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Vultur

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  1. Vultur

    Israele - Iran

    Potrebbe essere uno scenario. Però attenzione. Primo: Israele non è così cretina. Secondo: mi preoccupa questo can can contro l'Iran che si sente in giro. Un mio professore diceva che se uno racconta una balla, è solo uno che racconta una balla. Ma mille che raccontano quella stessa balla, la possono far diventare verità (anche se balla rimane). Per cui cautela con le voci di attacchi a un paese sovrano. Si corre il rischio che la gente capisca che si prepara davvero una guerra, mentre invece voglio sperare che non sia vero.
  2. Be in pratica questi sono piloti di Marina. La pista non è molto più lunga di una portaerei. In fondo, se sgarri, invece di finire in mare, sbatti sul monte. Mi pare che in pratica la vallata sia abbastanza larga da fare un lungo finale fino alla pista. Ci vuole un aereo capace di volare a basse velocità, poi quel cicalino che si sente dovrebbe essere l'avvisatore di stallo, per cui sulla soglia pista sono quasi allo stallo poco prima di toccare. Quello che mi stupisce semmai è il modo disinvolto con cui i piloti muovono l'aereo a terra sul piazzale minuscolo. La pista in discesa poi dovrebbe aiutare in decollo perchè forse è assimilabile a uno skijump da portaerei: aumenta l'angolo di incidenza dell'ala. Questo aeroporto è in alto, ma se c'è abbastanza spazio per l'avvicinamento e la discesa, ste cose si fanno anche con un liner da 400 tonnellate. Da quel che leggo Lukla è a 2.800 amsl. El Dorado BOG(otà) in Colombia, uno dei più grandi aeroporti del Sudamerica in assoluto, si trova comunque a 2.628 amsl.
  3. Vultur

    Israele - Iran

    Non conosco novità, ma secondo me per l'amor di Dio se l'Iran vuole le suo bombe nucleari che se la faccia e Amen e andiamocene tutti a cena e poi a ballare. La Corea del Nord fa test nucleari da anni e voi avete sentito mai niente? E quelli mi sembrano ma di molto più pazzi degli iraniani. Solo che alle spalle c'hanno la Cina. Perchè non si mormora di conflitti anche in Corea??? Il mondo molto probabilmente è stato in Pace per 70 anni forse proprio perchè c'erano le testate nucleari da una parte e dall'altra.
  4. Ma poi non c'era l'embargo della Società delle Nazioni all'Italia fascista? Manco la lana vera c'era in Italia... (Ammesso poi che gli americani fossero così ingenui da venderci un aereo concepito per la protezione del territorio statunitense: come se oggi vendessero l'F-22).
  5. Ok grazie. Comunque no. Come ha scritto Tuccio dovrebbe essere proprio il QNE: distanza tra isobarica standard e aeroporto che si vuole atterrare e mantenendo l'altimetro regolato su 29,92 pollici di Hg dell'isobarica standard (1.013 hP). Il QFE sarebbe invece la pressione vigente sull'aeroporto, cioè l'altezza dell'aeroporto sul livello del mare? La regolazione altimetro su QFE non si dovrebbe usare per avvicinarsi ad aeroporti situati a più di 2.000 ft (perchè sarebbe fuori scala l'altimetro), per cui penso che serva il QNE. (Ma in strumentale).
  6. Si, e io ho confuso QNE con QFE. (mo-mo il tuo sito non mi funziona).
  7. Vultur

    Sea Hurricane

    Si in genere gli americani venivano internati. Ma forse per loro era diverso. Per esempio non credo che i russi potessero lasciar andare i piloti di qualche B-29 che avevano deciso di "confiscare". Dato che non potevano farli secchi perchè quelli probabilmente avevano avvertito la loro base che stavano atterrando sani e salvi in URSS (o addirittura l'atterraggio in suolo sovietico faceva parte integrante della loro missione!), allora forse si limitarono a internarli fino alla fine della guerra (che mi pare sempre meglio che ammazzarli tutti tra le betulle siberiane...). Russi e inglesi invece si aiutavano e si soccorrevano a vicenda da quando Churchill aveva deciso di rifornire Stalin. La spietatezza del clima dell'Oceano Artico stranamente aiutava. Si creava un clima da "mal comune mezzo gaudio". Persino i piloti tedeschi abbattuti, se si poteva, venivano soccorsi, strano no? Certo che poi è probabile che bisognasse nasconderli ai russi... Non dico certo che i russi permettessero ai militari inglesi di girare liberi dalle loro parti, ma credo che il clima fosse diverso che con gli americani (come al solito). In fondo i russi avevano bisogno degli inglesi e ricevevano i loro aerei. Molti istruttori di volo inglesi su Hurricane operarono in Unione Sovietica. Quattro di loro, appartenenti al n° 151 Squadron, tra cui il comandante e un neozelandese finito anche lui a Murmansk, furono i soli soldati inglesi della guerra mondiale ad essere insigniti dell'"Ordine di Lenin"! Notare l'ultima parte del racocconto: il ghiaccio era così spesso e si riformava così velocemente dopo che era stato frantumato dal passaggio della nave, che spesso bisognava fermare le macchine e montare la guardia, sennò clandestini sovietici (con i serbatoi pieni di vodka e cipolle fino agli occhi immagino, altrimenti non me lo spiego) inseguivano la nave camminando sulle acque (gelate) in mezzo al buio artico e montavano a bordo... Salute!!! Здоровья!!! http://www.telegraph.co.uk/sponsored/russianow/features/8608031/Britain-aid-Soviet-Union-World-War-Two.html
  8. Vultur

    Sea Hurricane

    Erano aerei che decollavano dalle portaerei di scorta ai convogli che rifornivano i russi attraverso il Mar di Barents (convogli "PQ"). In genere le navi facevano scalo a Murmansk, scaricavano e tornavano in dietro. La Royal navy invece faceva la spola a copertura. I bombardieri e i siluranti tedeschi li aspettavano lungo la costa settentrionale norvegese da Narvik e da Tromso in su. Il resto lo facevano gli U-boot. Chi finiva in mare era morto. Motivo per cui se si era nel dubbio di non avere carburante, meglio provare a raggiungere direttamente terra, in genere l'Unione Sovietica. Non credo che in mezzo a quel macello si perdesse tempo a restituire gli aerei ancora interi. I piloti potevano reimbarcarsi sulla prima nave amica a Murmansk. O se preferivano magari potevano dare una mano ai russi contro i tedeschi a Leningrado, chi lo sa? In ogni caso sempre di Hurricane si sarebbe trattato no? http://www.historylearningsite.co.uk/sea_hurricane.htm
  9. Vultur

    Sea Hurricane

    Le catapulte per gli Hurricane erano a razzo. Questo scaldava talmente il ponte di volo che le parti esposte dovevano essere rivestite per non farle fondere (problemi simili a quelli di oggi con l'F-35 a quanto pare). Diversi Sea Hurricane decollati da portaerei di scorta e rimasti senza carburante, atterravano in territorio sovietico come meglio potevano. E' possibile che molti di questi aerei i russi se li siano tenuti. Durante il decollo, il Merlin era talmente potente che il pilota odveva ricordarsi di dare tutto timone per non cappottare, contemporaneamente doveva sopportare le 5g del lancio da catapulta.
  10. Non saprei, guarda a dirla tutta non credo che ci sia bisogno di tanti QNE: in strumentale non credo che aprano l'aereoporto. Se non ci si vede, è probabile che a Courchevel NON ci vai proprio. Questo è quello che penso. Riguardo al verso della pista, lì dovrebbe essercene uno solo, perchè dall'altra parte c'è solo il monte.
  11. Vultur

    Sea Hurricane

    Ma no, penso che ci mettevano quello che avevano sotto mano. Se avevano i Barracuda ci mandavano quelli, non credo si facessero problemi di immagine: avevano ben altri problemini cui pensare. Inoltre sui ponti di volo immagino che a quei tempi fosse molto più impressionante vedere una fila di Corsair che di Spitfire, quindi a rigor di logica sulle portaerei di squadra per la sola immagine complessiva sarebbero stati meglio gli F4u. E' solo che probabilmente i vari squadron con diversi aerei si avvicendavano sulle varie portaerei. Gli stessi squadron poi con aerei diversi in periodi diversi. I Barracuda erano aerosiluranti che non riscossero grande successo tra gli equipaggi, ma i tedeschi questo non lo sapevano certo e per loro quando li vedevano arrivare era comunque un casino. In realtà noi solo oggi diciamo che i Barracuda non erano il massimo (ma poi sarà stato vero? O era la solita solfa economico-finanziaria?): quella volta invece non erano altro che un tipo di silurante abilitato alle operazioni su portaerei, per cui credo che facessero un effetto assimilabile a un Blackburn Buccaneer o a un Super Etendard, cioè ottimi aerei.
  12. Non so. mi sa che bisogna essere certificati per operare da lì. Comunque qua non parliamo mica di liners lunghi cinquanta metri, ma l'aereo più grande sarà tipo un Twin Otter. Devi conoscere da prima la velocità e il punto in cui stacchi il carrello principale, che dovrebbe corrispondere alla VMU, minimum unstick speed (li conosci in base a formule e tabelle).
  13. Vultur

    Sea Hurricane

    Non lo so. Addirittura wikipedia dice che il Martlet venne in gran parte sostituito dal Sea Hurricane. In effetti è apparentemente strano perchè il Grumman Wildcat era progettato apposta per portaerei. Io me lo spiego con il fatto che, nonostante da quel che so io non avesse ala ripiegabile, l'Hurricane era un grande e robusto caccia intercettore terrestre e quindi era più potente del Martlet. Il Sea Hurricane veva armamento superiore e per esempio carrello largo, che sulle portaerei non guasta mai. Dato che i primi Spitfire navalizzati a Seafire lasciavano di molto a desiderare, il Sea Hurricane probabilmente fu per un pezzo il più potente intercettore navale della Royal Navy. Un po' come se gli americani avessero potuto navalizzarsi il P47 Thunderbolt.
  14. Non si sa. (Non si sanno un sacco di cose veramente).
  15. Guarda che ridevo per non piangere. Purtroppo penso che si tratterà di qualcosa di più grosso di qualche taglio qua e là. In un paese dove molti pensionati prendono più e meglio di chi lavora e magari c'ha pure uno o più figli (io per fortuna sono scapolo), dove li vai a prendere 15 miliardi di euro (30.000 miliardi di lire) per 131 F-35?? L'ordine di grandezza è paragonabile a quello di una maledetta manovra finanziaria!
  16. Non li puoi paragonare: sono generazioni diverse. E poi dipende da dove ti trovi quando fai il tuo paragone. Se sei suddito di Sua Maestà britannica, esci dal programma F35B, ti costruisci le due Queen Elizabeth, metti l'Harrier in naftalina e aspetti che arriva l'F-35C. Hi hi hi. Se sei in Italia, devi rifare parecchi conti, perchè forse è possibile che tra non molto anche l'Harrier ti sembrerà un'astronave!
  17. Hi hi hi! Aerei piccoli, ma non dipende mai dall'aereo, ma dal pilota... Il problema come dicono è che si ha solo una possibilità. Non esiste goaround: c'è la montagna. In realtà credo che la salita possa aiutare in atterraggio, mentre il discesone ti aiuta in decollo. Un problema potrebbe essere il vento.
  18. Vultur

    Sea Hurricane

    Non c'era molto di civile nella guerra ai convogli. Anche solo stare sulla prua di una piccola nave o sul ponte di una piccola portaerei in Atlantico settentrionale non faceva molta differenza: voleva dire essere sepolti da uno strato di sale, perchè si era continuamente inondati d'acqua. Se poi andava male, un'onda più malvagia portava via tutto e buonanotte. Ritrovare un uomo in mare in mezzo a onde enormi è praticamente impossibile se non lo si vede fino dal momento in cui l'aereo cade in acqua. Le prime "portaerei" di scorta non erano che cargo modificate con ponte di volo in legno. All'inizio spesso non c'era hangar sottostante: gli aerei rimanevano sul ponte esposti agli elementi marini. Una sola di questo tipo di traversate e l'aereo, se ancora esisteva, era buono per la fonderia. L'HMS Biter BAVG-3/D97, piccola portaerei di scorta classe Archer, in navigazione di guerra con l'HMS-Avenger (che non si vede nella foto). Si vedono gli Hurricane incatenati sul ponte di volo. HMS-Nairana di scorta a un convoglio diretto a Murmansk. La nave affronta un'ondata di prua in mezzo all'Oceano Artico. Date le dimensioni dello scafo, a occhio secondo me si tratta di un'onda di più di dieci metri. Nonostante in queste condizioni tutti fossero più tranquilli, perchè nessuno sano di mente poteva volare e anche gli U-boot non potevano far nulla se non immergersi, le condizioni operative non erano poi molto diverse da queste. Decollare e soprattutto appontare su un ponte miscroscopico che balla controvento sul mare agitato doveva essere un'esperienza indimenticabile... Anche gli avieri sul ponte e gli ufficiali alle segnalazioni dovevano essere gente con mezzo metro di pelo sullo stomaco per calcolare il momento giusto tra un'onda e l'altra per lanciare o recuperare gli aerei. Quindi, anche se non c'erano più le catapulte senza ritorno, anche sulle portaerei il lavoro era tutt'altro che civilizzato.
  19. Vultur

    Sea Hurricane

    Si, ma c'erano anche i Sea Hurricane su portaerei. Quando arrivarono le portaerei di scorta, gli aerei da catapulta senza ritorno per fortuna sparirono e anche l'Hurricane ricevette il gancio d'arresto.
  20. Da quello che so io tutti i mig21 potevano montare razzi jato per esaltare le già buone doti di decollo. Gli jato potevano essere accesi manualmente (al momento giusto calcolato dal pilota), oppure anche in automatico, impostando preventivamente la velocità di accensione razzi e ricordando che essa doveva essere maggiore della componente frontale del vento in testata pista, (sennò bastava il vento a farli partire e questo non è bene, specie su pista gelata...). I russi hanno sempre dato molta importanza per i loro caccia tattici al decollo se non corto, per lo meno diciamo "spartano" anche con carichi esterni. I loro caccia di prima linea non sempre trovavano piste pavimentate in cemento. Il Mig-21 poteva usare anche piste NON pavimentate. Il mig21 non aveva bisogno di grandi piste e con un peso intorno alle nove tonnellate tutto compreso, decollava in meno di 900 metri senza jato. Con 9.000 chili di peso complessivo e postbruciatore inserito, la velocità di distacco delle ruote era di 355 Km/h (Mig-21 F13).
  21. Courchevel in Francia dovrebbe essere anche più in alto (2008 m sul livello del mare). Con graziosa pista di 525 m in dolce salitella. Il QNE a quale pezzo della pista si riferisce???
  22. Vultur

    b-29

    La maledetta auxiliary power unit! Io comunque non mi capacito! Ci sono aerei lasciati per decenni in display nei nostri giardini pubblici che cadono letteralmente a pezzi e basta toccarli per sbriciolarli e questo qua, che se ne sta in Groenlandia da decenni in acqua e ghiaccio, esposto a temperature estreme, pare nuovo! Forse il ghiaccio l'ha mentenuto bene. Ho visto aerei in display esposti ai nostri climi temperati che appena li si toccava gli cedevano i longheroni delle ali! Anche il Caribou comunque non scherza per niente. Visto come atterra sul ghiaccio?
  23. E infatti dovrebbero averli usati anche in Afghanistan. Però credo che un E-8 sia un sistema molto sofisticato fatto per il controllo di un campo di battaglia in cui si scontrano forze equivalenti. Cioè era pensato per dominare un campo di battaglia complicato e irto di minacce, in cui si scontrano grosse unità nemiche, con carri, artiglieria, ecc... Cioè una battaglia classica, come si pensava che potesse avvenire nel mondo diviso nei due blocchi est-ovest. L'US Army aveva anche lui il suo piccolo aereo da sorveglianza del campo di battaglia, l'OV-1 Mohawk, specie il l'OV1B, ma certo non poteva avere la portata e soprattutto la capacità di comando e controllo di un E-8, però era un aereo veramente eccellente per la sorveglianza ravvicinata e l'osservazione aerea avanzata. I primi due E8, ancora allo stadio di aerei di "preserie", vennero spediti in Iraq ai tempi di Desert Storm. Si rivelarono talmente buoni che almeno uno dei due era perennemente in volo per controllare gli iracheni, specie gli Scud. L'F-111f e soprattutto gli F-15E erano gli unici dotati dell'avionica necessaria per potersi interfacciare direttamente e in tempo reale con l'E-8. Gli operatori dell'E-8 e il navigatore degli F-15E potevano osservare insieme e commentare la stessa immagine radar in tempo reale per poter beccare subito gli Scud appena provavano a uscire fuori. Nella guerra al terrorismo e/o agli "insurgent" l'E-8 sono sicuro che dovrebbe riuscire benissimo in tutto, ma in fondo sarebbe come dire "sprecato": una volta ottenuta la superiorità in aria e a terra, oggi dovrebbero bastare i satelliti e aerei più piccoli e meno complicati e soprattutto i droni per controllare il territorio. Non esistono più grosse colonne corazzate nemiche da scovare e bersagliare, o uno Scud che sbuca da sotto un viadotto. A i bei tempi andati!
  24. Certo che il povero Master Sergeant senza cuffie che si dà da fare alla radio pare proprio non poterne più dal casino... Si è abbastanza intuitivo, ma forse non si può fare, un po' per i soppressori di calore antimissile, un po' perchè in effetti se devi il getto, lo devi comunque ad altezza d'uomo, in dietro o di lato al velivolo diventa comunque pericoloso non ci avevo pensato. Una cosa mi chiedo, ma il V-22 operando dal ponte volo in genere si ritroverebbe un rotore in effetto suolo sul ponte e il controlaterale che invece darebbe in effetto suolo giù in mare ad più di 20 metri sotto, quindi non è un po' sbilanciato? Di sicuro ci penserà un computer.
  25. Vultur

    Sea Hurricane

    Si, ma non so se i soviet si presero anche il Sea Hurricane. E' probabile di sì: a pezzi come stavano avrebbero preso anche il Fokker del Barone Rosso. La verde e la gialla le ho viste a fianco della rossa negli aerei RAF. Forse la Royal Navy faceva diversamente, d'altronde in Atlantico settentrionale non è che ci fossero molti aerei nemici imbarcati da identificare. I due "cosi" ai due lati del radiatore dovrebbero essere i rulli per i binari della catapulta a razzo delle navi cargo: roba da disperati.
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