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"Qualcuno"? E quanti? 1 o 2? Tra Guardia di Finanza e Guardia Costiera ce ne saranno 5 in servizio... Suppongo servano a loro, senza considerare il fatto che sono ATR-42MP e non ATR-72 come quelli previsti per la versione ASW...
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UAV con motore ad idrogeno
Flaggy ha risposto a skyfighter nella discussione Prototipi ed Aerei Sperimentali
Vuoi scherzare?! Solo una minima percentuale dell'idrogeno è ricavato dall'acqua per idrolisi! Rompere le molecole d'acqua per produrre idrogeno è costosissimo in termini economici ed energetici (e ovviamente serve più energia di quella che l'idrogeno fornisce ricombinandosi con l'ossigeno per produrre di nuovo acqua)... L'idrolisi poi è un metodo ancor più inefficiente degli altri... Quali sono gli altri sistemi? Attualmente il 97% dell'idrogeno è prodotto da....combustibili fossili. Si può ottenere dal metano o per gassificazione del carbone... http://it.wikipedia.org/wiki/Idrogeno Per come attualmente è prodotto, anche se l'idrogeno è un'ottimo combustibile (la reazione con l'ossigeno produce molta energia e allo scarico si ha acqua pura), non è qualcosa che risolva il problema dell'esaurimento delle risorse fossili e a ben guardare nemmeno quello ambientale: i metodi per produrlo da carbone e metano portano a immettere grosse quantità di anidride carbonica... A tutto ciò si aggiungono problemi di stoccaggio, trasporto e...pericolosità intrinseca... Il combustibile del futuro? Ne riparliamo quando si disporrà di sufficiente energia (si spera nella fusione nucleare) per ottenerlo dall'acqua, visto che l'idrogeno allo stato puro è praticamente inesistente nel nostro pianeta...ma ce n'è quanto si vuole nell'acqua... E buffo che sia l'elemento più diffuso in tutto l'universo no? Là fuori ce n'è in quantità anche allo stato puro...e il nostro Sole ne sa qualcosa visto che lo usa da qualche miliardo di anni... Quanto al motore dell'HALE, è un quattro cilindri della Ford Motor. http://www.boeing.com/news/releases/2007/q4/071024b_nr.html Il principio di funzionamento è quindi analogo a quello di un motore che usa combustibili fossili come quello di una normale autovettura...Non a caso sono state già realizzate autovetture con motori a doppia alimentazione (benzina e idrogeno) e un unico motore derivato da uno convenzionale... http://www.ansa.it/opencms/export/site/not...2049097271.html -
Attentati dell'11 settembre 2001 - topic ufficiale
una discussione ha risposto a Flaggy in Discussioni a tema
Un film da non perdere... http://undicisettembre.blogspot.com/2007/1...e-per-zero.html -
Attentati dell'11 settembre 2001 - topic ufficiale
una discussione ha risposto a Flaggy in Discussioni a tema
Tratto dal “magnifico” film di Chiesa, ho visto in anteprima l'intervento del “super esperto”, nonche’ premio Nobel, Dario Fo che ci illustra le Sue “geniali” deduzioni sullo schianto al Pentagono... Naturalmente Chiesa ci dovrebbe spiegare come mai il super esperto, sia un premio Nobel in...Letteratura che a distanza di 6 anni spara ancora idiozie disumane su buchi di 5m di diametro e “finestre intonse”. Nessuno ha spiegato all’illustre ignorante che il Pentagono era sventrato per 35 metri, che le finestre erano “leggermente” blindate e che un Boeing 757 e' un po' diverso da un meteorite largo 38 metri e alto 13metri e mezzo? Meno male che l'opera di Chiesa e' uscita in ritardo perche lui voleva controllare alcune cosette... E questo film dovrebbe dare un valore aggiunto alla ricerca della verita’? Non vedo molte differenze tra Dario Fo e Stuartcoso... Entrambi parlano a vanvera di cose che non sanno, solo che uno e’ un Nobel, l’altro manco quello... Complimenti a Chiesa...Ha scritturato un Nobel in Letteratura per vincere l’Oscar delle stupidate... -
http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_24/mottola.shtml
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Come dice DraklorAUPC, assolutamente no! D'altra parte nemmeno l'Apache è un elicottero navale... Se lo devono trasportare, i britannici fanno la stessa cosa degli americani e cioè... Siccome però non ci tengo a farmi cazziare dai moderatori, ti spiace se ora posto alcune foto del rotore dell'NH-90? Questo è un particolare del rotore non ripiagabile di un TTH terrestre... Questo è invece un NFH navale con pale ripiegabili (l'attacco più massiccio alla base delle pale tradisce la presenza del dispositivo di ripiegamento del rotore)... Entrambi i modelli, sia il terrestre che il navale, hanno comunque il dispositivo di ripiegamento del trave di coda. Questo è quello di un TTH terrestre...
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Il termine "conveniente" è sicuramente appropriato pensando al costo di progettazione, realizzazione e manutenzione di un rotore con pale ripiegabili, soprattutto considerando che l'A-129 è impiegato dall'esercito e l'utilizzo su unità navali è saltuario. Lo stesso AW-101 viene realizzato con e senza pale ripiegabili a seconda dell'uso che se ne fa: non tutti questi elicotteri hanno infatti il rotore ripiegabile. Questo della marina si... Questo della RAF no... In ogni caso smontare le pale di un rotore, non nè semplicissimo, nè velocissimo, altrimenti non esisterebbero elicotteri con le pale ripiegabili. Un elicottero con le pale ripiegabili è solo piu complesso, pesante e costoso di uno che non le ha, ma è più comodo da infilare dove c'è poco spazio. Nel caso dell'A-129 pentapala si dovrebbe realizzare un giunto ripiegabile tra quello elastomerico piu vicino al mozzo del rotore e l'attacco delle pale in composito. Un po' come quello visibile nella prima foto del AW-101 della marina subito all'esterno delle carenature alla base di ciascuna pala. Un dettaglio è qui sotto... Di tale dispositivo nel Mangusta non c'è traccia e d'altra parte metterlo credo imporrebbe di riprogettare le pale che non erano state pensate per adottarlo: le pale in composito sono infatti fissate direttamente alla forcella del rotore articolato e questa è in un solo pezzo ed è troppo compatta per contenere il meccanismo di piegatura...Per cui non resta che smontarle. Per il momento mi smonta Captor perchè qui siamo OT...
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In effetti gli aerei di linea volano ad una velocità (indicata) che è quella ottimale e per la quale sono progettati... Se per esempio un jet di linea transonico si trova ad affrontare un vento contrario molto forte, non è che possa dar manetta per mantenere costante la velocità rispetto al suolo e arrivare così in orario... Infatti per farlo dovrebbe volare ad una velocità indicata che magari non può nemmeno raggiungere...o alla quale la sua aerodinamica, progettata per una certa velocità di crociera, sarebbe molto più inefficiente... Consideriamo infatti che normalmente gli aerei di linea volano poco sotto la velocità del suono (intorno a mach 0.85) e non è che possono andare molto oltre per compensare un vento contrario (un 747-400 ha una velocità di crociera di 913km/h ma quella massima è poco più alta e cioè 969km/h)... Se il vento contrario è forte l'aereo arriverà dopo e basta e ovviamente consumerà di più, come se avessero fatto più strada... Oltretutto poi gli aerei volano in crociera mantenendo sempre un certo margine di spinta, ma questo non serve tanto per andare più veloci (a meno che non siano aerei da combattimento...), ma soprattutto per poter manovrare.
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Anzi, direi che la precisazione era d'obbligo... Il punto importante era che pressione, densità e temperatura sono fra loro legate dalla legge dei gas. La velocità del suono dipende quindi direttamente dal rapporto fra pressione e densità o, che è lo stesso, dalla temperatura assoluta. Considerare la velocità del suono come dipendente dalla sola temperatura equivale a tener conto anche delle variazioni di pressione e densità, tramite il loro rapporto (che è costante se è costante la temperatura).
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I conti non ti tornano perche’ la velocità del suono nei gas non dipende dalla pressione ma soltanto dalla temperatura... Le compressioni ed espansioni causate dal suono nel gas avvengono troppo rapidamente perché ci sia scambio apprezzabile di calore. In altre parole per l’aria si puo’ con buona approssimazione considerare il processo adiabatico. In tal modo (come gia’ detto sopra) si puo’ scrivere che la velocita’ del suono e’ la radice quadrata di (kRT) Dove: k e rapporto fra i calori specifici dell’aria (cambia al cambiare del gas, ma non della pressione) R e’ la costante dei gas T e’ la temperatura assoluta Oltre gli 11000 metri la temperatura resta costante e quindi anche la velocita’ del suono smettera’ di calare, sebbene la pressione continui a scendere con la quota.
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Prego La forma dell’ala del Vulcan (diversa da quella a semplice delta con bordo d’attacco a 52 gradi dei prototipi), e’ un po’ OT in questa discussione... Comunque, i motivi che hanno condotto i progettisti a modificare il bordo d’attacco rettilineo dei primi Vulcan, riducendo la freccia nella parte centrale del bordo d’attacco, e’ legata alla necessita di eliminare problemi di buffeting. Le prove di volo mostrarono infatti vibrazioni ad alta frequenza che si verificavano caricando l’ala nelle manovre eseguite ad alta velocita’ e quota e che causavano problemi di affaticamento strutturale alle estremita’ alari. Anche qui quindi si volevano controllare e rendere stabili i vortici...
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L'angolo di calettamento, nel caso dell'ala, è l'angolo formato tra la corda di un profilo e l'asse longitudinale del velivolo (e come tale è fisso) e non va confuso con l'angolo d'incidenza che è quello tra corda del profilo e direzione dell'aria (e come tale quest ultimo è variabile in volo a seconda dell'assetto). "Calettato" quindi lo si dice di qualcosa che è montato con un certo angolo di calettamento. Se l'ala è svergolata, l'angolo di calettamento varia spostandosi lungo essa da un profilo all'altro.
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Non penso tu abbia preso un abbaglio: l'ala è sicuramente svergolata e lo è in modo un po' particolare... Come è giusto che sia, andando verso l'estremità si vede che i profili sono calettati in modo da avere un'incidenza minore rispetto a quelli piu' vicini alla radice. Se si vede l'aereo di lato, il gomito sul bordo d'attacco del doppio delta fa sembrare lo svergolamento ancor più grande di quello che è vicino alla radice alare...ma questo anche lì è comunque presente. Vedendo frontalmente il velivolo lo svergolamento si direbbe in ogni caso più accentuato alle estremità ma anche vicino alla radice. Questa e altre soluzioni adottate sono rivolte all'ottenimento di un buone caratteristiche alle incidenze piu elevate ma, nel caso del Tejas, anche al controllo dei grossi vortici che si formano in queste condizioni e per controllare i quali è molto importante la particolare conformazione dell'ala (svergolamento incluso) e del suo bordo d'attacco vicino alla radice alare.
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Anche se OT (e mi scuso con i moderatori) ti faccio presente che: 1) Il post di Leviathan è stato scritto quasi 2 anni fa... 2) Qualcun altro ha già provveduto a correggerlo. 3) La gente scrive nei forum per scambiarsi opinioni e imparare cose nuove: Leviathan te ne potrebbe insegnare molte... 4) Visto che sei nuovo non mi pare che dare del cretino a un utente che è qua da ben prima di te sia molto educato e sia un bel modo di presentarsi. 5) Prima di correggere gli errori degli altri vedi di ricordare la risposta corretta. 6) Era proprio necessario il tuo messaggio?
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Il Tejas è uno dei piu piccoli caccia multiruolo supersonici mai costruiti (se non il più piccolo). L'aerodinamica è stata quindi studiata con cura per consentire ottime caratteristiche sia in subsonico (anche alle elevate incidenze che si hanno in combattimento manovrato) che in supersonico. La soluzione che garantiva compattezza, semplicità ed elevata velocità supersonica è stata individuata nella configurazione a delta, ma la ricerca della manovrabilità e degli elevati AoA a velocità subsoniche, senza ricorrere a superfici mobili canard come sui caccia europei, è stata cercata nel famoso delta composito, cioè nella configurazione a delta con bordo d'attacco con freccia maggiore esternamente e minore internamente. Lo scopo principale di questa configurazione è la generazione e il controllo di vortici concentrati agli elevati angoli d'attacco. Questi vortici rinnovano e danno maggior energia allo strato limite prevenendone il distacco (e quindi lo stallo) e creano una zona di aspirazione che incrementa la portanza. Il delta composito consente il controllo e la stabilizzazione di questi vortici e permette il raggiungimento di elevate incidenze. Simili risultati possono essere ottenuti anche con estensioni al bordo d'attacco, ma secondo i progettisti indiani, il delta composito garantisce maggiori coefficienti di portanza e maggior controllo nelle manovre a elevato angolo d'incidenza. Una simile attenzione ai grossi vortici formati dall'ala è presente anche sull'Eurofighter. Nel caccia europeo, aerodinamicamente più sofisticato, sono però i canard che provvedono a generare dei grossi vortici che si combinano con quelli dell'ala ottenendo risultati superbi alle elevate incidenze.
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Diciamo che la resistenza cresce comunque con il quadrato della velocità e al limite (come ha detto Captor) quello che subisce un brusco incremento è il coefficiente di resistenza. In effetti, a partire dalle velocità transoniche, nascono le onde d'urto che sono responsabili del grande aumento di resistenza. A questo punto, la cosa difficile è fare è un aereo che voli bene sia in regime subsonico che in regime supersonico. Profili adatti al volo subsonico avvicinandosi alla velocità del suono cominciano a comportarsi male, perchè si formano zone supersoniche sul dorso (e poi anche sul ventre) che si chiudono con un'onde d'urto che causano il distacco dello strato limite e conseguenti valori di resistenza che vanno alle stelle. I profili più sottili e le configurazioni alari studiate per il volo supersonico invece, pur non essendo il massimo a velocità subsoniche, vedono questi problemi ridursi... In effetti si cerca di ridurre l'intensità delle onde d'urto, per impedire il distacco dello strato limite e il conseguente stallo che fa crollare il Cp e impennare ancor più il Cr. Ciò non toglie che nell'intorno della velocità del suono, a un determinato angolo d'incidenza, il coefficiente di resistenza abbia un picco, che i velivoli supersonici mantengono basso grazie alla loro configurazione aerodinamica e che comunque superano grazie alla spinta dei motori (il più delle volte inserendo il postbruciatore). La velocità del suono è quindi uno spartiacque così importante perchè volerla superare costringe a scendere a compromessi e comunque porta un notevole incremento di resistenza che aumenta vistosamente per via dell'aumento del coefficiente di resistenza che, come se non bastasse, presenta anche un picco intorno a mach 1. In ogni caso, come già detto da Captor, picco o non picco del coefficiente di resistenza, la resistenza è anche proporzionale al quadrato della velocità e di lì non si scappa... Questi motivi spingono molti velivoli a volare a velocità subsoniche pur essendo in grado di volare in supersonico (inserendo il postbruciatore e consumando secchiate di carburante...), mentre altri non osano nemmeno farlo, rinunciano al postbruciatore e adottano un'aerodinamica ottimizzata per il volo altamente subsonico. Nei velivoli altamente subsonici (come quelli commerciali) si adottano per esempio profili (detti supercritici) che allontanano il più possibile tutti i problemi che si verificano a velocità transoniche, ma che li concentrano tutti appena sotto mach 1... Questi profili sono eccellenti a velocità subsoniche, perchè sono abbstanza spessi e col bordo d'attacco raggiato, ma sopra sono abbastanza piatti da rendere debole l'onda d'urto che si forma sul dorso in regime transonico e hanno dorso e ventre quasi paralleli al bordo d'uscita; il tutto per allontanare il rischio di distacco dello strato limite. Il risultato sono bassa resistenza a velocità altamente subsoniche, ma anche aumenti di resistenza spaventosi se solo si osa andare un po' più veloci...Per tali velivoli il muro del suono diventa proprio un muro invalicabile... Qui sotto c'è un confronto tra un normale profilo biconvesso (a) e un profilo supercritico (b). Il secondo, a velocità transoniche, non persenta il distacco dello strato limite causato dall'onda d'urto forte presente sul primo e nemmeno le conseguenti cadute di efficienza, turbolenze, scuotimenti e variazioni delle caratteristiche di stabilità e qualità di volo... Altri velivoli, dotati di una spinta brutale dei motori e di un'aerodinamica eccezionale a velocità supersoniche, riescono invece a superare agevolmente mach 1 anche senza inserire la dispendiosissima postcombustione... Sia comunque chiaro che la resistenza e i consumi crescono molto anche se l'aereo in questione si chiama F-22...
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Uranio, Parisi: 255 militari malati in 10 anni missioni
Flaggy ha risposto a Magno nella discussione News Aviazione
Purtroppo non è così Legolas...e non è giusto che sia così... Centinaia di giovani si ammalano senza nemmeno aver fatto il militare. Stavano bene e di punto in bianco si sono ammalati e la loro vita è stata devastata... E la loro rabbia è doppia perche non possono nemmeno prendersela con qualcuno che incoscientemente li ha mandati senza protezioni laddove un rischio, quantomeno potenziale, c'era... Quando un giovane di vent'anni si becca un tumore la prima cosa che fai è chiederti "perchè"?!!! Quelli che non possono prendersela con l'uranio impoverito, ammesso c'entri qualcosa, a volte si rivolgono direttamente ai piani alti...e la loro fede, se c'è, è messa a durissima prova... Io non ho mai detto che l'uranio impoverito possa essere grattuggiato e messo al posto del parmigiano nella pasta... Ho solo detto che ci vuole moderazione e cautela nel trattare quasta vicenda, perchè non è nè semplice nè tantomeno è chiara alla maggior parte della popolazione. Che lo si voglia o no riguarda aspetti tattici, chimici, medici e sociali...e chi più ne ha più ne metta e soprattutto non riguarda solo l'uranio impoverito... Non so quanto l'indignazione popolare o il pressapochismo dei nostri giornalisti, possa aiutare a chiarire ogni aspetto di questa vicenda... A me sembra solo che faccia un gran casino, ma che non aiuti molto a capire come stanno le cose...men che meno aiuterà ad accettarle una volta che si saranno chiarite in ogni aspetto... E lì Luogocomune avrà argomenti a bizzeffe per proporci tante belle "verità"...con la "v" minuscola... -
Uranio, Parisi: 255 militari malati in 10 anni missioni
Flaggy ha risposto a Magno nella discussione News Aviazione
Post come questi dimostrano che di uranio impoverito si sa poco e si parla troppo... Non penso che parlare di spore con riferimento a un metallo sia propriamente corretto... Non è poi vero che basti toccare l'uranio impoverito per avere danni permanenti. Le polveri contenenti Uranio (naturale!!) si sono rivelate pericolose per chi le respirava in miniera...e ci mancherebbe: l'uranio è un metallo pesante (tossico) e quello naturale contiene anche l'isotopo 235 che è quello che emette le radiazioni più pericolose... Di qui vengono anche le protezioni dei militari americani quando hanno a che fare con bersagli colpiti da proiettili in DU, che necessariamente è al loro interno...magari ridotto in finissima polvere...respirabile. Dire che l'uranio impoverito è un prodotto di scarto delle centrali indica quantomeno che uno non ha visto manco la pagina di wikipedia... http://it.wikipedia.org/wiki/Uranio_impoverito Al contrario l'uranio impoverito è quello che resta da un processo di "raffinazione" che porta all'estrazione dell'isotopo 235. E' così che si produce uranio arricchito...Quello si che finisce nelle centrali... L'uranio impoverito non è lo scarto delle centrali: è lo scarto del processo di raffinazione per produrre il combustibile delle centrali. I rifiuti delle centrali vengono invece ulteriormente trattati o stoccati. L'uranio impoverito e quindi essenzialmente Uranio 238 che è debolmente radioattivo (molto meno dell'uranio naturale e di gran lunga meno di quello arricchito), anche se comunque è tossico. Addossare tutte le colpe delle varie malattie avvenute ai militari all'uranio impoverito è quindi, come ha anche sottolineato Gianni, del tutto fuorviante e aggiungo io estremamente stupido. I militari, nel corso delle loro missioni, entrano in contatto con parecchie sostanze potenzialmente pericolose: addossare tutte le colpe all'uranio impoverito equivarrebbe a togliere ogni speranza di ottenere un qualche risarcimento per cause di servizio, per tutti quelli che su sono ammalati senza aver visto l'uranio manco col binocolo, sempre ammesso che sia dimostrato il legame con tali malattie. Pe favore risparmiamoci sparate del tipo: E allora? Di cancro e di leucemia si muore nei modi più terribili e rapidi, anche senza il bisogno di fare discorsi superficiali e qualunquisti che danno per scontate cose che non lo sono! Vogliamo cercare di capire le cose o sparare parole a vanvera alla Luogocomune? Piaccia o no la questione è molto più complicata... -
Fermi un attimo... I turboreattori hanno sia la turbina che il compressore! E ci mancherebbe altro che non ce li avessero!!! Lo dice la parola stessa: turboreattore. I motori a reazione che non hanno la turbina e il compressore sono guardacaso gli statoreattori... Quelli di F-104 e Concorde (rispettivamente J-79 e Olympus) sono semplicemente turboreattori monoflusso... L'unica cosa che non hanno è quindi il secondo flusso che comincia a valle della ventola o del compressore di bassa pressione e che caratterizza i turbofan sia ad alto che a basso rapporto di diluizione... Questo è un J-79...con la sua turbina e il suo compressore in bella evidenza. La rimozione dell'involucro ha portato alla rimozione delle palette non rotanti (statori) ad esso fissate. C'è da dire che il J-79 fu il primo motore a introdurre gli statori a geometria variabile che gli consentivano di adattarsi alle varie condizioni che si presentavano durante il funzionamento...
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Uranio, Parisi: 255 militari malati in 10 anni missioni
Flaggy ha risposto a Magno nella discussione News Aviazione
255 militari in 10 anni vuol dire tutto e niente! Quanti militari italiani in questi 10 anni sono stari impegnati in missioni all'estero? Sono decine di migliaia... Qual è la percentuale di giovani di quell'età che si ammala senza mai aver fatto il militare...Siamo sicuri che è molto diversa? I numeri vanno sempre trattati con attenzione per non essere fuorvianti... Se la commissione parlamentare dovesse verificare un aumento di casi rispetto alla media nazionale, bisogna poi verificare che il numero effettivo sia sufficientemente ampio da avere un significato. Uno o due casi in più o in meno della media non vorrebbero dire assolutamente nulla. E in effetti qui si parla di qualche decina di casi sospetti ma su migliaia di soldati...Il dato poterebbe non essere statisticamente rilevante... Mi spiego con un esempio: su un campione di 10000 persone la media nazionale potrebbe dirmi che mi posso aspettare 10 casi di un certo tipo di tumore...Se dovessi trovare 11 casi, non vuol dire che c'è stato un aumento del 10%, ma vuol dire solo che il campione di 10000 persone non è statisticamente adatto a trarre conclusioni attendibili. Il punto e' che, anche a voler considerare come sospetti questi 50 casi, la commissione presieduta dal professor Mandelli arrivò alla conclusione che il numero dei decessi era nella media nazionale...e non era possibile stabilire la responsabilità dell'uranio impoverito. E' ovvio che non è nemmeno così facile escludere cause di servizio legate al contatto con questo metallo pesante...perchè migliaia di soldati l'uranio impoverito manco l'han visto col binocolo e includerli nella statistica necessariamente avvicina il dato a quello nazionale, mentre escluderli rischia di ridurre il totale dei casi a numeri statisticamente poco attendibili... Insomma un casino! Per questo che, se la questione uranio impoverito viene trattata con cautela, non significa necessariamente che si cerci di insabbiare qualcosa, ma solo che la statistica non può essere l'unico strumento d'indagine (e comunque va usata correttamente)... -
Tanti auguri “vecchio” rottame!!! .... ... Fai un bel giro di collaudo ai 37, che il prossimo anno... li provo anch’io...
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Certo che l'F-20 ne ha lasciati di cuori infranti eh...C'è anche la leggenda metropolitana sulla superiorità di questo velivolo sull'F-16... Unholy ha ragione! L'F-20, con le sue 5 tonnellate a vuoto, era il caccia leggero per antonomasia....ancor piu leggero di quanto non lo sia l'F-16. A livello di carico bellico e autonomia questo non è mai stato un vantaggio per l'F-16, figuriamoci per l'F-20... Parlando di prestazioni, l'F-20 era sicuramente superiore all'F-16/79...che aveva come motore il vecchio J79 del Phantom...non certo alla versione A con l'F-100 della Pratt & Whitney... Vedendo oltre le prestazioni però, un aereo comunque va valutato nel suo compesso e non dalla scheda tecnica... La riprogettazione dell'F-5 motorizzata F-404 (perchè questo era l'F-20) non poteva competere con un caccia di nuova generazione come F-16A, il cui potenziale di crescita era enorme (e si è visto...). Non ha senso confrontare un aereo all'ultimo stadio evolutivo con uno che è appena all'inizio...E' ovvio che il primo può dare qualcosa in più (vedi integrazione con lo Sparrow), ma ciò non significa che il secondo non possa fare molto di più (e se lo Sparrow si è tardato a integrarlo non è colpa dell'F-16, ma di chi al limite doveva sviluppare per tempo l'AIM-120 che doveva essere il missile definitivo...). Ci rendiamo conto o no del fatto che il progresso avanza , i requisiti cambiano e gli aerei e le formule invecchiano? L'F-16 ha avuto un successo strepitoso, e se lo ha avuto è perchè ha aperto una nuova era in fatto di velivoli da combattimento... L'F-20 era il vecchio riproposto e rimodernato...che c'è sempre, come alternativa a qualcosa di nuovo... A volte funziona (un esempio è l'F-18E, che però è ancor più pesantemente riprogettato), a volte se ne fa dei prototipi (come per l'F-20) e a volte resta un'idea su un foglio di carta (e sono tanti a fare questa fine...). Nessuno compra un aereo solo perchè è integrato con gli Sparrow e va a mach 2,1 in configurazione pulita, e nemmeno perchè costa poco meno di un aereo che lo surclassa in tutto (compreso in veocità, quando si tratta di attaccar bombe e missili sotto le ali...). L'F-16 era di una generazione successiva, con elettronica, carico bellico, autonomia, affidabilità dei sistemi, ergonomia, visibilità del pilota, disponibilità operativa, tecniche costruttive, materiali e potenziale di crescita molto superiori. L'USAF, non aveva di sicuro dubbi su cosa doveva acquistare...e certo non aveva senso acquistarli entrambi... Quanto alle forze aeree straniere che dovevano sostituire l'F-5...Beh, chi si poteva permettere F-16 comprava l'F-16 (per tutti i motivi visti sopra e perchè ormai veniva offerto anche col nuovo F-100) e chi non se lo poteva permettere, poteva sempre aggiornare il vecchio F-5...Costava meno, dava molto meno di un F-16, ma non così meno di un F-20, da giustificare l'acquisto di un F-20... "Caccia dei poveri" è una definizione che non piace a nessuno dei possibili acquirenti, ma prima di tutto ai possibili acquirenti non piace acquistare un aereo che viene scartato dall'aeronautica dal paese che l'ha creato...
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Unholy, io ho scritto "rotore di coda" non "trave di coda"... Il rotore dell'elicottero cinese è quadripala (con la caratteristica disposizione delle pale a X), quello dell'A-129, indipendentemente dalla versione, è bipala!! Questo per intendersi è il tipo di rotore a cui mi riferisco (è quello di un AH-64). Comunque, al di là delle somiglianze che uno vede nella fusoliera di un elicottero, c'è da dire una cosa importantissima: le prestazioni di un elicottero dipendono essenzialmente da come è fatto il rotore principale... Qui però non parlo solo del numero delle pale... (che non è che consenta tante variazioni sul tema...e tralaltro e vero che il cinese ne ha 5 come il Mangusta, ma il Mangusta fino a qualche anno fa ne aveva 4!). Parlo invece di profili e materiali delle pale e soprattutto di tipologia di mozzo del rotore, che non solo può essere completamente articolato, hingeless (senza cerniere) o anche bearingless (senza cuscinetti), ma a seconda dei materiali e delle scelte tecniche, ci possono essere differenze notevoli anche all'interno di una stessa tipologia di rotori... Di conseguenza, per copiare un elicottero, bisogna prima di tutto copiare il suo rotore, perchè è quello che lo caratterizza più di ogni altra cosa, ed è quello che è più difficile da fare bene. Copiare l'estetica della fusoliera, non è che dia chissà che vantaggi aerodinamici o strutturali, nulla insomma a cui non si possa arrivare da soli... Fare un rotore e una trasmissione decente è molto più difficile, ed è li che bisogna eventualmente cercare delle scopiazzature. I motori, non li considero nemmeno: nello Z-10 non sono copiati....sono direttamente dei Pratt & Whitney Canada PT6... Quanto alle foto postate da te e Captor, io direi che c'è solo una diversa orientazione degli scarichi del motore (verso l'alto dovrebbe essere aerodinamicamente svantaggioso, ma dal punto di vista della riduzione della traccia IR dovrebbe essere meglio...). La fusoliera (cui modificare la sezione imporrebbe una riprogettazione notevole) è in realtà identica: è solo che la foto di Captor è in bassa qualità e non si vede che il fianco della fusoliera non è affatto piatto come sembra... La foto di Captor si può vedere assieme a quella qui sotto, che però mostra più chiaramente una sezione di fusoliera che non è rettangolare ma esagonale. PS:Acci!! Non visualizza la foto jpg ...metto il link alla pagina... http://www.sinodefence.com/airforce/helicopter/z10_01.asp
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Non penso che nello Z-10 cinese bisogna a tutti i costi trovare una straordinaria somiglianza con questo o con quell'elicottero... Dopotutto la configurazione di un elicottero da combattimento tende ad essere quella e non è che ci sia tutto sto spazio per la "fantasia" dei progettisti...Un po' come succede negli aerei cargo... Il fatto è che nell'elicottero cinese si possono vedere soluzioni che ritroviamo su più mezzi diversi, il che significa che sono stati copiati tutti e nessuno... La linea della fusoliera può ricordare l'A-129 con i suoi abitacoli in tandem e scalati, perchè quella e la configurazione migliore per questo tipo di elicotteri. La sezione di fusoliera stessa ricorda un po' L'AH-66 Comanche, perchè si è voluto ridurre la traccia radar (senza sicuramente raggiungere i livelli del Comanche...). Il carrello è uguale a quello di altri elicotteri, ma più che altro perchè è il modo più semplice per far qualcosa che sia anche robusto... Il rotore di coda a X ricorda molto quello dell'Apache, ma si trova anche sul Mi-28 russo e comunque è dettato dalla ricerca del contenimento del rumore da esso prodotto. Quanto al rotore principale, mi sembra un normale rotore articolato. Di sicuro non l'hanno copiato da quello dell A-129 che è completamente articolato, dotato di cuscinetti elastomerici e di un eccellente sistema (non certo presente nello Z-10) con piatto oscillante protetto e relative aste completamente annegate all'interno del mozzo del rotore principale...In questo tipo di realizzazioni Agusta ha un'esperienza invidiabile e i suoi rotori articolati sono veri e propri capolavori d'ingegneria...