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Giorni Vinti
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Sbagliato... Allora, il motivo per cui il rotore anticoppia non c’è è lo stesso per cui il rotore gira da solo: se durante il volo non serve fornire coppia motrice per mantenere in rotazione il rotore, non ci sarà nemmeno una coppia uguale e contraria che tende a far ruotare l’autogiro dalla parte opposta e quindi nessuna necessità di un rotore anticoppia per contrastarla. Sono le forze che si sviluppano sul rotore a mantenerlo in moto, non il motore. Al decollo succede però una cosa un po’ diversa. E’ vero che l’autogiro sia in grado di decollare in spazi ridottissimi, ma non lo può fare se il rotore non ruota per generare portanza e quindi se non accumula una certa energia cinetica. Se questa energia la dovesse accumulare durante il rullaggio questo si allungherebbe in modo spropositato. Ecco allora che almeno in decollo il rotore viene attaccato al motore, mentre il pilota annulla il passo del rotore per portare al minimo la famosa coppia che essendo piccola può essere equilibrata dal carrello che ancora tocca il suolo. Quando la velocità di rotazione del rotore è sufficiente (come ordine di grandezza 1 giro al secondo), allora il pilota disconnette il rotore (azzerando la coppia), aumenta il passo per potersi sollevare da terra e fornisce tutta la potenza all’elica propulsiva, lasciando che il rotore venga tenuto in moto dal vento relativo determinato dalla velocità di rullaggio. In questa fase l’elica motrice ha il compito di equilibrare la resistenza prodotta dal rotore (inclinato all’indietro) e dall’intero velivolo. Per l’atterraggio non si deve connettere il rotore al motore, d’altra parte anche gli elicotteri, in caso di avaria, possono atterrare in autorotazione, senza motore e senza bisogno di sfruttare il rotore anticoppia (che hanno ma che non usano se sono in autorotazione). Quello che si fa è barattare la quota in cambio di energia: quota infatti significa energia potenziale. Scendendo si trasmette tale energia al rotore che grazie alla velocità di discesa viene mantenuto in moto. Grazie a questa energia anche l’autogiro riesce ad atterrare in spazi ridottissimi. In effetti una delle caratteristicvhe dell’autogiro e quella di non stallare tanto facilmente, perchè se il motore spinge in avanti il velivolo tramite l’elica propulsiva allora il rotore ruota, mentre se il motore ha una piantata l’autogiro tende a cadere, ma la velocità di discesa mantiene il rotore in rotazione e addolcisce la discesa stessa.
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Per quanto concerne il fatto che il rotore sia mantenuto in rotazione senza ausilio di motore e cioè in autorotazione, ciò deriva dal fatto che il disco del rotore (al contrario di quel che succede nell’elicottero che avanza) è vistosamente inclinato all’indietro. Rispetto al piano del disco le pale possono quindi mantenere anche una piccola incidenza negativa, ma ugualmente vengono investite da un flusso d’aria che arriva da sotto il disco del rotore con una velocità che come sempre è la somma vettoriale della velocità di avanzamento e di quella di rotazione. Come sempre nasce una forza portante normale alla velocità relativa e una resistenza ad essa parallela, ma la risultante in questo caso è inclinata in avanti rispetto all’asse di rotazione e cioè trascina la pala mantenendola in rotazione. Per quanto riguarda lo sbattimento, questo in sostanza è un flappeggio esagerato. Il rotore ha una cerniera (di flappeggio appunto) che consente alle pale di alzarsi ed abassarsi per evitare che si instaurino forti e incontrollabili momenti di rollio per via del fatto che la pala avanzante tende a produrre una portanza superiore di quella retrocedente. infatti sulla pala avanzante le velocità di volo e di rotazione del rotore si sommano mentre su quella retrocedente si sottraggono. Se quindi il rotore ruota troppo lentamente rispetto alla velocità di avanzamento, tale differenza di velocità si accentua e le pale tendono nella rotazione ad abbassarsi ed alzarsi (sbattendo) con una violenza tale da introdurre pericolose vibrazioni. Il delfinaggio invece è un’oscillazione che solitamente è indotta dal pilota. Le manovre di rollio o di beccheggio vengono , nell’elicottero come nell’autogiro, ottenute inclinando il disco del rotore e ciò si fa modificando il passo ciclico. Agendo sulla barra, il pilota fa inclinare il piatto oscillante posto sulla testa del rotore, che a sua volta controlla l’incidenza delle pale. Il piatto oscillante consente a ciascuna pala di modificare la sua incidenza nel corso di una rotazione attorno all'albero. La distribuzione di portanza che ne nasce fa quindi inclinare il disco del rotore. Questo però non avviene istantaneamente, ma con un certo ritardo e quindi il pilota potrebbe eccedere nel comando e poi, una volta ottenuta una risposta ovviamente eccessiva, tendere a correggerla eccedendo in senso opposto. L’effetto è quindi un’oscillazione del rotore che può amplificarsi fino a sfasciare il mezzo.
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Francamente non c'è nulla di incredibile in quella foto del B-52. Il B-52, o il B-2 come anche qualunque aereo di linea, sono velivoli con velocità di crociera transonica. Forse qualcuno pensa che le onde d’urto siano prerogativa dei velivoli supersonici, ma non è affatto così. Superato il numero di mach critico, cosa che avviene quando il velivolo vola a velocità ben inferiori a quella del suono (anche mach 0.7), comincia a formarsi una bolla supersonica che si richiude con un’onda d’urto normale, a valle della quale la velocità torna violentemente subsonica. Tali bolle si creano sul dorso e sul ventre alare (ma anche altrove) e vengono rese evidenti dalla nuvola di condensazione, la cui forma vagamente conica non è certo la visualizzazione di un cono di mach di un velivolo che viaggia in supersonico e non è nemmeno sintomo di superamento della velocità del suono da parte di questo, ma solo un effetto dell’aria che lo circonda e che espandendosi violentemente condensa dentro la bolla. In effetti il fenomeno si verifica proprio in condizioni transoniche, ma questo significa ugualmente che si può presentare in una zona molto ampia dell’inviluppo di volo. Che sia raro su grossi velivoli è dovuto più che altro al fatto che non è frequente vederli volare a tali velocità alle quote in cui il fenomeno si può verificare.
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Off Topic relativo alla discussione sullo F-35
Flaggy ha risposto a fabio-22raptor nella discussione Discussioni a tema
Ci sarebbe tutto un discorso dietro la ricambistica che è molto complesso per un velivolo sofisticato. Qualsiasi componente, per i più disparati motivi, nel corso degli anni può subire delle modifiche che come tali hanno un certo grado di intercambiabilità. In altre parole, se lo modifico, potrebbe essere che quel pezzo lo posso installare solo sulle macchine nuove, oppure sia su quelle nuove che su quelle vecchie (consentendone l’aggiornamento) e che a sua volta il vecchio componente (di cui esistono sicuramente stock a magazzino) possa essere impiegato ad esaurimento sulle macchine nuove oppure esclusivamente sulle vecchie, oppure addirittura vada assolutamente e immediatamente rottamato e sostituito con quello nuovo o peggio con un terzo pezzo ancora differente. Suonerà strano a dirsi, ma questo, col passare del tempo, comporta che ogni velivolo sia unico e differente da qualsiasi altro. L’incubo logistico avviene quando i pezzi vecchi e nuovi non sono intercambiabili e soprattutto, se i vecchi sono così insoddisfacenti da richiedere la sostituzione e la nascita di un ricambio specifico (costosissimo) per le macchine vecchie. Facciamo un esempio generico (manco poi tanto...). Supponiamo che una determinata cerniera di un portello abbia manifestato un’inaccettabile fragilità e che per sostituirla si sia deciso di adottare un componente più robusto ma con un fissaggio diverso alla struttura del velivolo, tale da distribuire in modo diverso i carichi su di essa (in soldoni con i buchi delle viti in un posto diverso). Sui velivoli nuovi avrò una nuova cerniera e un nuovo componente strutturale, ad esempio un'ordinata che come tale fa parte integrante della cellula. Bene, supponiamo che una vecchia cerniera su di un aereo dei primi lotti sia da sostituire…Con che la cambio? Mica con quella nuova, perché l’ordinata sotto è ancora quella vecchia ed è incompatibile…Cambio anche l’ordinata disfando mezzo aereo, oppure mi invento nell’ufficio R&D qualche rattoppo ai componenti vecchi accettando qualche chilo in più sulla cellula, qualche (costosissimo) pezzo in più nel magazzino ricambi, qualche pagina in più nei manuali di manutenzione, dopo averci speso su ovviamente “qualche” ora di test per verificare che funzioni? Si sceglie la seconda strada se fattibile, oppure gli aerei finiscono a terra o venduti (a chi se li piglia…) perché antieconomico aggiornarli o manutenerli. A volte ci si chiede come mai le forze aeree si vogliano sbarazzare degli aerei dei vecchi lotti e come mai sia così costoso o impossibile aggiornarli allo standard più recente. Bene, ci sono anche situazioni di questo tipo dietro al malcelato desiderio di sbarazzarsi dei velivoli tranche 1 dell’EF-2000…o dietro alla completa messa a terra di decine dei primi AMX… -
Off Topic relativo alla discussione sullo F-35
Flaggy ha risposto a fabio-22raptor nella discussione Discussioni a tema
I guai che hai elencato sono tutti oggetto di refitting e comunque sono quelli che dicevo impattano essenzialmente sulla manutenzione e non sui piloti e sul loro addestramento all'utilizzo della macchina. A questo si riferiva l'articolo che pareva sorvolare sulle differenze fra i velivoli che invece impatteranno sulla logistica. Facendo qualche esempio. Al pilota non interessa che un'ordinata abbia una durata inferiore e che necessiti di un rinforzo. Questo è un problema per chi quel rinforzo lo deve installare e per chi deve gestire le ispezioni e il calendario manutentivo del velivolo. Stessa cosa per gli spacer sull'albero del lift fan o per gli attuatori dei portelli e per le cerniere dei tanti portelli dello STOVL che non riguardano assolutamente il pilota o il modo in cui li deve utilizzare. Anche l'aumento di vulnerabilità al fuoco/fulmini è legato ad aspetti "puntuali" di hardware e le limitazioni sono legate molto alle validazioni che si stanno facendo più che alle modifiche che dovranno subire i velivoli e che presumibilmente ci saranno. Il buffeting è al momento un aspetto che non è stato affrontato con modifiche hardware ma solo di software del FBW e quindi non pone problemi di upgrade, come non li pone l'ampliamento dell'inviluppo di volo (quello consentito ai reparti è più ristretto di quello che si sta testando). Se proprio vogliamo trovarne una direi il famoso casco con il corollario di telecamerine del DAS. Attualmente è stato giudicato soddisfacente, ma la versione 2 sarà molto meglio e quindi sarà diverso l'impatto addestrativo anche se da un punto di vista funzionale non credo cambi molto. Nella sostanza penso che verranno attuate delle modifiche per uniformare i velivoli da un punto di vista dei requisiti e nei limiti del possibile della manutenzione fatta direttamente in reparto, ma questo non implica che il risultato porti a velivoli uguali, anzi per certo sappiamo che per alcune modifiche, come quelle struturali, sarà impossibile, perchè un conto è fare un pezzo con una geometria leggermente diversa sui nuovi velivoli e un conto è aggiungere un rinforzo strutturale al vecchio pezzo dei velivoli già prodotti. Il problema addestrativo attuale non è tanto la differenza fra le macchine, ma il fatto che le macchine, tutte quante, non sono operative e i sistemi a bordo non sono certificati per un utilizzo da specifica per i ritardi nei test e l'addestramento dei ploti è quindi incompleto a prescindere. -
Off Topic relativo alla discussione sullo F-35
Flaggy ha risposto a fabio-22raptor nella discussione Discussioni a tema
I velivoli dei diversi lotti produttivi si differenziano essenzialmente per dettagli che impattano prima di tutto sull’aspetto manutentivo, mentre qui ci si riferisce ai piloti e al loro addestramento. Comunque, se da un lato le conseguenze della concurrency sono delle fastidiose differenze fra i velivoli, dall’altro lato i contratti prevedono anche degli ingenti fondi per il ripristino dei primi velivoli, il che implica la rilavorazione di diversi di questi (molto si è già fatto) e ovviamente l’aggiornameto alle versioni più recenti del software, che col procedere della produzione tende a diventare l’aspetto principale che separa i velivoli più recenti dalla futura configurazione operativa, ma anche il più semplice da uniformare. Eventuali differenze di equipaggiamento (Israele a parte, si tratta più che altro di decidere se non montare alcuni sistemi per risparmiare) non è che al momento siano state richieste dagli attuali clienti che ricevono aerei di fatto identici a quelli americani (così è stato per i velivoli britannici e olandesi). In effetti la configurazione è talmente blindata che non c’è stata moltissima libertà di manovra in questo senso. Più che altro ci si è limitati a chiedere l’integrazione di armi non americane (ASRAAM per i britannici o missile antinave per i Norvegesi), mentre l’aereo resta quello (con le riserve già espresse su codici sorgente e funzionalità specifiche dell’avionica). Vedo più che altro problemi per i tecnici addetti alla manutenzione, perchè dubito che alcuni retrofit possano portare i velivoli esattamente allo standard di produzione. In realtà dubito che la situazione possa realmente migliorare in futuro con i lotti successivi, perchè un velivolo non viene modificato solo per rimediare agli effetti della concurrency, ma anche e soprattutto per rispondere alle nuove esigenze e agli sviluppi tecnologici che in 20/30 anni di produzione saranno inevitabili. Il velivolo è già ricco di suo e non subirà certo l’evoluzione (o dovremmo chiamarlo stravolgimento?) che ha caratterizzato l’F-16, che è nato come caccia leggero e si è sviluppato come un cacciabombardiere multiruolo sempre più pesante (e dotato a richiesta di "accessori"inizialmente assenti), ma sarà inevitabile che venga modificato e a quel punto non sarà scontato che i velivoli più vecchi possano essere aggiornati e tantomeno sarà scontato che i vari utenti scelgano gli stessi costosi pacchetti di upgrade che certamente riguarderanno i velivoli americani. L’addestramento dovrà necessariamente tenere conto delle differenze che si verranno a creare. -
Siai-Marchetti SF260 - discussione ufficiale
Flaggy ha risposto a JackFlanker nella discussione Addestratori
Una tale operazione è già stata fatta dallo Zimbawe che trasformò in turboelica alcuni dei suo SF.260W a pistoni. http://www.aeroflight.co.uk/waf/aa-africa/zim/af/types/sf260.htm La discriminate è rappresentata dal costo e dall’efficacia dell’operazione. Se ricostruire i velivoli è possibile con un buon risultato qualitativo e senza costare di più rispetto a una fabbricazione ex novo (da abbinarsi alla vendita dell’usato che non è certo decrepito) potrebbe anche essere fatto. Non credo comunque che Aermacchi pagherà per l'errore che è primariamente colpa di chi quell'aereo l'ha accettato con difetti che presumibilmente erano manifesti fin dall'inizio. Al limite Alenia Aermacchi ritira l'usato a prezzi scontati e poi si preoccupa di trovare un acquirente. Tanto poi il maggiore azionista Finmeccanica è il Ministero dell'Economia e quindi paga comunque pantalone... D'altra parte l’articolo di Aeronautica & Difesa non lascia intendere che i TP siano ottenuti per modifica dei vecchi EA, ma che si tratti effettivamente di macchine nuove. -
Ti consiglierei di evitare di correggere gli altri, soprattutto dopo aver letto una pagina di Wikipedia italiana e capito fischi per fiaschi di ciò che ho scritto ("peso" era riferito alla potenza spesa in inefficienze di ciascuna soluzione). Piuttosto vatti a leggere qualche dispensa universitaria di progetto di elicotteri per capire dove va a finire il tuo 6%. Di pulito, in ciò che scrivi c'è come al solito ben poco, figuriamoci quando si parla di aerodinamica dell'elicottero, che è molto più rognosa di quella che può star dietro a un velivolo ad ala fissa (sulla quale hai comunque dimostrato di pasticciare parecchio).
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Come al solito scrivi cose senza senso.
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AgustaWestland AW-101 - discussione ufficiale
Flaggy ha risposto a easy nella discussione Elicotteri
Ti riferisci al link in questo messaggio di Pinto nella sezione news? http://www.aereimilitari.org/forum/topic/17129-decapitato-il-vertice-finmeccanica-per-la-vendita-di-aw-101-allindia/page-2?do=findComment&comment=303112 -
Siai-Marchetti SF260 - discussione ufficiale
Flaggy ha risposto a JackFlanker nella discussione Addestratori
Attualmente e temporaneamente, vista la messa a terra degli SF-260EA, ci si è rivolti ai vecchi S.208M. Temporaneamente perché secondo Aeronautica&Difesa l'AMI sarebbe molto interessata all'SF-260TP...cioè l'ennesima reinterpretazione dell'aereo appena dismesso, questa volta con turboelica Rolls Royce 250-B17F al posto del precedente Lycoming a pistoni. La rivista parla genericamente di problemi al motore dell’EA, ma sarebbe comunque un po' da chiarire questo passaggio, perché il motore a pistoni del recente SF-260EA era in pratica lo stesso del precedente (e molto utilizzato) SF-260AM, mentre comunque un motore a turbina su aerei piccoli non è che sia poi così vantaggioso in termini di consumi, specie se la turbina è sempre la stessa dei TP anni ottanta... In effetti la variante turboelica esiste da parecchi anni. Evidentemente un po' di potenza in più non è il solo benefit che si cerca, visto l’utilizzo di (comunque costosa) benzina avio per il motore a pistoni e qualche modifica non particolarmente felice nella gestione del motore devono aver reso meno interessante la variante a pistoni. Informazioni ufficiali poche, ma in rete si può leggere anche di un compressore del nuovo impianto di climatizzazione un po' troppo assetato di potenza per essere effettivamente usato su un velivolo che inevitabilmente si è appesantito nelle versioni più "accessoriate". -
Quella pagina di wikipedia parla in generale di eliche controrotanti e non nello specifico di elicotteri con rotori controrotanti. In particolare il discorso sulla presunta maggiore efficienza della soluzione a rotori controrotanti non è vera, specialmente in hovering o a bassa velocità, perché in un elicottero, che il rotore inferiore si becchi il flusso disturbato da quello superiore ha un peso molto grande, con una conseguente inefficienza comparabile con la potenza da erogare al rotore anticoppia nel caso invece di rotore singolo. Le cose cambiano però a velocità più elevate, ragion per cui torna interessante la soluzione controrotante in mezzi molto veloci e in special modo con elica propulsiva (X-2 e soci). Il discorso sulla stabilità e sulla manovrabilità in generale non è poi vero. Alla fine moltissimo dipende da come le due soluzioni sono effettivamente applicate. Di vantaggi e svantaggi della soluzione a rotori sovrapposti comunque se n’è già parlato, in questa stessa discussione e in quelle specifiche sul Ka 50/52.
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AgustaWestland AW-101 - discussione ufficiale
Flaggy ha risposto a easy nella discussione Elicotteri
Non credo. Non si tratta di un elicottero HEW ma pur sempre dedicato al SAR. Viene chiaramente detto che il radar AESA è parte della suite elettronica per questa missione. Ormai mettere un un nuovo radar a bordo di un velivolo implica quasi automaticamente che questo sia un AESA per i vantaggi che ciò comporta in termini di prestazioni. -
Se Cenciotti ha scritto che sono dei Pampa mi sa che ha preso un bel granchio... A parte che il fermo immagine da cliccare non sembra avere molto a che fare con gli aerei che si vedono nel video, se questi fossero 2 Pampa avrebbero l'ala in posizione più alta e il cono di scarico più corto e ben più avanti (in corrispondenza del bordo d’entrata della deriva e non di quello d’uscita). Comunque Casco Nero è molto meglio di Tom Cruise come avatar: è un classico per pochi intenditori. PS. Ah quello del fermo immagine iniziale è l'aereo che si vede a 1,49 minuti qui... http://www.youtube.com/watch?v=F_8rAgOeVxc
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L’insuccesso del l’S.211 originario non lo attribuirei a presunti problemi o errori di progetto e tantomeno al fatto che non fu adottato dalla PAN 30 anni fa. Semmai il problema fu scegliere convintamente il rivale MB.339 e non pensarci proprio di adottarlo come addestratore basico per l’AMI: non avere un cliente nazionale conta negativamente molto più che non farci acrobazie!. A giocare a sfavore del piccolo monomotore SIAI fu quindi probabilmente il maggior peso e la maggiore esperienza di Aermacchi e la superiore classe di peso del 339 come addestratore, che di fatto gli consentiva di coprire una più ampia parte dell’iter addestrativo rispetto a un velivolo più leggero e di minori prestazioni. Francamente non che quella scelta fosse particolarmente valida, perchè il 339 era solo un 326 migliorato e non è che brillasse per innovazione. S.211 e MB.339 erano quindi coetanei solo per modo di dire. Con lo stesso vecchio Viper monoflusso sotto il cofano e la stessa ala dritta così demodè il 339 non poteva certo ambire ai successi del predecessore... E infatti il successo dell’Hawk ibritannico c’entra ben poco con i Red Arrows, ma è dovuto essenzialmente alla bontà della macchina e alla pochezza di concorrenti come l’MB.339. Chissà poi quanti Alpha Jet in più avranno esportato tedeschi e francesi grazie alla Patrouille de France... In effetti ho sempre visto il 339 come un segno del declino della nostra tradizione in campo addestrativo e il 346 ora è certamente una balla rivincita. Oggi, con il 346 a coprire la fascia più alta, si viene a creare un binomio ben bilanciato e il 345 forse acquiscise il suo perchè. Infatti il 345 non è un rivale o tantomeno si configura come un ostacolo al successo del 346, ma è anzi una parte della stessa proposta addestrativa di Alenia Aermacchi che si cerca di esportare, ma che credo possa ambire ad avere un certo seguito solo con un vigoroso upgrade del 345, altrimenti sarà un altro flop. Buffo comunque che nel tuo accorato sostenere il criticabile (e criticato) riequipaggiamento della PAN col 346, sembra quasi tu voglia far passare me come strenuo difensore del 345...e un rottamatore dei turboelica (che comunque non potranno mai rappresentare adeguatamente il comportamento in volo di un jet). A tal proposito ti invito a leggere anche i messaggi nella discussione sull’M311, giusto per non tirarla troppo per le lunghe qui... Quanto al resto, già qualche giorno fa si era detto che ciascuno era liberissimo di tenersi le sue idee, senza bisogno di ripetersi all'infinito nelle stesse argomentazioni.
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AgustaWestland AW-101 - discussione ufficiale
Flaggy ha risposto a easy nella discussione Elicotteri
Ma certo, un elicottero di quel tipo sull'Etna non è che abbia chissa che significato. Il punto è che servirebbe sul Cavour e comunque operativo e non solo parcheggiato sul ponte. -
AgustaWestland AW-101 - discussione ufficiale
Flaggy ha risposto a easy nella discussione Elicotteri
Appunto, l'auspicio è quindi che l'HEW venga messo al più presto sul Cavour e non sull'Etna... -
L'M-345HET è solo l'ultima configurazione dell'M-311 che a sua volta è un'evoluzione del Siai Marchetti S.211. L'S.211 è un progetto della fine degli anni settanta...e consegnato negli anni ottanta ai (pochi) clienti. E' rimasto in servizio fino al 2008 nell'aeronautica di Singapore e qualcuno vola ancora nelle Filippine.
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AgustaWestland AW-101 - discussione ufficiale
Flaggy ha risposto a easy nella discussione Elicotteri
Dubito fortemente che la Marina rottami gli attuali 4 HEW, men che meno che si possa permettere di comprere altro. In un lontano futuro un convertiplano targato AW? Magari, sempre se il progetto, nato come civile a differenza di quello dell’Osprey, consentirà di superare i problemi di ingombro sul ponte con un qualche sistema di ripiegamento dell’ala e in generale avrà le potenzialità per una militarizzazione adeguata. Mi pare evidente comunque che Agusta-Westland stia usando l'AW609 per fare preziose esperienze in questo campo e che abbia tutte le capacità per tenersi al passo, per non dire essere uno dei pochi leader nel settore. Comunque, dopo mostruosi ritardi e alcuni dei 4 elicotteri che manco il radar a bordo avevano, con la recente integrazione di capacità ISAR credo che i velivoli possano cominciare ad essere utilizzati. Sinceramente non c’è di sicuro la trasparenza tipicamente aglosassone sulle problematiche tecniche affrontate in questi anni. Tenderei anzi ad usare aggettivi come "imbarazzato" (per non dire di peggio...) per descrivere il clima che ha accompagnato lo sviluppo un po'elefantiaco i questi 4 elicotteri, visto che ancora non si capisce chiaramente quale sia l'efficacia del sistema nel ruolo primario HEW, piuttosto che in quello AsuW, ma è probabile che molti dei problemi siano stati superati. Certo, piuttosto che sull’Etna, sarebbe preferibile vedere l’elicottero sul Cavour... -
Direi che la risposta alla tua domandina sia un'altra...I "normali" tempi per ordinare, produrre, assegnare e qualificare gli aerei per un gruppo operativo sono un tantino più lunghi, e prova ne è che Israele abbia ordinato i suoi 30 M346 quasi 2 anni fa...e il primo è ancora in assemblaggio. Ma non è questo il punto, perchè come detto non c'è tale fretta e perchè non ci sono le condizioni migliori per un tale aereo alla PAN che aspetterà qualche altro anno a prescindre dal mezzo scelto. Mi pare ti abbiamo già risposto...e aggiunto più volte che questi "se", su un velivolo che in fondo è una variante di quanto in servizio da decenni altrove, è comuque eccessivo. Anche su questo hai avuto risposta. I 339, vanno ritirati, tutti sostituiti dal 345 e i più recenti CD consentiranno di tirare avanti finchè l'abbinata 345/346 non sarà completa. Il tutto senza la necessità di mandare tutti i nostri piloti ad addestrarsi altrove, oppure acquisire un velivolo estero quando l'Italia è in grado di produrne uno nazionale, che sostenga la nostra industria e dia qualche possibilità di vendata all'estero se (e questo è l'unico vero "se") l'idea di fare addestrare piloti sugli aerei a getto, tornerà a prevalere su quella (mai del tutto digerita) di farli addestrare sui turboelica... E poi evitiamo di sopravvalutare l'effetto promozionale di una pattuglia acrobatica sul velivolo che adotta...Si, c'è, ma se la ragione principale di un tale sforzo fosse quella, molte pattuglie non volerebbero con aerei fuori produzione...Simili motivazioni sono discutibili. Le forze aeree emettono requisiti e indicono severi concorsi, per vincere i quali costruttori e governanti fanno ben altro che organizzare un bel air show.
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I 339 della PAN non mi risulta non sono messi così male...Le tempistiche indicate dal ministro della difesa sono compatibili. I CD servono per l'addestramento.
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Forse non stai dando sufficiente peso alla prima delle 3 frasi che hai citato...
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Pintooooooo!!!! Ma che hai, la "citite acuta"? Non serve che citi il messaggio immediatamente precedente ogni volta che rispondi!!!! Punto 1.4e del regolamento. E ovviamente mi autoflagello per questo OT....
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Per ora il 346 non è in servizio manco come addestratore e il 339 non ha esaurito le sue ore di volo. Quindi di Master alla PAN non se ne parla proprio...In 2 anni poi...
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A vedere la broschure del 345HET il motore dovrebbe essere nella classe di spinta dei 1600kg...Chissà che in Alenia Aermacchi non stiano pensando a qualcosa di più moderno dell'attuale JT15. Sarebbe anche opportuno...E se fosse un rappresentante della famiglia PW500? Più specificatamente una versione del PW535? Spinta, peso e dimensioni sembrano compatibili coi requisiti e il BPR inferiore a 3 (simile all'attuale) garantisce bassissimi consumi (siamo a un 20% in meno rispetto al JT15D) e una non eccessiva pigrizia alla manetta, tipica dei rapporti di diluizione molto alti. http://www.pwc.ca/en/engines/pw500 http://adg.stanford.edu/aa241/propulsion/smallfan.html Mah, speriamo che in Italia abbiano perso la pessima abitudine di mettere motori vecchi nei velivoli: le esperienze fatte con GEM, Spey e Viper, dovrebbero essere più che sufficienti a capire che non si può pretendere di realizzare velivoli di successo adottando per essi sistemi superati o inadeguati. La base del 345 è buona, ma dentro secondo me bisogna dare una bella rinfrescata a tutti gli impianti di bordo e il motore è il principale impianto considerato ciò che dipende da esso.