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  1. Io credo che quello che c'era da trovare è stato già trovato e trasportato altrove. Al massimo potrebbe essere rimasto qualcosa in luoghi anche sorprendentemente distanti da dove hai cercato tu. Magari qualcosa che si era conficcata nel terreno e poi uscita allo scoperto in seguito al disgelo ed ai conseguenti movimenti della superficie.
  2. Sicuramente molto interessante il diario del sacerdote però penso non sia del tutto attendibile nei particolari. Sul numero delle vittime ci può essere una piccola discrepanza però di un ricognitore trimotore con sette uomini di equipaggio non me ne viene in mente nessuno. Credo piuttosto che le parole del prete, essendo quasi sicuramente state scritte sulla base di una testimonianza orale, possano contenere degli errori di interpretazione. Io propendo ancora per l'ipotesi di un bombardiere impegnato in qualche missione al Nord. La disponibilità dei reperti fotografati non è cosa da poco, con qualche misura o qualche numero di serie si potrebbe risalire almeno al tipo di motore.
  3. Sfogliando alcuni libri ho trovato le informazioni che cercavo sul 205° Bomber Group della RAF che dal febbraio 1944 ha iniziato ad operare in Italia con velivoli Wellington, Liberator ed Halifax. In particolare il 614th Squadron (già 462nd Squadron RAAF) era basato ad Amendola-Stornara e, a partire da marzo 1944, effettuava regolarmente missioni di bombardamento e rifornimento ai partigiani con i suoi Halifax B Mk.III sul Nord Italia e sui Balcani. "No. 614 Squadron was reformed in February 1944 in Italy by the renumbering of No. 462 Squadron, R.A.A.F., which had been felt to be rather short of Australians (a new Australian No. 462 Squadron was later formed in Britain). This squadron had been carrying out a mix of bombing raids over Italy and the Balkans and supply drops to partisans. Under its new name the squadron continued to perform these duties until the end of the war. On 27 July 1945 it was renumbered as No.214 Squadron." C'era poi il 148th Squadron che operava da Brinidisi nell'ambito delle Special Duties (SOE) però con gli Halifax B Mk.II e Mk.II Special con motori Merlin.
  4. E' stata la prima mossa. A questo proposito ho contattato un esperto inglese che da anni sta compilando un dettagliato database sui caduti della RAF fuori dal territorio nazionale ma tra i suoi documenti non ha trovato nulla che potesse corrispondere con questo avvenimento. Bisognerebbe rintracciare uno dei (tanti) cimiteri del Commonwealth in zona.
  5. Bellissimo, sembra una via di mezzo tra l'Aliante Slittante di Mazinga e la seconda navetta di Alcor. Pardon, reminescenze... Molto interessante direi. Penso che nel volo traslato diventi una sorta di "triplano" con due superfici in tandem più la porzione d'estremità.
  6. L'Halifax è un ottimo candidato. Ma ho fatto una considerazione sulla data, giugno 1944. A quel punto i raids della RAF sul Nord Italia erano calati per concentrare gli attacchi sulla Francia in vista dello sbarco in Normandia e gli americani stavano avanzando da sud (Operation Strangle) raggiungendo la Toscana. Sto cercando notizie riguardanti i bombardamenti notturni della RAF sul territorio italiano o eventualmente su quello tedesco (un fuori rotta o una shuttle mission da nord a sud? Sono solo ipotesi) nel corso del 1944. Il pezzo metallico più grande visibile nell'ultima foto potrebbe essere una parte del bordo d'entrata alare (o mille altre cose, anche una grondaia del rifugio... ) . Mi sta appassionando questa discussione!
  7. Mi inserisco nella discussione in quanto essa interessa due delle mie più grandi passioni, ovvero l'aeronautica e la montagna. Il messaggio dell'amico agordino mi porterebbe a pensare effettivamente che il velivolo in questione fosse un Wellington, però 8 membri dell'equipaggio... mah... Io procederei per esclusione, escludendo un'ipotesi già esclusa! E cioè quella che riguarda l'eventuale rimozione dei resti del velivolo. Vi posso assicurare che i miei conterranei, dopo la fine della Prima G.M. e per oltre 50 anni, hanno continuato a trasportare materiale bellico dalle nostre Prealpi Vicentine verso la pianura per ricavarne profitto. E le dimensioni dei reperti andavano dalle schegge di granata ai pezzi di artiglieria, canne di obici, cannoni, munizionamento, travi, strutture; il tutto a spalle o a dorso di mulo, non certo con gli elicotteri. Ritengo che dopo l'incidente i pezzi più grossi possano essere stati costituiti dai motori e, nel caso si fosse trattato realmente di un Wellington, la struttura geodetica si sarebbe ridotta ai minimi termini in seguito all'impatto o facilmente sezionata dai "recuperanti". Inoltre va considerato che la particolare conformazione ed orografia del territorio montano può giocare un ruolo fondamentale nella dispersione di oggetti che possono rotolare in discesa, conficcarsi nel terreno o venire spostati in tempi successivi da frane e valanghe.
  8. Sì, sì. Concordo pienamente con l'idea che siano due progetti diversi. Tra l'altro, non mi risulta che la Scottish Aviation abbia mai avuto punti di contatto con la Sa.Ro. Tuttavia, le differenze esteriori non escludono un'origine comune del concetto di base, migrato chissà come da Glasgow all'Isola di Wight... Vedrò di approfondire.
  9. Il Princess fu sviluppato nel dopoguerra (primo volo 1952) ed in effetti prevedeva l'utilizzo delle turboeliche Proteus in 4 installazioni doppie (Coupled Proteus) più 2 singole. Ritengo che le tecnologie allora disponibili in fatto di motori di grande potenza e la formula stessa dell'idorvolante abbiano contribuito in maniera determinante all'insuccesso di questo ed altri progetti simili. Il contemporaneo Britannia poteva offrire già di meglio (con un peso massimo pari circa alla metà, trasportava 135 passeggeri contro i 105 del Princess, volava più veloce e più in alto con un'autonomia di 7000km contro i 9000 dell'idrovolante) e ne furono costruiti circa 90.
  10. In effetti l'aereo illustrato non è mai esistito ma non è neppure frutto della fantasia. Si tratta della proposta versione bifusoliera del Saunders-Roe S.R.45 Princess. Del Princess (di cui trovi agevolmente molte informazioni in rete) furono costruiti solo 3 esemplari ma, mi pare, solo uno volò ed ebbe un limitato impiego operativo. Vi furono poi le proposte relative ad una versione con motori a reazione e quella illustrata.
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