meno di regole precise.

 

Bene, una frase come la seguente:

 

"la coscienza del singolo. «La Chiesa dovrebbe sempre trattare le questioni di sessualità e famiglia in modo tale che alla responsabilità di chi ama spetti un ruolo portante e decisivo»"

 

rappresenta, a mio avviso, il massimo del "relativismo": in parole povere, ognuno faccia come vuole, non ci sono regole; se uno si dichiara ed è ateo, benissimo, corrisponde proprio al suo modo di vedere la vita, ma se uno crede, quale che sia la religione, è, sempre a mio avviso, il massimo del minimo!

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Intanto dal parlamento per quanto riguarda il testamento biologico mi sa che uscirà l'ennesimo abominino giuridico che punta ad impedire ad una persona di esprimere la volontà di rifiutare l'alimentazione e l'idratazione assistita.

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Comincio a credere che l'ipocrisia della politica sull'argomento richieda una consultazione popolare, in quanto gli italiani, nel segreto dell'urna, si sono sempre dimostrati più aperti dei loro rappresentanti eletti.

La cosa assurda è che in presenza di una dichiarazione di un adulto consenziente questo tema dovrebbe essere molto meno controverso dell'aborto, ad esempio.

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Novità clamorose : Il governo con un DL vieta l'interruzione dell'alimentazione ad Eluana Englaro , il Presidente della Repubblica annuncia che non firmerà la legge.

 

Berlusconi: Nuova legge in 2/3 giorni ...

 

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...40755girata.asp

 

Napolitano sembra abbia acquistato nuovo impeto , che sia stato intimorito dalle sfuriate di Di Pietro ? :asd:

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Napolitano sembra abbia acquistato nuovo impeto , che sia stato intimorito dalle sfuriate di Di Pietro ?

 

Il molisano qui non c'entra, Napolitano ha un lavoro da fare, per il quale ha giurato, e lo deve compiere.

Per il resto penso che questo concentrarsi su un singolo caso avrà conseguenze gravissime.

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Comunque mi sembra di capire che se il sig. Englaro vuole "chiudere la questione" si deve affrettare visto che attualmente la Cassazione si è pronunciata in favore di una sospensione dell'alimentazione e visto che l'intervento di Napolitano ,che ha legato le mani al governo , ha solo rimandato la questione.

 

Credo infatti che alla fine questa maggioranza varerà una legge in tutto e per tutto simile al DL di cui sopra vista anche l'ampia maggioranza di cui gode alle camere e siccome per la Costituzione il Presidente della Repubblica non può rifiutarsi di firmare la stessa legge per due volte di fila ...

 

Ma un bel referendum no eh ?

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Comunque mi sembra di capire che se il sig. Englaro vuole "chiudere la questione" si deve affrettare visto che attualmente la Cassazione si è pronunciata in favore di una sospensione dell'alimentazione e visto che l'intervento di Napolitano ,che ha legato le mani al governo , ha solo rimandato la questione.

 

Credo infatti che alla fine questa maggioranza varerà una legge in tutto e per tutto simile al DL di cui sopra vista anche l'ampia maggioranza di cui gode alle camere e siccome per la Costituzione il Presidente della Repubblica non può rifiutarsi di firmare la stessa legge per due volte di fila ...

 

Ma un bel referendum no eh ?

A quel che mi risulta, un referendum si può indire per abrogare una legge, non per farla!

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Il problema è che si tratta di un caso controverso e legiferare su un singolo caso può solo far uscire una brutta legge.

La cosa che mi stupisce è che berlusconi si sia catechizzato da un giorno all'altro, chissà cosa c'è sotto...

Di certo la politica è sempre più ipocrita.

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Un articolo con qualcuna delle reazioni al DL.

 

Eluana, scontro governo-Quirinale

Fini: “Sono molto preoccupato”

 

Ancora altissima la tensione sul caso Eluana. Dopo che Berlusconi ha annunciato di ignorare la lettera inviatagli dal Capo dello Stato nella quale si esprimeva la contrarietà verso il decreto legge annunciando di non controfirmarlo perché incostituzionale, insorge l’opposizione. E non solo. Anche il presidente della Camera si dissocia dalla scelta del governo. Insomma, uno scontro istituzionale senza precedenti.

 

E infatti, Gianfranco Fini non nasconde i suoi timori: “Desta forte preoccupazione - commenta il presidente della Camera - che il Consiglio dei ministri non abbia accolto l'invito del Capo dello Stato, ampiamente motivato sotto il profilo costituzionale e giuridico, ad 'evitare un contrasto formale in materia di decretazione d'urgenza”.

 

Anche perché, segue a ruota il leader del Pd “credo che il presidente del Consiglio voglia deliberatamente creare un incidente istituzionale". Insomma “in questa vicenda -aggiunge- credo che il merito c'entri poco ma che si tratti di un'intenzione politica. Nonostante il capo dello Stato abbia più volte fatto sapere di essere contrario all'intervento, il premier ha voluto approvare lo stesso il decreto, facendo poi proclami irresponsabili e molto gravi. Esprimo a Napolitano tutta la mia solidarieta'. Per fortuna c'e' chi, come il capo dello Stato, garantisce il rispetto della Costituzione e delle istituzioni, mentre c'e' chi vuole farle saltare". Quindi, per concludere senza sconti, l’accusa: “Quello di Berlusconi – sbotta Veltroni - e' un comportamento totalmente irresponsabile. Non si vedeva una cosa del genere dai tempi del dopoguerra e io ho il dovere di dirlo perchè e' grave ed e' tanto più irresponsabile, visto il momento di crisi che il Paese vive”.

 

Diversa invece la posizione del leader dell’Udc che pur esprimendo solidarietà a Napolitano, non biasima la scelta dell’esecutivo. “Rispetto profondamente le considerazioni del Capo dello Stato che, con grande scrupolo istituzionale, svolge il suo ruolo. Tuttavia – avverte Pier Ferdinando Casini - devo dire che, in questa circostanza, condivido pienamente la scelta del Governo di procedere con un decreto legge: il diritto alla vita non può dividere gli italiani e non può dividere le forze politiche. Il Governo ha fatto bene ad accogliere l'appello di quanti hanno chiesto un decreto. Noi siamo stati i primi a chiederlo e siamo soddisfatti che il Consiglio dei ministri unanimemente abbia assunto questa decisione, per noi e' una decisione fondamentale perchè riguarda il diritto alla vita di tutti i cittadini italiani".

 

Ma le reazioni piovono a catena. Perentorio è il parere di Emma Bonino: “Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, pur consapevole che il decreto non verra' firmato dal presidente della Repubblica, ha voluto ingraziarsi il Vaticano a costo di violare brutalmente le regole base di uno stato di diritto. Con questa fanfaronata – attacca il vicepresidente del Senato - indegna di un presidente del Consiglio, Berlusconi ha anche confermato quello che era oramai ovvio da tempo, cioè la volontà di governo e maggioranza di adottare una legge non sul ma contro il testamento biologico". Interviene anche il legale della famiglia Englaro, Vittorio Angiolini, in difesa di Giorgio Napolitano, ritenendo il suo atto “costituzionalmente ineccepibile''.

 

E nel frattempo si scatena la protesta anche su internet: sono migliaia i messaggi di appoggio alla scelta del presidente della Repubblica. Sul social network Facebook si moltiplicano in misura esponenziale i "no" al decreto e il popolo del web si sta organizzando per scendere in strada.

 

TG COM

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Se avete notato non ho preso una posizione netta sul caso di Eluana Englaro, semplicemente perchè io stesso non so da che parte stare.

 

Quest'articolo del corriere però, su cosa succederà nei prossimi giorni, mi ha colpito e ve lo posto, per ricordare di che stiamo parlando.

 

Inizia l'agonia, tra pochi giorni sarà irreversibile

 

Le saranno dati ansiolitici e antiepilettici. Il cuore potrebbe fermarsi in meno di due settimane

 

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

UDINE — Eluana ha iniziato a morire. Da ieri è in atto la seconda fase del protocollo medico che farà tornare indietro le lancette del tempo, fino a quel 18 gennaio 1992, quando, in fin di vita per un incidente stradale, venne ricoverata all'ospedale di Lecco. Per riconsegnarla al suo destino, deviato 17 anni fa da una «rianimazione sbagliata», Amato De Monte e Carlo Alberto Defanti, i medici che la seguiranno fino alla morte, hanno concordato lo stop alla terapia di alimentazione e idratazione artificiali. «Quantità azzerate» nelle ultime 24 ore.

 

Di fatto, però, nonostante sia stabilita una precisa tabella di marcia, depositata anche in procura e questura, ogni particolare potrà subire modifiche. Sarà De Monte, primario di rianimazione dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, capo dell'équipe di volontari che ha preso in carico Eluana, a dettare le prescrizioni giorno dopo giorno, d'accordo con il neurologo che da 12 anni cura la donna. Quindici giorni, la durata del protocollo, in realtà nessuno può prevederlo. «Andrà avanti fino a quando sarà necessario», come ha spiegato Defanti.

 

Il conto alla rovescia

 

Il conto alla rovescia è già iniziato. Eluana sdraiata nel letto, un infermiere che l'assiste, fuori dalla stanza le guardie giurate. Non c'è molto da fare, ormai, se non accudirla, starle vicino, curare ogni sua reazione, ogni conseguenza legata alla sospensione dei nutrienti. Per questo, lo prevede il protocollo, ci sono due farmaci pronti per l'uso: infusioni sottocutanee di «Delorazepam» (ansiolitico) e iniezioni di «Fenobarbitale Luminale» (anti-epilettico) per prevenire gli spasmi. Si deciderà al momento. Quando sarà opportuno. Se aumentare le dosi, quando somministrare le sostanze. Perché Eluana potrebbe reagire, il suo corpo percepire l'assenza di liquidi, la progressiva diminuzione delle riserve, e fare i conti con la disidratazione. È quello che l'aspetta. Ma non nei prossimi tre-quattro giorni. Il suo volto resterà ancora intatto, le guance piene, gli occhi allungati, le labbra rosa. Certo non come nelle foto, l'azzurro sulle palpebre, i capelli lucidi e lunghi, le pose da modella in tuta da sci o a cena con le amiche. Ma pur sempre bella, anche oggi, soprattutto per la pelle, ancora bianca e distesa.

 

Il decadimento

Poi arriverà il decadimento. Con sintomi evidenti, manifestazioni inevitabili. Ma il decreto della Corte d'appello di Milano ha previsto anche questo, indicando «modalità tali da garantire un adeguato e dignitoso accudimento accompagnatorio, come umidificazioni frequenti delle mucose, somministrazione di sostanze idonee ad eliminare l'eventuale disagio da carenza di liquidi, cura dell'igiene del corpo e dell'abbigliamento». Una lista a titolo esemplificativo. In realtà ci penseranno gli infermieri ad alleviare i disagi, come si fa per qualunque malato terminale. E così sarà anche per Eluana quando il viso comincerà ad affilarsi, e zigomi e naso spunteranno sempre più pronunciati. Ma nessuno permetterà che la sua pelle si raggrinzisca e perda il candore, o che le labbra si essicchino al punto da spaccarsi.

 

Il progressivo torpore

 

E se i sedativi calmeranno contratture e crampi dovuti alla carenza di sali minerali, e le mucose verranno mantenute idratate, nulla potrà impedire che Eluana sprofondi in un progressivo torpore, tipico della privazione d'acqua, per poi diventare coma, sonno profondo. O che i suoi organi interni comincino a non funzionare. Il processo, secondo Defanti, potrebbe diventare irreversibile tra quattro-cinque giorni. Secondo l'anestesista che staccò il respiratore a Welby, Mario Ricco, ne potrebbero bastare tre-quattro. A questo punto il cerchio si chiuderà. E il tempo sarà tornato indietro, come ha sempre chiesto papà Beppino, in quella sala di rianimazione dell'ospedale di Lecco, dove un medico decise di salvarle la vita senza tener conto che lei, così, non l'avrebbe voluta.Questa volta, a meno di nuovi impedimenti, il suo cuore si fermerà, forse tra 10-12 giorni (nessuno può dirlo), per un prevedibile arresto cardiaco, conseguenza della disidratazione. Con lei, fino ad allora, l'inseparabile sondino.

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Il problema Rick è che questo è un caso molto controverso nel quale troppi stanno prendendo posizione solo per partito preso o per tornaconti vari, mentre in realtà pochi lo capiscono a fondo, e in base a questo caso controverso si sta andando a promulgare una legislazione che tutto fa tranne che risolvere il problema.

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Comunque questo dilettantismo allo sbaraglio da parte dei politici di tutti e due gli schieramenti è veramente una cosa schifosa, berlusconi che parla argomenti medici come stesse dal parrucchiere non si può sentire.

Come, riconoscilo, Dominus, il "no" preventivo del Capo dello Stato ad un decreto legge, non sta né in cielo, né in terra!

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Non me ne intendo a livello legale, ma quello del capo dello stato avrebbe dovuto essere un atto di moral suasion, piuttosto comune a quanto pare, ma il governo ha puntato allo scontro istituzionale.

Comunque la cosa che mi incuriosisce di più è questo improvviso cambio di rotta di berlusconi che fino a ieri neanche commentava il caso e oggi diventa strenuo difensore della vita, con i consueti strafalcioni che sono più di cattivo gusto del solito.

In particolare mi riferisco a:

-trattazione di argomenti medici stile bar dello sport

-insulti gravissimi a beppino englaro che, per quanto possa essere contestato, non credo proprio faccia tutto questo per "togliersi un peso"

-dire che la costituzione sulla quale ha giurato è un documento vecchio e fatto sotto l'influsso comunista.

 

Specie quest'ultima affermazione è gravissima, se davvero considera così la costituzione allora non è degno del posto che occupa, esattamente come i leghisti che insultano il tricolore.

L'esecutivo non può essere in mano ad una persona che insulta i valori fondanti della repubblica.

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...

-dire che la costituzione sulla quale ha giurato è un documento vecchio e fatto sotto l'influsso comunista.

 

Specie quest'ultima affermazione è gravissima, se davvero considera così la costituzione allora non è degno del posto che occupa, esattamente come i leghisti che insultano il tricolore.

L'esecutivo non può essere in mano ad una persona che insulta i valori fondanti della repubblica.

Una precisazione, Dominus: la Costituzione è la legge fondamentale dello Stato che, rispettando alcune determinate procedure, dalla stessa previste, può essere cambiata in qualsiasi momento; la costituzione, di per sé, NON è un valore, NON è un simbolo (come il Tricolore o l'Inno Nazionale), NON è un testo sacro!

 

 

Dal link http://www.loccidentale.it/articolo/con+tu...lusconi.0065931

 

riporto il seguente articolo:

 

 

Decreto-Eluana

 

Con tutto il rispetto è Napolitano a sbagliare non Berlusconi

 

di Giancarlo Loquenzi

 

7 Febbraio 2009

 

 

Questo è un editoriale sulle regole e non su Eluana o Beppino, quindi mettete da parte insulti e maledizioni almeno fino ad aver letto l'ultima riga. Oggi tutti i giornali - con tutti i loro opinionisti in gran spolvero - ci raccontano dell'immensa ferita che Berlusconi avrebbe inflitto alla democrazia, ci spiegano la sua sconfinata arroganza, e il suo inaudito ardire nella sfida con Napolitano. Sull'altro versante, il capo dello Stato viene descritto dolente e pensoso, mentre asserragliato nei suoi quartieri con pochi fedelissimi, tenta di respingere l'assalto del barbaro Cavaliere e infine ne esce vincitore sebbene scosso e ferito.

 

Ma le cose non sono andate così, anzi somigliano molto di più alla versione opposta. C'era il governo e la sua maggioranza unanimemente schierati nel tentativo di salvare la vita di Eluana Englaro, tentativo ormai trasformatosi in una corsa contro le ore. E c'era l'unico strumento possibile, secondo le regole, per interrompere il conto alla rovescia che già da ieri scandisce il tempo alla clinica la Quiete: un decreto legge immediatamente efficace a porre uno stop al quel conteggio.

 

Era possibile un simile decreto? I pareri, nel governo, tra i parlamentari e persino tra i costituzionalisti di area, erano discordi, ma l'idea era che valesse la pena provare, trovare una soluzione. Di quel decreto infatti sono venute alla luce due versioni. La prima prevedeva di prendere di peso il testo di legge già in discussione al Senato, quello approntato dal relatore Calabrò, e trasformarlo in un decreto. Ma l'ipotesi non ha retto a lungo al vaglio dei giuristi e a quello dello stesso Quirinale, troppo palese era il conflitto tra le prerogative del governo e quelle del Parlamento già a lavoro su quello stesso testo.

 

Nasce così l'ipotesi "Onida", anche se l'illustre costituzionalista, vista la mala parata, ha poi disconosciuto il suo intervento. L'idea era di ridurre il decreto a una norma ponte che in sostanza dicesse: fino a quando non ci sarà una legge sul testamento biologico l'alimentazione e l'idratazione non possono essere sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi.

 

La soluzione trovata, ormai quasi a ridosso del Consiglio dei ministri di ieri, era apparsa subito convincente ai più e in grado di rispondere alle obiezioni giunte sino a quel momento. Non si sovrapponeva al lavoro del Parlamento e non lo ipotecava, colmava però quello stesso vuoto normativo che aveva indotto la corte di Cassazione a pronunciarsi sul caso Englaro, e - secondo i proponenti - aveva sia i requisiti di necessità e urgenza che un fondamento generale o "erga omnes" come dicono i giuristi. Il decreto infatti entrava in azione per tutelare il bene della vita di Eluana, la cui perdita sarebbe stata irreversibile quando una legge definitiva fosse intervenuta a stabilire il divieto di ucciderla. E d'altro canto si riferiva ad una generalità di casi simili - non era solo un "decreto Eluana" - poiché ci sono almeno 300 situazioni simili in Italia su cui la norma avrebbe avuto effetto. Restava il dubbio più grande: il conflitto con la sentenza definitiva della corte d'Appello. Sempre Onida, aveva però suggerito agli estensori del decreto, che nel caso Eluana non si era dinanzi all'accertamento autonomo di un diritto ma di un provvedimento di volontaria giurisdizione. In sostanza la corte non si era mossa di sua iniziativa ma su sollecitazione dell'interessato, Beppino Englato, si era dinanzi cioè ad un decreto più che a una sentenza.

 

Altri esperti avevano poi osservato che il testo del decreto non conteneva alcun riferimento ad Eluana, ma era generico e generale, quindi promulgabile, salvo poi stabilire, in sede di interpretazione se poteva applicarsi o meno ad Eluana. E' d'altronde vero che il legislatore non può in teoria agire contro il "giudicato", ma se si produce una nuova norma che riempie il vuoto normativo che ha prodotto e giustificato quel "giudicato", si può sostenere il suo effetto retroattivo, specie se viene inteso come più favorevole ai casi coinvolti dalla sentenza.

 

Insomma come vedete si tratta di regole, di interpretazioni, di pesi e contrappesi: non si lavorava a strappi, a ferite, a colpi di mano. Il governo tentava di camminare in equilibrio su quella linea stretta e tortuosa che abbiamo faticosamente (e noiosamente) descritto nella speranza che portasse alla salvezza di Eluana, senza cadere nel baratro dell'eversione. Un tentativo sincero, credo, a meno di essere sempre dietrologi, complottisti e iperideologici, di salvare vita e regole.

 

Molti hanno conservato dubbi fino all'ultimo. Io stesso non ero fino in fondo convinto che la soluzione del decreto reggesse a qualsiasi urto. E mi sembrava rischioso anche se suggestivo sostenere che davanti al valore anche di una sola vita le regole e i formalismi andassero ammainati. Così come non ero convinto che trasformare la battaglia per la vita di Eluana in un simbolo bastasse di per sé a rendere tollerabili al tessuto democratico gli eventuali strappi che si fossero prodotti. I simboli hanno questa carica "terapeutica" sulle democrazie quando sono profondamente radicati e condivisi, non quando sono controversi e divisivi.

 

Ma si trattava di dubbi non di certezze tali da gridar scandalo davanti a un tentativo che mi sembrava teso non già all'interesse di questa o di quella parte politica ma a risolvere un autentico conflitto etico. Ero invece e sono tutt'ora sorpreso dai toni degli avversari di questa soluzione. A leggere i giornali di oggi o le dichiarazioni di ieri, sembra che Berlusconi si sia impegnato in uno scontro epico per salvare, chessò, Fiorello dalle grinfie di Sky, o Villa Certosa dalle minacce degli ambientalisti. Non c'è nessuna comprensione della posta in gioco, ma solo la solita rappresentazione del Cavaliere Nero, un po' Hitler un po' Caligola.

 

Veniamo ora alle mosse del Quirinale. Se aveste dato retta ai giornali di ieri mattina, l'ipotesi del decreto-salva Eluana doveva già essere morta e sepolta. Possiamo solo immaginare l'azione della presidenza della Repubblica su quirinalisti e direttori per far emergere il dissenso totale di Napolitano. Il risultato però era stato perfetto: nessuno dava più credito all'ipotesi che palazzo Chigi avrebbe proceduto contro la volontà del capo dello Stato. Possiamo solo immaginare quindi il disappunto di quirinalisti e direttori quando, ieri pomeriggio, si sono visti smentire dal governo.

 

Come dottamente ci viene spiegato oggi, quando l'esecutivo si appresta a varare un decreto legge, si attiva sempre una diplomazia riservata e silenziosa, che viaggia tra i palazzi del potere e previene, quando possibile, scontri e dissidi palesi. Niente di male, anzi la "moral suasion" è una prerogativa propria del presidente della Repubblica. Nell'ombra accogliente di questi colloqui, si evita che le tensioni e i dissidi tra i poteri giungano all'opinione pubblica, si smussa, si aggiusta, si sopisce.

 

Questa volta però è successo qualcosa di diverso. Il Quirinale non è stato felpato e silenzioso come da tradizione, ma ha gridato ai quattro venti il suo no. L'arrivo di una lettera di Napolitano a Berlusconi, che oggi i giornali sostengono fosse destinata a rimanere gelosamente riservata, era stato ampiamente anticipato dalla agenzie, prima ancora che il consiglio dei ministri iniziasse. Anzi dal Quirinale era giunta una richiesta a Palazzo Chigi di inversione dell'ordine del giorno e semmai di sospensione dei lavori in attesa che la lettera fosse giunta, letta e meditata. Insomma al governo era stato più che esplicitamente richiesto di rinunciare ad una sua facoltà, quella di legiferare.

 

Il presidente della Repubblica ha tutto il diritto di ritenere sbagliato il decreto su Eluana e ha il sacrosanto potere di respingerlo negando la sua firma. Ma non ha la facoltà di chiedere al governo di non emanarlo, non nel nostro ordinamento. E' bene che i conflitti tra istituzioni si sopiscano ogni volta che è possibile, ma quando non è possibile, come in questo caso, è bene che ogni potere si assuma le sue piene e pubbliche responsabilità: il governo quella di andare avanti con la strada del decreto, il Quirinale quella di non firmarlo.

 

Abbiamo spesso difeso e apprezzato Giorgio Napolitano sulle pagine di questo giornale. Questa volta ci sentiamo di osservare che si è spinto troppo oltre e che nel comprensibile tentativo di evitare un contrasto istituzionale ne ha creato uno ben maggiore a cui il governo non poteva sottostare senza ammettere un ben strano precedente: il controllo preventivo del Quirinale sulla sua azione politica.

 

Il decreto che Napolitano alla fine non ha firmato poteva non essere convincente fino in fondo, poteva essere aperto a diverse interpretazioni, poteva anche non essere firmato dal capo dello Stato per sue legittime e inviolabili convinzioni, ma non meritava di essere condannato prima nascere come se fosse un'ingiuria o un'eresia democratica.

 

Ora il governo ha avviato l'iter del disegno di legge che ricalca il contenuto del decreto. Visto che il Senato ne inizierà a parlare lunedì c'è da credere che nella migliore delle ipotesi l'approvazione definitiva della Camera possa giungere non prima di venerdì prossimo. Troppo tardi per Eluana, troppo tardi per tutti.

 

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P.S. Dominus, rifletti sulle frasi che ho evidenziato in grassetto!

Modificato da picpus
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Pic sai che io sono perfettamente d'accordo sul fatto che la costituzione possa essere modificata per adattarla ai tempi, ma da qui andare ad insultare la carta costituzionale, sulla quale si è giurato, definendola, di fatto, comunista mi sembra un fatto molto ma molto grave.

 

EDIT

 

Riguardo a quanto hai sottolineato: io normalmente non sono dietrologo, ma in questo caso la situazione mi puzza.

Berlusconi se ne è amabilmente fregato fino a ieri del caso Englaro, rifiutando di commentare in tutte le occasioni esattamente come fa per qualunque problema di rilevanza etica, e da un giorno all'altro diventa paladino della vita?

A me la storia non convince per niente.

Modificato da Dominus
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La domanda semmai è un'altra: come mai un animale politico come Berlusconi, che non fa mai nulla contro quello che gli dicono i sondaggi (che, in questo caso, sono a favore dell'eutanasia) ha cambiato di colpo idea? Risposta: gli hanno offerto/promesso/minacciato qualcosa.

 

Cosa??????? Il punto è tutto qui.

 

A livello legale, Picpus, il Capo dello Stato è pienamente legittimato dalla Costituzione a rifiutarsi di firmare un decreto.

In caso di legge del Parlamento, il rifiuto può essere solo per motivi di costituzionalità e, comunque, se le camere rivotano un testo identico, il Presidente è obbligato a firmare.

In caso di decreto, e comunque ogni volta che l'esecutivo assume, eccezionalmente, una funzione che non gli è propria (quella legislativa) il Capo dello Stato ha il dovere di controllare che il Presidente del Consiglio dei Ministri abbia agito per fondate ragioni e il suo non è solo un controllo legale (di legittimità) ma diventa un controllo politico per impedire al Premier di abusare dei propri poteri sostituendosi al Parlamento.

 

Le affermazioni di B. sono vergognose, questo è ovvio.

 

Però io, nonostante tutto il can can, mi sento a disagio ad assistere a quello che sta succedendo. Non sono così convinto che sia una buona idea lasciare morire quella donna. Un conto è un caso come Welby, dove lui, in maniera legittima, ha chiesto di morire, un conto è decidere per qualcuno che non può parlare e, sopratutto, che non soffre.

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Pic sai che io sono perfettamente d'accordo sul fatto che la costituzione possa essere modificata per adattarla ai tempi, ma da qui andare ad insultare la carta costituzionale, sulla quale si è giurato, definendola, di fatto, comunista mi sembra un fatto molto ma molto grave.

 

EDIT

 

Riguardo a quanto hai sottolineato: io normalmente non sono dietrologo, ma in questo caso la situazione mi puzza.

Berlusconi se ne è amabilmente fregato fino a ieri del caso Englaro, rifiutando di commentare in tutte le occasioni esattamente come fa per qualunque problema di rilevanza etica, e da un giorno all'altro diventa paladino della vita?

A me la storia non convince per niente.

Il problema, in soldoni, Dominus, è che in questa vicenda c'è chi, con il suo comportamento, con i suoi atti (e non con generiche dichiarazioni), ha violato la Costituzione e, tale persona, non si chiama Silvio Berlusconi!!!

 

EDIT

 

Rick, leggiti le ultime due frasi, da me evidenziate in grassetto, dell'editoriale!

Modificato da picpus
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Ho letto ora l'articolo postato da Rick e mi hanno colpito due cose in particolare:

 

Eluana ha iniziato a morire. Da ieri è in atto la seconda fase del protocollo medico che farà tornare indietro le lancette del tempo, fino a quel 18 gennaio 1992, quando, in fin di vita per un incidente stradale, venne ricoverata all'ospedale di Lecco. Per riconsegnarla al suo destino, deviato 17 anni fa da una «rianimazione sbagliata», Amato De Monte e Carlo Alberto Defanti, i medici che la seguiranno fino alla morte, hanno concordato lo stop alla terapia di alimentazione e idratazione artificiali. «Quantità azzerate» nelle ultime 24 ore.

 

La prima è il termine rianimazione "sbagliata"; certo, una rianimazione può essere una forma di accanimento terapeutico quando un paziente viene rianimato numerose volte di seguito quando non c'è più nulla da fare, ma, questo (è una domanda "vera" di cui non conosco la risposta, non una domanda retorica, preciso per evitare di innescare polemiche inutili) era il caso di Eluana? A questo punto un medico del pronto soccorso cosa dovrebbe fare, prevedere prima di rianimare il paziente che tipo di vita potrà avere? O lasciarlo morire, nel dubbio che la diagnosi possa essere sfavorevole o per non "deviare il suo destino"?

 

La seconda è il termine "terapia" riferito all'alimentazione artificiale; quale diventerà il confine tra terapia e "mangiare e bere"? Il sondino, la flebo, la capacità di deglutire, la capacità di reggere in mano autonomamente il cucchiaio?

 

EDIT PS: chiederei ai moderatori di stralciare queste parti riguardanti la vicenda di Eluana e di aggregarle agli altri due topic esistenti sull'argomento, per maggiore chiarezza di chi legge

Modificato da lender
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Scusa ma B. ha deciso di fare un decreto d'urgenza per rovesciare una sentenza definitiva della magistratura (che poi la si consideri giusta e sbagliata, anch'io ho molti dubbi sull'argomento, è un altro conto) e il capo dello stato si è opposto, e prima ancora ha deciso di avvertire per evitare spiacevoli inconvenienti, e qualcuno ha, invece di puntare sull'iter parlamentare, deciso di andare allo scontro deliberatamente, e questa e una delle cose che mi puzzano della questione.

 

Quanto a questo

Però io, nonostante tutto il can can, mi sento a disagio ad assistere a quello che sta succedendo. Non sono così convinto che sia una buona idea lasciare morire quella donna. Un conto è un caso come Welby, dove lui, in maniera legittima, ha chiesto di morire, un conto è decidere per qualcuno che non può parlare e, sopratutto, che non soffre.

 

sono perfettamente d'accordo, non c'è certezza sulla volontà nè credo che si possano definire "accanimento terapeutico" idratazione e alimentazione, purtroppo è un modo ipocrita per cercare di fare una cosa che pare essere tabù, l'eutanasia, e grazie a questa ipocrisia verrà bloccata qualsiasi forma di legislazione sul testamento biologico grazie ad una legge porcata fatta in quattro e quattrotto per un singolo caso.

 

Riguardo a berlusconi ti quoto, non lo riesco a capire ma senz'altro sa quello che sta facendo e non credo che c'entri il suo amore per la vita.

 

A questo punto un medico del pronto soccorso cosa dovrebbe fare, prevedere prima di rianimare il paziente che tipo di vita potrà avere? O lasciarlo morire, nel dubbio che la diagnosi possa essere sfavorevole o per non "deviare il suo destino"?

 

In questo caso nella maggior parte delle volte si usa il buon senso, anche se come al solito "si fa ma non si dice".

Se invece ci fosse la possibilità di decidere le proprie volontà prima ci sarebbero molti meno problemi.

Quanto al caso eluana bisogna vedere cosa si intende per "rianimazione sbagliata", purtroppo questo è un altro segno di pressapochismo da parte dei giornalisti che, daltronde, non hanno preparazione su di un argomento controverso anche per chi lo ha studiato.

Modificato da Dominus
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...

e il capo dello stato si è opposto, e prima ancora ha deciso di avvertire per evitare spiacevoli inconvenienti

...

Proprio ciò, non rientrava, assolutamente, nei suoi poteri!

 

Quel "prima" non è ammissibile!

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