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Athens

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  1. Personalmente, non ritengo credibile la foto di quella videocall più di quanto non ritenga credibili le dichiarazioni ucraine sulla morte di Solokov. Un fermo immagine non dimostra niente e un video nemmeno, senza le prove della sua datazione.
  2. Non sono al corrente dei numeri, ma 6000 testate da curare fra tattiche/prestrategiche/strategiche non sono uno scherzo, se pensiamo a quanto costi il semplice mantenimento in efficienza dei vettori (bombardieri/sottomarini/silos fissi/lanciatori mobili) e l'addestramento dei loro equipaggi, più tutta la catena decisionale, più tutta la massa dei sensori strategici (satelliti ecc.) senza i quali le capacità nucleari diminuiscono drasticamente. Per non parlare degli investimenti necessari per i miglioramenti tecnologici e così via.
  3. Riguardo la fragilità russa, solo un ingenuo non se ne sarebbe già reso conto da tempo. A spanne, basta guardare i numeri del PIL, grosso modo simile a quello italiano. Solo che noi, con una %PIL di meno di 2 punti dedicata complessivamente alla funzione difesa mandiamo avanti la baracca alla bell'e meglio con grosse difficoltà e notevoli limitazioni, mentre loro, con una %PIL grosso modo doppia (e in aumento) dedicata alla difesa, devono finanziare anche il costosissimo mantenimento della triade del deterrente nucleare oltre a uno strumento convenzionale molto più ampio rispetto a quello italiano. Così i conti non possono tornare. Persino la Gran Bretagna, nonostante una budget difesa molto maggiore di quello italiano, ha dovuto rassegnarsi a ridimensionare drasticamente le sue capacità nucleari, figuriamoci le difficoltà finanziarie che si trovano davanti i russi.
  4. Interessante screenshot, dal filmato dell'intervista a Mark Milley. Si riconosce bene l'area fra Robotyne e Tokmak, con il posizionamento di quelle che dovrebbero essere le linee di difesa e con la localizzazione del posizionamento delle rispettive forze contrapposte. Che lato Pentagono (e per diretta conseguenza anche lato Kiev) vi sia una completa e costante awareness della situazione non c'è bisogno di confermarlo, quello che invece appare molto significativo è che dietro la prima linea di truppe i russi non sembrano avere più riserve. Niente di niente.
  5. Sostanzialmente, quello che si può dedurre avendo ascoltato le diverse opinioni espresse nella interessantissima live da Grieco è che il fattore democrafico va interpretato come elemento di un sistema più complesso in cui vi sono colli di bottiglia che non ne consentono il pieno sfruttamento. Per quanto riguarda i russi, uno dei colli di bottiglia è - come Stirpe sostiene da tempo - la virtuale assenza di un sistema di formazione in patria, nel senso che mancano sia le strutture ricettive per addestramento e formazione e sia gli addestratori, e questa carenza sarebbe motivata strutturalmente dal fatto che l'esercito russo post-Muro si è gradualmente trasformato (al pari degli eserciti occidentali) in una entità molto meno numerosa e molto più professionale. a questo limite strutturale si è poi aggiunto l'elemento episodico costituito dalla iniziale mattanza imprevedibilmente subita dai russi nei primi mesi di guerra e dalla scellerata decisione del caro zio Vladimir di buttare nella mischia fino all'ultimo aiuto-cuoco prima di decidersi a ordinare la famosa "mobilitazione parziale". Questo ha comportato uno spaventoso decadimento qualitativo della forza armata nel suo complesso, decadimento a cui non si può porre rimedio rapidamente e che lascerà segni per lustri e probabilmente decenni. Un altro collo di bottiglia è costituito dalla incapacità russa di supportare logisticamente una forza combattente superiore a determinati livelli numerici. Questo ovviamente vale per OGNI esercito di OGNI nazione, ma nel caso specifico della Russia Stirpe sostiene da tempo che il limite fisiologico massimo della logistica russa è intorno ai 200-250000 uomini. E serve a ben poco avere in patria anche un milione di energumeni perfettamente addestrati (e i russi non li hanno e non li avranno) se poi non hai la possibilità di mandarli al fronte e di rifornirli di munizioni e vettovagliamento. L'Ucraina, che invece è sempre rimasta agganciata all'esercito di leva e non ha mai rinunciato al sistema di mobilitazione di massa in caso di necessità, quando quersta necessità si è palesata si è trovata in condizioni decisamente più favorevoli.
  6. Da Berdiansk il tracciato ferroviario sale verso Andrivka, Nel'hivka e infine Tokmak. Da Tokmak la ferrovia va verso Novobohdanivka, nodo in cui si congiunge al ramo proveniente da nord (Vasylivka, sulla riva est del Dnepr) e si ramifica a sua volta verso ovest (in direzione oblast di Kherson) e a sud verso Melitopol. Quindi per arrivare a Melitopol in treno devi necessariamente passare da Tokmak, non essendovi collegamenti diretti Berdiansk-Melitopol. A Melitopol, quindi, se non puoi più contare sul nodo di Tokmak, puoi arrivare via ferrovia solo dal porto di Henicesk passando per Novooleksiivka, oppure direttamente dalla Crimea se gli ucraini non si decidono a colare a picco il ponte di Kerch. Una situazione alquanto complicata.
  7. Robotyne non solo dista una quarantina scarsa di km da Melitopol, ma se andiamo a vedere Google Maps dista poco più di 10 km da Tokmok, che è l'ultimo snodo ferroviario che consente di far arrivare rifornimenti sia a Melitopol che alla Crimea. Al di sotto non c'è altro. Se gli ucraini prendono Tokmok e bloccano la ferrovia, a ovest di quelle coordinate non arriva più nemmeno un grissino.
  8. Ci manca solo che qualche pilota occidentale cada nelle mani dei russi... mi sembra un rischio politico eccessivo. Comunque, portare F-16 in Ucraina avrebbe come prima conseguenza la necessità di disperdere altre preziose (e scarse) risorse antiaeree per proteggerne le basi a scapito di altri potenziali obiettivi sensibili.
  9. Dopo gli attacchi marittimi ucraini, che hanno dimostrato la capacità di Kiev di colpire in tutto il Mar Nero e anche nelle infrastrutture portuali del territorio metropolitano russo, mi chiedo quali potrebbero essere le conseguenze di questo ststo di cose sui premi assicurativi relativi alle navi che dovrebbero percorrere quelle rotte. Se Kiev piange, non è detto che Mosca possa ridere, riguardo la possibilità di movimentare il suo grano per via mare.
  10. Dodici su dodici abbattimenti di Storm Shadow non ci credo nemmeno se li vedo.
  11. Stirpe ha "sbroccato" (per la seconda volta). Sarà un caso che anche in questo caso l'abbia fatto subito dopo una live sul canale YouTube di Parabellum in cui un suo illustre collega ha espresso valutazioni alquanto distanti dalle sue?
  12. Per capire chi fra Stirpe e Capitini si avvicina di più alla realtà bisognerebbe stare nella testa di Zalužnyj. Dall'osservazione a largo raggio del fronte, la perdurante latitanza delle brigate pesanti ucraine che si trovano da qualche parte ancora in attesa di entrare in azione deporrebbe a favore della teoria dello shaping di Stirpe. Tuttavia, ha senso l'osservazione di Capitini sul fatto che la situazione sul campo è variabile e ciò che oggi potrebbe rappresentare un pertugio in cui infilare la massa di penetrazione, fra una settimana potrebbe già diventare un osso durissimo. E' tutto molto strano. Fra l'altro, non si capisce come gli ucraini potrebbero mettere in atto un attacco in massa di sorpresa, visto che la concentrazione di masse corazzate non potrebbe sfuggire all'osservazione nemica, per scadente che sia la ricognizione russa.
  13. Lo Skygurd Aspide usa come vettore un missile derivato dallo Sparrow. L'ultimo pacchetto di materiali USA inviati in Ucraina conteneva, alquanto inspiegabilmente, anche missili Sparrow. E' ipotizzabile che quegli Sparrow possano essere adattati proprio come munizionamento per gli Skyguard?
  14. Sparrow? Mi faccio una domanda e (non) mi dò una risposta: che fine hanno fatto gli Skyguard e gli Spada italiani?
  15. I btg. meccanizzati possono benissimo avere in dotazione MBT oltre che IFV cingolati e APC ruotati. Cambia solo la modalità di utilizzo di tali mezzi. In questo contesto i carri verrebbero chiamati a operare per ingaggiare eventuali MBT avversari presenti nell'area interessata dall'atto tattico, altrimenti lascerebbero agli IFV il compito di avanzare e sbarcare la squadra fucilieri. Quello che NON è più previsto nella guerra moderna è invece l'errore compiuto dai francesi nella WWII, che fecero operare i loro ottimi carri in modo estemamente disperso come mezzi di accompagnamento della fanteria, vanificandone totalmente le potenzialità e pagando a carissimo prezzo questo equivoco dottrinario. In questo senso, probabilmente, qualcuno potrebbe aver male interpretato le modalità con cui gli ucraini stanno utilizzando i loro MBT in questa fase del conflitto.
  16. La Wagner, come sappiamo, aveva lasciato Bakhmut già da qualche settimana e non mi pare che si fosse rischierata nelle retrovie in attesa di tappare eventuali falle ma che avesse già cominciato a ritirarsi dal teatro operativo ucraino. Se queste informazioni sono corrette, il suo ruolo si era già ridimensionato di molto anche prima degli eventi delle ultime 48 ore. Certo, adesso possiamo dare definitivamente per scontato che non sia più nemmeno una opzione di "power in being".
  17. A quanto pare, la montagna ha partorito il topolino. Magari le gesta di Prigozhin potrebbero anche portare a una situazione politicamente più instabile sul fronte interno russo, ma sul fronte non sembra che il tutto abbia comportato o possa comportare nell'immediato futuro variazioni di rilievo del quadro strategico. I rapporti di forze restano sostanzialmente invariati ra russi e ucraini.
  18. Possiamo serenamente chiudere baracca e burattini e tornare a parlare di calcio-mercato, che quello è il livello della stampa nostrana... I premi Pulitzer de noartri ci propinano questa "anticipazione giornalistica" risalente al 16 marzo 2022, cioè poco più di due settimane dopo l'inizio dell'invasione, quando i russi erano ancora all'attacco in 4 direttrici attraverso tutta l'Ucraina (infatti stiamo parlando di un documento che sarebbe stato redatto quando ancora "le truppe russe circondavano Kiev") e non avevano alcuna ragione per ritenere conveniente (o necessario) l'ottenimento attraverso le trattative di una minima parte degli obiettivi che lo stesso Putin aveva dichiarato ufficialmente annunciando l'inizio della guerra (sostituzione del governo Zelenskij con un pupazzo in stile Lukashenko, disarmo delle forze armate ucraine più varie ed eventuali). E solo il 17 giugno 2023, cioè dopo più di un anno in cui questo fantomatico documento sarebbe rimasto ben nascosto nelle stanze del Cremlino, apprendiamo (non si capisce da quale fonte, visto che il Fatto Quotidiano non la dichiara) che tale accordo sarebbe stato "reso noto" (ma "reso noto" vuol dire "fisicamente mostrato" oppure si è trattato di una confidenza fatta oralmente durante una conversazione?) da Putin ai diplomatici sudafricani. Se la ricostruzione del Fatto Quotidiano fosse vera, staremmo oggettivamente parlando di un documento che dal punto di vista dioplomatico varrebbe più di una bomba atomica, poiché una sua pubblicazione (a proposito, perché non è già stato dato in pasto alla stampa russa?) metterebbe con le spalle al muro TUTTA la diplomazia occidentale (Biden, Von der Leyen, Scholz, Macron, Stoltenberg eccetera) nei confronti della propria opinione pubblica. E un candelotto di dinamite del genere, capace DA SOLO di provocare un terremoto politico in Occidente, resta ancora chiuso a chiave nella scrivania del caro zio Vladimir?
  19. Una fra le poche cose che riusciamo a capire è che al momento non vi sono elementi per far supporre che le operazioni in corso siano effettivamente i prodromi della controffensiva. Anzi, esistono ragioni per supporre il contrario. Le condimeteo non sono ancora favorevoli. Non pare che in alcuna zona a ridosso del fronte vi siano le concentrazioni di forze necessarie a un simile sforzo. Attaccare a giugno consentirebbe eventualmente ai russi di contrattaccare prima che arrivi il fango autunnale a stabilizzare il fronte. Non mi quadra.
  20. Perché tutto questo mi fa venire immediatamente in mente l'Operazione Compass?
  21. Beh, in attesa di comprendere meglio le motivazioni e gli obiettivi dell'atto tattico di cui discutiamo, un dato di fatto esiste già, ovvero l'ulteriore conferma che l'aviazione russa è in grado di operare esclusivamente come artiglieria volante sulla linea del fronte e non è in grado di portare attacchi in profondità sulle formazioni mecanizzate nemiche che stazionano nelle retrovie. A parti invertite (Russia vs NATO) ci sarebbe già stata l'apocalisse nelle retrovie russe e i loro carri al fronte non ci sarebbero nemmeno arrivati.
  22. Questo è un gioco propagandistico vissuto e rivissuto sin dagli albori della comunicazione di massa, non dobbiamo stupirci della sua costante riproposizione da ogni parte. A la guerre comme a la guerre, anche nel giornalismo o presunto tale. Caso mai, andrebbero approfonditi specifici aspetti relativi all'implementazione di tali tecniche propagandistiche contestualizzate all'attuale panorama mediatico, nel quale la stampa cartacea ha diminuito considerevolmente il suo indice di copertura a favore della tv, del web e dei social. Questi strumenti, fatta salva la perdurante altissima percentuale di analfabetismo funzionale nei loro fruitori, si dimostrano sempre più efficaci nella polarizzazione delle opinioni e nella strutturazione del messaggio su livelli di superficialità che non possono che esse definiti preoccupanti. Un esempio di scuola ne è proprio l'illustre Littlebears, il quale all'apparenza può dare l'impressione di un soggetto che assurge a statura di anchor-man non per suoi specifici crediti professionali (totalmente inesistenti dal punto di vista dell'analisi strategica) ma solo perché viene riconosciuto dal sistema mediatico come elemento capace di "bucare" gli schermi e quindi utilizzato di conseguenza riconoscendone la produttività in termini di share al di là della reale consistenza delle sue argomentazioni. Il soggetto in questione, tuttavia, costruisce e veicola la sua comunicazione in maniera estremamente strutturata ed efficace per il suo specifico target di riferimento, il che denota un attento studio a monte del progetto di acquisizione del consenso. Ovviamente sono tecniche note, costui non si è inventato assolutamente niente, ma il fatto stesso che siano facilmente riconoscibili da un attento osservatore dimostra in modo ancora più inconfutabile quanto il sistema mediatico di massa sia globalmente marcio e privo di credibilità sin dalle sue fondamenta non solo negli ameni territori di caccia del caro zio Vladimir o del Cicciobello dagli occhi a mandorla, ma anche in Occidente, ove in omaggio alla "libertà di pensiero" si permette a certi soggetti di imporsi costantemente all'attenzione dell'opinione pubblica quando - nel caso in questione - basterebbe un solo pubblico confronto con un professionista vero dell'analisi strategica per smontare pezzo per pezzo e con estrema facilità tutte le loro deliranti fandonie. P.s.: Scagnetti, nel tuo elenco di soggetti borderline hai dimenticato lo "spetsnaz de noartri", quello "educato in Siberia"...
  23. Offensiva "su larga scala in cinque settori del fronte" condotta... da 6 btg meccanizzati e 2 btg corazzati. Il tutto, senza nemmeno far cenno a supporto di artiglieria o altro. Questa (fonte ANSA) secondo il Cremlino sarebbe una offensiva su larga scala. Ovviamente da Kiev parte la pernacchia. Dovrebbe trattarsi presumibilmente - ammesso che si sia effettivamente verificato e che le risorse impegnate corrispondano effettivamente a quanto dichiarato - di un atto di portata non più che tattica o giù di lì, viste le modeste dimensioni delle forze impiegate.
  24. Se non ricordo male, mi sembra che qui se ne parlò proprio in occasione della notizia dei proiettili al DU associati ai Challenger. In ogni caso, l'uranio impoverito non è un esplosivo ma un materiale inerte, quindi non può in alcun modo "esplodere" come cianciano gli amanuensi di Repubblica.
  25. Questa solenne bufala fa il paio con altri incommentabili strafalcioni mediatici tesi solo a stimolare l'attenzione di uomini della strada e casalinghe di Voghera che non distinguerebbero una betoniera da una friggitrice. Ogni volta che la stampa generalista parla di uranio impoverito, uno studente di fisica cade in depressione.
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