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fabio-22raptor

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  1. http://m.repubblica.it/mobile/r/sezioni/esteri/2014/07/18/news/gaza_18_luglio-91844048 Prosegue l'offensiva. Fino ad ora sono 34 i tunnel trovati, di cui 5 portano in israele. 2000 razzi lanciati da hamas, caduti in zone non abitate, mentre quelli che avevano traiettorie pericolose sono stati intercettati dall'iron dome. Per il resto: hamas mi ricorda mio fratello da bambino. Cadde, rompendo un oggetto a cui mia madre teneva. Allora io gli dissi: non dirlo a mamma magari.. cercavo di evitargli qualche scapaccione sui denti.. e lui per tutta risposta mi disse: se vuoi che non lo dico a mamma mi devi dare 5 euro... invece di ringraziarmi per il consiglio mi ha chiesto "la mazzetta". Stessa cosa hamas. Cercano di offrirgli la tregua, e loro invece di cogliere la palla al balzo prima di essere annientati giocano al rialzo e chiedono pure condizioni tipo la liberazione di tutti i palestinesi fermati dopo l'omicidio dei ragazzi ecc.
  2. http://mobile.sportmediaset.it/checkexistpage.shtml?/calcio/Brasile2014/2014/articoli/1041457/falso-reportage-mostra-i-trionfi-della-corea-del-nord-al-mondiale-e-qualcuno-ci-casca-.shtml Culpa mea culpa
  3. Si ma non è perchè ci stà l'iron dome che ci si deve girare dall'altra parte. Anche perchè fino a non molto tempo fa avevo letto su a&d che lo scopo di hamas è quello di stipare razzi in quantità sufficiente ad effettuare un attacco di saturazione del sistema iron dome. Quindi intervenire con un attacco preventivo sarebbe da considerarsi più che legittimo dal momento che quei signori di hamas, fra le altre cose e senza un barlume di ragione, vorrebbero far saltare il reattore nucleare israeliano provocando una catastrofe.
  4. Tutti gli altri possono riprendere a volare quindi. Ma con limitazioni. Dal sito del DoD:
  5. Si infatti. Poveri palestinesi. Quando invece sono loro ad essere indifendibili. Peccato che oggi israele abbia accettato il cessate il fuoco proposto dall'egitto e per tutta risposta HAMAS ha tirato 76 razzi su israele rifiutando la pace... e' triste dirlo ma "se li invadono se la tengono"! http://m.repubblica.it/mobile/r/sezioni/esteri/2014/07/15/news/gaza_15_luglio-91592990 E succede sempre quello che ha detto Vorthex; corpi macellati usati per fare le vittime agli occhi della comunita' internazionale. Ricordate che gli israeliani possono pure aver sbagliato in passato. Ma non sono terroristi! E ricordate che israele, prima di un raid, telefona CASA PER CASA e invita ad evacuare, poi passa con gli aerei e sparge volantini per invitare all'evacuazione e poi fa il raid.. chi resta e' solo perche' e' voluto restare, e de facto per appoggiare un organizzazione che usera' la loro morte per parlare dell'israele cattivo!
  6. Ringrazio i moderatori per aver creato apposito topic Allora, aggiorno riportando la notizia dell'abbattimento di un drone appartenente ad Hamas.
  7. Un comodo riassunto degli eventi che stanno portando all'invasione della striscia di Gaza. Le voci più accreditate dicono che manchi poco. una cosa è certa: Hamas ha subito un durissimo colpo, anche se il problema ormai non è solo questa organizzazione. Cosa succede a Gaza (e perché) Dal rapimento dei tre ragazzi israeliani all'ipotesi di invasione della Striscia di Gaza. La cronologia della crisi dell'ultimo mese tra Israele e Palestina L’invasione di Gaza da parte di Israele pare ormai questione di ore. Come si è arrivati alla situazione attuale? Proviamo a raccontarlo per tappe, a partire dalle cause lontane, fino agli sviluppi degli ultimi giorni. Antefatto Il 23 aprile i due principali partiti palestinesi – Fatah, che governa in Cisgiordania, e Hamas, che controlla la Striscia di Gaza – firmano un accordo che mette fine a sette anni di faida intestina. Fatah e Hamas formeranno un governo di unità nazionale per amministrare tutti i territori della Palestina: entro sei mesi si prevedono nuove elezioni. La reazione di Israele è furiosa. Il governo di Benjamin Netanyahu è impegnato in un difficile negoziato di pace con l’Autorità nazionale palestinese, guidata da Fatah. Hamas è considerata da Israele un’organizzazione terroristica. Non tratteremo mai con Hamas, tuona Netanyahu, minacciando la fine delle trattative di pace. Gli Stati Uniti, in un primo momento, condannano l’accordo Fatah-Hamas. Ma il segretario di stato John Kerry non intende rinunciare al lungo lavoro per la pace. Sotto banco, l’America preme su Israele perché continui il dialogo coi palestinesi. Il presidente israeliano Shimon Peres accetta l’invito di papa Francesco: il 6 giugno è a Roma con il palestinese Abu Mazen, i due pregano insieme per la pace. Il 10 giugno il parlamento israeliano si riunisce per eleggere il nuovo capo dello stato, successore di Peres. Tocca a Reuven Rivlin, un uomo di destra, vicino ai coloni, ma aperto al dialogo coi palestinesi. Intanto il capo-negoziatore israeliano, la leader centrista Tzipi Livni, non interrompe gli incontri coi negoziatori palestinesi. Il 12 giugnoincontra a Londra Riyad al Maliki, ministro degli esteri del governo Fatah-Hamas. Il processo di pace è ancora vivo. Il rapimento e l’uccisione di Naftali, Gil-Ad ed Eyal Proprio mentre la Livni è a Londra a trattare, il 12 giugno, ecco la tragedia che cambia il corso degli eventi. Tre ragazzi israeliani – Naftali Fraenkel di sedici anni, il suo coetaneo Gil-Ad Shaer e il diciannovenne Eyal Yifrah – scompaiono da Gush Etzion, una colonia israeliana vicino Hebron, all’interno dei confini della Cisgiordania. Si scoprirà poi che i tre ragazzi vengono uccisi subito dopo il rapimento: uno dei ragazzi riesce a telefonare alla polizia, si sentono delle urla e una raffica di mitra. Poi una voce, in arabo, commenta l’uccisione delle tre vittime. Ma la notizia delle morte verrà diffusa solo dopo il ritrovamento dei corpi. Tre giorni dopo Netanyahu accusa Hamas del rapimento. Il suo governo lancia un’operazione di polizia che porta all’arresto di oltre trecento persone, in molte appartenenti ad Hamas. Il nome dell’operazione in inglese è Brother’s keeper: è una citazione dalla Bibbia – «Sono forse il guardiano di mio fratello?» – ovvero le parole che Caino rivolge a Dio quando si sente chiedere che fine ha fatto suo fratello Abele. Vengono perquisiti gli uffici di decine di politici palestinesi, oltre a centinaia di abitazioni private. L’operazione provoca scontri con la popolazione palestinese: cinque uomini vengono uccisi dai colpi dei militari israeliani. I corpi dei tre ragazzi vengono scoperti il 30 giugno, coperti da un mucchio di pietre, in un campo poco fuori Hebron. Chi è stato? Netanyahu dice di avere le prove del coinvolgimento di Hamas. Al ritrovamento dei tre cadaveri, vengono diffusi i nomi di due uomini: Marwan Qawasmeh e Amar Abu Aisha. Il loro clan di appartenenza – la famiglia Qawasmeh, una delle più grandi e potenti di Hebron – è legato ad Hamas, ma in modo ambiguo: più volte infatti ha infranto le tregue stipulate tra Israele e il movimento islamista (lo spiega bene Anna Momigliano nella sua ricostruzione su Rivista Studio). Degli oltranzisti, nemici di compromessi e mediazioni. La leadership di Hamas non riconosce la paternità dell’eccidio. Che ha l’obiettivo evidente di far naufragare l’accordo tra Hamas e Fatah e il negoziato con Israele. Obiettivo raggiunto – come vedremo. Falchi contro colombe Al ritrovamento dei tre corpi, il governo israeliano si riunisce d’urgenza. Netanyahu apre l’incontro all’attacco: «Hamas è responsabile, Hamas pagherà». Ma il gabinetto è diviso. Da un lato i falchi, la destra, col ministro dell’economia Naftali Bennett e quello degli esteri Avigdor Lieberman (che però è lontano, in Germania, per una visita di stato). Dall’altro le colombe, il centro di Tzipi Livni e del ministro delle finanze Yair Lapid. Alla fine della riunione non ci sarà una vera e propria dichiarazione di guerra ad Hamas: le colombe prendono tempo. Israele procede ad un attacco “limitato” contro alcuni obiettivi nella Striscia di Gaza. Nella notte tra il 30 giugno e il primo luglio, Israele colpisce 34 target. Dalla Striscia viene lanciata una decina di missili, che esplodono in aree disabitate del sud di Israele. Hamas non rivendica i lanci: probabilmente è l’opera di fazioni estremiste, jihadisti che ormai sfuggono al controllo di Hamas. Vendetta La notte successiva un ragazzo palestinese, Mohammed Abu Khdeir, viene costretto a salire su una macchina a Gerusalemme Est. I rapitori lo massacrano di botte, gli fanno bere benzina e lo bruciano vivo. Il corpo carbonizzato viene trovato la mattina del 2 luglio. Si registrano alcuni scontri tra palestinesi e polizia. Ma un moto di sdegno percorre la società israeliana. La famiglia di Naftali Frankel, ucciso il 12 giugno, telefona ai parenti di Mohammed. Rachelle Frankel, la madre, rompe il silenzio per denunciare «lo scandalo commesso a Gerusalemme, in spregio a ogni morale, alla Torah, il fondamento delle vite dei nostri ragazzi e di ciascuno in questo paese». Il 6 luglio vengono fermati sei israeliani, con legami al partito ultra-ortodosso Shas. In serata uno dei sei confessa l’omicidio e incrimina gli altri cinque. Netanyahu condanna l’omicidio e promette che la legge farà il suo corso. Il giorno dopo viene pubblicata una lettere di Peres e Rivlin, presidente uscente ed entrante, che esordisce: «Maledetto colui che dice: vendetta!», e chiama i quattro ragazzi uccisi – Naftali, Gil-Ad, Eyal e Mohammed – «nostri figli» (la traduzione della lettera è stata pubblicata dal sito Piccole Note). Intanto, a Vienna… Spostiamo per un attimo lo sguardo a 2400 chilometri di distanza da Gerusalemme. La mattina di quel sanguinoso 2 luglio, a Vienna, si apre un nuovo round di negoziati sul nucleare iraniano. Il tempo stringe: il 20 luglio scade l’accordo provvisorio siglato un anno prima. Senza un accordo definitivo, dovrebbero ripartire le sanzioni occidentali contro Teheran. Benjamin Netanyahu ha detto più volte di essere contrario al negoziato con l’Iran. Ma le trattative procedono spedite. Il 9 luglio il presidente Peres, alla Cnn, spiega che se verrà raggiunto un accordo,Israele lo rispetterà. Netanyahu, su questo punto, ha dovuto capitolare all’insistenza americana. A Vienna, gli sherpa convocano i ministri degli esteri per una “Super Sunday“, domenica 13 luglio. La trattativa entra nella sua fase conclusiva. Escalation Torniamo in Israele. La destra del governo Netanyahu scalpita. Il 7 luglio, il giorno dopo l’arresto dei probabili assassini di Mohammed Abu Khdeir, il ministro degli esteri Avigdor Lieberman annuncia la rottura del suo accordo elettorale col premier: «Non capisco cosa stiamo aspettando» per lanciare un “vero” attacco su Gaza, dice. La risposta di Netanyahu arriva nel giro di 24 ore. L’esercito israeliano comincia a chiamare i riservisti, 40mila unità. La mattina dell’8 luglio comincia ufficialmente l’operazione Tzuk Eitan, “Roccia durissima” (Protective Edge il nome inglese, “margine protettivo”). In quattro giorni di operazione, fino ad oggi, Israele colpisce oltre mille obiettivi a Gaza, facendo più di 150 vittime. Le Nazioni Unite esprimono «dubbi» sulla legalità dell’attacco, che ha colpito soprattutto abitazioni civili. Sempre l’8 luglio Hamas rivendica per la prima volta il lancio di razzi contro Israele. Ad oggi, dalla Striscia sono stati lanciati oltre 500 missili. Il sistema di difesa Iron Dome ha impedito che ci fossero vittime israeliane. Verso l’invasione di Gaza Tutte le offerte di mediazione vengono respinte sia da Israele sia da Hamas. L’11 luglio il capo di stato maggiore Benny Gantz fa sapere che l’esercito di Israele è pronto a tutto, anche a occupare via terra la Striscia di Gaza. Il Sabato ebraico congela l’attacco di terra, ma le bombe continuano a piovere. Arriviamo a oggi. L’attacco potrebbe partire a breve, proprio mentre i ministri degli esteri del P5+1 arrivano a Vienna per negoziare con l’Iran. Perché Israele potrebbe invadere la Striscia? L’obiettivo dichiarato è neutralizzare Hamas. Ma Hamas è solo uno degli ormai numerosi gruppi che lanciano razzi contro Israele. Ieri Netanyahu ha detto di non aver condiviso la scelta di Ariel Sharon, nel 2005, di ritirare le truppe israeliane da Gaza. I falchi di Israele dicono: abbiamo lasciato che Hamas amministrasse quell’enclave e questo non ha garantito la nostra sicurezza. Meglio riprendere in mano la situazione, tornando all’occupazione militare di Gaza. Sarebbe una scelta che riporta la situazione indietro di dieci anni, e che può far naufragare definitivamente il negoziato in corso fino a un mese fa. Per l’America di Obama e Kerry sarebbe un fallimento colossale. Per Israele un fardello pesantissimo da gestire. Per gli abitanti di Gaza il ritorno di un esercito straniero, la sconfitta di Hamas e, forse, una spinta al rafforzamento delle fazioni più estreme.
  8. http://wwos.ninemsn.com.au/article.aspx?id=8873982 Prendetela sul ridere; I media hanno dato la notizia: la Corea del Nord è in finale ai mondiali di calcio, dopo aver battuto il Giappone per 7 - 0 e gli USA 4 - 0 ... Falsa Propaganda portami via....
  9. http://www.datafighterx.com/primo-volo-sullm-345-per-il-comandante-delle-frecce-tricolori/ Per chi e' abituato a vedere le frecce tricolori sul 339 : aprire con cautela!
  10. Pur non negando la versatilita' e l'efficienza dell' F-18 in tutte le sue versioni, a me questi paiono gli ultimi, disperati, tentativi di salvare le linee dalla chiusura.
  11. fabio-22raptor

    RIAS 2014

    Dall'album: Aerei

    Roma International Air Show 2014.

    © fabio-22raptor

  12. fabio-22raptor

    RIAS 2014

    Dall'album: Aerei

    Roma International Air Show 2014. L'Eurofighter..

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  13. fabio-22raptor

    RIAS 2014

    Dall'album: Aerei

    Roma International Air Show 2014. Tornado low pass... fa paura giuro

    © fabio-22raptor

  14. fabio-22raptor

    RIAS 2014

    Dall'album: Aerei

    Roma International Air Show 2014. A parer mio, la più bella foto che io sia riuscito a fare.

    © fabio-22raptor

  15. fabio-22raptor

    RIAS 2014

    Dall'album: Aerei

    Roma International Air Show 2014.

    © fabio-22raptor

  16. fabio-22raptor

    RIAS 2014

    Dall'album: Aerei

    Roma International Air Show 2014.

    © fabio-22raptor

  17. http://www.rferl.mobi/a/iranian-warplanes-reportedly-deployed-in-iraq/25443396.html I Su-25 Iraniani (si, ho detto proprio Iraniani, precisamente delle guardie della rivoluzione islamica), rischierati a protezione dello Stato Iracheno.. se anche gli iraniani fanno cio', la situazione in iraq preoccupa davvero tutti.
  18. E dopo 267 pagine di forum si cerca ancora di capire perchè non si accetta il fatto che è un aereo in fase di test a ancora (in grazia del buon Dio) non risultano esemplari distrutti durante questa fase... titolo di cui aerei blasonati (poichè il tempo gli ha fornito la meritata gloria e la possibilità di guadagnarsela) non possono fregiarsi! Ed è proprio per evitare altre rotture o rischi per i piloti che si mette a terra la flotta, si cerca l'errore, lo si corregge e si applica la correzione a tutti gli aerei. Poi volendo possiamo armarci di megafoni e gridare il nostro disappunto perche' in fase di test l'F-35 buca una gomma... ma sempre in fase di test è... e i test di solito implicano anche portare l'aereo in condizioni critiche, che nella realtà non devono essere raggiunte (vedi caso della rottura delle pala della turbina in cui quel motore aveva girato per un quantitativo di ore ben superiore a quanto prescritto).
  19. Non so quanto sia affidabile questo sito, ma riporta la seguente notizia ( e dichiarazioni) inerenti la guerra degli scudi antimissile http://www.difesaonline.it/index.php/it/13-notizie/mondo/1195-scudo-contro-scudo
  20. Strano.. eppure io credevo che con le crescenti tensioni USA-RUSSIA la presenza militare fosse incrementata.. avevo letto su A&D di un rischieramento "importante" sui cieli baltici.. 6 F-15 con tutto il pacchetto, altri 12 (se non di piu') F-16 in Romania. Nei cieli baltici fra poco tocchera' a noi gestire gli scramble (saranno rischierati gli EF-2000).
  21. Putin in realta' non gradisce nulla che possa anche solo dargli un motivo di riflessione... in questi giorni comunque sono emerse molte foto da differenti prospettive... il carico dei Flanker era di tutto rispetto....
  22. http://theaviationist.com/2014/06/20/mixed-formation-us-malaysia/ Ecco una foto della formazione "mista" con relativo articolo...
  23. http://theaviationist.com/2014/05/02/cope-india-2004-results/ Ok.. lo so che Cenciotti non e' il figlio della sfera di cristallo.. pero' i suoi articoli stimolano sempre la mia fantasia. Ve la ricordate quella "Cope India" in cui i piloti USAF ne presero a vagonate? ( 9:1 il rapporto ) ? Ecco alcuni dettagli a riguardo (le Rules of Engagements) ... e qualche accenno a quando poi l'USAF ricambio'...
  24. http://theaviationist.com/2014/06/18/close-aerial-combat-f15-f22/ Gli F-15 contro i Raptor in combattimento manovrato, con qualche report di un volo in formazione fra F-22, Mig 29, F-18 e SU-30..
  25. http://theaviationist.com/2014/06/18/typhoon-intercept-su-27/ Typhoon intercettano una formazione tipica di aerei Russi sui cieli baltici.. erano presenti anche i SU-27 armati e una bella immagine...
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